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A FEBBRAIO 2019, IN PIEMONTE, LA CASSA INTEGRAZIONE AUMENTA DEL 347,8% RISPETTO A GENNAIO

In Italia, a febbraio, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 28.959.233 ore di cassa integrazione, con un aumento del 91,1% rispetto al mese precedente.

In Piemonte la richiesta è stata di 5.052.249 ore, in aumento del 347,8% (+131,1% ordinaria, +658,8% straordinaria, +3.200% in deroga, da tempo residuale).

Il Piemonte è la terza regione per ore richieste, preceduta da Lazio e Puglia.

DATI PROVINCIALI

L'andamento nelle province piemontesi, nel confronto tra febbraio e gennaio 2019, è stato il seguente: Torino +531,5%, Asti +488,9%, Biella +107%, Novara +90,8%, Vercelli +88,3%, Cuneo +20,3%, Alessandria -40,5%, Verbania -47,2%.

Torino, con 4.619.660 ore richieste si colloca al secondo posto dopo Roma.

RAFFRONTO PRIMO BIMESTRE 2019 E 2018

Nel raffronto regionale tra il primo bimestre del 2019 e quello del 2018, le ore di cassa integrazione sono cresciute del 41,9% (-3,7% ordinaria, +92,1% straordinaria, -20% deroga). Tale aumento è dovuto al forte incremento di Torino, in controtendenza rispetto alle altre province piemontesi.

A livello nazionale l'aumento è stato del 9,4%.

Le province piemontesi hanno fatto registrare il seguente andamento: Torino +144,7%, Cuneo -26,6%, Biella -32,4%, Novara -47,6%, Alessandria -53,4%, Vercelli -74,3%, Verbania -75,4%, Asti -95,8%.

Nei primi due mesi dell'anno, i lavoratori piemontesi tutelati sono stati 18.178, in aumento di 5.367 unità rispetto all'analogo periodo del 2018.

SETTORI PRODUTTIVI

Nella nostra regione, la variazione percentuale della cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra primo bimestre 2019 e 2018, è stata la seguente: Industria +77%, Edilizia -24,5%, Commercio -81,7%, per un totale di +41,9%.

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE, GIANNI CORTESE:

"Dalla rilevazione dei dati relativi alle richieste di cassa integrazione in Piemonte si evince che le difficoltà provocate dalla grande crisi sono lungi dall'essere superate. In particolare, nel mese di febbraio, si è registrato un forte aumento che andrà verificato nello svolgimento dei prossimi mesi, soprattutto dal punto di vista occupazionale. A preoccupare principalmente è l'andamento del settore industriale su cui si concentrano le maggiori richieste. Confermiamo la necessità di apportare correttivi al sistema di ammortizzatori sociali, falcidiato dagli interventi degli scorsi anni, che hanno ridotto i periodi di fruizione e gli importi per i beneficiari. Come richiesto unitariamente nella piattaforma nazionale presentata al Governo, servirebbero maggiori investimenti pubblici per la realizzazione di opere utili al Paese, per la modernizzazione e la messa in sicurezza dei territori. Diventa, inoltre, sempre più necessaria una vera riforma fiscale, volta ad alleggerire la pressione su lavoratori dipendenti e pensionati".

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