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Si moltiplicano proprio in questi giorni in tutte le regioni le iniziative dei sindacati delle costruzioni di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil per far conoscere le ragioni dello sciopero generale proclamato per il prossimo 15 marzo, con manifestazione nazionale a Roma, in Piazza del Popolo a partire dalle ore 9:30.

Anche nell'alessandrino si terrà una grandissima assemblea dei lavoratori, a partecipare saranno sia operai che impiegati nel cantiere del Terzo Valico.
Venerdì 8 marzo dalle 13 alle 15 ad Arquata Scrivia verranno radunati in assemblea oltre 150 lavoratori. A presenziare all'assemblea, che si svolgerà al campo base di Arquata Scrivia, sarà il Segretario nazionale Feneal, Francesco Sannino.

I segretari di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil da mesi hanno presentato una piattaforma contenente proposte concrete e fattibili per difendere il lavoro e per crearne di nuovo, per dare risposta agli oltre 600 mila lavoratori che hanno perso il posto di lavoro in questa crisi che dura da anni. Per queste ragioni il prossimo 15 marzo si svolgerà lo sciopero generale di tutte le lavoratrici e lavoratori dei settori delle costruzioni.

Paolo Tolu, Segretario Feneal Uil Alessandria: "L'obiettivo dello sciopero è concordare un tavolo con il Governo in modo da poter gettare le basi per rilanciare il settore delle costruzioni, in forte crisi ormai da 11 anni e determinante per la crescita del Paese, volano per l'economia e l'occupazione italiana".

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Soddisfazione dei sindacati delle costruzioni e dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil per il decreto interministeriale che introduce nuove disposizioni per tutelare la salute dei lavoratori impegnati nei cantieri stradali e autostradali.

"In questi ultimi anni si sono moltiplicate le tragedie sul lavoro che hanno visto il coinvolgimento di lavoratori che operano lungo strade ed autostrade, pubbliche e private, investiti da automobili e tir, per questo come sindacati delle costruzioni e dei trasporti abbiamo chiesto con forza un intervento del legislatore per rafforzare e le procedure già esistenti a protezione dei lavoratori. Con questo decreto, il cui testo recepisce integralmente quanto convenuto al tavolo tripartito attivato presso il Ministero del Lavoro, i cui lavori sono terminati da oltre un anno, sisono fatti importanti passi avanti in questa direzione" affermano FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil e Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti.

Il nuovo decreto, emanato lo scorso 13 febbraio dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero della Salute e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che sostituisce il precedente provvedimento emanato in materia, del 4 marzo 2013, individua le procedure per le fasi di apposizione e rimozione della segnaletica di cantiere, che costituiscono una condizione lavorativa ad alto rischio.

Tra le innovazioni introdotte "la formazione obbligatoria dei lavoratori in relazione alla tipologia di strada su cui sono chiamati ad operare e l'aumento delle ore di aggiornamento, l'utilizzo di tecnologie innovative per dotare i cantieri stradali di segnalazioni sempre più efficaci, il rafforzamento del ruolo dei Rappresentati della Sicurezza, Rls e Rlst". "Altro aspetto molto importante – proseguono i sindacati – è riferito ai criteri da adottare per la classificazione delle tratte stradali: per gli schemi segnaletici del cantiere stradale non verranno più prese in considerazione solo le caratteristiche tecniche – corsie, curve, larghezza della carreggiata, etc. – ma il volume di traffico e la frequenza di incidenti. Importante anche aver fissato procedure più stringenti per le lavorazioni da svolgere in condizioni di emergenza, come in caso di incidente, e con cantieri mobili, riparazione buche e sfalcio erba, che costituiscono condizioni particolarmente rischiose dal punto di vista del rischio lavorativo".

"Ai fini delle previste revisioni periodiche del decreto, e quindi di un ulteriore miglioramento, risulterà fondamentale l'impegno assunto dalla Commissione consultiva permanente, composta da ministeri competenti, soggetti istituzionali, parti sociali, di definire, entro 180 giorni dall'entrata in vigore del nuovo Decreto, i criteri e le modalità per la raccolta e l'analisi dei dati relativi agli infortuni correlati alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare, tenuto conto della competenza delle diverse istituzioni interessate" concludono i sindacati.

 

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Venerdì, 21 Dicembre 2018 11:27

Sindacati edili sulla sicurezza stradale

Come è noto, presso il Ministero del Lavoro, nello scorso mese di febbraio, erano terminati i lavori del tavolo tripartito destinato alla revisione del decreto interministeriale del 4 marzo 2013, già emanato, secondo le previsione del testo unico per la sicurezza, per la riduzione dei rischi nel lavoro che si svolge in presenza di traffico veicolare e, in particolare,  per le fasi di apposizione della segnaletica destinata alla realizzazione, manutenzione e ai diversi interventi che si effettuano sulla rete stradale e autostradale.

Dopo una lunga, inspiegabile, attesa, durata molti mesi, finalmente, il testo revisionato ha ricevuto il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni e delle province autonome, secondo le previsioni normative, in attesa della successiva pubblicazione sulla gazzetta ufficiale.

Le scriventi organizzazioni sindacali, che hanno lavorato tenacemente nei confronti di tutte le istituzioni competenti per il miglioramento di un provvedimento normativo finalizzato a salvaguardare dal rischio di investimento i lavoratori che operano sulla strada, riconoscono l'importanza di questo decreto, ma sono anche consapevoli che esso, insieme alla più complessiva normativa sulla sicurezza del lavoro, manifesterà i propri effetti positivi soltanto se tutti i soggetti in campo (datori di lavoro, committenti e imprese appaltatrici) lo rispetteranno concretamente e le istituzioni competenti ne vigileranno la corretta attuazione.

E' per questo che, insieme al positivo annuncio della prossima pubblicazione del nuovo decreto, si vuole fornire a tutte/i il resoconto redatto in sede ministeriale al termine dei lavori  del tavolo tri-partito (allegato 1), che evidenzia come, per la concreta salvaguardia dei lavoratori stradali, sia necessario , insieme alla corretta applicazione del nuovo provvedimento, intervenire per la revisione di alcune norme di legge ed aprire nuovi tavoli di confronto con le parti sociali destinati ad ulteriori approfondimenti.

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Lunedì prossimo, il 17 settembre a partire dalle 10 fino alle 17, si svolgerà ad Alessandria il Consiglio Regionale FENEALUIL Piemonte. L'appuntamento verrà ospitato al SISTEDIL (Scuola Edile, Via dell'Industria 56).

A concludere i lavori sarà il Segretario Generale FENEALUIL Nazionale Vito Panzarella.

L'argomento all'Ordine del Giorno sarà il rinnovo del CCNL Edilizia.
Il rinnovo rappresenta un momento importante per il rilancio del sistema, il rinnovamento di un sistema di welfare contrattuale e introduce misure innovative per governare nel miglior modo possibile il settore edile. Importante è anche la sottoscrizione di un protocollo Enti Bilaterali per il rilancio di un settore tanto strategico quanto messo in difficoltà in questi anni. Nel CCNL le disposizioni a favore del welfare contrattuale sono state rafforzate, soprattutto in favore di una solidarietà sociale che favorisca l'uscita dal lavoro verso la pensione dei lavoratori più anziani in favore dell'ingresso delle nuove leve.

In occasione del Consiglio si discuterà del fondo prepensionamenti per favorire proprio il pensionamento anticipato dei lavoratori edili che ne hanno i requisiti, del fondo incentivo occupazione per la promozione delle nuove assunzioni di giovani e del fondo sanitario a carico delle imprese per operai e impiegati e la previdenza cooperativa.

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È stato finalmente raggiunto l'accordo per il rinnovo del contratto dell'edilizia, che interessa più di un milione di addetti. Il contratto, sottoscritto dai sindacati di categoria Feneal Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil con Ance e Coop, prevede da un punto di vista salariale un aumento a parametro 100 (operaio comune) di 55 euro (71,50 operaio specializzato), l'aumento di altri 2 euro (a parametro 100, che diventano 2,6 per operaio terzo livello) del contributo collettivo obbligatorio per la Previdenza complementare (Prevedi), un aumento totalmente a carico delle imprese delle aliquote per sanità integrativa (0,35% sulla massa salari) e di quelle per il Fondo Prepensionamento (+0,10%, arrivando allo 0,20). Previsto anche un versamento di 0,10 per la costituzione di un Fondo per incentivare l'occupazione giovanile. Salvaguardato infine il secondo livello di contrattazione territoriale individuando nel 1 luglio 2019 la data per la ripartenza delle trattative di 2° livello. La scadenza del contratto è stata fissata al 30 settembre 2020, allineandola alla fine dell'anno Cassa Edile.

Spiegano i segretari generali Panzarella, Turri, Genovesi: "Abbiamo mantenuto la funzione salariale del contratto con aumenti sui minimi tabellari secondo le prassi e le specificità in atto nel settore dell'edilizia, in piena sintonia con l'Accordo Interconfederale del 9 marzo scorso firmato da Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, che riconosce al Ccnl sia una funzione salariale certa, sia una funzione di sostegno a forme di welfare integrativo di natura bilaterale. Inoltre abbiamo concordato importanti innovazioni – proseguono i leader di Feneal Filca Fillea –  che favoriranno una stagione di contrattazione territoriale importante, per dare coerenza alla filosofia e alle prescrizioni contrattuali. L'obiettivo raggiunto è stato quello di rimettere le Casse Edili al centro di servizi a favore dei lavoratori, con costi gestionali ed un'efficienza del sistema coerenti con la loro missione sociale e con un 1,05% sia alle imprese che ai lavoratori".

Previsto il rilancio delle scuole edili e dei CPT per la sicurezza, con una particolare attenzione alla formazione dedicata alle nuove tecniche costruttive, ai nuovi materiali, all'industrializzazione 4.0 del cantiere.

Tra le novità più significative il potenziamento del Fondo nazionale per il ricambio generazionale, "per favorire il raggiungimento del pensionamento anticipato agli edili che abbiano i requisiti soggettivi individuati da apposito regolamento" e l'istituzione di un Fondo per incentivare l'occupazione giovanile "anche al fine di qualificare sempre di più il settore".
Inoltre, per  la prima volta è stata "riconosciuta la possibilità alle Partite Iva presenti in cantiere di poter accedere alle Cassa Edili, in particolare alla formazione, all'aggiornamento e alle prestazioni relative a salute e sicurezza. Si tratta di un caso concreto di contrattazione inclusiva per ricomporre diritti e tutele che si rivolge potenzialmente a circa 200 mila persone, non imprese artigiane, figure specialistiche come restauratori, archeologi, geometri, architetti, ecc."

Si valorizza la funzione del sistema bilaterale tradizionale in materia di welfare "con la costituzione del Fondo Nazionale paritetico per l'assistenza sanitaria integrativa a favore di tutte le maestranze e degli impiegati, alimentato da un'aliquota totalmente a carico delle imprese complessivamente dello 0,60% a favore degli operai, da versare in cassa edile su un minimo di 120 ore e da un contributo specifico dello 0,26% della retribuzione per gli impiegati. La Cassa Edile svolgerà la funzione di sportello a favore degli operai".

Adesso le sfide da affrontare "sono la lotta al dumping contrattuale, e quindi l'applicazione del contratto edile a tutti i lavoratori impegnati nei cantieri, e la vera ripresa del settore, con la realizzazione delle infrastrutture necessarie al rilancio del Paese e con l'accelerazione della cantierizzazione di più opere possibili. Con questo contratto le parti sociali confermano l'importanza di investire su un sistema di relazioni industriali che sempre di più deve mettere al centro l'impresa ed il lavoro di qualità, scommettendo sul futuro del settore", concludono i tre segretari generali.

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A due anni dalla scadenza del contratto, dopo una giornata di mobilitazione nazionale il 25 maggio 2017 e poi uno sciopero con manifestazioni il 18 dicembre 2017, e dopo una serie di incontri tra le delegazioni, "registriamo che il tavolo di confronto ha esaurito tutti i temi di carattere normativo": così hanno dichiarato i segretari generali di Feneal Filca Fillea, Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, al termine della due giorni di confronto sul rinnovo del contratto Edilizia con Ance-Coop.

Per i leader degli edili "ora rimangono aperti gli aspetti conclusivi del possibile contratto: aumenti salariali che riconoscano il valore e l'impegno dei lavoratori del settore dopo che le imprese hanno già risparmiato nei 2 anni di vacanza contrattuale; come garantire la contrattazione di secondo livello territoriale; come approfondire congiuntamente se vi possano essere nuove modalità di gestione dei rapporti amministrativi tra le aziende e le Casse edili, per combattere lavoro grigio, evasione ed elusione." "La dirigenza dell'Ance e delle Coop deve ora assumersi definitivamente le proprie responsabilità – proseguono – dare un CCNL dignitoso al milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori del settore o rompere in maniera drastica e per molti versi inedita il nostro sistema di relazioni industriali. 

Come sindacato siamo stati pazienti, seri, impegnati a trovare sempre soluzioni di buon senso, anche guardando alle tante possibili battaglie comuni per la difesa del nostro contratto e per il rilancio del settore da intraprendere nei confronti di Governo ed Istituzioni, ribadendo il nostro no alla cementificazione selvaggia e ricordando che la grande opera più urgente resta la messa in sicurezza del territorio". La pazienza è però finita e "dobbiamo prendere atto, in caso di esito negativo del prossimo incontro in programma il27 giugno della volontà di rottura da parte di Ance. Rottura che porterà ad una forte reazione pubblica, di piazza ed in tutti i luoghi di lavoro, perché senza contratto non c'è il rilancio del settore e perché dobbiamo garantire un sistema che, evidentemente, non tutte le parti in causa intendono difendere e valorizzare", concludono i segretari.

 

22 maggio 2018 Incontro Italcementi

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18 maggio 2018 Vertenza Condotte

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Ennesimo incidente mortale sul lavoro : oggi, venerdì 6 aprile 2018 sull'autostrada direzione  Torino ha perso la vita Islami Ylber , lavoratore della ditta Itinera di Tortona (AL), sposato e padre di due figli.

Il lavoratore con il compito di moviere stava segnalando il cantiere mobile con lavori in corso quando è stato travolto  da un auto con la conseguenza della tragica fine.

Ormai è una catena di morti sul lavoro che non si riesce ad interrompere , gli incidenti mortali stanno diventando una consuetudine inaccettabile.

Il settore edile è quello che vede il maggior numero di vittime di tutto il mondo del lavoro.

Feneal Uil – Filca Cisl – Fillea CGIL  Piemonte proclamano 4  ORE DI SCIOPERO DEL COMPARTO EDILE MANUTENZIONI AUTOSTRADALI  in data 11 APRILE 2018 dalle ore 8:00 alle ore 12:00.

Nella stessa giornata si terrà un presidio in  Piazza della Libertà ad Alessandria con ritrovo alle ore 8:30 sotto la Prefettura. Nel frattempo è stato chiesto un incontro urgente dalle Organizzazioni Sindacali di Categoria con il Prefetto.

FENEAL UIL PIEMONTE                   FILCA CISL PIEMONTE                     FILLEA CGIL PIEMONTE

Manta Giuseppe                                Piero Tarizzo                                     Massimo CogliandroP

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Eccoci con un nuovo aggiornamento dalla stagione congressuale UIL 2018.

Si è appena concluso il congresso della FENEAL Uil Piemonte. A partecipare anche i delegati e la segreteria di Alessandria.

Il congresso si è concluso con due importanti novità per la categoria degli edili alessandrina. Paolo Tolu, già operatore della FENEAL Uil di Alessandria, è stato eletto come nuovo coordinatore di Alessandria, mentre Tiziana Del Bello è ora segretario organizzativo FENEAL Uil Piemonte.

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"Stesso Lavoro Stesso Contratto": è quello che chiederanno gli edili di Cgil Cisl Uil mercoledì 14 febbraio in un'iniziativa nazionale organizzata a Roma, presso la Sala delle Carte Geografiche, in via Napoli 36.

Ai lavori, che si svolgeranno dalle ore 9:30, sono stati invitati i rappresentanti delle maggiori forze politiche.
Hanno garantito la presenza l'onorevole Cesare Damiano ed i senatori Maurizio Sacconi e Federico Fornaro.

Nel corso dell'iniziativa, che vedrà riuniti i Direttivi unitari di Feneal, Filca, Fillea, verranno presentate le proposte delle tre sigle sul tema del dumping contrattuale e della fuga dal contratto edile verso l'applicazione di contratti meno onerosi, "una tendenza – dichiarano i segretari generali Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi – che si sta diffondendo in varie realtà produttive e attraverso cui moltissime imprese risparmiano sulla pelle dei lavoratori e a discapito della concorrenza leale tra imprese sane."

"Il sistema del massimo ribasso – spiegano – non sembra più essere appannaggio esclusivo del sistema di aggiudicazione degli appalti pubblici, ma è oramai diventato anche il criterio di scelta dell'applicazione contrattuale da parte di molte imprese a danno della sicurezza e dei diritti dei lavoratori, della qualità delle imprese stesse e del lavoro. Per questo occorre mettere un freno alla giungla di contratti che si applicano nei cantieri edili, perché applicare il giusto contratto non è un costo ma un investimento, a partire da una riduzione del numero dei contratti e ripristinando, anche attraverso un obbligo contrattuale e normativo, l'applicazione del Ccnl più attinente alla reale attività di impresa e al luogo dove essa si svolge."

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Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato alla manifestazione dei lavoratori dell'edilizia che si è svolta questa mattina a Roma, in occasione dello sciopero generale nazionale proclamato da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. I lavoratori del settore rivendicano il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da oltre un anno.

«È stata una grande giornata di mobilitazione. Le nostre controparti - ha dichiarato Barbagallo a margine dell´iniziativa - devono capire che il contratto bisogna firmarlo rapidamente per aumenti salariali adeguati, per la sicurezza, per l´ape sociale. Si sono persi troppo tempo e troppi posti di lavoro. Nel nostro Paese - ha concluso il leader della Uil - c´è un problema di ripresa economica: sappiano che una delle soluzioni passa per la crescita dei salari dei lavoratori».

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