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Si è svolto questa mattina, venerdì 9 marzo, all'Hotel Mulino di San Michele il 2° Congresso della UILTEC, il sindacato di categoria della UIL che organizza i lavoratori del settore chimico, gomma e plastica, petrolio vetro, ceramica e tessili e dal 1999 anche il comparto energia, acqua e gas.

Il dibattito congressuale ha visto impegnati 50 delegati in rappresentanza dei lavoratori iscritti alla UIL proveniente dalle più importanti aziende della provincia di Alessandria come Solvay, Arkema, Guala Dispensing, Guala Closures, Michelin, Prodotti Chimici di Basaluzzo, Lamberti e Concord-Oil di Viguzzolo, Tubi Gomam di Mirabello, Cebal e Grafoplast tra le più importanti.

Alla presidenza il Segretario nazionale UILTEC, Alessandro Rossini, Flaminio Fasetti, Segreteria regionale UILTEC, Aldo Gregori, Segretario UIL Alessandria, Elio Bricola, Segreteria UILTEC Alessandria, e il Segretario provinciale uscente UILTEC Gianni Di Gregorio.

La relazione, a nome della Segreteria, è stata presentata da Gianni Di Gregorio e ha ripercorso le vicende politico-sindacali dell'ultimo periodo, delineando obiettivi raggiunti e progetti futuri. L'ampio dibattito ha messo in evidenza la crisi ancora presente nel settore industriale.

Il congresso ha eletto Gianni Di Gregorio segretario generale UILTEC Alessandria e la segreteria è composta da Nicoletta Medardo e Danilo Ballacchino.

La UILTEC condivide con la UIL i contenuti dell'accordo sulla contrattazione, ritenendolo utile alla difesa dei salari nei rinnovi del CCNL. E'necessario intervenire con più sostegno a chi perde il lavoro, meno tasse sui salari e sulle pensioni e sostegno allo sviluppo.

La chimica è strategica per il Paese, deve convivere con l'ambiente, salvaguardare il lavoro.  Si riconfermano  impegno e iniziative a fianco dei lavoratori Borsalino, i quali stanno lottando per la salvezza della fabbrica e del loro posto di lavoro.

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Mercoledì, 01 Ottobre 2014 09:15

UILTEC: riflessioni articolo 18 e mobilitazione Eni

In allegato i comunicati stampa unitari relativi al job act, in questi giorni in discussione, ma anche al Coordinamento unitario Filctem, Femca, Uiltec dell' Eni ha deciso di continuare la mobilitazione per cambiare l'attuale piano industriale del gruppo.

Il disegno del management, attraverso la chiusura del cracking di Porto Marghera, che rischia di provocare effetti devastanti sull'intera area produttiva del quadrilatero padano, della Raffineria di Gela, la vendita della Raffineria di Livorno e la probabile dismissione di quello di Taranto, insieme alla decisione di procedere alla cessione di ramo d'azienda a Sarroch, rappresenta plasticamente una dismissione violenta della presenza industriale Eni in Italia.

Scarica i file in allegato per leggere intergralmente i documenti.

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