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Con la Conferenza di Organizzazione della Uil Umbria, svoltasi questa mattina in provincia di Perugia, termina la stagione delle Conferenze iniziata, con l'appuntamento nazionale, lo scorso novembre 2016 e proseguita, nei successivi mesi del 2017, con le riunioni in tutte le regioni e in tutte le categorie. "Con oggi - ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo - abbiamo concluso un percorso: stiamo cambiando la nostra Organizzazione per essere più vicini ai territori e ai luoghi di lavoro. Bisogna stare sui problemi e tra le gente per capire ciò che sta accadendo non solo nel nostro Paese, ma anche in Europa e nel mondo. Dobbiamo fare i sindacalisti, non essere opposizione o sostegno ai Governi, ma continuare a rappresentare i lavoratori, i pensionati e i giovani".

Barbagallo, poi, sollecitato dalle domande dei giornalisti, ha riproposto sinteticamente alcune posizioni della Uil sui temi dell'economia e del lavoro al centro del dibattito di questo periodo scandito dallo svolgimento delle Conferenze. "Basta con l'austerità che sta generando povertà: non ci si può solo dichiarare contrari, ma occorre praticare una politica diversa. E invece - ha sottolineato Barbagallo - mentre lo scorso anno è stata chiesta e ottenuta più flessibilità, quest'anno si è intervenuti con la manovrina per mettere a posto i conti: così non va, bisogna fare una battaglia per cambiare i trattati europei. Le risorse per lo sviluppo devono essere svincolate dal patto di stabilità. Peraltro - ha proseguito - aumenta la disoccupazione degli over 50 e, dunque, bisogna modificare gli ammortizzatori sociali, ridimensionati in termini di tempi e di risorse proprio ora che c'è meno lavoro. Occorre sbrigarsi anche con i decreti attuativi dell'Ape sociale: si sta perdendo tempo e non si capisce perché; la burocrazia, purtroppo, impera. Inoltre, vanno chiusi tutti i contratti ancora aperti, a partire da quelli del pubblico impiego. Infine, si dovrà discutere di produttività correlata al benessere lavorativo e di riduzione dell'orario di lavoro".

Inevitabile, in questa regione, un riferimento ai danni causati dagli eventi tellurici. "Anche l'Umbria sta pagando le conseguenze della crisi, a cui si sono aggiunte quelle del terremoto. Il nostro è un Paese a forte rischio sismico e idrogeologico: si spendono tante risorse per riparare i danni subiti, mentre - ha concluso il leader della Uil - basterebbe spenderne la metà per mettere preventivamente in sicurezza il territorio e avere così anche un'importante prospettiva di sviluppo e occupazione".

Perugia, 5 maggio 2017

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