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Martedì, 15 Ottobre 2019 10:14

Il Pubblico Impiego sulle criticità del settore

In vista della convocazione, calendarizzata per domani, con la Ministra Dadone, la Uil e le sue categorie del Pubblico Impiego hanno condiviso la necessità di approfondire tutte le tematiche riguardanti le criticità del settore, a partire dai rinnovi contrattuali.

La Uil ribadirà l'apprezzamento per il cambio di impostazione della Ministra Dadone sulla valorizzazione dei dipendenti pubblici, evitando le solite campagne denigratorie, e sul rilancio della Pubblica Amministrazione tutta. L'incontro di domani dovrà rappresentare, pertanto, un primo momento utile ad avviare un percorso condiviso e proficuo di collaborazione.

Tutto questo, a parer nostro, non può prescindere che dal rinnovo di un contratto ormai scaduto da un anno e che per questo richiede uno stanziamento di risorse adeguato e quanto meno in linea con tutti gli altri settori del mondo del lavoro; dal riordino della classificazione del personale e quindi dalla conclusione delle trattative aperte in Aran; dalla copertura delle tante carenze organiche che minano i livelli essenziali dei servizi garantiti; dall'ammodernamento e dalla trasformazione digitale di una Pubblica Amministrazione rimasta troppo indietro con i tempi.

Questi solo alcuni dei punti alla nostra agenda che, pertanto, necessitano un confronto approfondito e non occasionale, che accompagni i lavori della Legge di Bilancio, già dal documento che circolerà dalle prossime ore.

Domani, in questo primo incontro, esporremo alla Ministra le nostre rivendicazioni e proposte di soluzione alle tante vertenze che affliggono i lavoratori che rappresentiamo, i quali meritano finalmente l'adeguato riconoscimento della professionalità che, nonostante i tagli a cascata, hanno sempre e comunque garantito alla nostra comunità.

Dal sito UIL FPL nazionale)

 

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"Apprezziamo la disponibilità del Governo a chiudere in tempi brevi  la partita dei rinnovi contrattuali assicurando l'aumento medio di 85 euro e la salvaguardia del bonus degli 80 euro onde evitare penalizzazioni ai lavoratori che attualmente lo percepiscono".  Lo afferma in una nota il Segretario generale della Uilpa Nicola Turco, puntualizzando tuttavia che "tale impegno non esaurisce il rispetto dell'accordo stipulato lo scorso 30 novembre tra Governo e Sindacati confederali con il quale è stato previsto uno specifico intervento finalizzato al riequilibrio tra le fonti – legge e contratto – accordando anzi una posizione di maggior favore alla contrattazione".

"Ricordiamo – prosegue Turco – che il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego non riguarda soltanto la parte economica ma anche quella normativa, nella quale va ridisegnato il nuovo sistema delle relazioni sindacali e  vanno ridefiniti i contenuti della contrattazione che deve riappropriarsi delle materie sottratte, ad iniziare dall'organizzazione del lavoro e dai molteplici aspetti che caratterizzano il rapporto di lavoro pubblico".

Conclude Turco: "Per la Uilpa non c'è contratto senza il ripristino, anche nel settore pubblico, della contrattazione".

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Dichiarazione di Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, e dei Segretari Generali delle categorie del Pubblico Impiego Uil

La Uil considera positivamente la disponibilità del Governo a stanziare nel DEF la copertura delle somme per i rinnovi contrattuali nel settore pubblico, se il Consiglio dei Ministri di oggi confermasse tale disponibilità.

Tale scelta, ancora una volta, testimonia l'importanza dell'accordo del 30 novembre voluto e firmato da Uil, Cisl, Cgil e Governo proprio sui contratti e sulle modifiche normative da inserire nel Testo Unico per ripristinare la contrattazione, sia nazionale sia di secondo livello, liberandola dai vincoli legislativi e ripristinando le relazioni sindacali.

Quell'accordo è stato rispettato dal Governo in alcune parti con i provvedimenti presi, anche se ancora sul Testo Unico, abbiamo proposto in Parlamento, nelle varie audizioni, di emendarlo per il rispetto pieno dell'Accordo e chiediamo alla Ministra Madia di convocare una riunione per discutere e confrontare le nostre proposte di emendamento, nel rispetto dell'accordo stesso.

Adesso si faccia immediatamente la direttiva per avviare formalmente le trattative all'Aran e sottoscrivere anche per i lavoratori pubblici, come per gli altri settori produttivi, i rinnovi contrattuali.

 

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Questo pomeriggio alla Taglieria del Pelo di Alessandria si è tenuto l'attivo di Cgil, Cisl e Uil per il rinnovo del contratto del pubblio impiego.

In allegato l'intervento di Luca Righini, RSU, e il documento relativo alla mobilitazione per il rinnovo del CCNL.

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Le categorie del pubblico impiego hanno portato i sacchi di carbone, adesso sta a Renzi e al Governo evitare che diventino carboni ardenti.

E' quanto ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, in occasione del presidio organizzato questa mattina in piazza Montecitorio dalle categorie del pubblico impiego (UilFpl, UilScuola, UilPa, UilRua) per protestare contro il mancato rinnovo dei contratti per circa tre milioni di dipendenti pubblici. "Il Governo e il Parlamento – ha proseguito Barbagallo - dovrebbero rispettare la sentenza della Corte Costituzionale secondo cui i contratti del pubblico impiego, scaduti da oltre sei anni, andavano rinnovati già nel 2015. I lavoratori devono essere retribuiti giustamente, come prevede la Costituzione: bisogna, dunque, rinnovare rapidamente i contratti. La riforma della Pubblica Amministrazione, poi – ha incalzato il leader della Uil – non si fa senza il coinvolgimento dei lavoratori, ma con il loro consenso, altrimenti rischia di essere una riforma inattuata.

Peraltro, non si capisce come mai, nonostante ci siano ora 300 mila lavoratori in meno, la spesa pubblica continui ad aumentare. Ci attendiamo una convocazione del Governo per avviare il tavolo della trattativa: noi siamo pronti, dipende solo da loro. Oggi, simbolicamente, abbiamo portato quattro sacchi di carbone; ribadisco: non lo facciano diventare ardente".

Barbagallo, infine, sollecitato dalle domande dei giornalisti, è tornato sulla questione dei cosiddetti fannulloni: "Questa rappresentazione dei dipendenti pubblici è una distorsione attuata per anni dalla politica che ne ha poi scaricato la responsabilità sui sindacati. Noi siamo un Sindacato moderno e riformista: se ci sono lavoratori nella Pubblica Amministrazione che si comportano male, poiché fanno un danno alla collettività, bisogna licenziarli. Bisogna, però, anche fare in modo che tutti coloro che lavorano per far funzionare la 'macchina Italia' abbiano il loro giusto riconoscimento. Non difendiamo i fannulloni – ha concluso il leader della Uil - ma vogliamo rinnovare i contratti".

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