In allegato la comunicazione ufficiale diramata dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca in merito ai pagamenti delle supplenze.
IL GIORNO 15 DICEMBRE 2014 ALLE ORE 16 PRESSO LA SALA CONVEGNI della Camera Sindacale di Alessandria
in Via Fiume,10 – ALESSANDRIA
Si svolgerà un convegno a riguardo della sentenza Corte di Giustizia Europea del 26 novembre 2014
RICORSI INSERIMENTO NELLE GAE
Per abilitati Dipl. Magistrali TFA PAS SFP
Presenti gli Avvocati Dott. Massimo PISTILLI Dott. Stefania REHO
Dello studio legale
Pistilli – Reho & associati di VITERBO
"La Corte europea ha condannato lo Stato Italiano contro il rinnovo sistematico dei contratti a tempo determinato, comportamento illegittimo, come sempre sostenuto dalla Uil Scuola, stabilendo che dopo tre supplenze annuali un docente e/o ATA deve essere assunto e risarcito".
La Uil Scuola di Alessandria, ha vinto tutti i ricorsi già presentati e posti in decisione dai giudici( rif. Stabilizzazione), stiamo predisponendo con i nostri uffici legali le nuove opportune iniziative con assistenza legale, come da titolazione, per la tutela di coloro che si trovano nelle condizioni richiamate dalla sentenza, per il personale già immesso in ruolo dopo anni di precariato e docenti abilitati esclusi da possibilità di inserimento in graduatorie ad esaurimento.
La Segretario Generale Uil Scuola, invita gli interessati a partecipare e rivolgersi al sindacato.
Alessandria 04/12/2014 Giovanni GUGLIELMI
Guida alla pensione anticipata e di vecchiaia: requisiti contributivi e anagrafici da gennaio 2015, decorrenza, presentazione della domanda e strumenti di calcolo di contributi e pensioni.
Di seguito una breve guida ai requisiti 2015 per l'accesso alla pensione anticipata e di vecchiaia di lavoratori uomini e donne del settore pubblico e privato, in base alla Riforma Pensioni contenuta nel Decreto Salva Italia (DL 201/11 convertito nella legge n. 214/2011): nuove regole per ottenere il trattamento pensionistico, modalità di invio delle domande INPS e strumenti a disposizione per il calcolo dei contributi.
Pensione di vecchiaia
La pensione di vecchiaiadecorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui il lavoratore/lavoratrice raggiunge l'età pensionabile (o dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si raggiungono i requisiti ). Per i dipendenti la decorrenza scatta dal primo giorno del mese seguente alla presentazione della domanda (con cessazione del rapporto di lavoro). Requisito contributivo: anzianità minima di 20 anni al 31 dicembre 1995 (contributi versati o accreditati a qualsiasi titolo).
Requisito anagrafico donne:
dipendenti settore privato: dal 1.01.2014 al 31.12.2015 63 anni e 9 mesi;
dipendenti settore pubblico: dal 1 .01.2013 al 31. 12.2015 66 anni e 3 mesi;
autonome e gestione separata: dal 1.01.2014 al 31.12.2015 64 anni e 9 mesi;
Requisito anagrafico uomini:
dipendenti nel pubblico e privato: dal 01.01.2013 al 31.12.2015 66 anni e 3mesi;
autonomi e gestione separata: dal 1.01.2013 al 31.12.2015 66 anni e 3 mesi.
Pensione anticipata
Possono richiederla lavoratori/lavoratrici dipendenti e autonomi iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e alle forme sostitutive, esonerative e integrative previa risoluzione del rapporto di lavoro. La decorrenza scatta dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda previa cessazione del rapporto di lavoro dipendente, non richiesta quando il soggetto svolge attività di lavoro autonomo. Le modalità di erogazione della pensione anticipata variano per:
soggetti con anzianità contributiva al 31.12. 1995 (per gli uomini 42 anni e 6 mesi dal 1.01.2014 al 31.12.2015, per le donne 41 anni e 6 mesi dal 1.01.2014 al 31.12.2015)
soggetti con primo accredito contributivo a decorrere dal 1.01.1996: anzianità contributiva per gli uomini di 42 anni e 6 mesi (dal 1.01.2014 al 31.12.2015) e per le donne di 41 anni e 6 mesi (dal 1.01.2014 al 31.12.2015). L'accesso alla pensione è vincolato al compimento di 63 anni di età (versati e accreditati almeno 20 anni di contribuzione effettiva e non figurativa).
Pensione prima dei 62 anni
Per coloro che accedono alla pensione anticipata al di sotto dei 62 anni di età, si applica sull'assegno pensionistico mensile una riduzione calcolata secondo il sistema retributivo pari a:
1% per ogni anno di pensione anticipata rispetto ai 62 anni; 2% per ogni anno ulteriore di anticipo. La riduzione non opera per lavoratori:
con primo accredito contributivo a decorrere dal 1 gennaio 1996;che maturano l'anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017 derivante solo da prestazione effettiva di lavoro, includendo i contributi obbligatori e quelli derivanti dalla ricongiunzione, i periodi di congedo per maternità, assolvimento obblighi di leva, malattia, infortunio e CIG ordinaria.
Al vaglio del Governo c'è un emendamento alla Legge di Stabilità 2015 volto ad eliminare fino al 2017 le penalizzazioni previste dalla Riforma Fornero (e già escluse da una deroga applicata ai lavoratori precoci):
Invio domanda di pensione INPS
Online dal sito INPS (www.inps.it) dotati di PIN;tramite Contact Center al numero 803164 gratuito da rete fissa o al numero 06164164 da rete mobile a pagamento;tramite CAF, Patronato e intermediari autorizzati dall'INPS.
Estratto Conto Contributivo
L'INPS mette a disposizione l'Estratto Conto Contributivo per aiutare a capire quanto manca per andare in pensione visualizzando l'elenco dei contributi versati: lo strumento è raggiungibile dal sito dell'istituto, dotati di PIN, seguendo il percorso Servizi online > Servizi per il cittadino > Inserimento codice identificativo PIN > Fascicolo Previdenziale del Cittadino (dal menu a sinistra) > Posizione Assicurativa > Estratto Conto.
Per approfondimenti: Legge n. 214/2011.
Un chiaro richiamo al Governo. Ora un intervento legislativo per rispondere al richiamo europeo.
I precari con tre anni di contratti reiterati si possono rivolgere al giudice: presso le strutture Uil Scuola tutti i chiarimenti.
La Uil Scuola è l'organizzazione che per prima ha promosso iniziative legali (in molti casi già con esito positivo, con pagamento di indennizzo). Tali iniziative hanno rappresentato anche una forma di denuncia-pressione nei confronti dei Governi che finora si sono mostrati inadempienti e insensibili tanto da determinare tale condanna da parte della Corte europea.
Ora il Governo Renzi deve procedere con provvedimento d'urgenza per coprire tutti i posti con contratti a tempo indeterminato e stabilire limite e motivazione alla eccezione di contratti a termine reiterati e l'importo dell'indennizzo da dare al lavoratore (docente e Ata) per violazione di tali norme.
La Uil Scuola seguirà da ora l'azione del Governo, denunciando, ogni mese il ritardo e l'inadempienza, fino al ripristino della legalità.
Presso le strutture territoriali Uil Scuola è possibile, per i precari interessati, verificare le singole posizioni al fine di produrre ricorso al giudice del lavoro per veder riconosciuto il diritto: immissione in ruolo o comunque indennizzo.
La sentenza riguarda sia i docenti che il personale Ata.
Link alla scheda: http://www.uil.it/uilscuola/sites/default/files/nota_sentenza_corte_di_giustizia_europea_-.pdf
Conferenza IE sui servi educativi per la prima infanzia (0-5 anni)
Si è svolta a Vienna nei giorni 24 e 25 novembre la conferenza mondiale dell'Internazionale dell'Educazione sulla prima infanzia e il diritto dei bambini di età compresa tra 0 e 5 anni ad avere dei servizi educativi e di istruzione pubblici e di qualità. Per la UIL Scuola hanno partecipato Noemi Ranieri e Rossella Benedetti.
L'Internazionale dell'Educazione svolge un lavoro di ricerca costante su questo argomento attraverso una taskforce composta da educatori ed esperti provenienti da tutte le parti del mondo. La necessità di garantire servizi educativi e di istruzione pubblici di qualità a tutti già dalla prima infanzia è supportata dai dati raccolti da istituzioni di diversa origine, non solo di parte sindacale. Una precoce offerta educativa, che non si traduce in una primarizzazione della scuola dell'infanzia, permette ai bambini di ogni estrazione sociale di sviluppare al meglio il proprio potenziale cognitivo, relazionale e motorio. Ma le politiche di austerità e la mancanza di attenzione per le esigenze di questa fascia di età cercano di delegare sempre più al privato la copertura di tali servizi. Conseguenza immediata la riduzione del livello di qualità. Benché in apparenza il privato in molte realtà sembra poter offrire di più all'utenza, ad un più attento controllo emergono quelle criticità tipiche di chi offre servizi per profitto, cioè l'utilizzo di personale non qualificato, spesso contrattualizzato non come educatori o insegnanti ma come figure di più basso profilo; attività miranti a fornire abilità o conoscenze disciplinari, piuttosto che a sviluppare da un punto olistico la persona. I risultati scolastici a lungo termine di chi ha frequentato strutture private dimostrano che non hanno tratto alcun vantaggio significativo nella frequenza di tali scuole.
Il confronto tra le esperienze di diversi Paesi ha fatto emergere la necessità di aumentare la pressione sui governi perché frenino la deriva privatistica e aumentino gli investimenti a sostegno dei servizi per l'infanzia. Nel caso italiano l'azione del governo dovrebbe mirare a rafforzare la funzione della scuola dell' infanzia all'interno del sistema nazionale dell'istruzione, sia nel rispetto della tradizione pedagogica solidamente riconosciuta a livello internazionale e del contributo che l'esperienza della scuola dell'infanzia fornisce per rimuovere i gap derivanti da fattori socioeconomici, che per innalzare la qualità dei servizi educativi per l'infanzia dedicati al segmento 0-3 anni, con azioni di indirizzo valide nazionalmente.
A tale scopo, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, chiamata a rendere pubblica la sua posizione, ha fornito delle linee guida riguardanti le condizioni di lavoro e i salari degli educatori e degli insegnanti che operano in questa fascia di età. Il testo, in Inglese, Francese e Spagnolo, può essere scaricato a questo indirizzo: http://www.ilo.org/sector/Resources/codes-of-practice-and-guidelines/WCMS_236528/lang--en/index.htm
DIRIGENTI SCOLASTICI | RETRIBUZIONE DI RISULTATO
Giovedì 4 dicembre manifestazione davanti al ministero
I lavoratori precoci in pensione anticipata con il requisito contributivo pieno non subiscono il taglio dell'assegno previsto dalla Riforma Pensioni Fornero: ecco l'emendamento Legge Stabilità.
I lavoratori precoci che hanno diritto alla pensione anticipata senza il requisito anagrafico ma con 42 anni e sei mesi di contributi riceveranno un assegno pieno, senza la decurtazione prevista dalla Riforma Fornero. Lo prevede un emendamento alla Legge di Stabilità 2015 approvato in Commissione alla Camera, che sospende temporaneamente la penalizzazione. L'emendamento Gnecchi – Damiano recita:
Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
1-bis. Il secondo periodo del comma 2-quater dell'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14, è sostituito dal seguente: «Le disposizioni di cui all'articolo 24, comma 10, terzo e quarto periodo, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, in materia di riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici, non trovano applicazione, limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017.
Pensione piena
La modifica all'ultima riforma delle Pensioni attualmente in vigore, riguarda quei lavoratori che maturano il diritto per accedere alla pensione anticipata entro fine 2017. Se si ritirano con il contributivo pieno (42 anni e sei mesi per gli uomini, 41 anni e sei mesi per le donne) nel 2015, prenderanno una pensione senza penalizzazioni economiche, anche senza 62 anni di età. Dal 2016, per effetto dell'applicazione della speranza di vita, i requisiti contributivi passeranno a 42 anni e 10 mesi e a 41 anni e 10 mesi, rispettivamente.
Prepensionamento
In base all'attuale normativa, la scelta del prepensionamento comporta un taglio dell'assegno previdenziale pari all'1% per ogni anno di anticipo rispetto all'età minima (62 anni), che sale al 2% per ogni anno prima dei 60 anni. Si può scampare alla decurtazione soltanto se i 42 anni e 6 mesi di contributi derivano da prestazione effettiva di lavoro, escludendo quindi permessi o sospensioni (articolo 6, comma 2-quater del Dl 216/2011).
L'emendamento
Grazie all'emendamento alla Legge di Stabilità approvato, invece, per raggiungere l'anzianità contributiva, il lavoratore precoce può far valere qualsiasi tipologia di contributi accreditati sul proprio conto assicurativo (anche da riscatto e figurativi): se si ritira a 59 anni non riceverà un assegno tagliato del 4%, ma la pensione piena (sempre se rispetta il requisito dell'anzianità contributiva). Tale agevolazione interesserà soltanto i trattamenti pensionistici erogati dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017.
Altre misure sulle pensioni
Ricordiamo che la Legge di Stabilità prevede anche un'altra modifica alla riforma previdenziale di fine 2011 che riguarda le cosiddette pensioni d'oro, reintroducendo il principio in base al quale chi usufruisce della possibilità di restare nel mondo del lavoro più a lungo rispetto al compimento dei 70 o 75 anni – e di conseguenza (come prevede la legge) ha la quota di pensione maturata dopo il 2012 calcolata interamente con il contributivo - non può comunque percepire un assegno più alto di quello che gli spetterebbe con il calcolo retributivo, quindi in pratica non può avere una pensione che superi l'80% dell'ultimo stipendio.
Uil Scuola: Il Governo faccia la cosa necessaria: immissioni in ruolo subito sui tutti i posti disponibili
Di Menna: La questione precariato rimane esplosiva; il governo recuperi il valore del confronto con il sindacato.
Da molti anni la Uil Scuola ha denunciato l'anomalia di contratti a termine reiterati in presenza di posti, sia di insegnamento che di personale Ata, disponibili, e ha promosso contenziosi giurisdizionali, in molte province con esiti positivi.
Il Governo ora faccia l'unica cosa necessaria: immissione in ruolo su tutti i posti disponibili compresi coloro che li occupano, pur non essendo nelle graduatorie permanenti.
La sentenza conferma la miopia di una gestione del personale chiusa nelle stanze dei ministeri, tutta attenta al risparmio, anziché al rispetto dei diritti dei lavoratori e alla priorità della continuità didattica e dei servizi.
La questione precariato rimane esplosiva; il governo recuperi il valore del confronto con il sindacato.
Come Uil Scuola stiamo predisponendo con l'ufficio legale una iniziativa per la tutela di coloro che si trovano nelle condizioni richiamate dalla sentenza.
Non solo piano scuola. Al centro della riunione contratto, retribuzioni e merito.
Incontro sindacati scuola e Ministro
Di Menna: 'Abbiamo rappresentato in modo chiaro e deciso il disagio e la protesta di chi ogni giorno da' qualità alla scuola'.
Il blocco del contratto e delle retribuzioni e l'impianto delineato dal governo sul merito sono stati tra i temi principali affrontati nel corso della riunione tra sindacati scuola e ministro Giannini, al quale il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna ha posto subito, con chiarezza, l'urgenza di un confronto chiaro sulle questioni che attengono al contratto e al rapporto di lavoro.
Due le questioni di forte rilevanza messe in evidenza con il ministro: la necessità di risposte concrete dopo la consegna a palazzo Chigi delle 300 mila firme dello #sbloccacontratto e della manifestazione nazionale di Roma dell'8 novembre.
Al ministro che lamentava del tono acceso con cui veniva espresso tale disagio, Di Menna ha replicato deciso: " e' solo il 50% del tono che avrebbe chi ce lo rappresenta, gli insegnanti.
Negli incontri veri che facciamo - ha detto Di Menna - gli insegnanti si sentono offesi per come il Governo pensa di riconoscere il merito: blocco degli stipendi, nessun aumento per nessuno fini al 2019 ed un sistema che prevede per una percentuale del 66 %, attraverso una raccolta punti, la ricerca di scuole dove trasferirsi per guadagnare, per tre anni, 60 euro, togliendoli a chi a ha meno punti. Un insieme di misure inaccettabili.
Nel merito del piano scuola - presenti all'incontro per la Uil Scuola insieme a Massimo Di Menna, Antonello Lacchei e Noemi Ranieri - e' stata messa in evidenza la positività del piani di assunzioni e giudizio positivo è stato espresso sulle nuove modalità di formazione iniziale, che rispondono alle indicazioni della Uil Scuola. Resta aperta la questione del personale abilitato che copre già posti disponibili, questione che se non risolta rappresenta un segmento di precariato non risolto.
Contrarietà è stata espressa, invece, per i tagli previsti per il personale Ata, rilevando invece la necessità di rilanciare il riconoscimento e la funzione tecnica, con un'area tecnica in ogni scuola, dei collaboratori scolastici, come supporto, degli amministrativi che sono caricati di nuovi oneri anche per le disfunzioni e l'appesantimento burocratico.
Su tutti gli aspetti abbiamo fatto riferimento alle posizioni Uil che invieremo con un apposito documento.
il ministro ha concluso rinviando al Governo nel suo insieme la questione del rinnovo contrattuale che riguarda tutto il pubblico impiego ( lunedì 17 è convocato a Palazzo Chigi l'incontro sindacati- ministro Madia).
Sulla questione dell'anzianità, in coda alla riunione, un nuovo punto e a capo verbale tra il ministro che ribadiva di voler tenere ferme le posizioni ministeriali e Di Menna che le ha fatto notare come la progressione economica per anzianità è aspetto presente in tutti paesi europei.
Sul piano scuola, il ministro ha assicurato che, terminata la consultazione in atto, per la predisposizione dei provvedimenti vi sarà un confronto preventivo con i sindacati.
Tutti i sindacati scuola, Uil, Cgil, Cisl, Snals, Gilda, sono d'accordo nel prevedere la prosecuzione della iniziativa di mobilitazione in atto e, in base agli esiti del confronto con il Governo anche di uno sciopero specifico per la scuola, che metta al centro il rinnovo del contratto, investimenti nell'istruzione, riconoscimento professionale.
Da parte nostra, come Uil Scuola, abbiamo attivato le procedure di conciliazione previste.
Dopo l'incontro con il Governo a Palazzo Chigi faremo, nel merito, una valutazione per decidere.
In allegato il programma del Convegno "istruzione tecnica superiore. Monitorare e sostenere" che si svolge alla Uil di Roma, organizzato da Uil, Uil Scuola e Rase.
Dichiarazione del Segretario nazionale della Uil Scuola Di Menna: "La prima cosa che il Governo deve fare, se vuole contribuire a fare un 'buona scuola', è riconoscere e valorizzare il lavoro di chi ogni giorno la fa funzionare. Non c'è alternativa. E il modo per valorizzare il lavoro è rinnovare il contratto".
Una grande manifestazione, con un corteo che è partito da piazza della Repubblica attraversando le strade del centro di Roma (Largo di Santa Susanna, Via Barberini, Piazza Barberini, Via Sistina, Trinita' dei Monti, Pincio) per arrivare a Piazza del Popolo dove è stato allestito il palco della manifestazione.
Una manifestazione che ha visto la partecipazione di quasi centomila persone – hanno annunciano dal palco gli organizzatori della manifestazione unitaria di Cgil Cisl e Uil - alla quale hanno preso parte i lavoratori dei settori pubblici, dalla sanità alla scuola, dalla sicurezza ai servizi locali.
Una Piazza del Popolo completamente gremita ha fatto da scenario agli interventi dei lavoratori delle diverse professionalità–dai vigili del fuoco ai medici, dai ricercatori agli insegnanti, dai funzionari agli infermieri, dal personale Ata ai musicisti - solo per citare alcuni esempi, e in conclusione degli interventi di Susanna Camusso per la Cgil, Annamaria Furlan per la Cisl e Carmelo Barbagallo per la Uil.
"Ci siamo stancati, con la manifestazione di oggi Renzi è avvisato: accettiamo la sua sfida e facciamo i sindacalisti. Ma cosa fa un sindacato? Chiede e poi sciopera" - ha affermato il segretario aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo.
Proponiamo a Renzi - ha proseguito Barbagallo- che oltre a fare cene con gli industriali a mille euro, le faccia con noi a 20 euro", ha aggiunto, ricordando che gli statali hanno perso 17 mld e ricordando che pensionati, cassintegrati e molti altri lavoratori stanno ancora aspettando gli 80 euro in busta paga".
Le risorse per fare i contratti - ha fatto notare Barbagallo - possono essere trovate nei 500 milioni di euro che vengono dati ai consulenti,"portaborse travestiti da esperti", dai 180 miliardi di evasione fiscale, dai 60 miliardi della corruzione e dai 27miliardi dei costi della politica.
Ci riuniremo più tardi come segreterie per pianificare azioni nel prossimo futuro" ha annunciato: "Con questa manifestazione cambieremo verso - ha detto Barbagallo ripetendo uno slogan del presidente del consiglio - cambieremo il verso di questo Paese". Barbagallo ha avvertito il Governo: "se non viene a sedersi al tavolo per fare il contratto faremo lo sciopero generale - ha aggiunto - anche nel settore privato, per tutti i 7 milioni di lavoratori che sono senza contratto".
La prima cosa che il Governo deve fare, se vuole contribuire a fare un 'buona scuola', è riconoscere e valorizzare il lavoro di chi ogni giorno la fa funzionare. Non c'è alternativa. E il modo per valorizzare il lavoro è rinnovare il contratto – è il commento del segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna presente sul palco di Piazza del Popolo.
La grande manifestazione di Roma ha visto una forte partecipazione di insegnanti e personale della scuola che ha detto basta al blocco del contratto e delle retribuzioni, ai tagli al sistema di istruzione – ha detto ancora Di Menna.
Il Governo Renzi deve delle risposte alle 300 mila firme #sbloccacontratto consegnate a Palazzo Chigi, alle persone presenti oggi, ai lavoratori che ogni giorno fanno funzionare la scuola.
Si apra la trattativa – ha detto ancora il segretario della Uil Scuola, se il Governo sarà ancora sordo e insensibile, aprendo un conflitto con la scuola italiana, continueremo le iniziative dio mobilitazione e attiveremo le procedure previste per lo sciopero.
Dopo la manifestazione i segretari di Cgil, Cisl e Uil valutano "positivamente" le mobilitazioni messe finora in campo e annunciano che "ora la palla e' al Governo, da cui si aspettano risposte immediate, nelle prossime ore".
Le categorie di Cgil, Cisl e Uil (Scuola, Sanità, Funzioni centrali, Servizi pubblici locali, Sicurezza e Soccorso, Università, Ricerca, Afam, Privato Sociale) per la prima volta insieme, chiamano a raccolta le lavoratrici e i lavoratori, ma anche i cittadini e le comunità, per cambiare insieme il sistema di welfare.
Sarà una grande manifestazione nazionale in difesa dei servizi pubblici, l'unico argine a una crisi che impoverisce le persone, aumenta le diseguaglianze e frena lo sviluppo.
Sabato 8 novembre i sindacati saranno in Piazza del Popolo a Roma (concentramento a Piazza della Repubblica, ore 12.30) per sfidare il Governo degli illusionismi e delle divisioni. Chiederanno una vera riforma delle amministrazioni pubbliche e un sacrosanto rinnovo dei contratti di lavoro tanto per i lavoratori pubblici, quanto per quelli del privato che offre servizi pubblici.
Anche una delegazione alessandrina della UIL parteciperà alla manifestazione romana.
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