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Sarà sciopero generale. Lo hanno proclamato Uil e Cgil, il 12 dicembre contro Jobs act e manovra. E' questo l'esito del vertice tra i leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo in occasione dell'apertura del congresso della Uil. La Cisl conferma, invece, solo lo "sciopero unitario" della categoria del pubblico impiego. La Cgil ha, dunque, aderito alla richiesta del sindacato di via Lucullo e la data dello sciopero generale è stata spostata dal 5 al 12 dicembre.

Dopo l'insoddisfacente confronto con il Governo, il sindacato non ha ottenuto risposte sul rinnovo del contratto del pubblico impiego e sulla riforma della pubblica amministrazione.

"Lo sciopero varrà per tutte le categorie. Il governo non ha intenzione di discutere con le forze sindacali, noi abbiamo esperito tutta la nostra possibilità di trovare soluzioni - ha riferito Carmelo Barbagallo - a questo punto non resta che agire e dare la parola ai lavoratori, ai pensionati e ai disoccupati".

Dal palco del XVI congresso nazionale della UIL che chiude la stagione di Angeletti, il segretario uscente ha posto l'accento sul dramma disoccupazione in Italia e in Europa, che "è la dimostrazione che la ricetta per uscire dalla crisi imposta dall'Europa non funziona". "La recessione non è finita né è terminata la distruzione di posti di lavoro" ha affermato Angeletti davanti a una platea di 1100 delegati provenienti da tutta Italia e alle delegazioni straniere. Angeletti ha sottolineato che mentre "negli ultimi quattro anni le condizioni del Paese sono notevolmente peggiorate", la Uil vuole rappresentare i lavoratori "non con le ginocchia piegate, anzi, con una grande voglia di riscatto".

Angeletti ha difeso il ruolo delle organizzazioni dei lavoratori messe in discussione dal governo Renzi. "Forse ci sarà ancora qualcuno che prova a far funzionare l'iPhone con un gettone telefonico, ma sarebbe altrettanto fuori dalla realtà chi si ostinasse a governare il paese con un tweet.

Per Angeletti occorre finalmente avere una politica industriale, attuare una riforma fiscale che riduca le tasse su lavoro e pensioni, programmare una serie di interventi per ridurre burocrazia e sconfiggere la corruzione e infine riformare la legge Fornero.

Tra applausi e commozione, dopo 14 anni, il leader Angeletti lascia una uil vincente nelle mani del prossimo segretario generale che sarà formalmente eletto venerdì 21 novembre.

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