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Mercoledì 15 aprile 2015 in tutta Italia il Turismo si fermerà.

Quasi un milione di lavoratori sono ancora senza contratto di lavoro: sono gli addetti alle mense, ai bar e i ristoranti, i lavoratori delle agenzie di viaggio, degli alberghi di Confindustria e dei tour operator, degli stabilimenti balneari e degli associati a Confesercenti.

In due anni e mezzo di trattative le controparti hanno sempre mirato ad un solo obiettivo: far pagare i costi della crisi unicamente alle lavoratrici e ai lavoratori, chiedendo loro di pagarsi di tasca propria il rinnovo, cedendo diritti e tutele quali ad esempio, gli scatti di anzianità, i permessi individuali, la malattia.

Tutto ciò si sta consumando nel silenzio delle Istituzioni e del Governo che, quando parlano di EXPO 2015 (a pochi giorni dall'avvio), non fanno altro che evidenziarne le straordinarie opportunità, salvo poi dimenticarsi che chi lavorerà nei padiglioni dell'Esposizione Universale, lo farà senza le tutele normative e salariali che solo un Contratto di Lavoro rinnovato può offrire.

Per queste ragioni, per riaprire i tavoli del negoziato, per sensibilizzare le istituzioni, per salvaguardare il reddito e la dignità di chi lavora e giungere finalmente al rinnovi dei contratti, Uiltucs UIL, Filcams CGIL e Fisascat CISL hanno deciso di proclamare uno sciopero nazionale del settore turismo per l'intera giornata del 15 Aprile 2015.

Per rendere visibile la protesta, sono state organizzate tre manifestazioni nazionali che si terranno a Milano, Roma e Taormina.

La Uiltucs di Alessandria, da sempre a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori del settore Turismo, dopo aver svolto assemblee informative in tutta la provincia,  parteciperà alla manifestazione che si terrà a Milano mercoledì 15 aprile con una folta delegazione alessandrina.

 

Maura Settimo

Segretaria territoriale UILTUCS ALESSANDRIA

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COMUNICATO UILTUCS ALESSANDRIA

A seguito degli omicidi avvenuti nella giornata di ieri, giovedì 9 aprile, all'interno del Tribunale di Milano, come Uiltucs Alessandria non possiamo non sollevare forti perplessità apprendendo i commenti che oggi leggiamo sui giornali, o ascoltiamo in radio e in televisione, in merito all'utilizzo e al ruolo delle guardie giurate nei settori strategici.

Riteniamo questa un'inutile e sterile polemica che fa comprendere quanto poco si conosca del settore della Vigilanza privata.  Il settore impiega lavoratori competenti, che svolgono quotidianamente un ruolo di supporto importante accanto alle Forze dell'Ordine, contribuendo alla sicurezza dei cittadini nei luoghi istituzionali e privati .

Il problema fa emergere una realtà che come sindacato denunciamo da sempre: gli appalti sono al massimo ribasso economico, i lavoratori sottopagati e non adeguatamente attrezzati di mezzi per lo svolgimento ottimale del lavoro, a discapito della sicurezza delle persone.

Come Uiltucs Alessandria abbiamo chiesto al nostro Prefetto più volte e per mesi un incontro, un momento di confronto per discutere di questi temi, e ad ogni nostro tentativo, anche a fronte di un elenco di problematiche chiaramente espresse nel dettaglio e condivise, non è mai seguito riscontro.

E' stato presentato da parte nostra al Prefetto di Alessandria un documento completo, scritto anche con la partecipazione attiva di delegati e rappresentanti sindacali del settore, ma il Prefetto per l'ennesima volta non ha voluto ascoltare nemmeno la voce dei lavoratori che vivono ogni giorno sulle strade e in città i reali problemi nello svolgimento del loro mestiere.

Dalla Prefettura nessuna risposta, né tantomeno possibilità di incontro.

Riteniamo dunque che l'atteggiamento e la posizione del Prefetto di Alessandria sia inaccettabile.

Proprio ad Alessandria si sono verificati episodi criminosi con guardie giurate coinvolte, che hanno messo a rischio la propria vita. E ora viene messa in discussione la loro professionalità e il ruolo che esercitano?

I lavoratori vivono in questo settore problematiche costanti, di cui Prefettura e Questura sono da parte nostra sempre state informate, nella speranza di una risoluzione condivisa per la sicurezza dei cittadini.

E ora le guardie giurate non possono essere il capro espiatorio di episodi di violenza inaccettabili come quelli avvenuti ieri all'interno del Tribunale di Milano.

Maura Settimo

Uiltucs Alessandria

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Venerdì, 03 Aprile 2015 10:28

Rinnovi CCNL Terziario e Credito

Rinnovato il contratto del commercio per tre milioni di lavoratori

Dichiarazione del Segretario Generale UilTuCS Brunetto Boco

Brunetto Boco, segretario generale UilTuCS: «Il giro di boa della crisi vede i sindacati del terziario, distribuzione e servizi pronti a raccogliere la sfida della ripresa. I lavoratori potranno contare su un incremento medio complessivo di oltre 1800 euro per il periodo di durata del nuovo contratto».

Nella tarda serata di ieri è stato sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del terziario, della distribuzione e dei servizi tra la Confcommercio e le Federazioni di categoria Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e UILTuCS.

Il rinnovo riguarda circa tre milioni di lavoratori dipendenti. Il contratto, che avrà decorrenza fino al 31 dicembre 2017, prevede un incremento salariale di 85 euro lordi a regime per il IV livello di inquadramento su 14 mensilità. La massa salariale incrementale per la durata di vigenza contrattuale è di 1811 euro, sempre per il IV livello di inquadramento.

Sul versante normativo sono state aggiornate le tematiche relative all'orario di lavoro e ai regimi di flessibilità, al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai contratti a tempo determinato, e alla classificazione, in particolare per il comparto delle aziende di informatica e telecomunicazioni.

Soddisfatto del risultato il segretario generale della UilTuCS, Brunetto Boco. «Si tratta di un traguardo difficile e complesso - osserva - che è stato raggiunto grazie alla determinazione del sindacato a utilizzare tutti i margini di manovra offerti dalla congiuntura per portare a casa il miglior beneficio possibile per i lavoratori».

«Il significato di questo rinnovo - aggiunge - va ben oltre il contingente. Dopo anni e anni di crisi e di recessione, pagati a caro prezzo dai lavoratori del terziario e del commercio, riusciamo finalmente a dare un segnale di inversione di tendenza. Il contratto non è più un miraggio, come accade purtroppo in tanti altri settori, ma una conquista tangibile, che non solo riconosce economicamente l'apporto delle donne e degli uomini di un ambito strategico dell'economia italiana, ma può dare utilmente e efficacemente impulso e forza alla ripresa del Paese».

«È con questo stesso spirito - conclude Boco - che ora ci apprestiamo a fare tutta la nostra parte, anche con lo sciopero proclamato per il 15 aprile, per chiudere nella maniera più proficua anche il contratto del turismo e, per questa via, mettere a punto le condizioni basilari per il rilancio di un comparto vitale per l'Italia».

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COMUNICATO  STAMPA

In data odierna la UILTUCS UIL, unitariamente con la FILCAMS CGIL,  proclama lo stato di agitazione con il blocco immediato degli straordinari per le lavoratrici e i lavoratori dell'appalto della impresa di pulizie operante presso il COMUNE di TORTONA a partire da oggi.

L'iniziativa si rende necessaria a causa del mancato pagamento degli stipendi dal mese di febbraio e delle mancate risposte in merito alla complessa situazione di subappalto con l'Azienda AGIDEST di Rovigo che ha a sua volta ha affidato il servizio alla TKV Cooperativa di Pesaro.

Riteniamo questo continuo conflitto tra AGIDEST e TKV insostenibile. A pagarne le spese, come sempre in queste situazioni, sono soltanto  i lavoratori che risultano essere il parafulmine di una situazione pregressa che ormai non è più accettabile!

Chiediamo pertanto che anche lo stesso Comune di Tortona, nella persona del Sindaco, prenda una netta posizione per la risoluzione dell'intera vicenda.

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Brunetto Boco, segretario generale UilTuCS: «Il giro di boa della crisi vede i sindacati del terziario, distribuzione e servizi pronti a raccogliere la sfida della ripresa. I lavoratori potranno contare su un incremento medio complessivo di oltre 1800 euro per il periodo di durata del nuovo contratto».Nella tarda serata di ieri è stato sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del terziario, della distribuzione e dei servizi tra la Confcommercio e le Federazioni di categoria Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e UILTuCS.Il rinnovo riguarda circa tre milioni di lavoratori dipendenti.

Il contratto, che avrà decorrenza fino al 31 dicembre 2017, prevede un incremento salariale di 85 euro lordi a regime per il IV livello di inquadramento su 14 mensilità. La massa salariale incrementale per la durata di vigenza contrattuale è di 1811 euro, sempre per il IV livello di inquadramento.

Sul versante normativo sono state aggiornate le tematiche relative all'orario di lavoro e ai regimi di flessibilità, al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai contratti a tempo determinato, e alla classificazione, in particolare per il comparto delle aziende di informatica e telecomunicazioni.

Soddisfatto del risultato il segretario generale della UilTuCS, Brunetto Boco. «Si tratta di un traguardo difficile e complesso - osserva - che è stato raggiunto grazie alla determinazione del sindacato a utilizzare tutti i margini di manovra offerti dalla congiuntura per portare a casa il miglior beneficio possibile per i lavoratori».«Il significato di questo rinnovo - aggiunge - va ben oltre il contingente. Dopo anni e anni di crisi e di recessione, pagati a caro prezzo dai lavoratori del terziario e del commercio, riusciamo finalmente a dare un segnale di inversione di tendenza. Il contratto non è più un miraggio, come accade purtroppo in tanti altri settori, ma una conquista tangibile, che non solo riconosce economicamente l'apporto delle donne e degli uomini di un ambito strategico dell'economia italiana, ma può dare utilmente e efficacemente impulso e forza alla ripresa del Paese».

«È con questo stesso spirito - conclude Boco - che ora ci apprestiamo a fare tutta la nostra parte, anche con lo sciopero proclamato per il 15 aprile, per chiudere nella maniera più proficua anche il contratto del turismo e, per questa via, mettere a punto le condizioni basilari per il rilancio di un comparto vitale per l'Italia».

 

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Sabato, 28 Marzo 2015 10:21

15 aprile: il Turismo si ferma

In allegato la locandina dello sciopero unitario dei lavoratori nel settore del turismo.

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In data 5 marzo è ripreso il confronto con Esselunga avente come oggetto la regolamentazione del lavoro domenicale.In apertura l'azienda ha fornito alcuni aggiornamenti e presentato i dati che erano stati richiesti dalle OO.SS. durante l'incontro del 22 dicembre 2014.

Se si tiene conto che i "sempre aperti" coincidono in larga parte con i negozi grandi e che quelli attualmente chiusi, essendo tra i più datati, verranno ristrutturati e ampliati, si evince come la politica commerciale di Esselunga sia volta a investire sempre più sulle aperture domenicali, confortata da importanti riscontri di vendite e da un quadro normativo favorevole che non pare destinato in tempi brevi a mutare.Prendendo come campione di riferimento i 78 negozi aperti per tutta la giornata e tutte le domeniche, 18 domeniche in media (sempre escludendo il periodo natalizio) vengono lavorate dal personale full time.

Non mancano però importanti differenziazioni: il 23% presta servizio due domeniche al mese; il 40% da una a due domeniche al mese e il 37% meno di una domenica al mese. I capi reparto e gli allievi capi reparto ne lavorano in media tre su quattro.A queste sperequazioni (che ovviamente cambiano da negozio a negozio) l'azienda ha fatto fronte sino ad ora con il reperimento di volontari da altre unità operative, oltre che con l'apporto degli addetti contrattualmente obbligati.A tendere, questa modalità di gestione delle problematiche legate alla garanzia di presidio rischiano di non bastare.

Da qui l'intenzione di perseguire una intesa quadro nazionale che continui a prevedere come criterio prioritario la volontarietà, ma che offra anche, in caso di necessità una garanzia di presidio pari a: 24 domeniche su 44 lavorabili per casse e DroGem, e 31 su 44 per i reparti non a libero servizio.La richiesta aziendale è parsa subito estremamente alta, le OO.SS. hanno unitariamente avanzato proposte nell'ottica di continuare un negoziato delicato e complesso ma divenuto nel contempo irrimandabile, indipendentemente dal fatto che conduca o meno a soluzioni condivise.

L'eventuale accordo dovrà avere carattere sperimentale per poter monitorarne gli effetti sull'occupazione. Sarà opportuno ragionare di tutta l'organizzazione del lavoro riferita ai turni e agli orari ricercando soluzioni innovative e compensazioni quali doppio riposo e week end liberi, che vedano la RSU/RSA e le OO.SS. Territoriali esercitare a livello decentrato un ruolo attivo di interlocuzione e proposta.

Ripartizione equa dei carichi di lavoro, programmazione su più mesi, possibilità per i lavoratori part time e full time (con lavoro domenicale inserito nel contratto individuale) di avere anche loro qualche domenica libera, sistemi di autogestione degli orari, sono state le ulteriori richieste e i temi che abbiamo avanzato e posto sul tavolo, senza tralasciare gli aspetti economici.Infatti le OO.SS. hanno rivendicato un miglioramento della scaletta delle maggiorazioni attualmente in vigore, che per i lavoratori obbligati si possa aprire una discussione sulla applicazione della scaletta medesima, la possibilità di introdurre un premio di risultato legato alla effettiva prestazione.

Esselunga ha espresso forti perplessità sulla possibilità di aumentare ulteriormente il costo del lavoro (il CIA costa complessivamente 90 ml di euro l'anno), in un contesto generale dove la crisi dei consumi sta spingendo le imprese a comprimerlo, ed ha proposto di rivedere l'attuale sistema di pagamento delle maggiorazioni superando il 130% per le domeniche di Natale, creando cioè una nuova scaletta a costi complessivi invariati.Maggiori aperture (ancora da esplorare nel dettaglio) sono state offerte sul fronte normativo, anche se sul numero delle domeniche potenzialmente obbligabili l'azienda è rimasta ferma sulla sua posizione iniziale.

Si è condiviso quindi di aprire una fase di ascolto e di riflessione che riguarderà sia le organizzazioni sindacali che l'impresa, con l'intento comune di verificare l'esistenza di mediazioni che ci permettano di superare le criticità e le distanze registrate in data odierna.

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Si è svolto presso la sede della Confcommercio Roma e Lazio l'incontro sindacale con il Gruppo Essere Benessere (EB SRL e EB Holding), nella giornata del 27 febbraio 2015.I rappresentanti dell'Azienda hanno ripercorso la situazione delle offerte di acquisizione di EB srl, ribadendo l'esistenza di una trattativa in fase conclusiva per l'acquisizione dei corner della GDO.

A fronte di ciò, l'azienda ha chiesto al Tribunale una proroga del termine di presentazione del piano aziendale di ulteriori 60 giorni. La data definitiva diventerebbe, in questo caso, il 6 maggio 2015.Inoltre, l'azienda ha informato la delegazione sindacale che il Consiglio di Amministrazione del Gruppo ha deliberato e successivamente comunicato al Tribunale che il concordato originariamente chiesto "in continuità" diventa "liquidatorio".

I rappresentanti dell'azienda hanno comunicato alla delegazione sindacale dell'esistenza di altre due espressioni di interesse da parte di un non ben definito soggetto industriale nel primo caso e di un gruppo "retail" nel secondo, che sarebbero interessati ad acquisire un perimetro più ampio o complementare a quello che interessa la prima trattativa.

Tali offerte, però, non sono ancora pervenute ufficialmente al Commissario nominato dal Tribunale.Nessuna notizia confortante è stata data per quanto riguarda i rifornimenti della merce sia sugli scaffali di E.B. Srl sia sugli scaffali dei punti vendita di E.B. Holding.Infine, le OO.SS. sono state informate che nei prossimi giorni il Gruppo potrebbe valutare la possibilità di cessare le attività di E.B. Holding. Nessuna altra prospettiva positiva se non quella legata all'esito positivo della ripresa di EB SRL è stata fornita per questa parte del Gruppo.La delegazione sindacale ha espresso con determinazione forte preoccupazione e rappresentato il profondo disagio che stanno vivendo i lavoratori di EB srl e EB Holding e altre imprese del gruppo, che oltre a non avere i salari a loro dovuti, devono subire una assoluta aleatorietà delle prospettive dell'azienda nella quale lavorano.

Peraltro ancora più grave sembra l'atteggiamento aziendale che da un lato non rispetta i normali periodi di paga e dall'altro contrasta le dimissioni per giusta causa, creando un ulteriore danno ai lavoratori che decidono di abbandonare tale precaria e disagiata occupazione.A tale proposito, abbiamo chiesto all'azienda di desistere immediatamente da tale comportamento.

Per quanto riguarda i salari, di fronte alla notizia che in questa settimana arriverà per i lavoratori (con prelievo diretto e autorizzato dalla cassa) una cifra fissa di € 800 pro capite, la delegazione sindacale ha chiesto con forza che anche ai lavoratori di E.B. Holding sia possibile nello stesso periodo ricevere una cifra fissa a copertura parziale degli stipendi non pagati. L'azienda si è impegnata in tale senso, assicurando di dare alle Segreterie Nazionali immediata notizia scritta non appena si creeranno le condizioni economiche utili.Le Segreterie nazionali a fronte di tale situazione hanno chiesto di rivedere l'azienda prossimamente con la presenza del Commissario così da assicurarsi delle intenzioni reali di tutti i soggetti, Tribunale compreso, coinvolti nella difficile situazione del Gruppo Essere Benessere.

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Venerdì, 06 Febbraio 2015 17:42

UILTuCS: tabella paga minima del settore domestico

Si allega la tabella paga minima del settore domestico sottoscritta oggi al Ministero del Lavoro ed in vigore dall' 1/1/2015.

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Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato la circolare n. 30 del 11 dicembre 2014, con la quale informa che nelle ipotesi eccezionali in cui non si riesca a stipulare l'accordo in sede istituzionale – requisito per la CIG in deroga – prima dell'inizio delle riduzioni dell'orario di lavoro o delle sospensioni, l'azienda può comunque procedere alle suddette riduzioni o sospensioni, purché sia stata presentata la richiesta di convocazione al Ministero del Lavoro e sia intervenuto l'accordo in sede sindacale, da recepirsi successivamente in sede ministeriale, previa verifica della disponibilità delle risorse finanziarie.
Il Ministero ritiene, altresì, che l'accordo in sede ministeriale debba riportare i motivi eccezionali che ne giustificano la stipula successiva alle riduzioni dell'orario di lavoro o alle sospensioni.
Resta fermo che il recepimento dell'accordo sindacale in sede ministeriale dovrà essere effettuato in tempo utile a consentire all'azienda il rispetto dei termini di presentazione dell'istanza entro 20 giorni dall'inizio delle sospensioni (ai sensi dell'articolo 2, co. 7, del Decreto Interministeriale n. 83473 del 1° agosto 2014).

Scarica la circolare in allegato.

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