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Il giorno 7 novembre 2019 si è svolto, come concordato con il Ministro Roberto Speranza il primo degli incontri tra Ministero della Salute e Cgil, Cisl Uil nazionali durante il quale sono stati affrontati i seguenti argomenti:

- Patto per la Salute 2019 - 2021 La delegazione ministeriale ha riepilogato la situazione del confronto in corso tra Governo e Conferenza delle Regioni, che, ricordiamo, deve concludersi entro il 31 dicembre prossimo per assicurare i previsti aumenti del Fabbisogno Sanitario Nazionale (FSN). In particolare sono stati illustrati, in estrema sintesi:

l'impostazione del Patto: dopo la lunga stagione dei tagli, che hanno accentuato disuguaglianze e ostacolato le necessarie innovazioni, investire e riorganizzare il SSN per assicurare il diritto alla salute e a cure di qualità ai cittadini;

 alcune schede della bozza di Patto in discussione: Finanziamento, Attuazione Lea (e revisione dei piani di rientro), Personale (risorse umane), Mobilità, Enti vigilati, Farmaceutica, Investimenti, Prevenzione, Servizi territoriali e medicina generale, Ticket, Partecipazione dei cittadini, anche, finalizzata alla rilevazione e misurazione del grado di soddisfazione in merito alla rete dei servizi, Liste Attesa; e alcuni punti critici, oggetto di rilievo anche da parte del MEF (ad esempio sulla revisione dei piani di rientro, sull'attuazione nuovi Lea, sul Personale). In particolare, abbiamo apprezzato che l'ipotesi Patto preveda un finanziamento pluriennale, confermato dalla proposta di legge di Bilancio con gli aumenti di 2 miliardi nel 2020 e di 1,5 miliardo nel 2021, pur sottolineando che il FSN resta ancora sottodimensionato e che debba essere progressivamente adeguato. In questo senso, un primo segnale positivo è il finanziamento aggiuntivo dedicato finalmente all'abolizione del superticket (185 milioni nel 2020 e 554 milioni a decorrere dal 2021). Abbiamo anche segnalato che l'approfondimento previsto dal Patto sulla eventuale revisione della compartecipazione alla spesa sanitaria va attuato con attenzione e con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Resta aperta la necessità di introdurre tra i criteri di riparto del FSN la cosiddetta "deprivazione sociale".

Fra i diversi capitoli del Patto (anche in funzione della sua effettiva attuazione) abbiamo intanto scelto alcuni temi cui dedicare i prossimi incontri: Prevenzione/promozione della salute: abbiamo ribadito la proposta di Conferenza nazionale per la prevenzione e la promozione della Salute organizzata da Governo, Regioni e Comuni, in alleanza con forze sindacali e sociali. La Conferenza va costruita con un percorso partecipato di assemblee territoriali e regionali, attento in particolare alle disuguaglianze di salute e alla sicurezza dei luoghi di lavoro. Sviluppo delle Reti socio sanitarie integrate territoriali (continuità assistenziale Ospedale Territorio, presa in carico): per affrontare quelle che l'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce "le nuove epidemie": le Cronicità, la Non Autosufficienza, il disagio mentale. Qui si è 1 La delegazione per il Ministero della Salute composta da: il Capo di Gabinetto Goffredo Zaccardi, il direttore generale della programmazione Andrea Urbani, la direttrice generale Professioni e Risorse umane Rossana Ugenti.

La delegazione sindacale composta da: Stefano Cecconi e Nicola Marongiu CGIL, Imma La Torre CISL; Mirella Novelli e Donatella Querci UIL.

Uno specifico confronto va dedicato al tema della Non Autosufficienza, coinvolgendo anche le organizzazioni sindacali dei pensionati. Il lavoro per la salute e le cure: per valorizzare, dare stabilità e certezze a chi è impegnato ogni giorno nel compito delicatissimo di assicurare cure e assistenza ai cittadini, occorre rimuovere diversi ostacoli (es. blocco delle assunzioni e dei contratti), liberare la contrattazione, valorizzare le professionalità, assicurare uguaglianza di retribuzioni e diritti, ecc. Su questo argomento il confronto coinvolgerà anche le organizzazioni sindacali di Categoria. Liste di Attesa: si tratta di verificare l'attuazione del nuovo recente Piano nazionale (e dei piani regionali/locali) di governo delle liste di attesa; a questo scopo abbiamo anche ribadito la richiesta di ampliare, nell'ambito dell'Osservatorio nazionale, la rappresentanza delle "Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla salute" (ora limitata ad una sola organizzazione), inserendo tra gli altri Cgil, Cisl, Uil. Il confronto proseguirà per un aggiornamento sul Patto per la Salute e sulle priorità concordate.

Prima dell'incontro il Ministero invierà un testo aggiornato di bozza del Patto e sulle Linee per la Rete dei Servizi territoriali. Successivamente il confronto tratterà anche altri argomenti: applicazione nuovi Lea e sistema di garanzia, revisione dei piani rientro, mobilità sanitaria, piano degli investimenti per l'edilizia e l'ammodernamento tecnologico, rapporto università/SSN.

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"La manovra del governo è insufficiente per quanto riguarda le risposte date ai pensionati, a partire dalla misura sulla mini rivalutazione per la quale riconfermiamo il nostro giudizio critico. Manca inoltre l'intervento sull'ampliamento della 14esima così come l'abbassamento delle tasse anche per chi è in pensione.

Bene invece gli impegni che il governo si è assunto per il futuro e in particolare la volontà di proseguire il confronto sulla previdenza e per una legge quadro sulla non autosufficienza".
Lo dichiarano Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil a seguito degli incontri che si sono tenuti ieri con il governo.

"A queste condizioni – continuano i Sindacati – confermiamo la manifestazione convocata per il prossimo 16 novembre a Roma, con l'intento di spingere il Parlamento a migliorare ulteriormente la manovra economica tenendo in considerazione le necessità di 16 milioni di persone che oggi rappresentano un terzo del paese e che non possono quindi continuare ad essere ignorate.
A tal fine organizzeremo anche dei presidi davanti al Senato in occasione della discussione parlamentare".

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REGIONE PIEMONTE E CGIL, CISL, UIL DANNO IL VIA A TAVOLI PERMANENTI SUI TEMI STRATEGICI

A quelli già esistenti sul lavoro e l'istruzione si aggiungeranno incontri periodici su fondi europei e competitività, politiche sanitarie e sociali

Tavoli permanenti per lavorare insieme su alcuni dei temi strategici per il futuro del territorio: è la decisione condivisa oggi tra la Regione Piemonte e i rappresentanti regionali di Cgil, Cisl, Uil Piemonte, nel corso di un incontro svoltosi in Piazza Castello a Torino.

Presenti il presidente della Regione Alberto Cirio, insieme agli assessori alle Politiche sociali Chiara Caucino, al Lavoro, Istruzione e Formazione Elena Chiorino, e al Bilancio e Attività produttive Andrea Tronzano, accanto a una delegazione sindacale guidata dai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Piemonte, Massimo Pozzi, Alessio Ferraris, Gianni Cortese e dai Segretari Regionali dei sindacati dei pensionati e dei lavoratori pubblici.

"Io credo che lavorare con le organizzazioni sindacali, così come con i rappresentanti del mondo produttivo e datoriale, sia fondamentale perché al di là del ruolo che ognuno di noi riveste abbiamo tutti un obiettivo comune, che è il bene del nostro Piemonte - dichiara il presidente Cirio -. L'incontro di oggi è stato molto utile per condividere il lavoro che la Giunta sta portando avanti su alcuni dei settori strategici per il futuro del nostro territorio e impostare anche un metodo di lavoro comune. Esiste già un confronto costante sui temi dell'istruzione e del lavoro, ma avvieremo dei tavoli permanenti anche sulla competitività e i fondi europei e sulle politiche sanitarie e sociali, da cui dipende molto il benessere presente e futuro di tutti i cittadini piemontesi".

"Si è trattato - dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Piemonte, Massimo Pozzi, Alessio Ferraris, Gianni Cortese - di una riunione utile volta a definire il metodo di confronto con la giunta regionale e i temi da affrontare negli specifici incontri: competitività e fondi europei, sanità e assistenza, sviluppo e lavoro sono le priorità per i cittadini piemontesi che saranno trattati con continuità".

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Cgil Cisl e Uil esprimono la loro profonda preoccupazione di fronte ai bombardamenti contro la popolazione curda nel nord della Siria e all'ingresso di truppe turche in Siria. Una escalation militare che si sta generando nella Siria già martoriata dalla guerra cominciata nel 2011 e che ha fatto oltre 500000 vittime, quasi la metà civili, che hanno perso la vita nel conflitto violento contro l'Isis.

Il conflitto, per il quale si era costituita una coalizione internazionale dal 2014 con il sostegno degli Stati Uniti di Barack Obama, aveva visto soprattutto donne e uomini dell'esercito curdo battersi in prima linea per respingere l'offensiva del sedicente stato islamico e finalmente costringerlo alla resa. La decisione del Presidente della Turchia Erdogan di attaccare di nuovo la Siria di Bashar Assad, con lo scopo di liberare l'area dai curdi, ha avuto sostanzialmente il via libera dal Presidente USA Donald Trump, che ha così voltato le spalle ai combattenti che hanno guidato la resistenza contro i fondamentalisti islamici dell'Isis. Tutto questo si inserisce in un quadro già fortemente instabile dell'area.

In tutto questo il silenzio dell'Europa, che fino ad oggi ha stretto un accordo con la Turchia, chiudendo un occhio sulla più che discutibile guida politica del Presidente Erdogan, in totale contrapposizione con i principi di difesa dei diritti umani cui tutti i valori europei sono ispirati, pagando 6 miliardi di euro per il mantenimento dei campi profughi degli esuli siriani. L'Europa tace anche di fronte alla minaccia di inviare i profughi verso l'Europa. Cgil, Cisl e Uil esprimono la preoccupazione dei lavoratori italiani di fronte all'aggravamento della crisi che già determina ulteriori perdite di vite umane e potrebbe destabilizzare completamente gli equilibri politici internazionali. Fanno appello alla Comunità internazionale perché si fermi immediatamente la deriva militare e si apra una conferenza che affidi alla diplomazia la soluzione di tutti i problemi tuttora aperti nella regione. CGIL CISL e UIL, anche in linea con le posizioni espresse dalla CES nella lettera inviata ai vertici delle Istituzioni europee, fanno appello al Governo italiano perché si attivi per una iniziativa della Unione Europea che riveda gli accordi con la Turchia e si faccia garante per la ricerca di una soluzione pacifica con l'apertura immediata di una piattaforma multilaterale in sede ONU che garantisca innanzitutto la pace e la tutela dei diritti umani. Per questo Cgil Cisl e Uil lanciano una mobilitazione per oggi, lunedì 14 ottobre alle ore 17.30 a Piazza Santi Apostoli, e invitano le proprie strutture ad attivarsi con iniziative a livello territoriale.

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Domani mercoledì 9 ottobre in occasione dell'assemblea nazionale rivolta a delegate e delegati verrà illustrata la piattaforma unitaria Le priorità di Cgil, Cisl Uil per il futuro del Paese da condividere con il Governo.

A prendere la parola saranno anche i Segretari generali Landini, Furlan e Barbagallo presenti domani mattina al Forum di Assago.

Anche la UIL di Alessandria parteciperà.

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L´approvazione del «Codice Rosso» è un´occasione mancata per fare un vero passo avanti sul tema della violenza maschile contro le donne. Pur apprezzando l´introduzione di fattispecie di reato importanti come il «revenge porn», i matrimoni forzati e le lesioni permanenti del viso, riscontriamo che le criticità che avevamo avanzato, durante le audizioni, non sono state prese in considerazione.

In particolare, ci preoccupa l´ascolto della vittima entro tre giorni, perché rappresenta un´arma a doppio taglio. Il momento successivo alla denuncia è quello a più alto rischio per la vittima poiché essa è lasciata sola. Riteniamo che la donna debba sentirsi protetta e sostenuta. Talvolta la donna non sentendosi adeguatamente salvaguardata ritratta la denuncia. Inoltre, si rifà strada l´idea che la vittima menta, che usi la denuncia per violenza come vendetta nei confronti dell´ex compagno.

Non ci convince l´istituzione dell´Osservatorio presso il Ministero di Grazia e Giustizia perché riconduce questo tema a fatto da risolvere solo sul piano repressivo, mentre la battaglia che stiamo portando avanti è culturale e riguarda i temi della Prevenzione, della Protezione, della Punizione e delle Politiche integrate. Per questo riteniamo importante agire correttamente sul piano formativo in particolare per quanto riguarda la formazione degli operatori di polizia, dei carabinieri dei magistrati e di tutti gli operatori che a vario titolo hanno a che fare con le vittime di violenze.

Vogliamo ricordare che è stato appena svolto un censimento dei centri antiviolenza, sostenuto con fondi pubblici, che rischia di essere inutile perché il «Codice Rosso» non annovera i risultati del censimento all'interno della norma.

Infine, il «Codice Rosso» ha un´invarianza di spesa e questo ne riduce di fatto la sua efficacia e portata.

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 «Quando è arrivata la sua convocazione, signor Ministro, tutti hanno parlato di un fatto irrituale e mai verificatosi, ma le cose irrituali e le novità non mi spaventano, se determinano risultati concreti. Per questo motivo siamo qui oggi e vorremmo cercare di capire, però, quale metodo usare per arrivare a qualche risultato concreto». Così il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha introdotto il suo intervento al tavolo aperto con le parti sociali dal vicepremier Matteo Salvini al Ministero dell´Interno.

«Vorrei capire - ha precisato Barbagallo - se quelli proposti stamane sono input che derivano dalla posizione della Lega o se sono frutto di un confronto interno al Governo. Inoltre, sarebbero molto utili documenti scritti per proseguire il confronto sui singoli aspetti». Il leader della Uil ha ribadito le posizioni contenute nella piattaforma di Cgil, Cisl, Uil, dal Mezzogiorno al rinnovo dei contatti del pubblico impiego, dalle infrastrutture alla previdenza e ha indicato anche una prima riforma possibile da attuare a costo zero per la crescita del Paese: la delegificazione.

Inoltre, ha posto l'accento su quella che la Uil considera la priorità: «Bisogna ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati: ormai lo diciamo tutti in coro, perché c'è la necessità di rilanciare i consumi per accrescere i livelli produttivi e occupazionali. Peraltro, noi proponiamo di detassare, per tre anni, gli aumenti contrattuali: non costerebbe nulla in più. E, comunque, se le risorse sono poche, bisogna recuperarle dall´evasione fiscale. Noi - ha proseguito - siamo contro l'austerità, ma bisogna fare alleanza per modificare quelle regole europee che ci stanno soffocando. Infine, per quel che riguarda il salario minimo, così come è stato proposto, il rischio è che siano maggiori gli svantaggi dei vantaggi. Siamo disponibili - ha concluso Barbagallo - a discutere su tutto e con tutti per trovare soluzioni positive e condivise».

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L'anticipo è richiedibile in caso di cassa integrazione straordinaria, per i contratti di solidarietà e nei periodi di fruizione del Fondo di integrazione salariale

La Regione Piemonte coordina l'iniziativa, che ha durata biennale, e si farà carico del pagamento degli interessi

Intesa Sanpaolo anticiperà il sostegno al reddito, richiedibile in tutte le filiali del Gruppo in Piemonte

Le sigle sindacali offriranno assistenza per la richiesta immediata dell'anticipo e i pochi passaggi burocratici necessari

Regione Piemonte, Intesa Sanpaolo, CGIL, CISL, UIL hanno siglato un accordo per l'anticipo delle indennità di cassa integrazione straordinaria alle lavoratrici e ai lavoratori residenti in Piemonte. Un provvedimento per dare risposta immediata allo stato di difficoltà che viene a crearsi nell'attesa del pagamento Inps. Il provvedimento è applicabile in caso di cassa integrazione straordinaria, per i contratti di solidarietà ed anche nei periodi di fruizione del Fondo di integrazione salariale.

L'accordo, che Banca e Regione hanno voluto attivo fin da subito, è valido fino al 31 dicembre 2020. L'anticipo della prestazione è richiedibile direttamente in tutte le filiali del Gruppo Intesa Sanpaolo in Piemonte. Ne possono usufruire tutti i dipendenti di imprese per le quali sia stata richiesta la concessione del trattamento per ristrutturazione, riorganizzazione, crisi aziendale, cessazione di attività produttiva, contratto di solidarietà. Inoltre, troveranno sostegno anche i lavoratori interessati dal Fondo di integrazione salariale (Fis).

L'accordo garantisce ai lavoratori e alle lavoratrici una copertura economica nel corso dei sette mesi che l'Inps potrebbe impiegare per corrispondere le indennità di cassa integrazione, nei casi in cui l'impresa non sia in grado di provvedere direttamente. Intesa Sanpaolo provvederà all'anticipo della retribuzione netta mensile fino a 874 euro, per un periodo massimo di sette mesi e con un tetto massimo di 6.500 euro, senza alcun interesse o spesa aggiuntiva. La Regione Piemonte, che ha promosso e coordina l'iniziativa, si farà inoltre carico del pagamento degli interessi correlati all'apertura del conto corrente sul quale sarà versato l'anticipo della cassa integrazione.

CGIL, CISL, UIL potranno supportare i richiedenti, che attraversano un momento di difficoltà e incertezza, per rendere agevole e tempestiva l'erogazione dell'anticipo.

"Per noi è motivo di orgoglio aver concretizzato in pochi giorni un provvedimento che rappresenta una boccata di ossigeno per tanti cittadini piemontesi che purtroppo, oggi, vivono un momento difficile - commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l'assessore al Lavoro Elena Chiorino - Non potevamo accettare che centinaia di famiglie potessero rimanere mesi e mesi senza uno stipendio o un'entrata economica certa. La Regione sarà sempre al fianco delle imprese e dei lavoratori. Mondi che non sono contrapposti, perché le crisi si superano solo stando uniti e in trincea con chi produce, lavora e crea ricchezza. Quello di oggi è un piccolo passo, ma una grande vittoria del sistema Piemonte, di cui le nostre banche, con profondo senso di responsabilità, sono un tassello prezioso. Lo testimonia la rapidità con cui Intesa Sanpaolo ha voluto rispondere all'appello lanciato dalla Regione e l'attenzione degli altri istituti bancari con cui gli uffici sono già in contatto. Ci auguriamo possano aderire presto al protocollo per il bene del nostro territorio".

"Questo accordo è rappresentativo della volontà di Intesa Sanpaolo di avere anche un ruolo sociale in Piemonte - dichiara Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte Valle d'Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo. Si inserisce in un quadro più ampio di sostegno alle aziende e di impegno che va oltre il credito: essere Banca dei Territori, per noi, significa fare rete e lavorare in sinergia con i diversi attori, per superare le criticità contingenti e guardare insieme al futuro con responsabilità e fiducia".

Claudio Stacchini, della segreteria regionale Cgil Piemonte, Giovanni Baratta, della segreteria regionale Cisl Piemonte, Teresa Cianciotta, della segreteria regionale Uil Piemonte, manifestano "la propria soddisfazione per la firma del protocollo, che garantirà per la prima volta a tutti i lavoratori e le lavoratrici del Piemonte l'anticipazione della CIGS, compresa quella per cessazione di attività e degli assegni di solidarietà del FIS. L'accordo è un importante strumento di sostegno al reddito dei lavoratori e delle lavoratrici in un momento ancora di grande difficoltà lavorativa ed economica. CGIL CISL UIL apprezzano la disponibilità della Regione e di Intesa Sanpaolo ad accogliere le richieste delle Organizzazioni sindacali di ampliamento della platea delle lavoratrici e dei lavoratori interessati, di gratuità per tutti i lavoratori nella gestione del conto corrente e con gli interessi maturati totalmente a carico della Regione. CGIL CISL UIL Piemonte si rendono disponibili ad assistere i lavoratori per tutte le procedure relative alla richiesta di anticipo presso Intesa Sanpaolo".

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Dopo aver appreso la notizia del licenziamento di Alex Delnevo al suo rientro al posto di lavoro in un negozio dell'outlet McArthurGlen di Serravalle Scrivia, come Uiltucs vogliamo esprimere la nostra solidarietà al collega e al lavoratore.

Alex Delnevo, delegato Filcams Cgil di Alessandria  che negli ultimi anni aveva lavorato attivamente per il sindacato, terminato il periodo di distacco sindacale, ora si ritrovava senza lavoro.

Il licenziamento al suo rientro con una motivazione alquanto discutibile è un fatto molto grave. Ci dispiace per Alex che con la sua categoria, insieme a noi della Uiltucs e alla Fisascat, aveva seguito anni delicati per i dipendenti dell'outlet, sfociati poi nello sciopero in vista della decisione dell'azienda di tenere l'outlet aperto il giorno di Pasqua nel 2017.

Dopo anni di lotta unitaria a tutela dei lavoratori di un centro tanto importante e strategico per l'economia del territorio, non ci fermeremo qui e ci schieriamo, ancora una volta, dalla parte dei lavoratori. Come Uiltucs fin da subito siamo disponibili a partecipare a qualsiasi tipo di mobilitazione si deciderà di mettere in campo.

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Lavoro: Cgil Cisl Uil, servizi pubblici a rischio implosione, 8 giugno in piazza a Roma

Manifestazione nazionale, servono risposte su contratti, assunzioni e risorse

"Risorse per il rinnovo dei contratti, pubblici e privati. Un piano straordinario di assunzioni. Maggiori investimenti. Serve intervenire con urgenza per evitare l'implosione dei Servizi Pubblici". Questi i tre principali temi alla base della manifestazione nazionale in programma sabato 8 giugno a Roma dal titolo 'Il futuro è servizi pubblici' promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa. Una manifestazione con corteo lungo le vie della capitale: concentramento alle ore 9 in piazza della Repubblica, da lì direzione piazza del Popolo dove dalle ore 11 si terranno i comizi finali.

I segretari nazionali delle quattro categorie di Cgil, Cisl e Uil, Fabrizio Rossetti, Franco Berardi, Daniele Ilari e Sandro Colombi, hanno elencato le ragioni della manifestazione. "Un appuntamento per cittadini e lavoratori perché quella dei servizi pubblici è una battaglia generale che riguarda l'idea di solidarietà e la garanzia dei diritti sociali per tutti". Così le ragioni: "Scendiamo in Piazza chiedendo con forza lo sblocco immediato del turn-over, un Piano straordinario di assunzioni e la stabilizzazione di precari, perché le pubbliche amministrazioni sono al collasso ed avere meno personale significa non solo carichi di lavoro insostenibili ma anche una penalizzazione per la qualità e la quantità dei servizi che si è in grado di offrire ai cittadini". Così come, sul fronte contratti, hanno aggiunto: "Scendiamo in Piazza per chiedere il rinnovo di tutti i contratti pubblici, per i quali ad oggi non ci sono risorse adeguate, e privati, alcuni dei quali non vengono rinnovati da più di 12 anni eppure parliamo di persone che si occupano della nostra Salute, della nostra assistenza e di quelli dei nostri cari e delle persone più fragili".

Tra i temi, inoltre, "cancellare le iniquità e le disparità nel sistema previdenziale sia nel settore pubblico riguardo al trattamento di fine rapporto, sia su quota 100 e sui lavori gravosi nei nostri settori pubblici e privati; garantire una contrattazione piena sui processi di riorganizzazione e sulle questioni del personale per dare più valore alla contrattazione decentrata, per tutelare la dignità dei lavoratori e contro ogni forma di delegittimazione della funzione e del lavoro dei pubblici e contro ogni forma di controllo invasivo, dalle impronte alle telecamere; rivendicare più investimenti nei servizi pubblici e per il loro rafforzamento e per contrastare i processi di esternalizzazione che determinano dumping contrattuale e mancata universalità dei diritti per i cittadini".

Tra le questioni, inoltre, "un taglio netto a consulenze e una revisione del codice degli appalti pubblici, soprattutto per rafforzare la clausola sociale e la parità di trattamento tra lavoratori del settore pubblico e del settore privato, insieme all'avvio di un vero processo di razionalizzazione della spesa pubblica e di lotta agli sprechi e alla corruzione, di investimenti seri per il potenziamento dei servizi ispettivi e maggiore tutela e garanzie per la sicurezza sul lavoro e per la lotta alla illegalità". Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa rivendicano inoltre "finanziamenti adeguati per il Servizio Sanitario Nazionale, per le Politiche Sociali, per un vero investimento a sostegno dell'infanzia e della non autosufficienza".

Infine, hanno aggiunto Rossetti, Berardi, Ilari e Colombi, "l'avvio di confronti con le istituzioni, sul tema contratti e welfare, e con le associazioni datoriali per il rinnovo dei contratti privati a partire a quello della Sanità Privata. In piazza perché cittadine e imprese hanno bisogno di una pubblica amministrazione efficace, di politiche che guardino alla dignità ed al benessere di tutti, perché i servizi pubblici garantiscono realmente equità nel nostro Paese se potenziati e garantiti". Queste le ragioni della manifestazione di sabato a Roma 'Il futuro è servizi pubblici', "perché non c'è futuro senza lavoro, non c'è uguaglianza senza servizi pubblici".

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