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La 3M Italia Srl (ex Grafoplast) con lettera del 4 settembre '17 ha annunciato la chiusura del sito di Predosa (AL) ed avviato una procedura di mobilità.

"Ieri, durante l'incontro presso Confindustria non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti alle nostre richieste", lamentano i segretari di categoria erritoriali di Cgil, Cisl e Uil (UILTEC) territoriale che hanno firmato una nota per denunciare le criticità che stanno affrontando gli oltre 40 dipendenti.

Oggi, dopo il picchetto di lavoratrici e lavoratori davanti allo stabilimento produttore di marcature per cavi elettrici, a cui ha partecipato anche il Sindaco di Predosa Giancarlo Rapetti, è stato proclamato lo stato di agitazione che prevede un pacchetto di ore di sciopero a giorni alterni da domani, 27 settembre, al 4 ottobre.

Il prossimo 5 ottobre riprenderanno le trattative, ed in base all'andamento delle stesse si valuterà la situazione.

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Martedì, 26 Settembre 2017 10:48

Studio Uil sugli incentivi nazionali all’occupazione

Servizio Politiche Attive e Passive del Lavoro POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO: GLI INCENTIVI NAZIONALI ALL'OCCUPAZIONE - II RAPPORTO UIL

Aggiornato a settembre 2017

Introduzione

Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL

Questo elaborato vuole essere un aggiornamento del precedente Studio UIL sugli "incentivi nazionali all'occupazione" (diffuso a maggio scorso), con gli ultimi monitoraggi sui risultati dei più recenti incentivi quali "l'incentivo occupazione giovani" e "l'incentivo occupazione sud" e, a corredo, una fotografia dello stato della nostra occupazione osservabile attraverso i dati di flusso delle Comunicazioni obbligatorie, e i dati di stock forniti dall'Istat.

La necessità di favorire assunzioni a tempo indeterminato e l'inclusione del maggior numero di giovani nel mercato del lavoro sono ormai da anni tra le priorità delle politiche nazionali. Alcuni incentivi, almeno dal punto di vista quantitativo, hanno funzionato più di altri (come ad esempio l'esonero contributivo 2015 e 2016 e l'incentivo occupazione Sud che potrà essere utilizzato ancora per tutto il 2017 e sul quale, visti i risultati, si sta pensando a un rifinanziamento). È chiaro che queste misure non possono avere una valenza strutturale nel tempo, pena l'ingente carico sulla fiscalità generale, sebbene abbiano contribuito a stimolare occupazione di "qualità".

I numeri parlano di circa 2,2 milioni di attivazioni/trasformazioni a tempo indeterminato con gli esoneri contributivi del biennio 2015 e 2016. Nel 2015 le attivazioni con contratto a tempo indeterminato sono cresciute del 44,5%, a fronte di una diminuzione delle altre forme contrattuali (anche dell'apprendistato per effetto di un esonero più concorrenziale in termini di costo contributivo). Si assiste anche ad una, inevitabile, riduzione del tempo determinato e delle collaborazioni (le quali scontano anche l'entrata in vigore di una normativa rivisitata più stringente).

La diversa modulazione delle caratteristiche dell'esonero del 2016 (non più totale, bensì ridotto al 40%), ci racconta un'ulteriore storia: il contratto di apprendistato diventa un concorrente più forte del tempo indeterminato in termini di contribuzione a carico del datore di lavoro e ciò, conseguentemente, si ripercuote su una flessione dei tempi indeterminati a vantaggio di una crescita dell'apprendistato. Ciò sarà maggiormente visibile dalle tabelle presenti alla fine di questo elaborato. Nei due anni l'incentivo è stato maggiormente utilizzato nel Nord e per assunzioni nella fascia 30-39 anni...

LEGGI LO STUDIO COMPLETO SCARICANDO L'ALLEGATO

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Mercoledì, 13 Settembre 2017 10:13

Dati Istat sul mercato del lavoro

Nel secondo trimestre del 2017 l'economia italiana ha registrato una crescita del Pil pari allo 0,4% in termini congiunturali e all'1,5% su base annua. Nel complesso, l'economia dei paesi dell'area Euro è cresciuta dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 2,2% nel confronto con lo stesso trimestre del 2016. I segnali di consolidamento dell'espansione dei livelli di attività economica, particolarmente significativi nell'industria in senso stretto e nei servizi, sono associati a un assorbimento di lavoro da parte del sistema produttivo che continua a espandersi in linea con la dinamica del Pil: le ore complessivamente lavorate crescono dello 0,5% sul trimestre precedente e dell'1,4% su base annua, confermando l'elevata intensità occupazionale della ripresa in corso.

Dal lato dell'offerta di lavoro, nel secondo trimestre del 2017 l'occupazione presenta una nuova crescita congiunturale (+78 mila, +0,3%) dovuta all'ulteriore aumento dei dipendenti (+149 mila, +0,9%), in oltre otto casi su dieci a termine (+123 mila, +4,8%). Continuano invece a calare gli indipendenti (-71 mila, -1,3%). Il tasso di occupazione cresce di 0,2 punti rispetto al trimestre precedente. I dati mensili più recenti (luglio 2017) mostrano, al netto della stagionalità, un aumento degli occupati (+0,3% rispetto a giugno, corrispondente a +59 mila unità), che riguarda sia i dipendenti sia gli indipendenti.

Tra il secondo trimestre del 2017 e lo stesso periodo dell'anno precedente si stima una crescita di 153 mila occupati (+0,7%) che riguarda soltanto i dipendenti (+356 mila, +2,1%), oltre tre quarti dei quali a termine, a fronte della rilevante diminuzione degli indipendenti (-3,6%). L'incremento in termini assoluti è più consistente per gli occupati a tempo pieno, e l'occupazione a tempo parziale aumenta soprattutto nella componente volontaria. La crescita dell'occupazione riguarda entrambi i generi e tutte le ripartizioni ed è più intensa per le donne e nel Nord.

Il tasso di disoccupazione diminuisce di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,6 punti in confronto a un anno prima, con maggiore intensità per quello giovanile. Nei dati di luglio 2017 il tasso di disoccupazione sale di 0,2 punti congiuntamente al calo di 0,3 punti del tasso di inattività 15-64 anni.

Rispetto agli utimi trimestri, nel confronto tendenziale si attenua la riduzione degli inattivi di 15-64 anni (-76 mila in un anno) e del corrispondente tasso di inattività (-0,1 punti). La diminuzione degli inattivi riguarda soltanto le donne, soprattutto il Mezzogiorno, gli individui di 35-49 anni, e coinvolge quanti vogliono lavorare (le forze di lavoro potenziali).

Le variazioni degli stock sottintendono significativi cambiamenti nella condizione delle persone nel mercato del lavoro, misurati dai dati di flusso a distanza di dodici mesi. Nel complesso continuano a diminure le transizioni da dipendente a termine a dipendente a tempo indeterminato (dal 24,3% al 16,5%). A fronte della riduzione complessiva delle transizioni dalla disoccupazione all'occupazione (-3,1 punti), i flussi dai disoccupati verso i dipendenti a tempo determinato aumentano (+0,9 punti). Riguardo agli inattivi, per le forze di lavoro potenziali è aumentata soprattutto la percentuale di quanti transitano verso la disoccupazione (dal 18,5% al 21,3% nei dodici mesi).

Dal lato delle imprese, si confermano i segnali di crescita congiunturale della domanda di lavoro, con un aumento delle posizioni lavorative dipendenti pari all'1,1% sul trimestre precedente, sintesi della crescita sia dell'industria sia dei servizi. Le ore lavorate per dipendente crescono (+0,2%) rispetto al trimestre precedente, mentre diminuiscono su base annua (-0,7%), anche se continua la flessione del ricorso alla Cassa integrazione. Il tasso dei posti vacanti aumenta di 0,1 punti percentuali sul trimestre precedente. In termini congiunturali si registra una diminuzione dello 0,1% delle retribuzioni e dello 0,5% degli oneri sociali e, quale loro sintesi, un calo dello 0,2% del costo del lavoro.

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Il giorno 8 settembre 2017 a Roma si è tenuto l'incontro con le associazioni cooperative per il rinnovo del CCNL della distribuzione cooperativa.

Dal confronto è emersa l'impossibilità di far evolvere positivamente il negoziato verso il rinnovo del CCNL, soprattutto a causa della irragionevole posizione di parte datoriale di avere, prima di raggiungere un'intesa complessiva, una proposta unitaria delle OO.SS. relativa alla rivisitazione del trattamento economico dei giorni di assenza per malattia ricompresi nel periodo di carenza.

Nonostante Filcams, Fisascat e Uiltucs abbiano invitato le controparti a proseguire il confronto sulla totalità dei temi, nella piena autonomia contrattuale, ricercando una mediazione equilibrata comprensiva dell'aumento salariale, le associazioni cooperative hanno negato la possibilità di procedere in tale direzione riservandosi di riferire alle imprese l'esito del confronto.

Filcams, Fisacat e Uiltucs ritengono inaccettabile che a quasi quattro anni dalla scadenza del CCNL le Associazione Cooperative si rifiutino di negoziare il rinnovo del CCNL assumendo una posizione precostituita su un tema come quello della malattia, certamente non solo simbolico, e che si somma alle gravose richieste di intervenire su divisore orario, maggiorazioni, orario di lavoro, derogabilità e classificazione.

L'indisponibilità a mantenere aperto il negoziato da parte delle cooperative è un atto grave che danneggia pesantemente dal punto di vista retributivo le lavoratrici e i lavoratori delle Cooperative di consumo che da anni non ricevono alcun aumento contrattuale.

Filcams, Fisascat e Uiltucs ritengono fondamentale il rinnovo del CCNL, anche in ragione del necessario governo condiviso delle difficili vertenze aziendali aperte. Il venire meno di un tavolo di trattativa inerente il CCNL, apre la strada ad un inasprimento delle relazioni sindacali a tutti i livelli e all'avvio di una necessaria riflessione sul valore e il ruolo della contrattazione aziendale; pertanto ritengono imprescindibile che si riprenda un vero confronto a breve, evitando rigidità e posizioni volte a mortificare il lavoro.

p.la FILCAMS/CGIL p.la FISASCAT/CISL p.la UILTuCS

A. Di Labio A. Dell'Orefice P. Andreani

Roma, 11 settembre 2017

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Venerdì, 01 Settembre 2017 10:11

Pubblicato l’Osservatorio sul precariato giugno 2017

I dati dell'Osservatorio sul precariato giugno 2017 (pdf 652KB) registrano nel primo semestre del 2017, nel settore privato, un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +945mila, superiore a quello del corrispondente periodo sia del 2016 (+719mila) che del 2015 (+817mila).Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi 12 mesi) a giugno 2017, risulta positivo e pari a +548mila.

Tale risultato cumula la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+22mila), dei contratti di apprendistato (+50mila) e, soprattutto, dei contratti a tempo determinato (+477mila, inclusi i contratti stagionali). Queste tendenze, in linea con le dinamiche osservate nei mesi precedenti, attestano il proseguimento della fase di ripresa occupazionale.

Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nei mesi gennaio-giugno 2017 sono risultate 3.547.000, in aumento del 19,4% rispetto a gennaio-giugno 2016. Il maggior contributo è dato dalle assunzioni a tempo determinato (+27%) e dall'apprendistato (+27,3%) mentre sono diminuite quelle a tempo indeterminato (-3,8%: questo calo rispetto al 2016 è interamente imputabile alle assunzioni a part time).

In base alla retribuzione mensile, si registra, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute a gennaio-giugno 2017, una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.750 euro (55% contro 57,6% di gennaio-giugno 2016).

Tra gennaio e giugno 2017 sono stati incentivati 28.470 rapporti di lavoro nell'ambito del programma "Garanzia Giovani" e 58.916 rapporti di lavoro (46.313 assunzioni e 12.603 trasformazioni) nell'ambito della misura "Occupazione Sud".

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Pochissime risposte da uffici pubblici ministeri a monitoraggio su condizioni uffici

Si è conclusa l'ultima fase del monitoraggio avviato dalla Uilpa nel novembre 2015, quando fu chiesto ai datori di lavoro pubblici (Ministeri, Agenzie Fiscali ed Enti Pubblici non economici), un confronto sugli adempimenti previsti dalla legge del 9 aprile 2008, 81, finalizzato a misurare lo 'stato di salute' della Pubblica Amministrazione, inteso a verificare le reali condizioni degli ambienti, delle relazioni di lavoro e della qualità della vita dei lavoratori delle amministrazioni pubbliche, i cui risultati sono stati oggetto di un'elaborazione statistica.

"Un'indagine a tappeto sulle varie articolazioni centrali e periferiche della P.A., il cui risultato più significativo è sicuramente il 'silenzio' diffuso su tutto il territorio nazionale". A segnalarlo è il segretario generale della Uilpa, Nicola Turco. Un silenzio che osserva "si riferisce indistintamente a tutte le macro Aree del Paese (Nord, Centro, Sud ed Isole), con punte eclatanti che riguardano il ministero della Giustizia (75,9%), il Mef (73,9), il Miur (73,8%), l'Interno (73,2%), il Mibact (69,6%), il Mit (66,7%), il Lavoro (69,4%), la Difesa (51,9%)".

"Un silenzio - sottolinea Turco - che fa riflettere non solo sulla reale conformità a norma dei luoghi e dei processi di lavoro ma soprattutto sulla stessa percezione e sensibilità del management pubblico rispetto a tali problematiche". Il Segretario Generale della Uilpa evidenzia che "i risultati dell'indagine rappresentano plasticamente la scarsa cultura e l'insufficiente programmazione in materia di prevenzione e benessere organizzativo, fattori che si ripercuotono sulla qualità della vita dei lavoratori ma anche sui servizi erogati ai cittadini".

Fonte (AdnKronos)

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Il 24 giugno scorso è entrata in vigore la legge n. 96 del 21 giugno 2017 (G.U. n. 144 del 23 giugno 2017), di conversione, con modificazioni del D.L. n. 50/2017. In particolare, l'articolo 54-bis contiene la nuova regolamentazione del lavoro occasionale.

L'INPS, con la circolare n. 107 del 5 luglio 2017, fornisce indicazioni operative su questa nuova disciplina. Ne riportiamo di seguito alcune.

La norma prevede che i datori di lavoro (utilizzatori) possono acquisire prestazioni di lavoro occasionali, nei limiti previsti, secondo le seguenti due distinte modalità di utilizzo.

Il Libretto Famiglia (LF) soltanto per le persone fisiche, non nell'esercizio dell'attività professionale o d'impresa. Attraverso il LF l'utilizzatore può remunerare esclusivamente queste prestazioni di lavoro occasionali: lavori domestici, inclusi i lavori di giardinaggio, di pulizia o di manutenzione; assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità; insegnamento privato supplementare. Il valore nominale dei titoli di pagamento è fissato in 10,00 euro, per prestazioni di durata non superiore ad un'ora, ed è così suddiviso: € 8,00 per il compenso a favore del prestatore; € 1,65 per la contribuzione ivs alla Gestione separata INPS; € 0,25 per il premio assicurativo INAIL; € 0,10 per oneri di gestione.
Il Contratto di prestazione occasionale (Cpo) per gli altri datori di lavoro: professionisti, lavoratori autonomi, imprenditori, associazioni, fondazioni ed altri enti di natura privata, Pubbliche amministrazioni.

Le due forme contrattuali si differenziano essenzialmente in relazione ai datori di lavoro, alle modalità e ai tempi di comunicazione della prestazione, all'oggetto della prestazione, nonché al regime dei compensi e delle contribuzioni obbligatorie.

La circolare INPS fornisce le indicazioni operative per consentire ai soggetti interessati di accedere alle prestazioni del Libretto Famiglia e del Contratto di Prestazione Occasionale, sia in qualità di lavoratori che di datori di lavoro. In particolare, per il Contratto di Prestazione Occasionale, sono chiariti i dettagli del regime generale e dei particolari regimi previsti per le Pubbliche Amministrazioni e per l'agricoltura.

Il bonus baby sitting
L'Istituto precisa che continuerà ad emettere i voucher baby sitting (di cui all'art. 4, comma 24, lettera b) della legge 92/2012), fino al 31 dicembre 2017 mediante le modalità previste dal D.Lgs. n. 81 del 15 giugno 2015. Dal mese di gennaio 2018 questo contributo sarà erogato secondo le modalità previste per il "Libretto Famiglia", sulla base delle istruzioni che saranno appositamente emanate.

Settore agricoltura
Con successivo messaggio n. 2887 del 12 luglio 2017 l'Istituto informa che, anche a seguito degli approfondimenti condotti con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, sono impartite ulteriori istruzioni volte ad integrare e rivalutare la misura minima della retribuzione oraria da assumere a riferimento per la regolazione del compenso delle prestazioni di lavoro occasionale nel settore dell'agricoltura. Si precisa nel messaggio, che oltre ai minimi salariali previsti dal CCNL di settore deve essere aggiunto, in relazione alla peculiare natura del rapporto di lavoro occasionale, il c.d. terzo elemento retributivo, previsto, per gli operai a tempo determinato, quale corrispettivo degli istituti riconosciuti agli operai a tempo indeterminato (festività nazionali e infrasettimanali, ferie, tredicesima e quattordicesima mensilità).

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Lunedì, 24 Luglio 2017 10:21

Circolare Inps Dis-coll

Vi inviamo in allegato alla presente la Circolare Inps n° 115 del 19 luglio scorso con la quale di dettano le istruzioni amministrative relative alla prestazione di disoccupazione Dis-Coll che, come è noto, è stata resa strutturale ed estesa agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca con borsa di studio iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps.

La principali delle novità riguardano quindi le modifiche introdotte con la legge 22 maggio 2017 n° 81 che riscrivono parzialmente l'art, 15 del D.lgs. 22/2015 con il quale la misura era stata introdotta in via sperimentale.

Pertanto "l'indennità DIS-COLL è riconosciuta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto – già destinatari della prestazione - nonché agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca con borsa di studio in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dalla predetta data del 1° luglio 2017.".

Sempre a partire dal 1° di luglio e per gli stessi soggetti destinatari dell'indennità è previsto il versamento di un'aliquota contributiva pari allo 0,51%, aggiuntiva al 32,72% già dovuto alla gestione separata.

Nel ricordare che la prestazione è destinata anche ai collaboratori della Pubblica Amministrazione è utile ricordare i requisiti per l'accesso alla Dis-Coll:

·         stato di disoccupazione e dichiarazione di immediata disponibilità (che può essere reso anche per il tramite della stessa domanda di Dis-Coll)

·         accredito contributivo di almeno tre mensilità nel periodo di osservazione che va dall'anno "civile" precedente l'evento di disoccupazione alla data dell'evento stesso.

E' importante ricordare che i lavoratori e le lavoratrici destinatarie della indennità di Dis-Coll devono essere privi di partita IVA e pertanto anche nei casi in cui la partita Iva non produca alcun reddito (c.d. silente) va comunque preventivamente cessata, pena il rigetto della domanda.

Come per il passato la domanda va presentata entro 68 giorni dalla data di cessazione dell'attività lavorativa e per questa prima fase transitoria la il periodo dei 68 giorni decorre dalla data di pubblicazione della circolare Inps.

Per il resto rimangono inalterate le modalità di calcolo e la durata della prestazione che ricordiamo non potrà superare le sei mensilità.

Rimangono anche le criticità da noi segnalate al Ministero del Lavoro che, malgrado le novità introdotte, impoveriscono la prestazione e che, con la sua messa a regime.

Avevamo sperato venissero superate: ci riferiamo sia la fatto che per la Dis-Coll non vige il principio dell'automaticità delle prestazioni (pertanto in presenza di contributi dovuti e non versati al lavoratore non viene riconosciuta la prestazione),  sia la mancata previsione dell'accredito della contribuzione figurativa per i periodi di godimento dell'indennità.

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Mercoledì, 12 Luglio 2017 09:58

Decontribuzione per alternanza scuola lavoro

Si invia in allegato la circolare Inps n° 109 del 10 luglio u.s. in materia di sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato di studenti che abbiano svolto presso lo stesso datore di lavoro periodi di alternanza scuola-lavoro.

La misura, prevista all'art. 309 della Legge di Bilancio 2017, riguarda tutte le nuove assunzioni a tempo indeterminato (anche in apprendistato) per il biennio 2017/2018 e prevede uno sgravio contributivo comunque non superiore a 3.250,00 ero annui ed all'interno di un limite di spesa annuale previsto all'art. 309 della stessa Legge di Bilancio (7,4 milioni di euro per l'anno 2017, di 40,8 milioni di euro per l'anno 2018, di 86,9 milioni di euro per l'anno 2019, di 84 milioni di euro per l'anno 2020, di 50,7 milioni di euro per l'anno 2021 e di 4,3 milioni di euro per l'anno 2022).

Sono destinatari del beneficio tutti i datori di lavoro (imprenditori e non imprenditori) con l'esclusione della Pubblica Amministrazione, dei contratti di lavoro per il personale domestico e quelli riguardanti gli operai del settore agricolo.

La misura è inoltre preclusa ai contratti "intermittenti" mentre sarà utilizzabile in caso di somministrazione a tempo indeterminato o di rapporti instaurati con soci di Cooperative di lavoro.

La decontribuzione spetta ai datori di lavoro che assumano, entro sei mesi dal conseguimento del titolo di studio, studenti che abbiano realizzato, col medesimo datore di lavoro periodi di alternanza lavoro in misura non inferiore al 30% dei limiti stabiliti dalle normative vigenti ovvero che abbiano svolto, sempre con lo stesso datore di lavoro periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore, il certificato di specializzazione tecnica superiore o periodi di apprendistato in alta formazione.

Ultima sottolineatura in tema di cumulabilità dell'incentivo: l'esonero contributivo triennale non è cumulabile con altre agevolazioni di tipo contributivo e la circolare riporta le molte eccezioni tra le quali vale la pena di ricordare quelli dovuti all'Inail, quelli dovuti ai Fondi di Solidarietà Bilaterali e lo 0,30 destinato alla formazione continua.

L'esonero contributivo è invece cumulabile con incentivi di natura economica come quello legato all'assunzione dei lavoratori percettori di Naspi.

In conclusione la misura ha una ragion d'essere in relazione alla volontà del legislatore di rafforzare l'istituto dell'alternanza e dell'apprendistato "duale", sarà poi il monitoraggio ad indicare se la strada scelta è quella giusta ed in tal caso occorrerà che lo sgravio assuma i caratteri della strutturalità cosi come è avvenuto per l'alternanza; inoltre sempre obbligato un richiamo alla semplificazione ed alla chiarezza che, nel caso specifico, ha richiesto 18 pagine di circolare.

 

Servizio politiche attive e passive del lavoro

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Le stime preliminari indicano che nel 2016 il Prodotto interno lordo, a valori concatenati, ha registrato un aumento in linea con quello nazionale nel Mezzogiorno (+0,9%), lievemente inferiore nel Centro (+0,7%) e nel Nord-ovest (+0,8%) e superiore alla media nazionale nel Nord-est (+1,2%).

Nel Nord-est i risultati migliori riguardano l'agricoltura (+4,5%) e il settore che comprende commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+2,3%). È in crescita anche il valore aggiunto dell'industria (+0,9%), dei servizi finanziari, immobiliari e professionali (+0,7%) e degli altri servizi (+0,3%). Risulta in calo solamente il valore aggiunto delle costruzioni (-1,5%).

Anche nel Nord-ovest le migliori performance si registrano per l'agricoltura (+1,9%) e per il settore che raggruppa commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+1,9%) ma sono in crescita anche industria (+1,1%) e costruzioni (+1,0%). Registrano un calo i servizi finanziari, immobiliari e professionali (-0,4%) e gli altri servizi (-0,6%).

Al Centro, dove la crescita è più modesta, il valore aggiunto presenta variazioni positive solo per i servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,3%) e l'industria (+0,8%). I restanti settori registrano diminuzioni: -1,9% in agricoltura, -0,3% nelle costruzioni e -0,1% nel settore che comprende commercio, pubblici esercizi, trasporti, telecomunicazioni e negli altri servizi.

Nel Mezzogiorno, il Pil ha registrato nel 2016 un significativo recupero crescendo in linea con la media nazionale. L'aumento del valore aggiunto è più marcato nell'industria (+3,4%) e nel settore che raggruppa commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+1,4%). Segnano un incremento modesto i servizi finanziari, immobiliari e professionali (+0,3%) e gli altri servizi (+0,2%). Si registrano cali per l'agricoltura (-4,5%) e, in misura molto limitata, per le costruzioni (-0,1%).

L'occupazione (misurata in termini di numero di occupati) è cresciuta, nel 2016, dell'1,3%. L'aumento maggiore si osserva nelle regioni del Nord-est (+1,8%), seguite da quelle del Mezzogiorno (+1,6%) e del Nord-ovest (+1,0%). Nelle regioni del Centro la crescita è inferiore alla media e risulta pari allo 0,6%.

Per quel che riguarda gli andamenti settoriali dell'occupazione, nel Mezzogiorno la crescita riguarda, in particolare l'industria, il settore che comprende commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni e gli altri servizi (rispettivamente +2,6%, +2,1% e +2,0%). Nel Nord-est gli aumenti più marcati si registrano per i servizi finanziari, immobiliari e professionali (+5,0%) e per l'agricoltura (+4,4%). Il Nord-ovest è caratterizzato da incrementi maggiori nel commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+3,0%) e nei servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,0%). Anche nel Centro, i risultati migliori riguardano i servizi finanziari, immobiliari e professionali (+3,0%) e l'agricoltura (+2,3%).

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