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Domani, mercoledì 25 novembre anche all'ex ILVA di Novi Ligure sono state proclamate 2 ore di sciopero a fine turno con presidio davanti alla fabbrica dalle ore 12 alle 14. L'iniziativa si colloca nell'ambito della mobilitazione decisa a livello nazionale unitariamente per tutto il gruppo Ex Ilva.

In concomitanza al presidio si terrà la conferenza stampa dei Segretari Generali di FIM, FIOM e UILM Nazionali in videocollegamento a Roma con tutti i siti produttivi.

Per opportuna conoscenza alleghiamo il comunicato unitario nazionale ed invitiamo la stampa ad essere presente davanti ai cancelli tra le 12 e le 14 di mercoledì.

il coordinamento sindacale ha chiesto all'azienda e al Governo, alla luce dell'annunciato ingresso dello Stato tramite Invitalia nel capitale sociale di AM InvestCo, le seguenti cose:

la presentazione del piano ambientale, sui tempi di realizzazione delle opere di messa a norma degli impianti, certezza e sorveglianza degli investimenti programmati;la presentazione del piano industriale, stabilendo in maniera definitiva quale sarà il destino del gruppo, quale il modello produttivo, tempi certi sul rilancio degli impianti fermi da anni;la definizione di un percorso certo di reintegro in AMI dei lavoratori in Amministrazione Straordinaria, loro eventuale impiego, per il tempo di permanenza in A.S., nelle opere di bonifica e garanzie stabili, da subito, sul loro futuro;chiarezza sulla gestione del mondo degli appalti. La Cabina di Regìa ha dato risposte parziali ad alcune imprese, per le restanti, non c'è stato altro che il versamento di acconti ed il governo deve essere garante della tenuta sociale anche attraverso il corretto utilizzo delle imprese d'appalto e dei rispettivi CCNL applicati, dando priorità all'impiego di lavoratori dei vari territori interessati del gruppo.un utilizzo delle risorse (1 miliardo/€ del piano Taranto) che possa dare ulteriori risposte concrete e durature a livello occupazionale derivate anche dal "piano Taranto", promosso dal Governo, che potrebbe fornire nuove garanzie occupazionali;rivisitazione degli attuali ammortizzatori Sociali.

FIOM CGIL - FIM CISL - UILM UIL ALESSANDRIA

RSU ARCELOR MITTAL NOVI LIGURE

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Questa mattina in Uil ad Alessandria si è tenuta la conferenza stampa delle categorie metalmeccaniche in previsione dello sciopero unitario, dopo 16 anni, previsto per il prossimo venerdì 14 giugno voluto da Fim, Fiom e Uilm per riportare al centro il lavoro e un settore determinante per l'economia del Paese. Da Alessandria partiranno quattro pullman di lavoratori metalmeccanici che partiranno da Casale, Alessandria, Novi Ligure e Ovada per raggiungere la manifestazione a Milano. Centrale sarà anche il tema della sicurezza sui posti di lavori. Non si tratta di uno sciopero politico, crediamo però in un confronto tra le parti. Il comparto metalmeccanico rappresenta il 52% dell'export del Paese.

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FIM-FIOM-UILM insieme alle Lavoratrici e ai Lavoratori scenderanno in piazza il 14 giugno a Milano, Firenze e Napoli per ribadire la centralità delle produzioni industriali, mettere al centro il valore del lavoro, e per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il Governo e le imprese devono, attraverso investimenti pubblici e privati, sostenere l'innovazione, le competenze, l'eco-sostenibilità, l'occupazione, la prevenzione e la salvaguardia di salute e sicurezza, e non scaricare sui lavoratori le responsabilità di scelte assenti o sbagliate e inefficienze.

E' indispensabile aumentare i salari a partire dal rinnovo del CCNL ma anche nella contrattazione aziendale, che è stata avviata in Leonardo con la presentazione della Piattaforma per l'integrativo di Gruppo nell'incontro del 30 maggio.

E' necessario che il Governo e il sistema delle imprese, in maggior misura riconoscano il ruolo ed il contributo dei lavoratori nella crescita delle aziende attraverso la contrattazione con le Organizzazioni Sindacali.

Serve un ruolo attivo del Governo per rilanciare il più grande gruppo tecnologico del Paese, a partire dal Mezzogiorno, ancora una volta, duramente colpito dalla crisi sostenendo e rilanciando gli investimenti industriali.

Vanno rafforzati i vincoli della responsabilità sociale delle imprese, a partire da quelle a controllo pubblico come Leonardo, per creare occupazione per i giovani attraverso il lo sviluppo delle attività nei settori del perimetro dell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza, in cui il nostro Paese è tra i leader mondiali, aumentandone il peso nel nostro sistema industriale.

Per Fim Fiom e Uilm, le politiche pubbliche devono concentrarsi su ciò che crea lavoro, occupazione, sulla qualità e la dignità del lavoro, come elemento di lotta alla disoccupazione e alla povertà.

Serve subito un cambio di rotta, sia da parte del Governo che delle imprese ed agire con urgenza.

14 giugno 2019
Sciopero generale dei metalmeccanici

FUTURO PER L'INDUSTRIA

Difendere e aumentare l'occupazione con gli investimenti pubblici e privati, a partire dai grandi gruppi come Leonardo.

(Richiesta presente nella piattaforma FIM-FIOM-UILM dell'integrativo Leonardo)

AUMENTARE I SALARI

E' necessario aumentare i salari con i contratti nazionali e di secondo livello, favorendo, con l'introduzione di specifiche leggi anche la detassazione degli aumenti derivanti dalla contrattazione nazionale e di secondo livello.

DIRITTI PER IL LAVORO

Contrastare la precarietà con la stabilizzazione dell'occupazione, estendere i diritti ai lavoratori degli appalti, allargare la rappresentanza e la partecipazione collettiva dei lavoratori.

(Richiesta presente nella piattaforma FIM-FIOM-UILM dell'integrativo Leonardo)

CONTRATTARE L'INNOVAZIONE

Redistribuire la maggiore ricchezza derivante dall'incremento della produttività delle nuove tecnologie per creare nuovo lavoro e aumentare i salari, diminuire e migliorare gli orari di lavoro attraverso le opportunità che la tecnologia mette a disposizione.

SALUTE E SICUREZZA

Investire sulla salute dei lavoratori e sull'ambiente di lavoro, combattere gli infortuni con la prevenzione e la formazione professionale.

EQUITÀ FISCALE e GIUSTIZIA SOCIALE

Diminuire le tasse sul lavoro dipendente, lotta all'evasione, basta condoni che premiano i furbi; riformare l'iniqua legislazione sulle pensioni, estendere, qualificare gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti salute e istruzione di qualità.

 

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Si appena conclusa a Roma, presso l'Hotel Parco dei Principi, l'Assemblea Nazionale della Uilm dal titolo "Ilva: Obiettivo raggiunto" a cui hanno preso parte oltre 700 delegati provenienti da tutta Italia.
L'Assemblea era aperta anche alle altre categorie della Uil, alle Unioni regionali, ai Servizi e tutta la confederazione. La grandissima e calorosa partecipazione è stata al di sopra di ogni più rosea aspettativa.
Ad aprire i lavori è stato il Segretario organizzativo Uilm, Roberto Toigo, che ha sottolineato come sia importante condividere questi momenti, come squadra e come Organizzazione. "Abbiamo bisogno di capitalizzare questo risultato che porta il nostro marchio – ha detto – ma allo stesso tempo dobbiamo restare con i piedi ben piantati a terra, perché dobbiamo gestire purtroppo tante altre delicate vertenze".
Subito dopo di lui è stata la volta del Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, che ha iniziando parlando della nuova Manovra finanziaria, di ammortizzatori sociali, prima di concentrarsi sul tema del giorno, e cioè l'Ilva. "Una partita che abbiamo portato avanti dal primo giorno, senza cedere mai a
compromessi e ad out out, come quello che il 10 maggio scorso ci aveva dato l'ex ministro Calenda e che non azzerava gli esuberi – ha sottolineato Palombella – con cambio di Governo è subentrato a Calenda l'attuale ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, a cui va il merito di aver accolto le
istanze del sindacato consentendoci di arrivare all'intesa a cui avevamo sempre lavorato". Palombella ricorda infatti che questo accordo è frutto di un negoziato portato avanti con tenacia e determinazione: "La Uilm ha tenuto sempre la barra dritta per arrivare a un accordo, come quello del 6 settembre scorso,
che prevedesse zero esuberi e i migliori adeguamenti ambientali, perché abbiamo sempre creduto che si potessero tenere insieme ambiente e lavoro". Le sue parole sono state accolte con un'ovazione da parte di tutti i presenti in sala. Subito dopo di lui sono intervenuti alcuni delegati: Daniele Pallini da
Piombino, Fabio Ceraudo da Genova, Alberto Pastorello da Novi Ligure, Simone Lucchetti da Terni, Antonio Rodà da Trieste e Giuseppe De Giorgio per Taranto. Insieme a loro è intervenuto anche il responsabile nazionale Uilm del settore siderurgico, Guglielmo Gambardella.
A prendere la parola è stato poi il Segretario generale della Uil,Carmelo Barbagallo, che partendo dall'Ilva ha allargato il discorso affrontando i delicati temi confederali, prima di lasciare il microfono al ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, arrivato per le conclusioni. Il Ministro ha voluto
lanciare un messaggio molto chiaro: "Questa è l'occasione per fare del bene per il Paese e come Governo non abbiamo nessuna intenzione di sprecarla". Neanche noi.

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PIATTAFORMA SINDACALE

I decreto legislativo per il riordino della normativa sugli ammortizzatori sociali introdotto nel 2015 produrrà, come principale causa tra diretti e indotto, tra i 500/600 licenziamenti.

Sono questi i numeri degli esuberi (conosciuti) che nelle aziende metalmeccaniche della Provincia si produrranno tra settembre ed ottobre di quest'anno. Scadono , infatti, i 3 anni di CIGO, CIGS e CDS che al massimo si possono utilizzare per la gestione delle crisi industriali, produttive o finanziarie.

FIM FIOM e UILM di Alessandria , nel tentativo di dare evidenza al problema sociale che si verrà a creare sul nostro territorio , hanno deciso di riunire tutti i delegati e le delegate , i lavoratori e le lavoratrici, le Associazioni Datoriali, Sua Eccellenza il Prefetto, i Parlamentari locali, le Istituzioni locali e Provinciali e tutti i Partiti politici, per discutere e possibilmente condividere un percorso comune che rilanci il nostro tessuto industriale Metalmeccanico.

Nell'immediato, grazie anche all'interessamento di FIM FIOM e UILM Regionali, vorremmo incontrare ufficialmente la Regione Piemonte e l'Inps regionale entro il mese di Luglio per tentare di definire:

nei confronti delle Regione Piemonte :

• Disponibilità di ulteriori ammortizzatori sociali in deroga a fronte di uno stato evidente di crisi ratificata dalle Istituzioni locali. • Sostegno economico ai lavoratori oggetto di part-time collettivo teso alla salvaguardia occupazionale. • Sostegno alla ricollocazione attraverso strumenti di outplacement.

nei confronti dell'INPS Regionale :

• Costruire migliori relazioni tra Ente e categorie tese a risolvere problemi su erogazione della Naspi su diritto , misura e importo. • Verifica sulla gestione previdenziale dei Part time come garanzia alla piena copertura contributiva per i lavoratori coinvolti. • Migliorare la gestione degli ammortizzatori sociali attuali in rapporto a Cigo Cigs e Cds.

L'obiettivo dell'attivo Provinciale di FIM FIOM e UILM è risolvere con l'impegno di tutti il problema imminenti degli esuberi ma contemporaneamente aprire una VERA discussione sindacale/istituzionale sulle prospettive industriali sul nostro territorio con l'obbiettivo di riportare il nostro tessuto industriale al vertice dell'industria Nazionale

FIM-CISL FIOM-CGIL UILM-UIL Alessandria

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In data odierna, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del ministro Carlo Calenda, della vice ministra Teresa Bellanova,i vertici di ArcelorMittal e le Organizzazioni Sindacali si è tenuto l' incontro sulla vertenza ILVA.
I rappresentanti del dicastero dello Sviluppo Economico hanno sottoposto alle parti uno schema di elementi di proposta per la definizione di una ipotesi di accordo.
Gli impegni inerenti le garanzie occupazionali, salariali e normative contenute nel documento sono risultate ancora "insufficienti" rispetto alle richieste ribadite da tutte le Organizzazioni Sindacali, in questi mesi di trattative, e quindi abbiamo valutato il testo non rappresentativo dello stato del negoziato.
La Uilm, anche in questa occasione, ha ribadito la contraddizione del Piano Industriale che, a fronte di una risalita produttiva fino a 10,2 milioni di tonnellate di acciaio finito, prevede il decremento dei livelli occupazionali fino ad 8500 unità lavorative (successivamente elevati a 10.000 senza un oggettivo chiarimento sul loro impiego).
Durante tutti questi mesi negoziato abbiamo chiesto, senza avere riscontro, un confronto trasparente sulla futura organizzazione del lavoro che chiarisse il futuro assetto occupazionale complessivo della nuova Ilva; la proposta del Governo per la costituzione di una società (con la partecipazione di Ilva, Invitalia ed eventualmente altri soggetti pubblici/privati) per la gestione delle attività che AMInvestCo intenderà esternalizzare (per l'equivalente impiego di 1500 lavoratori) non risponde, in modo esaustivo, alle nostre richieste.
La Uilm è ancora intenzionata, se ce ne fossero le condizioni, a ricercare la definizione di un accordo, con ArcelorMittal, nell'interesse dei lavoratori.
Abbiamo accolto favorevolmente l'acquisizione dell'Ilva da parte di ArcelorMittal per il rilancio produttivo ed ambientale, per gli investimenti sulla sicurezza e la salvaguardia dei posti di lavoro dell'Ilva e delle aziende locali dell'indotto.
Allo stesso tempo, come abbiamo già dichiarato negli incontri di IndustriAll in sede europea, occorre salvaguardare le aziende ed i lavoratori interessati dai disinvestimenti di ArcelorMittal perché non possiamo accettare che i rimedi (per le anacronistiche leggi antitrust) per l'acquisizione di Ilva mettano a rischio gli altri stabilimenti europei, a partire da quello di Piombino (ex Magona).
Chiediamo, quindi, di poter condurre un negoziato senza vincoli per poter assicurare reali garanzie occupazionali e tutele salariali e normative.
Per la Uilm è sempre prevalso e continuerà a prevalere il senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori; nei prossimi giorni decideremo le opportune iniziative da intraprendere in attesa dell'insediamento del nuovo Governo.
Roma, 10 maggio 2018
UILM NAZIONALE

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In data odierna, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del ministro Carlo Calenda, della vice ministra Teresa Bellanova,i vertici di ArcelorMittal e le Organizzazioni Sindacali si è tenuto l' incontro sulla vertenza ILVA.
I rappresentanti del dicastero dello Sviluppo Economico hanno sottoposto alle parti uno schema di elementi di proposta per la definizione di una ipotesi di accordo.
Gli impegni inerenti le garanzie occupazionali, salariali e normative contenute nel documento sono risultate ancora "insufficienti" rispetto alle richieste ribadite da tutte le Organizzazioni Sindacali, in questi mesi di trattative, e quindi abbiamo valutato il testo non rappresentativo dello stato del negoziato.
La Uilm, anche in questa occasione, ha ribadito la contraddizione del Piano Industriale che, a fronte di una risalita produttiva fino a 10,2 milioni di tonnellate di acciaio finito, prevede il decremento dei livelli occupazionali fino ad 8500 unità lavorative (successivamente elevati a 10.000 senza un oggettivo chiarimento sul loro impiego).
Durante tutti questi mesi negoziato abbiamo chiesto, senza avere riscontro, un confronto trasparente sulla futura organizzazione del lavoro che chiarisse il futuro assetto occupazionale complessivo della nuova Ilva; la proposta del Governo per la costituzione di una società (con la partecipazione di Ilva, Invitalia ed eventualmente altri soggetti pubblici/privati) per la gestione delle attività che AMInvestCo intenderà esternalizzare (per l'equivalente impiego di 1500 lavoratori) non risponde, in modo esaustivo, alle nostre richieste.
La Uilm è ancora intenzionata, se ce ne fossero le condizioni, a ricercare la definizione di un accordo, con ArcelorMittal, nell'interesse dei lavoratori.
Abbiamo accolto favorevolmente l'acquisizione dell'Ilva da parte di ArcelorMittal per il rilancio produttivo ed ambientale, per gli investimenti sulla sicurezza e la salvaguardia dei posti di lavoro dell'Ilva e delle aziende locali dell'indotto.
Allo stesso tempo, come abbiamo già dichiarato negli incontri di IndustriAll in sede europea, occorre salvaguardare le aziende ed i lavoratori interessati dai disinvestimenti di ArcelorMittal perché non possiamo accettare che i rimedi (per le anacronistiche leggi antitrust) per l'acquisizione di Ilva mettano a rischio gli altri stabilimenti europei, a partire da quello di Piombino (ex Magona).
Chiediamo, quindi, di poter condurre un negoziato senza vincoli per poter assicurare reali garanzie occupazionali e tutele salariali e normative.
Per la Uilm è sempre prevalso e continuerà a prevalere il senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori; nei prossimi giorni decideremo le opportune iniziative da intraprendere in attesa dell'insediamento del nuovo Governo.
Roma, 10 maggio 2018
UILM NAZIONALE

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Nelle giornate del 23 e 24 aprile, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza del ministro Carlo Calenda e della vice ministra Teresa Bellanova, è proseguito il confronto fra le Organizzazioni sindacali FIM FIOM UILM UGL USB,i vertici di ArcelorMittal ed i Commissari straordinari di Ilva in A.S.

Nel corso di questi ultimi incontri è stato affrontato il tema della contrattazione integrativa aziendale; i rappresentanti di Arcelor Mittal, che inizialmente avevano avanzato una proposta con la completa variabilità di tutti gli istituti, dopo una lunga discussione, che ha visto dei momenti al limite della "rottura" del confronto, hanno modificato il loro schema salvaguardando il valore economico della parte fissa (con una semplificazione in una unica voce retributiva) e lasciando esclusivamente il "Premio di Risultato" legato al raggiungimento di obiettivi economici, qualità, spedizioni, servizio al cliente, produttività e sicurezza con diversa incidenza percentuale sull'erogazione complessiva del premio.

Anche su quest'ultimo aspetto abbiamo chiesto di modificarne l'impostazione con parametri verificabili ed obiettivi raggiungibili come quelli attualmente applicati; l'azienda si è riservata di darci una risposta.

Quest'oggi il confronto riprenderà sul tema dei livelli occupazionali complessivi.

Come Uilm ci approcceremo alla discussione ribadendo che l'unico accordo possibile potrà essere quello che preveda la garanzia occupazionale per tutti i lavoratori di Ilva.

Roma, 26 aprile 2018

UILM NAZIONALE

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La trattativa per il rinnovo del CCNL dell'Artigianato "area meccanica", scaduto per la parte normativa a dicembre 2012 e per quella economica a dicembre 2014, dopo una lunga interruzione iniziata a febbraio 2015, si è riaperta "in plenaria" a gennaio 2018 ed è proseguita nel corso di questi mesi con un lavoro "in ristretta" e, ora, sembra avviarsi verso una conclusione.

Il 24 aprile alle 9.00 presso la sede di Confartigianato Imprese, Via di San Giovanni in Laterano 152, a Roma, le delegazioni sindacali e datoriali si reincontreranno nuovamente "in plenaria" con il dichiarato obiettivo di concludere positivamente il negoziato, trovando sugli aspetti economici soluzioni in termini di aumento dei minimi tabellari, di copertura della vacanza contrattuale per il triennio 2015 – 2017 e per questi primi mesi del 2018, di incremento dei trattamenti di trasferta e di reperibilità.

Per quanto riguarda gli aspetti normativi, in quella sede si dovrà definire conclusivamente una serie di adeguamenti – dovuti in gran parte dall'evoluzione legislativa – delle norme contrattuali su apprendistato e contratti a termine. Così come dovranno essere modificati alcune figure professionali e adeguato il campo di applicazione del CCNL che, lo ricordiamo, riguarda le aziende artigiane della meccanica, dell'installazione di impianti, dell'autoriparazione, dell'oreficeria e dell'argenteria, nonché per le imprese odontotecniche.

Si dovranno inoltre definire nuove norme sull'orario di lavoro e la flessibilità, lasciando comunque il riferimento all'orario giornaliero di lavoro a 8 ore.

Il 24 aprile sarà dunque una giornata impegnativa, ma – ci auguriamo – utile per trovare le condizioni per rinnovare finalmente l'ultimo dei CCNL ancora scaduto della nostra categoria.

Il rinnovo avrà vigenza fino a fine 2018 e quindi sarà necessario quasi da subito ripartire con i negoziati, ma questo sarà anche l'occasione per definire alcune questioni importantissime anche nel mondo dell'artigianato come, ad esempio, la previdenza complementare che in questo negoziato – anche per dare il tempo di individuare soluzioni a livello confederale – non ha potuto affrontare fino in fondo.

UILM NAZIONALE

Roma, 05 aprile 2018

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La scorsa settimana al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza della vice ministra Teresa Bellanova, si è tenuto il previsto incontro fra le Organizzazioni sindacali ed i vertici di ArcelorMittal sulla vertenza ILVA.

Il management di AM ha illustrato, nel corso della riunione, lo scenario di mercato mondiale della siderurgia e la necessità di reggere la competizione con i produttori cinesi, in primis, con la continua ricerca dell'efficienza e dell'incremento della produttività.

La Uilm pur apprezzando l'esposizione dettagliata da parte di AM sullo stato del mercato mondiale dell'acciaio ha ricordato le ristrutturazioni già avvenute in passato, in Italia e nel gruppo Ilva, in accordo con EU per rispondere alla necessità di una maggiore competitività in ambito europeo.

Abbiamo comunque dichiarato di non volerci sottrarre ad un confronto per accrescere la produttività di Ilva, fermo restando la nostra perplessità nel poter produrre 8 milioni di tonnellate di acciaio liquido e 10 milioni di tonnellate di spedito, come dichiarato dai vertici di AM, con un organico inferiore ai 14200 addetti.

Soprattutto in un contesto di trattativa come quello odierno, divenuto "complesso" per dinamiche che nulla hanno a che fare con l'operazione industriale, abbiamo la necessità verificare, quanto prima, se esistono le condizioni per addivenire ad un accordo sindacale e stabilire un elemento di certezza nella vertenza. E' necessario poter verificare le reali intenzioni della multinazionale siderurgica nel voler credere nel rilancio produttivo ed ambientale dell'Ilva e non solo per interessi di mercato. Ma il tempo non gioca a nostro favore perché il protrarsi della gestione commissariale sta conducendo il più grande gruppo siderurgico ad una lenta agonia.

Abbiamo quindi confermato l'agenda dei prossimi incontri (17/1 Accordo di Programma Genova,23-24/1 sito di Ilva Taranto,30-31/1 siti Ilva Genova, Novi Ligure, Racconigi, Marghera, Salerno, Legnaro, Paderno Dugnano).

Non bisogna perdere altro tempo: c'è in gioco destino di oltre 20.000 posti di lavoro.

 

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