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In allegato la comunicazione ufficiale diramata dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca in merito ai pagamenti delle supplenze.

 

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IL  GIORNO 15 DICEMBRE 2014 ALLE  ORE 16 PRESSO LA SALA CONVEGNI della Camera Sindacale di Alessandria

in Via  Fiume,10 – ALESSANDRIA

Si  svolgerà un convegno a riguardo della sentenza Corte di  Giustizia Europea del 26 novembre 2014

RICORSI  INSERIMENTO NELLE GAE

Per  abilitati  Dipl. Magistrali   TFA  PAS   SFP

Presenti gli  Avvocati Dott. Massimo PISTILLI   Dott. Stefania REHO

Dello studio  legale

Pistilli –  Reho & associati di  VITERBO

"La  Corte europea ha condannato lo Stato Italiano contro il rinnovo sistematico dei  contratti a tempo determinato, comportamento illegittimo, come sempre sostenuto  dalla Uil Scuola, stabilendo che dopo tre supplenze annuali un docente e/o ATA  deve essere assunto e risarcito".

La Uil  Scuola di Alessandria, ha vinto tutti i ricorsi già presentati e posti in  decisione dai giudici( rif. Stabilizzazione), stiamo  predisponendo con i nostri uffici legali  le nuove opportune iniziative con assistenza legale, come da titolazione, per la  tutela di coloro che si trovano nelle condizioni richiamate dalla sentenza, per  il personale già immesso in ruolo dopo anni di precariato e docenti abilitati  esclusi da possibilità di inserimento in graduatorie ad esaurimento.

La  Segretario Generale Uil Scuola, invita gli interessati a partecipare e  rivolgersi al sindacato.

Alessandria  04/12/2014                           Giovanni GUGLIELMI

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Guida  alla pensione anticipata e di vecchiaia: requisiti contributivi e anagrafici da  gennaio 2015, decorrenza, presentazione della domanda e strumenti di calcolo di contributi e pensioni.

Di  seguito una breve guida ai requisiti 2015 per l'accesso alla pensione anticipata e di vecchiaia di  lavoratori uomini e donne del settore pubblico e privato, in base alla Riforma Pensioni contenuta nel Decreto Salva Italia (DL  201/11 convertito nella legge n. 214/2011): nuove regole per  ottenere il trattamento pensionistico, modalità di invio delle domande INPS e strumenti a  disposizione per il calcolo dei contributi.

 

Pensione  di vecchiaia

La  pensione di  vecchiaiadecorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui il  lavoratore/lavoratrice raggiunge l'età pensionabile (o dal primo giorno del mese  successivo a quello in cui si raggiungono i requisiti ). Per i dipendenti la  decorrenza scatta dal primo giorno del mese seguente alla presentazione della  domanda (con cessazione del rapporto di lavoro). Requisito contributivo: anzianità minima di 20 anni al 31 dicembre 1995 (contributi  versati o accreditati a qualsiasi titolo).

Requisito anagrafico donne:

dipendenti    settore privato: dal 1.01.2014 al 31.12.2015    63 anni e 9 mesi;     

dipendenti settore pubblico: dal 1 .01.2013 al 31. 12.2015 66 anni e 3 mesi;

autonome e gestione separata: dal 1.01.2014 al 31.12.2015 64 anni e 9 mesi;

Requisito anagrafico uomini:

dipendenti nel pubblico e privato: dal 01.01.2013 al 31.12.2015 66 anni e 3mesi;

autonomi e gestione separata: dal 1.01.2013 al 31.12.2015 66 anni e 3 mesi.

Pensione  anticipata

Possono richiederla lavoratori/lavoratrici dipendenti e autonomi iscritti  all'Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e alle forme sostitutive,  esonerative e integrative previa risoluzione del rapporto di lavoro. La  decorrenza scatta dal primo giorno del mese successivo a quello di  presentazione della domanda previa cessazione del rapporto di lavoro  dipendente, non richiesta quando il soggetto svolge attività di lavoro  autonomo. Le modalità di erogazione della pensione anticipata variano  per:

soggetti con anzianità contributiva al 31.12. 1995 (per gli uomini 42 anni e 6 mesi dal 1.01.2014 al 31.12.2015, per le donne 41 anni e 6 mesi dal 1.01.2014 al   31.12.2015)

soggetti con primo accredito contributivo a decorrere dal 1.01.1996: anzianità contributiva per gli uomini di 42 anni e 6 mesi (dal 1.01.2014 al 31.12.2015) e per le donne di 41 anni e 6 mesi (dal 1.01.2014 al 31.12.2015). L'accesso alla pensione è vincolato al compimento di 63 anni di età (versati e accreditati almeno 20 anni di contribuzione effettiva e non   figurativa).

 

Pensione  prima dei 62 anni

Per  coloro che accedono alla pensione anticipata al di sotto dei 62 anni di età, si  applica sull'assegno pensionistico mensile una riduzione calcolata  secondo il sistema retributivo pari a:

1%  per ogni anno di pensione anticipata rispetto ai 62 anni; 2% per ogni anno  ulteriore di anticipo. La riduzione non opera per  lavoratori:

con   primo accredito contributivo a decorrere dal 1 gennaio   1996;che   maturano l'anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017 derivante solo da   prestazione effettiva di lavoro, includendo i contributi obbligatori e quelli   derivanti dalla ricongiunzione, i periodi di congedo per maternità,   assolvimento obblighi di leva, malattia, infortunio e CIG   ordinaria.

Al  vaglio del Governo c'è un emendamento alla Legge di Stabilità 2015 volto ad  eliminare fino al 2017 le penalizzazioni previste dalla Riforma Fornero (e già  escluse da una deroga applicata ai lavoratori precoci):

 

Invio domanda di pensione INPS

Online dal sito INPS (www.inps.it) dotati di PIN;tramite   Contact Center al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da   rete mobile a pagamento;tramite    CAF, Patronato e intermediari autorizzati   dall'INPS.

Estratto  Conto Contributivo

L'INPS  mette a disposizione l'Estratto Conto Contributivo per aiutare a capire  quanto manca per andare in pensione visualizzando l'elenco dei  contributi versati: lo strumento è raggiungibile dal sito dell'istituto,  dotati di PIN, seguendo il percorso Servizi online > Servizi per il cittadino > Inserimento codice identificativo PIN > Fascicolo Previdenziale del  Cittadino (dal menu a sinistra) > Posizione Assicurativa > Estratto  Conto.

Per  approfondimenti: Legge n.  214/2011.

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Un chiaro richiamo al Governo. Ora un intervento legislativo  per rispondere al  richiamo europeo.
I precari con tre anni di contratti reiterati si possono  rivolgere al giudice:  presso le strutture Uil Scuola tutti i  chiarimenti.

La Uil Scuola  è l'organizzazione che per prima ha promosso iniziative legali (in molti casi  già con esito positivo, con pagamento di indennizzo). Tali iniziative hanno  rappresentato  anche una forma di denuncia-pressione nei confronti dei  Governi che finora si sono mostrati inadempienti e  insensibili tanto da  determinare tale condanna da parte della Corte europea.

Ora il  Governo Renzi deve procedere con provvedimento d'urgenza per coprire tutti i  posti con contratti a tempo indeterminato e stabilire limite  e motivazione  alla eccezione di contratti a termine reiterati e l'importo dell'indennizzo da  dare al lavoratore (docente e Ata) per violazione di tali norme.

La Uil Scuola  seguirà da ora l'azione del Governo, denunciando, ogni mese il ritardo e  l'inadempienza, fino al ripristino della legalità.

Presso le  strutture territoriali Uil Scuola è possibile, per i precari interessati,  verificare le singole posizioni al fine di produrre ricorso al giudice del  lavoro per veder riconosciuto il diritto: immissione in ruolo o comunque  indennizzo.

La sentenza  riguarda sia i docenti che il personale Ata.

Link alla scheda: http://www.uil.it/uilscuola/sites/default/files/nota_sentenza_corte_di_giustizia_europea_-.pdf

Conferenza IE sui servi educativi per  la prima infanzia (0-5 anni)

Si è svolta a Vienna nei giorni 24 e 25 novembre la  conferenza mondiale dell'Internazionale dell'Educazione sulla prima infanzia e  il diritto dei bambini di età compresa tra 0 e 5 anni ad avere dei servizi  educativi e di istruzione pubblici e di qualità. Per la UIL Scuola hanno  partecipato Noemi Ranieri e Rossella Benedetti.

L'Internazionale dell'Educazione svolge un lavoro di ricerca  costante su questo argomento attraverso una taskforce composta da educatori ed  esperti provenienti da tutte le parti del mondo. La necessità di garantire  servizi educativi  e di istruzione pubblici di qualità a tutti già dalla  prima infanzia è supportata dai dati raccolti da istituzioni di diversa origine,  non solo di parte sindacale. Una precoce offerta educativa, che non si traduce  in una primarizzazione della scuola dell'infanzia, permette ai bambini di ogni  estrazione sociale di sviluppare al meglio il proprio potenziale cognitivo,  relazionale e motorio. Ma le politiche di austerità e la mancanza di attenzione  per le esigenze di questa fascia di età cercano di delegare sempre più al  privato la copertura di tali servizi. Conseguenza immediata la riduzione del  livello di qualità. Benché in apparenza il privato in molte realtà sembra poter  offrire di più all'utenza, ad un più attento controllo emergono quelle criticità  tipiche di chi offre servizi per profitto, cioè l'utilizzo di personale non  qualificato, spesso contrattualizzato non come educatori o insegnanti ma come  figure di più basso profilo; attività miranti a fornire abilità o conoscenze  disciplinari, piuttosto che a sviluppare da un punto olistico la persona. I  risultati scolastici a lungo termine di chi ha frequentato strutture private  dimostrano che non hanno tratto alcun vantaggio significativo nella frequenza di  tali scuole.

Il confronto tra le esperienze di diversi Paesi ha fatto  emergere la necessità di aumentare la pressione sui governi perché frenino la  deriva privatistica e aumentino gli investimenti a sostegno dei servizi per  l'infanzia. Nel  caso italiano l'azione del governo dovrebbe mirare a  rafforzare la funzione della scuola dell' infanzia all'interno del sistema  nazionale dell'istruzione, sia nel rispetto della tradizione pedagogica  solidamente riconosciuta a livello internazionale e del contributo che  l'esperienza della scuola dell'infanzia fornisce per rimuovere i  gap  derivanti da fattori socioeconomici, che per innalzare la qualità dei servizi  educativi per l'infanzia dedicati al segmento 0-3 anni, con azioni di indirizzo  valide nazionalmente.

A tale scopo, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro,  chiamata a rendere pubblica la sua posizione, ha fornito delle linee guida  riguardanti le condizioni di lavoro e i salari degli educatori e degli  insegnanti che operano in questa fascia di età. Il testo, in Inglese, Francese e  Spagnolo, può essere scaricato a questo indirizzo: http://www.ilo.org/sector/Resources/codes-of-practice-and-guidelines/WCMS_236528/lang--en/index.htm

DIRIGENTI  SCOLASTICI | RETRIBUZIONE DI RISULTATO
Giovedì  4 dicembre manifestazione davanti al ministero

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I lavoratori precoci in pensione anticipata con il requisito contributivo pieno non subiscono il taglio dell'assegno previsto dalla Riforma Pensioni Fornero: ecco l'emendamento Legge Stabilità.

I lavoratori  precoci che hanno diritto alla pensione anticipata senza il requisito anagrafico ma con 42 anni e sei mesi di  contributi riceveranno un assegno pieno, senza la decurtazione  prevista dalla Riforma Fornero. Lo prevede un emendamento alla Legge di Stabilità 2015 approvato in Commissione alla Camera, che  sospende temporaneamente la penalizzazione. L'emendamento Gnecchi – Damiano  recita:

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
1-bis. Il secondo   periodo del comma 2-quater dell'articolo 6 del decreto-legge 29   dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio   2012, n. 14, è sostituito dal seguente: «Le disposizioni di cui all'articolo   24, comma 10, terzo e quarto periodo, del decreto-legge 6 dicembre 2011,   n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214,   in materia di riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici, non trovano   applicazione, limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di   anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017.

 

Pensione piena

La modifica all'ultima riforma delle  Pensioni attualmente in vigore, riguarda quei lavoratori che maturano il diritto  per accedere alla pensione anticipata entro  fine 2017. Se si ritirano con il contributivo pieno (42 anni e sei mesi per gli uomini, 41 anni e sei mesi  per le donne) nel 2015, prenderanno una pensione senza penalizzazioni  economiche, anche senza 62 anni di età. Dal 2016, per  effetto dell'applicazione della speranza di vita, i requisiti  contributivi passeranno a 42 anni e 10 mesi e a 41 anni e 10  mesi, rispettivamente.

Prepensionamento

In base all'attuale normativa, la scelta del  prepensionamento comporta un  taglio dell'assegno previdenziale pari all'1% per ogni anno di  anticipo rispetto all'età minima (62 anni), che sale al 2% per ogni anno prima  dei 60 anni. Si può scampare alla decurtazione soltanto se i 42 anni e 6  mesi di contributi derivano da prestazione effettiva di lavoro,  escludendo  quindi permessi o sospensioni  (articolo 6, comma 2-quater del Dl 216/2011).

L'emendamento

Grazie all'emendamento alla Legge di Stabilità approvato, invece, per raggiungere  l'anzianità contributiva, il lavoratore precoce può far valere qualsiasi  tipologia di contributi accreditati sul proprio conto assicurativo (anche da  riscatto e figurativi): se si ritira a 59 anni non riceverà un assegno  tagliato del 4%, ma la pensione piena (sempre se rispetta il  requisito dell'anzianità contributiva). Tale agevolazione interesserà soltanto i  trattamenti pensionistici erogati dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre  2017.

 

Altre misure sulle pensioni

Ricordiamo che la Legge di Stabilità prevede anche un'altra modifica alla  riforma previdenziale di fine 2011 che riguarda le cosiddette pensioni d'oro, reintroducendo il principio in base al quale  chi usufruisce della possibilità di restare nel mondo del lavoro più a lungo  rispetto al compimento dei 70 o 75 anni – e  di conseguenza (come prevede  la legge) ha la quota di pensione maturata dopo il 2012 calcolata interamente  con il contributivo - non può comunque percepire un  assegno più alto di quello che gli spetterebbe con il calcolo  retributivo, quindi in pratica non può avere una pensione che  superi l'80% dell'ultimo stipendio.

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Uil Scuola: Il  Governo faccia la cosa necessaria: immissioni in ruolo subito sui tutti i posti  disponibili
Di Menna:  La questione  precariato rimane esplosiva; il governo recuperi il valore del confronto con il  sindacato.

Da molti anni la Uil  Scuola ha denunciato l'anomalia di contratti a termine reiterati in presenza di  posti, sia di insegnamento che di personale Ata, disponibili, e ha promosso  contenziosi giurisdizionali, in molte province con esiti positivi.
Il Governo  ora faccia l'unica cosa necessaria: immissione in ruolo su tutti i posti  disponibili compresi coloro che li occupano, pur non essendo nelle graduatorie  permanenti.
La sentenza conferma la miopia di una gestione del personale  chiusa nelle stanze dei ministeri, tutta attenta al risparmio, anziché al  rispetto dei diritti dei lavoratori e alla priorità della continuità didattica e  dei servizi.
La questione precariato rimane esplosiva; il governo recuperi il  valore del confronto con il sindacato.
Come Uil Scuola stiamo  predisponendo con l'ufficio legale una iniziativa per la tutela di coloro che si  trovano nelle condizioni richiamate dalla sentenza.

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Martedì, 18 Novembre 2014 10:09

Scuola: incontro sindacati scuola al Ministero

Non solo piano scuola. Al centro della riunione contratto, retribuzioni e  merito.
Incontro sindacati  scuola e Ministro

Di Menna: 'Abbiamo  rappresentato in modo chiaro e deciso il disagio e la protesta di chi ogni  giorno da' qualità alla scuola'.

Il  blocco del contratto e delle retribuzioni e l'impianto delineato dal governo sul  merito sono stati tra i temi principali affrontati nel corso della riunione tra  sindacati scuola e ministro Giannini, al quale il segretario generale della Uil  scuola, Massimo Di Menna ha posto subito, con chiarezza, l'urgenza di un  confronto chiaro sulle questioni che attengono al contratto e al rapporto di  lavoro.

Due le  questioni di forte rilevanza messe in evidenza con il ministro:  la  necessità di risposte concrete dopo la consegna a palazzo Chigi delle 300 mila  firme dello #sbloccacontratto e della manifestazione nazionale di Roma dell'8  novembre.

Al  ministro che lamentava del tono acceso con cui veniva espresso tale disagio, Di  Menna ha replicato deciso: " e' solo il 50% del tono che avrebbe  chi ce lo  rappresenta, gli insegnanti.

Negli  incontri veri che facciamo - ha detto Di Menna - gli insegnanti si sentono  offesi per come il Governo pensa di riconoscere il merito: blocco degli  stipendi, nessun aumento per nessuno fini al 2019 ed un sistema che prevede per  una percentuale del 66 %, attraverso una raccolta punti, la ricerca di scuole  dove trasferirsi per guadagnare, per tre anni, 60 euro, togliendoli a chi a ha  meno punti. Un insieme di misure inaccettabili.

Nel  merito del piano scuola  - presenti all'incontro per la Uil Scuola insieme  a Massimo Di Menna, Antonello Lacchei e Noemi Ranieri - e' stata messa in  evidenza la positività del piani di assunzioni e giudizio positivo è stato  espresso sulle nuove modalità di formazione iniziale, che rispondono alle  indicazioni della Uil Scuola. Resta aperta la questione del personale abilitato  che copre già posti disponibili, questione che se non risolta rappresenta un  segmento di precariato non risolto.

Contrarietà è stata espressa,  invece, per i tagli previsti per il personale Ata, rilevando invece la necessità  di rilanciare il riconoscimento e la funzione tecnica, con un'area tecnica in  ogni scuola, dei collaboratori scolastici, come supporto, degli amministrativi  che sono caricati di nuovi oneri anche per le disfunzioni e l'appesantimento  burocratico.

Su tutti  gli aspetti abbiamo fatto riferimento alle posizioni Uil che invieremo con un  apposito documento.

il  ministro ha concluso rinviando al Governo nel suo insieme la questione del  rinnovo contrattuale che riguarda tutto il pubblico impiego ( lunedì 17 è  convocato a Palazzo Chigi l'incontro sindacati- ministro  Madia).

Sulla  questione dell'anzianità, in coda alla riunione, un nuovo punto e a capo verbale  tra il ministro che ribadiva di voler tenere ferme le posizioni ministeriali e  Di Menna che le ha fatto notare come la progressione economica per anzianità è  aspetto presente in tutti paesi europei.

Sul  piano scuola, il ministro ha assicurato che, terminata la consultazione in atto,  per la predisposizione dei provvedimenti vi sarà un confronto preventivo con i  sindacati.

Tutti i  sindacati scuola, Uil, Cgil, Cisl, Snals, Gilda, sono d'accordo nel prevedere la  prosecuzione della iniziativa di mobilitazione in atto e, in base agli esiti del  confronto con il Governo anche di uno sciopero specifico per la scuola, che  metta al centro il rinnovo del contratto, investimenti nell'istruzione,  riconoscimento professionale.

Da parte  nostra, come Uil Scuola, abbiamo attivato le procedure di conciliazione  previste.

Dopo  l'incontro con il Governo a Palazzo Chigi faremo, nel merito, una valutazione  per decidere.

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In allegato il programma del Convegno "istruzione tecnica superiore. Monitorare e sostenere" che si svolge alla Uil di Roma, organizzato da Uil, Uil Scuola e Rase.

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Dichiarazione del Segretario nazionale della Uil Scuola Di Menna: "La prima  cosa che il Governo deve fare, se vuole contribuire a fare un 'buona scuola', è  riconoscere e valorizzare il lavoro di chi ogni giorno la fa funzionare. Non c'è  alternativa. E il modo per valorizzare il lavoro è rinnovare il  contratto".

Una grande  manifestazione, con un corteo che è partito da piazza della Repubblica  attraversando le strade del centro di Roma (Largo di Santa Susanna, Via  Barberini, Piazza Barberini, Via Sistina, Trinita' dei Monti, Pincio) per  arrivare a Piazza del Popolo dove è stato allestito il palco della  manifestazione.
Una manifestazione che ha visto la partecipazione di quasi  centomila persone  – hanno annunciano dal palco gli organizzatori della  manifestazione unitaria di Cgil Cisl e Uil - alla quale hanno preso parte i  lavoratori dei settori pubblici, dalla sanità alla scuola, dalla sicurezza ai  servizi locali.

Una Piazza del  Popolo completamente gremita ha fatto da scenario agli interventi dei lavoratori  delle diverse professionalità–dai vigili del fuoco ai medici, dai ricercatori  agli insegnanti, dai funzionari agli infermieri, dal personale Ata ai musicisti  - solo per citare alcuni esempi, e in conclusione degli interventi di Susanna  Camusso per la Cgil, Annamaria Furlan per la Cisl e Carmelo Barbagallo per la  Uil.

"Ci siamo stancati,  con la manifestazione di oggi Renzi è avvisato: accettiamo la sua sfida e  facciamo i sindacalisti. Ma  cosa fa un sindacato? Chiede e poi sciopera" -  ha affermato il segretario  aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo.


Proponiamo a Renzi - ha proseguito  Barbagallo- che oltre a fare cene con gli industriali a mille euro, le faccia  con noi a 20 euro", ha aggiunto, ricordando che gli statali hanno perso 17 mld e  ricordando che pensionati, cassintegrati e molti altri lavoratori stanno  ancora  aspettando gli 80 euro in busta paga".
Le risorse per fare i  contratti - ha fatto notare Barbagallo - possono essere trovate nei 500 milioni  di euro che vengono dati ai consulenti,"portaborse travestiti da esperti",   dai 180 miliardi di evasione fiscale, dai 60 miliardi della corruzione e dai  27miliardi dei costi della  politica.

Ci riuniremo più  tardi come segreterie per pianificare azioni nel prossimo futuro" ha annunciato: "Con questa  manifestazione cambieremo verso - ha detto Barbagallo ripetendo uno slogan del  presidente del consiglio - cambieremo il verso di questo Paese". Barbagallo ha  avvertito il Governo: "se non viene a sedersi al  tavolo per fare il contratto faremo lo sciopero generale - ha aggiunto - anche  nel settore privato, per tutti i 7 milioni di lavoratori che sono senza  contratto".

La prima cosa che  il Governo deve fare, se vuole contribuire a fare un 'buona scuola', è  riconoscere e valorizzare il lavoro di chi ogni giorno la fa funzionare. Non c'è  alternativa. E il modo per valorizzare il lavoro è rinnovare il contratto – è il  commento del segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna presente sul  palco di Piazza del Popolo.

La grande  manifestazione di Roma ha visto una forte partecipazione di insegnanti e  personale della scuola che ha detto basta al blocco del contratto e delle  retribuzioni, ai tagli al sistema di istruzione – ha detto ancora Di  Menna.
Il Governo Renzi deve delle risposte alle 300 mila firme  #sbloccacontratto consegnate a Palazzo Chigi, alle persone presenti oggi, ai  lavoratori che ogni giorno fanno funzionare la scuola.
Si apra la trattativa  – ha detto ancora il segretario della Uil Scuola, se il Governo sarà ancora  sordo e insensibile, aprendo un conflitto con la scuola italiana, continueremo  le iniziative dio mobilitazione e attiveremo le procedure previste per lo  sciopero.

Dopo la  manifestazione i segretari di Cgil, Cisl e Uil valutano "positivamente" le  mobilitazioni messe finora in campo e annunciano che "ora la palla e' al  Governo, da cui si aspettano risposte immediate, nelle prossime ore".

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Le categorie di Cgil, Cisl e Uil (Scuola, Sanità, Funzioni centrali, Servizi pubblici locali, Sicurezza e Soccorso, Università, Ricerca, Afam, Privato Sociale) per la prima volta insieme, chiamano a raccolta le lavoratrici e i lavoratori, ma anche i cittadini e le comunità, per cambiare insieme il sistema di welfare.

Sarà una grande manifestazione nazionale in difesa dei servizi pubblici, l'unico argine a una crisi che impoverisce le persone, aumenta le diseguaglianze e frena lo sviluppo.

Sabato 8 novembre i sindacati saranno in Piazza del Popolo a Roma (concentramento a Piazza della Repubblica, ore 12.30) per sfidare il Governo degli illusionismi e delle divisioni. Chiederanno una vera riforma delle amministrazioni pubbliche e un sacrosanto rinnovo dei contratti di lavoro tanto per i lavoratori pubblici, quanto per quelli del privato che offre servizi pubblici.

Anche una delegazione alessandrina della UIL parteciperà alla manifestazione romana.

sbloccafuturo

Video: https://www.youtube.com/watch?v=UUK5EII4syY

locandina 8new novembre

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