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Lunedì, 24 Giugno 2019 09:39

UIL: il mercato del lavoro è ancora fermo

Pochi giorni fa i dati del I trimestre 2019 sulle Comunicazioni Obbligatorie; i dati della Nota congiunta Ministero Lavoro, Inps, Inail e Anpal, riferiti allo stesso trimestre; oggi quelli dell'Inps sul Precariato riferiti al I quadrimestre dell'anno in corso.

Una pletora di numeri che destabilizza anche il lettore più attento con il rischio di non comprendere cosa stia realmente avvenendo nel nostro mercato del lavoro.

Seconda un'elaborazione della Uil sui dati dell'Osservatorio sul Precariato si rileva una flessione tendenziale dei nuovi rapporti di lavoro attivati (-200 mila), quale effetto di una forte riduzione dei contratti a tempo determinato (-100 mila) e in somministrazione (-177 mila) nei primi 4 mesi dell'anno. Probabilmente hanno perso il lavoro le lavoratrici e i lavoratori per i quali un eventuale rinnovo del contratto avrebbe necessitato di causale dato che, siamo consapevoli, quelle attuali sono poco praticabili. La Uil continua a chiedere, assieme a Cgil e Cisl, un intervento correttivo sulle causali, più aderente alle singole realtà settoriali, attraverso un rinvio alla contrattazione collettiva.

Si è comunque registrato l'aumento delle trasformazioni di lavoratori a termine in tempo indeterminato (+106 mila).

Sono solamente 38 mila i nuovi contratti a tempo indeterminato in più rispetto allo stesso quadrimestre del 2018, fotografia questa che fa i conti con la perdurante assenza di politiche di crescita che non ha, quindi, prodotto quell'auspicato aumento di contratti di lavoro stabili che si sarebbe potuto, invece, ottenere.

Si registra, inoltre, un incremento nel I trimestre del 2019 delle Partite Iva (+14%) rispetto allo stesso periodo del 2018, come si evince dai dati dell'Osservatorio sulle Partite Iva del MEF, frutto questo evidentemente della riduzione della tassazione (Flat Tax) con la Legge di Bilancio 2019.

Questi dati ci confermano che il nostro mercato del lavoro è ancora fermo; non si sta creando nuova occupazione e, anzi, al netto di qualche stabilizzazione, il Decreto Dignità, con le sue causali inapplicabili, stà realizzando situazioni di turn-over tra lavoratori.

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Il Ministero del lavoro, in risposta all'interpello n. 2/2019, si pronuncia in merito al diritto alla pausa pranzo e alla conseguente attribuzione del buono pasto, o alla fruizione del servizio mensa, da parte delle lavoratrici che usufruiscono dei riposi giornalieri "per allattamento" (art. 39 del D.Lgs. n. 151/2001).

In particolare, si chiede se in caso di una presenza effettiva nella sede di lavoro pari a 5 ore e 12 minuti, dovuta alla fruizione dei riposi giornalieri, si debba procedere a decurtare i 30 minuti della pausa pranzo, come se la lavoratrice avesse effettivamente completato l'intero orario giornaliero, considerato che tali riposi sono considerati dalla legge ore lavorative a tutti gli effetti.

Ad avviso del Ministero nella fattispecie in esame non si ha diritto alla pausa pranzo, secondo un'analisi coordinata delle seguenti due disposizioni aventi finalità diverse per l'attribuzione delle pause lavorative.

L'articolo 39 del decreto legislativo n. 151/01 stabilisce il diritto della lavoratrice, durante il primo anno di vita del figlio, a due ore di riposo giornaliero, quando l'orario lavorativo è superiore alle sei ore, e a una sola ora di riposo per un orario inferiore a sei ore. Lo stesso articolo stabilisce che i permessi sono "considerati ore lavorative agli effetti della durata e della retribuzione del lavoro".

L'articolo 8 del D.Lgs. n. 66/2003, relativo all'organizzazione dell'orario di lavoro, consente invece al lavoratore che effettui una prestazione superiore a sei ore di beneficiare di un "intervallo" per pausa, le cui modalità e la cui durata sono stabilite dai contratti, ai fini del recupero delle energie psico fisiche.

Premesso quanto sopra, considerata la funzione della pausa pranzo, che la legge definisce come "intervallo", termine che lascia presupporre la successiva ripresa dell'attività lavorativa, il Ministero esclude che una presenza effettiva della lavoratrice nella sede di lavoro per meno di sei ore dia diritto alla pausa.

Pertanto, non si dovrà procedere alla decurtazione dei 30 minuti della pausa pranzo dal totale delle ore effettivamente lavorate dalla lavoratrice.

Il parere recepisce, peraltro, le indicazioni sia del Dipartimento della Funzione Pubblica sia dell'Agenzia delle Entrate, secondo le quali "il diritto al buono pasto sorge per il dipendente solo nell'ipotesi di attività lavorativa effettiva dopo la pausa stessa".

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L'INAIL, con la circolare n. 6/2019, illustra le modifiche apportate al "Regolamento per il reinserimento e l'integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro", fornendo anche indicazioni operative sulla nuova misura di sostegno, prevista dalla legge di Bilancio 2019, per il disabile destinatario di un progetto di reinserimento mirato alla conservazione del posto di lavoro.

Secondo l'innovazione introdotta al Regolamento dalla determinazione presidenziale n. 527/2018, confermata nella Legge di bilancio, il datore di lavoro potrà proporre progetti personalizzati, condivisi con i lavoratori, che saranno valutati da parte dell'équipe multidisciplinare della Sede INAIL competente, anche supportata dalle Consulenze tecniche dell'Istituto.

Viene valorizzato il ruolo propositivo dei datori di lavoro per i quali è prevista una semplificazione degli adempimenti a loro carico, dell'iter procedimentale di attivazione dei progetti e una flessibilità nell'erogazione dei finanziamenti o di eventuali rimborsi.

Istruzioni operative riguardano anche la disposizione della Legge di bilancio che prevede il rimborso da parte dell'INAIL al datore di lavoro del 60% della retribuzione corrisposta alla persona con disabilità da lavoro destinataria di un progetto di reinserimento che, alla cessazione dello stato di inabilità temporanea assoluta, non possa attendere al lavoro senza la realizzazione degli interventi individuati nel progetto.

Importante è infine quanto evidenziato nella circolare circa il ruolo di informazione, di assistenza e di tutela svolto dai Patronati (oltre a tutti gli altri soggetti coinvolti) che, godendo di un punto di osservazione privilegiato e più vicino alle realtà produttive nelle quali operano i propri assistiti, possono veicolare in modo mirato ed efficace le opportunità di sostegno o

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Si è svolta lo scorso sabato mattina 9 febbraio  la grande e partecipatissima manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e UIL per far sentire le esigenze di cittadini, lavoratori e pensionati al Governo che sembra aver escluso moltissime persone con la manovra finanziaria. Anche la UIL di Alessandria non ha fatto mancare la sua partecipazione e si è unita alla folla di manifestanti. Le pizze e le vie romane che hanno ospitato il corteo dsi sono riempite di persone convinte di avere cose da dire al Governo, di meritare attenzione per il loro presente e futuro. Un'onda blu ha animato la città, colorata di striscioni, palloncini, pettorine, loghi delle varie categorie . Blu, rosso e verde erano i colori sbandierati con orgoglio per chiedere attenzione. I sindacati, con il motto diventato #FuturoalLavoro, devono essere ascoltati quando si decidono misure che riguardano lavoro, pensione, sussidi, futuro, denaro ed economia del Paese, specie in un momento così delicato. Ad aderire con uno striscione ben visibile anche i disabili che chiedono l'aumento delle pensioni di invalidità. Ricordiamo che tutte le eprsone interessate ad essere seguite possono rivolgersi all'Ufficio H presente anche all'interno della sede UIL di Alessandria. Servono rinnovo dei contratti, tournover, attenzione a creare nuovi posti di lavoro specie per i più giovani che hanno davanti un futuro privato e lavortivo da costruirsi.

"A Piazza San Giovanni, una folla così immensa non la si vedeva da molti anni. Il Governo ne tenga conto". Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, non ha nascoto la sua enorme soddisfazione per la perfetta riuscita della manifestazione organizzata da Cgil, Cisl, Uil. Superate di gran lunga anche le più rosee aspettative: lavoratori, pensionati e giovani hanno riempito le strade di Roma.

"Sono così tanti - ha chiosato Barbagallo - che non siamo riusciti a contarli! C'è tanta voglia di partecipare alla rinascita del Paese. Il Governo non sia autoreferenziale, ascolti questa gente e cerchi di trovare le soluzioni insieme alle parti sociali. Non siamo contro il Governo, ma gli chiediamo di convocarci, altrimenti la mobilitazione proseguirà.

"Quota 100" va bene - ha precisato il leader della Uil - ma si deve trovare una soluzione anche per tanti altri lavoratori che avrebbero diritto di andare in pensione e non ci possono andare. Il reddito di cittadinanza è un utile strumento contro la povertà, ma vorremmo anche che si creasse lavoro per i giovani. Inoltre, servono investimenti pubblici e privati in infrastrutture materiali e immateriali per puntare allo sviluppo.
Il Paese è in recessione - ha proseguito Barbagallo - noi siamo contro l'austerità e vogliamo batterci perché si riprenda il cammino economico e produttivo".

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L'INPS, con la circolare n. 109 del 16/11/2018, illustra le disposizioni introdotte dalla legge n. 81/2017 sul "lavoro autonomo" in merito alle prestazioni a tutela della maternità e paternità in favore delle lavoratrici e dei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata.

Si ricorda che la legge, entrata in vigore il 14 giugno 2017, ha apportato rilevanti modifiche al T.U. sulla maternità n. 151/2001.

In sintesi, alcune delle novità intervenute.

Per gli iscritti alla Gestione separata (sia parasubordinati che liberi professionisti), durante il periodo di maternità l'indennità spetta per i due mesi antecedenti la data del parto e per i tre mesi successivi, a prescindere dell'effettiva astensione dall'attività lavorativa. Resta confermato il requisito contributivo.

Pertanto, precisa l'INPS, non è più necessario, ai fini dell'erogazione dell'indennità di maternità o paternità, produrre le dichiarazioni di astensione dall'attività lavorativa. Di conseguenza, il percepimento di compensi nel periodo di corresponsione dell'indennità di maternità o paternità non preclude l'erogazione dell'indennità stessa.

Anche in caso di parto fortemente prematuro, nonché di parto avvenuto successivamente alla data presunta, l'indennità di maternità o paternità viene erogata a prescindere dall'effettiva astensione dal lavoro, mentre permane l'obbligo di astenersi in caso di provvedimenti di interdizione anticipata e prorogata dal lavoro.

Nella circolare vengono inoltre riportati una serie di casi per i quali le domande di indennità che hanno ad oggetto periodi di congedo di maternità o paternità ricadenti interamente o parzialmente nel periodo di vigenza della legge n. 81/2017 devono essere gestite secondo le indicazioni impartite.

Altra novità riguarda il congedo parentale che è aumentato da 3 a 6 mesi da usufruire entro i primi tre anni di vita del bambino o dall'ingresso in famiglia o in Italia del minore, e non più solo entro il primo anno (come prima previsto), con un periodo massimo complessivo per entrambi i genitori di 6 mesi (anche se fruiti in altra gestione o cassa di previdenza), durante il quale il trattamento economico resta pari al 30%.

Il congedo può essere fruito in misura frazionata a mesi o a giorni ma non in modalità oraria, e tali periodi sono indennizzabili subordinatamente alla sussistenza di un rapporto di lavoro ancora in corso di validità nel periodo in cui si colloca il congedo parentale e all'effettiva astensione dall'attività lavorativa.

Ulteriori indicazioni riguardano il requisito contributivo e la gestione del periodo transitorio, per il quale i periodi di congedo parentale fruiti prima dell'entrata in vigore della legge n. 81/2017  il riconoscimento dell'indennità rimane subordinato all'accertamento che il richiedente abbia titolo all'indennità di maternità o paternità, mentre per quelli fruiti dopo l'entrata in vigore della legge, il riconoscimento dell'indennità deve essere accertato con le modalità indicate nella circolare.

L'INPS precisa che le domande di congedo di maternità o paternità e quelle di congedo parentale devono essere presentate in modalità telematica.

Gli uffici del patronato ITAL UIL sono a disposizione degli interessati per consulenza, assistenza e per l'inoltro on line delle domande

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Domani, martedì 27 novembre dalle ore 9 ad Alessandria, nell'auditorium della parrocchia di S. Baudolino (Via Bonardi 13, zona Cristo) Cgil, Cisl e UIL si riuniranno per un attivo provinciale finalizzato a far conoscere, informare e far riflettere lavoratori e pensionati, spiegando nel dettaglio il documento contenente le richieste avanzate dai sindacati come correttivi alla manovra del Governo.

Per Cgil, Cisl e UIL la manovra del Governo per la Legge di Bilancio 2019 è fortemente inadeguata su diversi fronti e non sembra impegnarsi concretamente a garantire margini di miglioramento e crescita per il Paese e il rilancio delle politiche legate al lavoro.

I 22 miliardi di spesa previsti in deficit dalla manovra dovrebbero essere utilizzati per creare politiche attive per il lavoro, investimenti sulle infrastrutture, innovazione, ma anche su scuola, ricerca, formazione, messa in sicurezza del territorio.

È fondamentale poter contrastare l'esclusione sociale e la povertà, includendo nel mondo del lavoro tutti i soggetti, con particolare attenzione per i giovani e le donne. La povertà infatti non si combatte se non si investe sul lavoro, sull'istruzione, sulla sanità e i servizi per l'infanzia.

La posizione di Cgil, Cisl e UIL è critica sui riferimenti all'innovazione della Pubblica Amministrazione e al rinnovo dei contratti del pubblico impego per il triennio 2019/2021, completando anche l'iter contrattuale della dirigenza e dei medici in sanità, ad oggi totalmente assenti in manovra.

Anche in ambito di previdenza sociale è positivo il confronto su Quota 100, ma mancano riferimenti a garanzie per giovani, lavoratori precoci, lavoratrici e lavoratori che svolgono mansioni gravose.

L'attivo unitario previsto per martedì 27 novembre sarà l'occasione per illustrare, spiegare e discutere il documento che contiene le proposte che Cgil, Cisl e UIL intendono presentare al Governo per la nuova legge di bilancio, aprendo un confronto.

Tanti gli argomenti di discussione quindi, dalle pensioni alla sanità, passando per il contrasto alla povertà e l'attenzione alle politiche sociali e attive, perché non può esserci sviluppo senza lavoro e coesione sociale.

Il lavoro deve tornare al centro dell'attenzione della manovra del Governo perché è urgente investire nello sviluppo per creare occupazione, incrementare investimenti pubblici, proteggere il lavoro, favorire la riduzione della tassazione per lavoratori e pensionati, contrastando invece aspramente e concretamente l'evasione fiscale.

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In alegato il documento contenente le proposte di modifica della Legge di Bilancio 2019 varato dagli Esecutivi di UIL CGIL CISL  il 22 ottobre scorso.

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COMUNICATO STAMPA UIL

Gig Economy: il fenomeno in provincia di Alessandria

Convegno di presentazioni dati progetto di ricerca
22 ottobre ore 16

Nelle grandi città siamo abituati a vedere sfrecciare fattorini in biciletta che corrono da una parte all'altra della città per consegnare cibo a domicilio in cambio del costo di commissione. In provincia queste figure magari non sono così visibili, ma esistono e questa tipologia di lavoratori, non solo fattorini come scopriremo, già da anni ha suscitato il nostro interesse.

Come UIL ci eravamo lasciati solo qualche mese fa in occasione del Congresso confederale a parlare di Gig Economy, un'etichetta che rappresenta un fenomeno conosciuto come economia dei lavoretti.

In questo sistema, in sintesi, non esistono prestazioni continuative con posto fisso, contratto a tempo indeterminato e nemmeno determinato, ma si lavora quando c'è richiesta.

Abbiamo voluto capire meglio chi sono le persone che utilizzano queste applicazioni, invitando i cittadini della provincia alla compilazione di un questionario anonimo che ci ha restituito dati molto interessanti.

A conclusione di questo percorso di ricerca durato mesi, realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ed in collaborazione con l'Università del Piemonte Orientale, il prossimo lunedì 22 ottobre alle 16 a Palatium Vetus in Piazza della Libertà 28 ad Alessandria presenteremo i dati raccolti ed elaborati. Illustreremo l'entità del fenomeno in provincia di Alessandria, andando a delineare il profilo dei lavoratori tipo della Gig Economy.

Introdurrà il convegno Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria e interverranno Pierangelo Taverna, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e Gianni Cortese, Segretario generale UIL Piemonte. A presentare e commentare i dati della ricerca saranno il Dott. Samuele Beltrame, borsista dell'Università del Piemonte Orientale,  Dott. Alessio Versace, Socio Agenzia di Comunicazione integrata ModusOperandi Snc, la Prof.ssa Fabrizia Santini, Docente di Diritto del Lavoro all'Università del Piemonte Orientale e Giulia Grossi, laureanda in Diritto del Lavoro all'Università del Piemonte Orientale.

Appartengono a questo mondo adulti e giovani, spesso studenti, che tramite apposite applicazioni scaricabili anche sul proprio smartphone si candidano a svolgere una delle tante mansioni richieste che vanno dal fattorino al dog sitter, passando per il giardiniere e la baby sitter. In questo modo lavorano anche giornalisti, grafici e altri lavoratori creativi.

Tutti questi mestieri sono sempre esistiti, ma ora domanda e offerta si incontrano virtualmente tramite applicazioni.

Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria: "Il fenomeno esiste, molte persone in provincia di Alessandria ricorrono a queste app, diverse da siti di annunci di lavoro per posizioni stabili. C'è chi le utilizza per arrotondare l'entrata da lavoro principale, spesso invece accade che questi lavoretti siano l'unica entrata.

Il progetto di ricerca tramite lo strumento del questionario è stata una sfida interessante: ha svelato chi sono questi lavoratori, cosa fanno, quanto guadagnano, che tutele hanno e ci ha permesso di capire anche, facendo alcune proiezioni, quali ripercussioni ha questo fenomeno sull'economia locale, aspetto che interessa davvero tutti i cittadini".

Pierangelo Taverna, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria: "Abbiamo accolto molto volentieri l'invito della UIL a sostenere questo interessante progetto che, grazie al prezioso contributo dell'Università del Piemonte Orientale, ha permesso di fotografare un fenomeno molto attuale e in continua crescita, poco conosciuto dal grande pubblico e presente anche in un'economia locale come quella alessandrina.

L'aspetto che ci sta più a cuore è il futuro dei nostri giovani che si apprestano ad affrontare il mondo del lavoro in un momento particolarmente difficile e spesso senza tutele, ma siamo molto attenti anche alla situazione di tanti lavoratori e padri di famiglia, vittime della crisi, che devono accontentarsi di lavoretti precari.

Obiettivo della Fondazione è richiamare l'attenzione su questa nuova realtà, capire e conoscerne le dimensioni e offrire alla comunità gli strumenti utili per affrontarla con consapevolezza e dati alla mano".

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Dalla lettura combinata dei dati di natura statistica ed amministrativa riferiti al II trimestre di quest'anno, emerge una tendenza al miglioramento del mercato del lavoro.

L'aumento dell'occupazione complessiva, è determinato sia dalla componente di lavoro dipendente che, dopo un lungo periodo di stagnazione, quella indipendente.

Probabilmente dovuto anche ai diversi incentivi in campo per i giovani (fino ai 34 anni), si riduce molto, in termini tendenziali, la disoccupazione per questa fascia di età.  Le persone sembrano meno scoraggiate che nel passato e prova ne è la flessione degli inattivi che interessa tutte le fasce di età.

Sul fronte delle tipologie contrattuali, si registra sia un aumento dei contratti a tempo indeterminato che determinato (che continua ad avere una crescita maggiore rispetto ai primi), così come si evidenzia un aumento dei contratti a chiamata, ma non con la stessa enfasi successiva all'abrogazione del lavoro accessorio.

La presenza di molte situazioni di crisi, non deve farci abbassare la guardia sul monitoraggio dei dati e sulle politiche attive e passive, ad oggi insufficienti, di cui il sistema produttivo ed occupazionale ha ancora molto bisogno.

E' per tale motivo che abbiamo oggi chiesto un incontro unitario al Ministro del Lavoro Di Maio, anche al fine di affrontare problematiche aperte legate agli ammortizzatori sociali che hanno necessità di risposte immediate per il bene delle lavoratrici e dei lavoratori.

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Continua la flessione della cassa integrazione anche a luglio di quest'anno. Tutte le gestioni sono investite dal calo di richieste. Le 14,5 milioni di ore autorizzate nel mese portano a chiudere i primi 7 mesi dell'anno in corso con circa 140 milioni di ore richieste da parte delle aziende, con una contrazione del 37,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno .

I valori dell'ammortizzatore sociale si avvicinano sempre più a quelli del periodo pre-crisi, facendo sperare in una tendenza al miglioramento del sistema economico-produttivo.

La cassa integrazione si è rivelata in questi anni di crisi, e continua ad essere, un fondamentale strumento di tenuta del tessuto produttivo ed occupazionale, salvaguardando, secondo le nostre stime, 117 mila posti di lavoro in questi primi 7 mesi del 2018.

Fonte di preoccupazione è, al contrario, l'incremento delle domande di Naspi presentate nel primo semestre dell'anno se confrontate con  lo stesso periodo dell'anno precedente.

Segnano un buon andamento i dati occupazionali forniti dall'Osservatorio sul precariato Inps. Infatti nel I semestre di quest'anno aumentano del 6,6%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le attivazioni di rapporti di lavoro subordinato, anche a tempo indeterminato.

Una crescita, questa, determinata anche dalla buona performance degli incentivi contributivi previsti dalla vigente legislazione, che hanno prodotto, nel periodo considerato, 240 mila nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato attivati e oltre 76 mila trasformazioni a tempo indeterminato.

I dati, seppur di tendenza positiva, non sono sufficienti per poter ritenere superata la crisi economica ed occupazionale con particolare riferimento a giovani e donne.

Roma, 30 agosto 2018

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