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Dopo l'intesa con il comune di torino un altro importante risultato con città metropolitana a sostegno di chi  lavora negli appalti e della qualita' del servizio.

Dopo qualche mese di confronto con  la Direzione dell'Area Appalti di  Città Metropolitana  è stato sottoscritto il primo  Protocollo d'Intesa  e CGIL CISL UIL  per gli appalti – concessioni – affidamenti,

che verrà promosso da parte di Città Metropolitana  a tutti i Comuni del proprio territorio di competenza e nell'ambito degli appalti gestiti in qualità di soggetto erogatore o centrale unica di committenza.

È un importante risultato che individua interventi diretti a garantire il lavoro regolare, il rispetto dei diritti delle/dei  lavoratrici e lavoratori, il mantenimento e/o la crescita occupazionale, il contrasto alla concorrenza sleale assicurando la qualità dei servizi offerti ai cittadini .

Nei fatti si individua, inserendola nei capitolati, una specifica clausola sociale che salvaguarda l'occupazione garantendo le condizioni economiche e normative e l'applicazione del CCNL di settore più rappresentativo

Si individua l'offerta economicamente più vantaggiosa quale criterio prioritario per l'aggiudicazione degli appalti.

Si disincentiva la presentazione di offerte economiche troppo basse che hanno come unico risultato ricadute negative sui lavoratori e sui servizi.

Si prevede la possibilità di una contrattazione d'anticipo per prevenire eventuali controversie e la predisposizione  di specifici incontri per verificare il rispetto degli impegni assunti in sede di gara dalle aziende in merito al personale, monitorando il tasso di turn-over, affinché vi sia un intervento tempestivo di Città Metropolitana  in caso di violazioni.

Si concorda che nei prossimi mesi verra' definito:

·          voci di punteggio premianti, all'interno della valutazione tecnica, volte a garantire l'assorbimento di tutto il personale esonerandoli dal periodo di prova, la soglia minima di orario in caso di part time, migliore organizzazione del lavoro nei casi soprattutto di orari frammentati e/o lavoro su più sedi.

uno specifico protocollo per i lavori pubblici che integri il presente ;l'allargamento dell'applicazione del protocollo anche alle partecipate e ai subappalti ;la costituzione di un albo metropolitano, al quale le aziende che intendano partecipare agli appalti della Città Metropolitana siano incentivate ad aderire, per assicurare ai lavoratori condizioni retributive, normative e di sicurezza e benessere sul lavoro migliorative rispetto a quelle già ad oggi garantite dal Protocollo e dalla normativa.

Riteniamo questo protocollo un importante passo avanti per la tutela e il rispetto di tutte le persone che ogni giorno operano per garantire i servizi offerti ai cittadini, e che   prova a fermare la logica del massimo risparmio per le attività di servizio in affidamento.

CGIL – CISL – UIL Torino

Andrea Ferrato –  Maria Cristina Terrenati – Domenico Paoli

Torino, 18 Gennaio 2019

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Con il Correttivo licenziato dal Governo sono stati raggiunti alcuni obiettivi di indubbia importanza. Infatti è stata inserita nel testo del Codice l'obbligatorietà delle Clausole sociali nei bandi di gara e negli avvisi, da parte del committente pubblico; la non ribassabilità del costo della manodopera nell'appalto, l'estensione del Durc per congruità della mano d'opera a tutta la filiera delle imprese per contrastare il lavoro nero e sommerso, misura che può veramente favorire l'emersione e la regolarità del lavoro; l'estensione agli appalti di servizi e forniture dell'applicazione del contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentativi a livello nazionale; infine, per quanto concerne le concessioni autostradali, le concessionarie non hanno più l'obbligo di affidare a procedura di evidenza pubblica i lavori che sono da queste eseguiti direttamente, ne quelli relativi alla manutenzione ordinaria. Questa ultima misura rappresenta un giusto equilibrio tra il tema della salvaguardia occupazionale e quello della tutela del mercato e  per questo va difesa.

Restano aperte alcune criticità che è necessario, nella stesura definitiva, superare positivamente in quanto potrebbero produrre un indebolimento del Codice.

Tutte Questioni di non secondaria importanza in quanto rimandano ad aspetti strategici e che attengono alla trasparenza nelle procedure, al contrasto alla penetrazione delle mafie e della corruzione nel sistema degli appalti, alla tutela ed esercizio dei diritti dei lavoratori.

Le modifiche apportate al subappalto costituiscono un arretramento rispetto a quanto contenuto nel D.L. 50/2016, poiché ampliano a dismisura la sua utilizzazione. A  ciò si aggiunge la non obbligatorietà, in caso di subappalto, dell'indicazione preventiva della terna di imprese. Un combinato disposto che, qualora andasse a segno, produrrà l' indebolimento di una norma che era stata pensata, giustamente, per contrastare le infiltrazioni delle mafie nel sistema degli appalti ed i meccanismi corruttivi.

Non possiamo pertanto  non condividere le preoccupazioni che il presidente Cantone ha su tale aspetto segnalato in audizione.

Identica preoccupazione esprimiamo per quanto concerne all'eccessiva possibilità che viene data alle procedure di urgenza senza previo bando di gara. Su tale aspetto occorre ricordare che tali procedure, specialmente in Italia, hanno finito per elevare i livelli di corruzione in quanto favoriscono la discrezionalità.

Infine, reputiamo un errore l'indebolimento della norma relativa al dibattito pubblico per quanto concerne le opere di rilevanza sociale aventi impatto sull'ambiente, sulle città e sul territorio.

Norma invece che andrebbe ripristinata nello spirito della delega successivamente codificata nel D.L. 50/2016,  che stabiliva procedure certe, livelli di partecipazione e di coinvolgimento utili a risolvere preventivamente i conflitti relativi ad opere e infrastrutture che hanno una valenza nazionale.

Roma 31 Marzo 2016

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Circolare sul Disegno di Legge delega in materia di appalti pubblici e concessioni.

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