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Alleghiamo il manifesto relativo alla manifestazione provinciale unitaria del 1 maggio organizzata da Cgil, Cisl e Uil Alessandria e Comune di Casale Monferrato.

Il ritrovo per tutti i partecipanti è previsto per lunedì 1 maggio alle 9 davanti alla stazione di Casale Monferrato, da dove poi partirà un corteo che si chiuderà in Piazza Mazzini dove parlerà a nome delle tre sigle Francesco Lo Grasso, segretario regionale UIL Piemonte.

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Servizio tv sull'aperura dell'outlet di Serravalle Scrivia nel giorno di Pasqua, andata in onda l'11 aprile su La/ nella trasmissione Coffee Break, tra gli intervistati anche Rosario Trupia della UILTUCS.

Il link al servizio:

http://www.la7.it/coffee-break/video/outlet-aperti-il-giorno-di-pasqua-giusto-lavorare-in-questa-giornata-11-04-2017-210081

Aggiungiamo inoltre il link alla puntata de La Gabbia Open in cui si è affrontato lo stesso tema, in onda lo scorso 5 aprile, che ha visto intervistata Maura Settimo, Segretario Uiltucs Alessandria:

https://www.youtube.com/watch?v=Yzqvktmn9xY

 

 

 

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Con il Correttivo licenziato dal Governo sono stati raggiunti alcuni obiettivi di indubbia importanza. Infatti è stata inserita nel testo del Codice l'obbligatorietà delle Clausole sociali nei bandi di gara e negli avvisi, da parte del committente pubblico; la non ribassabilità del costo della manodopera nell'appalto, l'estensione del Durc per congruità della mano d'opera a tutta la filiera delle imprese per contrastare il lavoro nero e sommerso, misura che può veramente favorire l'emersione e la regolarità del lavoro; l'estensione agli appalti di servizi e forniture dell'applicazione del contratto collettivo nazionale e territoriale stipulato dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentativi a livello nazionale; infine, per quanto concerne le concessioni autostradali, le concessionarie non hanno più l'obbligo di affidare a procedura di evidenza pubblica i lavori che sono da queste eseguiti direttamente, ne quelli relativi alla manutenzione ordinaria. Questa ultima misura rappresenta un giusto equilibrio tra il tema della salvaguardia occupazionale e quello della tutela del mercato e  per questo va difesa.

Restano aperte alcune criticità che è necessario, nella stesura definitiva, superare positivamente in quanto potrebbero produrre un indebolimento del Codice.

Tutte Questioni di non secondaria importanza in quanto rimandano ad aspetti strategici e che attengono alla trasparenza nelle procedure, al contrasto alla penetrazione delle mafie e della corruzione nel sistema degli appalti, alla tutela ed esercizio dei diritti dei lavoratori.

Le modifiche apportate al subappalto costituiscono un arretramento rispetto a quanto contenuto nel D.L. 50/2016, poiché ampliano a dismisura la sua utilizzazione. A  ciò si aggiunge la non obbligatorietà, in caso di subappalto, dell'indicazione preventiva della terna di imprese. Un combinato disposto che, qualora andasse a segno, produrrà l' indebolimento di una norma che era stata pensata, giustamente, per contrastare le infiltrazioni delle mafie nel sistema degli appalti ed i meccanismi corruttivi.

Non possiamo pertanto  non condividere le preoccupazioni che il presidente Cantone ha su tale aspetto segnalato in audizione.

Identica preoccupazione esprimiamo per quanto concerne all'eccessiva possibilità che viene data alle procedure di urgenza senza previo bando di gara. Su tale aspetto occorre ricordare che tali procedure, specialmente in Italia, hanno finito per elevare i livelli di corruzione in quanto favoriscono la discrezionalità.

Infine, reputiamo un errore l'indebolimento della norma relativa al dibattito pubblico per quanto concerne le opere di rilevanza sociale aventi impatto sull'ambiente, sulle città e sul territorio.

Norma invece che andrebbe ripristinata nello spirito della delega successivamente codificata nel D.L. 50/2016,  che stabiliva procedure certe, livelli di partecipazione e di coinvolgimento utili a risolvere preventivamente i conflitti relativi ad opere e infrastrutture che hanno una valenza nazionale.

Roma 31 Marzo 2016

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L'Amministrazione Comunale insieme ai rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali Provinciali Confederali e Pensionati CGIL, CISL e UIL di Alessandria

È stato firmato questa mattina nella Sala Giunta del Palazzo Comunale di Alessandria l'Accordo tra il Comune e le Organizzazioni Sindacali Provinciali Confederali e Pensionati CGIL, CISL e UIL di Alessandria.

Per l'Amministrazione Comunale era presente il Sindaco Maria Rita Rossa, insieme agli Assessori Comunali Giorgio Abonante (Programmazione Finanziaria) e Mauro Cattaneo (Coesione Sociale).

Per le Organizzazioni Sindacali i sottoscrittori dell'Accordo erano rispettivamente Tonino Pamparato (CGIL), Sergio Didier (CISL), Aldo Gregori (UIL), Paolo Ghiotto (Spi/CGIL), Bruno Pagano (FnP/CISL) e Alberto Pavese (UIL Pensionati).

Il testo dell'Accordo è il seguente.

PREMESSE

Con deliberazione di Giunta comunale n. 219 in data 27/08/2015, il Comune di Alessandria approvò il protocollo d'intesa sulle relazioni sindacali con le Organizzazioni Sindacali, sottoscritto congiuntamente in data 27 luglio 2015.

In conseguenza della suddetta Deliberazione, tra l'amministrazione cittadina e le rappresentanze sindacali, ai vari livelli, si svolgeva una serie di incontri finalizzati, pur nelle diverse fasi caratterizzate anche da momenti complessi di confronto, ad individuare soluzioni socialmente sostenibili e compatibili con il contesto di riferimento.

Più recentemente, il Comune di Alessandria ha incontrato in diverse occasioni le OO.SS. provinciali per coinvolgerle in alcune scelte di indirizzo riguardanti assetti occupazionali, fisco locale (p.es. raccolta rifiuti) e servizi sociali.

Il Comune di Alessandria, rispondendo positivamente alle richieste di parte Sindacale ha proceduto - nella predisposizione del bilancio di previsione 2017/2019 in corso di approvazione da parte del Consiglio Comunale  - cercando di salvaguardare l'obiettivo prioritario di individuare, per quanto possibile e comunque nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica previsti dalla vigente normativa, soluzioni percorribili in favore della Cittadinanza, con particolare riguardo per le fasce più deboli e di mantenere inalterata la spesa sociale.

Dopo un'ampia ed approfondita discussione viene concordato quanto segue:

Spesa Sociale

Nel progetto di bilancio previsionale in corso di approvazione da parte del Consiglio Comunale, sono inserite le seguenti voci di spesa particolarmente rivolte alle fasce deboli della Cittadinanza:

Sostegno alla locazione:                                250.000,00 euro (contro i 160.000,00 del 2016)

Inquilini morosi incolpevoli                           368.708,00 euro (contro i 321.078,00 del 2016)

Progetti diversi per senza dimora                 22.704,00 euro (nessuno stanziamento nel 2016)

Integrazione rette anziani                             203.661,00 euro (contro i 225.000,00 del 2016) (*)

Progetto SPRAR 2016/17                                394.128,00 euro (contro i 233.146,00 del 2016)

Azioni diverse di solidarietà                           20.000,00 euro (contro i 21.000,00 del 2016)

Funzionamento ostello donne s/dimora        15.000,00 euro (contro i 15.000,00 del 2016)

Emergenza freddo                                          60.000,00 euro (contro i 32.000,00 del 2016)

Progetti diversi per attività sociale               190.500,00 euro (contro i 27.976,00 del 2016)

(*) – La minor previsione è dovuta alla mancanza di Soggetti con i requisiti richiesti verificati nel 2016.

Con riferimento alla voce relativa ai progetti diversi per attività sociale si precisa che particolare attenzione viene posta alle politiche attive per il lavoro con progetti finalizzati al recupero di soggetti estromessi dal mondo produttivo per necessità di riqualificazione professionale e per i soggetti giovani con evidenti difficoltà sul fronte del primo inserimento lavorativo.

Infine, AMAG Reti Idriche ha in corso un'iniziativa a favore delle Famiglie alluvionate con la concessione di un contributo specifico sul pagamento delle bollette acqua (valore complessivo del progetto di circa 50.000,00= euro).

Fiscalità Locale

IMU

Il Comune di Alessandria, nell'ambito della facoltà di manovrabilità tributaria, riconosciuta dalla normativa nazionale, ha previsto una serie di agevolazioni optando per alcune aree del territorio interessate da particolari situazioni:

Castelceriolo – zona in cui è ubicata l'ex discarica del Consorzio Alessandrino e gli impianti per il trattamento dei rifiuti solidi urbani - aliquota del 9,6 per mille per le unità immobiliari ascritte nella categoria catastale "A";Spinetta Marengo – area complessivamente interessata a R.I.R. (Rischio Incidente Rilevante) –aliquota del 9,6 per mille per le unità immobiliari ascritte nella categoria catastale "A".

Tenuto conto della presenza nel territorio comunale di aree soggette a rischio idrogeologico, il Comune ha dedicato una particolare attenzione ai proprietari di immobili che hanno subito danni a seguito di eventi quali esondazione di canali, rii, ecc. prevedendo una riduzione dell'aliquota pari all'1,3 per mille per le unità immobiliari ascritte nella categoria catastale "A".

Analoga agevolazione, nel corso della manovra tributaria nel 2015, è stata prevista a favore dei proprietari di fabbricati adibiti ad attività produttive che hanno subito danni a seguito degli eventi alluvionali dell'autunno 2014.

A favore di anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari è stata prevista l'equiparazione all'abitazione principale dell'unità immobiliare posseduta comportando l'esenzione dal pagamento dell'imposta.

Fin dall'istituzione dell'IMU nel 2012 il Comune di Alessandria ha previsto un'aliquota ridotta all'8,5 per mille per gli immobili locati in base alle condizioni stabilite dal Patto territoriale stipulato tra le Associazioni dei proprietari e degli inquilini nel 2003. Il 15 gennaio 2015 le parti hanno aggiornato il Patto Territoriale con significative innovazioni.

Successivamente il 14 novembre 2016 le parti hanno aggiornato anche l'Accordo riferito alle locazioni per studenti universitari risalente all'anno 2000 con innovazioni rilevanti.

TARI

Il Comune di Alessandria, nell'ambito della facoltà di manovrabilità tributaria, riconosciuta dalla normativa nazionale, ha mantenuto una serie di riduzioni di tariffa a favore di particolari situazioni familiari e/o economiche:

a favore di quei nuclei familiari, ove siano attestati soggetti domiciliati fuori dal territorio del Comune o stabilmente ricoverati presso istituti,a favore dell'unico soggetto che dimora o risieda presso Istituto di Cura o Riposo riduzione pari al 30%,dal 2017 verrà riconosciuta, ai sensi dell'art. 17 della Legge 166/2016, cosiddetta antispreco, una percentuale del 20% di riduzione a favore delle utenze non domestiche che producono e distribuiscono beni alimentari e che, a titolo gratuito, cedono, direttamente o indirettamente attraverso associazioni di volontariato, tali beni alimentari a indigenti e alle persone in stato di  bisogno ovvero anche per la l'alimentazione animale;a favore di quei nuclei familiari rientranti in specifiche fasce di reddito, previa attestazione ISEE.

È stata prevista, altresì, un'esenzione totale della tariffa a favore dei soggetti assistiti dal CISSACA, o su segnalazione del Dipartimento di Salute Mentale e delle dipendenze Patologiche dell'ASL di Alessandria.

L'Amministrazione ha recepito quanto previsto dalla norma nazionale relativamente alla riduzione della tariffa a beneficio di coloro che risultano residenti all'estero ed iscritti all'AIRE.

Anche negli anni 2016 e 2017 l'Amministrazione ha deliberato la tariffa con una riduzione del gettito a testimonianza della volontà di alleggerire il carico fiscale a favore dei contribuenti alessandrini. L'auspicio è quello di reiterare nel tempo tale scelta di riduzione.

Lotta all'evasione fiscale

L'Amministrazione ritiene obiettivo prioritario la lotta all'evasione fiscale, non soltanto al fine della realizzazione dell'equità, ma soprattutto perché risulta condizione essenziale per un'auspicabile alleggerimento della pressione fiscale.

Gli Uffici tributari del Comune, compatibilmente con le proprie risorse umane, sono costantemente impegnati nel recupero tributario.

Con riferimento al recupero evasione IC/IMU, l'attività accertativa prosegue con verifiche sulle diverse tipologie di immobili anche a seguito di puntuali segnalazioni da parte dell'Ufficio Recupero Tributi Locali della Polizia Municipale.

Ai fini del recupero evasione ICI/IMU risulta:

attività accertativa anno  2015 –  €uro 2.500.000,00= relativamente agli anni pregressi 2010 e successivi;attività accertativa anno  2016 –  €uro 2.400.000,00= relativamente agli anni pregressi 2011 e successivi.

Per quanto riguarda  TIA, TARES e TARI è stata fatta ed è in pieno corso l'attività di controllo e verifica sul territorio, in collaborazione con l'Ufficio Recupero Tributi Locali della Polizia Municipale, di coloro che, pur essendo iscritti all'Anagrafe dei residenti, non risultano iscritti ai fini della tariffa, con l'emissione di conseguenti avvisi di accertamento che per l'anno 2015 hanno comportato un riscosso pari a Euro 35.421,00=; e per l'anno 2016  hanno comportato un accertamento in entrata pari a Euro 1.162.000,00= circa e un riscosso da valutare a rendiconto.

Sono stati emessi ingiunzioni e solleciti relativi ad altre entrate dell'ente su richiesta delle Direzioni competenti (es. Rette scolastiche, refezione, commercio, diritti di escavazione, ecc.).

L'Amministrazione comunale per quanto concerne il miglioramento della riscossione ordinaria e coattiva delle entrate tributarie ed extratributarie è impegnata a porre in essere nuovi e più efficaci strumenti.

Relativamente al rapporto di collaborazione con altri enti impegnati nell'ambito fiscale giova rammentare che il Comune di Alessandria nel 2010 ha aderito al Protocollo d'intesa nazionale siglato tra l'Agenzia delle Entrate, l'A.N.C.I. e l'I.F.E.L.  La collaborazione prevede l'inoltro da parte del Comune di Alessandria all'Agenzia delle Entrate di segnalazioni qualificate relative a situazioni che meritano una verifica fiscale da parte dell'erario.

Al riguardo al Comune di Alessandria è stata disposta l'erogazione  dallo Stato per l'anno 2014 di un importo pari a Euro 22.715,91= e per l'anno 2015 di un importo pari a Euro 30.596,80= quale contributo di partecipazione al contrasto all'evasione fiscale erariale.

La lotta all'evasione per il Comune di Alessandria significa anche offrire da parte degli uffici tributari comunali la massima disponibilità a favore dei contribuenti nel fornire  informazioni, delucidazioni, indicazioni operative, predisposizione dei calcoli del tributo dovuto ecc. al fine di permettere ai cittadini di adempiere correttamente all'obbligazione tributaria evitando così la spiacevole applicazione di misure sanzionatorie.

Il Comune di Alessandria, in conclusione, è fermamente impegnato a garantire ai propri Uffici tributari risorse tecniche ed umane atte a garantire un costante miglioramento nel recupero tributario.

Investimenti 2017/2019

Nell'ambito del piano triennale delle opere pubbliche, il Comune di Alessandria ha inserito, tra le priorità finanziate:

interventi per l'efficientamento energetico e la messa a norma antincendio degli edifici scolastici di pertinenza per complessivi 7.000.000 euroristrutturazione dello stadio "Moccagatta" per oltre 2.600.000 euro Cantieri di lavori pubblici per oltre 2.500.000 euro per il solo 2017Potenziamento del parco autobus elettrici dell'azienda di gestione del servizio di trasporto pubblico locale per circa 1.000.000 euro (cofinanziamento regionale all'80%)Realizzazione della nuova rete di teleriscaldamento cittadino (oltre 90.000.000 euro di investimento privato).

DICHIARAZIONE CONGIUNTA

Le Parti concordano di affrontare, in futuri incontri di prossima convocazione, le tematiche sottoelencate, con l'intento di valutare l'efficacia delle politiche adottate e di individuare possibili, nuove soluzioni condivise:

§  evasione fiscale;

§  Isee.

Nell'ambito di detti incontri, si farà riferimento alle indicazioni previste dai protocolli sottoscritti da OO.SS. e Anci Piemontese. In tale contesto sono stati determinati e condivisi criteri e strumenti utili per individuare gli evasori e per una modulazione socialmente sostenibile delle soglie Isee finalizzata, in particolare, a difendere i redditi più bassi.

Parimenti, le Parti si impegnano, anche nel costituito tavolo per lo sviluppo provinciale,  a confrontarsi sui seguenti temi strategici di sviluppo della Città di Alessandria:

§  Realizzazione di un nuovo polo ospedaliero, nell'ambito della programmazione sanitaria regionale tesa ad individuare quattro centri regionali di rilievo nazionale;

§  Salvaguardia della presenza del Tribunale di riferimento extraprovinciale (Alessandria e Asti) attraverso il coordinamento delle Istituzioni competenti per la realizzazione di nuova sede strutturale;

§  Ridefinizione della programmazione di quadrante in materia di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani a seguito dell'esaurimento dell'attuale discarica consortile;

§  Realizzazione di un nuovo centro economico industriale all'interno dell'area vecchio scalo ferroviario di Alessandria, quale polo di recupero delle attività produttive e dei livelli occupazionali locali.

Infine, le Parti concordano sulla necessità e sull'impegno di rendere permanente un "Tavolo di concertazione istituzionale", con riunioni periodiche, finalizzato all'approfondimento del tema occupazionale, della ripresa delle attività produttive del territorio (con obiettivi di aumento del PIL locale) e della salvaguardia delle iniziative imprenditoriali locali nell'ambito di tutti gli investimenti e le iniziative oggetto del presente accordo.

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Alleghiamo la locandina sull' iniziativa unitaria che prevedere per la serata di giovedì prossimo, 30 marzo, al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure,l'incontro con i lavoratori dell'outlet di Serravalle Scrivia alla presenza di Susanna Camusso, oltre a quella dei segretari confederali di CGIL, CISL e UIL Alessandria e di categoria.

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Considerazioni in merito al "Programma regionale per il Governo dei Tempi di Attesa delle Prestazioni di Specialistica Ambulatoriale per il triennio 2017- 2019". Primi indirizzi alle Aziende Sanitarie Regionali.

CGIL CISL UIL Piemonte con le rispettive delegazioni di categoria, FP/CGIL, FP/CISL, FPL/UIL, CISL MEDICI, SPI CGIL ,FNP CISL ,UILP UIL, presenti al tavolo di confronto sulla DGR Regionale sul Governo delle Liste di attesa di seguito riassumono le osservazioni in parte anticipate negli interventi.

La premessa da cui parte il provvedimento regionale e cioè che le liste di attesa sono percepite dai cittadini come una forte criticità del Sistema, in quanto compromettono l'accessibilità alle prestazioni, è assolutamente condivisibile; si può aggiungere che la forte sfiducia alimentata da tempi d'attesa considerati intollerabili si traduce in pessimismo spesso ingiustificato sulla qualità del sistema.

Le OOSS scriventi condividono perciò l'urgenza di affrontare il problema, e convengono sul fatto che il governo dei tempi di attesa sia considerato dalla Regione una componente strutturale dei LEA; proprio per questo motivo non possono ignorare il ritardo con il quale viene affrontata una questione da anni oggetto di denuncia da parte di CGIL CISL UIL e dalle loro componenti di categoria; sono consapevoli, inoltre, che la soluzione non può essere la sola maggiore offerta di prestazioni, ma deve coniugare il bisogno espresso con il governo della domanda.

Il provvedimento, complesso e articolato, cerca di coordinare gli attori del sistema con il tentativo di costruire un'efficace governance dei livelli di decisione e di controllo. Di questa necessità sono coscienti, ma sono parimenti sicure che l'obiettivo di intercettare il reale bisogno di salute presupponga comunque investimenti sul lato dell'offerta. E' necessario, perciò, che l'Amministrazione individui l'entità delle risorse economiche finalizzate all'attuazione del Programma triennale.

Occorre avviare, poi, un reale sviluppo su tutto il territorio piemontese della medicina territoriale e di conseguenza delle "Case della Salute", ove dovrebbe trovare, tra l'altro, naturale allocazione la specialistica ambulatoriale e la diagnostica di base.

Affinché la programmazione delle liste di attesa abbia successo è necessario che si conosca nel modo più dettagliato possibile l'entità del fenomeno, per la specialistica ambulatoriale, la diagnostica strumentale e i ricoveri, in riferimento a ciascuna ASR.

CGIL CISL e UIL Piemonte e le rispettive categorie FP CGIL, FP CISL FPL UIL, CISL MEDICI, SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL sono consapevoli che il tema non presenti facili soluzioni e richieda il coinvolgimento di tutti gli attori direttamente o indirettamente interessati, anche se non si possono ignorare le difficoltà di natura negoziale che una pluralità multiforme di soggetti, con interessi non sempre convergenti, necessariamente presenta.

Valutano, per questo, positivamente che il primo incontro sia avvenuto in presenza di una varietà di stakeholder in quanto il fatto può aver agevolato l'assunzione di consapevolezza della complessità del problema da parte di alcuni o della totalità dei presenti, tuttavia, se questa era l'intenzione, è risultata 2

evidente l'assenza di alcune componenti essenziali quali, ad esempio, l'Ordine dei Medici e i Rappresentanti della Sanità Privata; in senso opposto si rileva come una platea eccessivamente variegata ed eterogenea, seppure non completa, benvenuta in una fase informativa, sia del tutto fuori luogo in una fase di confronto che necessariamente dovrà seguire a questo primo appuntamento.

CGIL CISL e UIL chiedono, pertanto, che, dopo questo primo approccio, seguano altri incontri più mirati e selettivi nei componenti, il primo dei quali sulla stesura definitiva della Deliberazione, per passare ad una fase negoziale sulle questioni professionali che sono nelle competenze delle varie rappresentanze sindacali di settore e con i portatori di interessi diffusi di cui sono rappresentative le Organizzazioni Sindacali Confederali CGIL CISL UIL e le rispettive Federazioni dei Pensionati.

Le scriventi OO.SS. non si nascondono che le soluzioni che saranno adottate terranno conto della necessità, da parte della Regione, di esercitare un rigoroso controllo della spesa e, sotto questo aspetto, la prima domanda riguarda le risorse che saranno messe in campo, la loro entità e se saranno vincolate a questa specifica finalità. Ovviamente segnalano l'esigenza di non ricorrere a fondi per i quali è già prevista un'altra destinazione (i fondi per i progetti relativi alle Case della Salute).

CGIL CISL UIL ribadiscono che non si possano addebitare interamente ad alcuni settori professionali, segnatamente i MMG e PLS, i temi relativi all'inappropriatezza prescrittiva, ma ritengono che sia necessario un processo di responsabilizzazione che dovrebbe trovare nella formazione il suo sbocco naturale; fermi restando gli eventuali problemi di natura economica che nel primo incontro sono apparsi come preponderanti: ciò si lega con l'opinione che il problema delle liste di attesa non si possa semplicemente ridurre a quello di regolare domanda e offerta, opinione che si condivide con gli estensori della bozza di DGR.

Giungono, da addetti del settore, preoccupanti informazioni relative al calo del complessivo monte ore di specialistica ambulatoriale, dipendente negli anni, soprattutto dalla mancata sostituzione del turn-over: in merito si chiede conferma o smentita perché in questo caso sarebbe necessario che, in primo luogo, la Regione riempisse i vuoti.

L'intervento regionale non può essere episodico, né limitato a settori già oggetto di monitoraggio ma deve estendersi a tutte le specialità ora carenti, alcune delle quali correlate indirettamente con le patologie sottoposte a monitoraggio, altre correlate a patologie comunque caratterizzate da cronicità

In merito al personale direttamente dipendente è necessario ribadire che l'intenzione di un uso intensivo di attrezzature e impianti non è attuabile con l'aumento tout court delle ore/lavoro, ma si può fare solo con un serio piano di assunzioni mirate.

Sul versante del rapporto con i fornitori privati di prestazioni sono presenti due elementi da contemperare: da una parte averne la piena collaborazione, dall'altra, sapendo che è interesse di ogni esercente di un'attività imprenditoriale, impiegare al massimo delle potenzialità impianti e risorse umane, si chiede dove si troverà il punto di equilibrio per conciliare la necessità di incidere sui tempi di attesa con la necessità di esercitare un controllo adeguato sulla spesa? Oltre a livelli di inappropriatezza da ascriversi ai centri primari di prescrizione ne risultano altri, forse meno evidenti, generati nell'ambito della specialistica, e dalla frammentazione artificiosa delle prescrizioni.

Osservazioni e precisazioni:

1. Nel provvedimento non sono menzionati i ricoveri le cui liste di attesa provocano la maggior parte delle proteste nell'opinione pubblica, e costituiscono la più importante voce della mobilità passiva verso altre regioni.

2. Le Aree omogenee delineate, pur derivanti da altre disposizioni, non sono congrue. (Per esempio non si capisce come si possano mettere insieme un'area che comprende una ASL territoriale come la TO4, che ha un ampio territorio, sostanzialmente montano e pedemontano, comprendente 177 Comuni e 5 Distretti

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Sanitari, e un'Azienda a prevalente carattere universitario come l'AOU "Città della Salute"). Si nota poi che ogni area omogenea ha al proprio interno un ospedale con caratteristiche di HUB e nello stesso tempo si osserva che non tutti gli HUB sono richiamati e la ragione non è affatto chiara; né è chiara alle scriventi la connessione tra la DGR 600 e un provvedimento che dovrebbe incidere soprattutto sull'assistenza territoriale.

3. Sempre sulle aree "omogenee" riteniamo che considerare di "garanzia" per le prestazioni i bacini territoriali delineati sia in contraddizione con l'intenzione dichiarata di andare incontro al paziente, in quanto in molti casi le distanze sono notevoli e i trasporti spesso neppure esistono. Si rischia di vanificare la gestione delle richieste, (per es. chi abita nella provincia di Asti, confinante in buona parte con Torino dovrebbe recarsi all'estremo della provincia di Alessandria?). Il rischio è che il paziente cerchi di andare più in un luogo accessibile vanificando in tal modo la ripartizione in aree omogenee.

4. Si ritiene un errore inserire in modo generalizzato le organizzazioni rappresentative degli erogatori privati a livello regionale ANISAP, AIOP, ARIS - ecc. Potrebbe aprire nel settore una forte concorrenza sleale basata su dumping contrattuale, a uguale prestazione AIOP e ARIS applicano il CCNL della sanità privata, ANISAP applica il CCNL Studi Professionali firmato dalle categorie del commercio. Non si può, a nostro avviso, inserire in una DGR, nel richiamo alle organizzazioni rappresentative degli erogatori privati, il termine "eccetera" in quanto potrebbe aprire a nuovi soggetti datoriali la gestione dei servizi pur non essendo titolari dell'area sanitaria. Pertanto s'invita a cancellare ANISAP ed ecc.

5. Sempre sul versante del rapporto con i fornitori privati è da evidenziare come la presenza di regole contrattuali fortemente diversificate agisca negativamente sul razionale governo delle liste di attesa; si va infatti da contratti più tipicamente appartenenti all'ambito sanitario ad altri che rientrano nel campo di competenza del settore commercio fino ad arrivare a forme di prestazione che presentano tutte le caratteristiche del lavoro dipendente, pur configurandosi come attività libero professionale; tutto ciò può generare forme di distorsione dei principi della leale concorrenza; non è utile, né accettabile far competere "artificialmente" pubblico e privato, se pur accreditato, sul piano delle prestazioni, consapevoli dei vincoli cui è assoggettato il pubblico e delle libertà concesse al privato di concentrarsi sugli aspetti più remunerativi della domanda.

6. Si richiama l'attenzione sul fatto che "l'aumento dell'offerta genera spesso domanda inappropriata" (DGR 2-2481 del 29.07.2011).

7. La volontà della Regione di "istituire un tavolo con rappresentanze di tutti gli stakeholder coinvolti ai fini del confronto e della condivisione costante dei percorsi programmati di governo dei tempi di attesa" non è efficace. Un tavolo così concepito è tale da non consentire di entrare nel merito della discussione. E' necessario che si possa dare un contributo serio e perciò i tavoli di confronto devono essere più contenuti e più omogenei, a partire da un livello di discussione solo con i Sindacati Confederali e di categoria associati. A tal fine per seguire le complesse fasi del Programma, potrebbe essere utile il monitoraggio nella cabina di regia prevista dal Protocollo sulle "Case della Salute".

8. Per quanto riguarda la "Libera professione" è apprezzabile la più volte ribadita necessità di ricondurla all'obiettivo originale di garantire al paziente l'accesso a specialisti o strutture di libera scelta. Purtuttavia non è chiaro cosa si intenda esattamente (vedi paragrafo 2.6.1 dell'all. A capov. 5°) per incremento della Libera Professione, né per fissazione del tetto annuale da parte del ReTA (Paragrafo 2.3.3). Se ci si riferisce all'utilizzo dell'istituto contrattuale "dell'intramoenia" in favore dell'azienda e alla possibilità di proporre i volumi "massimi" di attività libero-professionale, che non devono essere superiori a quelli dell'attività istituzionale, allora il giudizio è certamente positivo.

9. E' piuttosto indeterminata la dizione "criteri di garanzia" che dovranno essere definiti. Sarebbe auspicabile, invece, che questo "tempo tecnico" di 120 giorni fosse utilizzato per momenti di confronto, anche con le OO.SS., per verificare come l'omogeneità dell'offerta venga garantita sul territorio e con quali 4

modalità e risorse umane. Pare altresì opportuno richiamare l'attenzione sull'informazione e il monitoraggio dei tempi d'attesa per le specialità indicate come prioritarie nei Piani Nazionali sull'abbattimento delle liste d'attesa e per quelle ordinarie per le attività in "intramoenia".

10. Grande attenzione va posta sui PDTA che devono essere significativamente validati a livello regionale o dalle Strutture di Accreditamento aziendale e posti in leggi o provvedimenti di natura generale in modo da evitare che, in caso di contenzioso, il medico venga accusato di essere stato guidato da un principio di tipo economicistico, anziché da "Scienza e Coscienza".

11. È utile e vantaggiosa la previsione di far effettuare da parte del medico di medicina generale o pediatra di libera scelta o specialista, al momento della prescrizione, anche la prenotazione della prestazione diagnostica. Tale obiettivo incide fortemente e positivamente sulle farraginosità della formazione della domanda e sui disagi degli utenti. Segnaliamo poi la criticità per i lavoratori dei CUP, soprattutto per quelli dipendenti da imprese esterne al Servizio Sanitario Pubblico, per i quali va trovata un'idonea soluzione occupazionale anche in riferimento al recente Protocollo regionale sugli Appalti.

12. Non è condivisibile l'inserimento della riduzione dei tempi d'attesa fra gli obiettivi legati alla retribuzione di risultato, sia per il comparto, sia per la dirigenza medica. Pertanto tali obiettivi debbono rimanere in capo alla Direzione Generale e Sanitaria, che sono responsabili delle politiche aziendali atte a ridurre i tempi d'attesa stessi. Saranno ovviamente i tavoli di categoria ad affrontare la discussione degli aspetti normativi e contrattuali ma si ricorda che fin dal DPCM 16/04/2002 era prevista una regolazione della libera professione assegnando però la priorità alle attività istituzionali e prevedendo un sistema premiale incidente sul premio di risultato per i responsabili investiti direttamente della gestione del fenomeno a partire dal Direttore Generale per finire ai Dirigenti di Struttura Semplice e incidente sul sistema incentivante per gli Operatori e i Dirigenti Sanitari direttamente interessati all'erogazione della prestazione. In merito si ritiene opportuno che tale argomento venga affrontato alla luce della normativa vigente che naturalmente in qualche parte è mutata nel frattempo.

CGIL CISL UIL Piemonte ribadiscono il fatto che la previsione di un allargamento delle fasce orarie di apertura dei servizi comporti una revisione delle dotazioni organiche e il loro costante monitoraggio per rispondere alla necessità.

CGIL CISL UIL Piemonte ritengono necessario, infine, prevedere, in via strutturale, assunzioni di personale medico, infermieristico, ausiliario e amministrativo, pensare solo a incarichi a tempo determinato o provvisori per specialisti ambulatoriali rende evidente che si cerchi la soluzione ad un fenomeno emergenziale piuttosto che affrontare il problema in termini complessivi e strutturali. CGIL Piemonte

FP CGIL Piemonte

CISL Piemonte

FP CISL Piemonte

UIL Piemonte

UIL FPL Piemonte

SPI CGIL Piemonte

FNP CISL Piemonte

UILP UIL Piemonte

CISL MEDICI Piemonte

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«Cgil, Cisl e Uil chiedono una proroga della data limite per la presentazione della domanda di accesso all'ottava salvaguardia per gli esodati, in considerazione del ritardo da parte dell'Inps nel rendere disponibili le procedure necessarie per il corretto invio delle domande stesse».

É quanto si legge in una lettera inviata questa mattina dai segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Roberto Ghiselli, Maurizio Petriccioli e Domenico Proietti al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e al Presidente dell´INPS Tito Boeri.

«Tale procedura - spiegano i tre dirigenti sindacali - è stata infatti rilasciata il 17 gennaio e resa pienamente operativa dal 1° febbraio, riducendo di fatto il tempo utile per la presentazione, che scadrà il prossimo 1° marzo».

«Tale proroga - conclude la lettera - si rende necessaria per poter garantire l'accesso alla misura di salvaguardia in considerazione del fatto che oltre il termine del 1° marzo il diritto decadrà».

 

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"Con l'approvazione in Consiglio dei Ministri del Testo Unico del pubblico impiego si è conclusa una prima fase. Ora chiediamo alla Ministra Madia di proseguire al più presto il confronto per completare quelle parti che abbiamo ritenuto insufficienti, perché siamo convinti che la scelta di puntare sulla contrattazione e su nuove relazioni sindacali come leva per rinnovare la P.A., sia un fattore essenziale e debba essere inserito compiutamente nel Testo Unico. Era questo il cuore dell'accordo del 30 novembre su cui si era impegnato il Governo". Così in una nota unitario i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Franco Martini, Maurizio Bernava e Antonio Foccillo.

"Condividiamo alcuni obiettivi come l'avvio del superamento del precariato, lo sblocco della contrattazione di secondo livello, l'inizio del riequilibrio fra legge e contratto ed una prima apertura sulle materie da devolvere alla contrattazione", sottolineano i dirigenti sindacali.

"Per iniziare realmente la fase dei rinnovi dei contratti pubblici - proseguono Martini, Bernava e Foccillo - chiediamo al Governo di inviare immediatamente la direttiva all'Aran, come già annunciato dalla Ministra Madia, in modo che - concludono - si possano avviare le trattative per la definizione dei contratti di circa tre milioni di lavoratori pubblici".

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Si svolgerà in Sicilia, a Portella della Ginestra, in occasione dei 70 anni dallo storico e tragico eccidio, il Primo maggio sindacale di quest'anno. Lo hanno deciso i Segretari generali di Cgil, Cisl e Uil che, nella tarda serata di ieri, si sono incontrati per fare il punto anche su alcune questioni contrattuali, previdenziali e occupazionali ancora aperte.

In particolare, Camusso, Furlan, Barbagallo hanno convenuto sulla necessità di sollecitare il Governo all´attuazione immediata dell'accordo quadro sottoscritto lo scorso 30 novembre per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

I tre Segretari di Cgil, Cisl, Uil confidano, poi, in una pronta ripresa della seconda fase del confronto sulla previdenza, sul quale proprio in queste ore sono in corso contatti per la definizione di una data. In tali incontri - hanno sottolineato Camusso, Furlan e Barbagallo - dovrà essere affrontato il tema, ormai improcrastinabile, dell'occupazione giovanile per trovare soluzioni a uno dei problemi economici e sociali più gravi del nostro Paese.

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Giovedì, 24 Novembre 2016 17:14

Convocazione attivo unitario regionale

Martedi 29 novembre p.v., dalle ore 9.30 alle 13.30, presso  la Sala Convegni ATC, in Corso Dante n. 14, a Torino, Attivo Regionale unitario UIL CGIL CISL Piemonte, per discutere e avviare il percorso relativo alle consultazioni  e assemblee dopo il confronto svoltosi con il Governo in tema di previdenza.

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