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Finalmente il personale della Polizia Municipale di Valenza potrà riscuotere la cifra corrispondente al mancato pagamento del lavoro domenicale (giornata di riposo). Oggi, infatti, UIL FPL settore Enti Locali e CISL FP, nelle persone dei Segretari Paola Bisio e Fabrizio Sala, hanno firmato l'accordo raggiunto con il Comune di Valenza in merito a una vertenza iniziata tre anni fa con l'avvocato Stefano Ena a tutela del mancato pagamento del lavoro domenicale per i tutti i dipendenti. Al personale il Comune pagava, infatti, soltanto l'indennità di turno, sostenendo che non era dovuto altro poiché, per chi lavorava la domenica, seguiva il riposo
compensativo.

La sentenza in primo grado era stata favorevole ai lavoratori, ma il Comune di Valenza non aveva voluto transare sulla proposta economica avanzata dai sindacati. Il Comune aveva fatto Appello e perso.

Oggi UIL FPL e CISL FP hanno firmato in sede sindacale l'accordo economico raggiunto e condiviso. I soldi che verranno versati ai dipendenti della Polizia Municipale, lo ricordiamo, non verranno decurtati dal fondo accessorio, ma arrivano dal bilancio del Comune di Valenza.

Alla firma dell'accordo erano presenti: Sergio Cassano, sindaco di Valenza, Roberto Lombardi, legale del Comune di Valenza, l'avvocato della Stefano Ena per la parte sindacale, i segretari di UIL FPL e CISL FP e i sedici lavoratori.

L'avvocato Stefano Ena si è detto molto soddisfatto per l'esito del contenzioso iniziato tre anni fa. "E' per noi e per i lavoratori una grande vittoria, apprezzo la volontà di tutti di superare la battaglia che ci ha visto impegnati ormai da anni".

Soddisfazione arriva anche da Fabrizio Sala: "Una sentenza di secondo grado chiude definitivamente un contenzioso che abbiamo sempre ritenuto giustificabile e giustificato per la tutela dei lavoratori della Polizia Municipale di Valenza".

Paola Bisio, FPL UIL Enti Locali: "A fronte di questa vicenda, l'unica ombra che oscura l'unità sindacale, è che la Cgil si è dissociata dal portare avanti un'unitaria iniziativa di vertenza da noi oggi vinta dove, purtroppo, chi non è stato protagonista fin dall'inizio del percorso è proprio la Cgil. L'importante è comunque che l'interesse dei lavoratori sia stato tutelato"

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Venerdì, 18 Luglio 2014 17:02

UIL: 6° Rapporto Cassa Integrazione

In allegato il 6°RAPPORTO UIL sulla Cassa Integrazione, contenente i dati di GIUGNO, elaborati per macro area, Regioni, Province e settori produttivi.

E' inoltre presente il confronto tra le ore complessivamente richieste nel I SEMESTRE 2014 e quelle autorizzate nello stesso periodo del 2013.

Dati forniti da UIL-Servizio Politiche del Lavoro e della Formazione

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Giovedì, 17 Luglio 2014 10:30

Lettera Ital: sfoglia il nuovo numero

Scarica il nuovo numero del periodico Lettera Ital, presente in allegato

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Giovedì, 17 Luglio 2014 10:22

Rapporto UIL: no PIL, no job

In allegato il Rapporto UIL "NO PIL? NO JOB".

Il Rapporto racconta, attraverso dati ufficiali, l'evoluzione/involuzione del nostro MERCATO DEL LAVORO DAL 2008 al 2013, con una elaborazione dei dati condotta per macro area, Regioni e Province.

E' stato infine creato un "INDICE DI SOFFERENZA OCCUPAZIONALE 2013" elaborato attraverso 3 indicatori (indice di sofferenza mercato del lavoro, indice di sofferenza delle attività produttive, indice di sofferenza reddituale lavoro dipendente) da cui sono state stilate le classifiche regionali e provinciali del disagio.

 

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Adoc informa:

Stranamente e contestualmente a partire  da lunedì 21 luglio, gli SMS di avviso di TIM e Vodafone per sapere quando un numero è raggiungibile o se qualcuno ha provato a telefonare al proprio numero senza riuscirci saranno a pagamento. La modifica interessa milioni di persone perché i servizi venivano attivati automaticamente e gratuitamente su tutti i nuovi numeri: chi non li vorrà più utilizzare dovrà richiedere la loro disattivazione attraverso l'assistenza clienti o il sito del proprio operatore.

Facciamo il punto della situazione con la quale milioni di utenti si dovrenno confrontare:

"Lo Sai" e "Chiamami" servono per ricevere un SMS con l'indicazione delle chiamate ricevute mentre il proprio telefono non era raggiungibile o era occupato in un'altra telefonata. Il messaggio indica il numero di telefono della persona che aveva provato a mettersi in contatto.

"Chiama Ora" e "Recall" servono invece per ricevere un SMS di avviso nel quale viene indicato che il numero che si stava provando a chiamare è diventato nuovamente raggiungibile, o non è più occupato in una conversazione.

il costo dei servizi sarà il seguente:

TIM – "Lo Sai" e "Chiama Ora" costeranno in totale 1,90 euro (IVA inclusa) ogni quattro mesi, e si rinnoveranno automaticamente allo scadere del quadrimestre.

Vodafone – "Chiamami" e "Recall" costeranno 6 centesimi al giorno per ogni giorno in cui si riceve almeno un messaggio del servizio, fino a un massimo di 1,86 euro (IVA compresa) nei mesi di 31 giorni.

Per disattivare i servizi occorrerà effettuare le seguenti operazioni con i propri gestori

TIM – "Lo Sai" e "Chiama Ora" possono essere disattivati telefonando al numero gratuito 40920, oppure utilizzando la sezione "Area Clienti" accedendo qui.

Vodafone – "Chiamami" e "Recall" possono essere disattivati telefonando al numero gratuito 42593, oppure utilizzando l'area "Fai da te" accedendo qui.

Occorre precisare che le compagnie hanno ccomunicato il tutto ai propri clienti attraverso la pubblicazione di alcuni messaggi, fitti e scritti in legalese, sui principali quotidiani italiani. I due operatori stanno anche inviando in questi giorni SMS a ogni loro cliente per comunicare il passaggio a pagamento dei servizi. La comunicazione è stata ritenuta insufficiente da diversi clienti le associazioni dei consumatori hanno annunciato esposti all'Autorità per le comunicazioni

Il problema è che i servizi fino a ora erano gratuiti e venivano quindi attivati automaticamente su tutti i numeri telefonici gestiti da TIM e da Vodafone. È quindi probabile che molte persone poco attente, o magari poco esperte, si ritrovino addebitato il costo dei servizi senza sapere come procedere alla loro disattivazione.

Si invitano pertanto i cittadini ad effettuare le azioni per evitare gli aggravi di costi ed a disdire i servizi che abbiamo indicato.

Per info rivolgersi allo sportello ADOC UIL più vicino a voi

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In occasione dell'incontro del 3 luglio scorso, Federdistribuzione ha dichiarato di voler proseguire nell'identificazione delle priorità da essa individuate per la definizione di un nuovo contratto affrontando il tema della produttività. A titolo di premessa ha quindi aggiunto che – nell'attuale contesto economico caratterizzato a suo dire da una crisi strutturale del comparto – risulta difficile non ipotizzare misure strutturali su questo argomento, ma ha dichiarato di aver compreso che siccome tale carattere di strutturalità delle misure sulla produttività potrebbe impedire il decorso del negoziato, si è dichiarata pronta a non farne un dogma, a condizione di comprendere quali potrebbero essere i contenuti di quel "patto per la crisi" che dovrebbe accompagnare il testo di rinnovo del CCNL, rimarcando altresì che esiste uno stretto legame tra questo possibile vero recupero di produttività e la definizione della materia salariale, su cui per altro ha dichiarato di non essere al momento disponibile ad entrare nel merito.

Il primo elemento da affrontare in tale ambito sarebbe per Federdistribuzione l'orario di lavoro, con la sottolineatura che in questa fase non è interessata a definire nuove norme in tema di flessibilità del lavoro, perché ciò che le sta a cuore è la quantità dell'orario di lavoro individuale. Riconoscendo che la loro ipotesi iniziale di riconduzione dell'orario contrattuale a 40 ore settimanale per tutti non è praticabile, Federdistribuzione ha ritenuto di poter proporre oggi la cancellazione per tutti di 32 ore di permesso retribuito, vale a dire l'eliminazione totale dei permessi per quanti oggi operano a 38 ore settimanali e una decurtazione di 32 ore di ROL per quanti operano invece in regime di 40 ore settimanali "senza stare a guardare se tali ore derivano in forza di legge o di contratto."

Dato però che tale misura da sola è giudicata da Federdistribuzione insufficiente a garantire quel recupero di produttività che ritiene indispensabile, ad essa dovrebbero aggiungersene altre quattro, e precisamente:
1. L'eliminazione dei due giorni di ferie oggi previsti aggiuntivi rispetto alle 4 settimane di ferie previste per legge;
2. La modificazione della norma contrattuale relativa al pagamento di una giornata aggiuntiva di retribuzione a fronte del mancato godimento della giornata festiva del 4 novembre;
3. Modificare la base di calcolo del trattamento di fine rapporto, circoscrivendola alla sola paga base, contingenza e terzo elemento nazionale;
4. Intervenire sugli scatti d'anzianità, o eliminandoli o sospendendone la maturazione.

Come UILTuCS abbiamo replicato innanzitutto reiterando ancora una volta la nostra richiesta che Federdistribuzione fornisca l'elenco delle norme del vigente contratto e dell'accordo di rinnovo del 2011 che non è sua intenzione modificare, rimarcando che giacché nella riunione di oggi la medesima richiesta è stata formulata anche dalla Filcams-CGIL ci aspettiamo che ad essa venga finalmente dato seguito, allo scopo di fare chiarezza e pulizia circa le reali intenzioni dell'associazione datoriale. Ciò detto, l'ipotesi formulata di togliere 32 ore di permesso retribuito o ROL a tutti i lavoratori non ci trova concordi anche in considerazione del fatto che quanto proposto non si limiterebbe a intervenire esclusivamente su un derivato contrattuale, e costituirebbe l'abrogazione per via contrattuale di un diritto riconosciuto in forza di una legge dal 1977 a fronte della cancellazione di 4 festività allora intervenuta per effetto del cosiddetto Accordo Lama-Agnelli che si proponeva anche con quella misura (oltre che con il superamento della norma che prevedeva il pagamento a carico dell'INPS dei primi tre giorni di malattia e con la definizione del cosiddetto "punto unico di contingenza") di realizzare un recupero della produttività del lavoro e di ridurre l'assenteismo.

Abbiamo quindi ribadito la nostra indisponibilità a mettere mano all'istituto degli scatti d'anzianità, sia in termini assoluti, sia perché anche se temporanea tale misura intrinsecamente trascinerebbe i suoi effetti oltre la durata di vigenza del contratto, a meno di non prevedere una data di "sbarramento" di tale misura che avrebbe degli effetti di palese iniquità in quanto colpirebbe alcuni lavoratori (quelli che maturerebbero lo scatto prima di tale data) e altri no. Assai difficile ci sembra inoltre prevedere la cancellazione di due giornate di ferie o il venire meno del pagamento della giornata aggiuntiva del 4 novembre, mentre per quanto attiene l'ipotesi di non ritenere più utili ai fini del Trattamento di Fine Rapporto tutti gli elementi salariali aggiuntivi rispetto a paga base, contingenza e terzo elemento nazionale (ossia, a titolo esemplificativo, gli scatti di anzianità, i superminimi mensilizzati individuali e collettivi, tutte le indennità mensilizzate e i terzi elementi provinciali, laddove esistenti) ci siamo detti del tutto indisponibili. A tale riguardo abbiamo ricordato la norma contenuta all'art. 208 del vigente contratto e la relativa nota a verbale, che contraddistingue in modo da noi ritenuto impeccabile e immodificabile i caratteri della retribuzione prevista dal vigente contratto, chiedendo se fosse intenzione di Federdistribuzione porvi mano e ribadendo che essa è per noi intangibile.

In seguito Federdistribuzione ha ritenuto necessario ritornare sui concetti sopra descritti, rimarcando per l'ennesima volta che è il contesto economico "che impone di toccare degli argomenti complessi e difficili, perché a imporlo sono tutti gli indicatori di andamento del settore" precisando che a suo dire gli istituti presi in considerazione non hanno influenza sulla busta paga netta dei lavoratori, mentre il ricorso ad essi, unitamente agli altri tre elementi sollevati in occasione degli incontri svoltisi la settimana passata (Bilateralità, Mercato del Lavoro e deroghe contrattuali), sono indispensabili a realizzare un recupero di produttività, a cui risultano imprescindibilmente connessi i meccanismi, i tempi e l'ammontare stesso dell'esito salariale del rinnovo contrattuale. In aggiunta a quanto prima affermato – inoltre – Federdistribuzione ha dichiarato che secondo lei sarebbe necessaria una riflessione aggiuntiva su come sia possibile stimolare la nuova occupazione. In particolare, dopo aver dichiarato che non è sua intenzione procedere all'identificazione di nuove tipologie di contratto di lavoro e che non ha preclusioni sul metodo con cui tale incentivazione alle nuove assunzioni si possa realizzare, sia esso a carattere strutturale o temporaneo, lascia alle organizzazioni sindacali il compito di formulare delle ipotesi, ma nel far ciò ha dichiarato formalmente che comunque essa considera l'ambito temporale delle misure non strutturali coincidente con la durata di vigenza del contratto.

Come UILTuCS abbiamo a questo punto replicato che l'affermazione di Federdistribuzione secondo cui le misure proposte in tema di produttività nel confronto di oggi "non hanno influenza sulla busta paga netta dei lavoratori" ci risulta in parte non vera e in parte frutto di un puro artificio dialettico. Come si può infatti affermare che eliminare il pagamento della giornata del 4 novembre non sia influente sulla busta paga? Come non vedere che ogni intervento sugli scatti di anzianità va a ledere la legittima aspettativa di chi ne ha uno in corso di maturazione di vedersi erogata la somma corrispondente alla normale scadenza? Come non rilevare che l'ipotesi di ridurre la base di calcolo utile ai fini del Trattamento di Fine Rapporto ha degli effetti diretti in termini di retribuzione differita, ovvero di accantonamento degli importi nel Fondo di Previdenza Integrativa, qualora il lavoratore vi abbia aderito? Come non ricordare poi che l'impianto sulle deroghe contrattuali proposto in occasione dell'incontro del 27 giugno, e non accettato dalla nostra organizzazione, non mancherebbe di determinare ricadute pesanti sia in termini di orario che di retribuzione? Infine, abbiamo ribadito che l'identificazione del periodo "temporaneo" con la durata di vigenza del contratto non è praticabile in quanto ciò renderebbe tali misure temporanee solo nella forma ma strutturali nella sostanza, giacché ad esse andrebbe comunque applicata la clausola di ultravigenza contrattuale fino al successivo rinnovo. Abbiamo inoltre precisato che non a caso la proposta di un possibile percorso per un rinnovo del contratto formulata dal nostro Segretario Generale nel mese di maggio muoveva da una circoscrizione del periodo di validità dell'eventuale documento aggiuntivo sulla crisi ben limitata all'interno della durata di vigenza contrattuale, e che mai avrebbe potuto coincidere con essa. Ed in ogni caso abbiamo ribadito che tale proposta, essendo stata respinta, non è più sul tavolo del negoziato. Ne consegue tra l'altro che non ci sentiamo in obbligo di fornire noi una proposta su come i nuovi assunti possano essere ulteriormente penalizzati a fronte delle misure già esistenti in forza di legge e di contratto tese a ridurre inizialmente il loro costo unitario del lavoro (apprendistato e graduale maturazione dei permessi retribuiti).

Alla richiesta di Federdistribuzione di indicare nuove date di incontro "a seguito di un necessario periodo di riflessione" abbiamo dato la nostra disponibilità per il giorno 16 luglio e per l'intera settimana compresa tra il 28 luglio e il 1° agosto, rimarcando altresì il fatto che le quattro giornate di trattativa appena conclusesi hanno ancora una volta palesato non solo la persistente distanza tra le reciproche posizioni, quant'anche la considerazione pressoché nulla da parte di Federdistribuzione delle richieste contenute nella piattaforma rivendicativa unitaria, a cui viene costantemente contrapposta la riproposizione dei temi oggetto della piattaforma datoriale con aggiustamenti assolutamente marginali e talvolta idonei a indurre ulteriori motivi di contrasto, ragione per cui una fase di attenta riflessione ci sembra assolutamente opportuna innanzitutto e per lo più proprio da parte loro.

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Lunedì, 14 Luglio 2014 10:33

Novità sul bonus bebè

Dichiarazione di Maria Pia Mannino – Responsabile Politiche di Genere UILBonus Bebè: necessario semplificarne i termini di intervento

Apprendiamo con soddisfazione che il Sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, alla quale come UIL avevamo posto il problema, è fortemente intenzionata a semplificare l'iter di accesso al bonus bebè e, contestualmente, ad elevarlo a 600 euro mensili per 6 mesi ed estenderlo anche alle lavoratrici del pubblico impiego, finora escluse.

Quest'ultima decisione ci sembra tanto più appropriata in quanto va a sanare una evidente discriminazione nei confronti delle lavoratrici del settore pubblico troppo spesso non ammesse – perché erroneamente ritenute più "fortunate" in tema di maternità - a tutti quei benefici che invece sono semprestati fruiti dalle lavoratrici del settore privato.

 

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Lunedì, 14 Luglio 2014 10:28

STUDIO UIL: FONDI STRUTTURALI EUROPEI 2007/2013

LA SPESA DEI FONDISTRUTTURALI EUROPEI 2007-2013:

a cura del Servizio Politiche Territoriali della UIL

AL 31 MAGGIO 2014 RENDICONTATO A BRUXELLES SOLO IL  56% DEL TOTALE DELLE RISORSE (26,7 MILIARDI DI EURO)

SU 52 PROGRAMMI BEN 19 NON RAGGIUNGONO GLI OBIETTIVI FISSATI

RESTANO DA SPENDERE ANCORA 21 MILIARDI DI EURO DI CUI 5 SONO A

FORTE RISCHIO RESTITUZIONE

Mentre la disoccupazione galoppa, la produzione industriale frena, le infrastrutture sono al palo, le uniche risorse certe per lo sviluppo, rappresentate dei Fondi Europei, registrano un impiego da "moviola".

Infatti, stante i dati dell'ultimo monitoraggio (31 maggio 2014), la spesa rendicontata alla Commissione Europea dal nostro Paese si attesta al 56% (26,7 miliardi di euro) sul totale delle risorse assegnate per il periodo 2007-2013 (47,7 miliardi di euro).

Ciò significa che da qui alla fatidica data di dicembre 2015, quando si chiude definitivamente il ciclo di programmazione, dobbiamo spendere ancora 21 miliardi di euro (poco meno di quanto speso nei 7 anni precedenti). Facendo alcuni calcoli e proiezioni, continuando con questo trend, si rischierebbe di dover restituire a Bruxelles  circa 5 miliardi di euro.

Questi dati sono il frutto di un'elaborazione del Servizio Politiche Territoriali della UIL, sul monitoraggio della spesa rendicontata al 31 maggio 2014.

Da tale monitoraggio emerge - spiega Guglielmo Loy - che  su 52 programmi operativi (nazionali, interregionali e regionali), che caratterizzano la programmazione di Fondi comunitari, al 31 maggio 2014, ben 13 di essi non hanno superato il target di spesa previsto; inoltre altri  6 programmi, pur essendo entro la soglia di tolleranza,  non hanno  raggiunto l'obiettivo.

In particolare - continua Loy - tra i programmi più a rischio ci sono i 4 programmi nazionali e interregionali(attrattori culturali; energia; governance e assistenza tecnica; legalità); i 2 programmi della Sicilia (FSE e FESR); 1 programma (FSE) della Calabria; 1 programma (FSE) dell'Abruzzo; 1 programma (FESR) del Lazio (in questa regione l'altro programma FSE è al limite della soglia di tolleranza); 1 programma (FESR) del Molise; 1 programma (FESR) della Sardegna; 1 programma (FSE) della Provincia Autonoma di Bolzano; 1 programma (FESR) della Provincia Autonoma di Trento.

Per quanto riguarda i singoli fondi, con riferimento al Fondo Sociale Europeo (FSE), che finanzia azioni per l'occupazione e istruzione e formazione, su un totale di 14,3 miliardi di euro, sono stati rendicontati a Bruxelles in totale 9,5 miliardi di euro (il 65,9%).

Per quanto riguarda il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), che sostiene programmi         d'investimento (incentivi alle imprese, ricerca e innovazione, infrastrutture, agenda digitale, energia, ecc), su un totale di finanziamento per il periodo 2007-2013 di 33,4 miliardi di euro, sono stati rendicontati 17,3 miliardi di euro (il 51,7%).

A livello regionale, in valori percentuali, 3 Regioni sono al di sotto della media nazionale (56%): si tratta della Campania che ha rendicontato il 36,5% del totale delle risorse, della Calabria che ha rendicontato il 43,1%, della Sicilia che ha rendicontato il 44,9%.

Restano ancora da spendere, quindi, 3,5 miliardi di euro (il 63,5%) per la Campania, 3,3 miliardi di euro (il 55,1%) per la Sicilia; 2,3 miliardi di euro (il 40%) per la Puglia; 1,6 miliardi di euro (il 56,9%) per la Calabria.

In valori assoluti, per i programmi nazionali e interregionali si devono ancora spendere 4,9 miliardi di euro (il 43%).

Dover restituire parte di queste importanti e vitali risorse a Bruxelles, sarebbe – conclude Loy - una vera e propria tragedia e un atto di autolesionismo da parte del Governo.

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Lunedì, 14 Luglio 2014 10:07

Calendario assemblee Enti locali UIL FPL

Continuano le assemblee sul tema Fisco e Previdenza promosse dalle sigle sindacali. UIL FPL settore Enti locali, dopo la prima assemblea della scorsa settimana in Comune a Tortona, sarà presente nelle seguenti date negli altri comuni della provincia:

16 luglio - Comune di Casale Monferrato, dalle 11 alle 12

18 luglio - Comune di Alessandria, dalle 9 alle 10

18 luglio - Provincia Alessandria, dalle 11 alle 12

22 luglio - Comune di Acqui Terme, dalle 9 alle 10

24 luglio, Comune di Valenza, dalle 9 alle 10

 

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Lunedì, 14 Luglio 2014 09:45

Assemblee Fisco e Previdenza FS e Autoferro

In allegato le locandine contenenti le date fissate per le assemblee su Fisco e Previdenza. Alessandro Porta, Segretario generale territoriale UIL Trasporti, invita tutti gli iscritti, ciascuno in base al contratto di appartenenza, a darne la massima diffusione e a partecipare numerosi.

Le categorie, come ad esempio Igiene Urbana o Merci Logistica, possono partecipare all'assemblea della sera che si terrà in casa UIL.

I lavoratori che Rappresentano la UILT con incarichi istituzionali sono pregati di essere presenti.

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