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Giovanni Guglielmi, Segretario della UIL SCUOLA RUA di Alessandria, il prossimo 28 febbraio terrà un'assemblea nella sede UIl di Via Fiume 10 Alessandria a partire dalle 17 fino alle 19.30 per tutti gli immessi in ruolo con almeno 5 anni di pre ruolo, nello specifico per l'anno 2011/2012 perchè questi rientrerebbero nei vecchi scatti stipendiali.


SI PRECISA CHE I LAVORATORI DELLA SCUOLA IMMESSI IN RUOLO ENTRO L'ANNO SCOLASTICO 2011/12 BENEFICERANNO NELLA RICOSTRUZIONE DELL'INTERO PERIODO PRE-RUOLO NEL CASO DI ANNI DI SUPPLENZA COME SPECIFICATI PIù AVANTI NELLA SCHEDA INFORMATIVA DEGLI EVENTUALI ARRETRATI DERIVANTI DALLA CLASSE STIPENDIALE 3^ ANNO, POI ABOLITA CON LE ATTUALI NUOVE CLASSI STIPENDIALI CON IL PRIMO SCATTO AL 9^ ANNO DI SERIZIO RICONOSCIUTO E RICOSTRUITO.


Come sempre cerchiamo di dare servizi utili alle esigenze di tutti. In collaborazione con lo Studio Legale Pistilli & Associati, abbiamo deciso di proporre agli iscritti alla UIL SCUOLA e SIMPATIZZANTI, immessi in ruolo, per verificare la vostra posizione in ragione dell’anzianità di servizio. Perno di tutto la ricostruzione di carriera, che assume sempre maggiore importanza nel percorso lavorativo. Sarà sufficiente inviare la ricostruzione di carriera e l’ultimo cedolino alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., per avere analisi gratuita della posizione.

Garantiamo che lo Studio risponderà spiegando a ciascuno quanto riscontrato.
Possono inviare la ricostruzione di carriera sia i docenti che il personale ATA, soprattutto questi ultimi hanno utilità alla verifica, anche ai fini del recupero integrale del servizio preruolo.
Crediamo che questo servizio, possa essere di grande utilità, e ricordiamo che è riservato agli iscritti della UIL Scuola.
Non ci dimentichiamo però nemmeno di chi è ancora precario. Sappiamo che siete tanti, e per voi le opportunità sono molteplici.
Vi consigliamo di predisporre l’elenco dei contratti sottoscritti (dichiarazione servizi / stato matricolare tramite NoiPA), tutti, e di inviarlo alla mail indicata sopra.

Sempre i legali dello Studio Legale Pistilli & Associati, gratuitamente, verificheranno se la successione dei contratti a tempo determinato da diritto al recupero di differenze retributive o per progressione economica, o per indennità di docenza (docenti) o compenso individuale accessorio (personale ATA).
Quindi considerato che il MIUR nella ricostruzione carriera riconosce solo i primi 4 anni per intero e la rimanente parte solo i due/terzi; si ha quanto segue:

- con 5 anni di preruolo -> 4 anni + 8 mesi riconosciuti e si recuperano 2 mesi con possibili arretrati e con un anticipo di due mesi nel futuro scatto stipendiale
- con 6 anni di preruolo -> 4 anni +( 2 anni=24 mesi)  16 mesi riconosciuti e si recuperano 8 mesi con possibili arretrati e con un anticipo di due mesi nel futuro scatto stipendiale
- con 7 anni di preruolo -> 4 anni +( 3 anni=36 mesi)  24 mesi riconosciuti e si recuperano 12 mesi con possibili arretrati e con un anticipo di due mesi nel futuro scatto stipendiale
- con 8 anni di preruolo -> 4 anni +( 4 anni=48 mesi)  32 mesi riconosciuti e si recuperano 16 mesi con possibili arretrati e con un anticipo di due mesi nel futuro scatto stipendiale
- con 9 anni di preruolo -> 4 anni +( 5 anni=60 mesi)  40 mesi riconosciuti e si recuperano 20 mesi con possibili arretrati e con un anticipo di due mesi nel futuro scatto stipendiale
- con 10 anni di preruolo -> 4 anni +( 6 anni=72 mesi)  48 mesi riconosciuti e si recuperano 24 mesi con possibili arretrati e con un anticipo di due mesi nel futuro scatto stipendiale

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La UIL SCUOLA riporta e fornisce alcune risposte in merito ai 24 crediti formativi universitari per docenti:

Cosa sono i 24 CFU e a cosa servono?

I 24 CFU, o 24 Crediti Formativi Universitari, sono esami universitari che sono richiesti come requisito di accesso per partecipare ai Concorsi Scuola per medie e superiori, che si svolgono, salvo aggiornamenti del Miur, a cadenza biennale.

I 24CFU servono solo a coloro che non hanno maturato 3 anni di servizio nelle scuole.

Quali sono i settori scientifico-disciplinari/materie dei 24 CFU?

M-PSI/04 Psicologia dell'educazione 6 CFU

M-DEA/01 Antropologia culturale 6 CFU

M-PED/01 Pedagogia generale e sociale 6 CFU

M-PED/03 Metodologie e tecnologie didattiche 6 CFU

Chi è esonerato dai 24 CFU?

Sono esonerati dal conseguire i CFU i diplomati ITP (fino al 2024/2025), chi già possiede l'abilitazione all'insegnamento e chi ha almeno 36 mesi di servizio anche non continuativi (3 anni) a scuola.

C'è ancora tempo per conseguire i 24 CFU?

Sì, i concorsi per docenti si tengono con cadenza biennale, quindi c'è tempo per conseguire i 24 CFU; visto che quest'anno si dovrà svolgere probabilmente il concorso ordinario, il prossimo bando sarà nel 2023.

Ho solo la laurea triennale, posso fare gli esami per 24 CFU?

Sì, però non è possibile partecipare al Concorso Scuola, perché serve almeno una laurea magistrale, vecchio ordinamento o titolo equipollente.

È vero che non possono essere conseguiti più di 12 crediti in modo telematico, cioè con università online?

Sì, ma nel decreto 616/2017 il conseguimento si riferisce alla modalità d'esame. Quindi è possibile studiare online, l'importante è che gli esami finali siano frontali/in presenza.

Inoltre, in questo periodo e fino a nuove comunicazioni, a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19, tutti i corsi ed esami si tengono esclusivamente online.

Sono insegnante o aspirante insegnante di scuola primaria/infanzia, mi servono i 24 CFU?

No, servono solo a chi vuole insegnare nelle scuole medie o superiori.

Sto frequentando un altro corso di laurea, posso comunque iscrivermi ai corsi 24 CFU?

Sì, è possibile, perché l'iscrizione è a singoli esami, non a un intero corso universitario.

Cos'è la classe di concorso? Come posso capire qual è la mia?

La classe di concorso è un codice identificativo della materia che si andrà a insegnare. È possibile effettuare una ricerca sulla tabella delle classi di concorso o direttamente su https://www.google.com/url?q=http://classidiconcorso.it&source=gmail&ust=1642147599849000&usg=AOvVaw0Y3N1AUW_NXtfCFS-pf0kl">classidiconcorso.it

Sono sufficienti i 24 CFU per accedere al Concorso Scuola?

No. Bisogna anche avere una laurea magistrale, vecchio ordinamento o titolo equipollente.

Inoltre bisogna verificare che si abbiano tutti i CFU richiesti da quella classe di concorso. Ad esempio, un laureato in giurisprudenza dovrà integrare altri crediti tramite qualche esame di diritto o economia, perché la laurea da sola non è sufficiente.

Come faccio a capire che i corsi per 24 CFU a cui mi iscrivo sono validi per la partecipazione al Concorso Scuola?

È necessario che siano erogati da una università riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione (Miur).

Ho già conseguito parte dei 24 CFU nel mio corso di studi, cosa devo fare per il riconoscimento?

È l'università di origine, che ha erogato i crediti, che deve produrre un certificato di riconoscimento. Non basta il generico piano di studi, è necessario un certificato apposito dove si dichiara quali esami dei 24 CFU ha svolto il corsista, in conformità con il decreto 616/2017 dei 27 CFU.

Questo certificato poi andrà inviato all'università online nella quale ci si iscriverà per conseguire gli altri 24 CFU, per produrre poi un certificato unico che servirà per l'iscrizione al Concorso Scuola.

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Riportiamo informazioni importanti fornite dalla UIL SCUOLA in merito ai tantissimi precari della scuola in attesa della pubblicazione del bando relativo al concorso ordinario 2021: si è avuta già la pubblicazione del DD 201 del 20/04/20 che ha bandito questa procedura concorsuale. Tuttavia, a seguito delle modifiche apportate al Decreto Legislativo Sostegni Bis occorre attendere la pubblicazione di un nuovo bando che funga da integrazione al primo. Le modifiche riguardano l’eliminazione della prova selettiva e la riduzione ad una sola prova scritta.

Cosa si intende per prova disciplinare?

La prova disciplinare consiste in un “colloquio di idoneità”. Il colloquio, su materie diverse a seconda che si concorra per scuola dell'infanzia e primaria o scuola secondaria di primo e secondo grado, serve a verificare le competenze dei candidati.

Quando concorso ordinario scuola 2021?

Concorso ordinario infanzia e primaria, dalle prove alla graduatoria di merito: le novità del Decreto Sostegni-bis. Il sottosegretario Floridia ha anticipato che lo svolgimento delle prove è previsto entro dicembre 2021.

Come sarà il concorso docenti 2020? Concorso scuola straordinario 2020: le prove
 
La procedura introdotta quest'anno sarà molto semplificata, i candidati e aspiranti docenti saranno sottoposti ad una sola prova d'esame, la prova sarà di tipo scritta e sarà “computer based”.

concorso ordinario COSA STUDIARE SI CONSIGLIANO le seguenti tematiche:

  • Fondamenti della psicologia dello sviluppo, della psicologia dell’apprendimento scolastico e della psicologia dell’educazione
  • Fondamenti epistemologici delle discipline di insegnamento
  • Elementi pedagogico-didattici finalizzati alla realizzazione di una azione educativa positiva
  • Legislazione e normativa scolastica
  • Compiti della funzione docente, diritti e doveri: stato giuridico, contratto di lavoro
  • Inclusione scolastica, con riferimento a BES e DSA
  • Governance delle istituzioni scolastiche
  • Metodologie didattiche e uso della tecnologia a supporto dell’insegnamento
  • Compiti e finalità di Invalsi e Indire
  • Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di formazione e istruzione
  • Principi sull’autovalutazione di istituto, in special modo per quanto riguarda il miglioramento del sistema scolastico
  • Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea in riferimento alle competenze chiave per l’apprendimento permanente del 22/05/2018.

Secondo quanto previsto e condiviso, hanno diritto di accesso allo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile i dipendenti ATA a tempo indeterminato o determinato, secondo le seguenti priorità:

- genitori il cui figlio convivente minore di anni sedici è stato sottoposto a quarantena o isolamento obbligatorio, preventivo o fiduciario o al quale è stata sospesa la didattica in presenza;

- in possesso di certificazione attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita (c.d. lavoratori fragili), nonché i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 104/1992;

- con figli disabili che necessitino di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale, ai sensi dell'articolo 39 del decreto-legge18/2020;

- dichiarati in condizioni di fragilità dal medico competente, secondo le modalità e le indicazioni previste dalla Nota 11 settembre 2020, n. 1585;conviventi di persone immunodepresse.

Per svolgere l'attività lavorativa è data facoltà ai lavoratori non dotati di adeguata strumentazione di connettività personale di farne richiesta all'Amministrazione stessa che potrà provvedere, nei limiti delle disponibilità finanziarie specifiche messe a disposizione dalla legge e senza ulteriori oneri o aggravi di spesa, a dotarli di quanto occorre in comodato d'uso, subordinatamente alle esigenze didattiche.

È stato altresì previsto che per il rimanente personale, che non rientra nei casi precedenti, in base alle esigenze di funzionamento delle scuole, il dirigente scolastico definirà, informandone le RSU, i criteri generali per l'individuazione delle quote di personale che potrà accedere al lavoro agile, privilegiando:

le esigenze delle lavoratrici madri che abbiano fruito del congedo obbligatorio di maternità nei tre anni antecedenti alla richiesta di accesso al lavoro agile;i genitori di figli minori;chi utilizza i mezzi pubblici per raggiungere la sede di servizio;le esigenze di cura e assistenza nei confronti di parenti/congiunti non autosufficienti.

I lavoratori posti in quarantena fiduciaria o isolamento fiduciario, possono comunque accedere al lavoro agile.
Ovviamente, per tale personale, stante la particolare posizione di interdizione dal lavoro che è equiparata a malattia con ricovero e senza che si applichi il comporto, la richiesta di lavoro agile rappresenta una facoltà; un eventuale obbligo si configurerebbe come illegittimo pur se mantengono, tuttavia, il diritto ad essere ammessi al lavoro agile anche dopo il periodo di quarantena.
Per questo motivo, al fine di evitare interpretazioni capziose, abbiamo voluto firmare con questa precisazione allegando una specifica dichiarazione a verbale.

Dichiarazione UIL Scuola al verbale di confronto:

Per ciò che riguarda il personale eventualmente posto in quarantena fiduciaria o isolamento fiduciario nei casi diversi dalla malattia diretta da Covid-19, la UIL scuola ha ritenuto necessario, al fine di una corretta interpretazione di quanto sottoscritto, che l'accesso al lavoro agile per tale personale possa avvenire, così come negli altri casi, solo dietro espressa volontà del dipendente. Si tratta infatti, per tale personale, di uno status che comunque ha delle implicazioni psicologiche oltre a quelle fisiche le quali impedirebbero di svolgere il proprio lavoro in assoluta serenità, ancorché in modalità agile. A ciò si aggiunge che la norma, rinvenibile nell'art. 87 comma 1 del D.L. n. 18/2020 come modificato dall'art. 26 comma 1-quinques del D.L. 104/2020, equipara tale periodo a personale collocato in malattia con ricovero ospedaliero senza che si applichi alcuna decurtazione stipendiale o riduzione del periodo di malattia spettante.

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Saranno centinaia le iniziative sparse sul territorio nazionale, questo pomeriggio, per chiedere stabilità al lavoro e sicurezza nelle scuole.

Manifestazioni e sit-in davanti alle Prefetture e agli uffici scolastici regionali per una scuola in presenza, con tutte le garanzie necessarie: a partire dagli organici, e poi gli spazi e le misure di sicurezza.

"Le scuole hanno riaperto – osservano i segretari generali dei sindacati scuola promotori delle iniziative nelle città – ma la didattica non decolla perché mancano i docenti. Inutile dire che le misure da prendere dovevano essere di altro tipo, prova ne sono i buchi di organico e le mancanze strutturali. Ora bisogna intervenire rapidamente".

"Lo svolgimento in presenza delle prove concorsuali in piena emergenza pandemica esclude dalla possibilità di partecipazione tutti i precari in situazione di quarantena in concomitanza della prova e nello stesso tempo contribuisce ad aumentare i rischi di contagio" ribadiscono i leader dei sindacati scuola.

Queste le proposte al centro della giornata di mobilitazione:

–          stabilizzare tramite prova orale e valutazione di titoli i docenti con tre anni di servizio: l'unico modo per garantire in tempi brevi e certi la copertura delle cattedre e la continuità didattica.

–          stabilizzare su sostegno tramite prova orale i docenti specializzati: personale già selezionato per garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità

–          avvio dei percorsi abilitanti a regime per tutti e in particolare per i docenti con 3 anni di servizio

Le iniziative avverranno nel rigoroso rispetto delle misure prescritte nell'ultimo Dpcm.

#RENDIAMOSTABILEILLAVORO
#RENDIAMOSICURELESCUOLE

 

In Piemonte appuntamento a partire dalle 14,30 davanti alle prefetture di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Torino e Vercelli. Assembea on line a Biella.

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Se un dipendente della scuola si assenta per malattia, è tenuto a farsi trovare al proprio domicilio in caso di visita fiscale durante degli orari ben precisi.

L'articolo 3, commi 1 e 2, del decreto 17 ottobre 2017, n. 206, ha confermato le fasce orarie di reperibilità per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni (scuole comprese) che sono tuttora fissate nei seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L'obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi.

Qualora debba assentarsi dal proprio domicilio (ad esempio, per visita medica o altri giustificati motivi), il dipendente pubblico è tenuto ad avvisare unicamente la propria amministrazione, la quale provvede a trasmettere l'informazione all'Inps.

Esonero dall'obbligo di reperibilità

Nel caso dei dipendenti pubblici, compreso il personale della Scuola, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 ottobre 2017, n. 206 prevede che è previsto l'esonero dall'obbligo di reperibilità per:

patologie gravi che richiedono terapie salvavita;

causa di servizio riconosciuta che abbia dato luogo all'ascrivibilità della menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della "tabella A" allegata al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834, ovvero a patologie rientranti nella "tabella E" dello stesso decreto;

stati patologici connessi alla situazione di invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%.

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Un genitore lavoratore dipendente può svolgere il lavoro in modalità agile per tutto o parte del periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio convivente, minore di quattordici anni, disposta dalla ASL territorialmente competente a seguito di contatto verificatosi all'interno della scuola.

Lo prevede il Decreto-legge n. 111/2020 (vigente al 9 settembre 2020).

Qualora la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile uno dei genitori, alternativamente all'altro, può astenersi dal lavoro per tutto o parte del periodo corrispondente alla durata della quarantena del figlio. Per tali periodi è riconosciuta, in luogo della retribuzione, un'indennità pari al 50 per cento della retribuzione stessa, coperta da contribuzione figurativa.

Per i giorni in cui un genitore svolge, anche ad altro titolo, l'attività in modalità agile o comunque non svolge alcuna attività, l'altro genitore non può chiedere di fruire di alcune delle predette misure. Il beneficio può essere riconosciuto per periodi in ogni caso compresi entro il 31 dicembre 2020.

L'INPS provvede al monitoraggio del limite di spesa (di 50 milioni di euro per l'anno 2020). Qualora dal predetto monitoraggio emerga che è stato raggiunto anche in via prospettica il limite di spesa, l'Istituto non prende in considerazione ulteriori domande.

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A pochi giorni dalla riapertura delle scuole, è stata emanata l'Ordinanza Regionale riguardo alla questione di un ulteriore accertamento in Piemonte sullo stato febbrile o meno degli allievi.

Dopo la vicenda dei termoscanner, il Presidente Cirio per cercare convintamente di vincere la sua personale battaglia contro la febbre... "dribbla l'ostacolo" senza ancora una volta prefigurare soluzioni operative praticabili. Ma, anziché andare in rete, butta la palla in tribuna.

Solo con una metafora calcistica riusciamo a definire la decisione del Presidente Cirio che ORDINA alle scuole di controllare l'autocertificazione OBBLIGATORIA per le famiglie in mancanza della quale l'allievo, prima di essere ammesso in classe deve essere sottoposto a controllo. Questo mentre già c'è, per il Piemonte come per tutta l'Italia, una regolamentazione già stabilita con indicazioni nazionali.

Pensavamo di avere chiarito le nostre argomentazioni sul tema del termoscanner, riproviamo a sintetizzare con uno slogan: "bella idea ma non ci sono le condizioni", non c'è abbastanza personale, si rallentano gli ingressi, si creano ulteriori condizioni di contagio. Abbiamo anche affermato che se il Presidente ci avesse dato personale specificamente formato e risorse di supporto, le scuole ne avrebbero avuto un giovamento.

In Piemonte accade invece che, anziché comprendere (eppure è stato illustrato all' Assessore all'Istruzione) che i Dirigenti e il personale del sistema di Istruzione e Formazione della nostra regione stanno lavorando da mesi ai protocolli e alla formazione, stilando registri, predisponendo incarichi, misurando spazi, valutando rischi, studiando opzioni; che invece di percepire che il primo giorno di scuola dovrà essere una festa, un ritorno alla normalità, una ripartenza; che invece di ragionare sugli aspetti educativi e formativi e sulle strategie che gli insegnanti e in generale il personale del settore dovranno mettere in campo per recuperare la dimensione educativa, affettiva e relazionale, il

Presidente mette un carico pesante sulle scuole ma anche sulle famiglie, dimenticando che al centro ci sono le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi che non possono vivere la scuola con le regole di un ospedale da campo.

Ogni mattina dopo la rilevazione della temperatura le famiglie dovranno scrivere un'autocertificazione su modulo o su diario. Ogni mattina in classe l'allievo che ne è privo lo risulta di fronte a tutti i compagni e ...bella dimenticanza quella fatta da mamma e papà! Ogni mattina in ogni classe il tempo scuola, tanto prezioso e tanto perduto durante il lockdown, sarà dedicato a quest'appello?

Oppure un "superbidello" ogni mattina raccoglie le autocertificazioni e in alternativa misura la temperatura: 1200 alunni per 7 secondi ciascuno.... tempo stimato 2 ore e 55 minuti per ogni mattina.

Un eccellente inizio delle lezioni!

Auspichiamo allora che la frase del preambolo "PRESO ATTO che gli sforzi che vengono messi in campo dalle istituzioni scolastiche e dal sistema sanitario regionale rischiano di non sortire i risultati attesi in assenza di un nuovo patto di corresponsabilità educativa che preveda la collaborazione attiva fra scuola e famiglie " sia considerata con attenzione affinché non sfugga il fatto che le scuole hanno adottato e stanno condividendo con le famiglie i nuovi patti di corresponsabilità.

In presenza del patto le misure diventano un ulteriore atto di forza e un ostacolo per tutti.

Caricare le famiglie e la scuola di oneri non necessari e che minano il buon funzionamento della macchina organizzativa e la serenità della comunità scolastica, non superando il rischio di contagio è una strada da non percorrere e che non aiuta la scuola del Piemonte.

Presidente è il caso che ci ripensi, le imposizioni non hanno mai portato a nulla di buono, provi a guardare al futuro e magari a traguardarlo.

 

Torino, 10/9/2020

FLC CGIL - Piemonte CISL SCUOLA - Piemonte UIL SCUOLA - Piemonte

Luisa Limone        Maria Grazia          Penna Diego Meli

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Lunedì, 06 Luglio 2020 09:47

Personale scolastico, domanda di NASPI e DID

Per l'anno scolastico 2019/2020, come già previsto negli anni scorsi, il personale della scuola con contratto in scadenza che presenterà all'INPS la domanda di Nuova Assicurazione sociale per l'impiego (NASPI) non dovrà rilasciare la Dichiarazione di immediata disponibilità (DID) presso il Centro per l'impiego.

L'art 21 del d.lgs 150/15 prevede, infatti, che la domanda di Naspi presentata dall'interessato all'INPS equivale alla Dichiarazione di immediata disponibilità (DID). La domanda di Naspi può essere inviata telematicamente all'INPS, direttamente tramite il sito INPS o con l'ausilio di un Patronato. Con il DL n.18/20 convertito in L.n. 27/20, per gli eventi di cessazione involontaria dall'attività lavorativa verificatisi dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, i termini di presentazione della domanda sono stati ampliati da sessantotto a centoventotto giorni.

Per la sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato (PSP) previsto dall'art. 20 del d.lgs 150/15, il personale precario che presenterà domanda di Naspi, in caso di mancata assunzione all'avvio del nuovo anno scolastico, potrà attivarsi autonomamente presso il CPI di domicilio, indicativamente entro il 15 ottobre p.v. al fine di concordare tempi e modalità per confermare lo stato di disoccupazione e sottoscrivere il PSP.

La presente comunicazione è pubblicata sul sito internet dell'Agenzia Piemonte Lavoro.

Pubblicato in Comunicati Stampa

Educare alla prevenzione e all'adozione di comportamenti e stili di vita sani e sicuri, anche a tutela della sostenibilità ambientale, deve rappresentare uno dei principali obiettivi di un sistema scolastico in grado di formare ed orientare l'individuo di domani: un individuo consapevole e responsabile, che sappia sviluppare una corretta capacità di percezione del rischio, adottando idonee misure di prevenzione e protezione, sia nei confronti delle persone che verso l'ambiente naturale che lo circonda.

Questo è lo scopo de "La cultura della salute e sicurezza e della sostenibilità ambientale tra i banchi di scuola", realizzato da UIL, UIL Scuola, Irase Nazionale e DiCultHer. Il Progetto, presentato oggi ed indirizzato a tutte le scuole di ogni ordine e grado, sarà realizzato nel corso dell'anno scolastico 2020/2021.

Nato in un periodo storico cruciale, a seguito dell'emergenza da Covid-19 che ha fatto emergere l'esigenza di ricorrere a nuove modalità di erogazione della formazione e di integrare la stessa con percorsi educativi specifici su salute e sicurezza e sviluppo sostenibile, il Progetto prevede l'implementazione dell'utilizzo di tecnologie innovative che agevolino il raggiungimento degli obiettivi formativi.

La diffusione su scala globale della pandemia da Covid-19 ha lasciato, infatti, un segno profondo che muterà radicalmente, o quantomeno condizionerà, alcune delle nostre principali abitudini di vita. È più che mai urgente, oggi, concretizzare azioni che orientino i ragazzi - così fortemente penalizzati dalla chiusura improvvisa delle attività educative e dai cambiamenti sociali in atto - allo sviluppo di una cultura della salute e della sicurezza in grado di interiorizzare regole e valori di responsabilità sociale e civile, indispensabili per rendere le future generazioni consapevoli, circa il significato delle loro azioni e delle ripercussioni che le stesse potrebbero avere. Generazioni di ragazze e ragazzi che, dopo l'emergenza, saranno chiamati a ricostruire un nuovo modello di società nel rispetto di principi e valori condivisi su sicurezza, benessere e sostenibilità. In tal senso, solo attraverso la partecipazione attiva dei giovani, sin dai loro primi approcci con il sistema scolastico, si costruiscono solide basi etiche e morali per i cittadini di domani, che siano portatori di saperi e di civiltà, rispettosi del bene comune e attivatori del diritto.

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