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Nuovo incontro per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici tra Federmeccanica e Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil il 28 gennaio in 'ristretta', con le delegazioni sindacali rappresentate dalle sole segreterie nazionali. E' quanto deciso al termine dell'incontro di oggi, il quarto, nel corso del quale sono state sostanzialmente ribadite le rispettive posizioni.

A partire dal prossimo tavolo si comincerà ad affrontare punto per punto i diversi capitoli. Nodo principale è il salario."Andiamo avanti", ha detto il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, "con l'obiettivo di realizzare un contratto nazionale che garantisca il 100% dei lavoratori e preveda un sistema sano di aumenti retributivi legati ai risultati delle aziende, distribuendo ricchezza dopo che si è prodotta. Non ci sono pregiudiziali".

Quanto ai tempi, Franchi ha affermato che "saranno quelli che serviranno, l'obiettivo è arrivare alla meta". La proposta di Federmeccanica per i sindacati significa limitare gli aumenti salariali (con i minimi di garanzia) del contratto nazionale solo al 5% dei lavoratori, per loro inaccettabile. "Abbiamo chiesto di uscire dalla fase tattica e di entrare in quella concreta. Basta tatticismo", ha affermato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, sottolineando di aver "ribadito la nostra contrarietà alla loro proposta salariale e confermato che per noi rinnovare il contratto significa rinnovarlo per tutti. Entro il mese di febbraio vogliamo approfondire tutti i temi e verificare se ci sono le condizioni per arrivare ad una stretta finale".

Ufficio Stampa Uilm

 

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"Siamo seriamente preoccupati sul futuro dell'Ilva e chiediamo al ministro Guidi di chiarire quale è il percorso che il Governo vuole fare per portare l'Ilva fuori dal pantano in cui si trova ancora. Inoltre vendere in queste condizioni equivale a svendere". Così il segretario generale della Uilm Rocco Palombella sentito prima dell'incontro al Mise sull'Ilva fra i vertici dei sindacati di categoria e il Ministro dello Sviluppo Economico.

"Siamo preoccupati - dice Palombella - perché non si stanno facendo nè i lavori di ambientalizzazione previsti dall'Aia, nè i rifacimenti impiantistici. Da ultimo la "svista" sulla nomina del direttore generale ci rende molto critici nei confronti della gestione commissariale. Insomma non siamo tranquilli". "L'Altoforno 5 - prosegue Palombella - doveva essere riammodernato in un anno, ma i lavori non sono ancora partiti. Delle 10 batterie a coke che distillano carbon fossile in carbon coke, 6 sono ferme. In queste condizioni è difficile realizzare i 6 milioni di tonnellate di produzione previste per il 2016".

Ufficio stampa UILM

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Mercoledì, 13 Gennaio 2016 01:00

Metalmeccanici: luce sul contratto, buio sull'Ilva

Pubblichiamo l'articolo d'apertura di "Fabbrica Società", il giornale della Uilm che sarà on line in questo fine settimana.

Il 21 gennaio saremo in Confindustria per un nuovo incontro sulla vertenza contrattuale che ci riguarda. Da Federmeccanica ed Assistal continuiamo a non ricevere segnali utili ad un passo indietro della loro proposta. Andiamo, comunque, a sederci al tavolo, forti delle nostre proposte e confortati da elementi nuovi in ambito confederale. Data la situazione è difficile sottolineare un distinguo tra noi e Fim da una parte, e la Fiom, dall'altra. Le diversità tra le due piattaforme rivendicative sono, al momento passate in secondo piano, rispetto alla necessità comune di avere aumenti retributivi erogati al primo livello di contrattazione. Una realtà che la controparte vorrebbe eliminare, prediligendo esclusivamente la contrattazione aziendale, o territoriale. Federmeccanica ed Assistal continuano a mostrarsi irremovibili. Ma i sindacati metalmeccanici si presenteranno al tavolo convocato in Confindustria consapevoli che i sindacati confederali hanno approvato unitariamente uno schema di riforma contrattuale che tutela e rafforza il Ccnl.

In sintesi, il salario regolato dal contratto nazionale sarà determinato sulla base di indicatori che tengono conto delle dinamiche macroeconomiche, non solo riferite all'inflazione; degli indicatori di crescita economica e degli andamenti dei settori, anche attraverso misure variabili, le cui modalità di erogazione saranno definite dagli specifici Ccnl. Si introduce, quindi, un aggancio a dinamiche macroeconomiche e si delinea una sorta di doppia velocità del contratto nazionale, con un salario minimo più una parte legata all'andamento dei settori. L'esigibilità universale dei minimi salariali definiti dai contratti va sancita attraverso un intervento legislativo di sostegno che definisca l'erga omnes dei contratti nazionali, attuazione a quanto previsto dell'articolo 39 della costituzione. La stessa Confindustria, al di là delle numerose eccezioni,trapelate sugli organi di informazione non potrà sottrarsi al dialogo con la parte sindacale.

Ed in questo contesto sia Federmeccanica che Assistal potranno riflettere meglio su quanto hanno declamato pubblicamente, e al tavolo contrattuale,sulla fine della contrattazione nazionale così come è stata finora. Anche le nostre case madri hanno riconfermato la centralità del Ccnl nazionale attraverso cui bisogna tutelare ed accrescere il potere d'acquisto dei salari. Un principio che vanifica il tentativo di voler provare a realizzare una riforma contrattuale in ambito categoriale, seppur in una realtà rappresentativa tra le più importanti del settore industriale e del mondo del lavoro. Perché il vulnus tra noi e Federmeccanica-Assistal si basa proprio sulla distanza siderale riguardante il ruolo che dovrà mantenere la contrattazione nazionale.

Perché su tutto il resto si può trovare un'intesa. Condividiamo (anche se chiaramente dobbiamo discutere nel merito) le proposte formulate dagli imprenditori metalmeccanici su inquadramento, welfare aziendale,previdenza complementare, formazione, diritto allo studio e tante altre cose. Si tratta della medesima visione sindacale. Come crediamo che debba essere rafforzate la contrattazione aziendale,o territoriale. E' un dato significativo che anche il responsabile economico del più grande partito del Paese e di governo abbia ufficialmente apprezzato l'accordo dei sindacati confederali su contratti, partecipazione e rappresentanza. E' importante ora che sindacati ed imprese, in ambito confederale e sulla riforma medesima trovino una successiva e celere intese.

I metalmeccanici cercheranno di sgretolare il muro innalzato da Federmeccanica ed Assistal, ma non potranno attendere all'infinito. Se Federmeccanica continuerà in questo irrigidimento la fine della primavera potrebbe conoscere la mobilitazione del sindacato metalmeccanico. Sarebbe auspicabile trovare prima un epilogo positivo al rinnovo del Ccnl scaduto lo scorso 31 dicembre. Anche in ambito confindustriale, percependo l'aria che tira, qualche imprenditore inizia a scalpitare affinchè alla guida dell'associazione di viale dell'Astronomia vada un collega metalmeccanico.

Il successore di Giorgio Squinzi sarà eletto a giugno,nello stesso mese in cui in Italia ci saranno le elezioni amministrative. Il periodo di moratoria contrattuale dei metalmeccanici scadrà a inizio maggio. Sarebbe cosa buona e giusta che il contratto dei metalmeccanici venisse rinnovato prima di queste scadenze. Per il bene del Paese, dei lavoratori e delle imprese. Oltre alle vicende contrattuali, mi preme ricordare i contorni di un'importante vicenda industriale di cui si discute ormai ogni giorno. Mi riferisco alla questione del gruppo Ilva. Ci sono due novità: un bando pubblicato in Gazzetta ufficiale dal governo per verificare entro la metà di febbraio la disponibilità di nuovi soci;  800 milioni di euro, da parte dello Stato che potranno essere utilizzati per il piano di tutela ambientale e sanitario. Come sindacato permane la nostra preoccupazione sul futuro industriale dell'intero gruppo siderurgico e del sito di Taranto in particolare. E' evidente che per i nostri concorrenti europei chiudere l'Ilva significherebbe risolvere a discapito dell'Italia il problema della sovrapproduzione di acciaio in Europa. Il processo di ristrutturazione e risanamento dell'Ilva deve originarsi non tanto in modo frazionato a più clienti, ma su una newco caratterizzata dalla presenza statale con quella dei privati. Il gruppo in questione, e la fabbrica di Taranto in particolare, ha bisogno di ingenti investimenti manutentivi ed ambientali.

Ci vogliono centinaia di milioni di euro per la copertura dei parchi minerali primari, per il rifacimento delle cokerie e per il rifacimento dell'altoforno numero 5 che da solo produce il 45% dell'acciaio dell'intera Ilva. Ma è strutturale il mantenimento della attuale configurazione del gruppo, con la sua integrità del ciclo produttivo articolato con i diversi siti italiani, perché rappresenta una potenzialità produttiva ed una scommessa per la crescita del manifatturiero dell'intero Paese. L'attuale assetto è stato infatti concepito proprio per assicurare la continuità produttiva  attraverso la sinergia fra i vari siti collegati allo stabilimento di Taranto (11.600 dipendenti che salgono a 17.000 con l'indotto), in particolare con quelli di Genova (1.635 addetti) e Novi Ligure (800 dipendenti).

La newco succitata dovrebbe sviluppare un "piano industriale" che preveda un livello dei volumi produttivi del sito di Taranto di almeno 8 milioni di tonnellate annue di acciaio colato, limite al di sotto del quale non potrebbe essere garantita la sostenibilità economica dello stabilimento e dell'attuale occupazione. Il governo ha deciso di convocarci alle ore 19.00 del  20 gennaio al Ministero dello Sviluppo. Al momento nessuno conosce i contenuti di un nuovo piano industriale che possa guardare al futuro siderurgico del gruppo in questione. Ecco perché permangono  incertezze sulla prospettiva industriale dell'Iva e perché il sindacato deve continuare a tenere alta la guardia anche su questa vertenza.

Roma, 13 gennaio 2016
Ufficio Stampa Uilm

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Il 21 gennaio saremo in Confindustria per un nuovo incontro sulla vertenza contrattuale che ci riguarda. Da Federmeccanica ed Assistal continuiamo a non ricevere segnali utili ad un passo indietro della loro proposta. Andiamo, comunque, a sederci al tavolo, forti delle nostre proposte e confortati da elementi nuovi in ambito confederale".

Lo scrive oggi Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, in articolo, che è pubblicato dall'Unità e su un altro che è diffuso on line da Formiche.net. "Data la situazione- continua Palombella- è difficile sottolineare un distinguo tra noi e Fim da una parte, e la Fiom, dall'altra. Le diversità tra le due piattaforme rivendicative sono, al momento passate in secondo piano, rispetto alla necessità comune di avere aumenti retributivi erogati al primo livello di contrattazione.

Una realtà che la controparte vorrebbe eliminare, prediligendo esclusivamente la contrattazione aziendale, o territoriale. Federmeccanica ed Assistal continuano a mostrarsi irremovibili. Ma i sindacati metalmeccanici si presenteranno al tavolo convocato in Confindustria consapevoli che i sindacati confederali hanno approvato unitariamente uno schema di riforma contrattuale che tutela e rafforza il Ccnl".

Il leader sindacale non ha remore: "In questo contesto - sottolinea- sia Federmeccanica che Assistal potranno riflettere meglio su quanto hanno declamato pubblicamente, e al tavolo contrattuale, sulla fine della contrattazione nazionale così come è stata finora. Anche le nostre case madri hanno riconfermato la centralità del Ccnl nazionale attraverso cui bisogna tutelare ed accrescere il potere d'acquisto dei salari. Un principio che vanifica il tentativo di voler provare a realizzare una riforma contrattuale in ambito categoriale, seppur in una realtà rappresentativa tra le più importanti del settore industriale e del mondo del lavoro.

Perchè il vulnus tra noi e Federmeccanica-Assistal si basa proprio sulla distanza siderale riguardante il ruolo che dovrà mantenere la contrattazione nazionale Perchè su tutto il resto si può trovare un'intesa". Conclude Palombella: "Condividiamo (anche se chiaramente dobbiamo discutere nel merito) le proposte formulate dagli imprenditori metalmeccanici su inquadramento, welfare aziendale, previdenza complementare, formazione, diritto allo studio e tante altre cose. Si tratta della medesima visione sindacale. Come crediamo che debba essere rafforzate la contrattazione aziendale, o territoriale.

E' un dato significativo che anche Filippo Taddei, il responsabile economico del più grande partito del Paese e di governo, abbia ufficialmente apprezzato l'accordo dei sindacati confederali su contratti, partecipazione e rappresentanza. E' importante ora che sindacati ed imprese, in ambito confederale e sulla riforma medesima, trovino una successiva e celere intesa. I metalmeccanici cercheranno di sgretolare il muro innalzato da Federmeccanica ed Assistal, ma non potranno attendere all'infinito. Se Federmeccanica continuerà in questo irrigidimento la fine della primavera potrebbe conoscere la mobilitazione del sindacato metalmeccanico".

Ufficio Stampa Uilm

Roma, 13 gennaio 2015

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In allegato il comunicato n. 1 sull'incontro per il rinnovo del contratto Federmeccanica- Assistal e la documentazione presentata da Federmeccanica-Assistal.

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Informiamo le lavoratrici e i lavoratori che, a seguito del comunicato del coordinamento nazionale KME Italy che apriva la proclamazione dello stato di agitazione e in mancanza di risposte alle richieste avanzate da parte dei sindacati Fim-Fiom-Uilm nazionale KME Italy e dalle RSU di tutti i siti, riferite alla mancanza della presentazione di un progetto industriale che chiarisca quale sarà il futuro dei siti italiani , la mancanza delle 16.000 tonnellate previste dall'accordo siglato nel 2013 (o l'eventuale compensazione economica come lo scorso anno) e la rivendicazione sulla durata del contratto di solidarietà che passa da 12 mesi a 4 mesi soltanto, proclamiamo otto di sciopero.

Nelle scorse settimane i rappresentanti sindacali dello stabilimento di Serravalle Scrivia sono stati convocati dai responsabili aziendali e informati che c'è la necessità di incrementare il terzo turno nel reparto tubi rame,( lwc 1-2-3). Vogliamo chiarire che incrementare i turni significa concordare la flessibilità , ribadiamo che non siamo d'accordo, chiarendo fin da subito che per la prima la volta l'azienda in maniera unilaterale organizza tali turni e orario di lavoro.

In continuità allo stato di agitazione, proclamato dal coordinamento nazionale Fim-Fiom- Uilm , le rsu proclamano un pacchetto di 8 ore di sciopero con le seguenti modalità:

Lunedì 28/09/2015 Sciopero di 4 ore cosi strutturato:

1° T. dalle h.07.00 alle h. 08.00, dalle 10.00 alle 11.00 con presidio davanti alla portineria, dalle 13.00 alle 15.00

Personale di giornata dalle h. 08.00 alle h.09.00 dalle 10.00 alle ore 11.00 e dalle 14.45 alle 16.45

2°T. dalle h.15.00 alla h. 16.00 dalle 18.00 alle 19.00 dalle 21.00 alle 23.00 3°T dalle h.23.00 alle h.00.00 dalle 02.00 alle 03.00 dalle 05.00 alle 07.00

Le rimanenti 4 ore di sciopero sono così proclamate :

a cominciare da martedì 29 settembre , trenta minuti al giorno articolati a ridosso della pausa mensa e nello specifico come da esempio e modalità sotto indicate.

Es. l° turno: se la pausa mensa inizia alle h. 11.30 lo sciopero comincerà alle h. 11.00 fino alle h.11.15 , dopo si torna sul posto di lavoro fino alle h.11.30. poi si va in mensa. Dopo la pausa mensa si torna sul posto di lavo

ro alle h.12.00 e alle h.12.15 ci si ferma in sciopero e ritorna al suo posto di lavoro 12.30).

Es. 2° turno: se la pausa mensa inizia alle h.19.00 ci si ferma in sciopero alle h.18.30, si torna sul posto di lavoro alle h.18.45 alle h.19.00 si va in pausa mensa, poi si torna sul posto di lavoro alle h.19.30, ci si ferma alle h19.45 e si torna sul posto di lavoro alle h20.00).

Es. 3° turno: ci si ferma alle h.02.30, si torna alle h.02.45 sul posto di lavoro poi alle h.03.00 si va in pausa e ci si ferma alle h.03.45 per tornare alle h.04.00 sul posto di lavoro).

Ricordando a tutte/i come sempre è stato ad ogni sciopero si timbra in andata e ritorno.

Vogliamo ricordare che tale iniziativa è dovuta al fine di chiedere il rispetto degli accordi sindacali , la necessità di arrivare ad ottenere la conoscenza dei progetti industriali del gruppo KME Italy sito per sito , con il fine di ottenere un tavolo di trattativa che consideri tutte le persone che ci lavorano , un valore aggiunto e non carne da macello.

KME Italy

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PALOMBELLA: FEDERMECCANICA VUOLE ABOLIRE CONTRATTO NAZIONALE VUOLE RINNOVARLO SOLO PER AZIENDE CHE NON HANNO QUELLO AZIENDALE

''Federmeccanica propone di rinnovare il contratto nazionale solo nelle aziende che non hanno il contratto aziendale. Di fatto ci chiede di abolire il contratto nazionale''. Lo afferma il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, alla presentazione della piattaforma per il rinnovo contrattuale Fim-Uilm.

In allegato l'ipotesi della piattaforma per il rinnovo del CCNL Federmeccanica/Assistal 2016 - 2018

 

Ufficio Stampa Uilm


Roma,16 luglio 2015

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CONTRATTI; PALOMBELLA (UILM): "ANCORA UNA VOLTA LA FIOM DECIDE DI INFILARSI IN UN VICOLO CIECO E ROMPE DIALOGO CON GLI ALTRI SINDACATI METALMECCANICI. NON CI FACCIAMO INTIMIDIRE E LAVORIAMO PER IL RINNOVO DEL CCNL"

Dichiarazione di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm

"Abbiamo atteso fino ad oggi la Fiom affinché non si rompesse l'esile filo che ancora la collegava alla possibilità di preparare una piattaforma comune in vista del rinnovo contrattuale dei metalmeccanici. Con rammarico dobbiamo registrare, tra le pagine del documento finale dell'Assemblea nazionale dei metalmeccanici Cgil, una vera e propria

proposta unilaterale di piattaforma rivendicativa per il Ccnl. Si tratta di un 'modus operandi' sbagliato che risulta come un'imposizione da prendere, o lasciare, alle altri parti sindacali. Così non va, perché non si può fare sintesi di posizioni diverse e la Fiom, dopo non aver firmato gli ultimi contratti nazionali di categoria,cerca questa volta di non fare rinnovare il nuovo contratto nemmeno agli altri sindacati, infischiandosene di più di un milione e mezzo di addetti metalmeccanici che aspetta adeguate risposte normative ed economiche.

Come Uilm impediremo disegni che guardano più alla politica che all'agire sindacale e nei prossimi giorni decideremo come e con chi presentare una coerente piattaforma rivendicativa alla controparte. Abbiamo una parola sola e presenteremo le nostre proposte a

Federmeccanica entro questo mese. Ci muove la volontà di fare il contratto, perché questo è uno degli obiettivi primari di chi fa sindacato. La Fiom di fatto fa politica e rischia di infilarsi

definitivamente in un vicolo cieco dal punto di vista sindacale.Ce ne dispiace sinceramente, non solo per il ruolo che storicamente questo sindacato ha esercitato, ma soprattutto per i lavoratori che rappresenta. E' evidente che è finito il tempo delle egemonie e delle posizioni di rendita".

Ufficio Stampa Uilm

Roma,11 luglio 2015

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Giovedì, 04 Giugno 2015 11:49

I prossimi passi della UILM di Palombella


Tratto da Da Formiche.it http://www.formiche.net/2015/05/27/i-prossimi-passi-della-uilm-palombella


Piattaforma contrattuale, l'intesa con la Fim-Cisl, i rapporti con la Fiom, il dossier Whirlpool e un annuncio per Confindustria: "Federmeccanica sappia che i tempi per la presentazione della nostra piattaforma saranno rispettati a prescindere". Parola di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm chiudendo i lavori della terza Assemblea nazionale della Uilm a Chianciano Terme.

L'INTESA UILM-FIM "La piattaforma Uilm-Fim da una parte e Fiom dall'altra, di cui abbiamo discusso anche in questa sede sarebbe un epilogo scontato. Non farebbe notizia e farebbe solo preoccupare i lavoratori". E' la piattaforma unitaria di Fim, Fiom e Uilm a costituire la vera novità, secondo Palombella.

LA TEMPISTICA "Potrebbe far tornare interessante l'intera categoria e sarebbe molto apprezzato dai lavoratori", secondo i vertici della Uilm. Ci sono quindi – dicono alla Uilm – 48 ore di tempo a disposizione per ritornare a essere un sindacato degno della categoria dei lavoratori dei metalmeccanici, dato che in questi anni siamo diventati, con le nostre divisioni, una categoria sindacale portatrice di problemi, non più utile. ./.

L'INVITO ALLA FIOM Quindi, la priorità della Uilm rimane quella di avviare la presentazione della piattaforma contrattuale nei tempi utili a rinnovare il contratto entro la fine dell'anno. "I contenuti sono quelli che noi tutti condividiamo", ha detto Palombella: il salario, insieme al welfare e alle politiche attive per far ripartire i consumi. "Se la Fiom si chiamerà fuori, sarà determinante l'alleanza strategica con la Fim per rinnovare il nostro contratto, nella vertenza più difficile degli ultimi venti anni", ha aggiunto Palombella.

DOSSIER WHIRLPOOL Il leader della Uilm si è soffermato anche sulla vertenza Whirlpool: "Una grave responsabilità si è presa la Fiom – ha concluso Palombella – quando ha deciso di presentarsi domani a Firenze alla chiamata dell'azienda. Il premier Renzi intervenga a fermare la multinazionale americana e blocchi il disastro di perdita di posti di lavoro annunciata e scongiuri la chiusura di Carinaro".



Ufficio Stampa Uilm
Roma, 28 maggio 2015

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Comunicato stampa


"Siamo favorevoli alla riforma contrattuale, ma è giunto il tempo di adoperarsi per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Per farlo possiamo contare esclusivamente sulle regole vigenti". E' sicuro di sè Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, che attende il prossimo 8 giugno come il giorno per verificare questo proposito: "Mi incontrerò - sottolinea Palombella - con Maurizio Landini e Marco Bentivogli per verificare se esistono davvero le
possibilità per presentare a Federmeccanica una piattaforma unitaria dei metameccanici. Se la Fiom dovesse sottrarsi per l'ennesima volta al disegno comune non potremo che trarne le conseguenze ed agire rispettando il nostro vincolo con la Fim Cisl che finora ha garantito il rinnovo dei precedenti contratti nazionali.Il Ccnl in questione scade a fine anno e non si può continuare a tergiversare se si vuole effettivamente rinnovarlo".


Ufficio Stampa Uilm
Roma, 30 maggio 2015

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