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A seguito della comunicazione di apertura della procedura per riduzione di personale con conseguente licenziamento di tutti i dipendenti delle unità produttive site in Casale Monferrato e Vercelli da parte della Curatela del fallimento Officine Meccaniche Giovanni Cerutti e Cerutti Packaging Equipment, le Organizzazioni Sindacali FIM-FIOM-UILM di Alessandria e Vercelli lo scorso 1/07/2021 hanno formalmente richiesto un incontro con la Curatela per esperire l’esame congiunto.

Nell’incontro, che ad oggi è fissato per il prossimo 14/07/2021 alle ore 8.30, come FIM CISL, FIOM CGIL e UILM UIL chiederemo alla Curatela di inoltrare un’ulteriore richiesta di cassa integrazione e getteremo le basi per aprire un ragionamento tra le parti finalizzato alla condivisione di un piano sociale che possa successivamente rispondere alle esigenze e alle aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori con incentivi all’esodo.

Vogliamo ricordare che gli accordi del 28/06/2021 con Rinascita Seconda e con Bobst, sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali dovranno necessariamente essere calati in un contesto che tenga in considerazione nel merito i temi che andremo ad affrontare nella giornata del 14/07/2021, diversamente verrebbe meno il motivo per il quale sono stati sottoscritti.

Inoltre auspichiamo che quanto sottoscritto nei sopracitati accordi con Rinascita Seconda e con Bobst venga rispettato nei tempi e nei modi, a partire dalla costituzione di una cooperativa e il suo conseguente impiego nel caso si aggiudicasse l’asta la Bobst.

Ribadiamo che la mancanza di un ulteriore percorso di cassa integrazione, richiesta che ad oggi non sembra essere stata presa in considerazione dalla Curatela, potrebbe mettere a rischio tutto il percorso fino ad oggi costruito attraverso gli accordi tra sindacato e potenziali acquirenti.    

Casale M.to  08/07/2021        

 

                                                                                                  FIM-FIOM-UILM

                                                                                                Alessandria-Vercelli      

Pubblicato in Comunicati Stampa: UILM

Il giorno 24 marzo presso il Tribunale di Vercelli, a seguito dell’incontro con le Giudici incaricate del fallimento OMG e CPE di Casale M.to e Vercelli, ci è stato detto che entro un paio di giorni ci sarebbe stata comunicata la decisione in merito al ricorso della CIG COVID per tutti i lavoratori.

Ad oggi 31 marzo non abbiamo alcun riscontro, in merito alla decisione di ricorrere agli ammortizzatori anche se sia il Ministero per lo Sviluppo Economico, che il Ministero del Lavoro hanno dato disponibilità di convocare un tavolo a Roma sulla situazione di Cerutti.

I tavoli a Roma però hanno senso se c’è l’occupazione in forza, con il ricorso alla CIG COVID, come abbiamo richiesto. Se invece le Giudici ed i curatori decidessero di licenziare tutti, i tavoli discuterebbero di aziende vuote, senza occupazione e quindi di cosa?

Anche il tavolo di crisi del Monferrato non è ancora stato convocato, noi come FIOM CGIL FIM CISL e UILM UIL chiediamo che le Istituzioni, in primis il Comune di Casale Monferrato faccia da capofila, convocando tutte le parti sociali ed i comuni del territorio per discutere della situazione economico produttivo occupazionale.

A partire dalla crisi di CERUTTI e della EX GIMI di Mombello, occorre aprire una discussione che rimetta al centro le persone, IL LAVORO sul territorio, cogliendo l’occasione delle risorse che dovrebbero arrivare con il recovery found, affinchè da questa pandemia se ne esca con il rilancio dell’industria manifatturiera e la salvaguardia delle produzioni e delle professionalità collegate. Le persone chiedono LAVORO e DIGNITA’!

 

FIOM CGIL, FIM CISL, UILM UIL ALESSANDRIA  

Pubblicato in Notizie: UILM

Alta adesione dei lavoratori e delle lavoratrici allo sciopero generale di 4 ore dei lavoratori metalmeccanici proclamato da Fim Fiom Uilm a sostegno del rinnovo del Contratto
Nazionale di Lavoro.
Fin dall'inizio del primo turno, in tantissime fabbriche in tutto il territorio nazionale i lavoratori hanno incrociato le braccia, fermando la produzione e formando innumerevoli presidi davanti ai luoghi di lavoro e in molti casi davanti alle Unioni degli industriali locali.
Scioperi, in molte aziende estesi per l'intera giornata lavorativa, che proseguiranno nel pomeriggio con l'uscita anticipata dal lavoro per giornalieri e turnisti.
Un segnale forte, determinato, quello dei lavoratori metalmeccanici in risposta all'intransigenza di Federmeccanica/Assistal che, rigettando le richieste salariali e normative contenute nella piattaforma rivendicativa, sta nei fatti impedendo la trattativa per il rinnovo del Ccnl.
Mai come ora gli aumenti salariali e l'estensione dei diritti dei lavoratori – a partire dal diritto di lavorare in salute e sicurezza – la formazione, il contrasto alla precarietà, la difesa dell'occupazione, rappresentano la ricetta necessaria per superare la crisi sanitaria ed economica, per rilanciare l'industria e qualificare il lavoro di operai, tecnici ed impiegati.
Dopo il successo dello sciopero di oggi spetta a Federmeccanica/Assistal riconvocare il tavolo negoziale e avanzare nuove proposte utili ad affrontare positivamente i temi posti da Fim Fiom Uilm per rinnovare il Ccnl, con contenuti salariali e normativi rispondenti alle legittime richieste dei lavoratori metalmeccanici.
Fim, Fiom, Uilm nazionale, nell'esprimere soddisfazione per la riuscita dello sciopero generale riconfermano il proprio impegno per rinnovare il Ccnl, garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, estendere i diritti, difendere l'occupazione.


Roma, 5 novembre 2020
Uffici stampa Fim, Fiom e Uilm

Pubblicato in Notizie: UILM

Mercoledì' 8 luglio 2020, dalle 10.00 alle 12.00 Torino Piazza Castello a Torino, le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici insieme a Fim-Fiom-Uilm di Torino, dopo l'iniziativa di due giorni svolta nel mese di febbraio in piazza Castello e organizzata nell'ambito della Vertenza Torino, torneranno nella stessa piazza mercoledì 8 luglio per mettere nuovamente al centro la crisi economica della città, che con la vicenda del Covid-19, si è aggravata ulteriormente. Diventa quindi ancora più urgente intervenire con un'idea precisa di rilancio industriale del nostro territorio.

AMMORTIZZATORI SOCIALI

SVILUPPO FILIERA AUTOMOTIVE

INFRASTRUTTURE E SOVRASTRUTTURE

FORMAZIONE RIQUALIFICAZIONE

NUOVI MODELLI AUTO

SVILUPPO SETTORE AEROSPAZIO

NESSUNO SI SALVA DA SOLO! INSIEME TORNIAMO IN PIAZZA PER IL LAVORO E L'OCCUPAZIONE #VERTENZATORINO

Dato che non è possibile fare assembramenti saranno ovviamente rispettate le distanze ma, per simboleggiare la vicinanza tra le persone, il concetto che siamo tutte e tutti insieme ad affrontare la crisi, che non si è da soli, che le varie vertenze aperte e quelle che si apriranno in autunno verranno affrontate collettivamente, si faranno passare dei fili colorati che si intrecceranno tra di loro proprio per indicare che siamo legati tutti da uno stesso filo e che le soluzioni bisogna ricercarle a livello complessivo

Pubblicato in Notizie: UILM

L'iniziativa di lotta e mobilitazione proclamata a Novi Ligure da FIM FIOM UILM e le RSU di Arcelor Mittal nella giornata odierna ha visto una ottima partecipazione da parte dei lavoratori, sia quelli in cassa integrazione, che quelli che hanno aderito allo sciopero. I lavoratori dell'ex Ilva sono da tempo esasperati da un clima di incertezza sul futuro occupazionale del gruppo, che ad oggi non ha ancora esplicitato il piano industriale contenuto nell'accordo del 4 marzo col Governo.

Intanto domattina alle ore 10 è stato convocato il tavolo c/o la Prefettura di Alessandria, con i vertici aziendali e la partecipazione della Regione Piemonte ed il Comune di Novi Ligure. E' arrivata nella giornata odierna anche la notizia della convocazione del tavolo nazionale c/o il MISE per il 25 maggio. Cio' significa che le iniziative di Novi e Genova stanno dando i loro frutti e qualcosa si muove finalmente anche a livello governativo.

Pur rendendoci conto che la pandemia ha sicuramente travolto tutti ,è necessario proprio per limitare i danni economici e produttivi che si possono determinare nel dopo Covid, riprendere i tavoli già presenti prima della pandemia e chiarire le reali intenzioni di Arcelor Mittal, che da una parte pare muoversi per esercitare l'opzione di andarsene e dall'altra invece alza il tiro per determinare le condizioni piu' vantaggiose per rimanere. Per attuare questa strategia la multinazionale non si fa scrupoli ad usare i lavoratori, prima richiamandoli durante la pandemia e subito dopo lasciandoli tutti a casa in CIG per COVID, quando il decreto non è ancora legge.

RINGRAZIAMO I LAVORATORI DI NOVI PER LA FIDUCIA CHE HANNO DIMOSTRATO VS LE PROPRIE RAPPRESENTANZE E PER LA TENACIA CON CUI DIMOSTRANO LA PROPRIA DIGNITA' E PERSEVERANZA NEL METTERE AL CENTRO IL LAVORO E I DIRITTI , ESERCITANDOLI ANCHE CON LE MASCHERINE, DIMOSTRANDO CHE SICUREZZA E LAVORO DEVONO E POSSONO STARE ASSIEME.

FIOM CGIL FIM CISL UILM UIL E RSU ARCELOR NOVI LIGURE

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Si è tenuto in data odierna l'incontro tra FIOM CGIL – FIM CISL – UILM UIL e le RSU con i responsabili di ArcelorMittal del sito di Novi Ligure e del Gruppo, in merito alla richiesta di proroga della CIG COVID19 per 5 settimane per tutti i lavoratori dello stabilimento di Novi Ligure.

Solo 2 settimane fa ArcelorMittal di Novi Ligure ha presentato richiesta di deroga al Prefetto di Alessandria per anticipare la ripartenza dello stabilimento chiuso in base alle ordinanze ministeriali, argomentando l'urgenza di ordini da spedire e l'esigenza di ripartire per non perdere clienti.

Le RSU hanno sottoscritto un protocollo sanitario in base alle disposizioni nazionali, che prevedeva anche test sierologici, per consentire la ripartenza in sicurezza per i lavoratori ed a distanza di appena 10 giorni, non avendo nemmeno ultimato la ripartenza dello stabilimento, arriva la comunicazione di proroga della Cassa Integrazione per COVID19 per 5 settimane, per tutto lo stabilimento. Analoga comunicazione è stata fatta a Genova. E' evidente che dietro a tali fatti ci sia una regia generale del gruppo che deve determinare o meno la propria permanenza sul territorio italiano ed il piano industriale per l'assetto futuro.

Per questo le OOSS e RSU hanno ribadito l'esigenza di un piano industriale serio, che chiarisca le prospettive future anche per Novi Ligure, dove i dipendenti vivono una situazione di totale incertezza ed hanno richiesto una integrazione salariale durante il periodo di cassa al fine di attutire l'impatto economico e sociale che la cassa integrazione comporta.

L'azienda ha dichiarato di non avere al momento nessun mandato di proseguire la trattativa ed il tavolo è stato riconvocato a lunedì.

Questa situazione si presenta grave e paradossale ed evidenzia ancora una volta l'assenza di relazioni sindacali chiare e corrette in un contesto di totale superficialità ed approssimazione da parte di una multinazionale presente a livello internazionale sul mercato dell'acciaio.

FIM - FIOM - UILM Alessandria

Pubblicato in Notizie: UILM

Da giorni stiamo provando a non bloccare le produzioni, cercando le soluzioni più adeguate, consapevoli dei costi umani ed economici, a partire dalla Lombardia e dalle altre aree più colpite, ma la gran parte delle aziende non sono ancora del tutto preparate a gestire questa emergenza. I lavoratori sono giustamente spaventati. Data la difficoltà generalizzata a un'esatta e puntuale applicazione nei luoghi di lavoro delle misure sanitarie prescritte dal Governo, a cui chiediamo norme chiare e cogenti per le imprese, e l'oggettiva penuria di dispositivi di protezione individuale utili a prevenire i contagi, Fim, Fiom, Uilm ritengono necessaria una momentanea fermata di tutte le imprese metalmeccaniche, a prescindere dal contratto utilizzato, fino a domenica 22 marzo, al fine di sanificare, mettere in sicurezza e riorganizzare tutti i luoghi di lavoro.

Ovviamente sono escluse le aziende che svolgono servizi pubblici essenziali e quelle che producono materiali sanitari, nonché i lavoratori, adeguatamente protetti, che garantiscono la salvaguardia degli impianti e quelli già collocati in smart working. Chiediamo quindi di concordare fermate produttive "coperte" innanzitutto con strumenti contrattuali o con eventuali ammortizzatori sociali ove previsti dalla normativa; in mancanza di ciò dichiariamo sin d'ora l'astensione unilaterale nazionale nell'intero settore merceologico, a prescindere dal Contratto utilizzato. A copertura di ciò proclamiamo lo sciopero per tutte le ore necessarie. Eventuali periodi di fermata inferiori potranno essere concordati con la rappresentanza sindacale o con le organizzazioni sindacali territoriali previa verifica dell'adozione di tutte le misure sanitarie possibili.

Roma, 12 marzo 2020

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Le Segreterie generali di Cgil Cisl Uil e Fim Fiom Uilm Nazionali esprimono le seguenti valutazioni a seguito del pre-accordo raggiunto tra Arcelor Mittal, Governo e Ilva in amministrazione straordinaria nella giornata di oggi, mercoledì 4 marzo 2020.

Il negoziato avvenuto da Novembre 2019 non ha visto alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali.
Alla luce dei contenuti appresi, riteniamo assolutamente non chiara la strategia del Governo in merito al risanamento ambientale, alle prospettive industriali e occupazionali del Gruppo. A questa incertezza si somma una totale incognita sulla volontà dei soggetti investitori, a partire da Arcelor Mittal, riguardo il loro impegno finanziario nella nuova compagine societaria che costituirà la nuova AMinvestco.

Nei fatti il pre-accordo prevede una fase di stallo da qui alla fine del 2020 per quanto riguarda le prospettive e l'esecuzione del piano industriale.

Tutto questo arriva dopo due anni di ulteriore incertezza, particolarmente rischiosa per una realtà industriale che necessita invece di una gestione attenta e determinata. A ciò si somma una congiuntura sfavorevole del mercato dell'acciaio.

Nello specifico ci sembra di totale indeterminazione:
– Il periodo di tempo senza una governance chiara;
– Il ruolo delle banche e dell'investitore pubblico;
– Il mix produttivo tra ciclo integrale e forni elettrici;
– Il ruolo conseguente delle due società;
– La possibilità con questo piano di occupare i 10.700 lavoratori più i 1.800 in amministrazione straordinaria e i lavoratori delle aziende di appalto, che l'accordo del 6 settembre 2018 assicurava.

Inoltre il pre-accordo prevede un aumento dei lavoratori in Cassa Integrazione e il vincolo dell'accordo sindacale entro il 30 maggio senza una nostra preventiva condivisione del piano e degli strumenti adottati.

L'assetto complessivo del piano rischia di essere insostenibile alla luce della sua scarsa verticalizzazione produttiva (tubi, laminati, lamiere, treni nastri) i cui investimenti sono molto inferiori al piano da noi sottoscritto e la positiva previsione di ripartenza dell'Afo5 ha tempistiche del suo rifacimento troppo dilatate nel tempo.

L'accordo del 6 settembre 2018 non prevedeva esuberi né l'utilizzo della Cassa Integrazione. Garantiva la presenza di un grande produttore di acciaio a eseguire il piano stabilito. Quell'accordo resta la migliore garanzia di tutta l'occupazione, del risanamento ambientale e del rilancio produttivo.

CGIL                                                      CISL                                                       UIL
Maurizio Landini                               Annamaria Furlan                       Carmelo Barbagallo

FIOM                                                      FIM                                                      UILM
Francesca Re David                           Marco Bentivogli                             Rocco Palombella

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FIM-FIOM-UILM insieme alle Lavoratrici e ai Lavoratori scenderanno in piazza il 14 giugno a Milano, Firenze e Napoli per ribadire la centralità delle produzioni industriali, mettere al centro il valore del lavoro, e per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il Governo e le imprese devono, attraverso investimenti pubblici e privati, sostenere l'innovazione, le competenze, l'eco-sostenibilità, l'occupazione, la prevenzione e la salvaguardia di salute e sicurezza, e non scaricare sui lavoratori le responsabilità di scelte assenti o sbagliate e inefficienze.

E' indispensabile aumentare i salari a partire dal rinnovo del CCNL ma anche nella contrattazione aziendale, che è stata avviata in Leonardo con la presentazione della Piattaforma per l'integrativo di Gruppo nell'incontro del 30 maggio.

E' necessario che il Governo e il sistema delle imprese, in maggior misura riconoscano il ruolo ed il contributo dei lavoratori nella crescita delle aziende attraverso la contrattazione con le Organizzazioni Sindacali.

Serve un ruolo attivo del Governo per rilanciare il più grande gruppo tecnologico del Paese, a partire dal Mezzogiorno, ancora una volta, duramente colpito dalla crisi sostenendo e rilanciando gli investimenti industriali.

Vanno rafforzati i vincoli della responsabilità sociale delle imprese, a partire da quelle a controllo pubblico come Leonardo, per creare occupazione per i giovani attraverso il lo sviluppo delle attività nei settori del perimetro dell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza, in cui il nostro Paese è tra i leader mondiali, aumentandone il peso nel nostro sistema industriale.

Per Fim Fiom e Uilm, le politiche pubbliche devono concentrarsi su ciò che crea lavoro, occupazione, sulla qualità e la dignità del lavoro, come elemento di lotta alla disoccupazione e alla povertà.

Serve subito un cambio di rotta, sia da parte del Governo che delle imprese ed agire con urgenza.

14 giugno 2019
Sciopero generale dei metalmeccanici

FUTURO PER L'INDUSTRIA

Difendere e aumentare l'occupazione con gli investimenti pubblici e privati, a partire dai grandi gruppi come Leonardo.

(Richiesta presente nella piattaforma FIM-FIOM-UILM dell'integrativo Leonardo)

AUMENTARE I SALARI

E' necessario aumentare i salari con i contratti nazionali e di secondo livello, favorendo, con l'introduzione di specifiche leggi anche la detassazione degli aumenti derivanti dalla contrattazione nazionale e di secondo livello.

DIRITTI PER IL LAVORO

Contrastare la precarietà con la stabilizzazione dell'occupazione, estendere i diritti ai lavoratori degli appalti, allargare la rappresentanza e la partecipazione collettiva dei lavoratori.

(Richiesta presente nella piattaforma FIM-FIOM-UILM dell'integrativo Leonardo)

CONTRATTARE L'INNOVAZIONE

Redistribuire la maggiore ricchezza derivante dall'incremento della produttività delle nuove tecnologie per creare nuovo lavoro e aumentare i salari, diminuire e migliorare gli orari di lavoro attraverso le opportunità che la tecnologia mette a disposizione.

SALUTE E SICUREZZA

Investire sulla salute dei lavoratori e sull'ambiente di lavoro, combattere gli infortuni con la prevenzione e la formazione professionale.

EQUITÀ FISCALE e GIUSTIZIA SOCIALE

Diminuire le tasse sul lavoro dipendente, lotta all'evasione, basta condoni che premiano i furbi; riformare l'iniqua legislazione sulle pensioni, estendere, qualificare gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti salute e istruzione di qualità.

 

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La giornata di oggi è stato determinante per i lavoratori e il sindacato. Si è voluta porre l'attenzione sull'imminente scadenza degli ammortizzatori sociali, a inizio autunno, che comporta, salvo deroghe da parte della Regione, uno spropositato numero di licenziamenti. 500/600 persone che lavorano in importanti aziende del settore metalmeccanico della Provincia, come Cerutti di Casale Monferrato, KME di Serravalle, Bundy di Borghetto Borbera e Drathzug Stein di Conzano rischiano il posto di lavoro e questo è un vero dramma che i sindacati ancora una vola denunciano per scongiurare un'emergenza sociale importante. L'appello è alla politica. All'incontro hanno preso parte anche politici rappresentanti di Istituzioni come Comuni, Provincia, onorevoli. Sono intervenute ache le associazioni datoriali, API e Confindustria Alessandria.

FIM, FIOM e UILM Alessandria hanno illustrato in una dettagliata relazione come stanno le cose, quali sono i tempi e i margini di intervento. La situazione è scottante e urgente.

Sono intervenuti i delegati di questi quattro aziende, per ricordare la loro storia in azienda, le difficoltà che hanno subito, i sacrifici fatti e la necessità di mantenere i posti di lavoro.

Federico Fornaro, onorevole. "a Roma non c' è percezione di quanto questa situazione sia grave e urgente. Ci vorrebbe un incontro come quello di oggi su scala nazionale. Politiche attive, tema complesso, ma determinante. Bisogna prendere esempio da Paesi stranieri. Bisogna inoltre capire su quali settori l'Italia deve puntare. Industria 4.0, serve intervenire sul fronte occupazionale. Urge alzare il livello Dell attenzione sulla fine degli ammortizzatori sociali, a livello confederale e nazionale".

"Non so cosa c è fuori, ma stiamo uniti". Questa la citazione che sembra ben rappresentare la situazione è il momento, in vista di quanto prevede la normativa. Servono politiche attive, formazione e altro ancora. I centri per l'impiego servono a superare questa crisi, che dura ormai da 10 anni. Il debito del Paese continua ad aumentare, il nostro Paese è poco credibile oltre confine. Tante aziende hanno bisogno di tempo per ristrutturarsi, non bastano 3 anni. Basterebbe aggiungere la parola solidarietà alla cassa integrazione straordinaria, questa la proposta di Fabrizio Grossi di Confindustria, intervenuto al dibattito.

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