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DICHIARAZIONE DI SILVANA ROSETOSEGRETARIA CONFEDERALE UIL

«Un primo passo in avanti, da verificare e rispetto al quale si possono nascondere rischi o occasioni perse su cui vigileremo.» E' il commento della Segretaria Confederale UIL Silvana Roseto alla vigilia dell'incontro tra il Ministro della Salute, Lorenzin, e gli assessori regionali per esaminare il testo delle nuove prestazioni e dei nuovi servizi inclusi nell'elenco delle attività erogate gratuitamente, garantite da un aumento dei fondi di 470 milioni di euro.

"Se il recente studio effettuato da 'Euro Health Consumer Index' assegna alla sanità italiana appena il ventunesimo posto nella classifica continentale, lo si deve anche al mancato aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, la cui ultima stesura risale al 2002.  Pertanto – prosegue la Segretaria confederale UIL – sebbene tardivo (intervento che si doveva concretizzare già nel 2012 e rinviato all'odierno 'Patto per la Salute 2014-2016' che prevedeva come termine ultimo 'dicembre 2014') è un nodo decisivo per il compimento del diritto alla Salute dei cittadini.

Nel testo non mancano, certamente, novità da salutare con soddisfazione, come la rinnovata attenzione alle cronicità, l'ingresso di molteplici patologie sinora esenti, una maggiore considerazione nei confronti dei disabili e delle malattie rare. Tuttavia, ci auguriamo che si tenga fede ai ripetuti annunci di inserimento anche dell'intero alveo delle nuove dipendenze, come quella legata al gioco d'azzardo patologico e si dedichi ulteriore impegno nel percorso oncologico, per le non autosufficienze e strategicamente in direzione delle degenze temporanee e del contrasto ai numerosi sprechi.
Al netto di uno step migliorativo – conclude Silvana Roseto – vi sono anche rischi da scongiurare come il possibile aumento dei ticket e la scure sempre pronta del Ministero dell'Economia.

Ipotesi sulle quali la UIL vigilerà senza sconti, continuando ad avanzare proposte.

Attendiamo di essere coinvolti."

Roma, 03 febbraio 2015

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In allegato il comunicato stampa unitario di Cgil, Cisl e Uil Piemonte relativo alla situazione della Sanità piemontese e dei Pronto Soccorso.

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Vi inviamo, in allegato, l'analisi UIL inerente al gettito dei Ticket sanitari nelle singole Regioni e le aliquote delle Addizionali Regionali IRPEF 2015, diffusa ieri agli organi di stampa.

Vi alleghiamo anche l'articolo de "La Stampa", che riprende parzialmente l'analisi in oggetto.

 

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TICKET SANITARI O ADDIZIONALI REGIONALI IRPEF: COME VOLEVASI DIMOSTRARE I TAGLI DI 4 MILIARDI AI BILANCI DELLE REGIONI SI TRADURRANNO IN PIU' BALZELLI PER I CITTADINI.

DAI TICKET SANITARI  NEL 2103 UN GETTITO DI 1,5 MILIARDI CHE EQUIVALE A 24 EURO MEDI ANNUI PRO CAPITE, CON PUNTE DI 44 EURO

L'ipotesi di rivedere le esenzioni dei Ticket sanitari è scellerata e inopportuna, in quanto si vorrebbe far pagare chi negli ultimi anni non ha avuto benefici fiscali: i pensionati e i disoccupati.

Nel 2013  "l'incasso" delle ASL per i Ticket sanitari è stato quasi di 1,5 miliardi di euro. Cifra  che se  spalmata su tutta la popolazione equivale appunto a 24 euro medi l'anno, con punte di 44 euro medi in Val D'Aosta; 38 euro in Friuli Venezia Giulia; 36 euro in Toscana; 35 euro nelle Marche; 34 euro in Veneto ed Emilia Romagna.

Decisamente meno in Campania (7 euro medi l'anno pro capite); 8 euro in Sicilia; 14 euro in Sardegna; 16 euro in Puglia; 18 euro in Calabria. Mentre il gettito in valori assoluti in Lombardia è di 267 milioni di euro; in Veneto di 167 milioni di euro; inEmilia Romagna di 150 milioni di euro; nel Lazio di 138 milioni di euro; in Piemonte di 137 milioni di euro.

La UIL, dichiara Guglielmo Loy – Segretario Confederale della UIL – aveva già denunciato il rischio di un aumento di " balzelli"  per i cittadini, per far fronte ai tagli, di 4 miliardi, ai Bilanci delle Regioni operati dalla Legge di Stabilità. Tanto da farci dire, commenta Loy, che cambia la forma ma non la sostanza.

Infatti, da una nostra prima analisi -  continua Loy - già alcune Regioni hanno rimodulato le aliquote delle Addizionali Regionali IRPEF."

In particolare il Piemonte, il Lazio, l'Abruzzo, la Liguria hanno rimodulato in alto le aliquote per alcuni scaglioni di reddito; la Puglia, la Toscana, la Campania hanno mantenuto le aliquote dello scorso anno; l'Emilia Romagna le ha rimodulate inserendo l'aliquota marginale che porterà piccoli risparmi; la Lombardia ha penalizzato dello 0,1% i redditi sopra i 75 mila euro.

In Piemonte, per i redditi sopra ai 28 mila euro si applicherà un'aliquota del 2,75% a fronte del 2,13% dello scorso anno; per i redditi sopra i 55 mila euro il 3,32% (lo scorso anno il 2,325%); sopra i 75 mila euro si pagherà il 3,3% (lo scorso anno il 2,33%).

Nel Lazio, al momento, gli aumenti delle aliquote al 3,33% (lo scorso anno il 2,33%), riguardano tutti i redditi sopra i 28 mila euro, a meno che la Giunta non presenti una proposta per esentare i redditi fino a 35 mila euro entro il 30 aprile.

In Liguria, per i redditi fino a 15 mila euro, si pagherà l'1,23% (come lo scorso anno); per i redditi fino a 28 mila euro si pagherà invece l'1,81% (lo scorso anno l'1,23%); per i redditi fino a 55 mila euro si pagherà il 2,315% (1,73% l'aliquota dello scorso anno); per i redditi fino a 75 mila euro si pagherà il 2,32% (1,73% lo scorso anno); oltre i 75 mila euro si pagherà il 2,33% (1,73% lo scorso anno).

In Abruzzo, anche per i redditi fino a 28 mila euro, si pagherà l'1,73%; mentre in Lombardia verranno penalizzati soltanto i redditi oltre i 75 mila euro...

 

Scarica il pdf completo presente in allegato all'articolo.

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Venerdì, 14 Novembre 2014 11:38

Salute bene primario: piattaforma Cgil Cisl UIL

Questa mattina, al Teatro Parvum di Alessandria, Cgil, Cisl e Uil si sono incontre e hanno parlato alla cittadinanza della piattaforma in merito al futuro dei servizi socioassistenziali della Provincia di Alessandria.

In allegato il documento sulle strutture sanitarie.

 

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Comunichiamo che è stata prorogata al 31 maggio 2015 la validità dei certificati di esenzione per reddito già rilasciati dalle aziende sanitarie regionali.

La comunicazione è rivolta a tutte le aziende sanitarie, ai presidi e alle case di cura e strutture sanitarie accreditate con il Servizio Sanitario nazionale

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