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IOLAVORO fa tappa ad Alessandria il 27 novembre presso il il DiSIT dell'Università del Piemonte Orientale in Viale Teresa Michel 11 e presso l'Associazione Cultura e Sviluppo in piazza Fabrizio De André 76 – dalle ore 10.00 alle 17.00 (apertura al pubblico).

Per le persone alla ricerca di opportunità d'impiego sono aperte le iscrizioni online al seguente link: https://www.iolavoro.org/manifestazioni-territoriali/iolavoro-a-alessandria-il-27-novembre-2018/cerchi-lavoro dove è possibile iscriversi e visualizzare tutte le numerose aziende partecipanti e il programma degli Elevator Pitch proposti dalle agenzie per il lavoro.  

La partecipazione a IOLAVORO è gratuita, effettuata l'iscrizione al sito si può scaricare il ticket d'ingresso. Per informazioni è possibile rivolgersi al servizio Informagiovani di Alessandria, Portici del Palazzo Comunale p.zza Libertà 1 o si può chiamare il numero verde 800116667. L'edizione di IOLAVORO ad Alessandria è un'iniziativa, promossa dall'Assessorato Istruzione, Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte, realizzata da Agenzia Piemonte Lavoro con il Comune di Alessandria e CulturAle ASM Costruire Insieme, in collaborazione con il Centro per l'Impiego di Alessandria, la Camera di Commercio di Alessandria, Confindustria Alessandria, l'Associazione Cultura e Sviluppo, l'Enaip Piemonte Servizi al Lavoro, il Consorzio Co.AL.A. e l'Università del Piemonte Orientale DISIT.

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NO Pillon
L'Italia scende in piazza il 10 novembre
NO alla mediazione obbligatoria e a pagamento
NO all'imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione/residenza dei minori
NO al mantenimento diretto
NO al piano genitoriale
NO all'introduzione del concetto di alienazione parentale
Sono questi i 5 NO che verranno ribaditi nelle piazze il 10 novembre in una mobilitazione che coinvolge il movimento delle donne, l'associazionismo democratico, tante realtà della società civile, uomini e donne che da subito si sono espressi contro il Disegno di legge Pillon su separazione e affido, con oltre 95.000 sottoscrizioni alla petizione che ne chiede il ritiro lanciata su Change.org da D.i.Re, Donne in rete contro la violenza.
Se verranno approvati il Disegno di legge Pillon e gli altri 3 disegni di legge sulla stessa materia attualmente in discussione al Senato, separazione e affido rischiano di diventare un campo di battaglia permanente.
Di fatto si vieta il divorzio a chi è meno ricco perché le le separazioni saranno fortemente disincentivate dagli alti costi imposti dalla mediazione obbligatoria e a pagamento.
I figli e le figlie diventeranno ostaggi di un costante negoziato sotto tutela per far funzionare il mantenimento diretto a piè di lista e il piano genitoriale con doppio domicilio.
Le donne, la parte in genere economicamente più debole delle coppie perché su di esse grava il lavoro di cura e perché hanno mediamente stipendi più bassi anche a parità di lavoro, rischiano di restare stritolate in un percorso pensato soprattutto per imporre e arricchire una nuova figura professionale, quella del mediatore familiare, anche disconoscendo la pervasiva violenza maschile che è causa di tante separazioni.
La mobilitazione vede unite D.i.Re Donne in rete contro la violenza – la rete nazionale dei centri antiviolenza, Udi Unione donne in Italia, Fondazione Pangea, Associazione nazionale volontarie Telefono Rosa, Maschile Plurale, CGIL, CAM Centro di ascolto uomini maltrattanti, UIL, Casa Internazionale delle donne, Rebel Network, il movimento Non una di meno, CISMAI Coordinamento italiano servizi maltrattamento all'infanzia, ARCI e Arcidonna nazionale, Rete Relive, Educare alle Differenze, BeFree, Rete Relive, Fondazione Federico nel Cuore, il Movimento per l'Infanzia, Le Nove, Terre des hommes, Associazione Manden, CNCA Coordinamento nazionale comunità d'accoglienza, Rete per la parità, Associazione Parte Civile, DonnaChiamaDonna e tante altre realtà, e si svolgerà con presidi e interventi pubblici in moltissime città.
Il disegno di legge Pillon deve essere ritirato.
L'appuntamento a Roma è in piazza San Silvestro sabato 10 novembre alle ore 11.
Anche ad Alessandria si terrà una manifestazione alla quale aderisce anche la UIL di Alessandria. Seguirano dettagli e il programma della mobilitazione alessandrina.

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Appalto ristorazione scolastica Comune di Alessandria

E' ufficiale: taglio di mezzo milione di euro sul personale

Le rassicurazioni verbali del Sindaco non CI BASTANO PIU'!

La scure dei licenziamenti e della riduzione dei contratti rischia di abbattersi sulle lavoratrici e sui lavoratori delle mense scolastiche del Comune di Alessandria.

Dopo l'apertura delle proposte economiche per l'appalto delle mense scolastiche di Alessandria, le domande sono molte...

CORSA AL RIBASSO? QUANTO VALE LA QUALITA' DEL LAVORO?

QUANTO VALGONO I NOSTRI BAMBINI?

IL TEMPO SCORRE E ANCORA NESSUNA CERTEZZA....

La mancanza di una clausola sociale a garanzia del mantenimento occupazionale e dei contratti in essere ha consentito alla Società che ha ottenuto il punteggio più alto, di presentare un'offerta economica che oltre a prevedere un ingente ribasso, taglia i costi del personale di mezzo milione di euro.

Per quanto ci riguarda le decisioni economiche e i tagli di bilancio non si faranno sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori e qualsiasi accordo dovrà fare i conti con le

regole del Contratto Nazionale!

Basta speculare sui lavoratori e sulle lavoratrici!

Basta utilizzare il costo del lavoro come unico elemento per il risparmio!

Non esitiamo ad esprimere il nostro dissenso sulla congruità dell'offerta premiata dalla commissione aggiudicatrice che a primo impatto ci pare alquanto anomala.

Maura Settimo, UILTUCS Alessandria:  "Per quanto ci riguarda le offerte economiche devono tenere conto delle regole del CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO.
Le aziende che decidono di partecipare alle gare d'appalto con offerte chiaramente in perdita, pensando di speculare sul costo del lavoro, dovranno fare i conti con le regole.

La decisione di gareggiare ad appalti pensando di scaricare i costi e i rischi imprenditoriali sui dipendenti deve essere fermata."

Oggi stesso invieremo una richiesta di incontro alla Prefettura per chiarire questo ed altri punti non del tutto chiari.

La mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle mense scolastiche non si ferma.

GIOVEDI 12 luglio '18

Ore 08:30

PRESIDIO DAVANTI IL MUNICIPIO di Alessandria, in Piazza della Libertà

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Dopo aver appreso l'apertura della procedura di mobilità (Aristor- Alessandria Servizi ha dichiarato la chiusura definitiva dell'attività dal 1 agosto) per gli 82 lavoratori e lavoratrici di Aristor-Alessandria Servizi, come UILTUCS abbiamo proceduto ad un'immediata richiesta d'incontro con l'obiettivo principale di tutelare al massimo i dipendenti. Ricordiamo che il servizio è oggetto di una gara d'appalto avviata dal Comune di Alessandria già lo scorso aprile.

Maura Settimo, Segretario UILTUCS Alessandria: "Quello che ci preme è il mantenimento di tutti i posti di lavoro con la giusta applicazione delle norme contrattuali di legge. I tagli economici sono questioni di bilancio del Comune di Alessandria che non possono e non devono ricadere né sui posti di lavoro. Ricordiamo l'importanza del servizio mense scolastiche non solo per gli stessi operatori ma anche i bambini e le famiglie che beneficiano di questo servizio fondamentale."

Lunedì 9 luglio alle 10.30, in Comune ad Alessandria, verrà resa nota la graduatoria, seppur provvisoria, delle offerte economiche pervenute. Nel pomeriggio dello stesso giorno è previsto un incontro sindacale unitario con l'azienda Aristor- Alessandria Servizi sulle modalità della procedura di licenziamento collettivo.

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Oggi all'Hotel Diamante di Spinetta Marengo si è tenuto il Congresso Confederale UiL di Alessandria.

Aldo Gregori è stato rieletto Segretario Generale UIL di Alessandria, arrivando così al nono anno consecutivo a capo della Camera sindacale.

La sua relazione si è concentrata su temi di grande attualità come Gig Economy, Industria e Impresa 4.0 e lavoro su app e tutti gli invitati e i delegati sono stati chiamati a riflettere su queste nuove realtà (opportunità reali?)

Siederanno accanto a lui in segreteria per i prossimi quattro anni:

Alessandro Porta

Tiziana Del Bello

Claudio Bonzani

Alberto Pastorello

Luigi Ferrando (tesoriere).

Congratulazioni ad Aldo per la passione per il mondo sindacale, il ruolo di responsabilità che ricopre diventando punto di riferimento e l'esperienza maturata nel ruolo in questi 9 anni, abbinata a gentilezza, disponibilità e presenza in prima linea alle iniziative confederali, unitarie e di ogni singola categoria.

Finisce così la stagione congressuale UIL di Alessandria, che continuerà con i congressi regionali e l'appuntamento nazionale.

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Alessandria si è classificata al quarto posto tra le città capoluogo italiane per gettito medio pro capite. Lo studio è riferito a una famiglia tipo composta da quattro persone, con due figli minori, un reddito complessivo di 44 mila euro (ipotizzando 29 mila euro per un componente  e 15 mila per l'altra metà della coppia) e una casa di proprietà più un secondo immobile (tra seconda casa, negozio, ma anche un garage). Il reddito ISEE di questa famiglia campione è di 17.812 euro.

Dopo Roma, Torino e Genova, Alessandria è entrata tra i primi posti in classifica  con le seguenti cifre: 971 euro spesi per IMU/TASI, 1041 euro spesi per l'addizionale regionale IRPEF, 352 euro di addizionale comunale IRPEF, 360 euro per la TARI. Il totale di queste tasse locali ammonta per la famiglia tipo presa in esame a 2724 euro.

CITTA'          IMU/TASI ALTRI IMMOBILI              ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF         ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF      TARI       TOTALE

Roma                        1.563                                                  761                                            396                                    308           3.028

Torino                       1.321                                                 1.041                                           352                                    279          2.993

Genova                      1.232                                                  855                                            352                                    339          2.778

Alessandria                  971                                                  1.041                                           352                                        360         2.724

 

Lo scorso anno, nel 2017, il gettito per le tasse locali addizionali IRPEF sia regionali che comunali, IMU/TASI e TARI è stato di 47 miliardi di euro. Dunque il peso delle tasse locali per le famiglie è stato di 2.066 euro medi.

Gli alessandrini, come visto prima del dettaglio, hanno quindi superato in tutte le voci legate alle singole tasse locali le spese medie che ammontano invece a:

Un esborso medio di 814 euro per il pagamento dell'IMU/TASI per immobili diversi dalla prima abitazione,

726 euro spesa media per addizionali IRPEF regionali

224 euro per il pagamento di addizionali IRPEF comunali,

302 euro di spesa media relativa alla TARI.

L'analisi è stata fatta pensando a una famiglia, quella presa come esempio, composta da due adulti e due minori con casa di proprietà (di circa 80 mq.) più un altro immobile (ad esempio una casetta ereditata, un negozio, un capannone, un magazzino, ecc...).

Nel dettaglio i 24.856 proprietari di immobili soggetti ad IMU hanno versato complessivamente 24,1 milioni di euro; per l'IRPEF Comunale 11,1 milioni di euro, per la TARI 21,2 milioni di euro. Fin qui i dati del Comune, mentre a livello provinciale i comuni hanno incassato complessivamente 245,3 milioni di euro.

Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria: "Dallo studio emerge che se mediamente nel 2017 la tipologia della famiglia campione ha pagato 2.066 euro di tasse locali, per gli alessandrini il conto è stato più salato. Calcolatrice alla mano scopriamo che la spesa per le famiglie è stata totalmente di 2.724. In sintesi la famiglia tipo alessandrina ha pagato 658 euro in più di tasse locali rispetto alla spesa media nazionale. Ricordiamo anche che per la città di Alessandria l'aliquota è unica e pari allo 0,8%.

Come evidenziato dal Segretario confederale UIL Guglielmo Loy auspichiamo che sia necessario fare una riflessione nell'ottica del riordino fiscale. In particolare, per le Addizionali Regionali e Comunali IRPEF è indispensabile rivedere il principio e la base imponibile, trasformandole da imposta a sovraimposta, cioè calcolando l'importo per Regioni e Comuni sull'IRPEF dovuta e non sull'intero imponibile fiscale. Così verrebbe garantito il principio costituzionale della progressività del prelievo e le detrazioni per lo produzione del reddito (NO TAX AREA), che oggi sono garantite a "macchia di leopardo".

Teniamo anche presente che negli ultimi due anni la pressione fiscale a livello locale è diminuita a seguito dell'eliminazione dell'IMU/TASI sulla prima casa, mentre le altre imposte sono rimaste stabili grazie all'auspicato blocco delle aliquote."

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Alla luce "dell'assunzione" dei 26 nuovi "operatori volontari" che in linea teorica, a detta del Sindaco , andrebbero a sopperire alle carenze di organico , in attesa di procedere a nuove assunzioni, bisogna fare chiarezza e spiegare alla cittadinanza lo stato attuale in cui versa da anni un settore come quello della Polizia Locale.

Innanzi tutto bisogna chiarire che , proprio per la loro natura , i volontari non hanno le qualifiche giuridiche per poter operare,  seppur in forma di vigilanza, sul territorio, tanto più che uniformandoli anche nella vestizione agli Agenti in servizio si generano numerosi problemi sia per la loro stessa incolumità, sia per quella degli Agenti chiamati a dover vigilare ancorchè su di loro, sia  per la cittadinanza , esposta maggiormente a truffe da parte di malintenzionati, che prendendo spunto da questa nuova figura dei "volontari in divisa" potrebbero adescare pensionati ed anziani, a tal proposito , bisogna ricordare che, da anni chiediamo una vestizione adeguata del personale , necessaria e obbligatoria per intervenire sulla strada in qualunque situazione climatica e in ogni momento della giornata, capi ad alta visibilità , uniformi in grado di far fronte alle condizioni climatiche sia invernali che estive ecc... risultato , ad oggi la cosiddetta "massa vestiaria" , che ricordiamo , è in capo all'amministrazione, risulta inefficiente e inadeguata .

Quando si dice che ci potrebbero essere dei problemi , si intende anche che , si genera un problema di sicurezza personale dell'operatore volontario che risulta troppo esposto ad eventuali fatti delittuosi ! ( divisa assolutamente simile a quella degli Agenti ) e qualcuno poi ,mi dovrà spiegare come giustificare eventuali infortuni, inoltre,  le segnalazioni di questo personale vanno ad aggiungersi a quelle dei cittadini ,aggravando di fatto una situazione incancrenita da anni , in quanto il personale è sempre quello  ed è spalmato su quattro turni , sette giorni su sette, e difficilmente questa "iniezione" di volontari può far sì che gli agenti possano intervenire sempre e ovunque!!!

Certo, la direzione tracciata da questa e le precedenti amministrazioni , era quella di voler legittimamente , fornire un servizio quanto più possibile efficiente ed efficace , ma la realtà a nostro avviso è stata quella di voler giocare sulla pelle dei lavoratori, nonostante fosse ben chiaro che vi erano carenze significative di personale, mancanza di tutele assistenziali, carenza di formazione e di attrezzature, assenza di strumenti essenziali quali per esempio l'accesso diretto alla banca dati per i soggetti controllati, locali inadeguati per la natura del servizio, poca attenzione alla sicurezza del personale operante mandato allo sbaraglio in alcune attività non proprio di istituto.

Insomma a nostro avviso vi è stata una ricerca di visibilità politica per dare una finta risposta alle esigenze della cittadinanza piuttosto che una attenta analisi delle problematiche in relazione alla effettiva forza lavoro e alle effettive risorse messe in campo, quindi una totale indifferenza alla qualità del lavoro in cambio di una quantità poco incisiva rispetto alle vere esigenze della città , alle legittime aspettative che i cittadini hanno nella loro Polizia Locale!! Insomma una ricerca spasmodica di visibilità e consensi!

Noi crediamo nella specificità del Settore e nelle sue peculiarità , noi ,ad oggi NON SIAMO FORZA DI POLIZIA , NON ABBIAMO NE LE TUTELE NE LE RETRIBUZIONI DELLE FORZE DI POLIZIA INSERITE NELLA LEGGE (Forze di polizia di cui all'art. 16 della L. n. 121/1981 ,Polizia di Stato, Arma dei carabinieri, Corpo della guardia di finanza, Polizia penitenziaria) !! PERO' SIAMO CHIAMATI AD OPERARE NEGLI STESSI INTERVENTI ( vedasi lo stadio, gli sgomberi , ecc...)  , noi siamo inseriti nel Contratto degli Enti Locali ( del quale peraltro aspettiamo il rinnovo da anni, al contrario delle Forze di Polizia...) con un evidente sperequazione economica .

Noi abbiamo chiesto e lo chiediamo da anni , che il servizio sia svolto in totale sicurezza per l'operatore, che vi sia una presa di coscienza che la coperta è corta e qualcuno ci dovrebbe finalmente dire da che parte tirarla , abbiamo detto che allo stato attuale il personale in servizio non è in grado di fornire un servizio di qualità 24 h su 24 , il personale , a causa del blocco del turn over ha un'età media molto alta , ci sono state cessazioni , ci sono insomma molte situazioni da prendere in considerazione , occorre una progettazione a lungo termine e non per ultima i pagamenti delle spettanze.

Deve necessariamente cessare il malcostume di richiedere e pretendere prestazioni lavorative anche al di fuori delle norme contrattuali per poi accorgersi che mancano le coperture finanziarie o che gli operatori comunque si vedano riconosciute le stesse dopo lunghi periodi di attesa o dietro vertenze sindacali o che addirittura gli venga imposto il recupero delle prestazioni straordinarie in totale difformità da quanto prevede la norma che lascia al lavoratore la scelta del pagamento o del recupero.

Deve cessare l'utilizzo sbagliato degli istituti contrattuali , strumentale esclusivamente alle esigenze del servizio e totalmente sordo alle esigenze legittime dei lavoratori , chiamati per esempio a lavorare tre se non quattro domeniche al mese, sempre in pronta disponibilità a prescindere dai propri impegni extralavorativi, colpevolizzati a volte di voler pensare a quello dell'operatore di Polizia Locale come di un mestiere che inizia e finisce nell'ambito del debito orario giornaliero, piuttosto che una "missione" che ci vede operativi e disponibili al richiamo 24 ore su 24!!! ignorando totalmente che oltre a doveri si hanno anche dei diritti , quali il diritto ad una famiglia !!!!

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22 DICEMBRE 2017

E' SCIOPERO!

PER L'INTERO TURNO DI LAVORO

FEDERDISTRIBUZIONE

DISTRIBUZIONE COOPERATIVA

I dipendenti delle aziende della distribuzione commerciale aderenti a FEDERDISTRIBUZIONE e i dipendenti della DISTRIBUZIONE COOPERATIVVA (COOP) scioperano perché sono in attesa di un contratto nazionale di lavoro dal 2013, anno in cui è scaduto il precedente contratto.

Il Contratto Nazionale di Lavoro è un diritto costituzionale delle lavoratrici e dei lavoratori, in quanto attraverso esso vengono stabilite le retribuzioni sufficienti a garantire la loro libertà e dignità, come recita la nostra carata fondamentale.

Federdistribuzione ha dato disposizione alle proprie aziende di erogare ai dipendenti 16 euro lordi da gennaio 2018, guarda caso in concomitanza con la proclamazione di questo sciopero, con lo scopo di far fallire la lotta sindacale e continuare così a negare loro un Contratto DOVUTO.

Le COOP chiedono un contratto che peggiori diritti e retribuzioni dei lavoratori, con un aumento salariale più basso di quanto riconosciuto nel commercio e un abbattimento dei trattamenti di malattia.

Ci vuole rispetto per le lavoratrici e i lavoratori che con il loro operato rendono ricche aziende e cooperative.

NO ALL'ELEMOSINA, CONTRATTO SUBITO!

Presidio PIAZZETTA DELLA LEGA – ALESSANDRIA ore 10:00

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A seguito del posticipo alla mattinata del 21 novembre prossimo del confronto finale tra Governo e Sindacati sui temi delle pensioni e della Legge di bilancio 2018, l'Assemblea pubblica di CGIL, CISL e UIL che si sarebbe dovuta tenere martedì prossimo 21/11/2017 alle ore 9.30 presso il Teatro/Cinema AMBRA di Viale Brigata Ravenna 8 in Alessandria, è rinviata a data da destinarsi.

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Situazione  in provincia di Alessandria

L'autunno in provincia di Alessandria si contraddistingue come un periodo caratterizzato dal trascinarsi di una serie di situazioni critiche iniziate mesi o addirittura anni fa, alla quale si aggiungono segnali preoccupanti che arrivano proprio dalle grandi aziende stanziate sul territorio.

Mentre sembra che le piccole aziende, quelle numericamente al di sotto dei 15 dipendenti, stiano vivendo una lenta ripresa che si concretizza anche con nuove assunzioni di personale specializzato, i grandi gruppi soffrono. Pensiamo alla situazione nota a livella nazionale dell'Ilva, che in provincia di Alessandria ha uno stabilimento a Novi Ligure. Qui, tra operai e impiegati, lavorano 750 persone circa preoccupate, come a Genova e Taranto, per il loro futuro occupazione, a seguito dei proclamati esuberi, che nell'alessandrino sembrano pari a circa una cinquantina di posti di lavoro , più le non quantificate ricadute sull'indotto.

Conosciamo quanto avvenuto nelle scorse settimane, ossia la rottura del tavolo di confronto a quale avevano preso parte i sindacati presso il Ministero a Roma a seguito delle scarse condizioni salariali e contrattuali per i lavoratori offerte da Arcelor Mittal. Dietro le fragilità legate al futuro occupazionale e salariale, si leggono con chiarezza la debolezza delle norme previste nel Jobs Act, una partita che monitoreremo non soltanto per questi lavoratori, a seguito del preannunciato cambio di proprietà dell'Ilva, ma per tutti quelli che erano stati assunti tre anni fa con gli incentivi previsti dalla riforma e che a inizio 2018 dovranno fare i conti con l'incertezza legata al proseguimento delle loro carriere. Questo aspetto sarà centrale nella battaglia che già da anni portiamo avanti per denunciare le criticità di un sistema che rischia ora di creare nuovi disoccupati, se le aziende non avranno la forza per sopportare il costo dei lavoratori ora che gli sgravi sono agli sgoccioli.

È inoltre di questi giorni la notizia che un gruppo solido chimico come Mossi e Ghisolfi abbia chiesto il concordato in bianco per le attività italiane. Le ragioni della crisi starebbero nel costo destinato all'investimento sull'impianto in Texas. A risentirne sarà il gruppo che ha sedi a Tortona, Crescentino ed Assago (in totale circa 700 dipendenti), anche se è previsto un percorso di continuità, finalizzato ad assorbire nuovi partner e investitori che possano coprire i debiti che in Italia si quantificano intorno ai 500 milioni di euro.

E le situazioni da segnalare, sul cui capo pende una spada di Damocle, non sono finite qui. Pensiamo alla 3M con sede a Predosa, sempre sin provincia di Alessandria, dove si registrano oltre 40 licenziamenti di lavoratori che attualmente continuano ad andare al lavoro per far fronte agli ordini dei clienti. A fine novembre si fermerà la produzione, e a poco più di un mese dalla data x, non si sa ancora se subentrerà un nuovo compratore, La chiusura è stata un fulmine a ciel sereno. In azienda si reagisce con la proclamazione di un ora di sciopero per ciascun turno, fino a inizio novembre, per contestare la segretezza delle trattive che non fanno presagire nulla di buono ai lavoratori.

Sono incancrenite poi le sorti di un altro importante e strategico comparto, quello del freddo, che annovera diverse realtà nella zona del casalese.

Lo stesso vale per i lavoratori, ancora una volta prevalentemente di provenienza tortonese, uomini e monoreddito, del Gruppo Itinera. Per due anni, l'ultima volta lo scorso luglio, abbiamo messo in piedi sciopero e manifestazioni visibili, con l'entrata del corteo in autostrada, sull'A7 a Tortona, per urlare la disperazione di chi ogni giorno svolge importantissime mansioni con capacità e alta professionalità per il funzionamento e la manutenzione delle arterie autostradali, indispensabili per far funzionare la logistica, i trasporti, il commercio su gomma.

Anche in questo caso la situazione delle concessionarie autostradali in provincia coinvolge un numero spaventoso di lavoratori, circa 800 persone, con altrettante famiglie alle spalle.

Oltre ai settori metalmeccanico, chimico e plastico citati, abbiamo registrato quest'anno un importante confronto che ci ha visto in prima linea, a denunciare con una importante manifestazione, il far west che contraddistingue le vite dei dipendenti dell'outlet di Serravalle Scrivia, il più grande d'Europa, noto per il numero dei negozi e per le tante iniziative di richiamo che portano clientela anche internazionale, peccato che a questa politica non corrisponda altrettanta attenzione per il rispetto delle regole. A Pasqua i dipendenti ,unitamente al sindacato, stanchi ed esasperati dalla comunicazione di apertura nel giorno di festa, erano scesi in strada per comunicare il loro disagio e l'urgente bisogno di regole e paletti che potessero regolamentare contratti, stage, orari e ora anche le aperture straordinarie nei giorno i Pasqua e Natale che non sono che la punta di un iceberg che sotto le lui delle vetrine nasconde silenzi, ricatti e condizioni lavorative inaccettabili nel 2017. Il nostro ruolo non è affatto quello di demonizzare su una realtà che nel tempo ha sempre annunciato assunzioni, ma salvaguardare vere assunzioni a garanzia di una continuità all'insegna delle regole.

Anche il commercio, il settore della ristorazione, della vigilanza e delle pulizie sono ora segnati da segnali deboli, poche certezze.

Il quadro sembra essere in continua evoluzione, purtroppo per i lavoratori sembra un'involuzione, con posti di lavoro sempre più messi a rischio, anche dove il lavoro non manca.

I dati forniti dall'Osservatorio sul Precariato dell'Inps sono eloquenti: diminuiscono i contratti a tempo indeterminato ed aumentano quelli a tempo determinato, apprendistato e a chiamata, tutto in veste di precarizzazione invece che stabilizzazione, non esistono purtroppo più certezze.

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