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"In riferimento all'articolo apparso sul Sole24 ore online, "I furbetti dell'Ilva: meglio restare in cassa integrazione che farsi assumere da AcelorMittal", a firma di Domenico Palmiotti, voglio contestare fortemente le dichiarazioni prive di fondamento del citato pseudo sindacalista. A distanza di soli pochi giorni dall'accordo che ha visto unite tutte le sigle sindacali e a seguito di un referendum in cui il 93% dei lavoratori si è dichiarato a favore dell'intesa, si continua a gettare fango su una realtà, quella dell'Ilva e in particolare dello stabilimento di Taranto, che non riesce a trovare pace.  La Uilm si è battuta duramente più di un anno per arrivare a un accordo che prevedesse la piena occupazione. Infatti abbiamo evitato a ogni costo che si creasse una società pubblica, Invitalia, che in quel caso sì avrebbe creato un contenitore 'vuoto' senza alcuna missione produttiva. Inoltre durante le ultime ore della trattativa abbiamo ottenuto che la chiusura della cassa integrazione si legasse alla conclusione del piano ambientale, con una data certa e non illimitata.  A noi non risulta che ci siano lavoratori che preferiscono l'assistenza al lavoro, denigrarli in questo modo è assurdo. I lavoratori ci chiedono di lavorare per ArcelorMittal, sono stanchi di essere maltrattati ancora dopo anni di sacrifici e incertezze. I 'furbetti' in questa situazione sono altri, quelli che alimentano notizie prive di fondamento".  Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.

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Si è tenuto, nella giornata di ieri 9 luglio 2018 presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del ministro Luigi Di Maio, il secondo incontro di verifica con il nuovo Governo sulla vertenza ILVA. Il ministro ha riconfermato la necessità della proroga del commissariamento, fino al 15 settembre p.v., per effettuare ulteriori approfondimenti del dossier ILVA. Nel corso dell'incontro, Luigi Di Maio ha assicurato di voler analizzare in tempi brevi tutti gli aspetti della procedura, dal bando di gara all'aggiudicazione, con la consapevolezza che l'attuale stato impiantistico degli stabilimenti non consente ulteriori perdite di tempo.

Il responsabile del dicastero dello Sviluppo Economico ha dichiarato di voler lavorare per ottenere la piena garanzia sulla realizzazione degli investimenti e sul mantenimento dei livelli occupazionali prima di avallare il passaggio di un gruppo strategico, per il nostro Paese, alla multinazionale AM; per raggiungere tale obiettivo, ha aggiunto il ministro, sarà quindi necessario apportare delle integrazioni al contratto di cessione. Anche la Uilm ha valutato necessaria la proroga concessa dai Commissari in mancanza dell'accordo sindacale ma a condizione che si utilizzi al meglio questo tempo per migliorare ulteriormente il Piano Ambientale, come del resto già richiesto dal sindacato durante questi lunghi mesi di negoziato, e per ricercare con maggiore convinzione (da parte di ArcelorMittal) l'accordo sindacale.

La Uilm ritiene che, per poter riprendere il negoziato in modo proficuo, AM InvestCo debba modificare la sua impostazione sui livelli occupazionali, altrimenti non si riuscirà a fare nessun avanzamento verso un accordo (che noi abbiamo ribadito di "voler fare"), da realizzare possibilmente entro il mese di luglio, se ce ne saranno le condizioni. Abbiamo ribadito al Ministro che continuiamo a non comprendere come sia possibile che alla fine della realizzazione del Piano Industriale possano essere previsti degli esuberi, nonostante il raddoppio dell'attuale produzione di acciaio; l'organico dichiarato a fine piano da ArelorMittal continua ad essere una grande "incognita". Per la Uilm è necessario raggiungere un'intesa che assicuri la garanzia occupazionale a tutti i lavoratori di ILVA.

La Uilm ha ribadito che l'unica condizione che consentirà la realizzazione delle bonifiche continua ad essere quella della continuità produttiva dello stabilimento di Taranto; le esperienze di altre realtà ci hanno insegnato che non si bonifica realmente solo con gli stabilimenti in marcia. Il ministro ha già chiesto ai rappresentanti della multinazionale dell'acciaio di avanzare ai Commissari Straordinari proposte migliorative, rispetto al contratto di acquisizione già stipulato, sia sul tema dell'ambiente che su quello dell'occupazione; i vertici di AM si sono resi disponibili a formulare nuove proposte. Per la Uilm sarà altrettanto importante individuare le misure necessarie per la tutela dei lavoratori delle ditte dell'indotto per consentirne la continuità del pagamento degli stipendi. Restiamo, dunque, in attesa (ma non troppo) della prossima convocazione da parte del ministro per poter condividere un percorso che ci consenta di trovare le giuste soluzioni per poter rilanciare quanto prima gli stabilimenti di ILVA e partire finalmente con gli interventi ambientali ed industriali, per assicurare una prospettiva certa al più importante gruppo siderurgico italiano ed ai suoi lavoratori.

UILM NAZIONALE Roma, 10 luglio 2018

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La giornata di oggi è stato determinante per i lavoratori e il sindacato. Si è voluta porre l'attenzione sull'imminente scadenza degli ammortizzatori sociali, a inizio autunno, che comporta, salvo deroghe da parte della Regione, uno spropositato numero di licenziamenti. 500/600 persone che lavorano in importanti aziende del settore metalmeccanico della Provincia, come Cerutti di Casale Monferrato, KME di Serravalle, Bundy di Borghetto Borbera e Drathzug Stein di Conzano rischiano il posto di lavoro e questo è un vero dramma che i sindacati ancora una vola denunciano per scongiurare un'emergenza sociale importante. L'appello è alla politica. All'incontro hanno preso parte anche politici rappresentanti di Istituzioni come Comuni, Provincia, onorevoli. Sono intervenute ache le associazioni datoriali, API e Confindustria Alessandria.

FIM, FIOM e UILM Alessandria hanno illustrato in una dettagliata relazione come stanno le cose, quali sono i tempi e i margini di intervento. La situazione è scottante e urgente.

Sono intervenuti i delegati di questi quattro aziende, per ricordare la loro storia in azienda, le difficoltà che hanno subito, i sacrifici fatti e la necessità di mantenere i posti di lavoro.

Federico Fornaro, onorevole. "a Roma non c' è percezione di quanto questa situazione sia grave e urgente. Ci vorrebbe un incontro come quello di oggi su scala nazionale. Politiche attive, tema complesso, ma determinante. Bisogna prendere esempio da Paesi stranieri. Bisogna inoltre capire su quali settori l'Italia deve puntare. Industria 4.0, serve intervenire sul fronte occupazionale. Urge alzare il livello Dell attenzione sulla fine degli ammortizzatori sociali, a livello confederale e nazionale".

"Non so cosa c è fuori, ma stiamo uniti". Questa la citazione che sembra ben rappresentare la situazione è il momento, in vista di quanto prevede la normativa. Servono politiche attive, formazione e altro ancora. I centri per l'impiego servono a superare questa crisi, che dura ormai da 10 anni. Il debito del Paese continua ad aumentare, il nostro Paese è poco credibile oltre confine. Tante aziende hanno bisogno di tempo per ristrutturarsi, non bastano 3 anni. Basterebbe aggiungere la parola solidarietà alla cassa integrazione straordinaria, questa la proposta di Fabrizio Grossi di Confindustria, intervenuto al dibattito.

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PIATTAFORMA SINDACALE

I decreto legislativo per il riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali introdotto nel 2015 produrrà, come principale causa tra diretti e indotto, tra i 500/600 licenziamenti.

Sono questi i numeri degli esuberi (conosciuti) che nelle aziende metalmeccaniche della Provincia si produrranno tra settembre ed ottobre di quest'anno. Scadono , infatti, i 3 anni di CIGO, CIGS e CDS che al massimo si possono utilizzare per la gestione delle crisi industriali, produttive o finanziarie.

FIM FIOM e UILM di Alessandria , nel tentativo di dare evidenza al problema sociale che si verrà a creare sul nostro territorio , hanno deciso di riunire tutti i delegati e le delegate , i lavoratori e le lavoratrici, le Associazioni Datoriali, Sua Eccellenza il Prefetto, i Parlamentari locali, le Istituzioni locali e Provinciali e tutti i Partiti politici, per discutere e possibilmente condividere un percorso comune che rilanci il nostro tessuto industriale Metalmeccanico.

Nell'immediato, grazie anche all'interessamento di FIM FIOM e UILM Regionali, vorremmo incontrare ufficialmente la Regione Piemonte e l'Inps regionale entro il mese di Luglio per tentare di definire:

nei confronti delle Regione Piemonte :

• Disponibilità di ulteriori ammortizzatori sociali in deroga a fronte di uno stato evidente di crisi ratificata dalle Istituzioni locali. • Sostegno economico ai lavoratori oggetto di part-time collettivo teso alla salvaguardia occupazionale. • Sostegno alla ricollocazione attraverso strumenti di outplacement.

nei confronti dell'INPS Regionale :

• Costruire migliori relazioni tra Ente e categorie tese a risolvere problemi su erogazione della Naspi su diritto , misura e importo. • Verifica sulla gestione previdenziale dei Part time come garanzia alla piena copertura contributiva per i lavoratori coinvolti. • Migliorare la gestione degli ammortizzatori sociali attuali in rapporto a Cigo Cigs e Cds.

L'obiettivo dell'attivo Provinciale di FIM FIOM e UILM è risolvere con l'impegno di tutti il problema imminenti degli esuberi ma contemporaneamente aprire una VERA discussione sindacale/istituzionale sulle prospettive industriali sul nostro territorio con l'obbiettivo di riportare il nostro tessuto industriale al vertice dell'industria Nazionale

FIM-CISL FIOM-CGIL UILM-UIL Alessandria

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Informiamo le lavoratrici e i lavoratori che in data 21 Giugno le Organizzazioni Sindacali Fim-Fiom- Uilm e le Rsu dello stabilimento si sono incontrati con i responsabili aziendali e unione industriali di Alessandria, non era presente all' incontro il Dott. Rodriguez.

Gli argomenti che sono stati trattati durante la riunione sono oramai a conoscenza di tutti e sono gli stessi che avevamo discusso anche nelle assemblee trascorse con le lavoratrici e i lavoratori ed in prevalenza le problematiche in merito ai volumi di lavoro , scadenza dell'accordo in essere e ammortizzatori sociali.

Vogliamo ribadire che anche in questo incontro l'azienda non ha presentato nessun piano industriale di rilancio, così come non ha fornito al momento nessuna soluzione per quanto concerne la salvaguardia dei livelli occupazionali, anzi ha sottolineato più volte che la ristrutturazione aziendale è necessaria e che le motivazioni sono le seguenti : cali di lavoro, la concorrenza del prodotto e il costo elevato dell'energia elettrica compreso il costo del personale .

Abbiamo preso atto che al momento non hanno un quadro chiaro di come la società Bundy intenderà proseguire e con quali strategie industriali si adopererà in futuro , siamo in assenza di argomenti e di soluzioni che potrebbero eventualmente trovare la doverosa tutela che riguarda l'intera occupazione, per tanto pensiamo sia necessario avviare un percorso con una serie di iniziative sindacali a cominciare dalle prossime settimane, il contenuto e i dettagli delle iniziative che metteremo in campo verranno comunicate dalle RSU dello stabilimento .

Inoltre Fim-Fiom- Uilm di Alessandria hanno organizzato una conferenza stampa nella giornata di Martedì 26 Giugno alle ore 09.00 presso la Camera del Lavoro della Cgil di Alessandria di Via Cavour N.27, abbiamo il bisogno di dare tutte quelle notizie che riguardano la crisi per il settore della siderurgia e della metalmeccanica nella nostra provincia, l'invito e la partecipazione è aperto a tutte/i.

Alessandria 22/06/2018

Segretrie Fim-Fiom-Uilm

RSU Bundy - Borghetto Borbera

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In data odierna, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del ministro Carlo Calenda, della vice ministra Teresa Bellanova,i vertici di ArcelorMittal e le Organizzazioni Sindacali si è tenuto l' incontro sulla vertenza ILVA.
I rappresentanti del dicastero dello Sviluppo Economico hanno sottoposto alle parti uno schema di elementi di proposta per la definizione di una ipotesi di accordo.
Gli impegni inerenti le garanzie occupazionali, salariali e normative contenute nel documento sono risultate ancora "insufficienti" rispetto alle richieste ribadite da tutte le Organizzazioni Sindacali, in questi mesi di trattative, e quindi abbiamo valutato il testo non rappresentativo dello stato del negoziato.
La Uilm, anche in questa occasione, ha ribadito la contraddizione del Piano Industriale che, a fronte di una risalita produttiva fino a 10,2 milioni di tonnellate di acciaio finito, prevede il decremento dei livelli occupazionali fino ad 8500 unità lavorative (successivamente elevati a 10.000 senza un oggettivo chiarimento sul loro impiego).
Durante tutti questi mesi negoziato abbiamo chiesto, senza avere riscontro, un confronto trasparente sulla futura organizzazione del lavoro che chiarisse il futuro assetto occupazionale complessivo della nuova Ilva; la proposta del Governo per la costituzione di una società (con la partecipazione di Ilva, Invitalia ed eventualmente altri soggetti pubblici/privati) per la gestione delle attività che AMInvestCo intenderà esternalizzare (per l'equivalente impiego di 1500 lavoratori) non risponde, in modo esaustivo, alle nostre richieste.
La Uilm è ancora intenzionata, se ce ne fossero le condizioni, a ricercare la definizione di un accordo, con ArcelorMittal, nell'interesse dei lavoratori.
Abbiamo accolto favorevolmente l'acquisizione dell'Ilva da parte di ArcelorMittal per il rilancio produttivo ed ambientale, per gli investimenti sulla sicurezza e la salvaguardia dei posti di lavoro dell'Ilva e delle aziende locali dell'indotto.
Allo stesso tempo, come abbiamo già dichiarato negli incontri di IndustriAll in sede europea, occorre salvaguardare le aziende ed i lavoratori interessati dai disinvestimenti di ArcelorMittal perché non possiamo accettare che i rimedi (per le anacronistiche leggi antitrust) per l'acquisizione di Ilva mettano a rischio gli altri stabilimenti europei, a partire da quello di Piombino (ex Magona).
Chiediamo, quindi, di poter condurre un negoziato senza vincoli per poter assicurare reali garanzie occupazionali e tutele salariali e normative.
Per la Uilm è sempre prevalso e continuerà a prevalere il senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori; nei prossimi giorni decideremo le opportune iniziative da intraprendere in attesa dell'insediamento del nuovo Governo.
Roma, 10 maggio 2018
UILM NAZIONALE

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In data odierna, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del ministro Carlo Calenda, della vice ministra Teresa Bellanova,i vertici di ArcelorMittal e le Organizzazioni Sindacali si è tenuto l' incontro sulla vertenza ILVA.
I rappresentanti del dicastero dello Sviluppo Economico hanno sottoposto alle parti uno schema di elementi di proposta per la definizione di una ipotesi di accordo.
Gli impegni inerenti le garanzie occupazionali, salariali e normative contenute nel documento sono risultate ancora "insufficienti" rispetto alle richieste ribadite da tutte le Organizzazioni Sindacali, in questi mesi di trattative, e quindi abbiamo valutato il testo non rappresentativo dello stato del negoziato.
La Uilm, anche in questa occasione, ha ribadito la contraddizione del Piano Industriale che, a fronte di una risalita produttiva fino a 10,2 milioni di tonnellate di acciaio finito, prevede il decremento dei livelli occupazionali fino ad 8500 unità lavorative (successivamente elevati a 10.000 senza un oggettivo chiarimento sul loro impiego).
Durante tutti questi mesi negoziato abbiamo chiesto, senza avere riscontro, un confronto trasparente sulla futura organizzazione del lavoro che chiarisse il futuro assetto occupazionale complessivo della nuova Ilva; la proposta del Governo per la costituzione di una società (con la partecipazione di Ilva, Invitalia ed eventualmente altri soggetti pubblici/privati) per la gestione delle attività che AMInvestCo intenderà esternalizzare (per l'equivalente impiego di 1500 lavoratori) non risponde, in modo esaustivo, alle nostre richieste.
La Uilm è ancora intenzionata, se ce ne fossero le condizioni, a ricercare la definizione di un accordo, con ArcelorMittal, nell'interesse dei lavoratori.
Abbiamo accolto favorevolmente l'acquisizione dell'Ilva da parte di ArcelorMittal per il rilancio produttivo ed ambientale, per gli investimenti sulla sicurezza e la salvaguardia dei posti di lavoro dell'Ilva e delle aziende locali dell'indotto.
Allo stesso tempo, come abbiamo già dichiarato negli incontri di IndustriAll in sede europea, occorre salvaguardare le aziende ed i lavoratori interessati dai disinvestimenti di ArcelorMittal perché non possiamo accettare che i rimedi (per le anacronistiche leggi antitrust) per l'acquisizione di Ilva mettano a rischio gli altri stabilimenti europei, a partire da quello di Piombino (ex Magona).
Chiediamo, quindi, di poter condurre un negoziato senza vincoli per poter assicurare reali garanzie occupazionali e tutele salariali e normative.
Per la Uilm è sempre prevalso e continuerà a prevalere il senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori; nei prossimi giorni decideremo le opportune iniziative da intraprendere in attesa dell'insediamento del nuovo Governo.
Roma, 10 maggio 2018
UILM NAZIONALE

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I gravissimi incidenti ai cantieri di Fincantieri a Monfalcone, Cantieri Navali Mare di La Spezia e quelli accaduti alle Acciaierie Venete di Padova, ci pongono di fronte ad una inaccettabile realtà: oggi, non riusciamo ancora a garantire, in tutti i luoghi di lavoro, le condizioni che consentano di prevedere, prevenire ed escludere che la vita dei lavoratori possa essere messa a rischio.


E' una constatazione che di fatto scaturisce dalla lunga serie di tragici eventi che ormai da troppo tempo registriamo, a cui non si riesce a dare un freno, a cui non si è riusciti a dare, almeno, una inversione di tendenza.
E quindi, oltre all'accertamento delle cause e delle responsabilità sui gravissimi episodi verificatosi nei cantieri di Monfalcone , Muggiano e nello stabilimento di Riviera di Francia, oltre a fermarsi nelle iniziative di sciopero già dichiarate, oltre a fermarsi in iniziative di sensibilizzazione sul tema, è necessario che la "Sicurezza" , nel nostro Paese, diventi un tema che abbia rilevanza al pari di quello dell'Ambiente, dell'Economia o dell'Istruzione.
Essendo il nostro Paese alla vigilia della formazione del nuovo Governo, auspichiamo che il tema della "Sicurezza" venga posto al centro dell'azione governativa con obiettivi rigidi ed adeguate risorse finanziarie per il loro raggiungimento, mettendo insieme tutte le energie e le capacità migliori per individuare le soluzioni al problema.


Esprimiamo la nostra vicinanza ai lavoratori coinvolti nei tragici incidenti ed alle loro famiglie.
Vorremmo, in futuro, non dover scrivere più comunicati di questa natura ma poter dire che si è riusciti a garantire quotidianamente a tutti i lavoratori di far rientro a casa dalle loro famiglie.
Roma, 15 maggio 2018

UILM NAZIONALE

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Nelle giornate del 23 e 24 aprile, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del ministro Carlo Calenda e della vice ministra Teresa Bellanova, è proseguito il confronto fra le Organizzazioni sindacali FIM FIOM UILM UGL USB,i vertici di ArcelorMittal ed i Commissari straordinari di Ilva in A.S.

Nel corso di questi ultimi incontri è stato affrontato il tema della contrattazione integrativa aziendale; i rappresentanti di Arcelor Mittal, che inizialmente avevano avanzato una proposta con la completa variabilità di tutti gli istituti, dopo una lunga discussione, che ha visto dei momenti al limite della "rottura" del confronto, hanno modificato il loro schema salvaguardando il valore economico della parte fissa (con una semplificazione in una unica voce retributiva) e lasciando esclusivamente il "Premio di Risultato" legato al raggiungimento di obiettivi economici, qualità, spedizioni, servizio al cliente, produttività e sicurezza con diversa incidenza percentuale sull'erogazione complessiva del premio.

Anche su quest'ultimo aspetto abbiamo chiesto di modificarne l'impostazione con parametri verificabili ed obiettivi raggiungibili come quelli attualmente applicati; l'azienda si è riservata di darci una risposta.

Quest'oggi il confronto riprenderà sul tema dei livelli occupazionali complessivi.

Come Uilm ci approcceremo alla discussione ribadendo che l'unico accordo possibile potrà essere quello che preveda la garanzia occupazionale per tutti i lavoratori di Ilva.

Roma, 26 aprile 2018

UILM NAZIONALE

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La trattativa per il rinnovo del CCNL dell'Artigianato "area meccanica", scaduto per la parte normativa a dicembre 2012 e per quella economica a dicembre 2014, dopo una lunga interruzione iniziata a febbraio 2015, si è riaperta "in plenaria" a gennaio 2018 ed è proseguita nel corso di questi mesi con un lavoro "in ristretta" e, ora, sembra avviarsi verso una conclusione.

Il 24 aprile alle 9.00 presso la sede di Confartigianato Imprese, Via di San Giovanni in Laterano 152, a Roma, le delegazioni sindacali e datoriali si reincontreranno nuovamente "in plenaria" con il dichiarato obiettivo di concludere positivamente il negoziato, trovando sugli aspetti economici soluzioni in termini di aumento dei minimi tabellari, di copertura della vacanza contrattuale per il triennio 2015 – 2017 e per questi primi mesi del 2018, di incremento dei trattamenti di trasferta e di reperibilità.

Per quanto riguarda gli aspetti normativi, in quella sede si dovrà definire conclusivamente una serie di adeguamenti – dovuti in gran parte dall'evoluzione legislativa – delle norme contrattuali su apprendistato e contratti a termine. Così come dovranno essere modificati alcune figure professionali e adeguato il campo di applicazione del CCNL che, lo ricordiamo, riguarda le aziende artigiane della meccanica, dell'installazione di impianti, dell'autoriparazione, dell'oreficeria e dell'argenteria, nonché per le imprese odontotecniche.

Si dovranno inoltre definire nuove norme sull'orario di lavoro e la flessibilità, lasciando comunque il riferimento all'orario giornaliero di lavoro a 8 ore.

Il 24 aprile sarà dunque una giornata impegnativa, ma – ci auguriamo – utile per trovare le condizioni per rinnovare finalmente l'ultimo dei CCNL ancora scaduto della nostra categoria.

Il rinnovo avrà vigenza fino a fine 2018 e quindi sarà necessario quasi da subito ripartire con i negoziati, ma questo sarà anche l'occasione per definire alcune questioni importantissime anche nel mondo dell'artigianato come, ad esempio, la previdenza complementare che in questo negoziato – anche per dare il tempo di individuare soluzioni a livello confederale – non ha potuto affrontare fino in fondo.

UILM NAZIONALE

Roma, 05 aprile 2018

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