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Lunedì, 25 Settembre 2017 16:51

Codice antimafia

Finalmente dopo più di quattro anni in cui tante organizzazioni sindacali, dell'associazionismo e della cooperazione hanno dato vita alla campagna nazionale "Io riattivo il lavoro" per promuovere una legge

di iniziativa popolare che ha raccolto migliaia di firme e durante i quali si sono moltiplicati le discussioni pubbliche, i dibattiti parlamentari e le mediazioni politiche, il 25 settembre inizia la discussione della

modifica del Codice antimafia in Aula alla Camera.

Il nuovo Codice antimafia, già votato al Senato, non solo rafforza alcuni strumenti già esistenti – come ad esempio l'Agenzia per i beni sequestrati e confiscati – ma migliora la normativa in vigore, in

particolare per quanto riguarda le misure di prevenzione, tenendo conto dell'esperienza applicativa precedente alla riforma e di alcune criticità che si sono manifestate nella gestione degli immobili e delle

aziende sottratte alle mafie e al crimine organizzato. Sono convinti di questo non solo la maggior parte di esperti ed esponenti delle Istituzioni, ma anche il Consiglio superiore della magistratura che il 13

settembre scorso ha approvato una specifica delibera.

Avviso Pubblico, Arci, Cgil, Cisl, Uil, Legambiente e Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, già sottoscrittori di un appello rivolto al Parlamento e al Governo all'inizio di quest'anno,

chiedono a tutte le forze politiche di approvare senza modifiche alla Camera il testo ricevuto dal Senato, dimostrando in tal modo di avere coscienza di compiere un atto politico di responsabilità, a distanza di

35 anni dall'approvazione della legge Rognoni-La Torre e in un momento storico nel quale le mafie e la corruzione hanno dimostrato la loro pervasività e la loro capacità di inquinare parti della pubblica

amministrazione, dell'economia e della società.

Arci, Avviso Pubblico, Libera, Legambiente, Cgil, Cisl, Uil

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Martedì, 16 Maggio 2017 10:12

Riforma del Codice antimafia

Approvare la riforma del codice antimafia. Importanti le parole del Ministro dell'Interno. Abbiamo apprezzato le parole pronunciate mercoledì 10 maggio dal Ministro dell'Interno, On. Marco Minniti relativamente alla necessità di approvare la legge di riforma del Codice Antimafia e, nel condividerle, rinnoviamo l'appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento affinché, nel pieno rispetto della loro autonomia, accolgano questo monito.

Il Testo approvato alla Camera dei deputati, dopo un lungo ed impegnativo confronto, ha definito una sintesi apprezzata da tutti in quanto offre modalità e strumenti più incisivi per contrastare in maniera più efficace il fenomeno mafioso, anche di criminalità economica e corruzione per i quali i sequestri e le confische aumentano.

Auspichiamo pertanto un senso di responsabilità da parte delle forze politiche al Senato nel portare a rapida approvazione la riforma del codice antimafia.

Tre anni di tempo, tanti sono quelli passati da quando la legge di iniziativa popolare "Io riattivo il lavoro" fu calendarizzata alla Commissione Giustizia della Camera. Non possiamo più aspettare. Nel frattempo i fenomeni mafiosi, le confische ed i sequestri dei loro beni sono in crescita esponenziale e, se non gestiti adeguatamente, grazie anche ad un conforme potenziamento dell'Agenzia nazionale, rischiano di diventare un vero e proprio cappio al collo che strangola il Paese e le sue possibilità di crescita economica e di convivenza libera e democratica.

Approvare la riforma del codice antimafia significa lanciare un chiaro e simbolico messaggio a tutto il Paese e, in particolare, a tutti coloro che quotidianamente sono impegnati sul campo a contrastare le mafie e a favorire il riutilizzo sociale e produttivo dei beni e delle aziende confiscate.

Solo unendo le forze sane, le istituzioni, la magistratura, la società civile e il mondo del lavoro, si può vincere questa importante e fondamentale sfida per la nostra Repubblica.

Firme

Acli

Arci

Avviso Pubblico

Centro studi Pio La Torre

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

Legambiente

Cigl, Cisl, Uil

SOS Impresa

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