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In occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo Segretario generale della Ces, Luca Visentini, il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha risposto anche alle domande dei giornalisti sulle dichiarazioni di Squinzi in merito alla vicenda dei contratti e della contrattazione. "Siamo pronti a riaprire il confronto con Confindustria su entrambi i capitoli.

Vogliamo discutere sia dei rinnovi dei contratti di categoria sia del nuovo modello contrattuale. In realtà, hanno fatto tutto loro: prima hanno convocato il tavolo, poi hanno detto che ci sarebbe già stato un accordo tra le parti, poi hanno affermato che la discussione era chiusa. Stanno facendo un assist al Governo. Noi non abbiamo mai abbandonato il tavolo. Sono stati loro a non dare l'indicazione di procedere anche su quelli di categoria.

Anzi, c'è stato il segnale di bloccare le trattative in corso. La nostra posizione è chiara: noi vogliamo fare insieme a loro sia i contratti sia le nuove regole. Confindustria non perda tempo, ne ha già perso troppo. E non si aspetti sconti da parte nostra, perché ci sono milioni di lavoratori che attendono i rinnovi: servono segnali inequivocabili per evitare che il quadro economico diventi pericoloso".

Barbagallo, infine, nel rinnovare gli auguri a Luca Visentini per la sua elezione, ha ribadito l'importanza dell'obiettivo conseguito grazie a un essenziale lavoro unitario di Cgil, Cisl e Uil.

Roma, 7 ottobre 2015

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Non conosciamo i veri motivi del taglio dei distacchi e dei permessi sindacali nella P.A., che sono un costo contrattuale sia nel pubblico sia nel privato.Certamente, questa scelta non c'entra nulla con la spending review. Da tale operazione, infatti, non scaturirà alcun risparmio per lo Stato; anzi, il rientro dei distaccati comporterà un aumento dei costi per le casse pubbliche, perché occorrerà pagare a questi dipendenti anche il salario accessorio, i buoni pasto e la produttività.

Al ministro Madia, comunque, diciamo che abbiamo già adempiuto al rispetto della tempistica fissata in questa legge. Auspicheremmo che altrettanta velocità si possa registrare sul fronte della riduzione dei costi della politica. Così come ci attendiamo che ci si affretti a riaprire il tavolo per il rinnovo dei contratti per i lavoratori della P.A., considerato che, da oltre cinque anni, i pubblici dipendenti non hanno più aumenti salariali: lo Stato è diventato il peggiore e il più inadempiente datore di lavoro.

Fonte: sito UIL nazionale

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