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Come sapete in questi giorni, anche a seguito della sentenza di appello di Foodora di cui attendiamo le motivazioni, è divenuto ancora più urgente dare ai riders quelle tutele normative e salariali che attendono da mesi. Noi siamo convinti che per dare risposte adeguate alle esigenze dei riders é necessario percorrere la via della contrattazione collettiva. Chiediamo, quindi, alle imprese una definitiva e proficua disponibilità e al Governo una azione di accompagnamento.

Abbiamo predisposto un volantino utile a riassumere, a brevi tratti, le vicende di questi mesi e soprattutto a ribadire quali sono state le richieste che, fin dall' inizio del confronto, abbiamo proposto alla attenzione delle Parti. VOLANTINO IN ALLEGATO.

Pensiamo che il volantino possa essere uno strumento attraverso il quale aprire un dialogo con questi lavoratori, affermare che i Contratti Collettivi Nazionali possono essere lo strumento primario di regolazione di questi rapporti di lavoro e sostenere l'urgenza di riconoscere diritti e tutele ai riders e, infine, condannare il comportamento delle imprese che, fino ad ora, non hanno mai manifestato una reale volontà di fare dei passi in avanti.
Da qui le ragioni per inserire a pieno titolo le rivendicazioni di queste lavoratrici e lavoratori nelle ragioni più generali della mobilitazione del 9 febbraio prossimo a Roma, in cui saremo in piazza per chiedere politiche per il lavoro e per gli investimenti, più welfare e diritti per tutti.
Continueremo a tenervi informati sui futuri sviluppi della questione, dando fin da ora la disponibilità delle strutture nazionali qualora valutiate di organizzare iniziative in ambito territoriale.

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Roma, 18 luglio - Da oggi anche i "riders", e cioè quei fattorini che con biciclette, scooter e motocicli, portano nelle case merci acquistate per lo più on line, hanno il loro riconoscimento contrattuale peraltro già previsto, ma solo adesso articolato, nel contratto nazionale di lavoro della logistica, trasporti merci e spedizioni. Ne danno notizia congiuntamente le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti e le associazioni datoriali.


La figura del rider era stata introdotta per la prima volta nell'ultimo rinnovo del Ccnl avvenuto lo scorso 3 dicembre, la cui stesura dell'articolato, rinviata a una successiva trattativa, si è conclusa oggi. Nel merito il contratto prevede tutte le tutele, salariali, assicurative, previdenziali, tipiche del rapporto subordinato e quelle contrattuali come assistenza sanitaria integrativa e bilateralità. I rider sono inquadrati con parametri retributivi creati appositamente. L'orario di lavoro è flessibile e può essere sia full time che part time, con 39 ore settimanali distribuibili in massimo 6 giorni a settimana e con un minimo giornaliero di 2 ore e fino a un massimo di 8, con la possibilità di coniugare la distribuzione urbana delle merci con il lavoro in magazzino. Previsti a carico delle aziende i Dpi (Dispositivi di protezione individuale), come caschi e pettorine catarifrangenti. Infine è istituita la contrattazione di secondo livello.


Dichiarano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti: "Abbiamo completato il percorso iniziato con il rinnovo del ccnl Logistica del 3 dicembre scorso E ora anche i rider sono tutelati. In questi mesi abbiamo valutato attentamente tutti gli elementi e le esigenze emerse dalle parti, per rappresentare al meglio la figura professionale del rider che ha sfaccettature variegate".
Analoga soddisfazione è stata espressa dalle associazioni datoriali per le quali:"l'articolato siglato oggi elimina una situazione che, se non disciplinata nel quadro normativo del ccnl, esponeva imprese e lavoratori a situazioni ambigue e alla completa assenza di tutele".

RIDER: UILTRASPORTI, GIORNATA STORICA PER IL LAVORO DEBOLE

"Oggi è un giorno molto importante perché il contratto Logistica Trasporto merci e Spedizione si afferma quale unico e primo contratto nazionale in Europa che disciplina l'attività dei rider in Italia, riconoscendone anche
la natura prettamente di trasporto". Così il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi e il Segretario Nazionale Marco Odone, alla firma dello storico accordo.

"La Uiltrasporti - proseguono i due Segretari - è stata impegnata diversi mesi per dare volto e voce a questi lavoratori invisibili, che come gli altri del multiservizi e degli appalti, hanno bisogno di tutele e di diritti riconosciuti.

"Con questo contratto si sancisce che i rider sono lavoratori subordinati e non autonomi, come erroneamente indicato da alcuni tribunali, essendo chiaro che questi lavoratori non possono scegliere se e quando fare una consegna, e quindi è necessario che abbiano i diritti dei lavoratori subordinati, seppur con ampi margini di flessibilità.

"Da adesso in poi - concludono Tarlazzi ed Odone - la Uiltrasporti sarà impegnata in modo permanente a verificare che a questi lavoratori siano riconosciuti le previsioni contrattuali che gli spettano".

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Quest'oggi presentiamo ufficialmente come UIL un progetto nel quale, già in tempi non sospetti e quindi prima della ribalta del fenomeno riportato dai media, crediamo moltissimo.

Grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, in collaborazione con l'Università del Piemonte Orientale e l'agenzia di comunicazione integrata ModusOperandi di Alessandria, come UIL comunichiamo l'avvio di un progetto di ricerca che si pone come obiettivo quello di scoprire l'entità del fenomeno della Gig Economy in provincia di Alessandria, ossia l' economia dei lavoretti che si trovano tramite app e piattaforme dedicate in continua espansione.

Proprio un anno fa, nel mese di aprile 2017, avevamo tenuto un convegno intitolato Dal Jobs Act al Jobs App: l'era della Gig Economy, argomento che è stato anche il fulcro della relazione che il segretario generale della UIL di Alessandria, Aldo Gregori, ha esposto agli invitati e ai delegati in occasione del diciassettesimo congresso confederale territoriale Uil del 6 aprile scorso.

Soltanto pochi giorni fa è arrivata la prima sentenza italiana del Tribunale di Torino che ha respinto il ricorso di sei fattorini di Foodora che si occupano di consegnare pasti a domicilio, muovendosi in città a cavallo della bicicletta, che avevano intentato una causa. Il giudice ha dato ragione a Foodora, sostenendo che il lavoro dei riders, in quanto lavoratori autonomi e non dipendenti, potesse essere interrotto in qualsiasi momento da parte dell'azienda. Il  caso è stato in testa ai tg e sui giornali, seguito dalla notizia della prima carta dei diritti del riders predisposta dal Comune di Bologna, primo tentativo per regolamentare il fenomeno dei lavoretti a chiamata, che da occasionali per molte persone, rappresentano l'unica fonte di reddito.

Ogni giorno ormai veniamo a conoscenza della nascita di nuove app e servizi, come la consegna a domicilio dei farmaci, una start up sperimentata prima ad Asti poi attivata a Torino, come le app cinesi che forniscono servizio trasporto da e per l'aeroporto.

Il fenomeno ha portato alla nascita di piattaforme online, con relative app, che vedono tra gli iscritti occupati, disoccupati, cassintegrati e tanti giovani che offrono il loro tempo e la loro prestazione in differenti settori. Le persone sempre più spesso per arrotondare i bassi stipendi o la totale mancanza di lavoro, si mettono in gioco proponendosi per lo svolgimento di lavori saltuari, che spesso poi possono sfociare in una prassi, cronicizzando il sistema.

Alcune delle app più note dove caricare il proprio profilo e candidarsi per i lavoretti richiesti sono Tiaiuto, Vicker, Jobby, Petme,CornerJob, Feveever, Justeat, Pronto.Pro.it e tante altre ancora.

La Uil di Alessandria ha voluto così portare avanti una riflessione sul fenomeno, localizzandolo in provincia di Alessandria, per capire quanti soggetti lavorano tramite app, quali utilizzano, che mansioni svolgono, come e quanto vengono pagati e che tipo di tutela hanno.

Per avere queste informazioni abbiamo creato grazie al lavoro di uno studente borsista dell'Università del Piemonte Orientale e alla supervisione della Professoressa Fabrizia Santini, Professore Associato in Diritto del lavoro all'UPO, un questionario che diffonderemo per poter raccogliere e in seguito elaborare dati sulla ricaduta del fenomeno a livello locale.

Il questionario, rigorosamente anonimo, potrà essere compilato da tutti cliccando semplicemente sul portale www.chelavoretto.it , appositamente creato per l'occasione. Verrà promosso e diffuso su più canali, come il sito www.uilalessandria.org , media locali, pagine Facebook, agenzie per il lavoro, università, ecc...

Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria: "Come sindacato non possiamo farci cogliere impreparati, non studiare e comprendere dinamiche legate allo sviluppo della tecnologia, allo scambio di domanda e offerta di prestazioni lavorative che avviene online tramite app dedicate, scaricabili su smartphone e tablet, per lo svolgimento lavori di diverso genere, come giardinaggio, pulizie in casa o negli uffici,  l'accudimento dei bambini. Vogliamo capire se esistono margini per intervenire, come comportarci per tutelare i lavoratori oltre a portare alla conoscenza di tutti gli operatori Uil che lavorano sul territorio l'esistenza di questa forma di scambio di domanda e offerta, che avviene ogni giorno online, lontano dagli uffici. Questi fenomeni spesso rischiano di sfuggire al controllo e alla regolamentazione, vogliamo quindi approfondire l'argomento, conoscere come si è articolato il fenomeno e come ha preso piede diventando realtà in un contesto socio-economico difficile a livello globale e anche per il nostro Paese, tra instabilità, precariato, aziende che chiudono, disoccupazione".

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Prima o poi sarebbe dovuto accadere ed è arrivata la prima causa civile italiana che vede convenuta in giudizio una piattaforma online che gestisce rapporti di lavoro: quella di Foodora. Sono ormai diversi anni che si dibatte di gig-economy e del proliferare di piattaforme digitali che pongono alla base della loro mission servizi a costi bassissimi e la velocità della consegna del prodotto. E' naturale che a tali vantaggi per il consumatore finale, ne fa da contraltare la riduzione, se non negazione, di diritti e tutele per i c.d. riders.

E' chiaro che la decisione emessa ieri in I° grado del Tribunale di Torino non ci piace e non ci convince, ma è, purtroppo, la diretta conseguenza di una lacuna legislativa nazionale, europea ed internazionale, sulla disciplina e natura di queste nuove ed innovative forme di lavoro.

Non si può sostenere che i riders siano "autonomi" per alcuni aspetti del rapporto, ma "licenziabili" se non seguono le direttive dell'azienda. O sono totalmente liberi sul "se", "come" e "quando" effettuare la prestazione e quindi autonomi, o eterodiretti e quindi subordinati.

Poiché gli attuali indici di subordinazione italiani sono del tutto evidenti in tale organizzazione del lavoro, come UIL, continuiamo a sostenere che si tratti di rapporti di natura subordinata con contestuale garanzia di diritti e tutele per i lavoratori.

Altro tema, importante come il precedente, è l'anomala funzione di intermediazione al lavoro che svolgono queste piattaforme sulle quali andrebbe semplicemente applicata la normativa sulle agenzie di collocamento con annesse regole e sanzioni.

Roma, 12 aprile 2018

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La UIL di Alessandria ha deciso di organizzare per il prossimo venerdì 21 aprile 2017 a partire dalle 9, un convegno sulla Gig Economy che si terrà nel salone della sede UIL di Via Fiume.

Con Gig Economy si intende un modello economicosempre più diffuso dove non esistono più le prestazioni lavorative continuative, il posto fisso con contratto a tempo indeterminato, ma si lavora on demand, cioè solo quando c'è richiesta per i propri servizi, prodotti o competenze. Nella Gig Economy i lavoratorisvolgono attività temporanee, interinali, part time, saltuarie e provvisorie.

Il fenomeno ha portato alla nascita di piattaforme online, con relative app, che vedono tra gli iscritti occupati, disoccupati, cassintegrati e tanti giovani che offrono il loro tempo e la loro prestazione in differenti settori. Le persone sempre più spesso per arrotondare i bassi stipendi o la totale mancanza di lavoro, si mettono in gioco proponendosi per lo svolgimento di lavori saltuari, che spesso poi possono sfociare in una prassi, cronicizzando il sistema.

Siamo in presenza quindi di un rapido cambiamento  delle modalità con cui si organizza illavoro, che nasce e si sviluppa attraverso l'innovazione tecnologica. Questo modello si basa su "lavoretti" (o almeno apparentemente tali), lavori occasionali, a richiesta, che sembrano appesi al filo dell'incertezza, tra apparente autonomia e subordinazione.

La Gig Economy rappresenta anche la rottura con i tradizionali e conosciuti schemi di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Propone una modalità di incontro tra le parti dove si vanno sempre più affermando iniziative imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico, tramite app, che svolgono la funzione di intermediazione, spesso nel rispetto delle regole e delle norme ma, altrettanto frequentemente, senza alcun vincolo.

Alcune delle app più note dove caricare il proprio profilo e candidarsi per i lavoretti richiesti sono Vicker, Jobby, CornerJob, Pronto.Pro.it e tante altre ancora.

La Uil ha voluto così avviare una riflessione sul fenomeno, fornendo gli strumenti per capire cosa sta accadendo, spesso nel silenzio, nel panorama del mondo del lavoro che sfugge sempre più a raziocinio, norme e controllo.

Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria: "Come sindacato non possiamo farci cogliere impreparati, non conoscere, studiare e comprendere dinamiche legate allo sviluppo della tecnologia, allo scambio di domanda e offerta di prestazioni lavorative che avviene online tramite app dedicate, scaricabili su smartphone e tablet, per lo svolgimento lavori di diverso genere, come giardinaggio, pulizie in casa o negli uffici,  l'accudimento dei bambini. Vogliamo capire se esistono margini per intervenire, come comportarci per tutelare i lavoratori oltre a portare alla conoscenza di tutti gli operatori Uil che lavorano sul territorio l'esistenza di questa forma di scambio di domanda e offerta, che avviene ogni giorno online, lontano dagli uffici. Questi fenomeni spesso rischiano di sfuggire al controllo e alla regolamentazione, vogliamo quindi approfondire l'argomento, conoscere come si è articolato il fenomeno e come ha preso piede diventando realtà in un contesto socio-economico difficile a livello globale e anche per il nostro Paese, tra instabilità, precariato, aziende che chiudono, disoccupazione, ecc...".

Legati all'utilizzo di queste app troviamo i temi della professionalità, del riconoscimento delle proprie competenze e della formazione acquisita per svolgere al meglio il lavoro richiesto. Non sempre a prevalere è questo modello, quanto piuttosto la logica del ribasso, che scatena lo svalutarsi, l'essere costretti ad accettare compensi ridicoli pur di lavorare per mantenere se stessi e la propria famiglia, in mancanza di scenari più rassicuranti.

Come Uil territoriale vogliamo anche provare a capire quando e come il fenomeno abbia attecchito anche il provincia di Alessandria, provando a definire quali siano le figure professionali più gettonate, chi sono i soggetti che si avvicinano a queste piattaforme per offrire la propria disponibilità in cambio di un impiego saltuario e come si compete con i concorrenti per aggiudicarsi la prestazione richiesta, spesso al più basso compenso possibile. Così si scatena una guerra tra poveri.

Interverranno: Guglielmo Loy, Segretario Confederale nazionale UIL, Federico Fornaro, Senatore della Repubblica, Dr.ssa Maria Rosa Gheido, Consulente del lavoro, Prof.ssa Maria Luisa Bianco, Professore di Sociologia presso Università del Piemonte Orientale, Alessio Versace, esperto di comunicazione integrata ModusOperandi Snc, Gianni Cortese, Segretario generale UIL Piemonte, Prof.ssa Fabrizia Santini, Professore di Diritto del Lavoro presso Università del Piemonte Orientale

Partecipano: Prof. Salvatore Rizzello, Direttore di Dipartimento Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali, Prof. Guido Ortona, Professore di Economia e Politiche del Lavoro, Mauro Cattaneo, Assessore all'Innovazione del Comune di Alessandria.

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