L’approvazione dell’emendamento presentato dall’assessore Maurizio Marrone in Consiglio Regionale, che prevede lo stanziamento di 400 mila euro per il fondo “Vita nascente” da erogare tramite le associazioni che si definiscono pro vita, è l’ennesimo attacco alla libertà di scelta e di autodeterminazione delle donne.
Le politiche a sostegno della famiglia per essere realmente efficaci devono concretamente tutelare le donne, garantendo e favorendo la loro buona occupazione, anche con azioni mirate di politiche sociali e welfare, con servizi adeguati alla cura degli anziani, dei bambini, mirati alla salute di tutti, garantendo il buon funzionamento delle strutture pubbliche e la possibilità di seguire percorsi coerenti con l’IVG farmacologica nei consultori, fornendo corretta informazione e favorendo la distribuzione di contraccettivi alle giovani ed ai giovani sotto i 26 anni.
Il provvedimento a firma dell’assessore Marrone, non solo non risolve in alcun modo il problema della denatalità, dato che l’erogazione di una cifra una tantum, tra l’altro senza alcuna definizione di criteri di merito, non è in alcun modo utile e risolutivo delle reali necessità, ma evidenzia ancora di più l’idea paternalistica e caritatevole di queste forze politiche sui temi sociali.
Ciò che realmente serve e che noi vogliamo ottenere da chi gestisce i fondi pubblici, i nostri soldi, è che vengano creati ed implementati tutti i servizi pubblici a sostegno dell’autodeterminazione delle donne e a sostegno della genitorialità.
Per esprimere il dissenso nei confronti di questo emendamento, che avrà conseguenze in tutti i territori regionali, CGIL e UIL Alessandria, con molte altre organizzazioni cittadine, organizzano un presidio che si terrà GIOVEDI’ 5 MAGGIO, alle ore 16, davanti al Poliambulatorio PATRIA in Via Pacinotti 38 ad Alessandria, sede del consultorio cittadino.
Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare numerosa a sostegno dell’ennesimo attacco alla libera scelta delle donne.
CGIL e UIL Alessandria
La Regione Piemonte ha emanato una circolare che consentirà alle organizzazioni antiabortiste di proporre la loro propaganda ideologica all’interno di ospedali e consultori, luoghi che invece dovrebbero essere deputati alla promozione della libertà di scelta e di autodeterminazione, alla tutela della salute delle donne così come delle persone transessuali che necessitino di cure o assistenza. Aprire i consultori a queste organizzazioni integraliste significa mortificare, mettere in difficoltà, ostacolare una volta di più ogni donna che vuole interrompere la gravidanza.
Diritto formalmente consentito dalla legge 194 ma, nei fatti, la procedura è ancora oggi una lotta contro il tempo, la burocrazia e la carenza di personale medico. E’ proprio su questo piano che tentano di insinuarsi i soggetti antiabortisti e di estrema destra. A livello internazionale possiamo vedere come in Polonia e in Ungheria questi movimenti stiano impedendo il diritto all’aborto anche in caso di gravi malformazioni del feto. In Italia i provvedimenti su base regionale che tentano di ostacolare ulteriormente il diritto di scelta sui nostri corpi si stanno moltiplicando.
A partire da regioni come Piemonte, Veneto, Marche, Umbria, Abruzzo e Friuli, si sta tentando di realizzare un disegno politico repressivo più ampio: si rendono le procedure più complesse per il diritto all’aborto, si tenta di ampliare l’obiezione di coscienza, si introducono vincoli di ospedalizzazione per la somministrazione della RU486, si tenta – e in alcune regione si riesce – di divulgare attraverso gli stessi enti pubblici la propaganda antiabortista. I consultori, costantemente dimenticati dalle istituzioni e con sempre meno finanziamenti e meno personale, hanno un ruolo importantissimo sul territorio e devono essere rilanciati come luoghi accoglienti, aperti anche a nuovi bisogni, accessibili, garanti della libertà delle donne e delle persone Lgbt.
Per questo vogliamo difendere e attuare la Legge 194
E’ da anni (da quando è stata promulgata) che scendiamo in piazza a difesa di questa legge per chiedere la sua piena attuazione e la tutela di nuovi diritti ancora troppo spesso ignorati: l’accesso gratuito alla contraccezione ed alle cure ginecologiche di ogni genere; l’accesso davvero sicuro, gratuito e garantito all’interruzione di gravidanza; un’educazione sessuale nelle scuole per una sessualità consapevole; consultori accessibili, accoglienti e finanziati; consultori per donne della terza età. Questo è ciò che serve, non la propaganda contro le donne!!
INVITIAMO CHIUNQUE ABBIA A CUORE L’AUTODETERMINAZIONE E IL DIRITTO ALL'ABORTO A PARTECIPARE AL PRESIDIO DI SABATO 17 APRILE DALLE ORE 16,30 ALLE 18,30 DAVANTI AL COMUNE DI ALESSANDRIA. Si raccomanda la scrupolosa osservanza di tutte le misure anti – Covid mantenendo le distanze e partecipare solo con mascherina per la tutela collettiva
Aderiscono:
CGIL ALESSANDRIA
UIL ALESSANDRIA
TESSERE LE IDENTITA’
ME.DEA
A.N.P.I ALESSANDRIA
CONFERENZA DELLE DONNE DEMOCRATICHE
CONSULTA DI BIOETICA ONLUS
CASA DI QUARTIERE ALESSANDRIA
FORUM DONNE ARTICOLO UNO
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