A due anni dalla scadenza del contratto, dopo una giornata di mobilitazione nazionale il 25 maggio 2017 e poi uno sciopero con manifestazioni il 18 dicembre 2017, e dopo una serie di incontri tra le delegazioni, "registriamo che il tavolo di confronto ha esaurito tutti i temi di carattere normativo": così hanno dichiarato i segretari generali di Feneal Filca Fillea, Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, al termine della due giorni di confronto sul rinnovo del contratto Edilizia con Ance-Coop.
Per i leader degli edili "ora rimangono aperti gli aspetti conclusivi del possibile contratto: aumenti salariali che riconoscano il valore e l'impegno dei lavoratori del settore dopo che le imprese hanno già risparmiato nei 2 anni di vacanza contrattuale; come garantire la contrattazione di secondo livello territoriale; come approfondire congiuntamente se vi possano essere nuove modalità di gestione dei rapporti amministrativi tra le aziende e le Casse edili, per combattere lavoro grigio, evasione ed elusione." "La dirigenza dell'Ance e delle Coop deve ora assumersi definitivamente le proprie responsabilità – proseguono – dare un CCNL dignitoso al milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori del settore o rompere in maniera drastica e per molti versi inedita il nostro sistema di relazioni industriali.
Come sindacato siamo stati pazienti, seri, impegnati a trovare sempre soluzioni di buon senso, anche guardando alle tante possibili battaglie comuni per la difesa del nostro contratto e per il rilancio del settore da intraprendere nei confronti di Governo ed Istituzioni, ribadendo il nostro no alla cementificazione selvaggia e ricordando che la grande opera più urgente resta la messa in sicurezza del territorio". La pazienza è però finita e "dobbiamo prendere atto, in caso di esito negativo del prossimo incontro in programma il27 giugno della volontà di rottura da parte di Ance. Rottura che porterà ad una forte reazione pubblica, di piazza ed in tutti i luoghi di lavoro, perché senza contratto non c'è il rilancio del settore e perché dobbiamo garantire un sistema che, evidentemente, non tutte le parti in causa intendono difendere e valorizzare", concludono i segretari.
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Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato alla manifestazione dei lavoratori dell'edilizia che si è svolta questa mattina a Roma, in occasione dello sciopero generale nazionale proclamato da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. I lavoratori del settore rivendicano il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto da oltre un anno.
«È stata una grande giornata di mobilitazione. Le nostre controparti - ha dichiarato Barbagallo a margine dell´iniziativa - devono capire che il contratto bisogna firmarlo rapidamente per aumenti salariali adeguati, per la sicurezza, per l´ape sociale. Si sono persi troppo tempo e troppi posti di lavoro. Nel nostro Paese - ha concluso il leader della Uil - c´è un problema di ripresa economica: sappiano che una delle soluzioni passa per la crescita dei salari dei lavoratori».
EDILIZIA. SINDACATI PROCLAMANO LO SCIOPERO NAZIONALE DI TUTTO IL COMPARTO PER IL 18 DICEMBRE
Lavoro, contratto, salute, pensioni: questi i temi che saranno al centro dello sciopero nazionale dell'intero comparto dell'edilizia, proclamato dalle segreterie di FenealUil – Filca Cisl – Fillea Cgil per il 18 dicembre.
Una decisione cui si è giunti "dopo aver preso atto, ancora una volta, dello stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto edile, scaduto da quasi un anno e mezzo" spiegano i segretari generali Panzarella, Turri, Genovesi, che proseguono "avevamo annunciato nei mesi scorsi la mobilitazione per novembre, qualora le associazioni datori ali non avessero mostrato disponibilità ad un avanzamento nella trattativa. Nel frattempo, abbiamo svolto oltre mille assemblee nei cantieri per spiegare ai lavoratori le nostre proposte e le difficoltà che abbiamo incontrato nel negoziato. Oggi dobbiamo prendere atto che dalle associazioni datoriali non sono giunte reali disponibilità ed aperture."
Aumenti salariali in linea con gli altri settori e finalizzati anche ad aiutare una ripresa dei consumi al servizio del Paese; difesa e riforma delle Casse Edili a tutela di tutti i lavoratori (operai, impiegati, ecc.), contro il lavoro nero e per sostenere le imprese più serie contro la concorrenza sleale e il dumping; più sicurezza sui posti di lavoro, contro gli infortuni e gli incidenti mortali che, drammaticamente, crescono ogni giorno di più; creazione di un Fondo Sanitario Integrativo Nazionale per tutelare sempre di più il diritto alla salute e alla prevenzione; potenziamento del Fondo integrativo per il Pensionamento anticipato, dando la possibilità a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione prima e creare così occasioni di lavoro, di qualità, per tanti giovani: queste le richieste consegnate alle controparti dai sindacati, richieste che per Panzarella, Turri, Genovesi vanno nella direzione di "un Contratto Nazionale al servizio di una qualificazione maggiore del sistema, del lavoro e dell'impresa, per poter affrontare le sfide di un settore che sta cambiando nei suoi processi e nei suoi prodotti (riqualificazione, rigenerazione, messa in sicurezza del territorio e del patrimonio pubblico e privato, ecc.) per cui servono più professionalità, più qualità, più partecipazione."
Ma le controparti "continuano con tatticismi dilatori a prendere tempo, non rispondendo nel merito alle nostre proposte e non accettando la sfida che i lavoratori ed il Sindacato hanno lanciato."
Dunque il 18 dicembre sarà "sciopero per l'intera giornata in tutte le imprese edili, con manifestazioni di carattere interregionale, mentre nella giornata del 20 novembre metteremo in campo una iniziativa straordinaria di informazione, con volantinaggi, conferenze stampa, presidi, in preparazione dello sciopero nazionale" concludono i leader di Feneal Filca Fillea.
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