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Dichiarazione del segretario nazionale Uila Pietro Pellegrini, responsabile trattative tavolo crisi

"Ringraziamo il vicepremier Di Maio per aver accolto le nostre proposte prevedendo di legare con una norma i marchi alimentari del Made in Italy ai territori e tutelando, al tempo stesso, i lavoratori il cui destino non può essere disgiunto da quello del marchio. Apprezziamo, inoltre, la disponibilità mostrata al tavolo a trovare una soluzione concreta per salvare i lavoratori della Pernigotti".

Lo dichiara Pietro Pellegrini, segretario nazionale della Uila che conduce le trattative per la crisi della Pernigotti, a conclusione del tavolo istituzionale al Mise tra sindacati e rappresentanti dell'azienda, presieduto da Luigi Di Maio.

"Se l'azienda deciderà di andare via dall'Italia ce ne faremo una ragione" ha detto Pellegrini nel suo intervento. "Ma non permetteremo che a pagare siano i lavoratori. Abbiamo bisogno di più tempo necessario per trovare un acquirente italiano disposto a comprare l'azienda insieme al marchio. Per questo abbiamo ribadito la necessità che venga concessa la cassa integrazione per riorganizzazione per 24 mesi e nel frattempo si attivi un percorso per consentire al marchio Pernigotti, famoso in tutto il mondo, di rimanere a Novi Ligure".

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Ricordiamo a tutti che questa mattina, venerdì 16 novembre, alle 11 davanti alla Prefettura di Alessandria si terrà un presidio di lavoratori della Pernigotti.

Alle 12.15 è previsto un incontro tra sindacati e Prefetto. Dopo la trasferta di ieri a Roma per l'incontro tra sindacati e Governo, i lavoratori tornano a portare le loro ragioni davanti alla Prefettura di Alessandria, dimostrando di non rassegnarsi all'idea della chiusura al motto la Pernigotti deve rimanere a Novi Ligure!

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Come sapete la vicenda chiusura Pernigotti a Novi Ligure ha suscitato grande interesse non solo tra i lavoratori coinvolti e le loro famiglie, ma anche per l'intera città di Novi. Anche la stampa nazionale, da quando abbiamo lanciato la notizia di chiusura, sta dedicando ampio spazio a questa sfortunata situazione.

Questa sera alle 21 a Novi Ligure, al Museo dei Campionissimi, si svolgerà uno straordinario Consiglio comunale aperto incentrato proprio sul caso Pernigotti.

A partecipare sarà anche il Segretario generale della UILA Stefano Mantegazza.

Ovviamente tutti sono invitati a partecipare, portando la propria vicinanza e la solidarietà ai lavoratori, alla città e alla UILA.

 

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Martedì, 06 Novembre 2018 01:00

La Pernigotti chiude a Novi Ligure

Questa sera apprendiamo una notizia sconvolgente. La Pernigotti chiude a Novi Ligure. La notizia ha gettato nello sconforto i lavoratori interessati e suscitato reazioni di incredulità da parte di tutti i cittadini che ancora non riescono ad abituarsi all'idea che un'azienda così importante e storica possa chiudere. La decisione dell'azienda sembra irrevocabile. Domani mattina, mercoledì 7 novembre, i sindacati di categoria compresa la UILA UIL incontreranno il sindaco della città di Novi Ligure e a seguire riuniranno in assemblea i lavoratori Pernigotti. E'prevista una mobilitazione. Queste le prime notizie.

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Confindustria Alessandria, lo scorso 12 febbraio, ha ospitato un incontro con i sindacati Flai-Cgil, Fai Cisl e Uila Uil per discutere della Pernigotti, nota e storica azienda dolciaria di Novi Ligure.

L'azienda, come annunciato già da tempo, sembra decisa a puntare sul mercato estero e sull'espansione dei suoi prodotti, diventati ora cento, con ricette tutte nuove. La produzione negli stabilimenti in Turchia preoccupa i sindacati sul presente e sul futuro dei lavoratori stagionali e dei dipendenti strutturali. Se i prodotti Pernigotti, che verranno posizionati sul mercato soltanto un gradino più in basso rispetto ai colossi indiscussi e leader nel mercato, dovessero non avere un adeguato riscontro in termite di vendite e di ricavi, fenomeno che si sta invece sperimentando all'estero (accanto ai prodotti Toksoz, attuale proprietaria della Pernigotti e leader presente ovunque in Turchia), sembra inevitabile una preoccupante ricaduta negativa sul fronte occupazionale, in primis per gli stagionali e a cascata anche su tutto il resto del personale.

La Pernigotti ha ribadito il piano già precedentemente illustrato, ma restano aperti alcuni punti, ancora tutti da chiarire. Il primo è il pagamento del premio 2014, ancora non liquidato. I sindacati chiedono di poter applicare l'elemento di garanzia retributiva per il 2014, previsto dal contratto nazionale.

I sindacati presenteranno una piattaforma per gli anni 2015, 2016 e 2017 all'azienda, dopo essere stata condivisa  e votata prima dai lavoratori, per il premio di risultato.

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