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Nella Legge di Stabilità è stata introdotta la possibilità di anticipare la pensione attraverso un prestito.

Il prestito può essere richiesto dagli iscritti all'assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla Gestione separata che, al momento della richiesta di APE, hanno un'età anagrafica minima di 63 anni e che maturano il diritto a una pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi, purché siano in possesso del requisito contributivo minimo di venti anni ( 20 anni ) e la loro pensione, al netto della rata di ammortamento corrispondente all'APE richiesta, sia pari o superiore, al momento dell'accesso alla prestazione, a 1,4 volte il trattamento minimo previsto nell'assicurazione generale obbligatoria.

Di seguito si è elaborato una scheda con la quale si danno indicazioni sull'incidenza del prestito sull'assegno finale del lavoratore pensionato.

La scheda ipotizza due lavoratori, ADAMO ed EVA. Entrambi hanno 20 anni di requisiti minimi contributivi, per quanto riguarda l'ipotesi finanziaria di base un TAN del 2,5%, un premio assicurativo del 29% del capitale, durata restituzione del prestito 20 anni.

Per quanto riguarda l'ipotesi di richiesta APE, l'85% della pensione netta con 3 anni di anticipo.

Infine le agevolazioni, le detrazioni fiscali sono al 50% della quota interessi e premio.

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Anche ad Alessandria, in data 2 aprile, si terrà una manifestazione territoriale con presidio in Piazza Marconi, lato Piazza Garibaldi ad Alessandria, per cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani.

lL manifestazione unitaria per la vertenza sulla previdenza vuole inoltre flessibilità per tutti, rispetto per l fatica e i lavori diversi, sostenendo che 41 anni di contributi possano bastare, combattendo unitariamente per pensioni dignitosi oggi e per il futuro.

Dalle 9 alle 12 ci sarà un gazebo sotto i portici di Piazza Marconi.

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Dichiarazione del Segretario generale Uil Pensionati Romano Bellissima

"Se si vuole intervenire sulle pensioni di reversibilità, siamo pronti a reagire". È quanto dichiara il Segretario generale della Uilp Romano Bellissima, commentando i contenuti il disegno di legge delega del Governo per il contrasto alla povertà.

"Chiederemo un incontro al Presidente della Commissione lavoro della Camera Cesare Damiano – prosegue Bellissima –e punteremo a una mobilitazione unitaria con i Sindacati dei pensionati di Cgil e Cisl.

Siamo molto preoccupati, perché si tratta di un ulteriore attacco al sistema previdenziale da parte del Governo. Non si può finanziare il contrasto alla povertà, misura che consideriamo necessaria ma che è una misura assistenziale e va finanziata con la fiscalità generale, prendendo le risorse dalle pensioni di reversibilità, che sono prestazioni previdenziali, pagate con i contributi dei lavoratori e dei datori di lavoro.

Il Governo Renzi – conclude Bellissima – invece di colpire l'evasione fiscale e contributiva, che costa al nostro Paese circa 130 miliardi di euro l'anno, gli sprechi e i privilegi, manifesta l'intenzione di continuare a colpire i più deboli, in questo caso vedovi e soprattutto vedove, che hanno già pensioni mediamente più basse di quelle degli uomini, persone spesso molto anziane e incolpevoli.

15 febbraio 2016

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Elaborazione Servizio Politiche Previdenziali UIL

 

Dal primo gennaio 2016 la mancata modifica della Legge Fornero genererà gravi conseguenze per molti italiani, ma dal Governo continuano a venire solo

annunci.

 

Insieme alla mancata introduzione della flessibilità in uscita per l'accesso alla pensione dal primo gennaio, in particolare, i nuovi criteri di trasformazione dei

coefficienti e l'equiparazione dell'età pensionabile tra uomini e donne – così commenta il Segretario Confederale UIL Domenico Proietti - provocheranno

ulteriori iniquità ed ingiustizie.

 

Gli attuali criteri di individuazione dei coefficienti di trasformazione aggiornati, fino a quest'anno, ogni tre anni mentre i successi aggiornamenti saranno

biennali, comportano, da un lato, una penalizzazione generalizzata e, dall'altro, costituiscono – continua Proietti - un disincentivo alla permanenza al lavoro.

Rimandando, infatti, l'accesso alla pensione si incorre nel pericolo di vedere il proprio montante contributivo calcolato con coefficienti più sfavorevoli.

La UIL propone di legare i coefficienti per coorti di età. Sulla falsariga del modello svedese, si può operare assegnando a ciascuna coorte in età pensionabile

il proprio coefficiente, eventualmente anche di tipo forward looking e quindi previsionale.

 

Su questo punto abbiamo elaborato un esempio (vedi allegato 1).

Per effetto dell'equiparazione dell'età pensionabile tra uomini e donne nel 2016, per le lavoratrici dipendenti del settore privato scatterà un gradino di ben 22

mesi (dai 63 anni e 7 mesi si passerà ai 65 anni e 7 mesi), ingenerando disparità tra le lavoratrici. Donne che sono ulteriormente penalizzate da questa

equiparazione che non tiene conto del fondamentale lavoro di cura svolto dalle lavoratrici. Bisognerebbe, invece, valorizzarlo prevedendo meccanismi di tutela

e copertura, quali la contribuzione figurativa, per le lavoratrici che si fanno carico del welfare familiare.

È necessario, inoltre, introdurre per tutti una vera flessibilità di accesso alla pensione per sanare i macro errori commessi dalla Legge Fornero che

continuano a generare ingiustizie e diseguaglianze.

La UIL chiede che venga data la possibilità ai lavoratori di scegliere quando andare in pensione a partire dai 62 anni.

Documento completo in allegato.

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Il MIUR con la nota 41637 del 30 dicembre 2015, rende noto che le lavoratrici della scuola che maturano i requisiti per accedere alla pensione con il regime sperimentale Opzione donna entro il 2015, avranno tempo fino al 15 febbraio per presentare la domanda di cessazione dal servizio.

Con il comma 281 della Legge di Stabilità 2016, come è stato ampiamente detto, si è permesso il pensionamento con il regime sperimentale a tutte le lavoratrici che raggiungeranno i requisiti necessari all'accesso entro il 31 dicembre 2015 consentendo loro di andare in pensione con 57 anni e 3 mesi di età e 35 anni di contributi in cambio di un ricalcolo contributivo dell'intero assegno previdenziale.

Anche se con la nota 40816 del 21 dicembre il MIUR aveva fissato la data di termine ultimo per la presentazione della domanda di cessazione del servizio in linea generale al 22 gennaio 2016, con la nota 41637 del 30 dicembre specifica che le interessate al regime sperimentale avranno tempo, per presentare la domanda di cessazione dal servizio tramite il sistema POLIS, dal 15 gennaio al 15 febbraio 2016. L'accesso alla pensione decorrerà comunque dal 1 settembre 2016.

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Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani. Questo è il nome dell'appuntamento che si terrà a Torino (ma anche a Firenze e a Bari) giovedì 17 dicembre.

Al Teatro Alfieri, in Piazza Solferino 4, si terranno gli Attivi interregionali di Quadri e Delegati. La giornata è stata organizzata unitariamente da Cgil, Cisl e Uil in tre città italiane, per parlare di flessibilità, pensioni dignitose per tutti e contribuzione.

A Torino interverranno: il Segretario genrale Cgil Piemonte Alberto Tomasso, il Segretario confederale UIL Domenico Proietti e Annamaria Furlan, Segretaria generale Cisl, che avrà il compito di concludere la giornata.

L'appuntamento al Teatro Alfieri è a partire dalle 9.30.

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In riferimento all'imminente presentazione del disegno di legge di stabilità 2016, Cgil Cisl Uil nazionali hanno promosso presidi unitari davanti alle sedi delle Prefetture territoriali.

In Piemonte le iniziative si svolgeranno mercoledì 14 ottobre.

"È importante che il governo – spiegano i tre segretari di Cgil Cisl Uil Piemonte, Alberto Tomasso, Alessio Ferraris e Gianni Cortese – recepisca la necessità di introdurre elementi di flessibilità per l'accesso alla pensione, riducendo le rigidità stabilite nella Legge Monti-Fornero, per favorire il ricambio generazionale nel mercato del lavoro a beneficio dei giovani e meno giovani."

Calendario delle iniziative in programma in Piemonte mercoledì 14 ottobre.

CUNEO: dalle ore 9, presidi e volantinaggi nei mercati di Cuneo, Alba, Saluzzo e Bra.

ASTI: ore 9-12, presidio e volantinaggio in Piazza del Palio.

BIELLA: ore 10.30, volantinaggi nel centro (via Italia, via Lamarmora).

NOVARA: ore 10, presidio davanti alla Prefettura.

ALESSANDRIA: ore 11, presidio davanti alla Prefettura.

VERBANIA:  ore 10-12, presidio davanti alla Prefettura.

VERCELLI: ore 10-12, presidio davanti alla Prefettura.

TORINO: ore 17, presidio in piazza Castello davanti alla Prefettura con interventi del Segretario Generale Cgil Susanna Camusso e dei Segretari Cisl e Uil, Domenico Lo Bianco e Gianni Cortese.

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In allegato lo studio, a cura del Servizio Politiche Previdenziali della UIL,  sulle conseguenze dell'introduzione della flessibilità di accesso alla pensione calcolata interamente col sistema contributivo.

In allegato i più significativi riscontri sulla stampa e sui media.

 

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Per il 2015 rimangono invariati i requisiti pensionistici previsti per il pensionamento di vecchiaia e per il pensionamento anticipato (raggiungibile a prescindere dall'età anagrafica). In allegato la tabella con i requisiti vigenti, comprensivi dell'adeguamento alla dinamica dell'aspettativa di vita.

Scarica il file presente in allegato.

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Pensione anzianità personale scuola – Salvaguardia  requisiti maturati anno scolastico 2011/2012

Nel 2012, subito dopo la pubblicazione della  riforma Fornero (legge n. 214, entrata in  vigore in data 28 dicembre 2011), sorsero dei dubbi sulla legittimità  dell'applicazione delle nuove norme anche per il personale della scuola che  avrebbe potuto accedere a pensione al termine dell'anno scolastico 2011/2012 in  quanto in possesso dei requisiti di contributivi e del regime delle decorrenze  vigenti prima della entrata in vigore della legge n. 214/2011.

Dopo travagliate vicende, che hanno visto la  UIL SCUOLA particolarmente impegnata a tutela dei diritti di questi lavoratori,  il Ministero dell'Istruzione, lo scorso ottobre 2013, ha ritenuto opportuno  operare una ricognizione del numero effettivo del personale il cui diritto a  pensione acquisito nel 2012 era stato bloccato dall'emanazione della citata  legge n. 214/2011 proponendo e sollecitando il correttivo alla norma (individuati in circa 4.000 aventi  diritto).

Da tale sollecitazione è scaturito un  emendamento al D.L. n. 90/2014, approvato dalla Commissione Affari  Costituzionali, con il quale si estende al personale di cui sopra la  salvaguardia per l'accesso a pensione con i requisiti vigenti anteriormente alla  riforma Fornero.

La salvaguardia è rivolta al personale della  scuola che entro la data del 31 agosto 2012 abbia maturato "quota 96" (che ricordiamo essere la somma fra l'età  anagrafica, non inferiore a 60 e l'anzianità contributiva non inferiore a 35,  considerando anche le frazioni di esse).

Fra i destinatari della salvaguardia vi sono  anche coloro i quali hanno raggiunto, entro la medesima data, la massima  anzianità contributiva (all'epoca  prevista in 40 anni) a prescindere dall'età anagrafica.

Per entrambe le fattispecie di pensione di  anzianità la decorrenza è fissata a partire dal prossimo 1° settembre  2014.

Va fatto rilevare che nella norma in via di  approvazione sono stati individuati tre vincoli:

- i soggetti destinatari delbeneficio dei requisiti maturati entro l'anno  scolastico 2011/2012 è riconosciuto nel numero massimo di 4.000  soggetti;

- gli oneri per le pensioni concesse non  possono superare un tetto di spesa annuale indicato nell'emendamento di cui  trattasi;

- domanda di pensione da  parte dei potenziali aventi diritto da inoltrarsi telematicamente all'INPS  entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione  del decreto.

Secondo quanto dettato dalla norma in via di  approvazione l'INPS dovrà monitorare le domande di pensione pervenute e definire  un elenco basato sul criterio progressivo risultante dalla somma dell'età  anagrafica e dell'anzianità contributiva maturata dai singoli richiedenti alla  data del 31 dicembre 2012 (come  testualmente prevede la bozza in esame), al fine di definire l'esatto numero  di pensionamenti da concedere sulla base dei vincoli numerici e di spesa sopra  indicati.

Preme sottolineare che, tenuto conto dei  limiti di spesa autorizzati, il numero effettivo dei pensionamenti concessi  potrebbe essere inferiore a 4.000.

Inoltre, per quanto attiene la liquidazione  delle relative indennità di buonuscita, la proposta ne determina la  corresponsione secondo quanto previsto dalla legge Fornero, e successive  modificazioni e integrazioni (individuazione del momento in cui avrebbe  maturato il diritto alla corresponsione dello stesso secondo le disposizioni  individuate dall'art. 24 della legge n. 214/2011 vincolandone la liquidazione al  motivo della cessazione e all'ammontare dell'importo complessivo del TFS  spettante a seconda dell'importo pagabile in più rate annuali e dell'importo  complessivo).

La norma in via di approvazione prevede,  inoltre, che il personale della scuola di sesso femminile il quale ha optato per  il sistema contributivo accedendo alla pensione di anzianità "regime speciale  donne" nell'anno 2012 e 2013 potranno chiedere il ricalcolo della pensione con  il sistema al quale avrebbero avuto diritto nel 2012 con i requisiti ante Legge  Fornero.

Altro  aspetto importante contenuto nella norma in via di approvazione attiene le  penalizzazioni sui trattamenti pensionistici prevedendo che fino al 31.12.2017  non viene operata alcuna riduzione percentuale sul trattamento pensionistico per  coloro i quali raggiungono i requisiti per la "pensione anticipata" (41 anni e 6 mesi di contribuzione per le  donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini) con un'età anagrafica inferiore a  62 anni.

Un'ulteriore precisazione va fatta  considerando che per salvaguardare la continuità didattica e di garantire  l'immissione in servizio dei nuovi assunti fin dal primo di settembre, i  trattenimenti in servizio del personale della scuola (già accolti con precedenti decreti),  sono fatti salvi fino al 31 agosto 2014 o fino alla loro scadenza se prevista in  data anteriore.

Dal momento che la norma in via di  approvazione prevede un termine breve per far valere il diritto alla  salvaguardia di cui trattasi (15  giorni), e considerando l'imminente avvio del periodo feriale, si raccomanda  a tutte le strutture in indirizzo di dare la massima pubblicità alla notizia e  di mettere in atto il servizio più efficace a livello territoriale.

Cordiali saluti.

Il Presidente ITAL                                                                           Il Segretario Generale UIL SCUOLA

Gilberto De Santis                                                                                          Massimo Di Menna

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