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La Regione Piemonte continua la sua crociata contro diritti civili e sociali: con il finanziamento pubblico (460mila euro) del fondo vita nascente non si tutelano i nascituri e le famiglie!

CGIL e UIL di Alessandria denunciano nuovamente le decisioni che stanno alla base dei provvedimenti che la Regione Piemonte sta portando avanti rispetto a diritti, autodeterminazione e libertà di scelta delle donne in merito alla possibilità di ricorrere all’aborto come previsto dalla legge 194/78.Il 10 ottobre scorso la delibera di Giunta sugli stanziamenti per il fondo Vita Nascente è stata votata in Commissione regionale.

Non ci sentiamo rappresentate da chi apre un atto istituzionale sostenendo che questo provvedimento sia finalizzato ad “evitare che l’aborto divenga uno strumento di controllo delle nascite”. Esiste già la legge 194/78 che ha dato negli anni ottimi risultati attraverso la prevenzione e la diminuzione delle interruzioni di gravidanza.

Il servizio pubblico da sempre si prende carico dei percorsi di aiuto alle donne gestanti in ordine al riconoscimento o non riconoscimento del nascituro e all’esigenza di segretezza del parto, anche se sono situazioni molto diverse tra loro.

Tale provvedimento denota la totale mancanza di rispetto nei confronti delle donne e rende esplicito il pensiero di questa Giunta regionale che con questa delibera intende costruire un’impalcatura privata - per il 99% costituita da associazioni integraliste antiabortiste e pro vita – per occuparsi, sulla carta, delle donne incinte in difficoltà che attualmente vengono prese in carico dai servizi socio-assistenziali dei Comuni e dei Consorzi e dai Consultori pubblici nello svolgimento delle funzioni loro assegnate dalla legge, che invece vengono svalorizzati e non sostenuti con il rafforzamento di strutture e organici.

Inoltre il 10% dello stanziamento sarà devoluto per la pubblicizzazione del fondo stesso e le associazioni antiabortiste potranno utilizzare il logo della regione senza alcun controllo.

Infine nel testo non è mai citata la voce di spesa “prevenzione” che è la premessa per far sì che anche nella nostra regione si realizzino condizioni favorevoli per la scelta consapevole di maternità, ad esempio promuovendo la gratuità della contraccezione.

NOI non ci sentiamo parte di questa narrazione e CHIEDIAMO:

➔ l'attivazione di tutte le misure di prevenzione, compresa la contraccezione gratuita

➔ il pieno riconoscimento del lavoro pubblico e del suo valore attraverso il potenziamento dei servizi sociali, del personale e dei consultori per tutte le fasce d'età

➔ risoluzione del problema del sovrannumero di medici obiettori di coscienza che di fatto, così facendo, impediscono l’applicazione e la fruizione da parte delle donne della legge 194/78

➔ Investimenti in Sanità pubblica tramite assunzioni adeguate del personale in organico

➔ la piena tutela della salute sessuale e riproduttiva per tuttә

➔ il ricorso alle tecniche più moderne e l'immediata attivazione dei percorsi per l'aborto

farmacologico nei consultori

➔ il vero sostegno al reddito, alla genitorialità e al welfare e il contrasto alla precarietà del lavoro

 

Alessandria, 12 ottobre 2022

La Regione Piemonte ha emanato una circolare che consentirà alle organizzazioni antiabortiste di proporre la loro propaganda ideologica all’interno di ospedali e consultori, luoghi che invece dovrebbero essere deputati alla promozione della libertà di scelta e di autodeterminazione, alla tutela della salute delle donne così come delle persone transessuali che necessitino di cure o assistenza. Aprire i consultori a queste organizzazioni integraliste significa mortificare, mettere in difficoltà, ostacolare una volta di più ogni donna che vuole interrompere la gravidanza.

Diritto formalmente consentito dalla legge 194 ma, nei fatti, la procedura è ancora oggi una lotta contro il tempo, la burocrazia e la carenza di personale medico. E’ proprio su questo piano che tentano di insinuarsi i soggetti antiabortisti e di estrema destra. A livello internazionale possiamo vedere come in Polonia e in Ungheria questi movimenti stiano impedendo il diritto all’aborto anche in caso di gravi malformazioni del feto. In Italia i provvedimenti su base regionale che tentano di ostacolare ulteriormente il diritto di scelta sui nostri corpi si stanno moltiplicando.

A partire da regioni come Piemonte, Veneto, Marche, Umbria, Abruzzo e Friuli, si sta tentando di realizzare un disegno politico repressivo più ampio: si rendono le procedure più complesse per il diritto all’aborto, si tenta di ampliare l’obiezione di coscienza, si introducono vincoli di ospedalizzazione per la somministrazione della RU486, si tenta – e in alcune regione si riesce – di divulgare attraverso gli stessi enti pubblici la propaganda antiabortista. I consultori, costantemente dimenticati dalle istituzioni e con sempre meno finanziamenti e meno personale, hanno un ruolo importantissimo sul territorio e devono essere rilanciati come luoghi accoglienti, aperti anche a nuovi bisogni, accessibili, garanti della libertà delle donne e delle persone Lgbt.

Per questo vogliamo difendere e attuare la Legge 194

E’ da anni (da quando è stata promulgata) che scendiamo in piazza a difesa di questa legge per chiedere la sua piena attuazione e la tutela di nuovi diritti ancora troppo spesso ignorati: l’accesso gratuito alla contraccezione ed alle cure ginecologiche di ogni genere; l’accesso davvero sicuro, gratuito e garantito all’interruzione di gravidanza; un’educazione sessuale nelle scuole per una sessualità consapevole; consultori accessibili, accoglienti e finanziati; consultori per donne della terza età. Questo è ciò che serve, non la propaganda contro le donne!!

INVITIAMO CHIUNQUE ABBIA A CUORE L’AUTODETERMINAZIONE E IL DIRITTO ALL'ABORTO A PARTECIPARE AL PRESIDIO DI SABATO 17 APRILE DALLE ORE 16,30 ALLE 18,30 DAVANTI AL COMUNE DI ALESSANDRIA. Si raccomanda la scrupolosa osservanza di tutte le misure anti – Covid mantenendo le distanze e partecipare solo con mascherina per la tutela collettiva


Aderiscono:


CGIL ALESSANDRIA
UIL ALESSANDRIA
TESSERE LE IDENTITA’
ME.DEA
A.N.P.I ALESSANDRIA
CONFERENZA DELLE DONNE DEMOCRATICHE
CONSULTA DI BIOETICA ONLUS
CASA DI QUARTIERE ALESSANDRIA
FORUM DONNE ARTICOLO UNO

Sempre con voi

UIL Alessandria

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