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Comunicato Stampa Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uilpa

Pa: Cgil Cisl Uil, non basta 'passerella' Madia, serve rinnovo contratto subito

 

Roma, 29 luglio - "Non basta... una passerella in piazza: è ora di aprire un tavolo di trattativa per il rinnovo dei contratti pubblici". Parole dei segretari generali di Fp Cgil (Rossana Dettori), Cisl Fp (Giovanni Faverin), Uil Fpl (Giovanni Torluccio) e Uilpa (Nicola Turco) in merito alla manifestazione di oggi promossa oggi a Roma a Palazzo Vidoni, sede del Ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, per chiedere lo sblocco immediato dei contratti dei lavoratori pubblici.

"In una piazza bardata di ombrelloni, a sottolineare come i sindacati siano pronti da subito al rinnovo del contratto, anche a ferragosto, la manifestazione di oggi ha visto la partecipazione di tantissimi lavoratori con un solo chiaro e deciso obiettivo: l'apertura immediata delle trattative per il rinnovo del contratto e una riforma della Pa fatta insieme ai lavoratori: con meno sprechi, meno burocrazia, meno gerarchia e più innovazione organizzativa, più investimento in competenze, più partecipazione dei lavoratori al cambiamento dei servizi che chiedono cittadini ed imprese", aggiungono i quattro segretari generali.

Per queste ragioni, Cgil Cisl e Uil del pubblico impiego non si accontentano, proseguono, "della passerella del ministro Madia che, sul finire della manifestazione, si è affacciata in piazza. Non servono gesti del genere, servono atti formali e concreti: lo stanziamento delle risorse per il rinnovo, l'atto di indirizzo all'Aran e l'avvio delle trattative per i rinnovi contrattuali. E un tavolo di confronto sulle tante vertenze aperte nel settore pubblico".

Il tutto, continuano, "con la consapevolezza, e contro l'eccesso legislativo, che solo attraverso la contrattazione, il reciproco riconoscimento e le buone relazioni sindacali è possibile cambiare la Pa, come noi vogliamo, migliorando i servizi e valorizzando i lavoratori. Con la manifestazione di oggi, la mobilitazione continua. Andremo avanti finchè il governo non troverà il coraggio di accettare la sfida che i lavoratori pubblici hanno rilanciato oggi: apra il confronto. Se a breve non assumerà atti e fatti formali, metteremo in campo altre e più incisive azioni. Il contratto è un diritto e noi pretendiamo che venga rispettato", concludono.

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Nonostante gli attacchi che i dipendenti pubblici stanno subendo da mesi, con definizioni che vanno da "fannulloni", "svogliati", "privilegiati" sino al blocco del rinnovo del contratto,  hanno continuato a svolgere il proprio lavoro con professionalità e serietà, cosi come dimostrato dall'abbattimento delle assenze nel 2014, con percentuali che variano dal  - 7% al 24,8%.

Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della Uil Fpl Giovanni Torluccio.

Ma a fronte di questo non abbiamo ricevuto nessuna apertura dal Governo su questo tema.  Sono mesi che nei settori pubblici, stiamo portando avanti iniziative unitarie che sono sfociate nella grande manifestazione nazionale di sabato 8 novembre in Piazza del Popolo, con la presenza di oltre 100.000 lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta Italia per arrivare sino allo sciopero generale del 12 Dicembre 2014.

"I dipendenti pubblici – continua il segretario - non sono un costo, ma una risorsa . Mentre si continua nella falsa politica dell'innovazione e della modernizzazione del Paese, i dipendenti pubblici e le loro famiglie stanno scontando da anni l'incapacità e la mancata volontà della politica di tagliare sprechi e prebende, dai cui risparmi sarebbe possibile rinnovare i loro contratti: si continuano a tagliare soldi agli enti locali, i presidi politici più vicini ai cittadini, che erogano servizi essenziali, si fomentano battaglie ideologiche che in realtà non contribuiranno a rimettere in moto l'economia, si svuotano i fondi per la pensione integrativa, si fanno operazioni inutili di marketing politico che non investono sulla persona, sui lavoratori e sui servizi.

"Noi  - conclude Torluccio - non abbiamo accettato inermi il blocco dei contratti del pubblico impiego, per questo abbiamo fatto ricorso in sede giurisdizionale contro la decisione del Governoricordando che già in passato la Corte Costituzionale si è pronunciata dichiarando l'ammissibilità di tale tipo di misura solo in quanto circoscritta ad un periodo limitato di tempo. Stiamo assistendo, invece, ad un progressivo consolidamento di misure di carattere prettamente emergenziale che, in quanto tali, non possono essere suscettibili di prolungata applicazione. Attendiamo  quindi con trepidazione la prima udienza fissata per il 28 Febbraio 2015, fiduciosi di ottenere giustizia".

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