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Martedì, 20 Luglio 2021 18:28

Terme di Acqui: arriva un messaggio ai dipendeti, la direzione accorcia la stagione termale e posticipa a data da destinarsi la riapertura del Grand Hotel

Ancora una volta come UILTUCS Alessandria, organizzazione da sempre attiva nella difesa dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto termale di Acqui, viene a conoscenza di importanti decisioni aziendali, forse addirittura l’illustrazione un piano industriale, tramite i dipendenti stessi. Oggi i lavoratori hanno ricevuto questo messaggio da parte della direzione delle Terme di Acqui Spa: 

“Buongiorno a tutti. Siamo spiacenti comunicare che, a causa di una molto probabile e già in atto recrudescenza della pandemia e delle restrizioni che verranno molto probabilmente messe in atto per i viaggi fuori nazione o fuori regione con conseguente cancellazione delle (poche) prenotazione dei clienti , la Direzione ha dovuto prendere la decisione di: - Posticipare, a data da destinarsi, l'apertura del Gh prevista per il giorno 2 settembre, - anticipare al 30 Ottobre la chiusura delle Terme curative. Confidiamo vivamente in una ripresa più veloce possibile dell'attività lavorativa ed, in generale, delle nostre abitudini di vita oltre che in una ripresa dell'attività turistica. Auguriamo comunque una serena estate a Voi e alle Vostre famiglie Terme di Acqui S.p.A. “

Maura Settimo, Segretaria UILTUCS Alessandria: “Una decisione così importante, che di fatto ritarda a tempo indeterminato la riapertura del Grand Hotel e accorcia ulteriormente la stagione termale a soli tre mesi avendo riaperto lo scorso giugno, arriva senza averci coinvolti come sindacati ai tavoli istituzionali. Questo atteggiamento da parte della direzione mette in serio dubbio la bontà del piano industriale di una delle più importanti aziende del territorio. Sembra di capire, da quanto inviato per iscritto ai dipendenti, che sia messa a rischio la continuazione di un’attività insieme al destino dei dipendenti.

L'intera comunità acquese vede progressivamente da anni scomparire uno dei suoi beni più preziosi nelle mani di una proprietà che ha deciso, ben prima della pandemia, di cancellare secoli di storia della nostra Provincia. 

Crediamo che, vista la dichiarazione odierna, sia più che mai urgente un tavolo di confronto tra tutte le parti che tenga in considerazione in primo luogo gli interessi dei lavoratori che in questo momento, dopo mesi e mesi di cassa integrazione e di incertezza sul futuro, si vedono recapitare comunicazioni al limite della decenza ma con tanto di "auguri di una serena estate". 

 

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