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È MOBILITAZIONE DEL PERSONALE DEL CPIA 1 DI ALESSANDRIA
CHIEDIAMO IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI, DELLA PROFESSIONALITA’ E DELLA DIGNITA’ DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
COMUNICATO FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL RUA E SNALS CONFSAL DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA


Il personale docente e Ata, le RSU e le Segreterie Provinciali Flc Cgil, Cisl Scuola, UIL Rua e Snals Confsal manifesteranno con un presidio davanti al CPIA 1 in Via Oliviero Capello 3 a Casale Monferrato il 26/05/2023A distanza di mesi, nessuna apertura, nessuna mediazione, nessun passo in avanti da parte della Dirigenza dell’Istituzione scolastica per cercare di dare risposte concrete al personale.
Le categorie della scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals, imputano alla Dirigente Scolastica del CPIA 1 Alessandria “Maestro Alberto Manzi”, un atteggiamento di totale chiusura se non
diffidenza nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Tale atteggiamento è esplicitato nella quotidianità delle relazioni come in occasione degli incontri collegiali e sindacali dove ha dimostrato, da subito, di non voler realmente confrontarsi con le lavoratrici e i lavoratori sia direttamente, sia attraverso la legittima rappresentanza, hanno avanzato diverse richieste relative alla professionalità, all’organizzazione del lavoro e all’offerta formativa.
La totale mancanza di condivisione e di apertura ha provocato un malessere diffuso e livelli di stress da lavoro correlato molto alti tra il personale ma ha inficiato pesantemente anche la
mission dell’Istituzione con una progettualità limitata, scarsa flessibilità e quindi una carente capacità di accogliere e includere.
Il personale scolastico del CPIA 1 di Alessandria, al termine di un anno scolastico difficile e tormentato, è deciso ad intraprendere un percorso di mobilitazione per manifestare assoluto dissenso rispetto alla gestione della dirigente scolastica che ha innescato innumerevoli conflitti con il personale generando malcontento e demotivazione, comprovato dalle plurime dimissioni dei docenti con funzioni organizzative e di coordinamento didattico.
Per tutte queste ragioni il giorno Venerdì 26 Maggio 2023 saremo in presidio per un’intera giornata con tutto il personale docente e Ata dell'Istituto.
Diciamo BASTA a tutto questo e sensibilizziamo l'intera comunità educante alle problematiche di chi lavora nell'istituto e vive quotidianamente in un clima conflittuale, sopportando vessazioni e
stravolgimenti organizzativi continui, non ricevendo mai risposte chiare.
Tutto questo ha ripercussioni sia sulla qualità del servizio di un segmento fondamentale quale quello dell’Istruzione degli adulti, sia sulla vita professionale e personale di lavoratrici e lavoratori.


FLC CGIL - CISL SCUOLA - UIL SCUOLA - SNALS ANIEF
Alessia Tripoli - Carlo Cervi - Giovanni Guglielmi - Maria G. Bodellini

Pubblicato in Notizie: UIL Scuola

Supplenti brevi e Covid ricorso: cosa fare se nel cedolino manca il salario accessorio (retribuzione professionale docenti – RPD, compenso individuale accessorio – CIA).

Per tutto il personale di ruolo e supplenti con tre anni si servizio ricorso per RICONOSCIMENTO ARRETRATI ED INTERO PERIODO PRE-RUOLO

La  UIL SCUOLA avvia ricorsi  per recuperare il 10% dello stipendio mensile come da giurisprudenza della Cassazione.(RPD DOCENTI E CIA ATA) e continua i ricorsi vincenti già dai nostri iscritti per il  RICONOSCIMENTO ARRETRATI ED INTERO PERIODO PRE-RUOLO

L’aumento mensile illegittimamente non corrisposto dall’amministrazione come a tutti i supplenti brevi per un’anzianità di servizio (0-14) corrisponde per il personale docente a 175,50 euro, per un collaboratore scolastico a 64,50  euro, per un Ata fino  a  66.90  euro, quasi uno stipendio in più a fine anno. Per adesioni ed info a riguardo SCRIVERE al seguente indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o telefonare al 3280098213

Il personale docente e il personale Ata, chiamati in servizio per l’emergenza sanitaria che non solo ancora stanno attendendo la corresponsione dello stipendio, ma sono anche discriminati rispetto al personale precario annuale o di ruolo perché il loro contratto, essendo stipulato fino al termine delle lezioni, quindi in “supplenza breve”, non prevede l’emolumento accessorio denominato CIA (Compenso Individuale Accessorio, per il personale ATA 64,50 Euro al mese, per i collaboratori scolastici 66,90 euro) e RPD (Retribuzione Professionale Docente, per i docenti, appunto, per una cifra che varia dai 174,50 euro mensili, ai 214,80, ai 273,20 euro a seconda dell’anzianità di servizio, 0-14, 15-27, 28-42). 

La questione è già stata chiarita dalla Suprema Corte di Cassazione ed è palesemente illegittimo non corrispondere ai “supplenti brevi” quanto, invece, riconosciuto al personale di ruolo o con supplenze al 30 giugno o al 31 agosto. Anche il “supplente breve e suplente Covid” deve ricevere RPD o CIA nello stipendio mensile”.  Quindi è più che consigliato aderire a questo ricorso.

La Retribuzione Professionale Docente o il Compenso Individuale Accessorio per il personale ATA, come si legge nelle sentenze già ottenute dal nostro studio legale per il personale con “supplenza breve”, rientra “nelle «condizioni di impiego» che, ai sensi della clausola 4 dell’Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, il datore di lavoro, pubblico o privato, è tenuto ad assicurare agli assunti a tempo determinato i quali «non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive”. L’art. 7, comma 1, del CCNL per il personale del comparto scuola del 15 marzo 2001, che attribuisce la retribuzione professionale docenti a tutto il personale docente ed educativo, dunque, deve essere interpretato “nel senso di ricomprendere nella previsione anche tutti gli assunti a tempo determinato, a prescindere dalle diverse tipologie di incarico previste dalla l. n. 124 del 1999”. Stesso discorso, ovviamente, vale per il personale che ha stipulato quest’anno un cosiddetto “contratto Covid”, accettando una supplenza fino al termine delle lezioni cui il Ministero continua a negare RPD e CIA.

La norma contrattuale che riconosce RPD e CIA non opera alcuna distinzione in ordine alle diverse tipologie di supplenze e, dunque, anche per il personale assunto per espletare incarichi di durata inferiore a quella annuale, non importa se fino alla fine delle lezioni o per pochi giorni, si pongono le medesime finalità di valorizzazione della funzione e di riconoscimento del ruolo svolto dagli insegnanti e dal personale ATA, in relazione alle quali il trattamento accessorio (RPD o CIA) è stato istituito e deve essere sempre riconosciuto anche per queste “supplenze brevi”. 

L’ammontare mensile di RPD e CIA, lo ricordiamo, varia da 174,50 Euro a 273,20 Euro per i docenti e da 64,50 a 66,90 Euro per il personale ATA. I ricordi si possono fare anche per ogni anno di servizio in supplenza breve trascorso.

Inoltre, in caso il Ministero e le Ragionerie non concretizzeranno il pagamento degli stipendi arretrati al “personale Covid”, l’Anief procederà con ulteriori azioni legali, anche con decreto ingiuntivi, per ottenere l’immediato pagamento del dovuto. “Non possono sempre essere i precari della scuola a “pagare lo scotto” di ritardi e discriminazioni  il nostro sindacato non permetterà oltre il perpetrarsi di quello che appare come un vero e proprio abuso nei confronti dei precari che hanno stipulato supplenze covid”.

Per adesioni ed info a riguardo SCRIVERE al seguente indirizzo email : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o telefonare al 328 0098213

Pubblicato in Notizie: UIL Scuola
Lunedì, 06 Dicembre 2021 12:18

Sciopero della scuola il prossimo 10 dicembre

 
In una manovra da 33 miliardi si è deciso di destinare agli insegnanti italiani lo 0,62%. E non a tutti, solo a quelli che dimostrano "dedizione".Sei mesi esatti, sei mesi senza risposte. Tanto è trascorso dalla firma il 20 maggio scorso del Patto sulla scuola. Un accordo in 21 punti nei quali la scuola veniva definita «risorsa fondamentale per il rilancio del Paese».

Obiettivo dichiarato: garantire stabilità alla scuola partendo dalla stabilità del personale.
Banco di prova di queste misure strategiche, la Legge di Bilancio.

In una manovra da 33 miliardi, si è deciso di destinarne agli insegnanti italiani lo 0,62% e nemmeno per tutti.

Sono i 210 milioni di euro previsti nella Legge di Bilancio destinato al fondo di valorizzazione docente, per “premiare la dedizione”. Per gli ATA? Non si capisce

I fondi del PNRR rischiano di andare a costruire cattedrali nel deserto se non ci saranno persone a dare qualità al lavoro che si fa a scuola.

Tutti i giorni il Presidente del Consiglio afferma che occorre investire sulla scuola.
Per noi questo significa guardare in primo luogo al personale che ci lavora. Se si pensa di governare la scuola attraverso il modello del mercato siamo lontano anni luce dal modello di scuola che abbiamo in mente.

A conti fatti, ci sono 87 euro per l’aumento contrattuale, più i 12 euro (non per tutti) legati alla dedizione.
Il calcolo a tre cifre è presto fatto. Ma non è neanche lontanamente quello che ci si attende.
Il peggio di questa vicenda è che tutti ci danno ragione, ma nessuno fa niente per modificare questa impostazione. Lo dice anche il ministro dell’Istruzione, lo riaffermano le forze politiche, ma poi ognuno si stringe nelle spalle. E nella Finanziaria si decide il contratto.

C’è un problema di democrazia e il sindacato unito oggi vuole protestare e reagire. La scuola si ribella. Perché la scuola non è di questo o quel Governo. La scuola è dei cittadini della Repubblica non deve essere terreno di scontro politico.

Con questo sciopero vogliamo mettere in evidenza quello che è il fiore all’occhiello di questo paese. Abbiamo dato prova di essere persone molto pragmatiche. Il personale della scuola non va a bruciare i cassonetti ma ora basta; la politica deve dare risposte concrete.

Dopo mesi che abbiamo avuto riunioni su riunioni, i cosiddetti ‘tavoli aperti’ abbiamo capito che questo è un sistema che non può risolvere i problemi. È un problema politico, siamo in emergenza ‘zona rossa’ e non c’è più possibilità di risolvere i problemi, con i rituali. Bisogna decidere.

Noi ci ribelliamo perché rifiutiamo queste politiche neo liberiste di esclusione che sono peraltro lontane dalla Costituzione, su cui ogni componente del Governo ha posto giuramento.

da https://uilscuola.it/

Riportiamo informazioni importanti fornite dalla UIL SCUOLA in merito ai tantissimi precari della scuola in attesa della pubblicazione del bando relativo al concorso ordinario 2021: si è avuta già la pubblicazione del DD 201 del 20/04/20 che ha bandito questa procedura concorsuale. Tuttavia, a seguito delle modifiche apportate al Decreto Legislativo Sostegni Bis occorre attendere la pubblicazione di un nuovo bando che funga da integrazione al primo. Le modifiche riguardano l’eliminazione della prova selettiva e la riduzione ad una sola prova scritta.

Cosa si intende per prova disciplinare?

La prova disciplinare consiste in un “colloquio di idoneità”. Il colloquio, su materie diverse a seconda che si concorra per scuola dell'infanzia e primaria o scuola secondaria di primo e secondo grado, serve a verificare le competenze dei candidati.

Quando concorso ordinario scuola 2021?

Concorso ordinario infanzia e primaria, dalle prove alla graduatoria di merito: le novità del Decreto Sostegni-bis. Il sottosegretario Floridia ha anticipato che lo svolgimento delle prove è previsto entro dicembre 2021.

Come sarà il concorso docenti 2020? Concorso scuola straordinario 2020: le prove
 
La procedura introdotta quest'anno sarà molto semplificata, i candidati e aspiranti docenti saranno sottoposti ad una sola prova d'esame, la prova sarà di tipo scritta e sarà “computer based”.

concorso ordinario COSA STUDIARE SI CONSIGLIANO le seguenti tematiche:

  • Fondamenti della psicologia dello sviluppo, della psicologia dell’apprendimento scolastico e della psicologia dell’educazione
  • Fondamenti epistemologici delle discipline di insegnamento
  • Elementi pedagogico-didattici finalizzati alla realizzazione di una azione educativa positiva
  • Legislazione e normativa scolastica
  • Compiti della funzione docente, diritti e doveri: stato giuridico, contratto di lavoro
  • Inclusione scolastica, con riferimento a BES e DSA
  • Governance delle istituzioni scolastiche
  • Metodologie didattiche e uso della tecnologia a supporto dell’insegnamento
  • Compiti e finalità di Invalsi e Indire
  • Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di formazione e istruzione
  • Principi sull’autovalutazione di istituto, in special modo per quanto riguarda il miglioramento del sistema scolastico
  • Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea in riferimento alle competenze chiave per l’apprendimento permanente del 22/05/2018.

Saranno centinaia le iniziative sparse sul territorio nazionale, questo pomeriggio, per chiedere stabilità al lavoro e sicurezza nelle scuole.

Manifestazioni e sit-in davanti alle Prefetture e agli uffici scolastici regionali per una scuola in presenza, con tutte le garanzie necessarie: a partire dagli organici, e poi gli spazi e le misure di sicurezza.

"Le scuole hanno riaperto – osservano i segretari generali dei sindacati scuola promotori delle iniziative nelle città – ma la didattica non decolla perché mancano i docenti. Inutile dire che le misure da prendere dovevano essere di altro tipo, prova ne sono i buchi di organico e le mancanze strutturali. Ora bisogna intervenire rapidamente".

"Lo svolgimento in presenza delle prove concorsuali in piena emergenza pandemica esclude dalla possibilità di partecipazione tutti i precari in situazione di quarantena in concomitanza della prova e nello stesso tempo contribuisce ad aumentare i rischi di contagio" ribadiscono i leader dei sindacati scuola.

Queste le proposte al centro della giornata di mobilitazione:

–          stabilizzare tramite prova orale e valutazione di titoli i docenti con tre anni di servizio: l'unico modo per garantire in tempi brevi e certi la copertura delle cattedre e la continuità didattica.

–          stabilizzare su sostegno tramite prova orale i docenti specializzati: personale già selezionato per garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità

–          avvio dei percorsi abilitanti a regime per tutti e in particolare per i docenti con 3 anni di servizio

Le iniziative avverranno nel rigoroso rispetto delle misure prescritte nell'ultimo Dpcm.

#RENDIAMOSTABILEILLAVORO
#RENDIAMOSICURELESCUOLE

 

In Piemonte appuntamento a partire dalle 14,30 davanti alle prefetture di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Torino e Vercelli. Assembea on line a Biella.

Pubblicato in Notizie: UIL Scuola
Lunedì, 23 Aprile 2018 10:15

Rinnovato il contratto nazionale della scuola

Flc Cgil -Cisl Scuola Fsur - Uil Scuola Rua  --- Finalmente, dopo 8 anni, il contratto nazionale ritorna ad essere centrale nella regolamentazione delle relazioni sindacali e dei rapporti di lavoro. Vengono superati gli aspetti più invasivi e deleteri della "legge Brunetta" e della legge 107. Attraverso la contrattazione nei luoghi di lavoro sarà stabilito l'utilizzo di tutte le risorse del salario accessorio, ivi comprese le risorse destinate alla valorizzazione professionale come ad esempio il bonus, riconoscendo così pienamente la disciplina per via negoziale del rapporto di lavoro nei suoi aspetti retributivi.Questo contratto riporta alla normalità modi e tempi delle relazioni sindacali; ora si dovrà dar seguito, in tempi brevi, alle sequenze contrattuali sui problemi rimasti aperti riguardanti l'ordinamento professionale, i sistemi di classificazione professionale, le carriere, i profili Ata, le sanzioni disciplinari dei docenti.

Ma soprattutto andrà avviata a breve la trattativa del nuovo Contratto 2019-21 per il quale la FLC CGIL, Cisl FSUR e Uil Scuola Rua chiederanno da subito al futuro governo di stanziare le risorse necessarie a partire dalla prossima legge di bilancio.

Questo contratto rappresenta un passo importante, fondamentale, per ridare certezze e dignità a più di un milione di lavoratrici e lavoratori che operano nelle scuole, nelle università, negli enti di ricerca e nell'AFAM che, al pari degli altri lavoratori pubblici, sono stati ingiustamente penalizzati in questi anni.

Si consegna alle Rappresentanze Sindacali Unitarie, le cui elezioni si stanno svolgendo proprio in queste ore, l'opportunità di un forte protagonismo nella contrattazione.

Adesso le amministrazioni procedano subito alla liquidazione degli arretrati e all'adeguamento degli stipendi attesi da oltre 1,2 milione di lavoratori.

Noi proseguiremo la nostra azione puntando sul protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori e sulle RSU che coinvolgeremo in ogni passaggio dell'attuazione delle sequenze contrattuali e sulla piattaforma del CCNL 2019-2021.

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Da domani si vota per le elezioni RSU dobbiamo, tutti Noi, superare lo scoramento diffuso e  recuperare questo forte arretramento sia in termini di diritti sia in termini di qualità del loro lavoro.

Si vota per difendere e migliorare un modello di lavoro Il futuro della scuola come del mondo del lavoro passa anche per questa rinnovata sensibilità, se si vuole dare veramente fiato e spazio ad un rinnovato modo di fare sindacato, vincendo i preconcetti di chi pensa che il sindacato sia "vecchio" e non più necessario.

Anche perché come dico sempre nelle assemblee e negli incontri:

" che se ne dica il sindacato rimane ultimo baluardo per la difesa dei lavoratori, visto che la politica non ci difende più "

Vi ringrazio anticipatamente per la VS attenzione nel votare i nostri candidati UIL Scuola, la dove sono riuscito a presentare le liste. Purtroppo in molte scuole per ragioni di tempo e per il distacco sindacale rinunciato da me, non ho presentato liste.

 

Giovanni Guglielmi, Segretario UIL Scuola Alessandria

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Concorso riservato ai docenti abilitati e/o specializzati sul sostegno. il decreto è già disponibile insieme ai suoi contenuti. Le domande per partecipare al concorso saranno disponibili dal 20 febbraio 2018.

I candidati sceglieranno "al buio" la regione

Il concorso, che sarà il primo di tre voluti fortemente dalla ministra Fedeli, avrà l'obiettivo di sfoltire il precariato e le graduatorie, con la creazione di una graduatoria di merito su base regionale dove andranno a convergere tutti i vincitori. Ma, come scritto piùvolte da questa testata, tale procedura sembra lasciare molte zone d'ombra, con i dubbi che emergono sempre più ancora prima della pubblicazione del bando.

Fra le tante perplessità, come segnalato in precedenza, c'è quella relativa alla mancanza di dati riferiti al contingente dei posti vacanti e disponibili per regione. In questo modo, sarà difficile per gli aspiranti comprendere la scelta da fare.
Infatti, fino a questo momento, il Miur non ha reso pubblici i dati sulle disponibilità per classe di concorso, posto comune e di sostegno, come aveva promesso di fare, sul Portale Unico dei dati della Scuola. Si tratta del comma 136 della Legge 107 del 2015, la Buona Scuola, che istituisce appunto il Portale unico dei dati della scuola. Lo scopo è quello di mettere a disposizione dei cittadini per dare concreta attuazione al principio della trasparenza, un accesso libero alle informazioni e ai dati della scuola senza autenticazione o identificazione. E nel novero di queste attività, rientra anche l'accesso libero per conoscere il numero di insegnanti assunti in ruolo per classe di concorso oppure il numero dei posti di sostegno disponibili e vacanti per ciascuna regione e provincia. Peccato che questo non è avvenuto, costringendo con ogni probabilità gli aspiranti a "scegliere al buio" la regione d'interesse.

Ad esempio, per il sostegno, gli unici dati disponibili, sono quelli sulle supplenze divulgati all'inizio dell'anno scolastico in corso: si tratta di dati non soltanto generali, poiché non suddivisi per regione, ma anche inevitabilmente parziali, in quanto non tengono conto delle numerose cattedre in deroga costituitesi solo ad anno inoltrato.

TUTTE LE INFO SUL CONCORSO DOCENTI ABILITATI 2018

Come si svolgeranno le prove

I candidati possono presentare domanda in un'unica regione per tutte le classi di concorso o tipologie di posto per i quali posseggono i requisiti.

Il concorso prevede una prova orale non selettiva e la costituzione, nelle varie regioni, di una graduatoria di merito per ogni classe di concorso/ambito e per il sostegno in base al punteggio della prova (max 40 punti) a cui si aggiunge quello di titoli e servizi (max 60 punti).

Prova orale non selettiva

La prova orale consiste in una lezione simulata e nell'esplicitazione delle scelte didattiche e metodologiche in relazione ai contenuti disciplinari e al contesto scolastico indicati dalla commissione.

La prova orale valuta anche la capacità di comprensione e conversazione nella lingua straniera prescelta dal candidato almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue

La prova orale verte sui contenuti indicati nell'allegato A al DM 95/16 relativamente alla scuola secondaria.

·         Per posto comune la prova valuta la padronanza delle discipline in relazione alle competenze metodologiche e di progettazione didattica e curricolare anche mediante l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

·         Per i posti di sostegno la prova valuta la competenza del candidato nelle attività di sostegno alla studentessa e allo studente con disabilità volte alla definizione di ambienti di apprendimento, alla progettazione didattica e curricolare per garantire l'inclusione e il raggiungimento di obiettivi adeguati alle possibili potenzialità e alle differenti tipologie di disabilità, anche mediante l'impiego delle tecnologie normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche.

Punteggio della prova orale

Alla prova orale è assegnato un punteggio massimo di 40 punti: non è previsto un punteggio minimo. Alla capacità di comprensione e conversazione nella lingua straniera sono assegnati massimo 3 punti dei 40. Alle competenze sull'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione sono assegnati massimo 3 punti dei 40.

Tabella di valutazione di titoli e servizi

La tabella di valutazione è allegata al Decreto e prevede l'assegnazione di un massimo di 60 punti relativi a:

·         titolo di accesso: massimo 34 punti

·         ulteriori titoli professionali e culturali: massimo 25 punti

·         pubblicazioni: massimo 9 punti

·         servizi di insegnamento: massimo 30 punti.

Assunzione dei docenti inclusi nella graduatoria del concorso

I docenti inclusi in queste graduatorie saranno individuati sul 100% dei posti rimasti liberi dopo le assunzioni dal concorso 2016 e dalle graduatorie da esaurimento sia nel 2018/2109 che nel 2019/2020. Negli anni successivi la percentuale si riduce a favore del concorso riservato a chi ha tre anni di servizio e del concorso ordinario.

I docenti individuati saranno avviati al terzo anno del FIT (anno di prova): avranno una supplenza annuale in una scuola della regione, svolgeranno le attività previste dal decreto sul terzo anno FIT e saranno soggetti alla valutazione finale dell'anno di prova. Superato l'anno di prova saranno assunti, l'anno scolastico successivo, a tempo indeterminato.

I requisiti di ammissione

La possibilità di partecipazione anche per il personale già a tempo indeterminato a seguito sentenza della Corte Costituzione dell'8 novembre 2017; la possibilità di partecipazione partecipare al concorso, con riserva, per coloro che hanno conseguito il titolo abilitante o la specializzazione sul sostegno all'estero.

Nello specifico i requisiti di ammissione previsti sono:

1.  Sono ammessi a partecipare alle procedure i candidati in possesso del titolo di abilitazione all'insegnamento in una o più classi di concorso della scuola secondaria di primo o di secondo grado, o, per i soli posti di sostegno, che aggiungano al titolo abilitante la specializzazione per il sostegno per i medesimi gradi di istruzione, conseguito entro il 31 maggio 2017. I candidati che chiedono di partecipare alle procedure concorsuali per la classe di concorso A23 (Italiano L2) devono possedere i titoli di specializzazione previsti dal decreto del Ministro n. 92 del 23 febbraio 2016. Al fine di determinare a quali procedure, distinte per classe di concorso e tipologie di posto, possa partecipare ciascun candidato, si applica l'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 2016, n. 19, così come modificato dal decreto del Ministro 9 maggio 2017, n 259.

2. Gli insegnanti tecnico-pratici possono partecipare al concorso per posti comuni purché siano iscritti nelle graduatorie ad esaurimento oppure nella seconda fascia di quelle di istituto, alla data del 31 maggio 2017. Possono altresì partecipare al concorso per posti di sostegno purché, in aggiunta, siano specializzati sul sostegno;

3. Sono ammessi con riserva alla procedura concorsuale per posti di sostegno i docenti abilitati che conseguano il relativo titolo di specializzazione entro il 30 giugno 2018, nell'ambito di percorsi avviati entro il 31 maggio 2017, ivi compresi quelli disciplinati dal Decreto del Ministro 10 marzo 2017, n. 141.

4. Sono altresì ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito il titolo abilitante o la specializzazione sul sostegno all'estero entro il 31 maggio 2017 abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento alla Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, entro la data termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla procedura concorsuale.

5. Qualora i requisiti di partecipazione siano posseduti per effetto di provvedimenti giudiziari non definitivi, i candidati partecipano con riserva alle procedure concorsuali e i relativi diritti si perfezionano in esito ai provvedimenti giudiziari definitivi.

Gli ulteriori requisiti generali di ammissione al concorso sono disciplinati dai bandi.

Naturalmente i candidati sono ammessi al concorso con riserva di accertamento del possesso dei requisiti di ammissione.

In caso di carenza degli stessi, l'USR dispone l'esclusione immediata dei candidati, in qualsiasi momento della procedura concorsuale.

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Il MIUR ha  dato notizia con la circolare  n.2748 del 23 gennaio, in cui vengono comunicate le modalità con cui si svolgeranno le attività di chiusura delle scuole seggio elettorale per le elezioni del 2018 in calendario per il prossimo 4 marzo.

La circolare rende noto che le scuole si dovranno mettere a disposizione degli uffici comunali dal pomeriggio del 2 marzo fino a tutta l'intera giornata del 6 marzo 2018

Elezioni 2018: assenza dal lavoro dei dipendenti che si recano a votare in comuni diversi da quelli dove prestano attività lavorativa

In allegato una guida sui permessi , in un documento informativo molto utile, non è previsto alcun permesso specifico per recarsi a votare. È comunque pacifico il diritto del lavoratore a chiedere – ed ottenere – permessi non retribuiti o ferie per raggiungere il proprio comune di residenza con i mezzi di trasporto ordinari (treno, aereo, nave). Solo il personale con rapporto a tempo indeterminato dei comparti pubblici può fruire, a tale scopo, dei permessi retribuiti previsti contrattualmente, se non ancora utilizzati.

Elezioni 2018: permesso retribuito per esercitare il diritto al voto

La materia è disciplinata dalla circolare della ragioneria generale dello Stato n. 23 del 10.3.1992.

La concessione del permesso retribuito per recarsi a votare in comune diverso da quello della sede di servizio, ai sensi dell' art. 118 del DPR 30.3.1957, n. 361, è previsto solo nell'ipotesi in cui il lavoratore risulti trasferito di sede nell'approssimarsi delle elezioni il quale, anche se abbia provveduto nel prescritto termine di 20 giorni a chiedere il trasferimento di residenza, non abbia ottenuto in tempo l'iscrizione nelle liste elettorali della nuova sede di servizio.

Qualora ricorra la predetta circostanza al lavoratore va riconosciuto il permesso retribuito per l'esercizio del diritto di voto entro i limiti di tempo stabiliti dal Ministero del Tesoro con Decreto 5.3.1992 sotto indicati, comprensivi del tempo occorrente per il viaggio di andata e ritorno:

• un giorno per le distanze da 350 a 700 chilometri;

• due giorni per le distanze oltre i 700 chilometri o per spostamenti da e per le
isole.

Elezioni 2018: agevolazioni per le spese di viaggio

Per usufruire delle agevolazioni occorre presentare la tessera elettorale: in mancanza della tessera elettorale il viaggiatore potrà firmare un'autocertificazione. In ogni caso nel viaggio di ritorno l'elettore dovrà presentare la tessera elettorale con il timbro della sezione presso cui ha votato.

Si ricorda che il diritto di voto è, a norma dell'art. 48 della Costituzione, dovere civico ed è tutelato e garantito dalle disposizioni generali dell'ordinamento in materia di esercizio dei diritti politici, per cui sarebbero illegittimi eventuali comportamenti miranti ad ostacolarlo.

Agevolazioni sulle spese di viaggio per gli elettori residenti in Italia

– Treno: riduzione del 60% sulla tariffa ordinaria (andata e ritorno) sia per la 1^ che
per la 2^ classe;

– Nave: riduzione del 60% sulla tariffa ordinaria (andata e ritorno).
Informazioni più dettagliate possono essere ottenute rivolgendosi agli Uffici delle FF.SS. Trenitalia S.p.A. e presso le compagnie marittime.

Elezioni 2018: permessi per lo svolgimento della campagna elettorale

Non sono più previsti specifici permessi per lo svolgimento della campagna elettorale in qualità di candidato alle elezioni amministrative, politiche ed europee. Solo nel comparto pubblico è possibile, per il personale a tempo indeterminato, fruire a tal fine dei permessi retribuiti previsti contrattualmente (3 giorni all'anno).

Il personale docente con contratto a tempo indeterminato delle scuole statali, può utilizzare, come permessi, anche i sei giorni lavorativi di ferie di cui all'art. 15 comma 2 del CCNL del 29 novembre 2007. La precisazione è contenuta nella nota telefax 3121 del 17.4.1996 della Presidenza del Consiglio Dipartimento Funzione Pubblica che faceva riferimento all'art. 21, 3° comma del CCNL del 4.8.1995 ora ripreso dal citato art. 15 del CCNL del 2007.

Il personale a tempo determinato ha diritto a fruire dei permessi previsti dal contratto, ma in questo caso si tratta di permessi non retribuiti. Naturalmente tutto il personale, sia pubblico che privato, può fruire dei periodi di aspettativa previsti contrattualmente con la perdita sia della retribuzione sia del computo del trattamento di quiescenza e di previdenza per il relativo periodo.

Elezioni 2018: quali sono i diritti dei lavoratori impegnati nelle operazioni elettorali

Al personale con contratto a tempo indeterminato e determinato, impegnato nei seggi elettorali in occasione delle elezioni 2018, ai sensi dell'art. 119 del T.U. n. 361/57, modificato dalla Legge n. 53/90, e dell'art. 1 della Legge 29.1.1992, n. 69, è riconosciuto il diritto di assentarsi dal servizio per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni di voto e di scrutinio. L'assenza è considerata attività lavorativa a tutti gli effetti.

In particolare, al lavoratore, con contratto a tempo indeterminato e determinato (anche temporaneo) sia nel pubblico che nel privato, chiamato a svolgere funzioni presso i seggi elettorali per le elezioni del Parlamento (nazionale ed europeo), per le elezioni comunali, provinciali e regionali ed in occasione delle consultazioni referendarie, ai sensi dell'art. 119 del T.U. n. 361/57, modificato dalla Legge n. 53/90, e dell'art. 1 della Legge 29.1.1992, n. 69, è riconosciuto il diritto di assentarsi per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni di voto e di scrutinio.

L'assenza è considerata attività lavorativa a tutti gli effetti. Il beneficio spetta ai componenti del seggio elettorale (presidente, scrutatore, segretario), ai rappresentanti di lista, nonché in occasione del referendum popolare ai rappresentanti dei promotori del referendum. Analogo diritto spetta ai lavoratori impegnati a vario titolo nelle operazioni elettorali (vigilanza o altro). Essendo l'attività prestata presso i seggi equiparata (2° comma art. 119 Legge 361/57) ad attività lavorativa, non è consentito richiedere prestazioni lavorative nei giorni coincidenti con le operazioni elettorali, anche se eventuali obblighi di servizio fossero collocati in orario diverso da quello di impegno ai seggi.

I componenti del seggio elettorale o rappresentanti di lista o comunque impegnati in operazioni connesse, hanno diritto inoltre a recuperare le giornate non lavorative di impegno ai seggi con giorni di recupero da concordare con il datore di lavoro, in rapporto anche alle esigenze di servizio.

Per quanto riguarda i riposi compensativi si ricorda l'orientamento della Corte Costituzionale, secondo cui il lavoratore ha diritto al recupero delle giornate festive (la domenica), o non lavorative (il sabato, nel caso di settimana corta e cioè di intero orario settimanale prestato dal lunedì al venerdì), destinate alle operazioni elettorali, nel "periodo immediatamente successivo ad esse".

In altri termini, i lavoratori interessati avranno diritto a restare a casa retribuiti nei due giorni successivi alle operazioni elettorali (se il sabato è non lavorativo), o nel giorno successivo (se il sabato è lavorativo), salvo diverso accordo con il datore di lavoro, in forza della "voluta parificazione legislativa tra attività al seggio e prestazione lavorativa, rispetto al quale la garanzia del riposo è precetto costituzionale" (Corte Costituzionale n. 452 del 1991).

Nei casi in cui le operazioni di scrutinio si protraessero oltre la mezzanotte del lunedì, si dovrà considerare il martedì come giorno dedicato alle operazioni elettorali e pertanto le giornate di diritto al riposo dovrebbero essere il mercoledì ed eventualmente il giovedì.
Comunque, in caso di mancato godimento dei riposi compensativi non potrà essere negato ai lavoratori occupati nei seggi il pagamento delle quote di retribuzione dovute (Legge n. 69/1992).

Qualora l'amministrazione/il datore di lavoro si dovesse rifiutare di concedere l'immediata fruizione delle giornate di cui sopra per particolari esigenze di servizio, è opportuno non assentarsi, ma rivendicarne il godimento (ovvero il pagamento) successivamente.

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Questo anno si rinnovano le liste RSU di istituto: si voterà il 17/18/19 aprile 2018

ELEZIONI RSU 2018

Giovanni Guglielmi, segretario UIL SCUOLA Alessandria, vi chiede aiuto nelle compilazioni delle liste, sperando di trovare colleghi anche non iscritti se è il caso di candidarsi in lista.Cercherà di contattarviper la compilazione e la presentazione in segreteria. Spero di ricevere come sempre attenzione e amichevole  riscontro  alla  presente.

PRESENTAZIONE LISTE: DAL 14 FEBBRAIO AL 9 MARZO

Le elezioni delle RSU rappresentano un momento importante di democrazia sindacale. Un impegno che si basa sulla comune convinzione del valore di una scuola pubblica, laica, per il pieno riconoscimento del lavoro e per moderne ed efficaci relazioni sindacali.

L'esperienza di questi anni ci conferma che le candidate e i candidati UIL rappresentano la competenza, l'equilibrio e la determinazione.
Caratteristiche che identificano l'identità di un modello di sindacato che dà risposte e soluzioni ai problemi dei lavoratori.
Un'azione sindacale ben testimoniata e confermata dall'incremento nel numero degli iscritti.

Siamo intenzionati a stare nelle scuole, tra la gente: assicurare a chi lavora tutela e trasparenza, al fine di creare condizioni vere di partecipazione democratica.

Noi crediamo nel ruolo delle RSU e cerchiamo di valorizzarlo.
Le candidature nelle nostre liste saranno testimonianza di questo impegno.

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