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Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato, oggi, all'assemblea dei lavoratori dello stabilimento Eni di Priolo, in provincia di Siracusa, in occasione dello sciopero nazionale di tutti i lavoratori del gruppo a difesa della chimica e del futuro industriale e occupazionale del settore. "Vogliamo essere coinvolti nella definizione del destino delle imprese del nostro Paese, a partire da quelle a capitale pubblico come l'Eni.A Gela, ad esempio - ha detto Barbagallo - l'esasperazione rischia di diventare ribellione sociale: dobbiamo governare queste problematiche dando le risposte che erano già previste nei Protocolli e negli accordi di programma. Se non si fa questo, qualcuno se ne assumerà la responsabilità. Per quel che riguarda Eni Versalis, poi, abbiamo chiesto al Governo e alle competenti Commissioni parlamentari di impedire la svendita della chimica a un fondo che non dà alcuna garanzia produttiva né occupazionale. Spero che recepiscano questo messaggio - ha sottolineato il leader della Uil - che esce rafforzato dallo sciopero di oggi di tutti i lavoratori del Gruppo ENI".

Nelle sue conclusioni, Barbagallo si è detto anche preoccupato per la condizione generale del Paese e dei lavoratori e, in assenza di risposte, ha prospettato la possibilità di una mobilitazione generale da valutare unitariamente.

"Per i rinnovi dei contratti pubblici e privati, per politiche di sviluppo del Paese e per evitare la desertificazione industriale in particolare del Mezzogiorno stiamo valutando unitariamente la possibilità di realizzare scioperi a tempo indeterminato a tutele crescenti per il lavoro e per l'occupazione. Ci potrebbe essere un mese di iniziative con articolazione regionale. Dicono che siamo in crescita ma, al di là dei numeri, questa crescita non si vede nelle attività industriali e produttive né nel lavoro. Noi siamo disponibili a fare la nostra parte e a dare una mano a questo Governo contro le politiche europee di austerità, ma se non ci saranno risposte saremo costretti a reagire".

Siracusa, 20 gennaio 2016

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Renzi è troppo ossessionato dai gufi: pensi a governare e, semmai, ascolti i pareri di chi vive la realtà del lavoro. Noi facciamo il tifo per il nostro Paese e per questo non siamo contro chi governa, se governa bene: ma purtroppo, al di là della propaganda, non è stato sempre cosi. Ad esempio, è da oltre un anno che consigliamo di guardare più a Obama che alla Merkel: Renzi, invece, che per sei mesi è stato Presidente di turno del Consiglio dell'UE, solo ora si accorge che la politica economica europea è sbagliata e che servono investimenti come hanno fatto negli USA.

Inoltre, con altre politiche occupazionali si sarebbero potuti ottenere risultati decisamente migliori, spendendo molto meno. E, ancora, puntando sulla flessibilità verso il pensionamento si sarebbe favorita anche la staffetta generazionale. Questo è stato il vero fallimento del Governo: ingenti risorse per incrementi irrisori dell'occupazione giovanile. Anche per il Sud, poi, molte promesse e pochi fatti. Infine, rinnovando i contratti del pubblico impiego e rivalutando tutte le pensioni si sarebbe dato il giusto a milioni di lavoratori e pensionati per riattivare la domanda interna. Sono questi gli obiettivi che bisogna raggiungere, insieme, per vincere una sfida che è la stessa per tutti. Se il Governo ha intenzione di andare in questa direzione e di far cambiare politica economica all'Europa, il Sindacato è pronto a dare una mano e a fare la propria parte.

Roma, 29 dicembre 2015

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Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato, a Milano, alla manifestazione nazionale dei lavoratori delle aziende aderenti alla Federdistribuzione, Confesercenti e Cooperazione, oggi in sciopero per chiedere il rinnovo del contratto.

"Sono oltre 500mila - ha detto Barbagallo - i lavoratori del settore che, da 2 anni, attendono il rinnovo del loro contratto: le controparti, invece, stanno cercando di destrutturarlo, puntando a un peggioramento delle condizioni di lavoro, del salario e dell'orario. Oggi, hanno persino sostituito una parte dei lavoratori che hanno scioperato con altri lavoratori: questo è un attentato allo Statuto oltre a essere un atto incostituzionale. Noi - ha sottolineato il leader della Uil - chiediamo 85 euro di aumento per restituire potere d'acquisto ai lavoratori, altrimenti non ripartono i consumi né l'economia né l'occupazione. Su quest'ultimo aspetto abbiamo toccato il fondo: il Governatore della BCE ha detto che stiamo peggio della Grecia. In particolare per quel che riguarda l'occupazione giovanile - ha concluso Barbagallo - il Governo ha fallito".

Milano, 19 dicembre 2015

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Il Segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo ha partecipato, oggi, al Consiglio nazionale della Uil pensionati che si è svolto a Tirrenia in provincia di Pisa. Nel suo intervento conclusivo, il leader della Uil ha sottolineato l'importanza delle prossime iniziative unitarie organizzate sul tema delle pensioni .
"Il giorno 17 dicembre - ha detto Barbagallo - Cgil, Cisl, Uil saranno a Milano, Firenze e Bari con tre grandi manifestazioni per rivendicare una politica previdenziale equa ed efficace. Noi chiediamo al Governo di introdurre il criterio della flessibilità verso il pensionamento perché non tutti i lavori sono tra loro uguali e, dunque, non si può pretendere che tutti i lavoratori vadano in pensione alla stessa età. Noi, invece, proponiamo un range di uscita tra i 63 e i 70 anni. Peraltro, la flessibilità sarebbe importante sia per consentire di sbloccare il turn over e facilitare così l'accesso di nuove leve nel mondo del lavoro sia per introdurre, in contemporanea, l'altro criterio e cioè quello della stabilità per i giovani.

Per troppo tempo - ha proseguito Barbagallo - abbiamo affidato i cosiddetti lavori socialmente utili ai ragazzi: è una logica sbagliata che va completamente invertita. Bisogna attribuire questi impegni proprio agli anziani che, una volta usciti dai processi produttivi, lasciando il loro posto ai più giovani, possono continuare ad essere attivi svolgendo piccoli lavori a beneficio della collettività. Insomma - ha sottolineato il leader della Uil - noi proponiamo una trasformazione radicale del sistema e dei rapporti intergenerazionali.

Una riforma che avesse questo segno sarebbe giusta ed anche economicamente efficace: esattamente l'opposto di quanto accaduto con la legge Fornero che ha solo fatto cassa a danno dei lavoratori e dei pensionati, che ha generato l'aberrazione degli esodati e che, perciò, deve essere profondamente modificata". Barbagallo, infine, ha ricordato che la Uil, a tutela dei pensionati e della rivalutazione delle loro pensioni, ha avviato delle cause pilota alla Corte europea dei diritti dell'uomo: "Riteniamo che questa nostra azione possa avere buon esito - ha concluso il Segretario della Uil - perché il Governo non ha dato compiuta attuazione a una sentenza della Consulta in materia. Bisogna che se ne facciano una ragione: ai pensionati va restituito il maltolto".

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Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, insieme a una delegazione della sua Organizzazione, ha partecipato alla manifestazione contro il terrorismo, "Not in my name", indetta dalle Comunità Islamiche Italiane e svoltasi a Roma in Piazza Santi Apostoli."Siamo qui - ha detto Barbagallo - per esprimere la nostra ferma condanna contro tutti i terrorismi e per testimoniare che le armi più efficaci per combattere questa barbarie sono la solidarietà e la cooperazione tra popoli, etnie e religioni. Il mondo del lavoro ha radicati in sé questi valori e può e deve essere un baluardo contro ogni forma di violenza.

Non bisogna chiudersi nei propri egoismi, però, e occorre sconfiggere la tentazione ad isolarsi che può essere dettata da psicosi e da paure". Barbagallo, infine, ha voluto ricordare la sua esperienza da Segretario della Uil di Palermo, quando fece adibire una chiesa sconsacrata a moschea per la preghiera dei lavoratori musulmani: "Già allora - ha concluso il leader della Uil - quella scelta fu una concreta testimonianza dell'impegno che il Sindacato può mettere in atto per la pacificazione".

Roma, 21 novembre 2015

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Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato, questa mattina, ad Antalya, alla consultazione delle parti sociali con il Presidente della Turchia Erdogan e con i rappresentanti di alcune Istituzioni internazionali, in vista dell'imminente apertura del G20."È stata l'occasione - ha dichiarato Barbagallo - per presentare all'attenzione dei Governi del G20 un documento comune dei rappresentanti sia dei sindacati sia degli imprenditori sul ruolo e sull'impegno delle parti sociali per lo sviluppo, la crescita economica e, inoltre, per l'occupazione giovanile e delle donne.

C'è la convinzione che un armonico e diffuso sviluppo economico, sociale e occupazionale e una più equa redistribuzione della ricchezza possano rappresentare anche strumenti utili per dare sostanza ai valori di pace e democrazia e per isolare il terrorismo internazionale. Su questa strada - ha concluso Barbagallo - il Sindacato italiano e quello europeo e mondiale sono pronti a collaborare e a fare la propria parte".

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In occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo Segretario generale della Ces, Luca Visentini, il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha risposto anche alle domande dei giornalisti sulle dichiarazioni di Squinzi in merito alla vicenda dei contratti e della contrattazione. "Siamo pronti a riaprire il confronto con Confindustria su entrambi i capitoli.

Vogliamo discutere sia dei rinnovi dei contratti di categoria sia del nuovo modello contrattuale. In realtà, hanno fatto tutto loro: prima hanno convocato il tavolo, poi hanno detto che ci sarebbe già stato un accordo tra le parti, poi hanno affermato che la discussione era chiusa. Stanno facendo un assist al Governo. Noi non abbiamo mai abbandonato il tavolo. Sono stati loro a non dare l'indicazione di procedere anche su quelli di categoria.

Anzi, c'è stato il segnale di bloccare le trattative in corso. La nostra posizione è chiara: noi vogliamo fare insieme a loro sia i contratti sia le nuove regole. Confindustria non perda tempo, ne ha già perso troppo. E non si aspetti sconti da parte nostra, perché ci sono milioni di lavoratori che attendono i rinnovi: servono segnali inequivocabili per evitare che il quadro economico diventi pericoloso".

Barbagallo, infine, nel rinnovare gli auguri a Luca Visentini per la sua elezione, ha ribadito l'importanza dell'obiettivo conseguito grazie a un essenziale lavoro unitario di Cgil, Cisl e Uil.

Roma, 7 ottobre 2015

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Giovedì, 17 Settembre 2015 10:59

Dichiarazioni di Barbagallo sull'accordo Telecom

Quello firmato lunedi' al ministero dello Sviluppo economico con la Telecom "e' stato il miglior accordo possibile". Lo dichiara in una nota il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo. "Viene salvaguardato - si legge nella nota - il perimetro aziendale e, grazie agli ammortizzatori sociali e, in particolare, alla solidarieta', e' stato possibile evitare che oltre 3000 addetti fuoriuscissero dai processi produttivi. In una fase di crisi complessiva e di difficolta' del settore, sottoposto a una concorrenza spietata, a questa soluzione non c'erano alternative". La possibilita', poi, di accedere a un percorso formativo di riqualificazione, a giudizio di Barbagallo "e' un'ulteriore garanzia per il futuro occupazionale. Con questi accordi si salva il lavoro, si evita di accrescere la disoccupazione e si offre una prospettiva ai lavoratori, per il rilancio di un'azienda strategica come la Telecom, un patrimonio per l'economia del nostro Paese. Senza trionfalismi, ma con concretezza, la Uil fa Sindacato e cerca di salvaguardare le imprese, perche' senza imprese non esistono lavoratori".(ANSA).

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Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato alla Festa dell'Unità nazionale, a Milano, a un dibattito con De Vincenti e Maroni. Sono stati diversi i temi dell'attualità politica ed economica oggetto del confronto, a partire dall'immigrazione che, secondo il leader della Uil "non può essere tema da campagna elettorale.Una politica di integrazione è possibile, ma bisogna recuperare il valore della cooperazione. Peraltro, quando l'economia riprenderà potremmo avere bisogno del lavoro degli immigrati che, al momento, invece, stanno lasciando il nostro Paese: l'Enel ha certificato, per la prima volta dal dopoguerra a oggi, un calo dei consumi di energia elettrica da parte dei privati non solo per effetto della crisi, ma dovuto proprio al fatto che oltre 1 milione di famiglie di immigrati ha già lasciato il nostro Paese".

Altro argomento affrontato nel corso del dibattito è stato quello degli enti locali e, in particolare, delle province soppresse i cui compiti, però, "non sono stati attribuiti a nessun altro Ente. Né si può pensare di affidarli ai Comuni - ha sottolineato Barbagallo - molti dei quali sono in dissesto finanziario. C'è il rischio, dunque, che i dipendenti delle province restino senza stipendio e i cittadini senza servizi.

Il punto, invece, e'  che bisognerebbe ridurre drasticamente le 30 mila stazioni appaltanti e le 8 mila società partecipate. Senza contare le 153 mila leggi che si affastellano tra loro e da cui derivano lacci e laccioli per l'attività economica: questi sono i veri problemi per le imprese e non il Sindacato, come sostiene Squinzi. Servono, insomma, riforme vere e, soprattutto, complete".

Altro problema per il nostro Paese - ha sostenuto il leader della Uil - è la mancanza di investimenti pubblici e privati: "perciò è criminale che non si spendano le risorse dell'Unione europea e sarebbe necessario commissariare ad acta le Regioni inadempienti.

È necessaria, poi, una riforma fiscale vera, perché se non si chiarisce chi sono i ricchi e chi i poveri, rischiamo di continuare a dare vantaggi fiscali ai gioiellieri. È per analoghi motivi che siamo contrari sia a una patrimoniale, perché graverebbe su coloro che già pagano le tasse, sia a una riduzione generalizzate delle tasse sulla casa, perché è sbagliato che chi ha una villa abbia gli stessi vantaggi fiscali di chi ha una casa di 30 mq.

Le logiche egualitarie, insomma, non vanno bene nel nostro Paese: non è giusto, ad esempio, andare in pensione tutti alla stessa età perché i lavori non sono tutti eguali. Bisogna dare flessibilità in uscita ai pensionandi, consentendo loro di fare qualche lavoro socialmente utile una volta collocati in pensione, e occorre dare stabilità ai giovani".

L'ultimo richiamo del leader della Uil è stato alla riduzione del costo del lavoro "che deve essere strutturale e non semplicemente un bonus: se il Governo ascolterà tutte queste nostre indicazioni - ha concluso Barbagallo - siamo pronti a dare una mano".

Milano, 29 agosto 2015

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Responsabilità anche di amministratori e politici che non risolvono i problemi dei lavoratori

È una delle poche volte in cui sono d'accordo con Renzi. Ho già avuto modo di dire che certe forme di lotta, anche se conseguenza dell'esasperazione dei lavoratori, creano le condizioni per mettere l'opinione pubblica contro il mondo del lavoro.Mi è già capitato, in un'altra circostanza, di chiedere scusa a nome della Uil a turisti e cittadini per i disagi loro arrecati a causa di una  manifestazione sindacale. In molte situazioni, tuttavia, le scuse dovrebbero giungere anche da dirigenti amministratori e politici che non sono in grado di risolvere problemi e carenze che gravano sui lavoratori.

Nel caso di Pompei, quei sindacati che hanno svolto l'assemblea hanno finito con l'offuscare quelle responsabilità.

Nel caso dell'Alitalia, sembra che alcuni sindacati facciano apposta quegli scioperi per stimolare le reazioni contro il sindacalismo confederale.

Roma, 25 luglio 2015

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