In allegato vi tramettiamo il 4° rapporto UIL sui voucher con una analisi del 2016 (voucher venduti) con dati Nazionali, Regionali, Provinciali compreso un primo monitoraggio sulle prime 5.000 imprese utilizzatrici del "buono lavoro".Nello studio, inoltre, vengono illustrate alcune proposte UIL di modifica normativa sul lavoro accessorio.
In allegato, troverete anche una importante dichiarazione di Carmelo Barbagallo (www.uil.it) nel quale si invita "la politica" a presentare , celermente, una nuova regolamentazione del lavoro accessorio.
Il Consiglio dei ministri, nella riunione del 10 giugno 2016, ha approvato in via preliminare la bozza di un decreto recante le disposizioni integrative e correttive ai seguenti decreti legislativi del Jobs Act: decreti legislativi 15 giugno 2015, n. 81, e 14 settembre 2015, nn. 148, 149, 150 e 151.
Uno dei provvedimenti riguarda la tracciabilità dei voucher lavoro: i committenti imprenditori non agricoli o professionisti sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell'inizio della prestazione di lavoro, a comunicare alla sede territoriale dell'Ispettorato del lavoro, mediante sms o via mail, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione. Il Governo intenderebbe limitare così l'abuso dei "buoni lavoro".
Viene inoltre escluso il settore agricolo dall'applicazione del limite imposto ai committenti imprenditori, i quali possono avvalersi di prestazioni di lavoro accessorio per compensi non superiori a 2.000 euro per ciascun committente.
Per il Segretario Generale Uil, Carmelo Barbagallo, "Il provvedimento sulla tracciabilità per i voucher è un primo passo, ma non è ancora sufficiente a riportare nell'ambito della normalità l'uso di questo strumento". Secondo Barbagallo: "L'attuale decreto andava a scadenza ed era, comunque, necessario, che il Governo intervenisse. Resta, però, una questione di fondo – ha aggiunto in una nota il sindacalista Uil - bisogna limitarne l'ambito di applicazione ad alcuni settori e ad alcune specifiche attività proprio perché i voucher sono nati per regolarizzare, ad esempio, alcuni lavori occasionali, svolti in particolare da giovani studenti, o di cura alla persona".
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