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Il perdurare dell'emergenza pandemica è motivo di enormi preoccupazioni anche per le sue ricadute economiche e occupazionali. È assolutamente necessario, dunque, che il Governo ascolti la nostra richiesta, avanzata formalmente nei giorni scorsi, di prorogare la cassa integrazione Covid per i prossimi tre mesi. In particolare in alcuni comparti dei servizi, del terziario, di settori industriali e dell'artigianato le difficoltà sono del tutto evidenti e c'è il rischio concreto che decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori restino senza alcuna tutela. In attesa, dunque, che la riforma degli ammortizzatori sortisca i suoi primi effetti, è indispensabile che per un periodo di 13 settimane si proroghino gli ammortizzatori con causale Covid. È necessario che si assuma subito questo provvedimento per salvaguardare una parte importante del tessuto sociale e produttivo del nostro Paese.
 

Roma, 29 dicembre 2021

(dal sito www.uil.it

Pubblicato in Notizie

Analisi a cura della UIL Servizio Lavoro, Coesione e Territorio

4,8 miliardi di euro, al netto dell'IRPEF nazionale e delle addizionali regionali e comunali, è quanto manca nelle tasche dei dipendenti nei mesi di aprile e maggio che, a causa del Covid-19, sono stati posti in cassa integrazione (2,5 miliardi di euro netti nel mese di aprile e 2,3 miliardi di euro netti nel mese di maggio).

Alla Lombardia il primato della maggior perdita delle retribuzioni nette, pari al 25% del totale nazionale (1,2 miliardi di euro), seguita dal Veneto dove i cassaintegrati perdono oltre 608 milioni di euro netti, dall'Emilia Romagna (491 milioni di euro netti) e dal Piemonte (418 milioni di euro netti).

È quanto emerge da un'analisi condotta dalla UIL-Servizio Lavoro, Coesione e Territorio che ha elaborato i dati Inps delle ore autorizzate di integrazione salariale su cui sono state condotte le simulazioni.

Ma quanto incide questa perdita sulle singole retribuzioni mensili dei dipendenti? Tra riduzione dello stipendio e mancati ratei 13° e 14°, spiega Ivana Veronese - Segretaria Confederale UIL, in due mesi le buste paga si sono alleggerite mediamente dal 18% al 37%, a seconda del reddito.

A fronte di circa 1,7 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate nei mesi di aprile e maggio (rispettivamente 835 milioni e 849 milioni di ore), numeri mai raggiunti in precedenza ed in così breve tempo, gli 8,4 milioni di beneficiari hanno perso, mediamente, 569 euro pro-capite nel bimestre.

Se simulassimo, invece, continua Ivana Veronese, che le ore autorizzate fossero riferite a dipendenti posti in cassa integrazione "a zero ore", equivalenti a circa 5 milioni di beneficiari, la mancata retribuzione corrisponderebbe a 966 euro netti medi pro-capite nel bimestre.

Pertanto, nella riforma più complessiva degli ammortizzatori sociali, sottolinea Ivana Veronese, occorre tenere ben presente il tema della revisione dei tetti massimi del sussidio della cassa integrazione e la loro rivalutazione, fissati oggi per Legge a 998,18 euro lordi mensili per retribuzioni inferiori o pari a 2.159,48 e a 1.199,72 per retribuzioni superiori a 2.159,48. Per la UIL la rivalutazione dei sussidi, incalza Ivana Veronese, dovrebbe essere ancorata agli aumenti contrattuali e non soltanto al tasso di inflazione annua che, come noto, negli ultimi anni ha registrato indici pressoché pari allo zero.

Infatti, se consideriamo un dipendente a tempo pieno con una retribuzione annua netta di 17.285 euro (1.440 euro mensili) posto in cassa integrazione a zero ore per due mesi, la perdita, tra riduzione dello stipendio e mancati ratei di 13° e 14°, ammonterebbe a 889 euro netti (444 euro mensili). Altro caso è quello di un dipendente part-time con una retribuzione netta annua di 10.005 euro (834 euro mensili) che in due mesi in cassa integrazione perderebbe 290 euro netti (145 euro mensili).

 

DIPENDENTI IN CASSA INTEGRAZIONE "COVID -19": RETRIBUZIONE NETTA "MANCANTE" NEI MESI DI APRILE E MAGGIO 2020 (valori in euro) REGIONI Ordinaria Fondi di Solidarietà Deroga Totale Piemonte 286.352.696 92.229.570 39.466.946 418.049.212 Valle d'Aosta 5.030.046 3.912.802 1.925.254 10.868.102 Lombardia 673.622.466 332.965.175 156.713.731 1.163.301.372 Trentino A.A. 54.380.521 25.134.056 6.209 79.520.786 Veneto 379.855.699 151.868.603 76.693.581 608.417.883 Friuli V.G. 76.438.996 25.673.514 12.837.673 114.950.183 Liguria 49.830.275 27.763.896 10.913.091 88.507.262 E. Romagna 296.664.842 120.576.598 74.086.341 491.327.781 Toscana 171.757.810 91.321.309 50.137.881 313.217.000 Umbria 35.421.614 15.917.270 14.091.612 65.430.496 Marche 114.090.641 28.635.431 21.294.474 164.020.546 Lazio 148.114.872 125.671.459 81.283.636 355.069.967 Abruzzo 68.034.113 19.689.479 13.984.108 101.707.700 Molise 9.715.126 2.162.513 1.689.123 13.566.762 Campania 161.569.927 55.007.856 55.754.388 272.332.171 Puglia 118.236.707 52.848.627 39.770.078 210.855.412 Basilicata 27.831.974 5.520.817 5.065.516 38.418.307 Calabria 23.978.012 14.919.545 14.296.885 53.194.442 Sicilia 71.056.048 46.842.919 39.390.376 157.289.343 Sardegna 27.317.739 22.061.393 16.398.855 65.777.987 ITALIA 2.799.300.120 1.260.722.832 725.799.758 4.785.822.710 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio

DIPENDENTI IN CASSA INTEGRAZIONE "COVID -19": RETRIBUZIONE NETTA "MANCANTE" AD APRILE 2020 (valori in euro) REGIONI Ordinaria Fondi di Solidarietà Deroga Totale Piemonte 205.579.403 12.568.295 851.122 218.998.820 Valle d'Aosta 3.096.084 1.067.817 831.970 4.995.871 Lombardia 516.737.191 63.881.412 8.901.427 589.520.030 Trentino A.A. 41.461.390 296.339 0 41.757.729 Veneto 300.762.288 27.062.385 30.083.149 357.907.822 Friuli V.G. 55.404.620 3.552.750 975.220 59.932.590 Liguria 36.135.971 8.471.455 2.189.058 46.796.484 E. Romagna 230.616.115 18.962.033 3.733.403 253.311.551 Toscana 128.473.818 18.025.778 9.013.610 155.513.206 Umbria 29.053.785 5.328.517 3.662.350 38.044.652 Marche 92.422.545 6.963.372 9.121.627 108.507.544 Lazio 108.962.282 12.354.543 19.567.796 140.884.621 Abruzzo 43.337.047 3.879.484 806.388 48.022.919 Molise 5.343.496 475.843 283.935 6.103.274 Campania 118.637.883 6.607.974 19.205.625 144.451.482 Puglia 99.987.685 10.405.192 5.229.633 115.622.510 Basilicata 12.839.998 902.088 1.253.921 14.996.007 Calabria 20.062.536 3.569.517 3.641.712 27.273.765 Sicilia 58.952.880 14.834.703 2.281.029 76.068.612 Sardegna 22.065.899 3.975.829 688.503 26.730.231 ITALIA 2.129.932.916 223.185.326 122.321.478 2.475.439.720 

DIPENDENTI IN CASSA INTEGRAZIONE "COVID -19": RETRIBUZIONE NETTA "MANCANTE" A MAGGIO 2020 (valori in euro) REGIONI Ordinaria Fondi di Solidarietà Deroga Totale Piemonte 80.773.293 79.661.275 38.615.824 199.050.392 Valle d'Aosta 1.933.962 2.844.985 1.093.284 5.872.231 Lombardia 156.885.275 269.083.763 147.812.304 573.781.342 Trentino A.A. 12.919.131 24.837.717 6.209 37.763.057 Veneto 79.093.411 124.806.218 46.610.432 250.510.061 Friuli V.G. 21.034.376 22.120.764 11.862.453 55.017.593 Liguria 13.694.304 19.292.441 8.724.033 41.710.778 E. Romagna 66.048.727 101.614.565 70.352.938 238.016.230 Toscana 43.283.992 73.295.531 41.124.271 157.703.794 Umbria 6.367.829 10.588.753 10.429.262 27.385.844 Marche 21.668.096 21.672.059 12.172.847 55.513.002 Lazio 39.152.590 113.316.916 61.715.840 214.185.346 Abruzzo 24.697.066 15.809.995 13.177.720 53.684.781 Molise 4.371.630 1.686.670 1.405.188 7.463.488 Campania 42.932.044 48.399.882 36.548.763 127.880.689 Puglia 18.249.022 42.443.435 34.540.445 95.232.902 Basilicata 14.991.976 4.618.729 3.811.595 23.422.300 Calabria 3.915.476 11.350.028 10.655.173 25.920.677 Sicilia 12.103.168 32.008.216 37.109.347 81.220.731 Sardegna 5.251.840 18.085.564 15.710.352 39.047.756 ITALIA 669.367.204 1.037.537.506 603.478.280 2.310.382.990 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio

ORE DI CASSA INTEGRAZIONE AUTORIZZATE "COVID -19" NEI MESI DI APRILE E MAGGIO 2020

REGIONI Ordinaria Fondi di Solidarietà Deroga Totale Piemonte 94.504.081 35.310.376 15.109.886 144.924.343 Valle d'Aosta 1.660.039 1.498.047 737.109 3.895.195 Lombardia 222.314.228 127.477.385 59.997.907 409.789.520 Trentino A.A. 17.947.085 9.622.543 2.377 27.572.005 Veneto 125.363.194 58.143.584 29.363.052 212.869.830 Friuli V.G. 25.226.933 9.829.186 4.914.916 39.971.035 Liguria 16.445.337 10.629.655 4.178.135 31.253.127 E. Romagna 97.907.750 46.163.211 28.363.965 172.434.926 Toscana 56.684.803 34.962.838 19.195.518 110.843.159 Umbria 11.690.163 6.094.085 5.395.077 23.179.325 Marche 37.653.205 10.963.269 8.152.870 56.769.344 Lazio 48.881.943 48.113.542 31.119.984 128.115.469 Abruzzo 22.452.965 7.538.219 5.353.821 35.345.005 Molise 3.206.217 827.931 646.688 4.680.836 Campania 53.322.473 21.059.897 21.346.140 95.728.510 Puglia 39.021.618 20.233.371 15.226.091 74.481.080 Basilicata 9.185.143 2.113.667 1.939.368 13.238.178 Calabria 7.913.450 5.712.047 5.473.665 19.099.162 Sicilia 23.450.577 17.934.248 15.080.621 56.465.446 Sardegna 9.015.641 8.446.306 6.278.299 23.740.246 ITALIA 923.846.845 482.673.407 277.875.489 1.684.395.741 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio su dati Inps

 

ORE DI CASSA INTEGRAZIONE AUTORIZZATE "COVID -19" AD APRILE 2020 (v.a.) REGIONI Ordinaria Fondi di Solidarietà Deroga Totale Piemonte 67.847.988 4.812.185 325.880 72.986.053 Valle d'Aosta 1.021.810 408.849 318.547 1.749.206 Lombardia 170.540.327 24.459.099 3.408.204 198.407.630 Trentino A.A. 13.683.627 113.463 0 13.797.090 Veneto 99.261.481 10.361.724 11.518.323 121.141.528 Friuli V.G. 18.285.353 1.360.287 373.395 20.019.035 Liguria 11.926.063 3.243.575 838.153 16.007.791 E. Romagna 76.110.929 7.260.238 1.429.456 84.800.623 Toscana 42.400.600 6.901.762 3.451.157 52.753.519 Umbria 9.588.708 2.040.198 1.402.251 13.031.157 Marche 30.502.490 2.666.156 3.492.515 36.661.161 Lazio 35.961.149 4.730.343 7.492.174 48.183.666 Abruzzo 14.302.656 1.485.388 308.752 16.096.796 Molise 1.763.530 182.192 108.714 2.054.436 Campania 39.154.417 2.530.080 7.353.505 49.038.002 Puglia 32.999.236 3.983.970 2.002.337 38.985.543 Basilicata 4.237.623 345.394 480.105 5.063.122 Calabria 6.621.299 1.366.707 1.394.349 9.382.355 Sicilia 19.456.396 5.679.954 873.367 26.009.717 Sardegna 7.282.475 1.522.277 263.616 9.068.368 ITALIA 702.948.157 85.453.841 46.834.800 835.236.798 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio su dati Inps

ORE DI CASSA INTEGRAZIONE AUTORIZZATE "COVID -19" A MAGGIO 2020 (v.a.) REGIONI Ordinaria Fondi di Solidarietà Deroga Totale Piemonte 26.656.093 30.498.191 14.784.006 71.938.290 Valle d'Aosta 638.229 1.089.198 418.562 2.145.989 Lombardia 51.773.901 103.018.286 56.589.703 211.381.890 Trentino A.A. 4.263.458 9.509.080 2.377 13.774.915 Veneto 26.101.713 47.781.860 17.844.729 91.728.302 Friuli V.G. 6.941.580 8.468.899 4.541.521 19.952.000 Liguria 4.519.274 7.386.080 3.339.982 15.245.336 E. Romagna 21.796.821 38.902.973 26.934.509 87.634.303 Toscana 14.284.203 28.061.076 15.744.361 58.089.640 Umbria 2.101.455 4.053.887 3.992.826 10.148.168 Marche 7.150.715 8.297.113 4.660.355 20.108.183 Lazio 12.920.794 43.383.199 23.627.810 79.931.803 Abruzzo 8.150.309 6.052.831 5.045.069 19.248.209 Molise 1.442.687 645.739 537.974 2.626.400 Campania 14.168.056 18.529.817 13.992.635 46.690.508 Puglia 6.022.382 16.249.401 13.223.754 35.495.537 Basilicata 4.947.520 1.768.273 1.459.263 8.175.056 Calabria 1.292.151 4.345.340 4.079.316 9.716.807 Sicilia 3.994.181 12.254.294 14.207.254 30.455.729 Sardegna 1.733.166 6.924.029 6.014.683 14.671.878 ITALIA 220.898.688 397.219.566 231.040.689 849.158.943 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio su dati Inps

STIMA UIL NUMERO DIPENDENTI IN CASSA INTEGRAZIONE A ZERO ORE "COVID -19" NEI MESI DI APRILE E MAGGIO 2020 (v.a.) REGIONI Ordinaria Fondi di Solidarietà Deroga Totale Piemonte 277.954 103.854 44.441 426.249 Valle d'Aosta 4.883 4.406 2.168 11.457 Lombardia 653.865 374.934 176.465 1.205.263 Trentino A.A. 52.786 28.302 7 81.094 Veneto 368.715 171.011 86.362 626.088 Friuli V.G. 74.197 28.910 14.456 117.562 Liguria 48.369 31.264 12.289 91.921 E. Romagna 287.964 135.774 83.424 507.162 Toscana 166.720 102.832 56.458 326.010 Umbria 34.383 17.924 15.868 68.175 Marche 110.745 32.245 23.979 166.969 Lazio 143.771 141.511 91.530 376.811 Abruzzo 66.038 22.172 15.747 103.956 Molise 9.430 2.435 1.902 13.767 Campania 156.831 61.941 62.783 281.555 Puglia 114.770 59.510 44.783 219.062 Basilicata 27.015 6.217 5.704 38.936 Calabria 23.275 16.800 16.099 56.174 Sicilia 68.972 52.748 44.355 166.074 Sardegna 26.517 24.843 18.466 69.825 ITALIA 2.717.196 1.419.629 817.281 4.954.106 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio su dati Inps

STIMA UIL NUMERO DIPENDENTI IN CASSA INTEGRAZIONE A ZERO ORE "COVID -19" AD APRILE 2020 (v.a.) REGIONI Ordinaria Fondi di Solidarietà Deroga Totale Piemonte 399.106 28.307 1.917 429.330 Valle d'Aosta 6.011 2.405 1.874 10.289 Lombardia 1.003.178 143.877 20.048 1167.104 Trentino A.A. 80.492 667 0 81.159 Veneto 583.891 60.951 67.755 712.597 Friuli V.G. 107.561 8.002 2.196 117.759 Liguria 70.153 19.080 4.930 94.163 E. Romagna 447.711 42.707 8.409 498.827 Toscana 249.415 40.599 20.301 310.315 Umbria 56.404 12.001 8.249 76.654 Marche 179.426 15.683 20.544 215.654 Lazio 211.536 27.826 44.072 283.433 Abruzzo 84.133 8.738 1.816 94.687 Molise 10.374 1.072 639 12.085 Campania 230.320 14.883 43.256 288.459 Puglia 194.113 23.435 11.778 229.327 Basilicata 24.927 2.032 2.824 29.783 Calabria 38.949 8.039 8.202 55.190 Sicilia 114.449 33.411 5.137 152.998 Sardegna 42.838 8.955 1.551 53.343 ITALIA 4.134.989 502.670 275.499 4.913.158 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio su dati Inps

STIMA UIL NUMERO DIPENDENTI IN CASSA INTEGRAZIONE A ZERO ORE "COVID -19" A MAGGIO 2020 (v.a.) REGIONI Ordinaria Fondi di Solidarietà Deroga Totale Piemonte 156.801 179.401 86.965 423.166 Valle d'Aosta 3.754 6.407 2.462 12.623 Lombardia 304.552 605.990 332.881 1.243.423 Trentino A.A. 25.079 55.936 14 81.029 Veneto 153.539 281.070 104.969 539.578 Friuli V.G. 40.833 49.817 26.715 117.365 Liguria 26.584 43.448 19.647 89.678 E. Romagna 128.217 228.841 158.438 515.496 Toscana 84.025 165.065 92.614 341.704 Umbria 12.362 23.846 23.487 59.695 Marche 42.063 48.807 27.414 118.283 Lazio 76.005 255.195 138.987 470.187 Abruzzo 47.943 35.605 29.677 113.225 Molise 8.486 3.798 3.165 15.449 Campania 83.342 108.999 82.310 274.650 Puglia 35.426 95.585 77.787 208.797 Basilicata 29.103 10.402 8.584 48.089 Calabria 7.601 25.561 23.996 57.158 Sicilia 23.495 72.084 83.572 179.151 Sardegna 10.195 40.730 35.380 86.305 ITALIA 1.299.404 2.336.586 1.359.063 4.995.053 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio su dati Inps

NUMERO BENEFICIARI POTENZIALI IN CASSA INTEGRAZIONE "COVID -19" AD APRILE E MAGGIO 2020 (v.a.) REGIONI Ordinaria FIS Deroga Totale Piemonte 547.513 186.594 154.328 888.435 Valle d'Aosta 5.646 6.675 3.524 15.845 Lombardia 946661 669.511 247.268 1.863.440 Trentino A.A. 86.483 20.567 0 107.050 Veneto 545.991 263.104 126.896 935.991 Friuli Venezia Giulia 143.312 60.813 25.977 230.102 Liguria 70.836 61.605 60.801 193.242 Emilia Romagna 455.900 282.968 133.970 872.838 Toscana 253.806 181.464 106.481 541.751 Umbria 57.490 34.881 23.274 115.645 Marche 142.067 53.073 37.540 232.680 Lazio 214091 330.847 167.039 711.977 Abruzzo 118.982 44.085 29.104 192.171 Molise 18.164 5.175 5.018 28.357 Campania 250416 155.248 136.992 542.656 Puglia 150.098 112.800 83.713 346.611 Basilicata 40.597 10.716 11.822 63.135 Calabria 33.530 36.795 35.054 105.379 Sicilia 93.741 113.827 87.817 295.385 Sardegna 40.290 53.093 34.076 127.459 ITALIA 4.215.614 2.683.841 1.510.694 8.410.149 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio su dati Inps

SIMULAZIONI UIL SULLA PERDITA NETTA DELLA RETRIBUZIONE DI UN DIPENDENTE IN CASSA INTEGRAZIONE IN BASE AL REDDITO

Caso 1) Dipendente tempo pieno con reddito mensile lordo inferiore a € 2.159,48 con 2 mesi a zero ore in cassa integrazione (valori in euro)

Retribuzione lorda

Stipendio pieno senza cassa integrazione Stipendio con due mesi di cassa

integrazione a zero ore Annua Mensile Annua Mensile 21.700 1.808 20.361 1.697 Retribuzione netta 17.285 1.440 16.396 1.366 Differenza sul reddito netto -889 -74 Perdita netta per ogni mese di CIG -444 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio

Caso 2) Dipendente part-time con reddito mensile lordo inferiore a € 2.159,48 con 2 mesi a zero ore in cassa integrazione (valori in euro)

Retribuzione lorda

Stipendio pieno senza cassa integrazione Stipendio con due mesi di cassa

integrazione a zero ore Annua Mensile Annua Mensile 11.000 917 10.601 883 Retribuzione netta 10.005 834 9.715 810 Differenza sul reddito netto -290 -24 Perdita netta per ogni mese di CIG -145 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio

Caso 3) Dipendente tempo pieno con reddito mensile lordo superiore a € 2.159,48 con 2 mesi a zero ore in cassa integrazione (valori in euro)

Retribuzione lorda

Stipendio pieno senza cassa integrazione Stipendio con due mesi di cassa

integrazione a zero ore Annua Mensile Annua Mensile 31.490 2.624 29.078 2.423 Retribuzione netta 23.454 1.955 22.092 1.841 Differenza sul reddito netto -1.362 -114 Perdita netta per ogni mese di CIG -681 Elaborazione UIL Lavoro, Coesione e Territorio

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Il ritardo nel pagamento della cassa integrazione sta creando situazioni di preoccupante disagio sociale. Tutti i cittadini, in questa fase così complessa, devono essere messi nella stessa condizione di poter far fronte all'emergenza, senza alcuna distinzione o priorità. Moltissimi lavoratori dipendenti costretti a stare in cassa integrazione stanno subendo le conseguenza di questi ritardi. Ora sembra che si voglia porre rimedio.

Noi, però, non siamo interessati a un maquillage della modulistica, ma all'impegno del nostro Istituto Previdenziale che entro una settimana deve pagare tutti i lavoratori dipendenti sospesi dal lavoro e che confidano in questo concreto sostegno. E se i conti non son pronti, che si dia almeno un acconto, subito.

 

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Siglato il tanto atteso accordo tra CGIL-CISL-UIL regionali, Regione Piemonte, FinPiemonte e Intesa San Paolo che semplifica e rende più rapide le procedure per ottenere l'anticipo degli ammortizzatori sociali. Si tratta di una notizia importantissima per migliaia di lavoratori e lavoratrici in attesa di risorse economiche per traguardare il difficile periodo di crisi amplificato dall'emergenza Covid – dichiarano i Segretari di CGIL CISL UIL del Piemonte Claudio Stacchini, Giovanni Baratta, Teresa Cianciotta – Un risultato arrivato però con tempi eccessivamente lunghi. E' dall'inizio di marzo che il Sindacato chiede alla Regione ed al Sistema Bancario di realizzare un accordo che assicuri l'anticipo dell'integrazione salariale a tutti i lavoratori in tempi rapidi. Ci sono voluti 2 mesi per raggiungere un accordo anche se solo con una importante banca piemontese. Tutto ciò non può ripetersi – specificano i sindacalisti – e nessuno provi a scaricare la responsabilità sui lavoratori della Regione e dell'INPS che ancora in queste ore, stanno sopperendo alle disfunzioni ed alle lungaggini burocratiche. I ritardi sono figli degli errori di chi aveva il compito di presentare le domande, della complessità della procedura informatica, della cattiva macchina organizzativa della stessa Regione che non si è dimostrata adeguata al volume di domande di Cassa in Deroga, Un "modello Piemonte" esisteva già, c'erano accordi in vigore con Banca Sella e Intesa SanPaolo per l'anticipo della CIGS – dicono i tre Segretari - e funzionavano bene, ma i tempi troppo lenti con cui si è mossa la Regione e l'indisponibilità dell'ABI a garantire a tutti i lavoratori il diritto alla gratuità ed all'anticipo, anche per chi non era correntista delle Banche aderenti, ha impedito di raggiungere un accordo per tutto il sistema bancario piemontese.

L'accordo, siglato tra CGIL CISL UIL, Regione Piemonte, FinPiemonte e Intesa San Paolo, semplifica e rende più rapide le procedure per ottenere l'anticipo degli ammortizzatori sociali. Garantisce la gratuità a tutti i correntisti e consente l'apertura di nuovi conti correnti per fruire dell'anticipo anche da parte dei lavoratori che non sono correntisti di Intesa San Paolo. Istituisce il fondo di garanzia regionale e indirizza il credito alle aziende, finalizzato alla salvaguardia dell'occupazione. Si tratta di "Un atto concreto dopo tanti annunci – affermano ancora Stacchini CGIL, Baratta CISL, Cianciotta UIL - che rappresenta una buona notizia per tutti coloro che aspettano il pagamento della cassa integrazione. Spiace comunque non aver potuto fare un accordo con l'Abi regionale a fronte di una precisa disponibilità della Regione e del Sindacato. L'auspicio è – concludono i sindacalisti – che altri importanti istituti seguano l'esempio odierno e si possa dare una visione del sistema bancario diversa da quella lenta e complessa di questi mesi, più vicina ai lavoratori e alle imprese.

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FIM-CISL FIOM-CGIL e UILM UIL di Alessandria in una gestione unitaria dell'emergenza Codiv19 hanno avviato un metodo di consultazioni on line sulle richieste di avvio delle procedure di Cassa integrazione ordinaria che hanno interessato oltre 7500 lavoratori Metalmeccanici della provincia di Alessandria, oltre a quelle relative alla Cassa In deroga ed al Fondo di Integrazione Salariale per il settore Artigiano. Diverse aziende del comparto non hanno mai chiuso in quanto i loro codice Ateco rientravo nel Decreto Ministeriale mentre una decina di realtà produttive hanno presentato l'autocertificazione al Prefetto di Alessandria per ottenere la deroga. Tutto ciò comporta che una parte del settore, ad esempio quello Orafo di Valenza è ad oggi fermo e non sta producendo, mentre altre realtà lavorano anche se non a pieno organico in quanto collegate al settore Alimentare o Medicale.

I Sindacati dei metalmeccanici hanno chiesto nella consultazioni sindacali delle CIGO l'erogazione dell'anticipo a carico dell'azienda e la rotazione delle maestranze in presenza di fungibilità professionale in prospettiva di una ripartenza o nelle aziende dove l'attività è proseguita a ranghi ridotti, ma non tutte le aziende hanno dato disponibilità, pertanto dove il pagamento avverrà direttamente dall'INPS i lavoratori potranno chiedere l'anticipo nelle banche che hanno aderito all'accordo sottoscritto a livello nazionale da Cgill Cisl e Uil o attendere il pagamento diretto da parte dell'Inps.

Sempre più pressanti sono da parte delle aziende, comprese le realtà metalmeccaniche, le richieste di riprendere la produzione, nonostante Alessandria sia la provincia più colpita dal virus sia purtroppo come morti sia come contagiati.
FIM FIOM e UILM stanno coordinando le Rsu e gli Rls nei luoghi di lavoro affinchè vengano costituiti i Comitati per l'applicazione del protocollo sanitario sottoscritto a livello nazionale che hanno il compito di vigilare e controllare che in tutti gli stabilimenti vengano distribuiti i dispositivi di sicurezza, vengano effettuate le sanificazioni e si eviti assembramenti anche dentro gli spogliatoi o le mense. Questo sarà l'impegno più grande che dovranno affrontare le RSU e RLS dentro i luoghi di lavoro nel momento in cui ci sarà la ripartenza.

Abbiamo segnalazione di lavoratori in alcune aziende metalmeccaniche positivi al virus, altri in quarantena, ma quanti asintomatici positivi ci possono essere non è dato sapere visto che i tamponi non vengono fatti, a volte nemmeno a chi presenta qualche sintomo, pertanto riteniamo necessaria massima cautela e mascherine per tutti al rientro al lavoro, per evitare che i luoghi di lavoro diventino luoghi di contagio. La situazione che preoccupa maggiormente sono le aziende dove non è presente il sindacato, spesso riceviamo segnalazione da parte di lavoratori che denunciano la mancata applicazione delle condizioni di sicurezza e lì l'unica cosa che possiamo fare è chiedere l'intervento degli enti ispettivi.
Il virus ha fatto purtroppo emergere che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro non è per tutti la priorità, soprattutto quando si scontra con il profitto e le esigenze produttive, ma per i sindacati metalmeccanici Alessandrini, che già ad Ottobre avevano organizzato un'iniziativa pubblica sulla sicurezza, rimane la priorità Assoluta.

FIM-FIOM-UILM Alessandria
S.Pafundi A.Poggio A.Pastorello

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Firmato l'accordo Regione Piemonte CGIL-CISL-UIL e Parti Sociali sulla Cassa Integrazione in Deroga per garantire a tutti i lavoratori  la copertura della situazione di emergenza di queste settimane.

L'accordo garantisce a tutti i datori di lavoro e ai loro dipendenti, per i quali non sono disponibili gli ammortizzatori sociali ordinari, o che li abbiano già esauriti, di accedere alla Cassa Integrazione in deroga. A tal fine sono stati compresi e tutelati anche i Lavoratori Intermittenti, i Lavoratori Somministrati, tutti gli apprendisti, i lavoratori agricoli ed anche tutti i lavoratori degli appalti anche in caso di subentro dopo il 23 febbraio di altra impresa.

Per i Lavoratori non ancora coperti la Regione Piemonte e tutte le parti sociali, come già fatto nei giorni scorsi da CGIL-CISL-UIL, chiederanno al Governo di modificare la norma del D.L. n.18 del 17 marzo 2020, al fine di coprire tutti i lavoratori domestici (Colf, badanti, ecc.) e tutti i lavoratori assunti dopo il 23 febbraio 2020 ed attualmente senza lavoro, che ad oggi sono ancora esclusi dai provvedimenti.

L'accordo garantisce tempi certi e procedure sindacali corrette per l'accettazione delle domande che sopra i 5 dipendenti prevedono l'obbligo dell'accordo sindacale e che dovranno essere indirizzate alla Regione Piemonte.

CGIL-CISL-UIL del Piemonte hanno richiesto l'anticipazione del pagamento delle integrazioni salariali.

La Regione Piemonte si è impegnata ad allargare a tutto il Sistema bancario regionale l'esperienza positiva già realizzata in passato con Banca Intesa San Paolo e con Banca Sella che in Piemonte hanno sottoscritto un protocollo per l'anticipo della CIGS e del FIS ai lavoratori.

"Ora la Regione Piemonte – spiegano Claudio Stacchini (Cgil), Gianni Baratta (Cisl) e Teresa Cianciotta (Uil)  deve lavorare per garantire l'erogazione dell'anticipo a tutti gli ammortizzatori con causale "Covid-19", quindi CIGO, FIS e CIG in Deroga, allargando, oltre che a istituti di credito già coinvolti, questa possibilità a tutto il Sistema del Credito Piemontese. Devono essere definite rapidamente le modalità operative telematiche per rendere la concessione degli anticipi più rapida possibile, per garantire il reddito a migliaia di lavoratrici e lavoratori a cui troppe aziende stanno già negando la copertura della Cassa Integrazione".

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A MAGGIO 2019, IN PIEMONTE, LA CASSA INTEGRAZIONE AUMENTA DEL 4,2% RISPETTO AD APRILE. NEL RAFFRONTO TRA I PRIMI CINQUE MESI DEL 2019 E DEL 2018 SCENDE DEL 7,4%

In Italia, a maggio, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 25.208.214 ore di cassa integrazione, con una diminuzione dello 0,3% rispetto al mese precedente.

In Piemonte la richiesta è stata di 2.007.711 ore, in aumento del 4,2% (+1,5% ordinaria, +8,8% straordinaria, 0% in deroga).

RAFFRONTO PRIMI CINQUE MESI 2019 E 2018

Raffrontando il periodo gennaio-maggio 2019 e 2018, le ore di cassa integrazione regionali sono diminuite del 7,4% (+0,7% ordinaria, -13,6% straordinaria, -99,7% in deroga). A livello nazionale le ore sono aumentate dell'11,4%.

Nei primi cinque mesi dell'anno, la media mensile dei lavoratori piemontesi tutelati è stata di 15.159, in diminuzione di 1.204 unità rispetto all'analogo periodo del 2018.

Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi è stata la seguente: Industria +0,8%, Edilizia -44,4%, Commercio -67,4%, per un totale di -7,4%.

Le province piemontesi hanno fatto registrare il seguente andamento: Biella +46,7%, Novara +23,7%, Torino +17,2%, Alessandria +2,6%, Vercelli -50,1%, Cuneo -63,6%, Asti -79,6%, Verbania -82%.

Il Piemonte è la terza regione per ore richieste, preceduta da Lombardia e Campania.

Torino, con 9.299.990 ore richieste è la provincia più cassaintegrata d'Italia, seguita da Roma e Napoli.

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:

"Dall'analisi dei dati relativi all'economia e al mercato del lavoro piemontese, si evince che siamo ancora alle prese con gli effetti della crisi, la cui "onda lunga" determina, tra l'altro, l'aumento della povertà assoluta.

Neanche il lavoro garantisce un reddito sufficiente a mantenere un tenore di vita accettabile, dal momento che più di un lavoratore dipendente su cinque è a rischio povertà. Preoccupa particolarmente la percentuale di disoccupazione giovanile che, nella nostra Regione, si colloca al 30%. Si racconta che siamo tornati ai livelli precrisi, dimenticando che i rapporti di lavoro a orario ridotto sono passati dal 14 al 19% e che le ore lavorate sono ancora inferiori del 5,8%. Per migliorare la situazione servirebbero maggiori investimenti pubblici e una riduzione della pressione fiscale, mirata alla ripresa dei consumi da parte di lavoratori dipendenti e pensionati".

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PRIMO QUADRIMESTRE DEL 2019: LA CASSA INTEGRAZIONE IN PIEMONTE CRESCE DELL'1,3% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2018

In Piemonte, nel primo quadrimestre dell'anno, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 10.877.389 ore di cassa integrazione, in crescita dell'1,3% rispetto all'analogo periodo del 2018 (-3,2% ordinaria, +5,5% straordinaria, -99% deroga).

A livello nazionale sono state autorizzate 91.295.843 ore, con un incremento dell'11,9%.

Nei primi quattro mesi dell'anno, la media mensile dei lavoratori piemontesi tutelati è stata di 15.996, in aumento di 206 unità rispetto al periodo gennaio-aprile 2018.

DATI PROVINCIALI

Le province piemontesi hanno fatto registrare il seguente andamento: Biella +43,3%, Torino +42,8%, Novara +0,1%, Alessandria -8,5%, Cuneo -60,4%, Asti -81,3%, Verbania -82,6%, Vercelli -86,6%.

Torino, con 8.249.772 ore, è la terza provincia più cassaintegrata d'Italia, dopo Roma e Napoli che la precedono per poche ore di differenza.

SETTORI PRODUTTIVI

Nella nostra regione, la variazione percentuale delle ore di cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra il primo quadrimestre del 2019 e del 2018, è stata la seguente: Industria +12,3%, Edilizia -40,6%, Commercio -67%, per un totale di +1,3%.

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:

"Il rapporto sul 1° quadrimestre di cassa integrazione in Piemonte evidenzia un andamento sostanzialmente sovrapponibile al periodo gennaio-aprile 2018. Grazie all'utilizzo dello strumento di integrazione salariale è stato possibile conservare, nella nostra Regione, mediamente 16.000 posti di lavoro al mese. È evidente che in diversi settori del sistema produttivo continuano le difficoltà e, consumati i periodi di cassa integrazione, si percorre la strada dei licenziamenti, come si può desumere anche dall'aumento delle domande di Naspi a livello nazionale, passate da 388.242 dei primi tre mesi dello scorso anno a 413.634 di gennaio-marzo 2019 (+6,5%).

Per favorire la ripresa occupazionale e l'incontro domanda-offerta sarebbe necessario, tra l'altro, investire in efficaci politiche attive, mirate alla formazione delle figure carenti nel mercato del lavoro, per favorire i giovani inoccupati alla ricerca del primo impiego e gli espulsi dal ciclo produttivo alle prese con una ricollocazione. In questo senso, sarà importante il confronto con la nuova Giunta Regionale, che andrà sollecitata anche per un utilizzo intensivo dei fondi europei a disposizione".

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AGOSTO 2018, IN PIEMONTE LA CASSA INTEGRAZIONE AUMENTA DEL 97,7% RISPETTO AL MESE PRECEDENTE. RAFFRONTO PRIMI OTTO MESI 2018 CON 2017: IN ITALIA SCENDE DEL 38,3%, IN PIEMONTE SOLO DEL 23%


In Italia, ad agosto, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 11.176.510 ore di cassa integrazione, in diminuzione del 23,1% rispetto al mese di luglio.
In Piemonte la richiesta è stata di 2.023.253 ore, in aumento del 97,7% (-5,1% ordinaria, +286,4% straordinaria, 0% deroga). Si tratta del maggior incremento tra le regioni italiane.


DATI PROVINCIALI
L'andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto tra agosto e luglio, è stato il seguente: Cuneo +887,1%, Torino +234,9%, Vercelli +52,3%, Novara -25,7%, Biella -28,7%, Alessandria -59,4%, Verbania -92,5%, Asti -94,3%.


PRIMI OTTO MESI DEL 2018
In Piemonte, nei primi otto mesi dell'anno, la richiesta è stata di 19.619.836 ore, in discesa del 23% rispetto all'analogo periodo del 2017 (+3,2% ordinaria, -35,4% straordinaria, -97,5% deroga). A livello nazionale sono state autorizzate 150.719.406 ore, con una riduzione del 38,3%.
Le province piemontesi hanno fatto registrare il seguente andamento: Verbania +89,6%, Cuneo +67,2%, Alessandria -27,3%, Torino -29,7%, Vercelli -35%, Novara -37,6%, Asti-50,5%, Biella -66,7%. Torino, con 10.397.521 ore, è la 2ª provincia più cassaintegrata d'Italia dopo Roma, il Piemonte è al 2° posto tra le regioni,
preceduto dalla Lombardia.


SETTORI PRODUTTIVI
Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra i primi otto mesi del 2018 e del 2017, è stata la seguente: Industria -20,6%, Edilizia -11,9%, Artigianato -99,8%, Commercio -51,9%, Settori vari 0%, per un totale di -23%.


DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:
"Per quanto, da sempre, i dati del mese di agosto devono essere considerati con cautela, l'impennata di ore registrata in Piemonte, in particolare per la cassa integrazione straordinaria, desta preoccupazione, perché testimonia la persistenza di difficoltà in un discreto numero di imprese. Se a ciò aggiungiamo l'imminente esaurimento degli ammortizzatori per altre imprese, il quadro non è propriamente confortante. Non può essere sottovalutata, inoltre, la crescita delle domande di disoccupazione (Naspi) che, nei primi 7 mesi dell'anno, hanno superato il milione. In particolare, a luglio, si è registrato un raddoppio di richieste rispetto al mese precedente, non sappiamo quanto indotte dal Decreto Dignità che potrebbe aver convinto a non rinnovare una parte di contratti a termine in scadenza. Le prossime rilevazioni dovrebbero fornire le risposte in proposito".

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PRIMO SEMESTRE 2018: IN PIEMONTE LA CIG SCENDE DEL 22,4%, IN ITALIA DEL 34,4%

In Italia, nel primo semestre del 2018, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 125.015.361 ore di cassa integrazione, in discesa del 34,4% rispetto al primo semestre 2017.

In Piemonte la richiesta è stata di 16.573.230 ore, in diminuzione del 22,4% (+7,7% ordinaria, -36,2% straordinaria, -97,5% deroga).

La media mensile dei lavoratori piemontesi tutelati è stata di 16.248, con un calo di 4.684 unità rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Il Piemonte è al 2° posto per richieste di ore di cassa integrazione, preceduto dalla Lombardia.

DATI PROVINCIALI

L'andamento delle ore nelle province piemontesi, nel confronto tra primo semestre 2018 e 2017, è stato il seguente: Verbania +68,3%, Cuneo +31,9%, Torino -21%, Vercelli -29,3%, Alessandria -31,7%, Novara -41,3%, Asti -57,8%, Biella -68,1%.

Torino, con 9.718.850 ore, resta la provincia più cassaintegrata d'Italia.

SETTORI PRODUTTIVI

Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi ha registrato: -20,1% Industria, -12,3% Edilizia, -99,8% Artigianato, -46,4% Commercio, 0% Settori vari, per un totale di -22,4%.

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:

"I dati relativi al primo semestre dell'anno confermano la riduzione delle richieste di cassa integrazione in Piemonte. Per un'analisi completa sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali, sarebbe importante conoscere i dati relativi al FIS (Fondo di Integrazione Salariale), sostitutivo della cassa in deroga. In ogni caso, per un'auspicabile svolta sul piano occupazionale, sarebbe necessario investire in politiche attive, a favore dei tanti giovani in cerca di lavoro e dei meno giovani espulsi dal ciclo produttivo".

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