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Soddisfazione dei sindacati delle costruzioni e dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil per il decreto interministeriale che introduce nuove disposizioni per tutelare la salute dei lavoratori impegnati nei cantieri stradali e autostradali.

"In questi ultimi anni si sono moltiplicate le tragedie sul lavoro che hanno visto il coinvolgimento di lavoratori che operano lungo strade ed autostrade, pubbliche e private, investiti da automobili e tir, per questo come sindacati delle costruzioni e dei trasporti abbiamo chiesto con forza un intervento del legislatore per rafforzare e le procedure già esistenti a protezione dei lavoratori. Con questo decreto, il cui testo recepisce integralmente quanto convenuto al tavolo tripartito attivato presso il Ministero del Lavoro, i cui lavori sono terminati da oltre un anno, sisono fatti importanti passi avanti in questa direzione" affermano FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil e Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti.

Il nuovo decreto, emanato lo scorso 13 febbraio dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero della Salute e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che sostituisce il precedente provvedimento emanato in materia, del 4 marzo 2013, individua le procedure per le fasi di apposizione e rimozione della segnaletica di cantiere, che costituiscono una condizione lavorativa ad alto rischio.

Tra le innovazioni introdotte "la formazione obbligatoria dei lavoratori in relazione alla tipologia di strada su cui sono chiamati ad operare e l'aumento delle ore di aggiornamento, l'utilizzo di tecnologie innovative per dotare i cantieri stradali di segnalazioni sempre più efficaci, il rafforzamento del ruolo dei Rappresentati della Sicurezza, Rls e Rlst". "Altro aspetto molto importante – proseguono i sindacati – è riferito ai criteri da adottare per la classificazione delle tratte stradali: per gli schemi segnaletici del cantiere stradale non verranno più prese in considerazione solo le caratteristiche tecniche – corsie, curve, larghezza della carreggiata, etc. – ma il volume di traffico e la frequenza di incidenti. Importante anche aver fissato procedure più stringenti per le lavorazioni da svolgere in condizioni di emergenza, come in caso di incidente, e con cantieri mobili, riparazione buche e sfalcio erba, che costituiscono condizioni particolarmente rischiose dal punto di vista del rischio lavorativo".

"Ai fini delle previste revisioni periodiche del decreto, e quindi di un ulteriore miglioramento, risulterà fondamentale l'impegno assunto dalla Commissione consultiva permanente, composta da ministeri competenti, soggetti istituzionali, parti sociali, di definire, entro 180 giorni dall'entrata in vigore del nuovo Decreto, i criteri e le modalità per la raccolta e l'analisi dei dati relativi agli infortuni correlati alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare, tenuto conto della competenza delle diverse istituzioni interessate" concludono i sindacati.

 

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Nell'ambito degli interventi normativi a sostegno del reddito delle famiglie, l'articolo 1, comma 355, legge 11 dicembre 2016, n. 232 ha disposto che ai figli nati dal 1° gennaio 2016 spetta un contributo di massimo 1.000 euro, per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.

L'articolo 1, comma 488,  legge  30 dicembre 2018,  n. 145 ha elevato l'importo del buono a 1.500 euro su base annua per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.

Il premio è corrisposto direttamente dall'INPS su domanda del genitore.

La domanda può essere presentata dal genitore di un minore nato o adottato dal 1° gennaio 2016 in possesso dei requisiti richiesti.

QUANTO SPETTA

BONUS ASILO NIDO

Il bonus asilo nido viene erogato con cadenza mensile, parametrando l'importo massimo di 1.500 euro su 11 mensilità, per un importo massimo di 136,37 euro direttamente al genitore richiedente che ha sostenuto il pagamento, per ogni retta mensile pagata e documentata.

Il contributo mensile erogato dall'Istituto non può eccedere la spesa sostenuta per il pagamento della singola retta.

Il premio asilo nido non è cumulabile con la detrazione prevista dall'articolo 2, comma 6, legge 22 dicembre 2008 (detrazioni fiscali frequenza asili nido), a prescindere dal numero di mensilità percepite.

Il bonus asilo nido non può essere fruito, inoltre, in mensilità coincidenti con quelle di fruizione dei benefici di cui all'articolo 1, commi 356 e 357, legge 11 dicembre 2016, n. 232 (cosiddetto bonus infanzia).

BONUS PER LE FORME DI SUPPORTO PRESSO LA PROPRIA ABITAZIONE

Il bonus per le forme di supporto presso la propria abitazione viene erogato dall'Istituto a seguito di presentazione da parte del genitore richiedente, che risulti convivente con il bambino,  di un attestato rilasciato dal pediatra di libera scelta che attesti per l'intero anno di riferimento "l'impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica".

Nell'ambito di tale fattispecie l'Istituto eroga il bonus di 1.500 euro in un'unica soluzione direttamente al genitore richiedente.

EROGAZIONE DEI BONUS

Il bonus richiesto, sia asilo nido che per forme di supporto presso la propria abitazione, può essere erogato, nel limite di spesa indicato (per il 2019 è di 300 milioni di euro), secondo l'ordine di presentazione della domanda online.

Nel caso in cui, a seguito del numero delle domande presentate venga raggiunto il limite di spesa, l'INPS non prenderà in considerazione ulteriori domande.

L'INPS provvede alla corresponsione del bonus nelle modalità di pagamento indicate dal richiedente nella domanda (bonifico domiciliato, accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN).

L'utente che opta per l'accredito su un conto con  IBAN è tenuto a presentare anche il modello SR163, a meno che tale modello non sia stato già presentato all'INPS in occasione di altre domande.

DECADENZA

Il richiedente deve confermare, all'atto dell'allegazione della documentazione a ogni mensilità l'invarianza dei requisiti rispetto a quanto dichiarato nella domanda.

L'erogazione del bonus decade in caso di perdita di uno dei requisiti di legge o di provvedimento negativo del giudice che determina il venir meno dell'affidamento preadottivo.

L'INPS interrompe l'erogazione dell'assegno a partire dal mese successivo all'effettiva conoscenza di uno dei seguenti eventi che determinano decadenza:

perdita della cittadinanza;decesso del genitore richiedente;decadenza dall'esercizio della responsabilità genitoriale;affidamento esclusivo del minore al genitore che non ha presentato la domanda (affidamento del minore a terzi).

Il verificarsi delle cause di decadenza relative al richiedente non impedisce il subentro nel beneficio da parte di un soggetto diverso, qualora per quest'ultimo sussistano i presupposti di legge per accedere al premio alla data di presentazione della prima domanda. I termini previsti per il subentro sono fissati improrogabilmente entro 90 giorni dal verificarsi di una delle cause di decadenza sopra riportate.

REQUISITI

La domanda può essere presentata dal genitore di un minore nato o adottato dal 1° gennaio 2016 in possesso dei seguenti requisiti (circolare INPS 22 maggio 2017, n. 88):

cittadinanza italiana;cittadinanza UE;permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell'Unione europea; (art. 10, decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30);carta di soggiorno permanente per i familiari non aventi la cittadinanza dell'Unione europea (art. 17, d.lgs. 30/2007);status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;residenza in Italia;relativamente al contributo asilo nido, il genitore richiedente deve essere il genitore che sostiene l'onere del pagamento della retta;relativamente al contributo per forme di assistenza domiciliare, il richiedente deve coabitare con il figlio e avere dimora abituale nello stesso comune.

Tutti i requisiti devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda.

In caso di adozioni o affidamenti preadottivi verrà presa in considerazione la data più favorevole tra il provvedimento di adozione e la data di ingresso in famiglia del minore, purchè successivo al 1° gennaio 2016.

QUANDO FARE DOMANDA

A partire dalle 10 del 28 gennaio 2019 e fino alle 23.59 del 31 dicembre 2019 è possibile presentare domanda online attraverso il servizio dedicato.

COME FARE DOMANDA

In sede di presentazione della domanda è necessario specificare l'evento per il quale si richiede il beneficio e precisamente:

pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati ("Contributo asilo nido"). Va evidenziato che per "asili nido privati autorizzati" si intendono le strutture che abbiano ottenuto l'autorizzazione all'apertura e al funzionamento da parte dell'ente locale competente, a seguito della verifica del rispetto di tutti i requisiti tecnico-strutturali, igienico-sanitari, pedagogici e di qualità previsti dalle vigenti normative nazionale e locale, ai fini dello svolgimento del servizio educativo di asilo nido. Sono, pertanto, escluse dal rimborso le spese sostenute per i servizi educativi integrativi all'asilo nido (ad esempio ludoteche, spazi gioco, spazi baby, pre-scuola, ecc.);introduzione di forme assistenza domiciliare a favore dei bambini, di età inferiore a tre anni, affetti da gravi patologie croniche ("Contributo per introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione").

La domanda può essere presentata online all'INPS attraverso il servizio dedicato.

In alternativa, si può fare la domanda tramite:

Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;enti di patronato e intermediari dell'Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Qualora il richiedente intenda fruire del beneficio per più figli sarà necessario presentare una domanda per ciascuno di essi.

DOMANDA BONUS ASILO NIDO

Nel caso in cui il richiedente intenda accedere al bonus asilo nido si ricorda che, ai fini del rimborso, è necessario che la domanda sia presentata dal genitore che sostiene il pagamento della retta.

Nell'eventualità in cui non tutte le rette siano pagate dallo stesso genitore, ognuno di essi potrà presentare domanda, con riferimento alle mensilità per le quali ha provveduto al pagamento (ad esempio, gennaio-luglio mensilità con pagamento effettuato dalla madre, settembre-dicembre mensilità con pagamento effettuato dal padre: la madre potrà presentare domanda per i mesi da gennaio a luglio, il padre per i mesi da settembre a dicembre).

Il genitore richiedente dovrà specificare nella domanda se l'asilo nido frequentato dal minore sia pubblico o privato autorizzato e indicare, in tal caso, oltre alla denominazione e al codice fiscale della struttura, anche gli estremi del provvedimento autorizzativo.

Dovrà indicare, inoltre, le mensilità relative ai periodi di frequenza scolastica compresi tra gennaio e dicembre 2019, per le quali intende ottenere il beneficio. Ciò permetterà di accantonare gli importi relativi ai mesi prenotati. Il sistema di acquisizione della documentazione non permetterà quindi di allegare documentazione per mensilità non specificate in fase di domanda.

Nel caso in cui si intenda richiedere il bonus per mesi ulteriori rispetto a quelli già indicati, anche se per lo stesso minore, sarà necessario presentare una nuova domanda, anch'essa sottoposta alla verifica della disponibilità del budget stanziato.

Alla presentazione della domanda dovrà essere allegata la documentazione che dimostra il pagamento almeno della retta relativa al primo mese di frequenza per cui si richiede il beneficio oppure, nel caso di asili nido pubblici che prevedono il pagamento delle rette posticipato rispetto al periodo di frequenza, la documentazione da cui risulti l'iscrizione o comunque l'avvenuto inserimento in graduatoria del bambino.

Inserite tutte le informazioni richieste, la domanda sarà protocollata ai fini dell'impegno del budget richiesto.

Le ricevute corrispondenti ai pagamenti delle rette relative ai mesi successivi dovranno essere allegate entro la fine del mese di riferimento e, comunque, non oltre il 31 gennaio 2020. Per i soli frequentanti asili nido pubblici che emettano i bollettini di pagamento dell'ultimo trimestre oltre tale data, la documentazione di spesa potrà essere allegata improrogabilmente entro il 1° aprile 2020.

In ogni caso il rimborso avverrà solo dopo aver allegato la ricevuta di pagamento.

La prova dell'avvenuto pagamento potrà essere fornita tramite: ricevuta, fattura quietanzata, bollettino bancario o postale e, per i nidi aziendali, tramite attestazione del datore di lavoro o dell'asilo nido, dell'avvenuto pagamento della retta o trattenuta in busta paga.

Nel caso in cui una delle suddette ricevute sia relativa al pagamento di più mesi di frequenza, il file dovrà essere allegato rispetto ogni mese a cui si riferisce.

Ad esempio, al fine di ricevere il contributo per tutti i mesi compresi nell'intervallo, gennaio-marzo, l'eventuale fattura cumulativa andrà allegata con riferimento a ogni mensilità.

La documentazione di avvenuto pagamento dovrà indicare:

la denominazione e la partita iva dell'asilo nido;il codice fiscale del minore;il mese di riferimento;gli estremi del pagamento o la quietanza di pagamento;il nominativo del genitore che sostiene l'onere della retta.

DOMANDA BONUS PER LE FORME DI SUPPORTO PRESSO LA PROPRIA ABITAZIONE

Nell'ipotesi in cui il richiedente intenda accedere al bonus per l'introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione, dovrà allegare, all'atto della domanda, un'attestazione rilasciata dal pediatra di libera scelta, che dichiari per l'intero anno di riferimento, "l'impossibilità del bambino a frequentare gli asili nido in ragione di una grave patologia cronica". In tale ipotesi l'Istituto erogherà il bonus in un'unica soluzione.

 

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Oggi è stata presentata in conferenza stampa l'iniziativa Marzo Donna 2019, un calendario ricco di eventi promosso dalla Consulta alle Pari Opportunità del Comune di Alessandria e dal Comune di Alessandria.

Anche noi come UIL di Alessandria abbiamo organizzato un evento, che si terrà mercoledì 13 marzo alle 17.30 nel Salone UIL di Via Fiume 10 ad Alessandria. L'evento è intitolato #WebGirls. L'incontro, di cui a breve parleremo in maniera più approfondita e al quale invitiamo tutti a partecipare, vuole promuovere donne protagoniste della loro carriera. In molti casi il web è stato il volano della loro attività, ma in ogni caso tutte hanno fatto della propria passione una professione. Spazio alle donne, lavoratrici e imprenditrici di sè stesse.

 

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Si è svolta lo scorso sabato mattina 9 febbraio  la grande e partecipatissima manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e UIL per far sentire le esigenze di cittadini, lavoratori e pensionati al Governo che sembra aver escluso moltissime persone con la manovra finanziaria. Anche la UIL di Alessandria non ha fatto mancare la sua partecipazione e si è unita alla folla di manifestanti. Le pizze e le vie romane che hanno ospitato il corteo dsi sono riempite di persone convinte di avere cose da dire al Governo, di meritare attenzione per il loro presente e futuro. Un'onda blu ha animato la città, colorata di striscioni, palloncini, pettorine, loghi delle varie categorie . Blu, rosso e verde erano i colori sbandierati con orgoglio per chiedere attenzione. I sindacati, con il motto diventato #FuturoalLavoro, devono essere ascoltati quando si decidono misure che riguardano lavoro, pensione, sussidi, futuro, denaro ed economia del Paese, specie in un momento così delicato. Ad aderire con uno striscione ben visibile anche i disabili che chiedono l'aumento delle pensioni di invalidità. Ricordiamo che tutte le eprsone interessate ad essere seguite possono rivolgersi all'Ufficio H presente anche all'interno della sede UIL di Alessandria. Servono rinnovo dei contratti, tournover, attenzione a creare nuovi posti di lavoro specie per i più giovani che hanno davanti un futuro privato e lavortivo da costruirsi.

"A Piazza San Giovanni, una folla così immensa non la si vedeva da molti anni. Il Governo ne tenga conto". Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, non ha nascoto la sua enorme soddisfazione per la perfetta riuscita della manifestazione organizzata da Cgil, Cisl, Uil. Superate di gran lunga anche le più rosee aspettative: lavoratori, pensionati e giovani hanno riempito le strade di Roma.

"Sono così tanti - ha chiosato Barbagallo - che non siamo riusciti a contarli! C'è tanta voglia di partecipare alla rinascita del Paese. Il Governo non sia autoreferenziale, ascolti questa gente e cerchi di trovare le soluzioni insieme alle parti sociali. Non siamo contro il Governo, ma gli chiediamo di convocarci, altrimenti la mobilitazione proseguirà.

"Quota 100" va bene - ha precisato il leader della Uil - ma si deve trovare una soluzione anche per tanti altri lavoratori che avrebbero diritto di andare in pensione e non ci possono andare. Il reddito di cittadinanza è un utile strumento contro la povertà, ma vorremmo anche che si creasse lavoro per i giovani. Inoltre, servono investimenti pubblici e privati in infrastrutture materiali e immateriali per puntare allo sviluppo.
Il Paese è in recessione - ha proseguito Barbagallo - noi siamo contro l'austerità e vogliamo batterci perché si riprenda il cammino economico e produttivo".

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Anche l'Ufficio H della UIL di Alessandria, sportello informativo e di consulenza per le persone con disabilità e le loro famiglie, parteciperà il prossimo venerdì 8 febbraio alla manifestazione a Torino per chiedere l'aumento delle pensioni di invalidità.

La manifestazione che si svolgerà a Torino, alle 16 davanti alla Prefettura, rientra all'interno di una mobilitazione nazionale che coinvolge diverse città come Roma, Palermo e Pavia. A scendere in piazza saranno i disabili e i loro familiari indignati con il Governo per l'esclusione dalla Finanziaria di misure a sostegno del loro sostentamento. La manovra finanziaria, infatti, si concentra sul reddito di cittadinanza e Quota 100, ma ha escluso più di 820 mila persone con disabilità.

Anche ad Alessandria nella sede UIL di Via Fiume 10 è ormai da tempo presente uno sportello informativo e di consulenza per le persone con disabilità e le loro famiglie, aperto ogni martedì mattina dalle 9.30 alle 11.30 per offrire assistenza legale, tutela e agevolazioni sul posto di lavoro, informazioni sull'indennità di accompagnamento, assistenza sanitaria, pensioni di invalidità civile e molto altro ancora.

La decisione di manifestare deriva dal senso di ingiustizia e discriminazione avvertito dalle persone disabili preoccupate per la mancanza di un aumento della pensione di invalidità. La manovra del Governo, infatti, sembra aver escluso un incremento del sostegno che ricordiamo essere determinante per moltissime famiglie nel Paese. Angelo Catanzaro, responsabile dell'Ufficio H (Disabilità) della UILP Piemonte, aveva lanciato via Facebook un appello e creato un hastag: #nonsiamocittadinidiserieb.

Sergio Montagna, referente Ufficio H UIL Alessandria: "Ci avevano promesso in campagna elettorale che avrebbero aumentato le pensioni d'invalidità portandole a 780€ importo pari al reddito di cittadinanza, ma così non è stato. Oggi in Italia ci sono 1 milione e 72 mila persone che percepiscono 285 € al mese. Noi persone con disabilità non siamo cittadini di serie B e meritiamo ascolto, attenzione e risposte concrete."

L'invito a partecipare arriva quindi dalle associazioni che operano in questo campo tanto a Torino quando ad Alessandria dove verrà organizzato un presidio.

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SERVIZIO POLITICHE CONTRATTUALI DEL PUBBLICO IMPIEGO OSSERVAZIONI in merito al Decreto 4/19,
"Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni", relative ai Pubblici dipendenti
Il decreto, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, purtroppo lascia alcune perplessità più volte da noi attenzionate e per la cui soluzione da tempo chiedevamo un incontro al Ministero della Funzione Pubblica per esprimere le nostre preoccupazioni e quindi le nostre proposte.


Con la presente nota vogliamo concentrarci su cosa cambierà o meno per i dipendenti pubblici.
È ovvio che fin dall'annuncio della c.d. quota 100 l'attenzione si sia rivolta all'annosa questione dell'erogazione del TFS/TFR del pubblico impiego. A situazione data, i pubblici scontano e continuano a scontare, al momento della cessazione del rapporto di lavoro, l'aver avuto un datore di lavoro pubblico perché, a differenza degli altri settori, si trovano a dover aspettare anni per vedersi accreditare la propria liquidazione.
Ci troviamo quindi, ormai da tempo, di fronte a una chiara ed evidente discriminazione tra lavoratori, che lede pesantemente il diritto del dipendente a vedersi riconosciuta al termine della propria carriera quella quota di retribuzione accantonata nel tempo e maturata in tutti gli anni di servizio.


Ricordiamo sempre, infatti, che il TFR null'altro è che un importo economico accantonato mensilmente dal datore per essere corrisposto in modo differito al momento della cessazione del rapporto di lavoro. La logica sottesa a quest'istituto è quella di garantire al lavoratore una somma di denaro al momento della perdita dell'occupazione, per qualsivoglia motivo. Ricopre, pertanto, una funzione sociale, o meglio previdenziale, che ha un senso solo se operante al termine dell'esperienza lavorativa.
Cosa che ovviamente viene meno allorquando questa viene erogata anni dopo. Ebbene, in questi anni abbiamo assistito alla sistematica violazione, nel pubblico impiego, di questo principio radicato da decenni nel diritto del lavoro. Oggi con la c.d. quota 100, come temevamo e come avremmo voluto evitare, non ci troviamo di fronte a una soluzione definitiva del problema.
Difatti, salvo richiedere un'anticipazione di una quota parte del trattamento (fino a trentamila euro lordi), i cui costi sono proporzionalmente legati, per l'appunto, ai tempi di anticipo, i lavoratori pubblici che accederanno a quota 100, a differenza dei privati, avranno diritto a percepire la propria buona uscita solo al raggiungimento del diritto a pensione. Con ciò, il rischio concreto sarà quello di ottenere il proprio TFS, tenendo anche conto delle tempistiche di differimento come stabilite in finanziaria, fino a otto anni dopo la data di prepensionamento.


Se è pur vero che quota 100 permette, nei fatti, un'agevolazione nell'anticipazione della stessa rispetto ad oggi, si tratta pur sempre di farsi carico del pagamento di un emolumento a cui si ha pieno diritto e che viene invece normalmente e correttamente riconosciuto a tutti gli atri lavoratori, ovviamente senza costo alcuno.
Quota 100, come dichiarato dalla Ministra Bongiorno, ben potrebbe rappresentare uno strumento per incentivare il necessario ricambio generazionale ma solo a parità di condizioni tra tutti i
lavoratori e non di certo onerando ulteriormente un pubblico impiego su cui già tanto è pesato il quasi decennale blocco della contrattazione e delle carriere.
Andando oltre nell'analisi del decreto, si introduce un'altra differenziazione anche per quel che riguarda le finestre d'accesso all'istituto, ossia sei mesi per i dipendenti delle PP.AA. e tre per gli altri. Ciò non può giustificarsi con l'esigenza di garantire la continuità di servizi a cittadini e imprese e di programmare un ricambio generazionale che, dopo l'ennesimo rinvio dello sblocco del turn over, potrà avvenire solo a partire dal prossimo 15 novembre 2019.


In questo contesto, altro aspetto che suscita forti perplessità, e che riguarda solo i dipendenti pubblici, è quello della necessaria domanda di collocamento a riposo da presentarsi all'amministrazione di appartenenza con un preavviso di sei mesi per poter accedere al prepensionamento. Quello che ci domandiamo è se con questa disposizione di legge si sia superato quanto disposto dai contratti collettivi che prevedono tempi più ristretti per le dimissioni.
Questo è quello che ci verrebbe da pensare data la gerarchia delle fonti ma ciò, se così fosse, rappresenterebbe un netto superamento della contrattazione che mal si concilia con i principi del
Testo Unico del Pubblico Impiego come modificato a seguito dell'accordo del 30 novembre 2016.


Tra l'altro, l'ampia estensione temporale di questo preavviso dovrebbe, di conseguenza, permettere al lavoratore di poter revocare liberamente la sua domanda di quiescenza, possibilità, invece, che
non viene precisata nel testo. E ancora! Si segnala che per quel che riguarda la "riduzione dell'anzianità contributiva per l'accesso al pensionamento anticipato indipendente dall'età anagrafica" che ha comportato così la
soppressione dell'indicatore dell'aspettativa di vita (pari a cinque mesi per il 2019) attraverso l'introduzione, invece, di una finestra mobile pari a tre mesi dalla maturazione del requisito, si potrebbero presentare delle mancate coperture per questi tre mesi nel caso in cui gli enti decidessero di collocare in quiescenza il personale per via unilaterale al momento del raggiungimento del requisito ai sensi dell'art. 72, comma 11, del D.L. n. 112/08, convertito in legge n. 133/08 oppure ai sensi della circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 2 del 19.02.2015. Talché il lavoratore si troverebbe senza né retribuzione né trattamento previdenziale.
Insomma persistono, da parte nostra, ancora delle preoccupazioni che rappresenteremo nella prossima fase di conversione per tentare di migliorare i contenuti del provvedimento.
Roma, 01.02.2019

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ANCORA UN MORTO SUL LAVORO

Anche stamattina, come ormai purtroppo è consuetudine in tutta Italia,  l'ennesimo infortunio mortale  sul lavoro ha colpito il settore delle costruzioni.

Nello stabilimento della ditta I-PAN nel sito produttivo della ditta  IBL di Coniolo ha perso la vita un lavoratore di 42 anni, rimanendo schiacciato,  mentre svolgeva l'attività quotidiana di sua competenza.

Sta diventando una consuetudine INACCETTABILE.

Le Organizzazioni Sindacali del settore delle Costruzioni  della provincia di Alessandria, porgendo le più sentite condoglianze alla famiglia del lavoratore, piangono un'altra vittima del lavoro non riuscendo a capire come di lavoro, nel 2019, si possa ancora morire.

Le Organizzazioni Sindacali, sono a proclamare 24 ore di sciopero, nel sito produttivo IBL, I-PAN,  a partire dalle 06.00 di venerdì 01-02-2019 fino alle 06.00 di sabato 02-02-2019, per riportare e sensibilizzare tutti, sul  tema della sicurezza nei posti di lavoro a tutela dei lavoratori e  per non dover piangere altri morti.

Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL di Alessandria

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La prevista contrattualizzazione dei circa 6mila navigator con contratti precari è una bomba ad orologeria che rischia di innescare una vera e propria «guerra tra poveri», mettendo in concorrenza i nuovi precari con i vecchi precari già presenti in Anpal Servizi.

Infatti, il milione stanziato dal decreto sul Reddito di cittadinanza per stabilizzare circa 20 tempi determinati in Anpal Servizi è solo una goccia nell´oceano aperto, dal momento che in questa Agenzia sono presenti 654, lavoratrici e lavoratori con contratto a tempo determinato o di collaborazione: il 59% del totale.

Sarebbe saggio che il Governo, quando sostiene che i navigator saranno stabilizzati, prendesse in primis in seria considerazione la completa stabilizzazione di tutti i precari di Anpal Servizi.

E' questa la proposta che la UIL avanza al Governo e al Parlamento con l'intento di evitare che nella stessa Agenzia vi siano lavoratori di serie A e lavoratori di serie B.

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Dopo l'intesa con il comune di torino un altro importante risultato con città metropolitana a sostegno di chi  lavora negli appalti e della qualita' del servizio.

Dopo qualche mese di confronto con  la Direzione dell'Area Appalti di  Città Metropolitana  è stato sottoscritto il primo  Protocollo d'Intesa  e CGIL CISL UIL  per gli appalti – concessioni – affidamenti,

che verrà promosso da parte di Città Metropolitana  a tutti i Comuni del proprio territorio di competenza e nell'ambito degli appalti gestiti in qualità di soggetto erogatore o centrale unica di committenza.

È un importante risultato che individua interventi diretti a garantire il lavoro regolare, il rispetto dei diritti delle/dei  lavoratrici e lavoratori, il mantenimento e/o la crescita occupazionale, il contrasto alla concorrenza sleale assicurando la qualità dei servizi offerti ai cittadini .

Nei fatti si individua, inserendola nei capitolati, una specifica clausola sociale che salvaguarda l'occupazione garantendo le condizioni economiche e normative e l'applicazione del CCNL di settore più rappresentativo

Si individua l'offerta economicamente più vantaggiosa quale criterio prioritario per l'aggiudicazione degli appalti.

Si disincentiva la presentazione di offerte economiche troppo basse che hanno come unico risultato ricadute negative sui lavoratori e sui servizi.

Si prevede la possibilità di una contrattazione d'anticipo per prevenire eventuali controversie e la predisposizione  di specifici incontri per verificare il rispetto degli impegni assunti in sede di gara dalle aziende in merito al personale, monitorando il tasso di turn-over, affinché vi sia un intervento tempestivo di Città Metropolitana  in caso di violazioni.

Si concorda che nei prossimi mesi verra' definito:

·          voci di punteggio premianti, all'interno della valutazione tecnica, volte a garantire l'assorbimento di tutto il personale esonerandoli dal periodo di prova, la soglia minima di orario in caso di part time, migliore organizzazione del lavoro nei casi soprattutto di orari frammentati e/o lavoro su più sedi.

uno specifico protocollo per i lavori pubblici che integri il presente ;l'allargamento dell'applicazione del protocollo anche alle partecipate e ai subappalti ;la costituzione di un albo metropolitano, al quale le aziende che intendano partecipare agli appalti della Città Metropolitana siano incentivate ad aderire, per assicurare ai lavoratori condizioni retributive, normative e di sicurezza e benessere sul lavoro migliorative rispetto a quelle già ad oggi garantite dal Protocollo e dalla normativa.

Riteniamo questo protocollo un importante passo avanti per la tutela e il rispetto di tutte le persone che ogni giorno operano per garantire i servizi offerti ai cittadini, e che   prova a fermare la logica del massimo risparmio per le attività di servizio in affidamento.

CGIL – CISL – UIL Torino

Andrea Ferrato –  Maria Cristina Terrenati – Domenico Paoli

Torino, 18 Gennaio 2019

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Il Consiglio confederale nazionale della Uil, riunitosi questa mattina a Roma, su proposta del Segretario generale, Carmelo Barbagallo, ha eletto all´unanimità Segretario generale aggiunto, Pierpaolo Bombardieri, e nuovo Segretario organizzativo, Rocco Palombella.

Oggi, con questa scelta - ha dichiarato Barbagallo - abbiamo rafforzato l´assetto della nostra Organizzazione. Ci attendono lunghi mesi di intenso impegno e il Sindacato nel suo insieme e la Uil in particolare saranno soggetti a forti sollecitazioni e pressioni esterne. Ecco perché sarà necessaria una totale attenzione a questi temi e una completa dedizione al proprio lavoro sindacale. Pertanto, c´è bisogno, sin da subito, di certezze e di delineare con chiarezza le prospettive. La Segreteria nazionale della Uil, così definita, potrà affrontare questo difficile anno con ulteriore vigore, senza distrazioni sugli assetti organizzativi dei futuri vertici».

La proposta del Segretario generale della Uil ha suscitato il consenso convinto e il plauso unanime di tutto il Consiglio confederale che ha tributato a Barbagallo sinceri apprezzamenti per la sua lungimiranza e la sua saggezza.

«Ringrazio di cuore il nostro Segretario - ha detto Bombardieri - per questa proposta e sono onorato di poterlo affiancare in un percorso che ci porterà ad affrontare questioni fondamentali per la vita dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani. L'azione della Uil continuerà ad essere squisitamente sindacale, scevra da ogni coinvolgimento politico, e deve tenere conto solo del merito delle questioni». Bombardieri è Segretario confederale della Uil, con delega all'Organizzazione, dal novembre del 2014. È stato Segretario generale della Uil di Roma e Lazio e, prima ancora, responsabile del settore Università e ricerca della Uil, oltreché leader della Uil giovani. Cinquantacinquenne, sposato, con due figli, Bombardieri è uno sportivo appassionato della pesca e del basket.

Rocco Palombella, Segretario generale della Uilm dal febbraio 2010, manterrà contemporaneamente anche questo incarico. Leader della Uilm tarantina nel decennio 2001-2010, Palombella aveva precedentemente lavorato all´Ilva di Taranto a partire dal 1973 ed era anche stato eletto più volte delegato sindacale. Di recente, è stato protagonista assoluto della trattativa con il vicepremier Di Maio per il salvataggio del colosso siderurgico italiano. Sposato, due figli, sessantatreenne, è appassionato di running ed ha partecipato ad alcune maratone. «Sono gratificato da questa decisione - ha detto Palombella - che mi attribuisce un'importante responsabilità in una fase così delicata e impegnativa per il nostro Paese. La Uil, coesa, porterà avanti le proprie rivendicazioni per lo sviluppo, la difesa dei diritti e la salvaguardia dei livelli occupazionali».

Roma, 18 gennaio

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