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È un record assoluto, purtroppo negativo: i lavoratori della sanità privata attendono il rinnovo contrattuale da 12 anni. Ne hanno parlato i delegati degli attivi unitari del settore riunitisi a Roma, alla presenza dei Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Landini, Furlan, Barbagallo.

«È una vergogna - ha denunciato il leader della Uil intervenendo dal palco - i lavoratori della sanità privata sono da troppi anni senza contratto. Datori di lavoro che si rifiutano di contrattare non sono certo da portare come esempio. Le controparti - ha proseguito Barbagallo - devono sempre incontrarsi con il Sindacato per rinnovare i contratti. Poi apriremo la discussione anche per il rinnovo dei contratti pubblici e, dunque, con il Governo. Governi che, proprio perché tardano a rinnovare i contratti del pubblico impiego, sono spesso i peggiori datori di lavoro. Comunque - ha concluso Barbagallo, suscitando il consenso di tutta la platea - dobbiamo batterci per un contratto unico nel comparto della sanità».

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«A tre mesi dalla certificazione dei dati elettorali relativi alle RSU e delle deleghe, non si è ancora provveduto a elaborare le tabelle per la quantificazione di permessi e distacchi sindacali". E' quanto contestano il Segretario Confederale della Uil Antonio Foccillo e i Segretari generali di Uil Fpl, Uilpa, Uil Scuola Rua, rispettivamente Michelangelo Librandi, Nicola Turco e Pino Turi, i quali evidenziano che si tratta "di un ritardo inaccettabile, che lede le prerogative riconosciute dalla legge alle Organizzazioni sindacali, incidendo in modo significativo sulla funzionalità delle medesime».

«E' tutto fermo al Dipartimento della Funzione Pubblica", evidenziano i quattro Segretari aggiungendo che "non si comprendono i motivi per cui una direttiva del Ministro della Pubblica Amministrazione, che consentirebbe in poche ore di procedere alla stesura delle tabelle dei permessi e distacchi sindacali, che non prevede nessuna aggiunta di spesa, sia impantanata nei meandri dei suoi uffici».

"Non ci pare che il Ministro Bongiorno, che vorrebbe far conseguire maggiore efficienza ai servizi pubblici attraverso le discutibili misure del DDL Concretezza, in tale circostanza, stia dando una buona prova di questo assunto",incalzano i quattro sindacalisti.

"Qualora nei prossimi giorni non si provvederà al previsto adempimento, le scriventi OO.SS. promuoveranno le necessarie e opportune azioni consentite dalla legge",concludono il Segretario Confederale della Uil Foccillo e i Segretari delle categorie del Pubblico Impiego della Uil.

Roma, 9 aprile 2019

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Dichiarazione di Ivana Veronese – Segretaria Confederale UIL

Non sono positivi i dati congiunturali Istat del nostro mercato del lavoro riferiti a febbraio. Scende, seppur in maniera lieve, la componente dipendente dell'occupazione, sia con contratti temporanei che stabili. A crescere è solo il lavoro autonomo, forse incentivato dal nuovo regime fiscale della flat tax che ne riduce fortemente la tassazione rispetto al passato e, soprattutto, a dispetto del lavoro subordinato.

Abbiamo, inoltre, un forte aumento di coloro che sono in cerca di un posto di lavoro per un totale di 34 mila persone che investe la fascia 35-49 anni.

Permane la criticità di due indicatori: il forte gap occupazionale delle donne che presentano un tasso di occupazione distante 18,2 punti da quello degli uomini e un tasso di disoccupazione giovanile che coinvolge 33 giovani su 100. Purtroppo, sul fronte dei giovani, al netto di qualche misura inclusiva come Garanzia Giovani, l'impegno del Governo è insufficiente e questo target di persone è ancora troppo interessato da impieghi saltuari, discontinui e, in particolare, da un forte utilizzo di tirocini.

Servono politiche di sviluppo e investimenti quali condizioni necessarie per creare occupazione, così come sarebbe auspicabile una riduzione strutturale del costo del lavoro per il lavoro a tempo indeterminato e una più equa politica fiscale, quali imprescindibili presupposti di una politica del lavoro che vada nella giusta direzione.

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Veronese: «Sui diritti delle donne e delle persone non si torna indietro»

''Gli odierni eventi di Verona, alla cui organizzazione ha contribuito anche la Uil, hanno rappresentato una "contromanifestazione" di contenuti, di democrazia e di libertà". È quanto ha dichiarato la Segretaria confederale, Ivana Veronese, che, oggi, a Verona, insieme a una foltissima delegazione della Uil, è stata una delle protagoniste del dibattito pubblico "Libere di scegliere" e ha partecipato sia al flash mob per la libertà sia all'enorme successivo corteo che si è snodato per  le vie della città scaligera.

"Diritti civili, diritti delle persone e di genere, contrattazione: sono questi i temi - ha proseguito Veronese - che abbiamo posto al centro della nostra giornata. Tutti, al di là di ogni distinzione e fuori da ogni discriminazione, devono poter vivere quei diritti nella libertà e nell'accettazione delle scelte dell'altro. Sul terreno dei diritti delle donne e delle persone - ha concluso la sindacalista della Uil - non vogliamo che si torni indietro: noi guardiamo al futuro del Paese''

Verona, 30 marzo 2019

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Sabato 30 marzo, a Verona, presso il cinema K2 in via Rosmini 1, a partire dalle ore 10, si terrà un incontro pubblico dal titolo "Libere di scegliere" che terminerà con un flash mob "LIBER.E"per le vie di San Zeno fino al ponte di Castelvecchio. Si potrà, inoltre, liberamente prendere parte al corteo, a partire dalle ore 14 presso la Stazione Fs P.le XXV Aprile.
I temi che saranno al centro della giornata ruotano attorno ai diritti civili ed individuali, allalibertà di scelta delle donne ed alla possibilità di conciliare vita privata e vita pubblica,
genitorialità e lavoro.
La scelta della data si inserisce opportunamente nell'ambito dei giorni del discusso Congresso mondiale delle Famiglie, per affermare con energia valori come l'autodeterminazione, il
rispetto ed il pluralismo e per un'idea laica di famiglie.
L'iniziativa è promossa da: Uil, Cgil, Cisl di Verona, il movimento civico Traguardi, il gruppo Donne Democratiche e le associazioni Telefono Rosa di Verona, Isolina e..., Il Melograno, Il Filo di Arianna e Aied.
Interverrà la Segretaria Confederale UIL Ivana Veronese.
Parteciperanno anche Laura Boldrini, Monica Cirinnà, Susanna Camusso, Franca Porto, Livia Turco, Cristina Simonelli, Lucia Annibali e Martina Dell'Ombra.
Unico dettaglio necessario per la partecipazione al flash mob: rispettare un dress code bianco e indossare guanti da cucina.

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Quest'anno è possibile presentare la domanda telematica di disoccupazione agricola all'Inps entro la data del 1° aprile 2019.

Lo rende noto l'Istituto previdenziale spiegando che, poiché la data consueta del 31 marzo cade di domenica, è possibile trasmettere le domande telematiche il primo giorno successivo non festivo. Non saranno ritenute valide, invece, le domande presentate successivamente al 1° aprile 2019.

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Garantire trasparenza e regolarità nell'incontro tra domanda e offerta di lavoro stagionale in agricoltura, affrontando in modo condiviso le problematiche legate alla sicurezza e salute sui
luoghi di lavoro, alla legalità, al trasporto e all'integrazione sociale e abitativa dei lavoratori, in gran parte di origine straniera.
E' l'obiettivo del protocollo d'intesa sperimentale siglato stamane in Sala Giunta tra Regione Piemonte, Agenzia Piemonte Lavoro, Prefetture piemontesi, ispettorato del lavoro, Inps, Inail, Anci Piemonte, organizzazioni sindacali (Flai Cgil e Cgil Piemonte, Fai Cisl e Cisl Piemonte, Uila e Uil Piemonte), associazioni datoriali e cooperativistiche del settore agricolo (Coldiretti Piemonte, Cia Piemonte, Confgricoltura, Lega Coop e Confcooperative Piemonte), Arcidiocesi di Torino e Diaconia Valdese.


Il documento, sottoscritto dal Presidente della Regione Sergio Chiamparino, accompagnato dalle assessore al Lavoro Gianna Pentenero e all'Immigrazione Monica Cerutti e dall'assessore all'Agricoltura Giorgio Ferrero, intende prevenire e contrastare l'intermediazione illegale di manodopera nel settore agricolo garantendo, grazie alla collaborazione tra tutti i firmatari, l'applicazione dei contratti di lavoro collettivi, il rispetto dei principi di sicurezza e legalità nei rapporti di lavoro, ma anche la diffusione di buone pratiche volte a difendere e valorizzare la filiera agroalimentare italiana contrastando pratiche commerciali scorrette e ogni forma di sfruttamento della manodopera, e la promozione di iniziative per garantire l'ospitalità dei lavoratori stagionali in condizioni dignitose.


Per intervenire, in particolare, sulla complessa situazione che da diversi anni si verifica nel territorio del Saluzzese, per l'elevata concentrazione di lavoratori di origine straniera
impegnati nella raccolta della frutta, il protocollo prevede inoltre l'attivazione, in via sperimentale, di uno sportello dedicato al collocamento pubblico in agricoltura, con l'obiettivo di conoscere e definire il fabbisogno di manodopera, snellire le procedure legate ai contratti di lavoro, prevenire fenomeni di irregolarità. L'Agenzia Piemonte Lavoro si impegna a predisporre, nei centri per l'impiego del territorio, elenchi di lavoratori disponibili al lavoro stagionale nel periodo maggio-novembre e a incrociarli con i fabbisogni occupazionali delle aziende o cooperative agricole, favorendo quindi l'incontro tra domanda e offerta di lavoro regolare.


"Questo protocollo – ha dichiarato il presidente Sergio Chiamparino – conferma l'impegno della Regione Piemonte per la promozione del lavoro regolare in agricoltura e insieme riconosce l'importanza del lavoro stagionale, che in alcuni settori agricoli è uno strumento centrale per garantire qualità e competitività anche internazionale alle nostre eccellenze.
Lo sforzo della Regione è quindi di contribuire sempre più a creare condizioni di vita dignitose per tutti i lavoratori stagionali, sull'esempio delle molte esperienze positive già in atto in Piemonte, penso all'accoglienza, che intendiamo moltiplicare e valorizzare".


"Con riferimento alla legge nazionale per il contrasto al lavoro illegale – ha aggiunto l'assessore all'Agricoltura Giorgio Ferrero –, obiettivo del protocollo è migliorare le
condizioni di accoglienza dei lavoratori insieme ai soggetti attuatori degli enti locali e alle associazioni. Un testo unico che include il concetto di dignità di tutti i lavoratori, come
principio a cui possiamo ispirare le nostre politiche anche nella futura programmazione. Un plauso al mondo agricolo che non si è mai sottratto al confronto ed è in prima fila per
garantire la qualità del lavoro nella produzione agroalimentare di qualità. Inoltre ricordo il sostegno di Regione Piemonte agli amministratori locali e alle aziende, attraverso un bando innovativo a sostegno dei Comuni che presentano progetti per l'ospitalità dei salariati agricoli stagionali".
"E' molto importante, nell'ambito del protocollo – ha sottolineato l'assessora al Lavoro Gianna Pentenero –, la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti per poter mettere in
campo, a favore di lavoratori e imprese, servizi volti a promuovere contratti regolari, contrastando l'illegalità e immaginando condizioni di vantaggio per le imprese che scelgano la strada della legalità e della buona economia. La sperimentazione del collocamento pubblico in agricoltura interesserà in una prima fase il territorio del Saluzzese, e potrà essere esteso all'intero territorio regionale".


"Questo protocollo – ha concluso l'assessora all'Immigrazione Monica Cerutti – costituisce un passo in avanti importante, a livello regionale, perché mette insieme soggetti diversi, con
competenze diverse, con l'obiettivo di contrastare lavoro nero e sfruttamento. Fondamentale sarà la connessione con altri progetti regionali che stiamo potenziando. Uno su tutti, già
avviato, è l'Anello Forte che mira a tutelare le vittime di tratta e sfruttamento".

 

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Le misure contenute nella Legge di Bilancio intervengono sul reclutamento del personale docente della scuola, introducendo non pochi elementi di novità che tuttavia non sono in grado di garantire un regolare avvio dell'anno scolastico.
Al fine di rimuovere alla radice una serie di criticità altrimenti destinate fatalmente a riproporsi, è indispensabile:

- prevedere una fase transitoria finalizzata all'immissione in ruolo dei docenti già abilitati o con tre anni di servizio
- consentire l'accesso alle procedure concorsuali per più classi di concorso
- garantire l'istituzione di corsi di specializzazione su sostegno per tutti gli ordini di scuola in numero adeguato al fabbisogno


Già quest'anno, ultimate le operazioni di immissione in ruolo, sono rimaste scoperte ben 32.217 cattedre, pari a più della metà del contingente delle immissioni in ruolo 2018/19. A queste vanno poi sommati i 56.564 posti, tra organico di fatto e deroghe di sostegno da attribuire con incarichi al 30 giugno, la cui ritardata attivazione ha avuto ripercussioni molto negative sull'avvio dell'anno scolastico, tanto che ancora a novembre molte classi e molti studenti erano privi dei docenti in cattedra.
Per effetto delle ulteriori cessazioni dal servizio conseguenti all'entrata in vigore del meccanismo di "quota 100" e dei problemi irrisolti in materia di reclutamento, l'anno prossimo la situazione tenderà ad aggravarsi: la scuola vivrà una vera e propria condizione di emergenza, con oltre 150.000 cattedre e oltre 24.000 posti ATA scoperti. Ciò renderà assai difficile garantire il diritto allo studio degli studenti.
Per questi motivi domani, 12 marzo, saremo in piazza insieme a migliaia di lavoratrici e lavoratori precari della scuola.

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#WebGirls – Nuove professioni: interviste a donne protagoniste della nascita e della trasformazione della loro passione in attività lavorativa

Può una passione, vissuta inizialmente magari solo come hobby, trasformarsi dopo studio e formazione in professione a tutti gli effetti? Molte donne sono convinte di sì e ci parleranno della loro scommessa vinta, puntando proprio su ciò che amavano realmente fare, in occasione dell'incontro che come Uil di Alessandria abbiamo deciso di organizzare e proporre alla cittadinanza che vorrà partecipare.

Mercoledì 13 marzo 2019 alle 17.30 nel Salone della UIL di Alessandria intervisteremo le nostre ospiti: tante donne che in questi anni hanno scelto di abbandonare la precedente professione e convertirla, anche grazie alla potenzialità del web, facendola diventare lavoro.

Sono storie di coraggio, creatività, studio, buona volontà, capacità e sana ostinazione che riteniamo possano servire come stimolo per altre donne che magari coltivano un sogno e vorrebbero tramutarlo in realtà ed impresa.

Ogni donna ritiene il lavoro importante per la propria autonomia e l'affermazione personale. Se poi si riesce a svolgere il lavoro dei propri sogni, i risultati non tarderanno ad arrivare grazie alla forte motivazione e al sincero interesse che muove azioni, voglia di imparare e coinvolgere anche altri soggetti. La fatica e l'impegno vengono ripagate dalla soddisfazione, dal feedback e dagli incontri reali o virtuali che avvengono proprio sul web tra donne lavoratrici, aziende, ecc...

Ci interessano le professioni emergenti e attuali come quelle già esistenti che hanno preso nuova vita grazie ad internet e ai social network, arrivando a un numero di persone sempre maggiore, un bacino interessante per farsi conoscere, trovare clienti e diffondere il proprio sapere.

I settori d'azione di queste donne lavoratrici e autrici della propria carriera sono vari e spaziano dal fitness alla fotografia, passando per il settore assistenziale e l'editoria, una startup innovativa di elaborazione big data e la professione influencer.

Le interviste saranno intervallate da filmati e video.

Anche quest'anno come già nelle edizioni precedenti, come UIL Alessandria abbiamo deciso di partecipare a Marzo Donna con il nostro incontro #WebGirls, iniziativa è promossa d'intesa con l'Assessorato del Comune di Alessandria alle Pari Opportunità.

Segnatevi questa data: mercoledì 13 marzo alle 17.30 nel Salone della UIL di Alessandria si parlerà di passioni, professioni e donne. Tutte e tutti sono invitati a partecipare e prendere ispirazione.

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Il Decreto sulle pensioni risponde ad una parte delle attese dei lavoratori, mentre lascia senza risposte alcune questioni rilevanti del sistema previdenziale.
Quota 100 è un passo importante verso la reintroduzione di una flessibilità di accesso alla pensione. Essa costituisce una buona opportunità per lavoratori con carriere continue e strutturate, un intervento utile per i lavoratori del nord e del settore pubblico, meno per quelli del centro sud e del tutto insufficiente per le donne, che raramente raggiungono i 38 anni di contribuzione. Inoltre, l'introduzione del meccanismo delle finestre è penalizzante per tutti i lavoratori ed in particolare penalizza i lavoratori del settore pubblico, poiché per loro la finestra di accesso alla pensione è di 6 mesi, il doppio di quella prevista per i lavoratori del settore privato.


Per l'introduzione di una piena flessibilità di accesso alla pensione la UIL valuta come necessario varare misure previdenziali che valorizzino la maternità ed il lavoro di cura, svolto prevalentemente dalle lavoratrici, occorre operare interventi che sostengano il futuro previdenziale dei giovani lavoratori con meccanismi che coprano i buchi di contribuzione e la frammentarietà del lavoro, stabilire criteri che tengano conto delle diverse aspettative di vita dei lavoratori in relazione alla mansione svolta ed alla storia lavorativa.


Importantissimo per una corretta valutazione della previdenza italiana è la nuova istituzione delle due Commissioni tecniche che devono avere il compito di separare la spesa previdenziale da quella assistenziale e di stabilire criteri scientifici per individuare le mansioni gravose ed usuranti.


La Pensione di cittadinanza, si pone come obiettivo quello di rispondere alle esigenze di contrasto alla povertà, ma è bene che sia strutturata in modo lineare, adeguato, per perseguire efficacemente gli scopi prefissati. Per la UIL si deve intervenire per armonizzare tutte le integrazioni e maggiorazioni che oggi spettano ai pensionati, ed è importante, che gli interventi di natura previdenziale non siano ancorati alla valutazione dell'Isee e del reddito familiare, come nel caso della pensione di cittadinanza, poiché le misure pensionistiche hanno e devono avere carattere soggettivo basandosi sulla storia contributiva dei lavoratori e premiando chi ha versato per più tempo, in questo modo si evita di incentivare il lavoro nero ed il rischio che in passato era definito come "imprevidenza". Parallelamente bisogna riprendere il processo di rivalutazione delle pensione attraverso l'estensione della 14° fino a 1.500 euro, misura che valorizza gli anni di contributi versati.

Al contempo, bisogna ridurre la pressione fiscale sulle pensioni che attualmente nel nostro Paese grava sui pensionati quasi il doppio rispetto alla media europea, operando una modifica delle detrazioni specifiche e dando, così, anche un concreto impulso alla domanda interna.
Per ciò che concerne l'anticipo pensionistico dei lavoratori precoci, come UIL vogliamo ribadire con forza l'idea secondo cui 41 anni di contribuzione sono
sufficienti per l'uscita dal mondo del Lavoro e che "quota 41" deve essere estesa a tutti i lavoratori. In tal senso l'abrogazione degli incrementi automatici dell'età
pensionabile per le pensioni anticipate è un piccolo passo nella giusta direzione, ma, al contempo, viene introdotta una finestra mobile di 3 mesi che pospone la
decorrenza della pensione. Un artificio atto solo ad aggirare la norma senza la vera e necessaria revisione, che per la UIL è centrale e va valutata nel suo complesso,
superando gli attuali automatismi, la doppia penalizzazione rappresentata dal contemporaneo aumento dell'età e la reversione dei coefficienti di trasformazione e
prevedendo adeguamenti che siano parametrati in relazione alla mansione svolta dai lavoratori.


Valutiamo favorevolmente la proroga dell'Ape sociale e quella di Opzione donna.
Manca, invece, un intervento risolutivo al tema degli esodati.
Positiva l'introduzione di un meccanismo che consenta il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione prevedendo che, tramite un accordo con il datore di lavoro,
l'onere possa essere preso in carico da quest'ultimo, tuttavia, è necessario riparametrare i criteri con cui si stabilisce il costo di tale riscatto, rendendoli più
accessibili. Appare superfluo, inoltre, porre un limite temporale di 5 anni, poiché nel sistema contributivo i lavoratori percepiranno pensioni proporzionali a quanto
versato, quindi in coerenza con il nostro sistema si dovrebbe concedere a tutti i lavoratori massima liberta nella scelta della durata e dell'ammontare dei versamenti
aggiuntivi che intendono eseguire. Riteniamo, poi, che prevedere un nuovo criterio di calcolo dell'onere dovuto per il riscatto degli anni di laurea possa essere opportuno, ma per la UIL sarebbe necessario dare più flessibilità al sistema concedendo al lavoratore di scegliere quanto versare in relazione alla propria disponibilità .


Come UIL, crediamo sia profondamente sbagliata la previsione di pagare il TFS ed il TFR ai lavoratori del settore pubblico con un ritardo che può arrivare a 7 anni.
L'introduzione di sconti fiscali atti a compensare eventuali anticipi richiesti tramite istituti di credito è un artificio che non cancella la grave discriminazione operata,
segnaliamo inoltre che l'attuale stesura del decreto escluderebbe da questa possibilità i lavoratori che percepiranno il TFR e non il TFS.
Il decreto Legge, prevede che i fondi di solidarietà bilaterali potranno versare un assegno straordinario per sostenere il reddito dei lavoratori che raggiungeranno i
requisiti per Quota 100 entro il 31 dicembre 2021. Creare una flessibilità in uscita tramite l'utilizzo di tali fondi è positivo, ma l'elevato costo potrebbe rendere lo
strumento poco fruibile.


La UIL valuta positivamente che, attraverso le richieste unitarie ad opera dei Sindacati, si sia giunti a una soluzione normativa in grado di regolamentare l'avvio
della prescrizione dei contributi nel settore pubblico, ma è necessario che in questi tre anni sia avviata una campagna informativa a carico delle amministrazioni che
solleciti i lavoratori a controllare le proprie posizioni previdenziali, segnalando ogni eventuale errore.


Infine, per quanto riguarda la riforma dell'INPS e dell'INAIL, il decreto affronta in modo parziale la riforma della governance, rispetto alla quale è giusto rafforzare il
ruolo e la funzione dei Civ, dove siedono le Parti Sociali, rappresentanti dei lavoratori dipendenti e delle imprese, gli azionisti di maggioranza di questi enti,
dotandoli di reali ed esigibili poteri d'indirizzo e di controllo al fine di creare degli enti efficienti, efficaci e partecipati.


ANALISI MISURE
Pensione di cittadinanza


Il Reddito di cittadinanza (RdC), se erogato a nuclei familiari composti esclusivamente da componenti con età superiore a 67 anni, adeguata agli incrementi
della speranza di vita, assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza. In questo caso i requisisti richiesti sono essenzialmente gli stessi del RdC salvo alcune
differenze inerenti in particolare il reddito:
a) Cittadinanza italiana o di uno dei paesi dell'Unione Europea, residente in Italia
da almeno 10 anni;
b) Un Isee familiare inferiore a 9.360 € e comunque:
- un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, inferiore a
30.000€;
- un patrimonio mobiliare (es. conti correnti, azioni) non superiore a 6.000 €,
aumentato di 2.000 € per ogni componente del nucleo familiare successivo al
1°, fino ad un massimo di 10.000 €;
- un valore del solo reddito familiare inferiore a 7.560 € incrementata in
relazione al numero dei componenti del nucleo familiare, o 9.360 € se il nucleo
familiare risiede in un immobile in affitto.


c) Nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario, a qualsiasi titolo, o avere la piena disponibilità di autoveicoli immatricolati sei mesi prima
della richiesta, o comunque un auto di cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli con cilindrata superiore a 250 cc immatricolata per la prima volta
nei 2 anni precedenti;
d) Nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario o avere piena disponibilità di imbarcazioni da diporto.
e) Non si ha diritto alla Pensione di Cittadinanza se nel nucleo familiare è presente un soggetto disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei 12
mesi successivi alle dimissioni;
Ai soli fini della pensione di Cittadinanza, il reddito Isee è considerato al netto di eventuali prestazioni assistenziali in corso di godimento da parte dei componenti del
nucleo familiare.
Il beneficio economico corrisposto, che sarà esente ai fini Irpef e la Pensione di cittadinanza è suddivisa in parti uguali tra i componenti del nucleo familiare qualora
questi ne abbiano tutti diritto.


L'importo sarà pari a:


 Un'integrazione corrispondente alla differenza tra il reddito percepito fino alla soglia di 7.560 moltiplicata per il coefficiente relativo ai componenti il nucleo
familiare e comunque fino ad un massimo di ulteriori 1.800 € annui.
 Un contributo per il canone di affitto fino ad un massimo di 3.360 € annui, in alternativa è corrisposto una somma non superiore a 1.800 € per coloro che
stanno rimborsando le rate di un mutuo stipulato per l'acquisto della prima casa.
Il beneficio economico sarà erogato dal mese successivo a quello della domanda di richieste.
La somma viene erogata tramite una carta apposita per gli acquisti consentiti da norma e per il prelievo massimo di 100 € al mese e deve essere obbligatoriamente
utilizzato entro il mese di successivo a quello di erogazione. L'ammontare della prestazione non spesa viene sottratta nei limiti del 20% dalla mensilità successiva.
I componenti dei nuclei familiari con disabilità grave o non autosufficienza o comunque con un'età superiore a 65 anni, sono esonerati dagli obblighi previsti per il
Rdc e la pensione di cittadinanza e per loro non opera la sospensione, dopo 18 mesi, invece prevista per il Rdc.

Quota 100


Per il triennio 2019-2021, in via del tutto sperimentale, è introdotta la possibilità di accedere alla pensione anticipata per i lavoratori che abbiano almeno raggiunto un'età anagrafica di almeno 62 anni e di un'anzianità contributiva di 38 anni.
Il requisito anagrafico non è adeguato agli incrementi della speranza di vita, ma nulla è determinato per il requisito contributivo, ricordiamo che il prossimo adeguamento scatterà a gennaio 2021.
Per il conseguimento del diritto a pensione, è consentito il cumulo gratuito delle anzianità contributive che siano state maturate in due o più differenti gestioni
previdenziali.
La pensione anticipata "quota 100" non è cumulabile con redditi da lavoro autonomo e dipendente, fatta eccezione di quei redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale non oltre il limite di 5.000 € sulla base di quanto previsto dalle disposizioni vigenti.
Per ciò che concerne i lavoratori del settore privato, chi ha maturato i requisiti previsti per Quota 100 entro il 31 dicembre 2018, potrà accedere al pensionamento
anticipato entro il 1° aprile 2019. È introdotta una finestra mobile di 3 mesi dalla maturazione del diritto alla pensione, per conseguire la decorrenza della prestazione.


Invece, i lavoratori del settore pubblico che abbiano maturato i requisiti per Quota 100 entro il 31 dicembre 2018, potranno andare in pensione anticipatamente dal 1° agosto 2019. È introdotta una finestra mobile di 6 mesi dalla maturazione del diritto alla pensione per conseguire la decorrenza della prestazione. Inoltre, è necessario, per i lavoratori del settore, un preavviso minimo di 6 mesi per la presentazione della domanda di collocamento a riposo.
Nel settore pubblico "Quota 100" deroga dalla possibilità del collocamento in riposo d'ufficio come previsto dalla normativa vigente.
Per il personale scolastico, (del comparto scuola) ovvero gli insegnanti che abbiano raggiunto suddetti requisiti ed il personale AFAM, potranno accedere alla pensione a partire dal primo settembre 2019. Il DL stabilisce che in sede di prima applicazione la il termine di presentazione della domanda di collocamento a riposo è fissato al 28 febbraio.


Quota 100, non potrà essere utilizzata per la sottoscrizioni di accordi di pensione o di accompagnamento al pensionamento tramite l'utilizzo di fondi bilaterali. È, però ammessa una deroga, al ricorso ai fondi bilaterali, per le esigenze di innovazione e per i percorsi di ricambio generazionale.
Non potranno accedere al pensionamento con quota 100 il personale delle forze armate, delle forze di polizia, dei vigili del fuoco, e della guardia di finanza.

Blocco aspettativa di vita per pensione anticipata e quota 41


Ai lavoratori precoci non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita- viene sospeso l'incremento automatico del requisito contributivo per l'accesso alla
pensione anticipata ed anticipata per i lavoratori precoci, fino al 31 dicembre 2026, che quindi dal 2019 sarà pari a:
 42 anni e 10 mesi, per gli uomini;
 41 anni e 10 mesi, per le donne;
 41 anni, per precoci uomini e donne.
Tuttavia, viene introdotta una finestra mobile di 3 mesi che pospone la decorrenza della pensione.
La prima decorrenza prevista per chi avesse maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018 è fissata al 1° aprile 2019.
Anche in questo caso per il settore scolastico viene prevista la possibilità di presentare domanda di collocamento a riposo entro il 28 febbraio, ma solamente per
il 2019.

Opzione donna


È stata prorogata di un anno, in via sperimentale, "opzione donna" che consente alle lavoratrici il pensionamento anticipato con il totale ricalcolo contributivo della
posizione maturata. Potranno accedere alla pensione con questa "opzione" le lavoratrici:
Con almeno 58 anni di età se si tratta di lavoratrici dipendenti o almeno 59 anni di età se si tratta di lavoratrici autonome al 31 dicembre 2018;
Con un anzianità contributiva pari a 35 anni al 31 dicembre 2018.


Per la decorrenza della prestazione si applicano le finestre mobili di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Al requisito anagrafico non si applica l'incremento automatico in relazione all'aspettativa di vita.


L'ape sociale


La sperimentazione dell'Anticipo pensionistico sociale "APE Sociale" è prorogato al 31 dicembre 2019.
Prescrizione contributi settore pubblico
Il termine di prescrizione dei contributi previdenziali obbligatori per i lavoratori del settore pubblico, riferiti ad omessi versamenti per periodi fino al 31 dicembre 2014, non si applica fino al 31 dicembre 2021.

Riscatto periodi non coperti da contribuzione
In via sperimentale, per il triennio 2019 – 2021, gli iscritti all'Ago e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché alle gestioni speciali dei lavoratori
autonomi ed alla gestione separata, che siano privi di anzianità contributiva fino al 31 dicembre 1995, ovvero che abbiano versato il primo contributo successivamente al 1° gennaio 1996, interamente appratenti al regime contributivo, hanno la facoltà di riscattare in tutto o in parte i periodi compresi tra la data del primo e dell'ultimo contributo, che non siano già coperti da contribuzione obbligatoria.


La facoltà di riscatto è prevista solo per un periodo non superiore a 5 anni, anche non continuativi.
Il versamento dell'onere può essere effettuato ai regimi previdenziali di appartenenza in un'unica soluzione oppure in massimo 60 rate mensili, ciascuna con un importo non inferiore a 30 euro, senza interessi per la rateizzazione.


Tale onere può essere sostenuto dal beneficiario o dai parenti entro il secondo grado.
Su tale costo potrà essere detratto dall'imposta lorda dovuta nella misura del 50%.
Inoltre, per il settore privato, questo onere può essere sostenuto dal datore di lavoro dell'assicurato, in questo caso l'intero importo è deducibile dal reddito d'impresa.


Riscatto anni di laurea
Il Decreto Legge introduce un ulteriore possibilità nel calcolo dell'onere dovuto per il riscatto della laurea riservato ai soli lavoratori con meno di 45 anni di età, che darà l'opportunità di riscattare periodi che saranno imputati al regime contributivo della pensione.
L'onere dei periodi di riscatto dei periodi di riscatto è rappresentato dal versamento di un contributo per ogni anno da riscattare, pari al livello minimo imponibile annuo del contratto collettivo nazionale di riferimento, sulla base di quanto previsto dall'art. 1 comma 3 della Legge n. 233 del 1990.
Esclusione dal massimale contributivo
Esclusione di carattere opzionale del massimale contributivo per quei lavoratori che esercitano attività lavorativa in quei settori in cui non vi sono forme di previdenza complementare per le quali sia prevista una compartecipazione del datore di lavoro.


Fondi bilaterali
I fondi bilaterali potranno erogare un assegno straordinario di sostegno al reddito ai lavoratori che raggiungeranno i requisiti per "quota 100", senza riscatti o
ricongiunzioni, nei tre anni successivi l'accordo.

L'assegno può essere erogato solo in presenza di accordi collettivi di livello aziendale o territoriale sottoscritti con le organizzazioni sindacali.
TFS TFR settore pubblico
Per chi accede alla pensione con quota 100 le procedure per il pagamento del TFS sono differite fino al raggiungimento dell'età prevista dalla legge per il
pensionamento di vecchiaia che oggi coincide con 67 anni,
A seguito del raggiungimento di un accordo tra istituti di credito, Ministero dell'Economia e Ministero della Pubblica Amministrazione con apposita
documentazione rilasciata dall'Inps i lavoratori del settore pubblico potranno richiedere un finanziamento del valore massimo di 30.000 € con un tasso d'interesse
fisso e dei costi di gestione della pratica stabiliti dall'accordo stesso.
Detassazione TSF TFR
Si prevede una agevolazione ai fini della tassazione delle indennità di fine servizio, corrisposte ai dipendenti pubblici:
 L'Indennità di Buonuscita (IBU), i cui destinatari sono i dipendenti dello Stato in senso stretto (dipendenti dei Ministeri, delle Agenzie Fiscali, della Scuola,
dell'AFAM e dell'Università);
 L'Indennità Premio di Servizio (IPS), di pertinenza dei dipendenti degli Enti
Locali, delle Regioni e del Servizio Sanitario Nazionale;
 L'Indennità di Anzianità (IA), destinata ai dipendenti degli Enti Pubblici non
Economici e delle Camere di Commercio.
Più nel dettaglio, viene introdotta una detassazione per i TFS liquidati per cessazioni
dal servizio successive al 31 dicembre 2019 con aliquote pari a:
 - 1,5% per 12 mesi;
 - 3% per 24 mesi;
 - 4,5% per 36 mesi;
 - 6% per 48 mesi;
 - 7,5% per 60 mesi.
La detrazione si applica solo sulla parte di importo fino a 50.000 €.
Per le indennità di servizio corrisposte dal 1° gennaio 2020, l'imposta è ridotta dell'1,66%.
CDA INPS – INAIL
Il decreto reintroduce il CDA negli organi di gestione dell'Inps e dell'Inail limitandosi ridisegnare i compiti e le funzioni, prima in capo alla sola presidenza, dei vertici degli enti adattandoli alla nuova struttura ed a normare le modalità di nomina dei componenti.

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