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C'è un settore che occupa oltre 600.000 lavoratori su territorio nazionale e che ad oggi vanta il triste primato di una paga base tra le più basse del panorama del mondo del lavoro. Questo settore è quello delle pulizie e multiservizi, e proprio negli ultimi e difficilissimi mesi di pandemia e lockdown è stato riscoperto da tutti come essenziale e indispensabile per garantire la salute e la sicurezza sui posti di lavoro. Questi addetti lavorano non solo nelle corsie degli ospedali, nella sanificazione delle sale operatorie, ma anche nelle aziende pubbliche e private per il mantenimento di un ambiente pulito e salubre per tutti i lavoratori.

Il 7 ottobre scorso un numero elevatissimo di delegate e delegati di questo comparto, ben 1500, si sono confrontati online durante una grande riunione sindacale per avviare una mobilitazione nazionale che mercoledì 21 ottobre farà tappa anche ad Alessandria contemporaneamente ad altre città italiane compresa Roma.

E' previsto, salvo modifiche legate al nuovo decreto, un presidio davanti alla Prefettura per le 10 di mercoledì 21 e a seguire i sindacati di categoria Filcams, Fisascat, Uil Trasporti e Uiltucs hanno chiesto un incontro in Prefettura per esporre la problematica di un intero comprato produttivo in attesa di un rinnovo contrattuale, di un adeguato riconoscimento della professionalità acquisita e di un aumento contrattuale urgente più che mai in questo periodo.

"Anche nei giorni di maggiore paura e confusione dovuta alla pandemia arrivata così improvvisamente, io e i miei colleghi non ci siamo mai tirati indietro per garantire un ambiente sanificato e sicuro, nonostante avessimo paura del contagio e il materiale a disposizione non è stato da subito adeguato". Così parla Nando, da 15 anni addetto alle pulizie in una delle maggiori aziende gommaplastica della provincia e delegato UIL.

"L'ospedale, fino a quel momento il mio consueto luogo di lavoro, nell'arco di pochi giorni si è riempito di nuovi e gravi pazienti affetti da sintomi Coronavirus e noi abbiamo dovuto rimboccarci le maniche, mettere da parte la paura e continuare a prestare servizio, per tutto il turno e oltre, indossando nuove ingombranti protezioni che rendevano il lavoro più faticoso, nella consapevolezza che fosse la cosa giusta e indispensabile da fare". Questo il ricordo del terribile marzo raccontato da Daniela, addetta pulizie all'ospedale civile di Alessandria e delegata Filcams CGIL.

Infine Domenica, delegata Fisascat CISL, ricorda come da sette anni e mezzo il contratto sia fermo: "Non vogliamo più essere invisibili, ma rivalutati per il lavoro che svolgiamo, in tutte le condizioni possibili, come ampiamente dimostrato".

Per i sindacati l'atteggiamento tenuto dalle parti datoriali non è più sostenibile, basta al rinvio dei tavoli di incontro già calendarizzati.
Serve ora coerenza e un cambio di passo che porti, nel più breve tempo possibile, a risultati concreti. Chiediamo un significativo aumento salariale, un rafforzamento delle tutele normative in situazioni di cambio di appalto oltre all' ampliamento delle misure in ambito salute e sicurezza. Solo il rinnovo del contratto nazionale sarà il dovuto riconoscimento della professionalità e dedizione dimostrata dai lavoratori del settore che non si sono fermati nemmeno nelle fasi più critiche e concitate del lockdown.

Filcams CGIL – Fisascat CISL – UilTucs UIL – UIL Trasporti Alessandria

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A partire da lunedì 7 settembre fino al 31 dicembre 2020 i lavoratori impiegati nel terziario e nel turismo, settori particolarmente colpiti dall'emergenza Covid–19, possono richiedere un sostegno economico.

L'importo del bonus per i lavoratori è di 300 euro una tantum.

La UILTUCS di Alessandria è a disposizione di tutti gli iscritti al numero fisso 0131/287737 per la compilazione, la verifica e la spedizione delle domande.

Chi può richiedere il contributo economico EMERGENZA COVID – 19?

Possono compilare e inoltrare la domanda di richiesta bonus i lavoratori dei settori citati (le cui aziende applicano i contratti sottoscritti da UILTUCS - FILCAMS e FISASCAT con Confcommercio, Federalberghi, Faia e Fipe) che hanno accusato gravi conseguenze a seguito dell'emergenza sanitaria e che hanno usufruito di Assegno ordinario riconosciuto dal Fondo di Integrazione Salariale (FIS), della CIGO o CIG in Deroga connesse all'emergenza Covid -19 (periodo 23 febbraio – 31 dicembre 2020), di aver avuto esigenze di conciliazione vita privata-lavoro con richiesta di congedi parentali/sostegno alla genitorialità.

Richiedere il bonus è molto semplice, basta allegare alla comunicazione:

1) copia del documento d'identità in corso di validità

2) busta paga risalente al periodo di cassintegrazione/FIS

3) compilare la domanda in allegato, scegliendo solo il modulo del settore di riferimento (Turismo o Commercio) inviando tutto ai recapiti dell'ente bilaterale di Alessandria con queste modalità:

-        via fax al numero unico degli Enti Bilaterali 0131 41387

-        via PEC all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per i lavoratori dei turismo (La pec del mittente dovrà essere corrispondente al nome del richiedente altrimenti l'invio deve avvenire tramite le organizzazioni sindacali di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UilTucs-Uil che invieranno la PEC per conto del richiedente) o via PEC all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per i lavoratori del commercio

-         Via e-mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (La mail del mittente dovrà essere corrispondente al nome del richiedente).

L'oggetto della mail deve essere: Richiesta contributi straordinari per emergenza COVID -19 - LAVORATORI

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Filcams CGIL , FISASCAT CISL, UILTUCS UIL si dichiarano profondamente preoccupate per le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori degli Appalti Scolastici, settore in prevalenza femminile , con molte lavoratrici monoreddito, che non hanno scelto il part time ma lo hanno subito.

Queste lavoratrici e lavoratori hanno terminato la copertura degli ammortizzatori, in molti e molte sono senza reddito per responsabilità delle imprese che non hanno anticipato l'Assegno Ordinario e per il grave ritardo nella liquidazione dell'indennità da parte dell'INPS.

Inoltre, come ogni anno, lavoratrici e lavoratori vedranno sospesi i loro contratti a giugno, con la fine dell'anno scolastico, rimanendo per questi mesi senza retribuzione, senza ammortizzatori e senza possibilità di ricercare una nuova temporanea occupazione preclusa dagli effetti della crisi in atto. Senza una prospettiva certa rispetto ai tempi e alle modalità di ripresa dei servizi per l'anno scolastico 2020/2021.

Le organizzazioni sindacali chiedono a gran voce la ripresa a settembre dell'attività scolastica per l'anno 2020-2021 per tutto il personale diretto e indiretto della scuola. Servono interventi concreti non solo in termini di proroga degli ammortizzatori sociali per i lavoratori ma interventi complessivi per un settore altamente a rischio, la cui crisi potrebbe compromettere tutto il il sistema scolastico.

Mercoledì 24 Giugno Filcams CGIL , Fisascat CISL, Uiltucs UIL di Alessandria aderiranno alla GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE a sostegno delle lavoratrici e lavoratori degli Appalti Scolastici, con un presidio in Piazza della Libertà dalle ore 10.00

NON C'È TEMPO DA PERDERE SERVONO CERTEZZE OGGI, PER IL LAVORO E PER IL FUTURO

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Durante l'incontro di ieri tra direzione di Terme di Acqui, Confindustria e Sindacati sono emerse tutte le problematiche relative alla situazione del comparto termale e turistico.

La direzione ha confermano che in tutta Italia gli impianti termali sono e restano ancora chiusi fino a nuove disposizioni, ribadendo che ad oggi, non si può prevedere un'apertura prima della fine dell'estate, inizio autunno.

Dal punto di vista occupazionale i dipendenti già nella fase 1 a casa e posti in Cassa Integrazione (FIS Fondo integrazione salariale) sono ancora in attesa di ricevere il pagamento da parte dell'INPS. La situazione è chiaramente molto preoccupante e questi ritardi creano grandissimi disagi alle famiglie.  Oggi siamo in attesa del nuovo decreto, che dovrebbe arrivare tra poche ore, per rinnovare l'ammortizzatore sociale per tutto il periodo in cui sarà possibile. Al momento questo è l'unico strumento per mantenere vivo il legame tra azienda e dipendenti in attesa di una ripresa delle attività.

Per quanto riguarda i lavoratori stagionali le misure messe in campo dal Governo prevedono un bonus che però non può essere l'unica soluzione e in questo senso ci siamo fatti carico di portare ai diversi tavoli le richieste di attenzione per un intero comparto che al momento fatica a vedere il proprio futuro.

Maura Settimo, Segretario UILTUCS Alessandria: "La richiesta di incontro che si è svolto ieri era stata estesa, come altre volte in precedenza, all'Amministrazione comunale ma nè il Sindaco nè un suo delegato hanno partecipato all'incontro. Questo non è sicuramente un segnale positivo e ci auguriamo che il percorso che stiamo condividendo con l'azienda possa essere intrapreso attivamente anche con l'Amministrazione in quanto il futuro delle Terme coincide con la ripresa turistica ed economica dell'intera città e dei suoi abitanti. A questo seguiranno altri incontri di aggiornamento sul futuro del comparto".

Il mondo termale, lo ricordiamo, rientra nell'ambito del settore turistico che ancora oggi è in bilico e attende indicazioni precise su come e quando poter ripartire in sicurezza, senza perdere la stagione estiva. Le terme, come sappiamo, sono frequentate tradizionalmente da un target over 60, quindi è giusto essere cauti e comprendere bene cosa sarà possibile riaprire e come, sempre nel rispetto delle norme e della sicurezza.

"La piscina monumentale di Acqui con i suoi 4500 mq - continua Maura Settimo - resta la più grande del nostro Paese quindi un patrimonio importante e da rivalutare e rappresenta simbolicamente un po' tutti gli impianti d'Italia. La mancata apertura sarebbe un grave danno per la città e per i lavoratori stagionali."

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A pochi giorni da Pasqua soffermiamoci a pensare a chi non ha mai smesso di lavorare per garantirci l'approvvigionamento di cibo. Per questa ragione la UILTuCS Uil di Alessandria, insieme alle altre sigle sindacali, ha inviato una lettera al Presidente della Provincia per chiedere che su tutto il territorio vengano emanate ordinanze che prevedano la chiusura dei punti vendita delle attività commerciali per le giornate di domenica 12 aprile e lunedì 13 aprile 2020 in occasione di Pasqua e Pasquetta.

Riteniamo che tale richiesta abbia come primo obiettivo quello di dare un segnale tangibile di vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori del settore che ormai da oltre un mese e mezzo sono in prima linea,  nonostante le precarie condizioni di sicurezza che hanno caratterizzato soprattutto la prima fase dell'emergenza. La chiusura per due giornate sarebbe anche un modo per consentire ai lavoratori il meritato recupero psicofisico, dopo un  prolungato periodo di forte stress.

Inoltre, aspetto molto importante, la chiusura delle attività commerciali renderebbe più semplice  il controllo degli spostamenti da parte delle Forze dell'Ordine sul territorio e avrebbe come ulteriore obiettivo quello di evitare assembramenti di persone nei prossimi giorni di festa.

Crediamo sia importante tenere in considerazione questa nostra richiesta che sicuramente non va a limitare la possibilità per i cittadini di rifornirsi di generi alimentari, visto che le attività restano aperte tutti gli altri giorni, prima e dopo le festività pasquali.

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Con l'avvicinarsi delle festività come Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1° maggio, ricordiamo che nelle giornate festive non esiste lìobbligo al lavoro.

La scelta di alcune aziende del Commercio di aprire al pubblico anche nelle giornate festive, rappresenta "una inconcepibile insensibilità e mancanza di rispetto" verso i propri dipendenti, che in questo periodo di emergenza stanno dimostrando alto spirito di servizio verso la collettività garantendo gli acquisti essenziali e comunque tutti gli alimentari. Nemmeno nelle giornate festive sarebbe permesso ai lavoratori del commercio di stare a casa con le loro famiglie? E invece sì.

La UILTuCS UIL del Piemonte invita le Lavoratrici e i Lavoratori del commercio a stare a casa nelle giornate festive.

Sulla base delle norme contrattuali e di legge vigenti e per giurisprudenza consolidata, le lavoratrici e i lavoratori possono rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative nelle festività, senza che così facendo trasgrediscano obblighi e incorrano in sanzioni.

Gotetevi le festività.

La UILTuCS UIL non smetterà di richiedere alla REGIONE PIEMONTE ed al Suo Presidente On. Alberto CIRIO una regolamentazione degli orari di apertura dei negozi con il restringimento dei nastri orari giornalieri e la chiusura domenicale. Tutto ciò nell'interesse sia dei lavoratori del commercio sia dei cittadini, attualmente disorientati da orari di apertura disomogenei tra le varie aziende ed i vari negozi e tipologie commerciali. Inoltre tale provvedimento risulterebbe anche molto utile al contenimento delle occasioni di contagio.

 

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I recapiti dei punti di ascolto settore commercio, Turismo, vigilanza situazione Covid- 19

Come UilTucs vogliamo informare le lavoratrici e i lavoratori dei settori Commercio, Turismo, Vigilanza, Farmacie e Servizi pulizie e mense che la UILTuCS di Alessandria funge da punto di ascolto per recepire le segnalazioni da parte di RLS e/o RSA-RSU o anche direttamente dal personale sulle mancanze da parte delle aziende in merito a:

-        Sicurezza carente rispetto a quanto prescritto dalla normativa;

-        carenze sul rispetto delle procedure di sanificazione dei locali;

-        difformità nei comportamenti previsti in caso di malaugurato riscontro di positività al COVID-19

Maura Settimo, Segretaria UILTuCS Alessandria: "Questo servizio nasce al fine di fornire assistenza sia per la denuncia delle inadempienze alle Autorità preposte, sia per gestire l'astensione dal lavoro che dovrà essere in tal caso retribuita dall'azienda fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

La posizione della UILTuCS tiene conto del necessario servizio alla collettività che, in questa particolare fase di emergenza legata al diffondersi del Coronavirus, i numerosi lavoratori delle categorie citate sono chiamati e tenuti a fornire e di cui sentono pienamente la responsabilità".

Lo spirito di servizio dei lavoratori non può prescindere dal diritto dovere delle lavoratrici e dei lavoratori di svolgere le mansioni in sicurezza per tutelare la propria salute, quella delle loro famiglie e non ultima quella dei clienti con i quali entrano costantemente in contatto.

Le sedi territoriali, tra cui quella di Alessandria, sono diventate punti di ascolto.

I recapiti a seguire:

Settimo Maura tel. 335.6865281

Trupia Rosario tel. 338.7170065

Francesco Rosati  tel. 335.5961132

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Ancora scarsi, in alcune realtà del tutto assenti, i dispositivi di sicurezza sul luogo di lavoro a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici: vengono disattese in molti casi le disposizioni del Governo, in merito al contenimento del contagio da Covid-19.

Sono queste le segnalazioni di ricevono le nostre organizzazioni territoriali dai lavoratori e da Rsa/Rsu. Per questo la Uiltucs, per voce del suo segretario generale Brunetto Boco, "denuncia carenze nella distribuzione dei dispositivi di protezione individuale" e il fatto che "a volte questi risultano inadeguati".

"Capita – si legge nel testo di un comunicato diffuso poco fa alle lavoratrici e ai lavoratori – anche non di rado che non siano rispettate le distanze di sicurezza tra i dipendenti e tra questi e gli utenti.

Siamo tutti consapevoli che stiamo affrontando una situazione nuova e con altissime criticità, quindi nulla può giustificare la messa a rischio della salute delle lavoratrici, dei lavoratori e degli utenti e quindi dei cittadini tutti, a causa di superficialità o per disinvolta ricerca di performance economiche da parte delle aziende.

Pertanto, laddove manchino le condizioni di sicurezza previste dalla normativa ordinaria e straordinaria sopra richiamata, nonché dalle disposizioni dell'autorità sanitaria, le nostre organizzazioni Territoriali e/o Rls e/o Rsa-Rsu ed in loro assenza direttamente le lavoratrici e i lavoratori, hanno il diritto e il dovere di segnalarlo alle Autorità ed ai preposti aziendali, e di astenersi dal lavoro".

Questa decisione fino a quando il datore di lavoro, a cui rimane l'obbligo di retribuire i propri dipendenti durante tale periodo di astensione, non realizzi le necessarie condizioni di sicurezza".

Il rifiuto della prestazione lavorativa ed il diritto comunque alla retribuzione, trova fondamento giuridico nell'art. 32 co. 1, Costituzione, che prevede il diritto alla salute quale "fondamentale diritto dell'individuo», nonché un «interesse della collettività" nonché in varie pronunce della Cassazione.

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Egregio Presidente,
l'emergenza aperta nel nostro paese dal diffondersi del contagio da COVID19 richiama tutti ad una responsabilità comune e ad uno straordinario impegno alla tutela della salute pubblica e allo stesso tempo alla protezione delle lavoratrici, dei lavoratori e delle imprese.
Gli operatori impegnati nelle attività commerciali della piccola, media e grande distribuzione, al pari di tutti coloro che oggi sono in prima linea per garantire diritti
essenziali e servizi di pubblica utilità, chiedono tutela e sicurezza sanitaria.
Il tema quindi delle aperture degli esercizi commerciali assume grande rilevanza per una generale tutela delle nostre comunità e del lavoro.
Giungono in queste ore spontanee adesioni di grandi gruppi di distribuzione alla nostra richiesta di contenere gli orari di apertura degli esercizi, sia infrasettimanali che
domenicali. Si sta quindi determinando un quadro di restrizioni maggiori di quelle previste dall'attuale
DPCM, che, seppur nella direzione da noi auspicata, rischia di avere un esito disomogeneo nei comportamenti e confusione nel settore.
Una situazione che, oltre a creare uno svantaggio per le imprese più virtuose che tutelano i propri dipendenti, potrebbe sfociare in un sovraffollamento nei punti vendita che invece
rimarranno aperti, con evidenti problemi legati al rischio di contagio. Le scriventi pertanto, pur auspicando decisioni in merito dal Governo centrale in risposta a pari sollecitazioni avanzate dalle Organizzazioni Sindacali Nazionali, ritengono comunque necessaria una tempestiva regolamentazione omogenea del settore da parte del Governo
Regionale, affinché la cittadinanza non sia disorientata ed abbia una univoca indicazione, che preveda la riduzione dell'orario di apertura giornaliera e la chiusura totale nelle domeniche degli esercizi commerciali ai quali la normativa consente l'apertura, compresi quelli della distribuzione alimentare.
Si attende un sollecito riscontro, in quanto non sono da escludersi astensioni dal lavoro già dalla prossima domenica, decise dai lavoratori dei punti vendita, finalizzate ad ottenere una tutela che non può essere demandata all'iniziativa della singola impresa.


Distinti saluti
I Segretari Generali:
FILCAMS/CGIL FISASCAT/CISL UILTuCS/UIL
Fabio Favola Cristiano Montagnini Giannantonio Pezzetta

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UILTUCS e FILCAMS Alessandria dichiarano riaperto lo stato di agitazione dopo gli incontri avvenuti con l'azienda Artana Alimentare. Gli incontri, avvenuti il 4 ottobre scorso e poi nella giornata di ieri, hanno avuto esito negativo. Per tali ragioni abbiamo avviato la procedura per riconvocare l'incontro tra le parti in Prefettura.

Maura Settimo, Segretario UILTUCS Alessandria: "Abbiamo avuto modo di riscontrare gravi carenze sul fronte sicurezza sul lavoro. Nello specifico nei locali del centro cottura mancano estintori, adeguata segnaletica per le vie di fuga in caso di emergenza, spazi angusti e poco agibili, parte dell'attrezzatura per la cottura e la preparazione dei cibi non funzionanete e ancora l'assenza di porte con maniglione antipanico, la presenza di un solo bagno e l'abitudine di stoccare il materiale nel piazzale. Per noi è chiaro che debbano dessere informati di tali carenze gli organi competenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Inoltre, ancora una volta, ribadiamo il regolare e sistematico ritardo nel versamento degli stipendi ai dipendenti".
Per tutte queste ragioni oggettive è quindi stato inevitabile riaprire lo stato di agitazione.

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