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Dopo lo sblocco dei licenziamenti voluto dal governo Draghi e dalla Confindustria nei giorni  scorsi alcune aziende e multinazionali (Gkn, Whirlpool, Gianetti Ruote e altre ancora) hanno  avviato le procedure per il licenziamento di centinaia e centinaia di lavoratori.  

Si tratta di decisioni inaccettabili, che colpiscono l’insieme del mondo del lavoro, che  vanno contrastate con fermezza da tutti i metalmeccanici per difendere l’occupazione, il  reddito dei lavoratori, impedire la riduzione della capacità industriale del paese, evitare che  altre aziende seguano questi negativi esempi e rivendicare allo stesso tempo investimenti e  politiche industriali in tutto il territorio nazionale. 

Le ingenti risorse pubbliche messe a disposizione dalla comunità europea sul PNRR vanno  utilizzate per innovare il sistema produttivo del Paese, realizzare la transizione ecologica e  digitale, dare soluzioni alle tante crisi aperte, creare nuova e stabile occupazione. Per fare  questo, per accompagnare questo processo, occorre riformare gli ammortizzatori sociali,  renderli universali, ma anche vincolare le ingenti risorse pubbliche destinate alle imprese a  precisi vincoli sociali a partire dalla difesa dell’occupazione, al superamento della  precarietà lavorativa, alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro. 

Per tutte queste ragioni occorre mobilitarsi e chiedere al Governo di intervenire presso la Confindustria per bloccare i licenziamenti, rispettare l’avviso comune sull’utilizzo degli  ammortizzatori sociali sottoscritto con Cgil Cisl e Uil, dare soluzioni alle crisi aperte, aprire con il sindacato tavoli di confronto nei principali settori industriali a partire dall’automotive,  dalla siderurgia, dall’elettrodomestico. 

SCIOPERIAMO TUTTE E TUTTI PER :

∙ DIRE NO AI LICENZIAMENTI 

RIFORMARE GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI E DIFENDERE L’OCCUPAZIONE 

∙ DARE FINALMENTE SOLUZIONI CONCRETE E POSITIVE ALLE CRISI AZIENDALI APERTE 

∙ VINCOLARE GLI INVESTIMENTI DEL PNRR AD UNA OCCUPAZIONE STABILE E AD UN LAVORO IN  SALUTE E SICUREZZA 

∙ IMPEDIRE ALLE MULTINAZIONALI E AI FONDI DI INVESTIMENTO DI SPECULARE E DISTRUGGERE L’INDUSTRIA E IL LAVORO 

Le due ore di sciopero vanno effettuate con assemblee in tutti i luoghi di lavoro a partire da lunedì 19 luglio prossimo e fino a fine mese. 

 

FIM FIOM UILM Nazionali

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FIM-CISL FIOM-CGIL e UILM UIL di Alessandria in una gestione unitaria dell'emergenza Codiv19 hanno avviato un metodo di consultazioni on line sulle richieste di avvio delle procedure di Cassa integrazione ordinaria che hanno interessato oltre 7500 lavoratori Metalmeccanici della provincia di Alessandria, oltre a quelle relative alla Cassa In deroga ed al Fondo di Integrazione Salariale per il settore Artigiano. Diverse aziende del comparto non hanno mai chiuso in quanto i loro codice Ateco rientravo nel Decreto Ministeriale mentre una decina di realtà produttive hanno presentato l'autocertificazione al Prefetto di Alessandria per ottenere la deroga. Tutto ciò comporta che una parte del settore, ad esempio quello Orafo di Valenza è ad oggi fermo e non sta producendo, mentre altre realtà lavorano anche se non a pieno organico in quanto collegate al settore Alimentare o Medicale.

I Sindacati dei metalmeccanici hanno chiesto nella consultazioni sindacali delle CIGO l'erogazione dell'anticipo a carico dell'azienda e la rotazione delle maestranze in presenza di fungibilità professionale in prospettiva di una ripartenza o nelle aziende dove l'attività è proseguita a ranghi ridotti, ma non tutte le aziende hanno dato disponibilità, pertanto dove il pagamento avverrà direttamente dall'INPS i lavoratori potranno chiedere l'anticipo nelle banche che hanno aderito all'accordo sottoscritto a livello nazionale da Cgill Cisl e Uil o attendere il pagamento diretto da parte dell'Inps.

Sempre più pressanti sono da parte delle aziende, comprese le realtà metalmeccaniche, le richieste di riprendere la produzione, nonostante Alessandria sia la provincia più colpita dal virus sia purtroppo come morti sia come contagiati.
FIM FIOM e UILM stanno coordinando le Rsu e gli Rls nei luoghi di lavoro affinchè vengano costituiti i Comitati per l'applicazione del protocollo sanitario sottoscritto a livello nazionale che hanno il compito di vigilare e controllare che in tutti gli stabilimenti vengano distribuiti i dispositivi di sicurezza, vengano effettuate le sanificazioni e si eviti assembramenti anche dentro gli spogliatoi o le mense. Questo sarà l'impegno più grande che dovranno affrontare le RSU e RLS dentro i luoghi di lavoro nel momento in cui ci sarà la ripartenza.

Abbiamo segnalazione di lavoratori in alcune aziende metalmeccaniche positivi al virus, altri in quarantena, ma quanti asintomatici positivi ci possono essere non è dato sapere visto che i tamponi non vengono fatti, a volte nemmeno a chi presenta qualche sintomo, pertanto riteniamo necessaria massima cautela e mascherine per tutti al rientro al lavoro, per evitare che i luoghi di lavoro diventino luoghi di contagio. La situazione che preoccupa maggiormente sono le aziende dove non è presente il sindacato, spesso riceviamo segnalazione da parte di lavoratori che denunciano la mancata applicazione delle condizioni di sicurezza e lì l'unica cosa che possiamo fare è chiedere l'intervento degli enti ispettivi.
Il virus ha fatto purtroppo emergere che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro non è per tutti la priorità, soprattutto quando si scontra con il profitto e le esigenze produttive, ma per i sindacati metalmeccanici Alessandrini, che già ad Ottobre avevano organizzato un'iniziativa pubblica sulla sicurezza, rimane la priorità Assoluta.

FIM-FIOM-UILM Alessandria
S.Pafundi A.Poggio A.Pastorello

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A seguire l'articolo con le dichiarazioni rilasciate da Antonello Dell'Omo, segretario delal UILM di Alessandria, in merito alla situazione delle aziende metalmeccaniche in provincia di Alessandria e in particolare nel Novese.

Articolo da www.radiogold.it:

Ormai al settimo anno di crisi, le aziende del territorio ancora non intravedono segnali di ripresa. Le imprese "sono sempre più in crisi e il ricorso agli ammortizzatori sociali è ormai strutturale" ha spiegato a Radio Gold News Antonello dell'Omo della segreteria provinciale Uilm. Tra le aziende seguite dal sindacalista c'è ad esempio la Marcegaglia di Pozzolo Formigaro. "Il centinaio di lavoratori è oggi in cassa integrazione ordinaria per ristrutturazione aziendale, ma passerà presto alla straordinaria.  La Marcegaglia è forse l'unica azienda ad aver presentato un piano di investimento di 4 milioni di euro che prevede il trasferimento di quattro linee a Pozzolo e l'arrivo a Pozzolo di 61 operai da Miliano". Al terzo anno di contratto di solidarietà sono invece i circa 180 lavoratori della Bundy di Borgetto Borbera. "Anche qui, purtroppo, il futuro non è roseo" ha aggiunto il sindacalista Uilm. "I dipendenti hanno accettato di ridurre l'orario di lavoro e, di conseguenza, il loro salario per poter continuare a lavorare tutti.  La Bundy, oltretutto,  è stata anche colpita dall'ultima alluvione e anche gli stessi dipendenti si sono subito dati da fare per liberare dal fango l'azienda e riprendere la produzione". Altra impresa in difficoltà, ha aggiunto Antonello Dell'Omo, è la Baglietto Acciai Navali di Novi Ligure dove lavorano circa 60 persone. "Dopo 12 mesi di cassa integrazione straordinaria, l'azienda ci ha comunicato l'avvio delle procedure per una  riduzione del personale di circa 10 unità. Come sindacato abbiamo chiesto di utilizzare il contratto di solidarietà ed eventualmente la riqualificazione professionale per mantenere tutti i lavoratori all'interno dell'unità produttiva". Queste, ha concluso Antonello Dell'Omo, sono oltretutto solo tre delle principali in tutela reale.  "Ci sono però decine e decine di aziende più piccole dove si continuano a perdere posti di lavoro e di cui spesso i mass media non parlano. Senza contare, poi, i tantissimi lavoratori che si licenziano per giusta causa perché da mesi non percepiscono più lo stipendio e come unica strada hanno solo la disoccupazione".    - See more at: http://www.radiogold.it/notizie/7-politica/68512-uilm-dopo-7-anni-la-crisi-ancora-non-accenna-ad-allentare-la-sua-morsa-sulle-aziende-del-territorio#sthash.VCXVH6NY.dpuf

In allegato il file audio dell'intervista.

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