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Uil e Uilp hanno partecipato questa mattina al Tavolo nazionale per la non autosufficienza, con la presenza dei Sottosegretari Claudio Cominardi e Vincenzo Zoccano.

È la prima volta che il Governo in carica riunisce il Tavolo, costituito nel 2016.

Uil e Uilp valutano positivamente il riavvio del Tavolo, come peraltro più volte richiesto dai sindacati e dalle associazioni delle persone disabili, e chiedono di proseguire il confronto con incontri periodici finalizzati alla valutazione dei dati e al miglioramento delle prestazioni.

Uil e Uilp evidenziano tuttavia che per rispondere ai molti bisogni delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie serve una legge nazionale sulla non autosufficienza, che garantisca livelli essenziali omogenei in tutto il territorio, criteri uniformi, servizi e sostegni adeguati, integrazione sociosanitaria. Una legge che ancora manca e che è una assoluta necessità per la vita di milioni di persone.

Uil e Uilp ritengono quindi necessario l'avvio di un tavolo politico di confronto, in cui affrontare seriamente il tema.

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La Uil esprime apprezzamento per l'attività della Guardia di Finanza nella lotta all'evasione. Il fenomeno, però, è talmente rilevante che necessita di una svolta politica.

Il Governo deve dichiarare guerra agli evasori, per recuperare le risorse necessarie a diminuire le tasse a chi le paga e sostenere così lo sviluppo economico e produttivo del Paese.

Occorre istituire una Procura Nazionale anti-evasione, creare un'agenzia specifica per l'accertamento, incrociando tutte le banche dati della pubblica amministrazione ed ampliando il contrasto d'interessi per i servizi alle famiglie. Si devono rendere tracciabili tutti i pagamenti, attraverso l'utilizzo della moneta elettronica e trasmettere automaticamente la fattura elettronica e tutte le transazioni all'anagrafe fiscale, è necessario estendere il meccanismo della ritenuta alla fonte anche per i redditi da lavoro autonomo, implementando meccanismi che consentano il versamento diretto dell'iva; stabilire che tutti i redditi dichiarati siano controllati almeno una volta ogni 5 anni.

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Lunedì, 24 Giugno 2019 09:39

UIL: il mercato del lavoro è ancora fermo

Pochi giorni fa i dati del I trimestre 2019 sulle Comunicazioni Obbligatorie; i dati della Nota congiunta Ministero Lavoro, Inps, Inail e Anpal, riferiti allo stesso trimestre; oggi quelli dell'Inps sul Precariato riferiti al I quadrimestre dell'anno in corso.

Una pletora di numeri che destabilizza anche il lettore più attento con il rischio di non comprendere cosa stia realmente avvenendo nel nostro mercato del lavoro.

Seconda un'elaborazione della Uil sui dati dell'Osservatorio sul Precariato si rileva una flessione tendenziale dei nuovi rapporti di lavoro attivati (-200 mila), quale effetto di una forte riduzione dei contratti a tempo determinato (-100 mila) e in somministrazione (-177 mila) nei primi 4 mesi dell'anno. Probabilmente hanno perso il lavoro le lavoratrici e i lavoratori per i quali un eventuale rinnovo del contratto avrebbe necessitato di causale dato che, siamo consapevoli, quelle attuali sono poco praticabili. La Uil continua a chiedere, assieme a Cgil e Cisl, un intervento correttivo sulle causali, più aderente alle singole realtà settoriali, attraverso un rinvio alla contrattazione collettiva.

Si è comunque registrato l'aumento delle trasformazioni di lavoratori a termine in tempo indeterminato (+106 mila).

Sono solamente 38 mila i nuovi contratti a tempo indeterminato in più rispetto allo stesso quadrimestre del 2018, fotografia questa che fa i conti con la perdurante assenza di politiche di crescita che non ha, quindi, prodotto quell'auspicato aumento di contratti di lavoro stabili che si sarebbe potuto, invece, ottenere.

Si registra, inoltre, un incremento nel I trimestre del 2019 delle Partite Iva (+14%) rispetto allo stesso periodo del 2018, come si evince dai dati dell'Osservatorio sulle Partite Iva del MEF, frutto questo evidentemente della riduzione della tassazione (Flat Tax) con la Legge di Bilancio 2019.

Questi dati ci confermano che il nostro mercato del lavoro è ancora fermo; non si sta creando nuova occupazione e, anzi, al netto di qualche stabilizzazione, il Decreto Dignità, con le sue causali inapplicabili, stà realizzando situazioni di turn-over tra lavoratori.

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Mercoledì, 19 Giugno 2019 10:01

Le statistiche dell'Istat sulla povertà

Nel 2018, si stimano oltre 1,8 milioni di famiglie in povertà assoluta (con un'incidenza pari al 7,0%), per un totale di 5 milioni di individui (incidenza pari all'8,4%). Non si rilevano variazioni significative rispetto al 2017 nonostante il quadro di diminuzione della spesa complessiva delle famiglie in termini reali. In gran parte questo si deve al fatto che soltanto le famiglie con minore capacità di spesa (a maggiore rischio di povertà) mostrano una tenuta dei propri livelli di spesa, con un conseguente miglioramento in termini relativi rispetto alle altre. Al netto dell'inflazione registrata nel 2018 (in media nazionale pari a +1,2%), utilizzando, quindi, gli indici 2017 di prezzo nel calcolo delle soglie, l'incidenza complessiva in termini di famiglie sarebbe stata pari a 6,8%. L'intensità della povertà, cioè quanto la spesa mensile delle famiglie povere è mediamente sotto la linea di povertà in termini percentuali, ovvero "quanto poveri sono i poveri", si attesta nel 2018 al 19,4% (era il 20,4% nel 2017), da un minimo del 18,0% nel Centro a un massimo del 20,8% al Sud.

L'incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma notevolmente superiore nel Mezzogiorno (9,6% nel Sud e 10,8% nelle Isole) rispetto alle altre ripartizioni (6,1% nel Nord-Ovest e 5,3% nel Nord-est e del Centro). Analogamente agli anni passati, questo fa sì che, sebbene la quota di famiglie che risiede nel Nord sia maggiore di quella del Mezzogiorno (47,7% rispetto a 31,7%), anche nel 2018 il maggior numero di famiglie povere è presente in quest'ultima ripartizione (45,1% contro 39,3% del Nord). Nel Centro si trova il restante 15,6% di famiglie povere.

Le famiglie in condizioni di povertà relativa nel 2018 sono stimate pari a poco più di 3 milioni (11,8%), per un totale di individui di quasi 9 milioni (15,0%). Rispetto al 2017, il fenomeno si aggrava nel Nord (da 5,9% al 6,6%), in particolare nel Nord-est dove l'incidenza passa da 5,5% a 6,6%. Il Mezzogiorno, invece, presenta una dinamica opposta (24,7% nel 2017, 22,1% nel 2018), con una riduzione dell'incidenza sia nel Sud (da 24,1% a 22,3%) sia nelle Isole (da 25,9% a 21,6%).

A livello individuale, il lieve calo in media nazionale (da 15,6% a 15,0%) è sintesi di dinamiche contrastanti nelle ripartizioni (da 7,4% a 8,6% nel Nord-est; da 30,8% a 25,7% nelle Isole). Su scala territoriale, Calabria (30,6%), Campania (24,9%) e Sicilia (22,5%) si confermano le regioni con la maggiore incidenza.

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Fabbriche vuote e piazze piene. Lo sciopero indetto da Fim, Fiom, Uilm ha raggiunto il suo obiettivo. Nonostante il caldo torrido, decine di migliaia di tute blu hanno attraversato in corteo le strade di Milano, Firenze e Napoli, le tre città dove si sono svolti i comizi sotto lo slogan "Futuro per l'industria". Nel capoluogo toscano ha parlato dal palco il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, mentre a Napoli è stato il Segretario generale della della Uil, Carmelo Barbagallo, a sfilare al fianco dei lavoratori confluiti nella città partenopea da tutte le regioni del Sud.

"Siamo in piazza, oggi - ha detto Barbagallo a margine della manifestazione - per rivendicare salvaguardia dell'occupazione, crescita dei salari, sicurezza sul lavoro, ma anche investimenti, in particolare per il Mezzogiorno, e riduzione delle tasse a lavoratori dipendenti e pensionati: insomma, siamo qui per chiedere futuro per l'industria e sviluppo per il Paese, perché il Paese è fermo, l'economia è al palo, e noi vorremmo fare la nostra parte per dare impulso alla ripresa". Alla testa del corteo, a Napoli, i lavoratori della Whirlpool, simbolo, in questa fase, della crisi industriale: "Noi chiediamo - ha precisato Barbagallo - che questa azienda rispetti i patti e resti a Napoli, ma se dovesse andare via deve restituire il maltolto, e cioè tutti gli incentivi di cui ha fruito in questi anni di permanenza sul territorio". Infine, la replica a chi gli chiede dell'indizione di uno sciopero generale: "Io gli scioperi non li minaccio: se necessario, li faccio. Ora dobbiamo concentrarci sulla manifestazione nazionale che Cgil, Cisl, Uil stanno organizzando per sabato prossimo 22 giugno a Reggio Calabria, per il rilancio del nostro Mezzogiorno: anche in quella circostanza - ha concluso Barbagallo - ci sarà una grande partecipazione, così come l'abbiamo registrata in tutte le iniziative svolte sino ad ora".

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Secondo le previsioni di assunzione programmate dagli imprenditori italiani, tra giugno e luglio dovremmo registrare quasi 934 mila nuovi ingressi nel mercato del lavoro 1. Tra questi, 2 su 3 (il 66 per cento) troveranno lavoro in una piccola impresa con meno di 50 dipendenti.

E a grande sorpresa, tra le 4 ripartizioni geografiche presenti nel nostro Paese, il Sud farà segnare il maggior numero di neo assunti: 258.200, pari al 27,6 per cento del totale (vedi Tab.1).

Il 72,5 per cento del totale dei lavoratori in entrata, inoltre, sarà occupato nel settore dei servizi (677.550 addetti), il 20 per cento nell'industria (186.580 unità) e, infine, il rimanente 7,5 per cento nelle costruzioni (69.890 lavoratori) (vedi Tab. 2).

A dirlo è l'Ufficio studi della CGIA  che ha elaborato i risultati emersi dalla periodica indagine condotta sugli imprenditori italiani nelle settimane scorse dall'Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior.

Si tratta di nuove assunzioni. Pertanto, non si può parlare di nuova occupazione, perché nell'indagine non sono riportate le cessazioni di lavoro previste nello stesso periodo di tempo.
Ufficio Studi    News dell'8 giugno 2019

Dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo:

"Ancora una volta sono le piccole aziende a dare una risposta importante a chi aspira a trovare un posto di lavoro. E nei prossimi mesi lo faranno soprattutto quelle presenti nel Mezzogiorno. In Calabria, ad esempio, l'85,1 per cento dei nuovi ingressi sarà garantito da queste realtà produttive, in Puglia dal 77,6 per cento e in Sicilia e in Campania dal 75,4 per cento. Risultati straordinari che dimostrano che anche nelle regioni maggiormente in difficoltà economica, la stragrande maggioranza dei piccoli imprenditori sono in grado di offrire una chance soprattutto ai giovani".

A livello regionale sarà la Lombardia a assicurare le maggiori opportunità di impiego (165.400). A seguire scorgiamo il Lazio (88.190) e il Veneto (87.950). Tra le province, invece, svetta Milano (70.240) e subito dopo individuiamo Roma (69.590) e Napoli (32.340).

"Come dicevamo più sopra – dichiara il Segretario Renato Mason -  il 72,5 per cento dei nuovi assunti troverà lavoro nei servizi e poco più della metà di questi addetti, pari a 345.600 persone, sarà occupata in attività commerciali, ricettive e della ristorazione.  Settori, questi ultimi, molto diffusiti nelle realtà ad elevata vocazione turistica.  Sebbene nell'indagine non sia riportata la tipologia contrattuale che verrà applicata a questi nuovi assunti, appare evidente, visto che l'arco temporale monitorato riguarda i mesi estivi di giugno e luglio, che una buona parte di questi lavoratori sarà assunta con un contratto a termine. E la possibile introduzione del salario minimo  per legge, rischia, nel prossimo futuro, di aumentare enormemente il costo del lavoro soprattutto per le piccolissime imprese con effetti negativi sul fronte occupazionale".

Tornando ai dati dell'indagine, nell'industria, invece, troveranno una nuova occupazione 186.580 addetti (pari al 20 per cento del totale dei nuovi assunti).  Le regioni dove l'offerta sarà più elevata sono le Marche (33,2 per cento del totale assunzioni previste), il Friuli Venezia Giulia (29,7 per cento) e il Veneto (28,9 per cento).

A livello provinciale, il 90,9 per cento dei nuovi assunti a Vibo Valentia troverà un'occupazione in una piccola impresa con meno di 50 dipendenti. In nessun altra provincia italiana l'incidenza percentuale sarà così elevata. A Nuoro, che si colloca al secondo posto a livello nazionale, la soglia si attesta all'87,2 per cento e a Cosenza all'86,8 per cento (vedi Tab. 3).

Sempre a livello provinciale, la prima realtà territoriale per nuovi ingressi nel settore dei servizi sarà Sassari (90,1 per cento sul totale assunzioni), seguono Aosta (88,5 per cento), Rimini e Roma (entrambe con l'88,3 per cento). Per quanto concerne le assunzioni nell'industria, le più interessate saranno Pordenone (54, 9 per cento delle assunzioni totali) Prato (54,4 per cento) e Vicenza (47,9 per cento). Per quanto concerne il comparto delle costruzioni, svettano le province del Sud. Al primo posto scorgiamo Caltanisetta (21,1 per cento del totale), di seguito Potenza (17,5 per cento), Enna e L'Aquila (entrambe al 16,8 per cento) (vedi Tab. 4).

La CGIA, infine, segnala che in riferimento agli ultimi dati disponibili 2, in Italia le imprese con meno di 50 addetti sono il 99,4 per cento del totale (quasi 4,3 milioni), ci lavora il 66,3 per cento degli addetti (10,6 milioni di persone), sono occupati il 52,3 per cento dei dipendenti (5,9 milioni), producono il 47,8 per cento del fatturato totale nazionale ed il 50,4 per cento del valore aggiunto del Paese.

In altre parole, le piccole imprese sono la quasi totalità delle attività imprenditoriali, danno lavoro alla maggioranza degli italiani, producono 1.411,8 miliardi di euro di fatturato e 378,5 miliardi di valore aggiunto all'anno. Numeri che, di fatto, parlano da soli e ci Istat, Risultati economici delle imprese (anno 2016), Roma 9 novembre 2018.

delineano un Paese  che dal punto di vista economico ed occupazionale è sostenuto dalle realtà produttive di piccola dimensione (vedi Tab. 5).

VEDI TUTTE LE TABELLE SCARICANDO IL FILE IN ALLEGATO

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La manifestazione nazionale indetta dai sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per il 1° giugno a Roma si terrà in Piazza San Giovanni  a partire dalle 10 per chiedere la tutela delle pensioni, una legge sulla non autosufficienza, il diritto a curarsi, la riduzione delle tasse tutto nell'ottica d un invecchiamento attivo e in salute.

A portare i pensionati in piazza è il clima di insofferenza e di insoddisfazione nei confronti delle politiche adottate finora dal Governo, che hanno penalizzato ancora una volta milioni di persone anziane. La manifestazione sarà il traguardo finale di un percorso di mobilitazione che avrà inizio il 9 maggio attraverso tre grandi assemblee unitarie che si sono svolte a Padova, Roma e Napoli. Anche Alessandria sarà presente.

"Nonostante i molteplici appelli rivolti alle forze politiche che governano il Paese – dichiarano Spi, Fnp e Uilp – con l'obiettivo di trovare insieme delle misure che potessero andare incontro alle esigenze dei pensionati, l'unica decisione adottata dal governo è stata quella del taglio della rivalutazione, alla quale si aggiungerà un corposo conguaglio che i pensionati dovranno restituire nei prossimi mesi.

Avevamo chiesto di ridurre le tasse sulle pensioni che risultano essere le più alte d'Europa; ci siamo mobilitati per avere una sanità che rispondesse realmente alle esigenze dei pensionati, con interventi e risorse maggiori da destinare all'assistenza e alla non autosufficienza: il governo non ci ha voluti ascoltare, rimanendo indifferente di fronte a temi di straordinaria rilevanza per la vita delle persone anziane e delle loro famiglie. Di fronte a tale silenzio – concludono Spi, Fnp e Uilp – è necessario avviare una grande mobilitazione unitaria per impedire che si continui con politiche sbagliate che danneggiano ulteriormente la condizione di vita già difficile dei nostri pensionati."

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L'INPS ha deciso che dal 3 aprile scorso tutte le domande per gli assegni familiari si potranno inviare solo per via telematica, tramite PIN o Patronati.
Ad oggi è attiva la sola procedura telematica per modificare o inserire le domande per l'annualità in corso, che scadrà il 30 giugno 2019.

Sembra che la procedura telematica INPS per inviare le domande per la nuova annualità (1 luglio 2019 - 30 giugno 2020) non sarebbe disponibile prima della fine del mese di giugno. Questo significherebbe che gli assegni relativi ai mesi di luglio e agosto sarebbero erogati dalle aziende agli interessati non prima di fine settembre, tenendo conto dei tempi di valutazione e autorizzazione delle domande.

In questo caso, è evidente che la responsabilità non potrebbe essere scaricata sui Patronati che, in assenza della procedura dell'INPS, non possono inoltrare le domande.
Per le lavoratrici e i lavoratori gli assegni familiari sono un diritto e un sostegno economico importante, peraltro totalmente pagato dal fondo alimentato dai loro contributi previdenziali.
Il fondo per gli assegni familiari eroga ogni anno meno di quanto incassa. Questo avanzo andrebbe utilizzato per aumentare l'importo degli assegni alle famiglie e non trasferito su altre voci di spesa! In questa situazione, che danneggia chi ha più necessità di sostegno, denunciamo le responsabilità dell'INPS e del Governo, che dovrebbe vigilare e intervenire sull'Istituto.
Ricordiamo che le lavoratrici e i lavoratori dell'INPS lavorano sotto organico, nello svolgimento di attività fondamentali per la vita e il futuro di tutti. Per noi, l'Istituto è un bene comune e una
preziosa risorsa per i lavoratori e i pensionati.


CHIEDIAMO RISPETTO PER LAVORATRICI E LAVORATORI CHE HANNO DIRITTO A RICEVERE SENZA INTERRUZIONI GLI ASSEGNI FAMILIARI E PER GLI OPERATORI IMPEGNATI NELL' ISTITUTO DI PREVIDENZA.
CGIL CISL UIL METTERANNO IN CAMPO TUTTE LE INIZIATIVE NECESSARIE PER FARE IN MODO CHE GLI ASSEGNI SIANO EROGATI NEI TEMPI CORRETTI!

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STORIE PER TUTTI: ESSERE SPECIALI E UNICI
Letture animate per bambini nel Salone conferenze della UIL di Alessandria

Martedì 21 maggio, dalle 14.30 alle 16.30, nel Salone conferenze della UIL si terrà un appuntamento fortemente voluto e organizzato dalla UIL di Alessandria per parlare, ricorrendo agli adeguati strumenti e linguaggi, anche ai bambini di diversità.

Questo evento vuole essere un appuntamento destinato ai bambini che avranno modo di trascorrere un paio d'ore tra letture animate tratte da libri per l'infanzia proposti e scelti con l'aiuto di Giada Incardona, libraria de La bottega del Sanconiglio di Novi Ligure.

L'attrice Debora Zuin leggerà a due classi della Scuola Primaria Villaggio Europa accompagnate dalle loro insegnanti brevi racconti, importanti ciascuno a modo suo per il messaggio contenuto e la delicatezza nel racconto. La psicologa Daniela Leo accompagnerà i ragazzi nella comprensione, utilizzando il gioco come strumento e proponendo piccoli lavoretti manuali sul tema.

In vista del primo PRIDE organizzato dall'Associazione Tessere Le Identità che si terrà ad Alessandria il prossimo 1°giugno, abbiamo pensato di coinvolgere anche i cittadini più giovani sul tema della diversità e il valore dell'accettazione e dell'inclusione. Siamo tutti unici per questo speciali: questo il valore delle letture animate.

Le storie scelte parlano di famiglie non tradizionali, disabilità e accoglienza.

L'incontro è aperto a tutti gli interessati e ad ingresso libero.

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Venerdì 10 maggio a partire dalle 16.30 nel Salone dell'Istituto Superiore Saluzzo di Via Faà di Bruno ad Alessandria si terrà un incontro, organizzato da CGIL e UIL Alessandria in collaborazione con Tessere Le Identità sul tema della terza età.

In vista del primo PRIDE che avrà luogo ad Alessandria il 1° giugno, CGIL, UIL, SPI CGIL e UILP hanno deciso di portare il loro contributo nel fitto calendario di iniziative presentate e affrontare un argomento troppo spesso considerato taboo, ossia l'invecchiamento delle persone.

Essendo Alessandria una delle province più anziane d'Italia per l'età anagrafica dei suoi abitanti, abbiamo voluto raccontare di come invecchiare possa essere considerata una risorsa, se questa età viene vissuta all'insegna della condivisione di esperienze e del mutuo soccorso.

Con l'intermezzo di brevi video come spezzoni di film che vedono per protagonisti uomini e donne non più giovani e letture sul tema dell'anzianità presentate da alcuni studenti dell'Istituto Saluzzo seguiti dal Professore Michele Maranzana, l'obiettivo dell'incontro è trasmettere il messaggio che questa fase della vita non debba per forza essere considerata la fine, ma spesso possa invece coincidere con nuovi inizi, incontri, interessi. I relatori porteranno anche interessanti testimonianze che vedono proprio le persone anziane, uomini, donne, single o coppie, protagoniste di percorsi molto utili per combattere la solitudine e sentirsi ai margini della società.

Ad intervenire saranno Stefania Fucci, Docente DIGSPES di Alessandria (Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali), Alessandra Bassano -  Psicoterapeuta, Francesca Brancato - Associazioni culturale Human Art per la promozione del benessere individuale e di gruppo attraverso attività di counseling, laboratoriali e di interesse sociale ed Enzo Cucco -  Associazione culturale Lambda Torino, nata per promuovere iniziative culturali e attività specifiche per persone gay over 40.

A presiedere l'incontro sarà Maria Iennaco per la CGIL di Alessandria, mentre le conclusioni saranno a cura di Gabriele Guglielmo, UIL Diritti Piemonte.

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