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Nuova grande soddisfazione per la UIL Scuola che dal 2006 ha iniziato strenuamente a tutelare i  diritti del personale precario della scuola: ben 73 docenti abilitati a seguito di percorsi formativi PAS o TFA verranno inseriti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento delle rispettive classi di concorso.

Ne danno la notizia i Segretari Provinciali della Uil Scuola di Viterbo (Tonino Longo che per primo – lo ricordiamo – azionò i ricorsi sulla illegittimità del termine con l'avv. Massimo Pistilli), di Alessandria (Giovanni Guglielmi), di Cuneo (Pasquale Laise), di Genova Savona e Imperia (Corrado Artale), di Novara (Concetta Mazzone), di Terni (Lucia Marinelli), di Trieste (Michele Angeloro) e di Vercelli (Gianni Troiano), cui i docenti sono iscritti.

"Il decreto del Consiglio di Stato depositato in data 30 giugno 2016" precisano i difensori avv.ti Massimo Pistilli e Stefania Reho che avevano all'epoca impugnato dinanzi al TAR Lazio il D.M. n. 325 del 3 giugno 2015  nella misura in cui non consentiva agli abilitati a mezzo PAS e TFA di iscriversi in GAE "ha disposto l'inserimento con riserva nelle rispettive graduatorie ad esaurimento dei docenti, ai fini di eventuale stipula di contratti a tempo determinato o indeterminato, anche se inseriti con riserva in graduatoria".

Il TAR Lazio adito, infatti, aveva negato la propria giurisdizione, per cui – essendo stato impugnato un decreto ministeriale – i docenti hanno appellato la decisione ed il Consiglio di Stato ha oggi disposto l'iscrizione con riserva a fronte delle motivazioni addotte nel ricorso in appello, peraltro capovolgendo il proprio recente orientamento.

"Questa notizia" proseguono i difensori "certamente riporta ottimismo e fiducia in un momento in cui le grandi divergenze nei contenziosi in materia di GAE sia in punto di contrasto di giurisdizione (Tribunale del Lavoro o TAR?) sia nel merito turbano le concrete aspettative dei nostri assistiti, anche alla luce della confusione spesso ingenerata dalle tante notizie contrastanti".

"Si tratta, in ogni caso e preme evidenziarlo, di un provvedimento emesso in via cautelare inaudita altera parte, e quindi prima ancora dell'udienza fissata per la discussione, per cui bisogna attendere la decisione finale nel merito della questione; nel frattempo i docenti non subiranno alcun pregiudizio in vista delle prossime stipule contrattuali".

I Segretari Provinciali Uil Scuola confidano, pertanto, in prossime analoghe decisioni per gli altri docenti – muniti di abilitazione in virtù di diploma magistrale conseguito entro l'. AS 2001/02 o in virtù di percorso formativo apposito - che si sono a loro affidati e per i quali sono imminenti le ulteriori azioni al fine di poter veder riconosciuto il diritto all'inserimento in GAE.

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Dall'ambito territoriale il via alle domande di part-timePubblicato

Ieri l'ambito territoriale ha emanato la consueta nota che consente la trasformazione del contratto da tempo pieno a parziale per i docenti. Il 15 marzo 2016 è  il termine per la presentazione delle domande da presentare per il tramite dell'istituzione scolastica di servizio che fornirà tutta la modulistica necessaria.

La durata del rapporto a tempo parziale è di due anni, trascorsi i quali, si può chiedere il ritorno a tempo normale, presentando la domanda di revoca del part-time entro il 15 marzo all'Ufficio Scolastico della provincia sede di titolarità, per il tramite del Dirigente Scolastico della scuola di titolarità.
Non è necessaria alcuna richiesta di proroga se al termine dei due anni il personale interessato decida di proseguire. Il rientro a tempo pieno, dopo il prescritto periodo minimo, scatta solo se espressamente richiesto.
Prima della scadenza del biennio, possono essere accolte domande di ritorno al tempo pieno sulla base, però, di motivate esigenze.

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L'iniziativa nasce per la totale assenza di confronto sull'annunciato bando di concorso, che non può essere affrontato ignorando la realtà di un precariato al quale la legge 107 non ha dato risposte.

Un precariato fatto di docenti in servizio da anni, che hanno conseguito una costosa abilitazione, conciliando a fatica il lavoro a scuola con le esigenze personali e familiari.

La sentenza della Corte europea del novembre 2014 ha ribadito il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato per più di tre anni, ma nonostante ciò si lascia ad essi come unica opportunità quella di partecipare a un concorso in cui peraltro non viene adeguatamente riconosciuto il valore del servizio svolto.

Il concorso resta in linea di principio lo strumento da utilizzare per l'accesso al lavoro pubblico,ma quello annunciato rischia di rivelarsi inopportuno per i modi e tempi con cui viene gestito, in un contesto di criticità non risolte, di impegni disattesi, di diritti negati.

Per queste ragioni i lavoratori precari

di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Fgu organizzano un presidio

venerdì 12 febbraio 2016

alle ore 15 davanti alla Prefettura

ALESSANDRIA

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La segreteria UIL Scuola Alessandria, in attesa della prossima indizione del bando CONCORSI DOCENTI vi invita all'incontro informativo preliminare il giorno 3 febbraio 2016 dalle ore 17.00 alle 18.30 in Via fiume 10 ad Alessandria.

Si intende  organizzare un corso di preparazione tenuto da formatori nazionali della agenzia IRASE.

Saranno affrontate le tematiche principali la cui conoscenza sarà richiesta per la prova scritta attraverso incontri in presenza nella sopracitata sede camerale provinciale, inoltre vi sarà la possibilità di accesso alla IRASE ONLINE piattaforma web formativa.

Si pregano coloro che manifestano interesse a questa formazione di rispondere tramite posta con allegata scheda compilata in tempi brevi (file scheda in allegato) oppure di persona nell'incontro informativo preliminare il giorno 3 febbraio 2016

Questo per permetterci di organizzare e valutare la logistica sia Nostra che del formatore.

Resto in attesa di VS riscontro e invio fraterni saluti

 

Giovanni Guglielmi

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TURI: PESANTI LE CONSEGUENZE SULLE PERSONE. I PROBLEMI POLITICI RESTANO TUTTI


Garantire a tutto il personale  equità e parità di trattamento: è questa la condizione che la Uil Scuola ha posto come indispensabile per la sottoscrizione dell'accordo per la mobilità nel corso della trattativa in atto al ministero.

Quel che registriamo è una condivisione generale  sulla mobilità provinciale, quella della prima e seconda fase – chiarisce il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – restano invece tutte le obiezioni e gli ostacoli per la firma di un accordo che tende a mantenere ed ampliare gli elementi di disparità di trattamento del personale interessato.

Una trattativa delicata e importante nella quale la Uil ha assunto una posizione chiara – spiega Pino Turi -al centro delle scelte ci devono essere sempre le persone.

Il nostro impegno ha portato il ministero a ipotizzare una deroga alla legge per la fase provinciale.
Un risultato non scontato ma prevedibile perché nasconde una delle difficoltà  di attuazione delle 107.

La legge, infatti, contiene una contraddizione macroscopica – spiega Turi - perché prevede per la mobilità una doppia posizione giuridica.
Concretamente si può avere il caso che gli ultimi assunti  (fase 0- A) restano titolari di sede e i docenti assunti prima,  magari soprannumerari, vanno negli ambiti .

E' talmente evidente che una simile situazione  va contro ogni principio di equità che – continua Turi - sarebbe semplice fare valere politicamente o davanti ad un qualunque tribunale. Talmente palese che il ministero si è dichiarato d'accordo.

Il punto che resta da risolvere è quello della mobilità di terza fase, quella tra province diverse.
La proposta della Uil è chiara: tutto il personale interessato deve poter scegliere la scuola di titolarità, in deroga ad ogni vincolo derivante da vecchie e nuove normative che non sono coerenti con la singolarità di questa fase di mobilità, prevista dalla stessa Legge 107/15.

Su questo punto che riguarda tutto il personale, che deve rispondere ad una situazione straordinaria con misure di equità e tutela per tutti, la trattativa è giunta ad un punto di stallo.

Per noi – ribadisce Pino Turi – restano  tutti i motivi di indisponibilità  ad una firma  che dovrebbe avallare un'ulteriore iniquità. E questa volta introdotta per contratto?

A questo punto, la decisione deve essere politica. Noi abbiamo dato un quadro di riferimento preciso e delineato le possibili soluzioni. Ora spetta al ministero decidere se e come continuare il negoziato.

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Composizione del comitato di valutazione del merito dei docenti: una scelta ideologica sbagliata che si sta realizzando in pieno stile burocratico.
Sulla valutazione prevale la burocrazia
Turi: un processo frettoloso, con una preoccupante vocazione autoritaria

Una procedura all'italiana: dove non si arriva con la programmazione si decide con la burocrazia.
E' quanto sta accadendo – mette in luce il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi – per la formazione del comitato di valutazione nelle scuole.

La legge – precisa Turi – prevede che nel comitato sia nominato un  componente esterno, scelto tra docenti,  dirigenti scolastici e dirigenti tecnici, senza che sia previsto alcun compenso, per equità si direbbe. Ma invece di procedere con nomine ponderate, destinare a dare equilibrio e competenza, stanno decidendo le direzioni regionali nominando d'ufficio e in maniera unilaterale dirigenti e dirigenti in pensione.

Se da un lato è davvero poco chiaro perché le direzioni si stiano orientando a nominare dirigenti e non docenti, diventa chiara la deriva che tale atteggiamento assumerà nelle situazioni concrete.
Come se non bastassero i docenti contrastivi, la consegna dont'ask, dont' tell, nelle nomine del comitato di valutazione si scelgono ancora una volta dirigenti per riconoscere agli insegnanti l'assegnazione del bonus.

Da un lato si obbligano i dirigenti ad accettare incarichi che non vogliono – precisa Turi  - nella fattispecie sono  atti negoziali ricettizi che si perfezionano con l'accettazione e non possono essere attuati d'ufficio.
Dal'altro la decisione di comporre il comitato di valutazione con un dirigente, anche in pensione invece che con un docente, indica una deriva tutta burocratica che non presagisce nulla di buono.
E poi – aggiunge – sono incarichi non obbligatori che attengono alla libera scelta delle persone.

Si sta gestendo – si legge nella nota che la Uil Scuola ha inviato al Capo di Gabinetto del Miur - una delle più delicate novità normative con approccio meramente burocratico, come si trattasse di semplice adempimento, senza alcuna considerazione sulla ricaduta concreta di tali decisioni: una deriva burocratica che va, a nostro parere, interrotta e corretta.

Il ministro è ancora in tempo per intervenire. Ciò che nelle intenzioni del legislatore doveva essere l'elemento qualificante della riforma rischia di trasformarsi in un comitato in cui tutti, genitori, studenti  e dirigenti possono dare lezioni e stabilire criteri di retribuzione dei docenti.

Se veramente qualcuno pensa che genitori, studenti e dirigenti in pensione possano modificare e rinnovare la scuola italiana, vuole dire che in questo Paese la propaganda funziona eccome.

 

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Giovedì, 24 Dicembre 2015 10:48

Mondo scuola: risposte ad alcuni frequenti quesiti

1) per la questione proposte, si il tutor ed il dirigente sulla base di quanto da te espletato in termini di lavoro didattico in questo periodo proporranno/concorderanno un progetto

2)per le ore non devi preoccuparti perchè devono consentirti di eseguire le tue priorità. E' possibile che se non si sovrappongono diventano ore in più ( può capitare ma solo per le ore di formazione on line ... ma non garantisco sulle volontà dei dirigenti)

3) i tempi di iscrizione alla piattaforma sono uguali per tutti i neo immessi a prescindere dalla data di accettazione

ps ti allego :

il bilancio delle competenze
Di cosa si tratta? Nello specifico il docente neoassunto è chiamato a tracciare, nel primo bimestre di lavoro, un bilancio di competenze, in forma di autovalutazione strutturata, con la collaborazione del docente tutor. Questo bilancio viene richiesto ai fini della personalizzazione delle attività di formazione, in modo tale che se un docente è molto bravo in una certa attività e meno in un'altra, sceglierà di formarsi in ciò di cui ha più bisogno.
Così il dirigente scolastico e il docente neoassunto, sulla base del bilancio delle competenze strutturato, sentito il docente tutor e tenuto conto dei bisogni della scuola, stabiliscono, con un apposito patto per lo sviluppo professionale, gli obiettivi di sviluppo delle competenze di natura culturale, disciplinare, didattico-metodologica e relazionale, da raggiungere attraverso le attività formative.
Al termine del periodo di formazione e prova, il docente neoassunto, con la supervisione del docente tutor, traccia un nuovo bilancio di competenze per registrare i progressi di professionalità, l'impatto delle azioni formative realizzate, gli sviluppi ulteriori da ipotizzare.

Quante ore deve svolgere il neoassunto in anno di prova per le attività formative su citate?

le attività formative previste per il periodo di prova sono organizzate in 4 fasi e per una durata complessiva di 50 ore. Quali sono le 4 fasi e quali ambiti riguardano?
Le 4 fasi sono:
1) incontri propedeutici e di restituzione finale;
2) laboratori formativi;
3) "peer to peer" e osservazione in classe;
4) formazione on-line.
Per gli incontri del punto uno saranno impiegate 6 ore, per i laboratori del punto due 12 ore, per l'educazione tra pari e l'osservazione in classe del terzo punto altre 12 ore e per la formazione on line del quarto ed ultimo punto 20 ore. Infine al termine dell'anno di formazione e prova, nel periodo intercorrente tra il termine delle attività didattiche, compresi gli esami di qualifica e di Stato, e la conclusione dell'anno scolastico, il Comitato valutazione degli insegnanti, nella sola componente docente, è convocato dal dirigente scolastico per procedere all'espressione del parere sul superamento del periodo di formazione e di prova.
In tale circostanza il docente sostiene un colloquio innanzi al Comitato.
Tale colloquio prende avvio dalla presentazione delle attività di insegnamento e formazione e della relativa documentazione contenuta nel portfolio professionale, consegnato preliminarmente al dirigente scolastico che lo trasmette al Comitato almeno cinque giorni prima della data fissata per il colloquio.

la piattaforma INDIRE non sarà attiva prima della seconda metà di gennaio 2016

Le istruzioni provengono dall'Uffici Scolastici Regionali ( direzione regionale ) che, diramando la bozza alle scuola, invita i Dirigenti Scolastici a consegnare una copia della bozza del bilancio delle competenze ai docenti interessati e ai loro Tutor che li seguiranno nel percorso di formazione.

In pratica si consiglia di compilare il modello cartaceo, o comunque di cominciare a strutturare su di esso il lavoro, in modo da ricondurre poi il lavoro sulla piattaforma quando sarà attiva.

Tale anticipazione, per docenti e Dirigenti Scolastici che volessero ascoltare il consiglio (sappiamo comunque che molti neoimmessi hanno già compilato una copia cartacea del bilancio delle competenze), in modo che il susseguente patto di sviluppo professionale possa essere definito entro il mese di gennaio 2016.

In seguito, gli Uffici Scolastici potranno organizzare i laboratori di formazione.

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Giovedì, 24 Dicembre 2015 10:44

Scuola: Turi, urgenti interventi appropriati

 

MANI LIBERE SU DOCENTI 'CONTRASTIVI': LO SPIEGA IL SINDACATO DEI PRESIDI (ANP) NEI LORO CORSI DI FORMAZIONE SULLA LEGGE 107. CIÒ CHE TEMEVAMO È ACCADUTO.

UIL SCUOLA SCRIVE A PARLAMENTARI: LA SCUOLA È SEDE DI LIBERTÀ E PLURALISMO CULTURALE


Quel che temevamo come peggiore tra le ipotesi, è accaduto. In una slide, utilizzata in un corso di formazione per dare indicazioni chiare e precise ai dirigenti scolastici  si dice loro che la legge del Governo sulla scuola (la 107) ha tra i suoi vantaggi quello di poter avere "mani libere" in relazione a docenti "contrastivi".

Ci domandiamo chi  sono questi docenti contrastivi –  sottolinea Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola -  quelli che non condividono un pensiero, quelli che  non condividono un metodo, quelli che non seguono le mode, quelli che non si adattano? Quelli che non vogliono capire i desideri degli alunni o dei genitori, quelli che agiscono secondo coscienza e insegnano con approccio e spirito laico, opponendo le loro tesi in antitesi con quelle delle altre, quelli  che contrastano promozioni facili, quelli che ritengono che vada insegnata la teoria evolutiva della specie, piuttosto che il creazionismo, quelli che hanno credenze religiose, idee politiche o sessuali diverse?

La scuola è luogo di libertà e pensiero critico. E i docenti di cui ha bisogno la nostra scuola sono proprio quelli che per tradizione e cultura  hanno sempre adottato un metodo di insegnamento non dogmatico, comparativo, creando attraverso il dubbio spirito critico ed autonomia di pensiero. Distintivi appunto. Quelli che insegnano come pensare. Non cosa pensare.

La nostra richiesta, peraltro ripetuta nelle sedi istituzionali – continua Pino Turi - deve trovare nella politica, nel mondo della formazione e della cultura, della società,  un moto di reazione che non può finire in un semplice richiamo alle responsabilità.

Servono, e in modo molto urgente,  modifiche appropriate alla legge che impediscano e prevengano  la trasformazione della scuola da luogo di pluralismo, cultura e libertà ad una sorta di ufficio pubblico in cui il dirigente decide in egual modo di persone e  pratiche come procedure burocratiche da sbrigare.

E' una circostanza che merita l'attenzione massima, non solo del Governo e del Ministro, ma di tutta la comunità, politica e sociale – aggiunge Turi, precisando che lettera in tal senso viene inviata a tutti i parlamentari delle Commissioni Istruzione e Cultura.

Lo scenario che si profila è quello delle scuole di tendenza.  Si avvera il monito di Pietro Calamandrei   - " la scuola pubblica è espressione di unità, di coesione, di uguaglianza civica. Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali"  che nel '45 prefigurava una sciagura del genere:  quando la scuola diventa scuola di partito, si affossa la scuola pubblica e si apre alla scuola privata.

Il governo si fermi. E' ancora in tempo a cambiare le parti sbagliate della legge e questa, collegata al ruolo dei dirigenti, è quella su cui stiamo insistendo da tempo.

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Lunedì, 30 Novembre 2015 11:01

Bonus 500 euro: le FAQ su cosa si può acquistare

Il Miur risponde con delle specifiche FAQ a tutti i quesiti posti dai docenti. Si chiarisce una volta per tutte cosa si intende con "hardware e software". Mancano ancora le indicazioni sulla rendicontazione.

1. La Carta del Docente consente "l'acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale" (legge 107/2015, art. 1, comma 121). Questi acquisti devono essere attinenti alle discipline insegnate dal docente (ad esempio: un docente di matematica può utilizzare il bonus per l'acquisto di un romanzo) ?

L'acquisto di libri, pubblicazioni e riviste, anche in formato digitale, non deve essere necessariamente attinente alla disciplina insegnata, così come previsto dalla legge 107/2015 (art. 1, comma 7), che riconosce fondamentale la formazione professionale del docente nel quadro degli obiettivi formativi, che riguardano competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità.

2. La Carta del Docente consente "l'acquisto di hardware": vi rientrano anche smartphone, tablet, stampanti, toner, cartucce e pennette USB?

La Carta del Docente permette "di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali" (art. 1, comma 121, legge 107/2015). Di conseguenza, personal computer, computer portatili o notebook, computer palmari, tablet rientrano nella categoria degli strumenti informatici che sostengono la formazione continua dei docenti. Altri dispositivi elettronici che hanno come principale finalità le comunicazioni elettroniche, come ad esempio gli smartphone, non sono da considerarsi prevalentemente funzionali ai fini promossi dalla Carta del Docente, come non vi rientrano le componenti parziali dei dispositivi elettronici, come toner cartucce, stampanti, pennette USB e videocamere.

3. Quali sono i software acquistabili con il Carta del Docente?

Vi rientrano tutti i programmi e le applicazioni destinati alle specifiche esigenze formative di un docente, come ad esempio programmi che permettono di consultare enciclopedie, vocabolari, repertori culturali o di progettare modelli matematici o di realizzare disegni tecnici, di videoscrittura e di calcolo (strumenti di office automation). Questi programmi sono quindi compresi nella Carta del Docente.

4. Rientra nella Carta del Docente anche un abbonamento per la linea di trasmissione dati ADSL?

No, in quanto l'ADSL è una tecnologia di trasmissione dati utilizzata per l'accesso alla rete Internet. Non è quindi un software destinato alle specifiche esigenze formative di un docente. Non vi rientrano neppure il pagamento del canone RAI o la Pay tv.

5. La Carta del Docente può essere usata per "l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale". Dove posso trovare l'elenco degli enti accreditati per la formazione personale docente aggiornato?

L'elenco degli enti accreditati per la formazione del personale docente è consultabile sul sito internet del MIUR al seguente link:
http://archivio.pubblica.istruzione.it/dg_pers_scolastico/enti_accredita...

6. Con la Carta del Docente si può seguire un corso on line?

Sì, se svolto da università, consorzi universitari e interuniversitari, Indire, Istituti pubblici di ricerca o altri enti accreditati dal Miur così come previsto dall'art.1 comma 2 della Direttiva Miur 90/2003.

7. Posso utilizzare il bonus o parte di esso per seguire un corso di laurea o un master universitario, o corsi universitari destinati alla formazione dei docenti?

Sì. Posso seguire ogni tipologia di corso organizzato da Università o da Consorzi universitari e interuniversitari (corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, corsi post lauream o master), come anche un corso destinato specificamente alla formazione degli insegnanti, purché inerente al mio profilo professionale, in quanto la Direttiva del Miur 90/2003 considera le Università, i Consorzi universitari e interuniversitari e gli Istituti pubblici di ricerca "Soggetti di per sé qualificati per la formazione del personale della scuola" (art. 1, comma 2).

8. Posso usare il bonus o parte di esso per un corso per lo studio di una lingua straniera all'estero?

Sì, purché il corso venga erogato da uno dei soggetti di per sé qualificati per la formazione nella scuola, ovvero dagli "Enti culturali rappresentanti i Paesi membri dell'Unione Europea, le cui lingue siano incluse nei curricoli scolastici italiani", ai sensi della Direttiva del Miur 90/2003, art. 1, comma 2.

9. Con la Carta del Docente posso sostenere l'esame di certificazione di una lingua straniera?

Sì, purché l'esame sia promosso da uno degli Enti certificatori delle competenze in lingua straniera del personale scolastico, che è possibile consultare al seguente link:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dg-personale-scolas...

10. La Carta del Docente può essere usata per assistere a "rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo". Queste manifestazioni culturali sono generiche o devono essere attinenti alla materia insegnata? (ad esempio: un docente di italiano può utilizzare il bonus per visitare un museo scientifico?)

Le rappresentazioni cinematografiche, l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo non devono essere necessariamente attinenti alla disciplina insegnata, in quanto la formazione professionale del docente riguarda competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità.

11. Si può utilizzare il bonus o parte di esso per l'acquisto di titoli di viaggio per la partecipazione a eventi o per viaggi culturali?

No, potranno essere rimborsati solo i biglietti per le "rappresentazioni teatrali e cinematografiche" e quelli per "l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo".

12. Con la Carta del Docente posso seguire un corso di formazione organizzato dalla mia o da altre scuole?

Sì, purché coerente "con le attività individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione" (legge 107/2015, art. 1, comma 121), in quanto "Le istituzioni scolastiche singole o in rete e/o in consorzio possono [...] proporsi come Soggetti che offrono formazione sulla base di specifiche competenze e di adeguate Infrastrutture" (Direttiva del Miur 90/2003, art. 1, comma 3).

13. Posso contribuire con una parte o con l'intero bonus della mia Carta del Docente all'acquisto di strumentazioni elettroniche digitali che migliorino la sperimentazione didattica multimediale della mia scuola, come per esempio una LIM, o la sperimentazione didattica in generale, come ad esempio libri, riviste o materiale didattico per la biblioteca scolastica?

Sì. Anche l'impiego diretto del bonus o di parte di esso per la sperimentazione didattica rientra nell'organizzazione delle "attività individuate nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione".

14. Posso contribuire con una parte o con l'intero bonus della mia Carta del Docente a realizzare un corso insieme ad altri docenti esterno al piano di formazione della mia scuola?

Sì. Anche in questo caso si ricorda che va valorizzata la formazione professionale del docente, non solo in rapporto al piano dell'offerta formativa della singola scuola, ma anche in riferimento a competenze disciplinari e trasversali, scelte educative e metodologie laboratoriali, non riconducibili a una sola e specifica professionalità, che saranno descritte e individuate nel prossimo piano nazionale per la formazione.

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Bonus 500 euro autoformazione. In anteprima decreto e istruzioni per l'uso, anche per docenti neoimmessi

Disponibile il DPCM del 23 settembre 2015 sulla carta elettronica docenti e le indicazioni operative per il suo corretto utilizzo.

Destinatari del bonus

Docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche statali assunti a tempo indeterminato, sia a tempo pieno che parziale, compresi i docenti in periodo di formazione e prova, che non siano stati sospesi per motivi disciplinari.

Il bonus spetta anche ai docenti assunti e da assumere nel piano straordinario di immissioni in ruolo previsto dalla Legge 107/2015.

Le somme saranno accreditate con le seguenti tempistiche:

entro ottobre per i docenti neoassunti dal 1° settembre 2015entro 20 giorni dalla trasmissone dell'elenco da parte del Miur, dei docenti assunti o da assumere dopo il 1° settembre 2015

N.B. La somma totale spetta anche ai docenti che prendono servizio nel corso dell'anno scolastico.

Il bonus è di 500 euro (la carta, a disposizione dall'a.s. 2016/17 sarà nominale), e può essere utilizzato nel corso dell'anno di scolastico di riferimento

Sono esclusi: precari, personale educativo, comparto AFAM

Modalità di utilizzo

Il bonus può essere utilizzato per le seguenti finalità

acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di rivisteacquisto di hardware e software,iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Miur, di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale,rappresentazioni teatrali e cinematograficheingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivoiniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione di cui all'art. 1 comma 124 della legge n. 107 del 2015.

N.B. Il Miur potrà sottoscrivere apposite convenzioni, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio statale, con operatori pubblici e privati, finalizzate all'ottimale utilizzo della Carta del docente, che riconoscano specifiche agevolazioni per le finalità previste, consentendone così il più ampio utilizzo.

No reddito imponibile

Per l'a.s. 2015/16 il bonus sarà accreditato con cedolino unico (già in fase di elaborazione il pagamento), ma non costituirà nè retribuzione accessoria nè reddito imponibile.

Modalità rendicontazione

I docenti dovranno presentare alla scuola di appartenenza, entro il 31 agosto 2016, la rendicontazione comprovante l'utilizzo della somma.

Se la documentazione non risulterà conforme, o sarà incompleta o presentata oltre il 31 agosto, ovvero non presentata, la somma sarà recuperata con l'erogazione riferita al 2016/17.

Il controllo della documentazione è affidato ai revisori dei conti.

Il Ministero si riserva di pubblicare una successiva nota per fornire ulteriori dettagli sull'attività di rendicontazione.

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