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Mercoledì, 27 Luglio 2016 10:26

CCNL Vigilanza: approvata la piattaforma unitaria

I lavoratori del settore, riuniti nell'Attivo Unitario, hanno dato il via libera alla piattaforma per avviare le trattative per il rinnovo

Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore vigilanza privata (scaduto lo scorso 31 dicembre) è ai blocchi di partenza. I rappresentanti sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno trovato un'intesa preventiva per la redazione di un'ipotesi di piattaforma unitaria che potranno sottoporre alle controparti datoriali dopo l'approvazione dell'attivo unitario dei delegati.

La piattaforma unitaria ha l'ambizioso, ma necessario, obiettivo di innovare, provando a proseguire sulla strada della riforma del settore e di tutta la filiera della sicurezza attraverso alcuni punti chiave : unico campo di applicazione che identifichi il perimetro del settore; classificazione del personale che ricomprenda tutte le mansioni e le professionalità richieste nelle attività riconducibili alla sicurezza; rafforzamento della contrattazione di secondo livello e della sua esigibilità, anche per le materie relative all'organizzazione del lavoro; rafforzamento della disciplina del cambio d'appalto, rendendola più cogente e vincolante al fine di impedirne l'elusione; incrementi salariali consoni a sostenere la ripresa dei consumi e coerenti con la specificità professionale del settore.

Si punta a definire un unico contratto nazionale, che sia in grado di delineare puntualmente la "filiera" della sicurezza. Obiettivo raggiungibile solo con un intervento chiaro sui confini del campo di intervento del Contratto Nazionale stesso e con un sistema unico di riconoscimenti economici e normativi per le diverse figure professionali.

"Siamo pronti per avviare un confronto unitario che, in breve tempo, porti alla definizione di un accordo condiviso tra le parti" affermano le Filcams, Fisascat e Uiltucs. "Il settore ha bisogno di regole definite e concertate e di ridare forza alle lavoratrici e ai lavoratori, cercando di recuperare il potere di acquisto e proseguire il confronto con le Istituzioni preposte".

Cicolare ministeriale in allegato.

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La catena Carrefour protrae ancora la volontà di estendere l'orario di apertura di alcuni punti vendita in Italia, trasformandoli in negozi aperti 24 ore su 24.

Da domani, 1 luglio, anche il Carrefour di Tortona applicherà il nuovo orario, che arriva come una doccia fredda.

Maura Settimo, Segretario territoriale UILTUCS Alessandria: "Come UILTUCS non possiamo che comprendere le preoccupazioni dei lavoratori davanti a una realtà nuova per l'intero Paese, figuriamoci per una cittadina di provincia come Tortona. Ci chiediamo se è davvero il caso, se l'estensione del servizio sia realmente  necessaria, credendo che le abitudini dei consumatori non cambieranno, ma certamente lo faranno le conseguenze di questa introduzione, come il rischio di creare degli squilibri tra lavoratori."

Carrefour motiva la novità "Per essere sempre più vicini alle esigenze ed i bisogni dei nostri clienti!", come dice uno slogan, ma chi pensa ai lavoratori?

La catena dovrà infatti assumere lavoratori precari con contratti non adeguati.

Crediamo che questa scelta, portata avanti con ostinazione dall'azienda anche sull'esercizio commerciale tortonese, sia una strategia che non porterà alcuna ricaduta positiva né sul fatturato e nemmeno, purtroppo, sul fronte occupazione e aumenti salariali .

Che prezzo avrà questa nuova strategia sui lavoratori? Già si prospettano turni massacranti e ripercussioni pesanti sulla vita privata dei dipendenti e delle loro famiglie. Ricordiamo che da mesi, con ripetute iniziative, scioperi e manifestazioni, rivendichiamo il rinnovo del contratto nazionale, respinto proprio da rappresentanti della Grande Distribuzione.

Il territorio non ha bisogno di questo servizio e non è trascurabile anche il fronte sicurezza.

Abbiamo già fatto una richiesta di incontro all'azienda per avere risposte e tutele per i lavoratori.

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Lunedì scorso le organizzazioni sindacali unitariamente hanno raggiunto l'accordo per il passaggio dei lavoratori della Paglieri Sell System di Pozzolo Formigaro alle due nuove aziende acquirenti facenti capo a DPV e ABC.

Il raggiungimento di questo accordo, oltre a garantire la salvaguardia di 108 posti di lavoro, consentirà alle due aziende di completare la procedura per l'acquisizione della Paglieri Sell System, che continuerà ad operare sia sul fronte del merchandising che sul fronte distribuzione e logistica.

Nonostante le lunghe e complesse  procedure che andavano espletate obbligatoriamente entro la chiusura dell'esercizio provvisorio del 31 maggio, la trattativa è arrivata a conclusione a seguito di due settimane di incontri serrati che hanno visto coinvolto anche l'Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte.

Rosario Trupia: "Come Uiltucs  siamo soddisfatti che l'iter si sia concluso con il salvataggio di tanti posti di lavoro per una realtà importante sul territorio, sottolineando che per ottenere questo risultato i lavoratori hanno dovuto accettare un taglio della propria retribuzione.

La Uiltucs, in proposito, si impegnerà affinché tali sacrifici economici vengano recuperati il prima possibile".

Cristina Vignolo, Fisascat Cisl: "Nel ricordare che la trattativa è stata estenuante, lunga e difficile, si sottolinea che tutta la procedura era vincolata al raggiungimento dell'accordo sindacale che, con grande senso di responsabilità, ci ha portati non solo alla salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti, ma anche a consentire una concreta prospettiva di ripresa dell'azienda".

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Sabato 28 maggio a Torino si terrà una manifestazione in concomitanza con la giornata di sciopero proclamata dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per contrastare l'attacco di Federdistribuzione a dignità e diritti dei lavoratori.

Le motivazioni che portano ancora a scendere in piazza sono il contratto, la necessità di un salario dignitoso e condizioni di lavoro sostenibili.

Comunicato stampa
Federdistribuzione nega il contratto alle lavoratrici e ai lavoratori della grande distribuzione commerciale


Nel pomeriggio del 13 aprile sono cessate le trattative per la definizione del primo contratto collettivo nazionale di lavoro per le aziende aderenti a Federdistribuzione.
Le ragioni della rottura sono da ricondurre alle condizioni inderogabili e non negoziabili poste da Federdistribuzione per la sigla del contratto, vale a dire:


1) La destrutturazione del sistema di inquadramenti utilizzando la leva del jobs act;

2) L'imposizione di norme destinate a consentire alle aziende di derogare a tutte le norme del futuro contratto anche in assenza di accordo tra le parti a livello aziendale;

3) La definizione di aumenti salariali che determinerebbe al 31.12.2018 una massa salariale di 1.831 euro al 4° livello a fronte dei 3.000 euro previsti alla stessa data e al medesimo livello d'inquadramento dal contratto applicato ai dipendenti delle altre aziende del commercio, ossia alla stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.


Porre a 28 mesi dall'inizio dei negoziati tali condizioni inderogabili e non negoziabili dimostra che l'asserita volontà di Federdistribuzione di realizzare un'intesa è priva di fondamento. Federdistribuzione vorrebbe imporre un diktat inaccettabile attraverso cui realizzare un evidente vantaggio competitivo a danno dei propri dipendenti.
In aggiunta a ciò è emersa palese la volontà di Federdistribuzione di modificare in peggio le norme contrattuali sul mercato del lavoro, l'orario di lavoro e la bilateralità, con particolare riferimento ai sistemi di welfare (assistenza e previdenza integrative), determinando un danno aggiuntivo per i dipendenti delle imprese ad essa associate.


Le Organizzazioni Sindacali Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e UILTuCS proclamano, nelle aziende aderenti a Federdistribuzione, uno sciopero nazionale per l'intera giornata del 28 maggio 2016 ed ulteriori otto ore di sciopero da gestire a livello territoriale ed approfondiranno nei prossimi giorni le ulteriori iniziative da adottarsi.

Da Alessandria partirà un pullman di lavoratori iscritti alla Uiltucs per seguire la manifestazione a Torino.

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Mercoledì, 27 Aprile 2016 10:34

Contratti Terziario: sciopero il 6 maggio

CONTRATTI TERZIARIO E SERVIZI: UN MILIONE E MEZZO I LAVORATORI IN ATTESA DI RINNOVO IN  MEDIA DA OLTRE TRE ANNI. IL 6 MAGGIO SCIOPERO INTERSETTORIALE TURISMO, PULIZIE STRUTTURATE, FARMACIE PRIVATE E COMPARTO TERMALE CONTRO LO STALLO NEGOZIALE.

Sono un milione e mezzo i lavoratori del turismo dei comparti industria turistica, pubblici esercizi, agenzie di viaggio, ristorazione collettiva, delle imprese di pulizia strutturate, delle farmacie private e del comparto termale in attesa dei rinnovi contrattuali in media da più di tre anni.

Contro lo stallo negoziale e l'atteggiamento dilatorio delle associazioni datoriali di settore – Federturismo/AICA/Confindustria Alberghi, Fipe, Fiavet, Confesercenti, Federterme, Federfarma, Angem, Aci (Alleanza Cooperative Italiane), Anip-Confindustria Legacoop, Servizi, Federlavoro e Servizi Confcooperative, Agci, UnionserviziConfapi, Fnip Confcommercio – I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti Uil hanno indetto per il 6 maggio prossimo lo sciopero intersettoriale per l'intero turno di lavoro con presidi e mobilitazioni a livello locale. La protesta per rivendicare a gran voce il rinnovo dei rispettivi contratti nazionali di lavoro attraverso i quali garantire un dignitoso aumento salariale, nuove norme per la valorizzazione della professionalità e per il mantenimento dei livelli occupazionali.

«Nella migliore delle ipotesi i lavoratori aspettano il rinnovo del contratto nazionale di lavoro da  tre anni, nella peggiore da sei – hanno stigmatizzato le quattro sigle in comunicato sindacale unitario – In tutto questo tempo le controparti datoriali, hanno con diversi accenti e modalità, cercato di negare il valore del contratto collettivo nazionale  di lavoro subordinandone il rinnovo a forme più o meno esplicite di restituzione attraverso il peggioramento di parti economiche e normative».

«Sono baristi, camerieri, cuochi, operatori del comparto pulizia e sanificazione, attività ausiliarie e facility management, addetti mense, receptionist, impiegati di agenzie di viaggio, lavoratori dei fast food, operatori  del comparto termale, farmacisti, professionisti cui spesso ci rivolgiamo per soddisfare bisogni imprescindibili, per necessità connesse alla salute, per servizi fondamentali nella nostra vita quotidiana – conclude il comunicato –  Operano in settori strategici per l'economia del nostro paese, che rappresentano una componente rilevante del Pil Italiano come il turismo e il sistema degli appalti; svolgono lavori importanti come ad esempio la refezione e le pulizie nelle scuole, negli asili e negli ospedalinonché prestazioni attinenti la salute delle persone».

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Le scriventi Segreterie Provinciali CGIL CISL UIL Funzione Pubblica e Commercio ricevuto mandato dai propri iscritti comunicano quanto segue:

Perdura ormai da tempo la situazione critica di Costruire Insieme, l'Azienda Speciale del Comune di Alessandria che si occupa della gestione dei Musei Civici, del Centro Gioco Il Bianconiglio, dello Sportello di Mediazione Culturale, dell'Informagiovani, della Biblioteca Civica, e dello Spazio Famiglie Magicascina.


Da ben nove mesi l'Azienda ha visto l'avvicendamento di più direttori con la conseguente mancanza di una figura stabile che potesse pianificare e approvare le attività gestionali.
A inizio Febbraio è stato finalmente individuato il Direttore Generale nella persona della dott.ssa Angela Biscaldi che pochi giorni dopo la sua nomina, purtroppo si è infortunata e ad oggi non è ancora rientrata in servizio. Alla nomina di un direttore, non è seguita quella di un vice direttore che ne facesse le veci in caso di assenza; e subito si è presentato il problema della puntuale erogazione degli stipendi ai dipendenti. Il neo direttore, in quanto in infortunio, ha ritenuto opportuno non autorizzare il pagamento degli stipendi, dandone comunicazione ai lavoratori solo il giorno stesso in cui gli emolumenti dovevano essere accreditati.


A febbraio, con una soluzione tampone, lo stipendio è stato pagato con una settimana di ritardo, causando problemi soprattutto a chi aveva pagamenti in scadenza.
Arrivati a marzo, ci si è nuovamente trovati nell'identica situazione del mese precedente. E anche per questo mese si è ricorsi ad una soluzione temporanea e non strutturale. Ovvero: l'ennesima pezza!


Nonostante questa situazione incresciosa, e in attesa di soluzioni prospettate dal Cda come imminenti, il personale ha continuato a lavorare con professionalità ma nella più completa incertezza.

Impossibilitati a portare avanti una programmazione di medio/lungo termine, e con grandi difficoltà nel gestire le attività già programmate; in mezzo a mille problemi quotidiani legati alla carenza di materiali di consumo che non possono più essere acquistati a causa della mancanza di un dirigente che autorizzi gli acquisti e i relativi pagamenti.
Questa situazione però non può durare ancora a lungo e allora ci chiediamo:


- Perché l'Amministrazione Comunale, che tanto dice di voler puntare su questa azienda, non ha ancora trovato una soluzione definitiva? Perché il suo funzionamento deve essere lasciato solo in mano al buon senso ed alla buona volontà dei suoi dipendenti che rischiano di essere sempre i primi a pagare le erronee scelte gestionali altrui?

- Perché questi servizi che sono portati avanti con ottimi risultati, non possono avere continuità nella programmazione e nel lavoro, a causa della mancata approvazione di un contratto di servizio tra Comune ed Azienda?

- Perché il Consiglio di Amministrazione, che pure ha i poteri gestionali ,non si assume la responsabilità di ricercare soluzioni concrete ai problemi organizzativi e alle legittime esigenze dei lavoratori che sono gli unici che garantiscono l'operatività dell'azienda e il suo buon funzionamento?

Il perdurare di questa situazione anomala porterà sicuramente ad un blocco totale delle attività.
Aspettiamo risposte!

p.le Segreterie Provinciali

Trupia Rosario Uiltucs

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È arrivata una doccia fredda in questi ultimi giorni a seguito di una lettera che annuncia l'apertura della procedura di mobilità da parte della Securpol Group, azienda che opera nel settore della Vigilanza privata, nei confronti di 254 lavoratori in tutta Italia a seguito delle continue rapine avvenute nell'ultimo anno. Ricordiamo che anche ad Alessandria lo scorso giugno in tangenziale un commando di sei-sette persone, intorno alle 9 del mattino, avevano bloccato e preso d'assalto un mezzo portavalori della Securpol Group diretto a Valenza.

In quella circostanza sono stati trafugati gioielli per un valore di circa 2 milioni e mezzo di euro.

La Securpol Group, nell'arco degli ultimi mesi, è stata vittima di ulteriori rapine e ora è arrivato l'annuncio shock da parte dell'azienda di voler licenziare un gran numero di persone per ridurre il servizio.

In provincia di Alessandria i lavoratori coinvolti sono circa venti, ulteriore testimonianza del fatto che il settore della Vigilanza privata si trovi al centro di una bufera dovuta anche ad una carenza di leggi e norme che diano maggiori garanzie ad un settore strategico per la sicurezza non solo dei privati, ma anche dei cittadini.

Maura Settimo, Segretario UILTUCS Alessandria: "Il 5 aprile prossimo è previsto a Roma  un incontro sulla mobilità alla Securpol Group e come Uiltucs saremo presenti anche con la partecipazione del delegato aziendale.

Ricordiamo che come Uiltucs abbiamo più volte sollecitato incontri in Prefettura per il monitoraggio del settore e ad oggi siamo ancora in attesa di una risposta concreta da parte degli organi competenti".

 

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Questa mattina, in Piazza Marconi ad Alessandria, si è tenuto il presidio dei lavoratori e delle lavotrici delle mense della città. Per oggi infatti sono state proclamate 8 ore di sciopero del settore della ristorazione collettiva, con manifestazioni un pò in tutti i comuni d'Italia.

Le mense servono gran parte della cittadinanza nelle scuole, negli asili e negli ospedali, per esempio.

In allegato alcune immagini del presidio unitario organizzato da Uil, Cgil e Cisl di Alessandria.

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Per domani, venerdì 5 febbraio, è stata proclamata una giornata di sciopero della ristorazione collettiva al motto Il piatto piange, per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale scaduto ormai da tempo.

Domani alle 9.30 in Piazza Marconi ad Alessandria verrà allestito un banchetto, presidiato dai lavoratori del settore, allo scopo di rendere nota la situazione dei dipendenti.

Maura Settimo, Segretario Uiltucs Alessandria: "Quelle di domani sono le prime 8 ore di sciopero di un pacchetto di 16 proclamate unitariamente da Filcams, Fisascat e Uiltucs per dare un segnale di compattezza nazionale del settore e portare a conoscenza di tutti le condizioni dei lavoratori del comparto che necessitano più che mai di tutele co il rinnovo contrattuale.

Come Uiltucs non possiamo non ricordare che i maggiori contratti di riferimento sono scaduti e riguardano oltre 2 milioni di lavoratori, tra grandi alberghi, grande distribuzione, cooperative, imprese di pulizie, terme, farmacie, bar e ristoranti. Sono tutti in attesa di rinnovo ormai da anni e a breve scadrà anche il settore della Vigilanza privata, importante e strategico per la sicurezza sul territorio.

Quando parliamo di ristorazione collettiva ci riferiamo alle mense delle aziende, degli asili e delle scuole, quindi è chiara l'importanza del funzionamento di un servizio fondamentale, adeguato e tutelato dal contratto. A partecipare al presidio di domani saranno, tra gli altri, le lavoratrici di Aristor, della mensa ospedaliera e delle maggiori mense della provincia.

Tutti i cittadini devono per questo essere informati perché interessati, insieme alle loro famiglie, dai servizi erogati."

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Sono circa due milioni i lavoratori che operano in settori importanti e strategici per la nostra economia, ma da anni non vedono il rinnovo del contratto di lavoro e non hanno aumenti nelle proprie buste paga.

Sono le lavoratrici e i lavoratori degli alberghi, della grande distribuzione, della distribuzione cooperativa, delle imprese di pulizia, dei fast food, delle mense, delle terme, delle farmacie private, dei bar e ristoranti.

Le loro condizioni di lavoro sono sempre più difficili: hanno vissuto i licenziamenti, la cassa integrazione, le disdette dei contratti aziendali, il calo dei consumi, i tagli lineari negli appalti e combattono quotidianamente con orari impossibili, peggioramento delle condizioni di lavoro e di reddito.

I lavoratori attendono il rinnovo del contratto nazionale mentre Confindustria (AICA, Federturismo e Federterme), Confesercenti, Confcommercio (Fipe e Fiavet), Federdistribuzione, Distribuzione Cooperativa, Angem, ACI, Federfarma, le Associazioni datoriali del Multiservizi, continuano a parole a dichiararsi disponibili. Nei fatti, l'unica proposta che avanzano è togliere alle lavoratrici e ai lavoratori diritti e tutele per giustificare il costo dei rinnovi.

Trattative aperte da anni, trattative interrotte e scioperi a sostegno delle vertenze come quello previsto per il comparto delle mense il 5 febbraio e l'ultimo avvenuto nel settore del commercio il 19 dicembre scorso, rappresentano oggi il quadro delle relazioni industriali in questi settori.

Il mancato rinnovo dei contratti nazionali significa non valorizzare e riconoscere la centralità del lavoro e non sostenere neppure una ripresa del Paese che passa attraverso la tutela delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori.

Tutte le Associazioni datoriali, in questi mesi, hanno accusato di strumentalità le posizioni assunte dalle Organizzazioni Sindacali dichiarando di essere disponibili a rinnovare i contratti senza ledere le condizioni dei lavoratori.

NEL MESE DI MARZO SARÀ PROGRAMMATA UNA GRANDE INIZIATIVA NAZIONALE UNITARIA DI MOBILITAZIONE DI TUTTE LE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DEL COMMERCIO, DEL TURISMO, DEI SERVIZI A SOSTEGNO DEL RINNOVO DEI CONTRATTI NAZIONALI

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