Serena Piscitello

Serena Piscitello

E’ nato il Coordinamento Pari Opportunità della UIL Pensionati dell’area vasta di Alessandria

Lo scorso venerdì, nel Salone della UIL di Alessandria, è stato ufficialmente creato il Coordinamento Pari Opportunità della categoria UIL Pensionati.

La UIL, già nel 2019, aveva dato il via al coordinamento confederale della UIL di Alessandria, oggi anche la numerosa categoria dei pensionati e delle pensionate ha fortemente voluto istituire un coordinamento femminile al suo interno. La coordinatrice P.O. per la UILP di Alessandria è Paola Bisio che contenta ha assunto la carica e illustrato un programma ricco di priorità all’insegna dell’inclusività e con un particolare focus sui cambiamenti che le donne affrontano in questa fase di vita, passando da lavoratrici attive a pensionate. “La società invecchia e anche il contributo delle donne della nostra età è importante. Vogliamo far ascoltare la nostra voce, raccontare la nostra storia ed esprimere i nostri bisogni” ha detto Paola Bisio.

Luigi Ferrando, Segretario della UIL Pensionati dell’area vasta di Alessandria, si è detto contento di questo momento e disponibile a sostenere progetti e iniziative che verranno proposti, invitando tutte le componenti a prendere la parola e a non stare più ai margini. Ferrando, come coordinatore delle aree del Piemonte Sud per la UILP regionale, ha annunciato un’analoga iniziativa nell’area vasta Asti – Cuneo.

Presenti all’incontro anche la responsabile regionale UILP Patrizia Ciocchetti, la Coordinatrice regionale Pari Opportunità e Politiche di genere, Adele di Meo, il Segretario generale UIL Pensionati Lorenzo Cestari e il Segretario generale UIL Alessandria Claudio Bonzani.

Anche quest’anno, come CGIL e UIL di Alessandria, abbiamo voluto partecipare al Pride e seguire tutte le tappe che hanno portato all’evento che si terrà domani, sabato 27 maggio ad Alessandria.

Quest’anno saremo presenti anche con un carro che verrà allestito nel rispetto del tema scelto: Alpride è antifascista.

Come organizzazioni sindacali, sensibili ai temi del rispetto, dei diritti e delle pari opportunità  con l’attività svolta tutto l’anno attraverso il Gruppo Politiche di genere della CGIL di Alessandria e il Coordinamento Pari Opportunità e Politiche di genere della UIL di Alessandria, e con il sostegno delle Camere sindacali, vogliamo essere presenti anche in questa occasione per ribadire la forte contrarietà ai pericolosi tentativi di ritorno al passato fascista di cui veniamo a conoscenza sempre più frequentemente.

Dopo l’edizione del 2019 e la seconda dello scorso anno, non vogliamo mancare ad un appuntamento di inclusività, tolleranza, non violenza e rispetto.

Il carro CGIL e UIL seguirà il corteo che prevede un percorso dai giardini di Piazza Garibaldi (ritrovo previsto alle 16.30) fino al Parco Carrà, quartiere Orti.

Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, gli iscritti e le iscritte a percorrere il corteo insieme a noi in una giornata di festa all’insegna dell’arcobaleno e dei nostri colori, rosso e blu.

Ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata partenza immediata di Colonna Mobile provinciale per portare aiuto alla popolazione dell’Emilia Romagna, per un paio di pneumatici vetusti di un carrello motopompe che non avevamo potuto sostituire per mancanza di fondi. Solo dopo una settimana siamo riusciti a partire alla volta di Folri-Cesana. 

Nel mese di Gennaio le OO.SS dei Vigili del Fuoco hanno incontrato da prima il Prefetto di Alessandria, appena insediato, i rappresentati politici di maggioranza eletti nell’alessandrino presenti oggi in Parlamento, il Presidente della provincia di Alessandria e i Sindaci ove sono presenti le sedi VVF sul territorio, rappresentando le innumerevoli problematiche legate ai lavoratori e lavoratrici del Comando e le difficoltà economiche che si riversano a tutti gli effetti sul soccorso. 

Contestualmente a questo percorso politico, come Sindacati abbiamo chiesto, tramite opportune e mirate richieste di accesso agli atti amministrativi del Comando VVF, l'acquisizione di una serie di documenti per meglio comprendere la situazione economica per la gestione dei dispositivo di soccorso locale. Fondi per la riparazione degli automezzi di soccorso, risorse economiche per l'acquisto del carburante per gli automezzi, soldi per l'acquisto e la sostituzione dei dispositivi di protezione individuale da fornire ai Lavoratori della categoria, ed altro. E' stato un lungo percorso ma necessario per avere la certezza documentata che le risorse economiche per la gestione del dispositivo di soccorso, ci sono ma NON vengono ripartite, a nostro avviso in modo equo all'interno della nostra Regione. 

Non solo attraverso l'accesso agli atti ma anche grazie alle attuali norme sulla trasparenza abbiamo potuto constatare tramite dei portali intranet dedicati, che i Vigili del Fuoco di Alessandria nonostante siamo la seconda realtà per importanza del Piemonte, sia come numero di sedi permanenti presenti dislocate sul territorio, sia come numero di interventi di soccorso svolti durante l'anno che come realtà industriali (aziende ad alto rischio, cantiere del Terzo Valico, ecc), veniamo penalizzati rispetto alla realtà di Cuneo, provincia molto più grande di quella alessandrina, ma con un numero inferiore di interventi. 

Partendo da questi dati oggettivi ci siamo resi contro che la ri-distribuzuine delle risorse non avviene tenendo conto anche di questo importante dato. Appare ovvio che se svolgiamo un numero maggiore di interventi rispetto ad altri consumeremo un quantitativo di carburante maggiore, avremo una maggior usura dei mezzi e delle attrezzature e inevitabilmente necessitiamo di maggiori risorse per la manutenzione e revisioni degli automezzi e delle attrezzature.

Ovviamente non stiamo chiedendo di ridurre le risorse agli altri nostri colleghi del Piemonte, ma chiediamo una più corretta attenzione nei confronti dei Vigili del Fuoco di Alessandria. Normalmente la distribuzione delle risorse a livello nazionale avviene tenendo conto del dato da noi evidenziato. 

Ovviamente alcuni errori sono stati commessi anche da noi, a livello locale, a volte non sono state formulate le richiese nei modi e ne termini corretti a volte non siamo lungimiranti come dovremmo tipo sull'adeguamento energetico delle sedi di servizio, ma come Sindacati non facciamo sconti a nessuno e anche il locale Dirigente viene puntualmente da noi sollecitato a 360gradi. 

Durante il percorso politico incontrando il Presidente della Provincia, i Sindaci di Alessandria (suo delegato), di Casale M., di Tortona, di Ovada, di Novi L. (commissario straordinario) e di Acqui T. (suo delegato) e poi l'On.Molinari e l'On.Amich, abbiamo ricordato loro che il territorio di competenza dei Vigili del Fuoco di Alessandria vede un numero importante di Stabilimenti a rischio di incidente rilevante (soggetti a D. Lgs. 105/15 e s.m.i.) stimati in 21 aziende nell'anno 2017, il polo logistico di Rivalta Scrivia che avrà una sua naturale espansione commerciale con il rifacimento della Diga foranea di Genova e il relativo ampliamento del Porto commerciale Ligure; per quanto riguarda le ferrovia lo Scalo Smistamento di Alessandria e i lavoro di completamento del Terzo Valico ferroviario. Queste sono solo alcune delle attività che in caso di necessità vedrebbero intervenire per quanto di loro competenza e cioè sul soccorso tecnico urgente i vigili del fuoco di Alessandria. 

Nonostante il lavoro svolto ed gli innumerevoli sforzi fatti per rendere giustizia al Comando, ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta e tanto meno una più equa ripartizione delle risorse. 

Pertanto siamo stati costretti ad indire uno stato d’agitazione che ci consentirà di affrontare in modo “ufficiale” le nostre osservazioni sui bilanci dell'amministrazione, ma anche di incalzare il locale Dirigente su alcuni interventi urgenti di manutenzione di automezzi e sedi di servizio che non sono più procrastinabili e devono essere risolti subito.

FP CGIL VVF - CONFSAL - UILPA VVF - CONAPO

Proclamazione dello stato di agitazione presso il Comando Provinciale dei Vigili  del Fuoco di Alessandria - Richiesta di avvio procedura di conciliazione secondo quanto  previsto dagli accordi per i Vigili del Fuoco ai sensi dell’art. 2 comma 2 della legge 146/90 e ss.mm. e ii.  

Le scriventi Organizzazioni Sindacali dei Vigili del Fuoco di Alessandria FP CGIL VVF, CONFSAL, UILPA VVF e CONAPO con la presente  proclamano lo stato di agitazione sindacale provinciale di categoria e chiedono la formale  attivazione nei tempi di Legge, della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione  delle controversie di cui alla Legge 146/90, Legge 83/2000 e successive modifiche ed  integrazioni.  

Le scriventi OO.SS. ritengono necessaria la proclamazione dello stato di agitazione  sindacale provinciale per l’insufficiente accreditamento di ricorse economiche sui capitoli di gestione operativa del Comando, ponendo i Lavoratori in condizioni di lavoro  non sicure e con enormi difficoltà nel condurre l’attività di soccorso. 

In ragione di quanto esposto e di altro, ci riserviamo di esporre nella sede opportuna i  chiarimenti ed i documenti necessari a comprendere la necessità dell’atto intrapreso. 

 

In seguito ai gravissimi eventi alluvionali che hanno colpito l’Emilia Romagna e alcuni territori delle Marche abbiamo predisposto, come CGIL, CISL e UIL, una raccolta fondi attraverso un conto corrente unitario. Vi invitiamo pertanto a promuovere tale iniziativa al fine di realizzare, anche in questa triste circostanza, un sostegno concreto attraverso un gesto di solidarietà e di vicinanza.
Le donazioni potranno effettuarsi sul seguente conto corrente intestato a:

CGIL CISL UIL SOLIDARIETA’
POPOLAZIONI ALLUVIONATE EMILIA ROMAGNA E MARCHE

iban IT 26U0103003201000005800010.
Per bonifici effettuati all’estero BIC: PASCITM1RM1.

È MOBILITAZIONE DEL PERSONALE DEL CPIA 1 DI ALESSANDRIA
CHIEDIAMO IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI, DELLA PROFESSIONALITA’ E DELLA DIGNITA’ DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
COMUNICATO FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL RUA E SNALS CONFSAL DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA


Il personale docente e Ata, le RSU e le Segreterie Provinciali Flc Cgil, Cisl Scuola, UIL Rua e Snals Confsal manifesteranno con un presidio davanti al CPIA 1 in Via Oliviero Capello 3 a Casale Monferrato il 26/05/2023A distanza di mesi, nessuna apertura, nessuna mediazione, nessun passo in avanti da parte della Dirigenza dell’Istituzione scolastica per cercare di dare risposte concrete al personale.
Le categorie della scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals, imputano alla Dirigente Scolastica del CPIA 1 Alessandria “Maestro Alberto Manzi”, un atteggiamento di totale chiusura se non
diffidenza nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Tale atteggiamento è esplicitato nella quotidianità delle relazioni come in occasione degli incontri collegiali e sindacali dove ha dimostrato, da subito, di non voler realmente confrontarsi con le lavoratrici e i lavoratori sia direttamente, sia attraverso la legittima rappresentanza, hanno avanzato diverse richieste relative alla professionalità, all’organizzazione del lavoro e all’offerta formativa.
La totale mancanza di condivisione e di apertura ha provocato un malessere diffuso e livelli di stress da lavoro correlato molto alti tra il personale ma ha inficiato pesantemente anche la
mission dell’Istituzione con una progettualità limitata, scarsa flessibilità e quindi una carente capacità di accogliere e includere.
Il personale scolastico del CPIA 1 di Alessandria, al termine di un anno scolastico difficile e tormentato, è deciso ad intraprendere un percorso di mobilitazione per manifestare assoluto dissenso rispetto alla gestione della dirigente scolastica che ha innescato innumerevoli conflitti con il personale generando malcontento e demotivazione, comprovato dalle plurime dimissioni dei docenti con funzioni organizzative e di coordinamento didattico.
Per tutte queste ragioni il giorno Venerdì 26 Maggio 2023 saremo in presidio per un’intera giornata con tutto il personale docente e Ata dell'Istituto.
Diciamo BASTA a tutto questo e sensibilizziamo l'intera comunità educante alle problematiche di chi lavora nell'istituto e vive quotidianamente in un clima conflittuale, sopportando vessazioni e
stravolgimenti organizzativi continui, non ricevendo mai risposte chiare.
Tutto questo ha ripercussioni sia sulla qualità del servizio di un segmento fondamentale quale quello dell’Istruzione degli adulti, sia sulla vita professionale e personale di lavoratrici e lavoratori.


FLC CGIL - CISL SCUOLA - UIL SCUOLA - SNALS ANIEF
Alessia Tripoli - Carlo Cervi - Giovanni Guglielmi - Maria G. Bodellini

Anche ad Alessandria, “gli assegnatari ATC hanno ricevuto comunicazione dell’aumento del canone di locazione dovuto a seguito dei lavori di ristrutturazione realizzati con il bonus 110% e/o altre importanti agevolazioni fiscali per la riqualificazione del patrimonio pubblico”, affermano Roberto Masini del SUNIA/CGIL, Gian Paolo Demartini del SICET/CISL e Arturo Toson dell’UNIAT/UIL. “Gli aumenti, disciplinati dalla legge regionale 3/2010, sono stati inseriti in bolletta senza un confronto preventivo con noi” - lamentano i sindacati degli inquilini che, unitariamente, reclamano il blocco dell’aumento quando le ristrutturazioni sono frutto di detrazioni fiscali così importanti come il bonus 110%.

“Le motivazioni che ci spingono a chiedere questa esenzione sono legati al fatto che le ristrutturazioni, di

fatto, non hanno comportato costi all’ente e che gli interventi sono stati eseguiti proprio per il miglioramento della qualità abitativa degli immobili e, nella prospettiva, per ottenere un risparmio sulle spese del riscaldamento. Crediamo non sia ammissibile che il ricorso a lavori di manutenzione, peraltro sollecitati più volte nel corso degli anni/decenni dalle organizzazioni sindacali degli inquilini, diventino ora un pretesto per aumentare i canoni agli assegnatari delle case popolari” - continuano i sindacalisti.
“Le famiglie in affitto che non arrivano a fine mese, la morosità (sia pubblica che privata) e gli sfratti che crescono costantemente dipingono uno scenario spaventoso, mentre lo Stato detiene un patrimonio immobiliare inutilizzato che potrebbe essere destinato ad un grande piano di edilizia residenziale pubblica” - concludono i sindacalisti.


Le tre sigle sindacali degli inquilini SUNIA/CGIL, SICET/CISL e UNIAT/UIL regionali, anche su invito delle organizzazioni sindacali territoriali, hanno già inviato una lettera al Presidente della Regione Piemonte Cirio, all’Assessore alle politiche della famiglia Chiara Caucino e ai presidenti delle ATC di tutto il Piemonte per sottoporre il problema ed esprimere contrarietà a questi aumenti.

L’incidente mortale di oggi avvenuto a Novi Ligure è purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie di infortuni gravi o mortali che avvengono nella nostra Provincia.
La
strage di lavoratori è una vera piaga nel nostro Paese. Parliamo di uomini e donne che perdono la vita per il lavoro che svolgono.
Ormai
da troppo tempo i continui allarmi lanciati dal sindacato sulla necessità di intervenire massicciamente sulla prevenzione e sui controlli per evitare queste tragedie, sono totalmente inascoltati, ORA BASTA !!!
Continuiamo
solo ad assistere al ripetersi di dichiarazioni vuote, come quella del Ministro della Salute di qualche giorno fa per la giornata mondiale per la sicurezza sul
lavoro,
in totale assenza di azioni concrete per tutelare efficacemente le lavoratrici e lavoratori.
Non
è più ammissibile che nel nostro Paese in Piemonte e nella Provincia di Alessandria avvengano sistematicamente queste tragedie.
Le
istituzioni preposte hanno il dovere e l’obbligo di intervenire ed agire in modo coordinato, non possiamo più aspettare. Serve un azione efficace ed efficiente tra i vari organi dello stato dall’Ispettorato del Lavoro, Asl, Inail e tutti i soggetti coinvolti nella prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
In
un Paese normale, non è concepibile che gli organici di ispettori e medici del lavoro destinati ad operare sulla prevenzione e sui controlli siano stati dimezzati negli ultimi
dieci
anni e non si riesca almeno a sostituire una parte di coloro che vanno in pensione.
Ribadiamo
ancora una volta la necessità di intervenire sulla prevenzione FORMAZIONE, servono interventi strutturali ampi per rendere obbligatoria permanente non solo la formazione di base, ma anche quella legata all’aggiornamento nelle attività e ai processi produttivi in continuo mutamento.
E’
urgente quindi agire con urgenza oltre che a livello nazionale, anche a livello regionale e provinciale.
Ci
attendiamo novità su questo fronte e auspichiamo che ci sia una vera svolta nel modo di concepire il lavoro e la difesa della salute e sicurezza di chi lavora.

FENEAL
UIL - FILCA CISL - FILLEA CGIL Alessandria

Per una nuova stagione del Lavoro e dei diritti CGIL, CISL e UIL hanno deciso di avviare nei mesi di aprile e maggio una fase di mobilitazione unitaria con la realizzazione di una generalizzata campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori e con la convocazione di tre manifestazioni interregionali (Nord, Centro, Sud) che si svolgeranno a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio). La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da CGIL, CISL e UIL e dalle Categorie nei confronti del Governo e del Sistema delle Imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, e concreti risultati in materia di:

• Tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati; • Riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e pensioni, maggiore tassazione degli extraprofitti e delle rendite finanziarie;

• Potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e al sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza;

• Un mercato del lavoro inclusivo per dire no alla precarietà, orientato e garantito da investimenti, da un sistema di formazione permanente, da politiche attive, e da ammortizzatori sociali funzionali alla transizione;

• Basta morti e infortuni sul lavoro, contrasto alle malattie professionali. Occorre ridare valore al lavoro, eliminare i subappalti a cascata e incontrollati, e portare avanti una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato;

• Riforma del sistema previdenziale;

• Politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al Mezzogiorno e puntando alla piena occupazione. 2 Vogliamo coniugare il cambiamento del Paese e dell’Europa con il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei giovani e delle donne che in questi anni, anche a causa della pandemia e della guerra, sono invece peggiorate sia in Italia che in Europa.

Cambiamento per noi significa anche mettere in campo le azioni necessarie a realizzare gli investimenti e le riforme previsti dal PNRR, rafforzando un modello di governance partecipata che veda l’azione congiunta di Governo, Regioni, Enti locali e Parti sociali, per attuare i progetti e per favorire la spesa effettiva ed efficace delle risorse previste; battersi per non tornare ai vincoli europei di bilancio prepandemici; contrastare le disuguaglianze con una riforma fiscale fondata sulla progressività costituzionale; puntare sul lavoro stabile e di qualità; rilanciare un nuovo ed esteso Stato Sociale; cogliere le sfide dell’innovazione, della riconversione verde, della valorizzazione della cultura e del turismo. Cambiamento significa che il Documento di Economia e Finanza (DEF), che il governo approverà nelle prossime settimane, indichi le scelte e le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici e individui gli strumenti per superare una volta per tutte il precariato, adeguando gli organici ad una visione delle Pubbliche Amministrazioni che risponda alle necessità del Paese. Andranno previsti, inoltre, investimentisulla sanità,sulla scuola,sull’università e la ricerca, le risorse per una riforma strutturale delle pensioni, insieme a strumenti adeguati perfavorire un’occupazione stabile e qualificata.

Tutto ciò comporta relazioni sindacali forti e strutturate. I provvedimenti che il Governo sta mettendo in campo in queste settimane non vanno in questa direzione né nel merito né per il metodo: le Organizzazioni Sindacali sono di fatto escluse da un confronto preventivo e vengono semplicemente informate delle decisioni di volta in volta assunte dal Consiglio dei Ministri. Abbiamo scelto di dedicare la festa del 1° maggio 2023 ai 75 anni della nostra Costituzione nata dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione dal fascismo e dal nazismo, perché vogliamo ottenere riforme capaci di applicare e attuare i valori ed i principi della Carta Costituzionale a partire dalla centralità del lavoro, della giustizia sociale e dell’unità del Paese. Più in dettaglio indichiamo le proposte ed i cambiamenti che intendiamo sostenere con la mobilitazione nei luoghi di lavoro e nel Paese. Salari e contratti L’esplosione dei prezzi, dall’energia agli alimentari, il rialzo dei tassi dei mutui, la stagnazione dei salari negli ultimi 15 anni e le sempre maggiori difficoltà connesse a lavori discontinui o ad orario ridotto stanno generando una straordinaria emergenza per la tenuta dei redditi di lavoratori e pensionati. La redistribuzione della produttività è inadeguata anche nelle imprese che hanno alti profitti e i salari risentono negativamente anche di politiche aziendali volte al dumping contrattuale e a occultare gli utili eludendo o evadendo il fisco. I contratti collettivi nazionali di milioni di lavoratori tardano ad essere rinnovati, compresi quelli dei dipendenti pubblici.

Il lavoro irregolare e 3 precario, i tirocini extracurriculari, le false partite iva, la discontinuità lavorativa con contratti di breve durata e i part time involontari rendono povero anche chi lavora, colpendo in particolare giovani e donne. Va aperta una vertenza generale per l’aumento dei salari agendo sia sul piano della riduzione del carico fiscale e contributivo per i lavoratorisia rinnovando i contratti nazionali pubblici e privati con aumenti che recuperino il potere d’acquisto in rapporto con l’inflazione e puntino ad una crescita del valore reale dei salari. Occorre stabilire immediatamente nuove regole per la puntualità dei rinnovi contrattuali, anche ricorrendo a penalizzazioni per chi si rende responsabile dei ritardi. La riduzione del cuneo contributivo di 5 punti fino a 35.000 euro di reddito annuo va fatta subito, e tutta a vantaggio dei lavoratori. Bisogna porre fine alla diffusione dei contratti pirata e garantire l’erga omnes dei contratti maggiormente rappresentativi e applicati. Basta con la guerra contro i poveri: in Italia, come nel resto d’Europa, è necessario un reddito di cittadinanza adeguato e dignitoso.

Politiche Industriali e Mezzogiorno Per una crescita sostenibile servono politiche industriali e investimenti pubblici e privati, anche attraverso il pieno utilizzo delle risorse disponibili del PNRR e dei fondi di coesione sia europei che nazionali. È necessario governare in modo partecipato e condiviso la transizione digitale, green ed energetica fondata sulle rinnovabili nel rispetto degli obiettivi europei, unitamente a quella sociale, per una piena occupazione stabile e generativa delle nuove competenze richieste. Serve investire nelle infrastrutture materiali e immateriali per sostenere in particolare il Sud, favorendo quella necessaria inversione di tendenza rispetto al rischio di una progressiva desertificazione industriale del Mezzogiorno. Le forme di fiscalità di vantaggio e i trasferimenti/incentivi alle imprese vanno condizionati al mantenimento e alla crescita dell’occupazione in particolare per giovani e donne.

Salute e Sicurezza Basta morti, malattie professionali e infortuni sul lavoro. Occorre ridare valore al lavoro e alla salute e sicurezza in ogni contesto lavorativo; eliminare i subappalti a cascata e incontrollati, la precarietà e l’irregolarità contrattuale; contrastare l’età avanzata nei lavori gravosi e usuranti, la mancata o inadeguata sorveglianza sanitaria sul lavoro e gli effetti sulla salute dei cambiamenti climatici; intervenire sulla scarsa – per non dire assente – tutela dei lavoratori e delle lavoratrici della c.d. gig economy. Bisogna investire nella formazione, anche a partire dalle scuole, nei controlli, moltiplicando su tutto il territorio nazionale il numero degli ispettori e aumentando i tecnici della ASL, nella messa in rete e connessione delle banche dati pubbliche, nella medicina preventiva e di genere, nel garantire la presenza e l’esercizio delruolo deirappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS/RLST).

Bisogna, 4 inoltre, sanzionare i datori di lavoro che non rispettano leggi e contratti, e collegare gli incentivi alle imprese a investimenti su salute e sicurezza. Fisco La legge delega di riforma fiscale, recentemente deliberata, non risponde alle richieste della Piattaforma unitaria CGIL, CISL e UIL, è velleitaria negli obiettivi di copertura, pericolosa per il rischio che gli squilibri finanziari vengano colmati attraverso una riduzione della spesa sociale, e iniqua a causa dell’obiettivo di riduzione della progressività. Il fisco è la base del patto di cittadinanza e della coesione sociale, per questo non devono essere pregiudicate le risorse necessarie per sostenere il welfare, la sanità, l’istruzione e gli investimenti pubblici.

Chiediamo, sulla scorta del dettato costituzionale, una riforma fiscale redistributiva che risponda a criteri di equità, solidarietà, progressività. Siamo decisamente contrari sia alla flat tax di qualunque genere che alla riduzione del numero delle aliquote: scelte che avvantaggiano soprattutto i redditi alti e altissimi. Chiediamo di ridefinire ed ampliare la base imponibile dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) eliminando i privilegi costituiti a favore dei percettori diredditi diversi da quelli da lavoro dipendente e da pensioni, e di proseguire l’operazione di revisione di aliquote, scaglioni e detrazioni a beneficio dei redditi medi e bassi. Occorre, inoltre, restituire ai lavoratori il drenaggio fiscale (fiscal drag) che penalizza ulteriormente i già insufficienti adeguamenti salariali all’inflazione. Serve una svolta nella lotta all’evasione ed elusione fiscale utilizzando in maniera coordinata tutti gli strumenti disponibili a partire dalle banche dati digitali e dall’estensione a tappeto della fatturazione elettronica, determinando maggiore trasparenza e completa tracciabilità. Basta nuovi condoni o condoni mascherati, basta cedimenti e ambiguità sul contrasto all’evasione, basta con il fisco ingiusto e sempre a vantaggio dei più ricchi e degli evasori! È necessario contrastare la disuguaglianza economica con misure che alzino la tassazione sulle rendite, sulle grandi ricchezze e sugli extraprofitti da indirizzare prioritariamente all’abbassamento della pressione fiscale e al welfare.

La tassazione delle imprese deve essere armonizzata a livello europeo e deve essere pienamente applicata l’imposizione sulle transazioni finanziarie ad alta frequenza. Sanità La sanità è in piena emergenza, se non si cambia direzione subito il sistema pubblico rischia di saltare. La pandemia ha messo in evidenza gli effetti dei tagli che si sono costantemente prodotti negli ultimi 20 anni, e anche i fondi del PNRR – con il blocco delle assunzioni – non riusciranno a garantire il rilancio della sanità pubblica. La condizione sia di medici, infermieri, operatori che dei cittadini che ne hanno bisogno non è più sostenibile. È necessario l’incremento del livello di finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale.

Non è più rinviabile un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazione del personale precario, così come va garantito il rafforzamento della sanità territoriale e dei servizi di prevenzione e ospedalieri, il superamento dei divari territoriali, a partire dal Mezzogiorno. 5 Va sostenuta con determinazione la legge sulla non autosufficienza con risorse adeguate, anche attraverso un fondo nazionale pubblico di natura universale. Pensioni La legge Monti/Fornero va cancellata. È necessario riformare il sistema previdenziale per renderlo socialmente sostenibile, e approfondire la separazione tra previdenza e assistenza affinché si possa giungere ad una corretta rappresentazione della spesa pensionistica italiana della comparazione internazionale.

La piattaforma di CGIL, CISL e UIL propone di estendere la flessibilità in uscita, permettendo alle lavoratrici e ai lavoratori di poter scegliere quando andare in pensione, senza penalizzazioni per chi ha contributi prima del 1996, a partire dai 62 anni di età anagrafica o con 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dall’età. È necessario valorizzare sul piano previdenziale il lavoro delle donne, il lavoro di cura, e le condizioni delle categorie più fragili (disoccupati, invalidi, caregiver). È indispensabile affermare il principio per cui “i lavori non sono tutti uguali” riconoscendo il lavoro gravoso e allargando la platea dei lavori usuranti. Per i lavoratori giovani e per i percorsi lavorativi poveri e discontinui chiediamo di introdurre la pensione contributiva di garanzia. Occorre garantire la piena tutela del potere di acquisto dei pensionati. È inoltre necessario promuovere e sostenere la previdenza complementare per favorire l’incremento dell’adesione ai fondi pensione negoziali. Politiche per la casa È urgente rilanciare le politiche abitative nel nostro Paese e affrontare la nuova fase di emergenza, in particolare nelle aree metropolitane e a maggiore tensione abitativa, determinata dall’aumento dei costi dell’abitazione e dalla ripresa generalizzata dell’esecuzione degli sfratti. È quindi necessario un vero piano di edilizia residenziale pubblica, la messa a disposizione del patrimonio pubblico di abitazioni inutilizzate e il rifinanziamento dei fondi affitto e morosità incolpevoli.

Per il prossimo 9 maggio alle 10, in Camera di Commercio (Sala Castellani) di Via Vochieri ad Alessandria, E.B.A.P, Ente Bilaterale Artigianato Piemontese, e O.P.T.A., Organismo paritetico territoriale dell’artigianato del Bacino di Alessandria hanno organizzato un convegno dal titolo Focus sulla Sicurezza nel Settore Artigiano e delle PMI a quindici anni dall'entrata in vigore del D.LGS. 81/2008

O.P.T.A è l’Organismo paritetico territoriale dell’artigianato per la salute e sicurezza sul lavoro, costituito in provincia di Alessandria da Confartigianato e Cna per la parte datoriale e CGIL, CISL e UIL per la parte sindacale. L’ente svolge attività di promozione, orientamento e coordinamento delle attività di prevenzione, programmazione delle attività formative sul tema della sicurezza e salute sul lavoro, monitoraggio sullo stato di applicazione della normativa e supporto all’attività degli Rlst e degli Organismi paritetici territoriali artigianato.

E.B.A.P. invece, oltre ad erogare prestazioni di sostegno al reddito a favore sia di lavoratrici e lavoratori in caso di sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa e/o in presenza di contratti di solidarietà, sia delle imprese a fronte di calamità naturali, per il sostegno di investimenti per l’innovazione tecnologica, nonché interventi di welfare a favore di lavoratori dipendenti ed imprenditori, sostiene l’attività dei rappresentanti Territoriali per la Sicurezza di lavoratrici e lavoratori e le iniziative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, coordinate dagli Organismi Paritetici regionali e provinciali (O.P.R.A. ed O.P.T.A.).

Adelio Ferrari, Presidente E.B.A.P. Alessandria: “A quindici anni dall’entrata in vigore del decreto legislativo 81/08 conosciuto anche come Testo Unico per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e ancora principale riferimento legislativo in Italia, abbiamo voluto concentrarci sul comparto artigiano che vanta numeri importanti di aziende e lavoratori”.

Il convegno è stato organizzato per approfondire il tema della sicurezza sul lavoro in un comparto, come quello artigiano, che comprende molti settori che spaziano dal metalmeccanico, compreso orafo e installazione impianti, all’agroalimentare, passando per acconciatura ed estetica, tessile moda, comunicazione, chimico, autotrasporto.

Serena Piscitello, Vice Presidente E.B.A.P: “Vogliamo approfondire il fenomeno, conoscere i numeri e spiegare come avvengono i controlli all’interno delle imprese artigiane per la verifica dei protocolli di sicurezza a tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Solo lo scorso 28 aprile è stata celebrata la giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro e noi pensiamo che non si debba mai abbassare l’attenzione su questo tema. Spesso sentiamo parlare di infortuni, anche mortali, che avvengono sui posti di lavoro: ma solitamente, erroneamente, si pensa che questi siano legati al comparto industriale e avvengano solo nelle grandi realtà. Questo purtroppo non è vero, e anche i dipendenti del comparto artigiano non sono esenti da infortuni che accadono durante l’orario lavorativo.”

Il convegno prevede la partecipazione di Adelio Ferrari e Serena Piscitello, rispettivamente Presidente e Vice Presidente E.B.A.P. Alessandria e Coordinatori O.P.T.A. Alessandria, del Dott. Sergio Fossati, Capo dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Alessandria e Asti, della Dott.ssa Cristina Romagnoli, Direttrice INAIL Alessandria, Dr. Giuseppe Fracchia SPreSAL Alessandria, Enrico Lucchetta in rappresentanza degli RLST OPTA di Alessandria, Roberto Benedetto, Direttore Patronato INCA CGIL di Alessandria, Lorena Forlini, Responsabile provinciale Patronato ITAL UIL di Alessandria e Paolo Alberti, Presidente Ente bilaterale E.B.A.P. Piemonte.

Parteciperanno, portando un saluto istituzionale, Gian Paolo Coscia, Presidente Camera di Commercio Alessandria – Asti, il Presidente della Provincia di Alessandria, Enrico Bussalino, l’assessore all’Artigianato del Comune di Alessandria Giovanni Berrone e il Vescovo di Alessandria Monsignor Guido Gallese.

L’evento è aperto a tutti, registrazione partecipanti dalle 9.30, inizio dei lavori alle 10

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