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Responsabilità anche di amministratori e politici che non risolvono i problemi dei lavoratori

È una delle poche volte in cui sono d'accordo con Renzi. Ho già avuto modo di dire che certe forme di lotta, anche se conseguenza dell'esasperazione dei lavoratori, creano le condizioni per mettere l'opinione pubblica contro il mondo del lavoro.Mi è già capitato, in un'altra circostanza, di chiedere scusa a nome della Uil a turisti e cittadini per i disagi loro arrecati a causa di una  manifestazione sindacale. In molte situazioni, tuttavia, le scuse dovrebbero giungere anche da dirigenti amministratori e politici che non sono in grado di risolvere problemi e carenze che gravano sui lavoratori.

Nel caso di Pompei, quei sindacati che hanno svolto l'assemblea hanno finito con l'offuscare quelle responsabilità.

Nel caso dell'Alitalia, sembra che alcuni sindacati facciano apposta quegli scioperi per stimolare le reazioni contro il sindacalismo confederale.

Roma, 25 luglio 2015

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La discussione del ddl Buona Scuola è ufficialmente iniziata e sono arrivate già qualche modifica alla riforma nulla di che esultare.

Prima di arrivare alla Camera, il ddl Buona Scuola ha subito diverse modifiche in Commissione anche a causa della protesta degli insegnanti e l'azione continua dei sindacati che hanno cercato di dialogare in maniera attiva con il Governo Renzi. Ecco quindi tutte le modifiche finora effettuate, ma nei prossimi giorni potrebbero arrivare anche altri cambiamenti, scopriamo le principali novità e i dettagli nel particolare.

Modifiche al ddl Buona Scuola, cosa è cambiato?

Il testo del ddl Buona Scuola è arrivato ufficialmente alla Camera per la sua discussione il giorno 14 maggio 2015, ma in Commissione Istruzione sono state già effettuate alcune modifiche anche grazie alla forte protesta che gli insegnanti continuano ad organizzare e tenere viva. Non si tratta degli importanti cambiamenti che anche i sindacati stanno chiedendo in questi giorni, ma è bene informare tutti sul contenuto del disegno di legge proposto dal Governo Renzi per la riforma della scuola.

La prima modifica interessa la questione del potere ai presidi: la Commissione ha deciso di lasciare la possibilità di scelta del corpo docenti al dirigente scolastico che potrà però scegliere solo tra coloro che si sono candidati, quindi non potrà più procedere tecnicamente anche con la candidatura oltre che l'assunzione. Il preside di un istituto potrà però comunque procedere con le proposte di incarico (triennali e rinnovabili) a insegnanti e professori di proprio gradimento. Sarà compito dell'ufficio scolastico regionale occuparsi dei docenti che non hanno ricevuto o che non hanno accettato alcuna proposta.

Una seconda importante modifica riguarda l'abilitazione all'insegnamento: la Commissione ha confermato l'eliminazione dei TFA che saranno sostituiti entro 18 mesi dall'approvazione della Buona Scuola da speciali percorsi formativi retribuiti dalla durata di tre anni per tutti coloro che hanno superato il concorso. Per finire, il terzo punto saliente interessa direttamente la questione delle assunzioni: sempre la Commissione ha ufficializzato il concorso pubblico aperto ai soli docenti abilitati per l'assunzione di circa 60mila precari (il bando sarà pubblicato il giorno 1 ottobre 2015) e l'assunzione entro il giorno 1 settembre 2016 dei 6500 precari che hanno superato il concorso Profumo 2012.

Queste sono le principali modifiche finora apportate al ddl Buona Scuola, ma la strada per l'approvazione definitiva è ancora lunga.

 

Uil Scuola

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Mercoledì, 24 Settembre 2014 16:25

Angeletti chiede un incontro a Renzi

In allegato la lettera che il Segretario generale della UIL, Luigi Angeletti, ha inviato questa mattina al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per chiedergli un incontro sui temi del lavoro oggetto dell'attualità politica e sindacale.

La stessa lettera, poi, è stata resa pubblica con un comunicato stampa.

 

Egregio Presidente,

la Uil condivide la necessità che il Paese debba, con coraggio, affrontare la principale emergenza che colpisce milioni di nostri concittadini: la cronica
mancanza di lavoro, soprattutto per i giovani, il timore di perdere l'occupazione per chi un'occupazione ancora ce l'ha, il disagio derivante dall'instabilità occupazionale.

E' con interesse che abbiamo seguito e analizzato le proposte presentate dal suo Governo in materia di lavoro. Nel contempo, siamo convinti che una buona
regolazione di temi cosi delicati debba essere fondata sul valore della condivisione e della partecipazione di chi in azienda, nei tanti settori economici e produttivi, dovrà accompagnare, anche attraverso un'efficace contrattazione, la reale attuazione dei nuovi strumenti normativi.

Per la UIL è preminente la sostanza sulla forma ed è proprio per esporLe, nel concreto, le nostre proposte, i nostri suggerimenti e le nostre preoccupazione
che Le chiediamo un incontro nelle forme che Ella riterrà più utili e produttive.

(Luigi Angeletti)

 

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UIL CGIL CISL, pubblico impiego, rispondo ai 44 punti (punto  per punto) della lettera inviata alle lavoratrici e ai lavoratori da parte del  Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dalla ministra della Funzione Pubblica  Marianna Madia, con l'aggiunta di un cadeau finale per il Presidente Renzi.

La quarantacinquesima domanda, incomprensibilmente assente,  la pongono le Organizzazioni Sindacali al Governo: il contratto nazionale dei  lavoratori delle pubbliche amministrazioni? Sicuri di poter chiedere sforzi e  uno scatto di modernità a un pubblico impiego impoverito e demotivato da cinque  anni di blocco?

Senza la riapertura della contrattazione nessuna vera  riforma è possibile. Non si tratta solo di sanare una situazione di ingiustizia  ormai evidente. Il contratto è uno strumento di governo dei processi di  riforma.

#Renzi rinnova il mio contratto

SCARICA L'ALLEGATO CON LE RISPOSTE, PUNTO PER PUNTO, AL PRESIDENTE RENZI

SCARICA I VOLANTINI MAIL A RENZI E MOBILITAZIONE 23 MAGGIO, vedi allegato

 

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Mercoledì, 07 Maggio 2014 10:53

80 euro in più in busta paga: ecco a chi spettano

DECRETO LEGGE 66/2014: 80 € A CHI, COME E PERCHE'

A seguito della pubblicazione del decreto-legge n. 66 del 24.4.2014, n. 66, concernete la "Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e assimilati", e della circolare operativa dell'Agenzia delle Entrate n. 8/2014, vi elenchiamo le informazioni necessarie al fine del riconoscimento degli 80 € in busta paga a decorrere dal mese di maggio 2014.

L'importo del credito è di 640 € (periodo maggio - dicembre 2014) per i possessori di reddito complessivo non superiore a 24.000 euro; in caso di superamento del predetto limite di 24.000 euro, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito complessivo pari a 26.000 euro.

Il decreto prevede che il credito sia riconosciuto automaticamente da parte dei sostituti d'imposta

(datori di lavoro), senza attendere alcuna richiesta esplicita da parte dei beneficiari (di conseguenza il lavoratore dipendente non dovrà effettuare alcuna richiesta al datore di lavoro).

Il credito in esame è riconosciuto per l'anno 2014, in attesa dell'intervento normativo strutturale da attuare con la legge di stabilità per l'anno 2015.

I potenziali beneficiari del credito sono innanzitutto i contribuenti il cui reddito complessivo è formato:

dai redditi di lavoro dipendente di cui all'articolo 49, comma 1, del TUIR;dai redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente di cui all'articolo 50, comma 1, del TUIR, di seguito specificati: compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative (lett. a);le indennità e i compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratoridipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità(lett. b);somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale (lett. c);redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (lett. c-bis);remunerazioni dei sacerdoti (lett. d);le prestazioni pensionistiche di cui al d.lgs. n. 124 del 1993 comunque erogate (lett. h-bis);compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative (lett. l).

I Lavoratori che non hanno i presupposti per il riconoscimento del beneficio, ad esempio perché titolari di un reddito complessivo superiore a euro 26.000 derivante da redditi diversi (reddito aggiuntivo derivante da attività extra al rapporto di dipendenza), sono tenuti a darne comunicazione al proprio datore di lavoro.

Il Lavoratore che abbia comunque percepito dal datore di lavoro, un credito non spettante in tutto o in parte è tenuto alla restituzione dello stesso in sede di dichiarazione dei redditi.

Si precisa inoltre, che a fronte dell'innovazione legislativa, ulteriori informazioni e dettagli potranno essere chiariti con successive comunicazioni da parte degli organi competenti.

 

Scarica anche l'allegato per saperne di più

 

LA SEGRETERIA TERRITORIALE

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In allegato l'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa da Luigi Ageletti, Segretario nazionale Uil, sulle misure proposte dal Primo Ministro Matteo Renzi a favore del lavoro e dell'occupazione

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