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Venerdì, 21 Febbraio 2025 10:09

Necessari interventi immediati per evitare il collasso del sistema sanitario nazionale

A cinque anni dalla pandemia, il SSN continua a vivere una crisi profonda, negando ai cittadini il loro diritto fondamentale alla salute. Nel 2024, la spesa sanitaria italiana è scesa al 6,2% del PIL, una delle percentuali più basse d’Europa e nettamente inferiore alla media OCSE. Con soli 136 miliardi di euro stanziati per il Fondo Sanitario Nazionale, risulta impossibile garantire cure adeguate. Di conseguenza, cresce il ricorso alla sanità privata, con le famiglie italiane che spendono annualmente ben 42 miliardi di euro di tasca propria.
Alla Missione 6 del PNRR, dedicata alla Salute, sono stati assegnati solo 15,63 miliardi di euro, meno del 10% dell’intero piano. Gran parte di queste risorse è stata ridotta o, peggio, inutilizzata, con gravi ripercussioni su progetti fondamentali come le Case della Comunità e la digitalizzazione del sistema sanitario.
 
Anche la situazione di medici e infermieri rimane critica. Celebrati come eroi nel 2020, oggi sono ancora sottopagati e costretti a lavorare in condizioni insostenibili. Negli ultimi tre anni, 30.000 infermieri e 15.000 medici hanno abbandonato il servizio pubblico, aggravando ulteriormente il carico di lavoro per chi è rimasto. Nonostante questo esodo, il governo ha stanziato appena 2 miliardi di euro per il rinnovo contrattuale dei dipendenti sanitari, una cifra del tutto insufficiente per colmare il divario del 30% rispetto agli stipendi europei e fermare la fuga verso l’estero o il settore privato.
Inoltre, la carenza di un’efficace medicina territoriale rende il sistema sanitario sempre più fragile, lasciando ampie fasce della popolazione prive di accesso adeguato alle cure.

È urgente un piano straordinario di assunzioni, un significativo aumento delle retribuzioni del personale sanitario e nuovi investimenti strutturali per ridurre le liste d’attesa, che in molte strutture superano i 12 mesi. Senza interventi immediati, il rischio è il collasso del SSN, con conseguenze drammatiche soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione. La salute non può più aspettare: il governo deve agire subito.
Queste le dichiarazioni di Santo Biondo, Segretario Confederale UIL
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