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Lo scorso 25 giugno la Uil e la Uilp hanno partecipato alla riunione del Tavolo nazionale per la non autosufficienza. Era la prima volta che il Governo in carica riuniva il Tavolo, costituito nel 2016, sebbene sia i sindacati sia le associazioni dei disabili avessero in più occasioni richiesto la sua convocazione.
Come Uil e Uilp accogliamo positivamente la riapertura del confronto. Per quanto riguarda i contenuti dell'incontro, i rappresentanti del Governo per ora hanno dato solo disponibilità generiche, senza entrare nel merito. Potremo quindi fare una valutazione solo successivamente. Consideriamo comunque negativamente l'atteggiamento del Sottosegretario Zoccano all'inizio dell'incontro, per il suo tentativo di valorizzare il ruolo delle associazioni dei disabili quali 'unici' interlocutori del governo per la non
autosufficienza. Tentativo peraltro non riuscito e rettificato al termine dell'incontro.

Qui di seguito, un breve riassunto della riunione.


Oltre a Cgil, Cisl, Uil e a Spi, Fnp, Uilp erano presenti: Claudio Cominardi, Sottosegretario al Ministero del lavoro; Vincenzo Zoccano, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Dipartimento per le politiche della famiglia e le disabilità; Raffaele Tangorra, Direttore generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale del Ministero del lavoro; il Ministero della salute; le Regioni; l'Anci; l'Inps; la Fand (Federazione tra le Associazioni nazionali delle persone con disabilità); la Fish (Federazione italiana per il superamento dell'handicap); l'Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica); l'Associazione 16 novembre; il Forum del Terzo settore; l'Ugl; l'Ugl Pensionati.
Raffaele Tangorra ha illustrato nel dettaglio lo stato dell'arte, ripercorrendo gli avvenimenti dalle ultime riunioni del Tavolo con il governo precedente fino ad oggi. Ha poi evidenziato come le Regioni abbiano chiesto di approvare in tempi rapidi il Piano nazionale e il riparto del Fondo per il 2019, perché nel 2018 le risorse sono state ripartite alle Regioni con grande ritardo, praticamente a inizio 2019. (La richiesta è stata poi ribadita dalle stesse Regioni nel loro intervento al Tavolo). Tangorra ha quindi presentato una serie di dati.

Il Fondo per le non autosufficienze rappresenta, con meno di 600 milioni di euro, il 2% circa di tutte le risorse per la disabilità (valutate da Eurostat pari a 28 miliardi di euro, l'1,7% del Pil). In percentuale una cifra contenuta, ma in valori assoluti non irrilevante, soprattutto se si pensa che si tratta di risorse per il sociale. Ne beneficiano circa 110mila persone, il 5% circa dei beneficiari dell'indennità di accompagnamento, che secondo Tangorra è la misura che prevede la definizione di non autosufficienza più precisa (riconoscimento della necessità di una assistenza continua, della impossibilità di deambulare senza aiuto e/o di compiere gli atti principali della vita quotidiana). I beneficiari del Fondo NA sono dunque una platea abbastanza piccola, ma costituita da persone in condizioni di particolare difficoltà e bisogno.


Tangorra ha poi ricordato che, proprio perché le risorse sono relativamente modeste, nei due anni in cui il Tavolo ha lavorato si è cercato di determinare i destinatari più bisognosi e si è quindi definito l'insieme di criteri per individuare i disabili gravissimi, con l'obiettivo di dare le stesse risorse a persone nelle stesse condizioni di bisogno (anche se, di fatto, restano differenze anche cospicue tra le Regioni, perché queste aggiungono risorse proprie). Si è poi avviato il lavoro per definire i criteri per individuare i disabili gravi, ma il lavoro è rimasto a metà, perché è caduto il governo.


Oggi quindi, in sintesi, il Ministero ripartisce il Fondo alle Regioni secondo i criteri della popolazione e della percentuale di anziani. Le Regioni hanno poi il vincolo di destinare il 50% delle risorse ricevute ai disabili gravissimi, secondo i criteri individuati dal Tavolo.
Sempre secondo Tangorra, tra i disabili gravissimi la percentuale di donne e uomini è circa pari, mentre le donne sono la maggioranza dei disabili gravi, probabilmente perché in questo gruppo c'è un maggior numero di persone anziane e, come si sa, la non autosufficienza tra gli anziani è più diffusa tra le donne. Al Ministero, tuttavia, non sono purtroppo arrivati dati sufficienti sulla classificazione per età dei beneficiari del Fondo.
Le Regioni hanno adottato diverse modalità di accesso alle prestazioni e diverse prestazioni, anche se si tratta soprattutto di assegni di cura.
Essendo la prima volta che il Tavolo si riuniva con questo governo, gli interventi dei sindacati e delle associazioni hanno avuto un taglio soprattutto politico.


Cgil, Cisl, Uil, Spi, Fnp, Uilp hanno concordemente evidenziato la necessità di dare risposte adeguate a tutte le persone non autosufficienti, di confrontarsi con le organizzazioni sindacali confederali e dei pensionati quali soggetti titolari della contrattazione, di aumentare le risorse del Fondo, di approvare una legge quadro nazionale con finanziamenti congrui, di definire livelli essenziali uniformi in tutto il territorio e servizi e sostegni adeguati, di aprire un tavolo politico o di utilizzare il Tavolo per la non autosufficienza come tavolo politico.

La Uil ha inoltre messo in evidenza la soddisfazione per il riavvio del Tavolo, ha chiesto di dare continuità ai lavori, ha sottolineato la necessità di una forte integrazione sociosanitaria e, pertanto, di un maggior coinvolgimento del Ministero della salute. La Uilp ha rilevato che la maggioranza dei beneficiari dell'indennità di accompagnamento sono persone anziane e che quindi i sindacati dei pensionati hanno piena titolarità di rappresentanza delle persone non autosufficienti, pur rifiutando ogni logica di contrapposizione tra associazioni dei disabili e sindacati confederali dei pensionati. Ha poi evidenziato che il numero delle persone anziane cresce anche tra i caregiver, sia tra chi si prende cura dei genitori, sia tra chi
si prende cura dei figli, o di fratelli e sorelle.


Le associazioni dei disabili, in estrema sintesi, hanno tutte rimarcato, sia pure con sfumature diverse, la necessità di maggiori risorse e della definizione di livelli essenziali per la non autosufficienza. Nelle conclusioni, il Sottosegretario Zoccano ha condiviso la necessità di un aumento del Fondo e si è anche detto disposto a ragionare su una legge quadro. Ha dato la sua disponibilità a dare maggiore continuità al Tavolo e a organizzare incontri anche informali. Il Sottosegretario Cominardi ha ricordato che il Tavolo è tecnico, ma che avrebbe riportato al ministro Di Maio le richieste e le sollecitazioni. Ha poi aggiunto che in ogni caso servono risorse adeguate e che sarebbe opportuno un coinvolgimento del Ministero delle
finanze.

La Segretaria Nazionale Uil La Segretaria Nazionale Uilp
(Silvana Roseto) (Livia Piersanti)

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Uil e Uilp hanno partecipato questa mattina al Tavolo nazionale per la non autosufficienza, con la presenza dei Sottosegretari Claudio Cominardi e Vincenzo Zoccano.

È la prima volta che il Governo in carica riunisce il Tavolo, costituito nel 2016.

Uil e Uilp valutano positivamente il riavvio del Tavolo, come peraltro più volte richiesto dai sindacati e dalle associazioni delle persone disabili, e chiedono di proseguire il confronto con incontri periodici finalizzati alla valutazione dei dati e al miglioramento delle prestazioni.

Uil e Uilp evidenziano tuttavia che per rispondere ai molti bisogni delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie serve una legge nazionale sulla non autosufficienza, che garantisca livelli essenziali omogenei in tutto il territorio, criteri uniformi, servizi e sostegni adeguati, integrazione sociosanitaria. Una legge che ancora manca e che è una assoluta necessità per la vita di milioni di persone.

Uil e Uilp ritengono quindi necessario l'avvio di un tavolo politico di confronto, in cui affrontare seriamente il tema.

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Ieri si è riunito il tavolo interministeriale sulla Non Autosufficienza presieduto dal Ministro Giuliano Poletti, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti della UIL e della UILP. Abbiamo manifestato

apprezzamento circa la convocazione del tavolo, ritenendolo un chiaro segnale di voler continuare il percorso intrapreso.

Nel suo intervento il Ministro ha delineato però l'eventualità di possibili tagli al Fondo per la Non Autosufficienza, dettati da stringenti clausole di salvaguardia alle quali sono state chiamate le Regioni dal

MEF. Tanto il Ministro quanto gli assessori regionali presenti al tavolo, hanno manifestato forte disaccordo circa questa possibilità. Ovviamente confidiamo che le dichiarazioni in tal senso del Ministro e delle Regioni si traducano in comportamenti concreti e che il Fondo, del quale più volte abbiamo recriminato la sua inadeguatezza e che con molta insistenza si è riusciti a portare a 500 milioni di euro, non venga

assolutamente colpito da tagli, anche perché venendo meno la sua strutturalità non avrebbe più senso parlare di livelli essenziali, che non potrebbero più essere definiti.

La non autosufficienza è una priorità dell'agenda del Paese, coinvolgendo milioni di persone, a cui si aggiungono i loro familiari, lavoratrici e lavoratori che li assistono e i volontari. Discutere di un taglio di

risorse non è ammissibile, la definizione dei livelli essenziali, intesi come diritti soggettivi, in tal senso è di fondamentale importanza per poter finalmente superare quella disomogeneità che caratterizza il nostro paese in tema di politiche per la non autosufficienza.

Chiediamo quindi con forza che l'impegno e la sintonia instaurati con il Ministro e i rappresentanti del Governo e con i quali abbiamo deciso di dare vita ai lavori di questo tavolo siano sempre presenti e

garantiti, perché senza di questi, verrebbe meno la ragione di esistere del tavolo stesso.

Alleghiamo il comunicato unitario che CGIL CISL e UIL confederali e SPI, FNP e UILP dei pensionati hanno diramato al termine della riunione.

La Segretaria Confederale IL Segretario Generale UILP

(Silvana Roseto) (Romano Bellissima)

Documento NON AUTOSUFFICIENZA, Cgil, Cisl, Uil: inaccettabili tagli al fondo. Il confronto sul Piano nazionale deve  proseguire ma servono più risorse e i Livelli Essenziali per assicurare diritti certi alle persone.

CGIL CISL UIL confederali e dei pensionati SPI, FNP e UILP hanno partecipato all'incontro del tavolo nazionale per la Non Autosufficienza, presso il Ministero del Lavoro con il ministro Poletti e il Sottosegretario agli affari sociali On. Biondelli il 14 febbraio 2017.

Le Organizzazioni Sindacali:

ritengono inaccettabili i tagli ai fondi sociali ventilati in queste ore e che lo stesso ministro Poletti e gli assessori regionali presenti hanno dichiarato di non condividere. Ci aspettiamo che alle dichiarazioni seguano fatti ben precisi da parte del Governo e delle Regioni.

ribadito che Governo, Regioni, Comuni e forze politiche debbano assumere il tema della non autosufficienza come una priorità nell'agenda del Paese, che necessita di una strategia specifica per fronteggiare positivamente l'impatto delle tendenze demografiche e l'aumento delle fragilità sociali. Per assicurare così i diritti delle persone in condizione di non autosufficienza, rimuovendo gli ostacoli che impediscono la piena inclusione sociale.

la decisione del Governo, assunta con il "decreto coesione sociale" a gennaio 2017,  di incrementare il Fondo Non Autosufficienza, portando la dotazione annua a 500 milioni ora rischia di essere azzerata. È gravissimo considerando  che le risorse stanziate erano insufficienti per rispondere in mondo adeguato ai bisogni delle persone.

Ritengono  che occorra un piano di graduale ma certo incremento della dotazione strutturale del Fondo, con l'obiettivo di ridefinire le risorse globali per le cure a lungo termine LTC.

hanno rivendicato la presentazione della proposta di  Piano nazionale per la Non Autosufficienza, che deve  affrontare prioritariamente la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, integrati con i nuovi Lea sanitari, come strumento per assicurare i diritti in tutto il Paese. Consapevoli che, accanto a prestazioni e a servizi sociali e sanitari, bisogna riorganizzare e migliorare le condizioni di vita quotidiana: per l'abitare, il tempo libero, i trasporti, la mobilità (es. barriere architettoniche), le relazioni affettive e con la comunità, l'invecchiamento attivo, la piena inclusione.

ritengono essenziale che questi impegni e l'obiettivo di strutturare politiche e servizi sulla non NA si realizzino con la più ampia partecipazione sociale dando continuità al Tavolo costituito presso il Ministero LPS

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