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Il 9 marzo 2018 a Bologna è ripreso il confronto con Esselunga in ordine alla verifica della sperimentazione sulla gestione del lavoro domenicale, in scadenza il 30 aprile 2018.

L'azienda ha ribadito la propria contrarietà alla richiesta di modifica del periodo di riferimento per il contatore individuale delle domeniche massime effettuabili (attualmente decorrente da maggio) all'anno civile (1 gennaio – 31 dicembre), consentendo così l'equiparazione temporale alla "scaletta" delle maggiorazioni.

Per Esselunga tale intervento, da un lato, non modificherebbe l'entità del lavoro domenicale prevista (22 o 24) e inoltre appesantirebbe l'applicazione di un accordo già complesso da gestire a livello decentrato.

In tema di maggiorazioni, la direzione non ha ancora una volta espresso un orientamento, limitandosi a manifestare perplessità riguardo al rischio di investire risorse senza avere visibilità rispetto ai costi di un eventuale rinnovo del contratto integrativo.

I sindacati hanno sostenuto come l'allineamento dei due contatori (maggiorazioni, numero massimo domeniche) sia per le organizzazioni sindacali un tema centrale che consentirebbe una gestione più ordinata e verificabile dell'intesa; in tale ottica l'obiezione della azienda appare poco comprensibile, in virtù del fatto che, dopo due anni di sperimentazione, le necessità di copertura dei negozi nelle diverse domeniche dell'anno dovrebbero essere se non perfettamente prevedibili, quantomeno ipotizzabili con un buon margine di approssimazione.

Sul piano economico, Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno puntualizzato come la "scaletta" non può essere percepita ancora come un mero strumento di incentivazione, bensì come una prima modalità di risposta a un disagio divenuto giocoforza generalizzato.

La richiesta sindacale di modifica è motivata inoltre dalla volontà di riequilibrare un sistema di remunerazione rispetto a quello previsto a suo tempo dal CIA.

Stante le distanze ancora importanti fra le reciproche posizioni si è condiviso di sospendere temporaneamente il negoziato di modo da poter, ognuno per la sua parte, effettuare approfondimenti e riflessioni finalizzate a individuare altre eventuali soluzioni alle problematiche aperte, a partire da quelle di natura normativa/gestionale.

Esselunga ha colto l'occasione dell'incontro nazionale per fornire i dati di chiusura del 2017. Le vendite registrano un incremento del +3%, prodotto dalle nuove aperture, senza le quali, si sarebbe determinata una sostanziale parità rispetto all'anno precedente. I clienti crescono del 5%, in larga parte per la medesima ragione.

Al 31 dicembre 2017 gli occupati sono 22.221 (+395 rispetto al 2016); il 73% è costituto da full time, il restante 27% da part time. Gli uomini rappresentano il 56% della base occupazionale.

I tempi indeterminati sono il 93% della forza lavoro; il rimanente 7% è costituito da tempi determinati (6,5%) e apprendisti (0,5%). Il turn over si attesta al 3,5%; l'età media è di 39 anni, mentre l'anzianità media è pari a 12 anni.

Nell'ultimo anno sono stati trasformati a tempo indeterminato 600 rapporti di lavoro.

Nel 2018 sono previste le nuove aperture di Milano Famagosta, e Pistoia. Sempre a Pistoia, l'attuale negozio verrà chiuso per ristrutturazione e poi successivamente riaperto. A Verona riaprirà i battenti lo store chiuso per ristrutturazione.

Sempre quest'anno, Esselunga pare intenzionata a potenziare la propria offerta "E Commerce" attraverso l'implementazione del servizio in altri negozi oltre quelli attuali. Si tratterà di un servizio aggiuntivo che dovrà integrarsi con quelli di vendita più tradizionale e che avverrà negli orari di apertura del negozio.

Attualmente il giro di affari della "spesa on line" (160 milioni di euro) equivale a quello di 3 negozi di media grandezza ed è il risultato di un investimento lungimirante e a tratti pionieristico in questo particolare mercato.

Il prossimo incontro si terrà a Bologna il 26 aprile con inizio alle ore 10.30.

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