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È stato sottoscritto un importante Accordo interconfederale da CGIL, CISL, UIL con Confartigianato Imprese, CNA, Casartigiani e CLAAI con cui si incrementano le disponibilità economiche della bilateralità, con alcuni precisi orientamenti: più servizi e prestazioni gestiti dagli Enti Bilaterali Regionali a favore dei dipendenti e delle imprese (dai libri di testo per i dipendenti al sostegno della maternità, dalle spese del trasporto alle politiche per la famiglia, dall'accompagnamento dell'innovazione tecnologica alla stabilizzazione dei dipendenti), più risorse al territorio e meno al centro, un impegno ancora più intenso - per quanto riguarda il sindacato - in direzione della sicurezza nei luoghi di lavoro, un efficace presidio del territorio anche in funzione della rappresentanza di imprese e lavoratori.

Il tutto a decorrere da gennaio prossimo o dal momento di sottoscrizione dei Contratti Collettivi di Lavoro del Comparto.

A tal proposito, importanti i risultati raggiunti proprio in queste settimane: sottoscritto il nuovo CCNL per il trasporto, rinnovato il contratto per la panificazione e la trasformazione alimentare e, proprio venerdì scorso, il contratto per le imprese artigiane metalmeccaniche, dell'installazione degli impianti, dell'autoriparazione, orafe argentiere, del restauro e del settore odontotecnico. Fra poco si dovrebbero chiudere anche i contratti del comparto chimico e della moda, nonché quelli della comunicazione e del legno.

Una stagione importante per l'artigianato, quella che ha segnato gli ultimi mesi dell'anno, con la riforma degli ammortizzatori sociali che rilancia il ruolo di FSBA (nel contesto della legge finanziaria in approvazione). Che apre, come sempre succede, anche un nuovo periodo di confronto fra le parti, con nuovi impegni per riqualificare gli interventi, includere aziende finora fuori dal sistema bilaterale, sostenere lavoratrici e lavoratori con nuovi e qualificati interventi.

A caratterizzare il tutto, la qualità dei rapporti fra le parti sociali del Comparto ed un ruolo da protagonista per il Sindacato che rappresenta, coordina e organizza le lavoratrici ed i lavoratori di tutte le imprese artigiane.

Pubblicato in Notizie: UIL Artigianato

A tre anni dal licenziamento subìto da parte dell’azienda per la quale lavorava da 13 anni, è stata fatta giustizia per la lavoratrice Michela Giussani impiegata come operatore amministrativo alla Wama s.r.l. di Alessandria, colosso del settore della sicurezza e della videosorveglianza nota per la realizzazione e gestione di impianti antifurto e antintrusione con sede a Castellazzo Bormida.

Dopo una prima decisione negativa il Tribunale di Alessandria ha accolto il ricorso in opposizione presentato dall'Avvocato Stefano Ena dichiarando nullo il licenziamento intimato alla lavoratrice Giussani; la vicenda è stata seguita dal Segretario generale UILM Alessandria Alberto Pastorello e dagli avvocati Stefano Ena e Massimo Lasagna dello studio legale associato Ena Gallina Lasagna Lunati di Alessandria.

Risale a fine ottobre 2018 la fine del rapporto di lavoro, sancita con un licenziamento fondato esclusivamente su un comportamento del tutto lecito e legittimo tenuto dalla lavoratrice, come statuito nella sentenza del Tribunale di Alessandria.

La signora, infatti, mai assentata in 13 anni di servizio dal lavoro, è stata costretta dai continui forti dolori e su intimazione del medico a sottoporsi con urgenza ad un intervento al piede che prevedeva l’inserimento di una protesi e la conseguente riabilitazione necessaria al recupero, come dimostrato con la documentazione medica.

L’azienda invece aveva ritenuto l’assenza dal lavoro della signora per serie ragioni mediche una misura eccessiva ed incompatibile all’entità della malattia. Per questo era ricorsa addirittura ad un investigatore privato che aveva pedinato la signora nei suoi spostamenti per raccogliere presunte prove sulla mancata veridicità della malattia, sulla quale si sarebbero insinuati i sospetti del titolare. Peccato che la raccolta di questa documentazione non abbia alcun valore, in quanto priva di competenze mediche.

Stefano Ena, legale della lavoratrice Giussani:La volontà ritorsiva che ha portato al licenziamento, mai facile da dimostrare, è stata provata da una plurima serie di elementi, tutti concordanti. La linea difensiva scelta era complessa, ma è stata riconosciuta ed ha comportato per la lavoratrice il diritto ad un risarcimento del valore di quasi 100.000 euro.”

Alberto Pastorello, Segretario UILM Alessandria:La lavoratrice, unica dipendente donna alla Wama, è stata accusata e perseguitata per la semplice ragione di essersi curata. Un’azienda che ha un’immagine di spicco sul territorio e spesso si adopera in azioni di beneficienza, non può allo stesso tempo tenere un atteggiamento simile nei confronti del personale. Speriamo che una sentenza del genere possa essere utile per il riconoscimento del licenziamento ritorsivo come tale: troppo spesso licenziamenti illegittimi non vengono impugnati per paura, per non intentare una causa che sappiamo durare anni e alla fine a pagare è il soggetto più debole, il lavoratore. E’ dunque nostro compito, dopo aver appurato i fatti, accompagnare in un momento di grande difficoltà che mina anche l’autostima le persone ad intraprendere il percorso giusto per ottenere quanto gli spetta. In un momento in cui il mondo del lavoro occupa ancora troppe poche donne è fondamentale tutelare a maggior ragione i loro diritti ”

Il licenziamento ritorsivo, illecito e nullo, costa quindi all’azienda la reintegra della lavoratrice, il pagamento delle retribuzioni e dei contributi maturati in questi anni oltre alle spese legali sostenute.

Pubblicato in Notizie: UILM

Quest’anno, con l’avvicinarsi del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, CGIL, CISL e UIL di Alessandria hanno deciso di promuovere un appuntamento che torni ad accendere i fari e indagare la situazione che da fine estate stanno vivendo i civili in Afghanistan, specie le donne e i loro bambini.

Sembra, infatti, che dopo l’indignazione di massa inziale nell’ultimo periodo i riflettori sulla realtà afghana e sulle privazioni vissute dalle donne di tutte le età a Kabul come altrove si siano un po' abbassati e crediamo sia doveroso proporre un approfondimento sul tema, lasciando la parola ad esponenti di associazioni che da anni lavorano e realizzano progetti in Afghanistan.

Afghanistan: donne senza diritti è quindi il titolo scelto per la tavola rotonda che si terrà martedì 23 novembre alle ore 17 nel salone dell’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria, in Piazza Fabrizio De Andre 76.

L’appuntamento vedrà la partecipazione e la testimonianza di Francesca Paci, giornalista e corrispondente de La Stampa , Silvia Redigolo, Fondazione PANGEA Onlus, Paolo Pozzo, ISCOS Piemonte, Piero Sacchi, I.C.S. Alessandria.

La moderatrice sarà la giornalista Antonella Mariotti de La Stampa.

Un focus sul tema è assolutamente urgente anche per evidenziare come la donna possa essere considerata portatrice di democrazia. Infatti, quando la libertà di studiare, lavorare e mantenere la propria famiglia vengono annientate, allora vuol dire che la società sta attraversando una crisi umanitaria pericolosa e non più sostenibile.

Il ritorno dei talebani al potere e l’abbandono dell’Afghanistan da parte dei soldati americani ha rigettato il Paese nella paura e cancellato immediatamente tutti i passi avanti verso l’autonomia che erano stati compiuti negli ultimi vent’anni, grazie a progetti come la promozione della scolarizzazione, le case rifugio e microcredito ed empowerment femminile. Tutti noi siamo stati colpiti dalle immagini viste lo scorso agosto, l’esodo di massa e la fuga delle donne e dei loro figli dall’Afghanistan, dalle foto di donne costrette a nascondersi per salvarsi e non subire ritorsioni.  Lo stesso trattamento, come sappiamo, è stato riservato anche alle numerose volontarie, operatrici ma anche sportive impegnate nel Paese e che spesso, già dalle prime ore, hanno lottato per sopravvivere, difendersi e non smettere di raccontarci, con tutte le difficoltà del momento, come stava involvendo la situazione con il ritorno al potere del regime dei talebani.

Quello che ci ha spinto ad approfondire la questione è la voglia di comprendere meglio cosa sta accadendo adesso e come possiamo aiutare concretamente la popolazione schiava del regime, in primis quella femminile.

La situazione in Afghanistan rispetto alla libertà, ai diritti e alla democrazia è emblema di tutti i tipi di violenza nei confronti delle donne e delle bambine. Per questo vogliamo proporre una tavola rotonda come iniziativa unitaria di CGIL, CISL e UIL Alessandria.

L’immagine della locandina dell’evento è stata realizzata appositamente da Denise Bistolfi, grafica - illustratrice alessandrina.

Rinnoviamo quindi l’appuntamento per martedì 23 novembre nel salone dell’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria a partire dalle 17, ricordando che l’accesso alla sede sarà consentito solo ai possessori di green pass.

                       

Sabato 23 ottobre farà tappa ad Alessandria il UIL TOUR 2021.

Quest'anno, la UIL ha lanciato un'iniziativa nazionale finalizzata all'incontro con i cittadini e i lavoratori. Un truck attrezzato, lungo oltre 10 metri, ha iniziato pochi giorni fa il giro d’Italia che permetterà di raggiungere 27 città e piazze italiane. Dopo aver toccato Umbria, Toscana e Liguria il truck UIL, attrezzato per trasformarsi in un palco, con un maxi schermo e un salottino, arriverà in Piemonte facendo tappa a Torino venerdì 22 ottobre e sabato mattina 23 ottobre, ad Alessandria, in Viale della Repubblica, davanti al Teatro comunale.

(Ecco il teaser UIL TOUR 2021: https://m.facebook.com/uilofficial/videos/teaser-uil-tour-2021-nelle-piazze-con-le-persone-per-ridisegnare-litalia/1068800190541194/?_rdr )

In mattinata, dalle 9 alle 12.30 circa, si susseguiranno una serie di iniziative.

L’avvio della giornata sarà scandito dalla proiezione su led di video relativi alla campagna #zeromortisullavoro (link qui: https://terzomillennio.uil.it/zero_morti/ ), sul tema della sicurezza sul lavoro, che sta particolarmente a cuore alla UIL. Verrà presentata anche la piattaforma di informazione e discussione della UIL #TerzoMillennio (link qui: https://terzomillennio.uil.it/community-3/). La piattaforma nasce per sollecitare lo scambio e la condivisione, per rendere il sindacato ancora più accessibile a tutti.

I segretari provinciali delle categorie UIL prenderanno la parola per illustrare i problemi e le proposte per i diversi settori lavorativi. Saranno allestiti gazebo dove i cittadini potranno trovare operatori dei servizi UIL, del patronato ITAL e del CAF, dell’A.D.O.C (Associazione per i Diritti e l’Orientamento dei Consumatori), dell’UNIAT Unione nazionale inquilini ambiente e territorio, dell’A.D.A (Associazione per i Diritti degli Anziani).

E’ inoltre previsto un confronto su salute e sicurezza sul lavoro, con la partecipazione di Gianni Cortese, Segretario generale UIL Piemonte, Marcello Libener e Giuseppe Fracchia dello SPreSAL, Claudio Saletta, Ispettorato territoriale del lavoro di Alessandria e Asti, Paolo Quirico, Funzionario Servizio Lavoro Confindustria Alessandria, Fausto Pupo, Responsabile Servizio Sicurezza Lavoro di Confindustria Alessandria, Cesare Manganelli Direttore Confapi Alessandria, Alice Pedrazzi Direttore ASCOM Alessandria.
Interverrà il Direttore INAIL di Alessandria Cristina Romagnoli.

Modera la tavola rotonda Piero Bottino, giornalista de La Stampa.

Le conclusioni saranno svolte da Ivana Veronese, Segreteria UIL Nazionale in collegamento da Roma.

Aldo Gregori, Segretario UIL Alessandria: “Siamo molto contenti che un’iniziativa così innovativa, mai sperimentata prima nel mondo sindacale, possa far tappa ad Alessandria. La nostra priorità, specie dopo un anno e mezzo di pandemia, è ritrovare e mantenere uno stretto contatto con le persone, giovani, lavoratori, pensionati, perché ciascuno possa dialogare con noi ed esporre criticità e problemi. Oltre a ribadire l’importanza del lavoro, vogliamo far conoscere la campagna #zeromortisullavoro che da inizio anno la UIL porta avanti.

Proprio in pandemia si sono registrati 1200 morti sul lavoro, un dato inaccettabile. A livello nazionale la UIL sta lavorando con il Governo da una parte e con progetti di formazione da portare anche nelle scuole per sensibilizzare e prevenire infortuni e morti sul luogo di lavoro.

Invitiamo tutti a venirci a trovare e trasformare questa occasione in un ulteriore momento di scambio e confronto con i cittadini.”

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La collaborazione tra UIL Alessandria e il centro antiviolenza me.dea continua.

Questo mese tutto il personale che lavora agli sportelli CAF e patronato ITAL delle sedi UIL presenti nei comuni centro zona di tutta provincia di Alessandria, insieme ai Segretari e ai funzionari delle categorie che seguono i lavoratori dei vari settori e ai componenti del Coordinamento Pari Opportunità e Diritti della UIL di Alessandria parteciperanno a due giornate di formazione sui temi della violenza di genere.

La UIL, su iniziativa del Coordinamento Pari Opportunità e Diritti della UIL di Alessandria, ha deciso infatti di promuovere un corso di formazione che possa innanzitutto sensibilizzare donne e uomini sul tema, fornendo i primi utili strumenti al personale e ai funzionari, perché possano cogliere eventuali situazioni di disagio e violenza consumata in famiglia come sui luoghi di lavoro  e indirizzare chi si trova in un momento di estrema difficoltà, vittima di violenza fisica, psicologica e/o economica verso un centro antiviolenza con operatrici esperte che possano accogliere, ascoltare e accompagnare la donna nel suo percorso di uscita dalla violenza.

Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria: “Come Camera sindacale pensiamo che una formazione specifica anche su queste tematiche possa rappresentare un valore aggiunto per la UIL e le persone che ci lavorano ogni giorno, nonché un arricchimento personale. La piaga della violenza sulle donne, che ha preso sempre più piede, ci richiede attenzione e partecipazione.

Inoltre sappiamo che avere un lavoro è importantissimo e indispensabile, perché quando l’autonomia economica viene a mancare, è ancora più difficile per una donna vittima uscire dalla spirale della violenza, allontanarsi da casa, mettendo al sicuro se stessa e spesso i figli.  Anche per questa ragione un tema centrale è il reinserimento nel mondo del lavoro delle donne che denunciano la violenza domestica è un passaggio determinante verso la rinascita”.

Queste ore di formazione, tenute dalle operatrici di me.dea, sono destinate al personale UIL che quotidianamente si interfaccia a stretto contatto con l’utenza e i lavoratori, all’interno degli uffici delle sedi UIL come sui luoghi di lavoro pubblici e privati, uffici e fabbriche.

Si parlerà di cultura delle Pari Opportunità sui luoghi di lavoro, di come conoscere e riconoscere la violenza anche sui luoghi di lavoro e dell’individuazione dei segnali di allarme. Verrà inoltre spiegato come lavora la rete antiviolenza della provincia di Alessandria, con i due centri me.dea con sede ad Alessandria in Via Palermo 33 e a casale Monferrato in via Magnocavallo 11.

Sarah Sclauzero, Presidente e Coordinatrice Centri Antiviolenza me.dea: “me.dea è felice di continuare la collaborazione con la UIL e raggiungere attraverso il sindacato i luoghi di lavoro dove il fenomeno della violenza può nascondersi. Poter formare il personale sensibilizzandolo su questi temi rappresenta di certo un plus e rafforza la rete.”

Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria: “I dati che emergono dallo studio compiuto dalla UIL Servizio Lavoro, Coesione e Territorio evidenziano come il portafoglio di molti italiani sia diventato più leggero durante i primi cinque mesi dell’anno in corso, da gennaio a maggio 2021, a causa della cassa integrazione dovuta al Covid 19. 

L’analisi UIL che ha elaborato i dati INPS certifica come i lavoratori dipendenti messi per l’intero periodo dei 5 mesi in cassa integrazione a zero ore siano passati da una retribuzione lorda di 20980 euro a 16943 euro (retribuzione netta da 16810 a 13625 euro). Questo significa che la perdita netta di liquidità si attesa sui 3185 euro, una cifra importante che è stata persa rispetto allo stipendio pieno”.

Il Piemonte è tra le regioni che hanno fatto maggior ricorso alla cassintegrazione ordinaria, straordinaria, in deroga e FIS o fondi di solidarietà bilaterale.

Ricordiamo inoltre che i pagamenti delle ore di cassintegrazione, specie quelle non erogate direttamente dall’INPS, arrivano con mesi di ritardo e questa è un’ulteriore problematica che i dipendenti accusano”.

Come UIL – continua il Segretario Generale della UIL di Alessandria - la nostra attenzione resta alta per evitare inoltre abusi sui licenziamenti. 

I beneficiari della cassa integrazione sono aumentati di 11 volte.

Aldo Gregori: “Sono tante anche le crisi aziendali sul territorio che abbiamo continuato a raccontare in questi mesi, come la questione dei lavoratori della Cerutti di Casale Monferrato. Abusi sui licenziamenti non sono tollerabili. Ricordiamo che l’impegno unitario dei sindacati CGIL, CISL e UIL a favore del blocco dei licenziamenti ha scongiurato una crisi sociale totale senza precedenti. 

Il blocco dei licenziamenti nel periodo da marzo 2020 a febbraio 2021 ha salvato 330 mila posti di lavoro, secondo il Rapporto Annuale INPS. La retribuzione media annua dei dipendenti è scesa da 24140 euro nel 2019 a 23091 nel 2020: il calo è stato quindi pari al 4,3%”.

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L’ufficio H della UIL di Alessandria, che si occupa di dare consulenza alle persone con disabilità e ai loro familiari, ha organizzato per il prossimo lunedì 31 maggio a partire dalle 9.30 un convegno online.

Durante il convegno intitolato Le persone disabili e il mondo del lavoro si parlerà di inclusione sociale e di occupazione nel mondo del lavoro. Verranno affrontati gli aspetti positivi legati all’inserimento nel mondo del lavoro delle persone disabili di ogni età come l’indipendenza, sia economica che di movimento, a favore della totale dipendenza dai benefici assistenziali.

Aspetti non trascurabili che verranno affrontati sono poi il pieno inserimento in società, grazie all’inserimento nei contesti lavorativi, e la partecipazione a tutti gli ambiti di vita: associazionismo, sport, ecc...

Il lavoro, che è un diritto anche per le persone con disabilità come ben espresso nell’art. 27 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, diventa anche terapeutico e riabilitativo, migliora l’autostima del disabile, la cooperazione e il senso di utilità, allentando la percezione di solitudine e sfiducia.

Sergio Montagna, referente Ufficio H Alessandria: “Il convegno nasce dalla necessità di riflettere sulle criticità legate all’inserimento nei contesti lavorativi che non è lineare e presenta ostacoli, non solo al momento della ricerca attiva del lavoro ma già dagli anni della scuola, dove è elevata la percentuale di disabili che faticano a raggiungere alti livelli di istruzione. Molti datori di lavoro considerano ancora problematica l’assunzione di persone con disabilità nonostante leggi come la 68/1999 sul collocamento mirato. Si analizzeranno i diversi settori lavorativi per capire in quali è maggiore l’inserimento dei disabili e dove invece si deve ancora investire per scardinare le consuetudini

Il convegno, organizzato dall’Ufficio H interno alla UIL, dopo l’introduzione di Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria, prevedere la relazione del referente Ufficio H Sergio Montagna e l’intervento di: Centro per l’impiego di Alessandria, Confindustria Alessandria, Camera di Commercio di Alessandria, INAL, Cissaca di Alessandria, Centro Down, UICI Unione italiana Ciechi e Ipovedenti, Consorzio Co.Al.A c.c.s. e CNOS di Alessandria.

Il link per il collegamento è il seguente:

https://us02web.zoom.us/j/88409799266?pwd=UmdWWjhvRFdiMFpZVmxFcnF6TDdxUT09

ID riunione: 884 0979 9266
Passcode: y7udQq

Pubblicato in Notizie: Ufficio H

Ancora un incidente sul lavoro, ancora un incidente mortale, gravissimo e con diversi feriti, ancora un  incidente in edilizia. 

Questa mattina nel cantiere per la costruzione di un nuovo insediamento industriale di Amazon, alle porte  di Alessandria, si è verificato l’ennesimo incidente con conseguenze gravissime. 

Al di là della dinamica, che sarà oggetto di valutazione degli organi competenti che valuteranno effetti e  responsabilità dell’accaduto, non possiamo non vedere che nel mondo del lavoro ed in particolare in edilizia  la strage continua. 

FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL della provincia di Alessandria non possono più sopportare questo  stillicidio continuo fatto di infortuni sul lavoro che provocano feriti, invalidi e sempre più spesso morti. 

E’ necessario ed urgentissimo un intervento delle istituzioni perché nei cantieri vengano rispettate in modo  perentorio le norme di sicurezza che esistono e che potrebbero salvare moltissime vite: vigilanza e  repressione quando si accerti la inosservanza delle norme. 

FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL della provincia di Alessandria come prima, ed ancora insufficiente  risposta, proclamano 4 ore di sciopero per la mattina di lunedì 3 maggio nel cantiere teatro dell’ennesima  tragedia, contemporaneamente sarà nostra cura chiedere un incontro urgentissimo all’autorità prefettizia  per la verifica delle misure che si intende adottare. 

Non è più procrastinabile l'introduzione del reato di OMICIDIO SUL LAVORO non è ammissibile che chi esce  al mattino per recarsi al lavoro non torni alla propria casa ed ai propri cari. 

 

 

Alessandria lì 29 Aprile 2021 

Pubblicato in Notizie: FeNEAL

Manca poco al 1°maggio, festa dei lavoratori, e per il secondo anno siamo privati del piacere e della possibilità di festeggiare con un corteo lungo le vie e le piazze delle città. Nessuno avrebbe mai immaginato che a livello locale, come nazionale, per la seconda volta consecutiva la situazione legata alla pandemia ci avrebbe reso impossibile organizzare un evento ospitato a turno da una diversa città capoluogo di provincia. 

Avevamo etichettato il 2020 come l’annus horribilis, l’anno nero che ha spazzato via certezza, socialità, stile di vita e consuetudini che stavamo dando per scontate. 

L’avvento della pandemia, piombata sulle nostre vite in Italia alla fine del febbraio 2020 con i primi conclamati casi di Covid 19 ha precipitosamente influito in maniera fortemente impattante sulle nostre esistenze. 

Ad oggi ci troviamo ad accusare la lontananza da tanti contatti umani, imposta in nome della sicurezza, la solitudine e un disagio sociale crescente che ancora una volta è pesato maggiormente sui soggetti più fragili con il rischio che questi restino ai margini della società. Come UIL non possiamo non soffermarci sulle conseguenze che si sono abbattute sul mondo del lavoro. 

La pandemia ha portato alla chiusura immediata e ahimè anche prolungata di moltissime attività commerciali che in questi mesi sono scese più volte in piazza per farsi sentire. Ristoratori e commercianti hanno dovuto tenere abbassata la serranda non solo nelle prime settimane della pandemia per un periodo già prolungato, ma anche più volte dall’autunno in avanti, quando l’indice di contagio e la saturazione dei reparti di terapia intensiva necessitava di misure di contenimento del virus. Artigiani, piccoli commercianti, proprietari di attività e i loro dipendenti si sono ritrovati a casa fermi, improvvisamente senza clienti né appuntamenti. Interi settori hanno accusato le chiusure a partire dal mondo dello spettacolo a quello dello sport, che di fatto non hanno ad oggi ancora ricominciato. L’emergenza improvvisa ha messo in cassintegrazione numeri spaventosi di lavoratori provenienti dai settori più disparati: nel 2020 quasi 4 mld di ore di cassa integrazione. 

A pagare un prezzo altissimo sono stati i lavoratori, soprattutto precari, lavoratori a tempo determinato, lavoratori occasionali ed in genere maggioranza donne, che hanno visto la loro vita in sospeso, senza entrate, senza prospettiva e con pochissime certezze sulla ripresa. 

Il blocco dei licenziamenti ha aiutato a garantire a tutte queste persone misure come la cassintegrazione, ma temiamo già da tempo quello che succederà quando il periodo di tutela sarà ultimato. Oltre alla crisi vissuta dall’inizio, e perpetrata per tutto l’anno trascorso, si vedranno solo a partire dai prossimi mesi i numeri reali di persone che avranno perso il lavoro. Nel 2020 a livello nazionale si sono persi 945mila posti di lavoro, in provincia di Alessandria 6000 occupati in meno rispetto al 2019 calo del 3,5% con incidenza maggiore nel commercio e ristorazione – 8,6%, il tasso di disoccupazione della provincia è salito al 9,5%, il più alto del Piemonte ed uno dei più alti del nord Italia.

Interi comparti come il commercio e il turismo sono stati messi in ginocchio e irrisorie sono stati li aiuti o i ristori arrivati con il contagocce.

Sull’altro piatto della bilancia i lavoratori che non hanno mai smesso di lavorare, i lavoratori essenziali come il personale medico, infermieristico degli ospedali, delle RSA, i farmacisti, i cassieri, forze dell’ordine, personale para sanitario ecc. molte di queste figure ancora oggi non sono state vaccinate e messe in sicurezza, sicurezza che sarebbe servita la vita di tante persone dei servizi essenziali.

La pandemia ha già mietuto tante vittime e intere fasce della popolazione sono state messe in ginocchio. Un prezzo particolarmente elevato è stato pagato dalle donne che troppe volte hanno dovuto rinunciare, in piena pandemia, al proprio posto di lavoro per adempiere a tempo pieno al ruolo di cura e accudimento di più generazioni, dai figli spesso rimasti a casa da scuole e asili ai genitori anziani, fragili e da salvaguardare.

La pandemia ha messo in evidenza alcune carenze fondamentali per il sistema Paese, da quella sanitaria che con i tagli perpetuati negli anni ha allargato la forbice delle disuguaglianze. I dati ufficiali sulla povertà sanitaria, rappresentano una tragica emergenza sociale, quando una gran fetta di persone povere e non povere viene tagliata fuori dal bisogno primario di accesso alle cure necessarie, ci troviamo di fronte a fatti che scardinano l’impianto stesso del diritto alla salute sancito dalla costituzione. La limitazione alle prestazioni ambulatoriali ha colpito i più fragili, minore accesso alle cure, liste di attesa più lunghe; in questa situazione emergenziale i cittadini più vulnerabili e le fasce più povere della popolazione non possono accedere a servizi sanitari privati o non possono affrontare lunghi spostamenti per potere accedere ai servizi offerti in altre zone o in altre regioni

Si è evidenziato anche il fenomeno della povertà educativa, i dati dimostrano che la povertà economica è strettamente legata la povertà educativa, dove l’una alimenta l’altra determinando la trasmissione della condizione di marginalità sociale (è dimostrato delle lezioni in DAD dove alcune fasce sono rimaste escluse per infrastrutture o per mancanza di apparecchi tecnologici).

Dobbiamo potenziare e razionalizzare le misure di contrasto alla povertà, riprogettare il sistema sanitario partendo da una rafforzata medicina territoriale e garantirla per tutti i cittadini.

La priorità del Paese è la salute, la quale costituisce la base fondamentale per la ripresa economica.

Il futuro è ancora molto incerto e fumoso, ovviamente la campagna vaccinale deve continuare in maniera celere e raggiungere non solo le importanti fasce di età considerate più deboli e a rischio, ma anche i lavoratori attivi perché possano essere messi nelle condizioni di lavorare al sicuro.

La sicurezza deve rimanere un obiettivo fondamentale per tutti ed anche per il sindacato, infatti, la campagna tesseramento UIL 2021 cita lo slogan #ZeroMortisulLavoro, dobbiamo crederci. Questo obiettivo è importantissimo e già troppo volte, in questi primi mesi dell’anno, abbiamo dovuto raccontare incidenti ed infortuni mortali.

Per ritornare sulla provincia di Alessandria il dato che comunicavo sulla disoccupazione è un po’ preoccupante, la situazione è ancora abbastanza critica, oltre il settore commercio e turismo, ci sono alcune crisi aziendali, vedi Cerutti a casale M.to, l’incognita Ilva, le Terme di Acqui ed altre aziende, ma un po’ di speranza l’abbiamo con il settore orafo con Bulgari – Damiani, con l’edilizia, la logistica, il retroporto di Genova, lo scalo ferroviario, l’insediamento Amazon, e ancora, se partiranno, il nuovo ospedale di Alessandria e Campus universitario.

Nell’attesa che passi questa pandemia guardiamo fiduciosi al futuro, ricordandoci che ci sono tanti lavoratori che vanno salvaguardarti e che dobbiamo tutelare il lavoro perseguendo una buona e stabile occupazione, lo slogan del 1 maggio di CGIL-CISL-UIL Nazionali l’Italia si cura con il Lavoro  è fuori dubbio se c’è lavoro stiamo tutti bene, buon primo maggio a tutti.

 

Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria

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La Regione Piemonte ha emanato una circolare che consentirà alle organizzazioni antiabortiste di proporre la loro propaganda ideologica all’interno di ospedali e consultori, luoghi che invece dovrebbero essere deputati alla promozione della libertà di scelta e di autodeterminazione, alla tutela della salute delle donne così come delle persone transessuali che necessitino di cure o assistenza. Aprire i consultori a queste organizzazioni integraliste significa mortificare, mettere in difficoltà, ostacolare una volta di più ogni donna che vuole interrompere la gravidanza.

Diritto formalmente consentito dalla legge 194 ma, nei fatti, la procedura è ancora oggi una lotta contro il tempo, la burocrazia e la carenza di personale medico. E’ proprio su questo piano che tentano di insinuarsi i soggetti antiabortisti e di estrema destra. A livello internazionale possiamo vedere come in Polonia e in Ungheria questi movimenti stiano impedendo il diritto all’aborto anche in caso di gravi malformazioni del feto. In Italia i provvedimenti su base regionale che tentano di ostacolare ulteriormente il diritto di scelta sui nostri corpi si stanno moltiplicando.

A partire da regioni come Piemonte, Veneto, Marche, Umbria, Abruzzo e Friuli, si sta tentando di realizzare un disegno politico repressivo più ampio: si rendono le procedure più complesse per il diritto all’aborto, si tenta di ampliare l’obiezione di coscienza, si introducono vincoli di ospedalizzazione per la somministrazione della RU486, si tenta – e in alcune regione si riesce – di divulgare attraverso gli stessi enti pubblici la propaganda antiabortista. I consultori, costantemente dimenticati dalle istituzioni e con sempre meno finanziamenti e meno personale, hanno un ruolo importantissimo sul territorio e devono essere rilanciati come luoghi accoglienti, aperti anche a nuovi bisogni, accessibili, garanti della libertà delle donne e delle persone Lgbt.

Per questo vogliamo difendere e attuare la Legge 194

E’ da anni (da quando è stata promulgata) che scendiamo in piazza a difesa di questa legge per chiedere la sua piena attuazione e la tutela di nuovi diritti ancora troppo spesso ignorati: l’accesso gratuito alla contraccezione ed alle cure ginecologiche di ogni genere; l’accesso davvero sicuro, gratuito e garantito all’interruzione di gravidanza; un’educazione sessuale nelle scuole per una sessualità consapevole; consultori accessibili, accoglienti e finanziati; consultori per donne della terza età. Questo è ciò che serve, non la propaganda contro le donne!!

INVITIAMO CHIUNQUE ABBIA A CUORE L’AUTODETERMINAZIONE E IL DIRITTO ALL'ABORTO A PARTECIPARE AL PRESIDIO DI SABATO 17 APRILE DALLE ORE 16,30 ALLE 18,30 DAVANTI AL COMUNE DI ALESSANDRIA. Si raccomanda la scrupolosa osservanza di tutte le misure anti – Covid mantenendo le distanze e partecipare solo con mascherina per la tutela collettiva


Aderiscono:


CGIL ALESSANDRIA
UIL ALESSANDRIA
TESSERE LE IDENTITA’
ME.DEA
A.N.P.I ALESSANDRIA
CONFERENZA DELLE DONNE DEMOCRATICHE
CONSULTA DI BIOETICA ONLUS
CASA DI QUARTIERE ALESSANDRIA
FORUM DONNE ARTICOLO UNO

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