Salute Mentale: nei Rapporti Oms appello per la tutela della salute mentale
A livello globale, oltre un miliardo di persone vive con disturbi mentali, con condizioni come ansia e depressione che comportano enormi costi umani ed economici. L’impatto si riflette sull’aumento della spesa sanitaria per individui e famiglie, oltre che sulla produttività. I rapporti pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), World Mental Health Today e Mental Health Atlas 2024, mostrano che, nonostante alcuni progressi in singoli Paesi, gli obiettivi del Piano d’Azione Globale per la Salute Mentale sono ancora lontani dall’essere raggiunti.
La salute mentale rimane una sfida globale ancora aperta, i dati relativi alla diffusione dei programmi di prevenzione migliorano e molte nazioni stanno promuovendo il benessere
mentale nelle scuole, nei programmi per lo sviluppo infantile e nei piani per la prevenzione del suicidio. Più dell’80% dei Paesi fornisce oggi supporto psicosociale nelle emergenze (rispetto al 39% del 2020). Crescono anche i servizi ambulatoriali e la telemedicina, sebbene l’accesso resti fortemente diseguale. Tuttavia, il Mental Health Atlas 2024 sottolinea che pochi Stati hanno tradotto questi progressi in riforme coerenti con i diritti umani. Solo il 45% dei Paesi dispone infatti di normative pienamente conformi agli standard internazionali.
Segnali incoraggianti arrivano anche dai programmi di prevenzione che la maggior parte dei Paesi ha attivato per la promozione del benessere mentale nelle scuole, per lo sviluppo infantile e per i piani di prevenzione del suicidio. Oltre l’80% offre oggi supporto psicosociale nelle emergenze, rispetto al 39% del 2020, stanno crescendo i servizi ambulatoriali e la telemedicina, anche se l’accesso è ancora diseguale. Tuttavia, anche in questo ambito, nonostante i dati incoraggianti dei progressi fatti, il rapporto Mental health atlas 2024, evidenzia che molti Paesi non hanno tradotto gli stessi, in riforme coerenti con i diritti umani e solo il 45% dispone di normative pienamente conformi agli standard internazionali.
Migliora anche l’integrazione della salute mentale nelle cure primarie, il 71% dei Paesi soddisfa almeno 3 criteri su 5 dell’OMS, ma i dati restano incompleti: solo 22 Paesi hanno fornito informazioni sufficienti sulla copertura dei servizi per la psicosi, e nei Paesi a basso reddito meno del 10% delle persone riceve assistenza, rispetto a oltre il 50% nei Paesi ad alto reddito.
I disturbi mentali, che colpiscono persone di ogni età ed ogni livello di reddito, rappresentano la seconda causa di disabilità a lungo termine e contribuiscono significativamente alla perdita di anni di vita in buona salute. La prevalenza varia in base al genere: le donne sono più colpite, in particolare da ansia e depressione. Il suicidio rimane un esito drammatico, con circa 727.000 morti nel 2021, ed è una delle principali cause di morte tra i giovani in tutto il mondo. UIL – Servizio Stato Sociale, Politiche Economiche e Fiscali, Immigrazione
Costi sanitarie e costi indiretti, soprattutto legati alla perdita di produttività della salute mentale, costituiscono un forte impatto economico, solo ansia e depressione costano
all’economia mondiale circa 1 trilione di dollari l’anno. Gli esperti avvertono che, per affrontare efficacemente la crisi, servono investimenti sostenuti, una maggiore priorità politica e collaborazioni multisettoriali per ampliare l’accesso alle cure, ridurre lo stigma e affrontare le cause profonde dei disturbi mentali.
La spesa pubblica per la salute mentale resta stagnante: la media globale è ferma al 2% dei bilanci sanitari dal 2017 e le disuguaglianze crescono: i Paesi ad alto reddito spendono fino a 65 dollari pro capite, contro appena 0,04 nei Paesi a basso reddito. Così come è insufficiente la forza lavoro, la media globale è di 13 operatori ogni 100.000 abitanti, con gravi carenze neiPaesi a basso e medio reddito. Inoltre, meno del 10% dei Paesi ha adottato modelli di assistenza comunitaria; la maggior parte dei ricoveri avviene ancora in ospedali psichiatrici, spesso in forma involontaria (quasi il 50%), e oltre il 20% dura più di un anno.
A fronte dei dati riportati nei rapporti, l’OMS invita i governi e i partner internazionali ad agire urgentemente per riformare i sistemi di salute mentale, le cui priorità devono includere:
• Finanziamenti adeguati ed equi
• Riforme legali e politiche basate sui diritti umani
• Investimenti nella formazione della forza lavoro
• Espansione dell’assistenza comunitaria centrata sulla persona
• Uso responsabile e consapevole delle tecnologie, in particolare dell’intelligenza artificiale
I dati dell’Oms arrivano a poche settimane dalla Riunione di Alto Livello delle Nazioni
Unite sulle malattie non trasmissibili e sulla promozione della salute mentale, in programma a
New York il 25 settembre, l’obiettivo è trasformare la consapevolezza globale in impegni
concreti. Trasformare i servizi di salute mentale è una delle sfide più urgenti di sanità pubblica
– ha dichiarato il direttore generale dell’Oms-, investire nella salute mentale significa investire
nelle persone, nelle comunità e nelle economie, è un investimento che nessun Paese può
permettersi di trascurare.
Tutto questo mentre il nostro Paese si appresta ad adottare il nuovo Piano Nazionale per la
Salute Mentale 2025–2030. Presentato recentemente in Conferenza Stato Regioni il Piano
individua sei aree principali di intervento:
centrata sul benessere e la prevenzione, si punta a superare lo stigma, promuovere
l’alfabetizzazione emotiva e inserire l’educazione alla salute mentale nei programmi
scolastici e comunitari.
del neurosviluppo e sulla transizione dai servizi per minori a quelli per adulti, con
integrazione tra scuola, neuropsichiatria infantile e servizi sociali e rappresenta una
priorità del Piano.
UIL – Servizio Stato Sociale, Politiche Economiche e Fiscali, Immigrazione 3
salute mentale, una maggiore formazione dell’attività forense e protocolli condivisi per
la valutazione della pericolosità sociale e sviluppo di sistemi informativi dedicati.
formazione degli operatori sulla gestione dell’aggressività e l’attenzione ad ambienti
terapeutici sicuri e al benessere degli operatori.
abitare supportato e prescrizione sociale. La salute mentale è riconosciuta come diritto
di cittadinanza e strumento di coesione sociale.
con focus su adolescenza, nuove dipendenze, salute perinatale e disturbi complessi.
Forte impulso viene indirizzato alla ricerca applicata e alla collaborazione tra ASL,
università, ISS, IRCCS e società scientifiche.
Inoltre, il Piano dedica particolare attenzione alla salute mentale nel periodo perinatale,
prevedendo screening universali già dal primo trimestre di gravidanza, percorsi terapeutici
graduati e la creazione di Unità madre-bambino nei casi più gravi.
I Dipartimenti integrati e inclusivi di Salute Mentale, previsti dal PANSM, sono il fulcro del nuovo
sistema e dovranno garantire percorsi di presa in carico multidisciplinari, accessibili,
personalizzati e capaci di coniugare ospedale, territorio, servizi sociali, scuola, lavoro e terzo
settore. Sul fronte della giustizia minorile, i Consultori familiari vengono riconosciuti come
presidi di riferimento per le richieste dell’autorità giudiziaria, in sinergia con i servizi sociali e
sanitari per tutelare i minori coinvolti in procedimenti complessi.
Nel Piano vengono richiamati anche i Servizi per le Dipendenze, i passaggi risultano però poco
chiari e poco funzionali nel tentativo di integrare salute mentale e dipendenze, soprattutto per
i giovani.
Nell’ insieme, il modello proposto è centrato sull’integrazione dei servizi, con un approccio bio-
psico-sociale e riferimenti al paradigma One Health, che unisce salute fisica, psicologica,
ambientale e sociale con al centro la persona, non solo come paziente ma come soggetto
attivo nei percorsi di cura, affiancato da famiglie, caregiver e professionisti in un’ottica
partecipativa.
Tra gli strumenti concreti introdotti dal Piano troviamo:
di disagio, inserito nelle microéquipe territoriali.
individualizzati e continuità assistenziale.
l’accessibilità ai servizi, a patto di una rigorosa validazione scientifica e attenzione a privacy e dentologia
Un documento quindi, strategico ed operativo, il cui scopo è promuovere e stimolare interventi
appropriati ed efficaci a favore della salute mentale che dovranno essere recepiti e messi in
atto dalle Regioni, titolari dell’organizzazione sanitaria, con atti ufficiali e azioni operative
verificabili, il cui monitoraggio sarà svolto dalla Commissione Salute, dal Ministero e dal Tavolo
tecnico. Il Piano non prevede nessun incremento di risorse ne risorse dedicate alle specifiche
azioni.
Nonostante le buone intenzioni, il Piano non è stato accolto positivamente dagli addetti ai
lavori poiché permangono criticità e ostacoli significativi:
• una questione dirimente è il mancato finanziamento del Piano, rammentiamo che le
risorse destinate alla salute mentale, rappresentano solo il 2,9% del Fondo Sanitario
Nazionale, assolutamente insufficienti non solo per mettere a terra le azioni del Piano
ma per garantire la piena operatività dei Dipartimenti di Salute Mentale.
• Altra questione fondamentale è rappresentata dalla grave carenza di personale
specializzato per numero, formazione e ruolo professionale che risponda
adeguatamente, sia alla crescente domanda di assistenza, sia ai nuovi disturbi di
personalità e psicopatologie complesse, sia alla piena operabilità dei Centri di salute
mentale non solo in termini esclusivamente sanitari.
• Persiste la frammentazione dei percorsi di cura, con gravi difficoltà di integrazione con
la medicina territoriale prevista dal PNRR soprattutto nelle regioni del Sud. Vanno
garantiti i Livelli Essenziali di assistenza in maniera omogenea su tutto il territorio
soprattutto per le persone più a rischio di abbandono.
• Carenti anche gli standard assistenziali nelle residenze assistenziali i cui criteri e i
relativi sistemi tariffari devono essere assolutamente rivisti.
• Va rivisto anche il ricorso eccessivo delle Contenzioni e ai TSO, che richiedono una
revisione in favore di pratiche alternative più rispettose dei diritti, così come vanno
reindirizzate le pratiche di abuso di psicofarmaci.
• Va inoltre valorizzato il ruolo della famiglia nei percorsi terapeutici, come parte attiva
nella costruzione del Piano Terapeutico Riabilitativo Individuale.
Il Piano 2025–2030 rappresenta un’occasione importante per rafforzare la salute mentale in
Italia e aggiornare l’approccio rispetto agli ultimi dieci anni. Tuttavia, senza adeguati
investimenti e risorse professionali, rischia di restare un documento ambizioso ma poco
attuabile. Riportiamo di seguito anche il link della Conferenza per la salute mentale, alla quale
come Uil aderiamo che nella lettera aperta mettono in luce le criticità del Piano.
Link di interesse:
https://www.who.int/news/item/02-09-2025-over-a-billion-people-living-with-mental-health-
conditions-services-require-urgent-scale-up
https://www.conferenzasalutementale.it/2025/08/02/lettera-aperta-sul-piano-di-azione-
salute-mentale-basta-parole-servono-accoglienza-servizi-diritti
Si è conclusa ieri la tre giorni di votazioni RSU che ha interessato tutti i dipendenti del Pubblico Impiego.
Su tutto il territorio nazionale i dipendenti pubblici si sono potuti recare alle urne nei giorni 14 – 15 – 16 aprile per esprimere la propria preferenza nell’eleggere i rappresentanti dei lavoratori.
La UIL FPL di Alessandria è la categoria che segue sanità ed enti locali.
Negli Enti Locali è risultata il primo sindacato nei Comuni di Valenza, Tortona, Acqui Terme e Arquata Scrivia. Ad Alessandria, rispetto alle precedenti elezioni del 2022, la UIL FPL ha mantenuto la terza posizione con tre delegati.
A Novi Ligure, dove rispetto alla precedente tornata si potevano eleggere 7 e non più 9 delegati, con 6 liste presentate la categoria ha mantenuto un delegato. A Casale M.to la categoria ha triplicato i voti e confermato un delegato.
Nell’ente Provincia di Alessandria la UIL FPL ha raddoppiato i voti, passando da 1 RSU a 3 RSU, diventando il secondo sindacato più rappresentativo.
Nei piccoli Comuni, dalle 16 liste presentate nel 2022 quest’anno sono state 25 e lo sforzo ha pagato perché la presenza dell’organizzazione è su tutti i comuni. I risultati più apprezzabili sono stati nel Comune di Sezzadio, Frugarolo, Pecetto di Valenza, Predosa, Cassano Spinola.
In generale negli enti locali la UIL FPL ha registrato un incremento del 41,67% rispetto alle elezioni RSU di tre anni fa.
In AOU, Azienda Ospedaliera Universitaria SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, abbiamo mantenuto i 3 delegati, mentre in ASL AL la UIL FPL rimane il secondo sindacato con 9 delegati.
Passando alla UILPA, che segue i comparti della Pubblica Amministrazione, nel settore Difesa sia nei Carabinieri che nel Cerimant (Centro rifornimento e mantenimento) la categoria ha ottenuto l’elezione di 2 delegati su 3 totali.
Stesso risultato anche all’INAIL, con 2 delegati su 3
Nel primo anno di presentazione di una lista la UILPA Alessandria ha eletto 1 delegato su 3 totali anche all’ITL , Ispettorato del Lavoro di Alessandria.
Negli ultimi dieci anni gli iscritti alla UIL Piemonte sono cresciuti di oltre 16.000 unità.
Il 2024 si è chiuso con 159.829 tessere, livello più alto di sempre, in crescita di 3.327 tessere rispetto al 2023 (+2,12%). L’incremento nel decennio ha riguardato tutti i settori produttivi (industria, costruzioni, trasporti, terziario, pubblico impiego e agroalimentare). Positiva anche la performance dei pensionati (+3.121 iscritti).
Per quanto riguarda le categorie, al 1° posto c’è la UILTUCS (commercio e servizi), seguita dalla UILFPL (sanità ed enti locali), dai metalmeccanici della UILM, dalla UILTrasporti e dalla FENEAL
(edili). I lavoratori attivi rappresentano il 71% del totale degli iscritti.
L’area metropolitana torinese, che comprende anche il territorio della Camera Sindacale del Canavese, fa registrare la presenza più significativa di tessere (92.358).
Al secondo posto tra le Camere Sindacali si posiziona Asti-Cuneo.
DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE: “Il bilancio della UIL piemontese sul versante del proselitismo si chiude con un nuovo record di iscritti. Il 2024 ha rafforzato l’andamento positivo degli ultimi dieci anni, nonostante il lungo periodo di crisi e i profondi cambiamenti in atto nel mondo del lavoro. Si tratta di un nuovo massimo storico, dovuto alle attività delle nostre categorie, dei nostri servizi e a un solido radicamento sia nei luoghi di lavoro che nei territori. Siamo consapevoli delle tante sfide e incognite che ci attendono, a cominciare dalle transizioni in atto e dalla necessità di rinnovare i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro per recuperare il potere d’acquisto perso per effetto dell’inflazione.
A testimonianza della difficile situazione del tessuto produttivo, in Piemonte, lo scorso anno, gli ammortizzatori sociali sono cresciuti di quasi il 65% rispetto al 2023 (a fronte di una crescita nazionale del 20%), a Torino, da tempo provincia più cassaintegrata d’Italia, le ore sono più che raddoppiate. Viviamo una fase di grandi trasformazioni ecologiche, digitali e anagrafiche, con gravi rischi per la tenuta occupazionale e per la sostenibilità finanziaria del nostro sistema di welfare. Le transizioni impattano su tutti i settori, a cominciare dall’automotive, investendo, oltre che l’unico produttore di veicoli del nostro Paese, anche l’intera filiera della componentistica, a rischio di sopravvivenza per quasi metà delle imprese.
È evidente che la situazione in atto riguarda buona parte del Continente e dovrebbe indurre la Commissione Europea a valutare attentamente i tempi di attuazione del Green Deal e le misure
necessarie per accompagnarlo. Servono strumenti efficaci e finanziamenti cospicui, alimentati dal debito comune. In assenza di tali provvedimenti, si renderà necessario riconsiderare e ricalibrare
alcune misure, rafforzando il principio della neutralità tecnologica e permettendo alle aziende di adottare una maggiore diversificazione, allo scopo di tutelare il tessuto occupazionale”.
La UIL si ribadisce il sindacato delle persone.
Da questa settimana tutti i dipendenti della UIL di Alessandria, degli uffici CAF e Patronato ITAL UIL, insieme ai funzionari e agli operatori interessati che operano nelle varie categorie, inizieranno un corso base di LIS, lingua dei segni. Il corso è stato fortemente voluto e promosso dall’Associazione A.D.A. di Alessandria, interna alla UIL, che negli anni si è cimentata nella promozione di molti corsi di formazioni rivolti alla cittadinanza per approfondire e acquisire informazioni in merito a problematiche sulle quali ritenevamo fosse necessario un approfondimento, dall’autismo all’obesità infantile, passando per il diabete mellito di tipo 1. A sostenere il progetto anche la UIL Pensionati.
Questa volta il progetto è destinato a una formazione interna alla UIL.
Claudio Bonzani, Segretario Generale UIL Alessandria: “LISten è una realtà che vuole unire due mondi apparentemente distanti: il mondo dei non udenti e quello degli udenti. Siamo contenti di poterci cimentare in questa esperienza, consapevoli del fatto che il nostro lavoro è innanzitutto sapersi relazionare con l’utenza e comunicare è determinante per la buona riuscita della consulenza e della pratica.
Il corso base si articolerà in una serie di incontri finalizzati ad acquisire elementi di base per potersi confrontare con persone affette da sordità che potranno recarsi nei nostri uffici.
Aldo Gregori, Presidente Associazione A.D.A. di Alessandria: “Il corso di alfabetizzazione LIS viene realizzato in collaborazione con LIsten APS, Associazione di promozione sociale per l’inclusione tra persone sorde e udenti, attiva dal 2016. Questo nuovo progetto ci rende molto orgogliosi. Collaborare con LIsten APS è molto stimolante e questo corso pensiamo possa fornire strumenti utili e una nuova competenza, nonché valore aggiunto, per chi lavora a stretto contatto con le persone allo sportello.”
La UIL, già dal febbraio 2023, ha approfondito e preso posizione rispetto a quello che allora era il Disegno di Legge Calderoli sull’autonomia differenziata ed ora, con qualche lieve modifica,è stato approvato dal Parlamento.
Infatti, la UIL, forte delle sue radici culturali e convinta dei valori della libertà, laicità e della partecipazione democratica, concentra tutta la sua azione sulle tematiche del lavoro, della coesione e del benessere delle persone ma, pur senza volersi caratterizzare su posizionipolitiche, ma anzi orgogliosa della sua autonomia, ritiene di non potersi esimere dal giudicarei contenuti delle azioni politiche messe in atto dal Governo, dal Parlamento e dai partiti.
Per la UIL vanno respinte le differenziazioni, che tendono ad aumentare le disuguaglianze, non solo tra Nord e Sud del Paese, ma anche tra aree urbane e aree interne.
La UIL è convinta che questo processo di decentramento di funzioni non porterà benefici nel breve e soprattutto nel medio e lungo termine a tutte le persone.
Il nostro Paese ha bisogno di ridurre i divari territoriali e sociali e di garantire i livelli essenzialidelle prestazioni uniformi su tutto il territorio nazionale.
Non ci possiamo permettere che i diritti di cittadinanza vengano garantiti a seconda della zonageografica in cui si nasce o si risiede.
Per la UIL il punto cruciale consiste nell’assicurare a tutte le persone i diritti fondamentali e i livelli essenziali delle prestazioni, attraverso un forte sistema perequativo.
Per rispondere alle sfide della globalizzazione delle transizioni ambientali, digitali edenergetiche c’è bisogno di un assetto istituzionale che sappia fare sistema.
Creare, invece, sistemi regionali non coordinati tra loro, che si occupano in via esclusiva diinfrastrutture strategiche, porti, aeroporti, energia, commercio con l’estero, rapporti conl’Unione Europea, va nella direzione esattamente opposta.
L’autonomia differenziata rischia di mettere in discussione definitivamente il carattere pubblico e nazionale dell’istruzione e di conseguenza mina, alla radice, le basi del diritto allo studio.
Questa Legge darà un ulteriore colpo al sistema sanitario pubblico e universale mettendo a repentaglio il diritto costituzionale - ma soprattutto fondamentale per la dignità di ognuno - alla salute per tutte le persone a prescindere dalla loro residenza e dalle possibilità economiche di ciascuno. Inoltre, è forte il rischio di aumentare la frammentazione del sistema di erogazionedei servizi socio-sanitari e per la non autosufficienza.Per prevenire le tragedie che si susseguono quotidianamente con incidenti nei luoghi di lavoro è assurdo pensare di dare potestà legislativa esclusiva alle Regioni anziché mettere in campo una forte strategia nazionale.
È sotto gli occhi di tutti cosa ha significato, in questi anni, far gestire il tema della salute e sicurezza alle Regioni: tagli indiscriminati ai servizi di prevenzione e sicurezza del lavoro,pochissimi ispettori e controlli ridotti al lumicino.Così come si deve evitare di minare ulteriormente la garanzia del diritto alla mobilità delle persone. Ma con l’attuazione della Legge sull’autonomia differenziata è a forte rischio anche l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro in una moltitudine di settori.
Per la UIL è, invece, necessario trovare risorse adeguate ad assicurare i LEP in modo uniforme su tutto il territorio nazionale e introdurre i fabbisogni standard, finalizzati a finanziare tali prestazioni essenziali al posto della limitante e discriminante spesa storica. Altro aspetto critico della Legge è l’assenza di un fondo di perequazione tra territori ad altacapacità fiscale con quelli a bassa capacità fiscale in grado di assicurare la necessariacoesione nazionale.Da questo punto di vista la Legge si limita a stabilire l’unificazione delle diverse fonti aggiuntiveo straordinarie di finanziamento statale ad oggi esistenti.
ComeUIL abbiamo sempre sostenuto che alcune materie, oggi di competenza concorrente siadello Stato che delle Regioni, devono essere riportate in seno alla competenza esclusiva dello Stato.Per noi, infatti, deve restare allo Stato tutto ciò che travalica la dimensione territoriale di azione.Per noi ci sono diritti fondamentali delle persone che non possono e non devono essere oggetto di autonomia differenziata:
- diritto all’istruzione,
- diritto alla salute e sicurezza,
- diritto al lavoro.
La Uil è autonoma nell’analisi e nel giudizio, è indipendente da condizionamenti politici, ma non è e non può essere indifferente rispetto agli scenari e al dibattito in corso nel Paese.
MANIFESTAZIONE PACIFICA A SOSTEGNO AGLI STUDENTI DEL LICEO ARTISTICO RUSSOLI DI PISA
La manifestazione si terrà lunedì 4 Marzo 2024 con ritrovo alle 9:30 in Corso Crimea ad Alessandria, (statua cavallo)
Partenza corteo ore 10:00 percorso: Corso Crimea-Corso Roma- Via Dei Martiri-Piazza Libertà
L'iniziativa è promossa da Primavera degli Studenti UPO e SUN che hanno organizzato una manifestazione pacifica ed apartitica a sostegno degli studenti del Liceo Artistico “Russoli” di Pisa.
La manifestazione si pone come obiettivo la tutela del diritto di manifestare liberamente e senza violenza il proprio pensiero.
Di fronte a giovani che manifestano la propria idea pacificamente, rivendichiamo il diritto ad esprimere le idee, a farsi attori nella realtà che ci circonda e ad indicarne le contraddizioni che emergono. Questa azione delle forze dell'ordine non è apparsa adeguata, dimostrandosi sproporzionata e asimmetrica vista anche la presenza di molti minorenni tra i manifestanti che non sono stati tutelati in alcun modo neppure nella loro incolumità fisica.
E ora serve che tutti siano pronti ad indignarsi, che si facciano promotori verso tutte le istituzioni per avere spiegazioni di quanto è avvenuto che non è giustificabile e neanche spiegabile.
Dobbiamo ricordarci di applicare sempre e comunque la nostra Costituzione.
Abbiamo bisogno di sapere chi ha dato l'ordine di fare queste cariche e se e quali provvedimenti verranno presi nei loro confronti.
LE ASSOCIAZIONI ADERENTI, ad oggi, SONO:
(comunicato diffuso dagli organizzatori)
La montagna ha partorito il topolino.
Si è tenuto ieri mattina l’incontro con il Ministero del Lavoro sul tema “Emergenza caldo”. Al tavolo erano presenti le Parti sociali insieme ai Ministeri del Lavoro e della Salute, l’Inail, l’Inps e i rappresentanti delle regioni, dei comuni e delle province autonome.
All’ordine del giorno la valutazione sulla realizzazione di un eventuale Protocollo condiviso sull’Emergenza caldo, la cui bozza ci è stata inviata, però, solo nella tarda serata di ieri, “alcune” ore dopo essere stata gentilmente inviata alle Associazioni dei datori di lavoro.
Alla resa dei conti, nessuno stop alle attività lavorative svolte con temperature sopra i 32/33 gradi centigradi, ovviamente, nel caso in cui non venissero realizzati specifici accordi di rimodulazione orari o riorganizzazione del lavoro, e questo, con lavoratori e lavoratrici, soprattutto nei settori gravemente esposti, che continuano a rischiare la loro vita in nome del profitto ad ogni costo.
La discussione di oggi, insomma, come avevamo previsto, è stata una perdita di tempo.
Nessuna vera decisione è stata presa.
Bene, certo, la promessa che la CIGO per il settore edile stia fuori dal computo delle 52 giornate. Bene la anche che la CISOA venga garantita ad ore per i tempi indeterminati in agricoltura, ma serve una copertura anche per gli stagionali che al momento ne sono esclusi.
Devono essere anche individuate misure atte a salvaguardare adeguatamente anche i lavoratori autonomi, i “rider”, le partite iva e tutti quei lavoratori “precari” ad oggi già purtroppo poco tutelati, sia per la salute che per il reddito.
La app WORKLIMATE, utilissima per la prevenzione, secondo noi, deve essere applicata obbligatoriamente.
Ma se volessimo tirare le somme ecco cosa sembra essere emerso oggi.
Dalla discussione su un Protocollo per le alte temperature siamo finiti a parlare di un Protocollo quadro sui cambiamenti climatici da declinare, poi, nei vari settori, chiesto dalle Associazioni datoriali per evitare di veder individuate responsabilità e obblighi di azione ben definiti.
Ma l’urgenza di protegger la vita delle lavoratrici ed i lavoratori la sentiamo solo noi?
Complessivamente, a valle dell’incontro, ci riteniamo insoddisfatti, poiché l’urgenza della situazione climatica critica richiederebbe azioni immediate che, al momento, ancora non vediamo.
Questo ci fa perdere tempo e non coglie l’urgenza del momento.
Ci attiveremo, comunque, con tutte le nostre strutture per monitorare la situazione in ogni luogo di lavoro per la tutela di tutte le persone lavoratrici.
L'alessandrina Adele Di Meo è stata nominata Coordinatrice Pari Opportunità UIL Piemonte.
Il Coordinamento regionale è una struttura politica voluta dalla UIL al fine di diffondere la cultura delle pari opportunità e attuare politiche di genere, promuovere azioni positive per garantire equità nel lavoro, nella vita e nello studio, combattendo ogni forma di discriminazione, molestia e violenza.
Temi sempre cari al Coordinamento sono l’attenzione per le realtà più fragili, come la condizione delle donne afghane e iraniane, i diritti LGBT, la difesa dell’autodeterminazione e della libera scelta delle donne sul proprio corpo e la propria salute. Su tutti questi temi la UIL, anche ad Alessandria, si è spesa ancora recentemente organizzando o aderendo a iniziative di sensibilizzazione e mobilitazione come incontri, convegni e campagne.
Adele Di Meo: “Sono a capo del coordinamento P.O. della UIL di Alessandria, nato nel 2019, che in questi anni ha già intrapreso molte battaglie e non vogliamo rinunciare a continuare a far crescere questa cultura sul territorio. Onorata della nomina sono consapevole che c’è ancora molto da fare affinchè la società e le sue donne possano vivere in un contesto inclusivo, democratico e rispettoso delle differenze di genere viste come valore aggiunto anche per la crescita del Paese.
Sarà mia cura accompagnare le iniziative anche degli altri territori all’insegna di questi valori”.
E' arrivato il giorno tanto atteso, quello del Congresso Confederale UIL che quest'anno si svolgerà al Palafiere di Bologna.
L'appuntamento, dal 13 al 15 ottobre 2022 con il 18° Congresso Confederale Nazionale UIL conclude la stagione congressuale 2022 della UIL che si è tenuta a livello territoriale, regionale e ora nazionale.
Nel pomeriggio alle 15 si terrà l'avvio dei lavori e subito a seguire Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale UIL, terrà la sua relazione. Il Congresso è un appuntamento importante per tutti per fare il punto su tutta una serie di problematiche e situazione che la UIL intende monitorare con sempre maggiore attenzione e da vicino. Sicurezza sul lavoro, precarietà, e molto altro ancora. Non mancheranno gli ospiti e gli interventi.
E' possibile seguire il Congresso anche in streaming collegandosi sul portale della piattaforma TerzoMillennio: https://terzomillennio.uil.it/
Buon Congresso, w la UIL!
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