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È stato sottoscritto, lo scorso 10 maggio, il verbale di accordo per l'espletamento della fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo avviata da Telecity SPA lo scorso 17 febbraio 2017.

Documento in allegato.

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Martedì, 02 Maggio 2017 09:34

Comunicato unitario situazione Telecity

Per evitare i licenziamenti di Telecity, Telestar e Italia 8 si è tenuto nella giornata di ieri (giovedì 27 aprile) un nuovo incontro con la proprietà la quale, per la prima volta, ha offerto delle aperture utili alla ricerca di una soluzione negoziata.

Al termine le parti hanno sottoscritto una Ipotesi di Intesa che prevede la stipula di un nuovo Contratto di Solidarietà fino al 31 dicembre 2017, periodo che sarà utilizzato dall'azienda per effettuare consistenti

interventi organizzativi esposti nel predetto verbale e per incentivare i volontari alla risoluzione del rapporto di lavoro obbligandosi tuttavia a non effettuare licenziamenti coatti.

Inoltre le parti hanno fissato per giovedì 4 maggio p.v. un nuovo incontro finalizzato a definire una Ipotesi di Accordo da sottoporre alla valutazione vincolante dei lavoratori relativamente al Contratto di Solidarietà, agli interventi di riorganizzazione e all'incentivazione all'esodo.

Infine hanno convenuto di richiedere congiuntamente al Ministero del Lavoro di posticipare la convocazione per gli adempimenti finali della procedura in data successiva alla scadenza al fine di assicurare i tempi tecnici necessari alla auspicabile stipula di un accordo.

Roma, 28 aprile 2017

Le segreterie nazionali

SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FNSI

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Le scriventi OO.SS. sono rendere nota la situazione della ITW FOILS SPECIALITY  FILMS ITALY SRL di Strada per Solero – Zona Industriale – Valenza (AL).

L'azienda proprietà di una multinazionale straniera opera nel campo dell'industria grafica e occupa nello stabilimento Valenzano 18 dipendenti, superstiti di varie procedure riorganizzative succedutesi negli anni.

In data 6 luglio 2016, l'azienda ha preavvisato nr 4 (quattro ) lavoratori di avere intrapreso le procedure di licenziamento individuale presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Alessandria causa mancanza di commesse e dismissione di una parte dell'attività. Tutto questo senza la minima consultazione sindacale preventiva e che avesse come oggetto la tutela dell'occupazione. E' chiaro sia iniziato lo stillicidio del personale!

L'azienda ha cercato la strada più sbrigativa e meno onerosa per disfarsi di un numero di lavoratori determinato arbitrariamente e non legato ad un concreto rapporto di abbattimento volumi adducendo oltretutto motivazioni che a noi paiono palesemente pretestuose. Nell'ultimo incontro ufficiale  tenutosi diversi mesi fa la stessa azienda ci parlava di probabili investimenti !!!

Ci è chiarissimo, per la conoscenza di quel sito produttivo, come la multinazionale negli anni abbia creato le precondizioni del disastro attraverso una politica commerciale che noi riteniamo scellerata. Oggi le conseguenze le pagano in primis i lavoratori e a ruota il territorio valenzano già martoriato pesantemente dalla crisi.

La ITW di Valenza è un'azienda che se gestita con diverse e più opportune strategie commerciali può ancora difendere egregiamente la sua quota di mercato, invece a causa di decisioni prese altrove che cercano una santificazione attraverso motivazioni pretestuose, l'alessandrino perderà una delle ultime  realtà industriali importanti per quel settore.

Per quanto sopra, dopo l'assemblea tenutasi nella mattinata del 14/07/2016, i lavoratori tutti solidali ai propri colleghi candidati al licenziamento e le OO.SS. hanno dichiarato aperto lo stato di agitazione sindacale riservandosi di adottare nel prossimo futuro opportune e più efficaci azioni di lotta.

Alessandria, li 14/07/2016

Per SLC CGIL                                                                                  per UILCOM UIL

Marco Sali                                                                                      Maurizio Sfondrini

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Le scriventi OO.SS., insieme ai Lavoratori / Lavoratrici dell'Azienda  WELLNESS AGE SRL cui preme moltissimo l'opinione degli Utenti  del centro benessere "Bellavita" di Spinetta M.go (AL), sono a ribadire ancora una volta che l'attuale chiusura dell'impianto, non è dovuta ne è riconducibile all'agitazione Sindacale proclamata o alla volontà dei lavoratori.

Ad oggi purtroppo non si vedono segnali che facciano sperare ad una immediata riapertura, tuttavia sappiamo essere in corso trattative che auspichiamo possano portare ad una soluzione positiva. Il nostro territorio ha bisogno di Imprenditori che credano nella professionalità di queste Lavoratrici e di questi Lavoratori come ci credono (il centinaio o le decine di persone) che sono qui oggi  a manifestare con tutti noi e a dimostrare oltre la qualità della professionalità dimostrata negli anni da questi ragazzi, il fatto che le fortune di un luogo di lavoro le fanno i Lavoratori. Troppe troppe volte in questi anni ci hanno spiegato che la soluzione ai malanni di un'Azienda passa attraverso il sacrificio o meglio la sacrificabilità dei Lavoratori.

Non ancora una volta ! Non più ! Non in questo caso!

Oggi i Lavoratori hanno dimostrato ancora  una volta quanto siano attaccati al proprio posto nonostante sarebbe più semplice per loro abbandonare tutto e cercare altrove il sostentamento delle loro famiglie.

Vi esortiamo quindi a tenere alta l'attenzione su questa vicenda e non abbandonare questi Lavoratori !

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Mercoledì, 17 Giugno 2015 10:26

Call center: richiesta incontro urgente

 

Roma, 16 giugno 2015

Presidente del

Consiglio dei Ministri

On. Matteo RENZI

 

Sottosegretario alla Presidenza del

Consiglio dei Ministri

On. Claudio DE VINCENTI

 

Ministro del Lavoro

On. Giuliano POLETTI

Ministro dello Sviluppo Economico

 

On. Federica GUIDI

Oggetto: Settore Call Center – Richiesta incontro urgente

Come già segnalatoVi nel corso degli incontri tenutisi con il Ministero del Lavoro e quello dello Sviluppo Economico nel corso del 2014, le norme introdotte dalla Legge di stabilità per le incentivazioni alle assunzioni ‐il riferimento è alla decontribuzione triennale‐ hanno indotto nel settore dei servizi dei call‐center una distorsione accentuata della concorrenza.

Infatti, l'azienda che si propone, nelle gare pubbliche o acquisendo lavoro da committenti privati, come fornitore di servizi di contact center con personale neo assunto è in grado di avanzare tariffe inferiori del 30% rispetto ad aziende che operano già sul mercato con personale assunto negli anni precedenti. Tale divergenza è determinata dal fatto che in un servizio di contact center il costo del lavoro rappresenta fino all'ottanta per cento del costo totale.

Questo fenomeno produce una pesante contrazione delle tariffe di mercato, che si sono allineate immediatamente ai nuovi valori offerti dalle aziende con lavoratori neo assunti, con pesanti ripercussioni in termini di perdita di commesse e cali dei volumi per le aziende strutturate.

A questo si aggiunge il mancato rispetto degli impegni assunti dai due Ministeri in termini di applicazione delle previsioni di cui all'art. 24 bis del Decreto Legge 22 giugno 2012 n. 83, convertito dalla Legge 134/2012, per disciplinare le delocalizzazioni all'estero delle attività di contact center, impegno non più assolto nonostante gli annunci rilasciati dal Governo nel mese di dicembre 2014, che ha determinato un notevole spostamento di attività verso Paesi a basso costo del lavoro e la totale disapplicazione delle previsioni di una Legge dello Stato.

In ripetute occasioni, peraltro, sia il Ministro del Lavoro sia il Ministro dello Sviluppo Economico avevano evidenziato la necessità di trovare soluzioni per garantire una corretta concorrenza nel settore ed evitare crisi sociali che ormai si ripetono con sempre maggiore frequenza.

Il tavolo interministeriale istituito a tal fine nel 2014 non è, però, mai stato convocato.

Il combinato disposto delle norme sopra richiamate e il mancato intervento annunciato hanno sviluppato nel settore un pericoloso fenomeno di sostituzione dell'occupazione, per la quale sono ormai oltre 10.000 ‐ la maggior parte collocati nelle aree meridionali del Paese ‐ i posti di lavoro che si stanno perdendo con un'estrema difficoltà economica per tutte le imprese strutturate che non sono più in grado di competere sul mercato.

Crisi, peraltro, ampiamente note ai Ministeri, coinvolti in tavoli di crisi spesso irrisolvibili a causa delle regole presenti.

In aggiunta a ciò, anche la qualità del servizio offerta ai clienti / cittadini ne risente sia in termini di mancati investimenti su innovazione e ricerca sia sul servizio offerto.

Il settore, infine, se opportunamente regolato e disciplinato, sarebbe in grado di offrire una crescita occupazionale importante andando a offrire una valida offerta di lavoro proprio a quelle fasce della popolazione che oggi sono attraversate da tassi di disoccupazione drammatici. Il tutto introducendo elementi di regolazione a costo zero per le casse dello Stato.

Per questi motivi, le scriventi Associazioni Imprenditoriali e Sindacali sono a chiedervi la convocazione di un tavolo di crisi urgentissimo per individuare e applicare immediatamente le soluzioni necessarie a evitare che la distorsione della concorrenza possa determinare la chiusura delle aziende e il licenziamento di migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Assocontact (Umberto COSTAMAGNA)

Segreterie Nazionali

Slc CGIL Fistel CISL Uilcom UIL

(Michele AZZOLA) (Vito VITALE) (Salvo UGLIAROLO)

 

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